REGGIO – Revocato sciopero lavoratori AVR, assessore Brunetti: “Senso di responsabilità di sindacati e lavoratori è da sottolineare”

“Il senso di responsabilità di sindacati e lavoratori è da sottolineare. Il momento che sta affrontando la Città è delicato e le maestranze hanno dimostrato una grande maturità. Saremo al loro fianco in una vertenza altrettanto delicata e difficile che li vede impegnati con la società Avr”.
L’assessore comunale all’Ambiente, Paolo Brunetti, commenta la decisione di Cgil-Fp, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel di revocare lo sciopero programmato dal 16 al 18 giugno prossimi.
“Le motivazioni che hanno spinto le organizzazioni dei lavoratori e gli operai a rinviare la mobilitazione – ha detto Brunetti – offrono bene lo spirito col quale affrontare, tutti insieme, una fase resa ancor più difficile dall’impossibilità di conferire i rifiuti in discarica. Occuperemo questo tempo che ci separa dalla protesta, spostata a fine mese, per continuare ad operare collegialmente e provando a risolvere le problematiche che colpiscono i diritti dei lavoratori e, contestualmente, potrebbero causare altri disagi alla comunità”.

REGGIO – Domani presentazione progetto per Area Metropolitana Reggio

Domani, mercoledì 16 giugno, nella sala commissioni del Consiglio regionale della Calabria, a partire dalle ore 10.30, sarà presentato il progetto integrato per il sistema dei trasporti dell’Area metropolitana di Reggio Calabria, inserito nel Patto per lo sviluppo della Calabria

. All’iniziativa, organizzata dall’assessorato alle Infrastrutture della Regione Calabria, interverrà l’assessore Domenica Catalfamo.

Sono stati invitati a partecipare i sindaci di Reggio Calabria, Motta San Giovanni, Melito Porto Salvo e Villa San Giovanni, Trenitalia, la Sacal, le Università, la Camera di Commercio, gli Ordini professionali e le diverse confederazioni dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’edilizia.

Il progetto, per il quale è previsto un finanziamento di 100milioni di euro, si articola in due macro-interventi che riguardano il potenziamento dell’offerta dei servizi di trasporto ferroviario passeggeri, nell’area metropolitana Villa San Giovanni-Reggio Calabria-Melito Porto Salvo, e il potenziamento/riqualificazione dei sistemi di trasporto collettivo a scala urbana nella città di Reggio Calabria.

Beni Confiscati, Ripepi: “Altro che fatina Trilly, la Consigliera Iachino dà prova del suo livore verso di me. Confronto pubblico per chiarire tutto alla luce del sole”

“Veritas omnia vincit”. Dopo la mia denuncia sull’eventuale assegnazione dei beni confiscati alla ‘ndrangheta del Comune di Reggio Calabria e relativa richiesta di documentazione, la livorosa consigliera comunale Nancy Iachino ha mostrato la sua vera essenza, portando avanti contro di me una vendetta attestata da una chat di WhatsApp alla quale hanno preso visione tutti i consiglieri comunali. L’ex delegata ai Beni confiscati, già conosciuta su Facebook come fatina Trilly, avvolta dai fumi dell’odio che obnubilano la mente e il cuore, mi accusa di avere svolto l’attività di controllo sui beni confiscati per vendetta personale a causa di una sua fantomatica presa di posizione nei miei confronti allorquando una signora mi accusava di cose palesemente false. Preciso che la stessa non ha mai preso posizione nei miei confronti, né di nessun altro consigliere di opposizione ma, soprattutto, non ha mai partecipato al dibattito politico. In sette anni di consiliatura, la Iachino non ha mai proferito parola in Consiglio Comunale tanto da passare alla storia come la consigliera comunale più invisibile ed inesistente della nostra Città, a differenza per esempio della giovanissima e brava neo consigliera Debora Navarro che, nella prima settimana di consiliatura, ha fatto molta più attività politica di lei. Per onestà intellettuale e per amore della verità, ci tengo a precisare che la vendetta non fa parte del mio modo di vivere cristiano e comunque, se fossi stato vendicativo come invece lo è lei, non mi sarei certo potuto vendicare di una collega che non è stata rilevata mai dai radar della politica cittadina. Il suo astio nei miei confronti è palese e la dimostrazione si manifesta nel messaggio inoltrato dalla stessa, per errore, nella chat dei consiglieri comunali su WhatsApp (pensava di scrivere sulla chat dei consiglieri di maggioranza) dopo che ho reso noto alla stampa come, nei cinque anni da delegata ai Beni confiscati alla criminalità organizzata ha fatto, per sua stessa confessione in commissione, solo dei book fotografici mentre, passeggiando, visitava i beni confiscati. Ovviamente di dare impulso politico alla burocrazia, per fare ciò che prescrive il regolamento (monitoraggi annuali, relazioni semestrali, bilanci ed elenchi del personale impegnato) neanche a parlarne.  Riporto fedelmente il messaggio inviato dalla Iachino alle ore 18,50 di cinque giorni fa, momento dell’inizio vendetta, qualche minuto dopo la pubblicazione della sentenza con la quale il Tar bocciava il ricorso sull’annullamento delle elezioni per i brogli elettorali: “Mi fa piacere colleghi. Adesso, dobbiamo rilanciare con fermezza soprattutto si temi etici. Poco fa ho letto un articolo da brividi. Molto presto presenterò una proposta in commissione affari istituzionali per inserire il tema dei reati di pedofilia e connessi”. La palese gaffe, intrisa di olio nero, è ripresa immediatamente dall’attenta collega Lucia Nucera che scrive: “Nancy forse hai sbagliato gruppo”. La Iachino cerca di ridimensionare la gaffe scrivendo: “Sì Lucia hai ragione. Ma in fondo sono cose che non riguardano una sola parte politica. A scanso di qualche eccezione ritengo siano temi su cui vi sia la più ampia e trasversale e sentita condivisione”. Poi abituata com’è, da dolce fatina, a vivere nel mondo dei sogni senza assumersi alcuna responsabilità, scarica la colpa dell’imbarazzante gaffe sul collega Ciccio Gangemi scrivendo: “E comunque è colpa di Ciccio che ha scritto mentre rispondevo ad altro gruppo … e ho pescato notifica sbagliata”. Vorrei ricordare alla vendicativa Consigliera che sarò il primo a sostenere una tale proposta contro i reati di pedofilia e connessi. Se poi non riuscirà a farlo lei, così come non è riuscita a gestire i beni confiscati, sarò io stesso a proporre di inserire nel codice etico del Comune la proposta. Vorrei altresì ricordare all’ex delegata che, ad oggi, mancano cinque anni di monitoraggio dei Beni confiscati e cinque anni di relazioni, elenchi del personale e bilanci che ogni sei mesi le associazioni hanno l’obbligo di inviare al Comune. Basterebbe esibire tale documentazione per sviare ogni dubbio. Le carpette di cui parlavo, che attualmente non esistono, dovrebbero semplicemente contenere la delibera di assegnazione, il disciplinare con le finalità di utilizzo del bene, una relazione semestrale mandata dall’associazione assegnataria con sintesi delle attività svolte nonché il bilancio e l’elenco dei dipendenti e volontari che gestiscono il bene. Infine, la famosa carpetta che non esiste, dovrebbe contenere il monitoraggio annuale del bene da parte del Comune. La Iachino fa riferimento alla gestione amministrativa passata dei beni confiscati ed al fatto che io abbia chiesto accesso specifico ad atti esclusivamente per i beni con finalità sociali aleggiando chissà quale interesse. Informo la giovane politica che ho chiesto contezza anche sui beni per uso abitativo e per uso commerciale ma, essendo in stato confusionale, si sarà dimenticata che, in Commissione, lei stessa mi ha invitato ad andare ai Servizi sociali per richiedere la documentazione dei beni con finalità sociale essendo i primi a dover essere controllati dalla commissione. Basta portare alla luce i fascicoli di assegnazione ed i relativi monitoraggi, sia dei beni assegnati durante la gestione Falcomatà che delle amministrazioni precedenti, e il problema è risolto. In più, la Iachino nel suo intervento delirante, fa un’affermazione gravissima in riferimento ai beni affidati dalle precedenti amministrazioni asserendo che gli stessi sono fuori controllo dal punto di vista della storicità e della legittimità. Chiediamo alla fatina Nancy di rientrare dal mondo delle favole e rispondere alle seguenti domande: chi avrebbe dovuto controllare tutto questo? Perché in cinque anni non lo ho fatto lei e i burocrati che facevano riferimento al settore che il Sindaco le aveva affidato? Chiederò alla collega di rispondere pubblicamente a tutti questi quesiti in un confronto istituzionale aperto, dove ogni cittadino potrà direttamente e senza filtri capire ciò che è successo.

Altra bugia da chiarire. Io non me la sono presa con i dirigenti e i funzionari comunali, di cui per altro rispetto il lavoro, bensì ho solo insistito, con decisione, nel vedere ciò che non mi potevano fare vedere, perché probabilmente non esisteva. E’ proprio la Iachino che afferma, scaricando la responsabilità sulla burocrazia, che in 5 anni si sono alternati 5 dirigenti lasciando intravedere una falla burocratica. E se di falla burocratica si è trattato, chi doveva dare l’impulso e l’indirizzo politico per guidare i burocrati a fare ciò che il regolamento prescriveva? Io mi sono limitato a chiedere, in qualità di Consigliere Comunale e di Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, la visione di tutti gli atti a testimonianza delle procedure attivate. Se tutto questo è inteso come un reato di lesa maestà allora, si evidenzia la distanza tra chi come me intende il rapporto con la cosa pubblica e chi, invece, ritiene che tutto ciò sia un fatto esclusivamente personale e privato di cui non dar conto a nessuno. Garantisco alla collega che non mi fermerò dinanzi a nessuna minaccia, ma continuerò ad operare da piccolo servitore della mia città affinché tutto sia rigorosamente chiarito alla luce del sole ed alla presenza dei cittadini, degli organi di stampa e di chiunque volesse capire cosa è realmente successo in questi ultimi cinque anni nel settore comunale beni confiscati alla criminalità organizzata. “Veritas omnia vincit”.

REGGIO – Angela Martino guiderà la seconda Commissione consiliare Affari Istituzionali, Città Metropolitana e Decentramento

Sarà la Consigliera Angela Martino a guidare la seconda commissione consiliare permanente. Dopo l’elezione della scorsa seduta, la Consigliera eletta nelle file del Partito Democratico guiderà da oggi l’organismo consiliare deputato ad Affari Istituzionali, Città Metropolitana e Decentramento, controllo degli Enti partecipati, sicurezza e legalità.
Proprio il tema del Decentramento sarà al centro della prima seduta presieduta dalla Consigliera Martino, che audirà il consigliere delegato Marcantonino Malara. “Tenevo ad inaugurare la mia presidenza con l’audizione del Consigliere delegato al Decentramento – ha spiegato Martino – perché ritengo questo tema centrale rispetto al miglioramento dei servizi erogati alla cittadinanza in linea con le linee programmatiche dell’Amministrazione comunale”.
“Come Commissione – ha dichiarato ancora la Presidente Martino – sosterremo in modo forte l’azione del delegato Malara, finalizzata al ripristino delle circoscrizioni, naturalmente in una versione aggiornata, che possono costituire lo strumento principe della partecipazione popolare nel governo della cosa pubblica”.
“Rispetto agli altri temi di competenza della Commissione – ha aggiunto Martino – credo si possa fare un ottimo lavoro, anche nell’ottica di una proficua dialettica politica con i componenti di minoranza dai quali mi aspetto un impegno improntato alla proposta, naturalmente in senso costruttivo”.

COVID-19, il bollettino della Regione Calabria

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 900887 (+2.121).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 68282 (+32) rispetto a ieri.

Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: CASI ATTIVI 577 (29 in reparto, 2 in terapia intensiva, 546 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 9605 (9464 guariti, 141 deceduti)

– Cosenza: CASI ATTIVI 6160 (48 in reparto, 4 in terapia intensiva, 6108 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 16608 (16058 guariti, 550 deceduti)

– Crotone: CASI ATTIVI 105 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 93 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 6406 (6307 guariti, 99 deceduti)

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 682 (52 in reparto, 4 in terapia intensiva, 626 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 22230 (21898 guariti, 332 deceduti)

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 173 (7 in reparto, 0 in terapia intensiva, 166 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5328 (5237 guariti, 91 deceduti)

LAMEZIA TERME (CZ) – Tirocinanti in protesta bloccano accesso stradale aeroporto

Stabilizzazione di circa 6.500 tirocinanti che, con diversi incarichi, prestano la loro opera con enti pubblici, ministero della Giustizia, Mibcat e Miur. Queste le rivendicazioni al centro della manifestazione organizzata dal sindacato Usb ed inscenata da stamani davanti alla strada che conduce all’aeroporto di Lamezia Terme da circa 300 tirocinanti.

I manifestanti hanno bloccato l’accesso all’arteria stradale, costringendo i viaggiatori a recarsi a piedi per poter raggiungere lo Scalo ed imbarcarsi. Tra essi anche il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. La protesta è tuttora in corso. (ANSA)

CATANZARO – Catturato Agostino Papaianni, boss latitante sfuggito nel maxi blitz Rinascita-Scott

Non era armato ma ben organizzato e in buona forma fisica Agostino Papaianni, di 70 anni, uno dei latitanti sfuggiti alla cattura nel corso del maxi blitz Rinascita-Scott del dicembre 2019 contro le cosche vibonesi. Gli agenti della Squadra mobile di Catanzaro che lo hanno catturato stamani.

L’uomo, considerato a capo della ‘ndrina che controlla i territori da Capo Vaticano, a Coccorino, Joppolo, fino a Tropea, nel vibonese, si nascondeva in località Janò di Catanzaro almeno da aprile. Papaianni è stato anche coinvolto nel procedimento “Black Money” per associazione mafiosa. “L’abitazione in cui dimorava il latitante, attigua a un B&B – ha detto il capo della Squadra mobile Alfonso Iadevaia – si trova in luogo impervio, circondato da vicoletti pedonali, un’area verde e un dirupo. Non ha opposto resistenza e ha ammesso le proprie generalità. Questo è il secondo latitante vibonese sfuggito all’operazione Rinascita-Scott che si nasconde nel Catanzarese. Già a gennaio era stato catturato Domenico Cracolici a Maida. Per un investigatore questa è la conferma di un collegamento tra territori ed è il simbolo di storiche alleanze tra la ‘ndrangheta di Vibo e quella di Crotone” che controlla il catanzarese.
Il vice questore aggiunto Salvatore Costantino Belvedere ha spiegato che nel corso della cattura è stata eseguita una perquisizione a casa e nei luoghi limitrofi e sono stati trovati, nella disponibilità del latitante, giornali, cruciverba e libri. Inoltre la casa era dotata di una piccola palestra domestica con panche e bilanciere per aiutare il ricercato a fare movimento nonostante la reclusione forzata.
Il questore di Catanzaro Mario Finocchiaro e Iadevaia hanno sottolineato la sinergia nel lavoro svolto in coordinamento con la Procura guidata da Nicola Gratteri e il lavoro degli agenti che sono riusciti a scovare una traccia della latitanza del capocosca da acquisizioni relative ad altri procedimenti. Adesso le indagini proseguono per scoprire chi ha favorito la latitanza dell’uomo. Da quanto si è appreso, Papaianni aveva stipulato ad aprile un contratto di affitto non registrato dal proprietario che ha affermato che Papaianni si sarebbe registrato con un falso documento. (ANSA)

CITTANOVA (RC) – 55enne condannato in appello per violenza sessuale aggravata

Si ribalta in appello il giudizio su un 55enne di Cittanova, riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata in danno di minore dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, in riforma dell’assoluzione in primo grado del Tribunale di Palmi.

I fatti risalgono al 2018 quando, per come ricostruito dalla successiva attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova, l’uomo aveva convinto un ragazzo all’epoca minorenne e affetto da lieve infermità a seguirlo nella sua abitazione con la scusa di dover prelevare delle bevande, sfruttando il rapporto di conoscenza e fiducia, instaurato tra di loro nell’ambito parrocchiale. L’uomo però, una volta in casa, aveva indotto il giovane a subire atti sessuali, anche approfittando delle circostanze e della sua condizione di inferiorità psichica. La delicata indagine svolta dai Carabinieri di Taurianova sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi e con l’ausilio di personale specializzato nell’ascolto di vittime di violenza, aveva consentito di identificare l’autore del grave reato e trovare puntuali riscontri alla denuncia del minore, raccogliendo gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, che consentivano l’emissione e esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, nel marzo 2019.  Nel gennaio 2020, tuttavia, il Tribunale di Palmi assolveva l’imputato, in quanto, pur riconoscendo come avvenuti i fatti ricostruiti, non veniva riconosciuta la violenza costrittiva o l’induzione in danno del minore, valutando l’evento come un rapporto essenzialmente consensuale e revocando la misura cautelare.

La Procura di Palmi – P.M. Dott. Davide LUCISANO – promoveva però motivato appello avverso la sentenza del Tribunale di Palmi, rinnovando la richiesta di condanna dell’imputato, oggi accolta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria – Seconda Sezione Penale- che ha dichiarato l’uomo colpevole del reato di violenza sessuale aggravata dell’abuso delle condizioni di inferiorità psichica della persona offesa, condannando il cittanovese, su richiesta del Procuratore Generale di Reggio Calabria, a tre anni e quattro mesi di reclusione, oltre che al pagamento del risarcimento dei danni alle parti civile.

Nell’ambito delle attività investigative, era rimasto inoltre coinvolto anche un parroco di Cittanova, il quale è tuttora imputato per il reato di false informazioni al Pubblico Ministero. Il prelato infatti, secondo l’accusa mossa dalla Procura di Palmi, sentito nel corso delle indagini come persona informata sui fatti, avrebbe reso dichiarazioni false e reticenti, omettendo, in particolare, di riferire al magistrato di essere stato messo a conoscenza della violenza sessuale subita dal minore, che frequentava il circolo parrocchiale insieme al condannato. Il minore e i suoi famigliari, per quanto ad oggi ricostruito, si sarebbero invece subito rivolti e confidati con il parroco per raccontare la violenza subita, per poi presentare formale denuncia ai Carabinieri.

 

Collaborazione tra Coldiretti-Campagna Amica Calabria e Arsac per il recupero di antiche varietà di fagioli. Un progetto che interesserà altre varietà vegetali

La Calabria grazie alla sua conformazione e al suo clima, vanta un patrimonio genetico tra più importanti in Italia. Con queste premesse e avvincenti risorse, nascono  “i Sigilli di Campagna Amica”: veri testimonial della nostra cultura agricola. Oggi è possibile trovare in vendita nei Mercati di Campagna Amica questi prodotti unici che sono stati censiti, fin dal 2018. Pezzi unici si potrebbe dire che  valorizzano il prodotto ma  anche il relativo custode, l’agricoltore, a cui va il merito di aver continuato a conservare semi antichi, piante centenarie e razze autoctone legate da secoli alla storia delle nostre campagne. In questa direzione si è sviluppata la collaborazione tra Coldiretti Calabria e l’ARSAC – Centro Sperimentale Dimostrativo di Molarotta, per il recupero e la salvaguardia delle antiche varietà di legumi calabresi che erano state quasi dimenticate.. Il Progetto, nato grazie alla disponibilità del dott. Bruno Maiolo Direttore Generale dell’ARSAC ed alla preziosa collaborazione del Direttore del Centro dott. Maurizio Turco e al suo gruppo di tecnici i dott.ri Fabio Petrillo, Marcello Bruno e Maurizio Falbo. Coldiretti Calabria, considerato l’importante ruolo e i compidi affidati all’’ARSAC,  ha fortemente voluto questa collaborazione per riportare nelle sue aziende l’autenticità, la tradizione, la qualità ed il valore di questi antichi prodotti, frutto di una selezione naturale e storica che rischiava di andare perduta, sotto i colpi dell’omologazione e della commercializzazione. “Affidare alle nostre Aziende, il ruolo di Custodi della nostra storia agricola – dichiara il Direttore Regionale  di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini–  è uno degli obiettivi di Coldiretti Calabria e di Campagna Amica, al quale si affianca anche l’ancor più ambizioso obiettivo di far riscoprire ai consumatori il valore dei nostri prodotti, così che il seme piantato oggi diverrà nuovo seme da custodire ed allo stesso tempo da riportare come protagonista dei nei nostri Mercati e delle nostre tavole. In futuro la collaborazione interesserà altre varietà vegetali” . Questa esigenza  – aggiunge – nasce dalla consapevolezza che il patrimonio enogastronomico, così come la ricchezza naturale dei territori, hanno dei custodi che da sempre vivono e lavorano a contatto con la natura e curano i prodotti della terra: gli agricoltori”. I prodotti coltivati e le razze allevate  – conferma Mario Ambrogio responsabile regionale di Campagna Amica -rappresentano dei veri e propri tesori che la nostra millenaria storia ci ha tramandato e che sta a noi cittadini del nuovo millennio, valorizzare e preservare. Dopotutto l’offerta del produttore agricolo viene esaltata e confermata sempre di più, dalla scelta di acquisto etico del consumatore. Così tutti ci sentiamo coinvolti in un unico percorso:  preservare il patrimonio agricolo italiano e il cibo..

Filiera corilicola: approvato lo schema di accordo di collaborazione tra Regione e Ferrero, assessore Gallo: «La coltivazione del nocciolo importante opportunità di sviluppo»

Valorizzare la filiera corilicola. Questo l’obiettivo della Giunta regionale calabrese, che su proposta dell’assessore all’Agricoltura ed alle risorse agroalimentari, Gianluca Gallo, ha varato una delibera con la quale viene approvato uno schema di intesa tra la Regione e la Ferrero, tra le maggiori aziende mondiali di trasformazione di nocciola. «Il nostro obiettivo – afferma l’assessore Gallo – è creare sinergie volte all’incremento della produzione sostenibile di nocciola, importante patrimonio di biodiversità, per la quale la Calabria è la quinta regione in Italia, con i suoi 780 ettari dedicati. Si tratta di un segmento che può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo del settore agricolo regionale, tramite nuove tecnologie, miglioramento organizzativo, cooperazione nei processi produttivi, in modo da creare maggiore efficienza e competitività di mercato. Naturalmente, intendiamo fare tutto questo coinvolgendo le associazioni di categoria e le organizzazioni economiche, sociali e culturali dei territori,promuovendo altresì tutte le possibili sinergie attuabili tra gli strumenti di carattere nazionale e quelli di carattere locale». 

In particolare, quando l’accordo sarà siglato, Regione e Ferrero instaureranno una collaborazione finalizzata a favorire il reciproco scambio di conoscenze e dati sulla coltivazione del nocciolo e le esigenze della relativa filiera; organizzare seminari ed eventi di divulgazione e confronto tecnico, nonché iniziative di dimostrazione sul campo in aziende leader nella coltivazione del nocciolo; realizzare cartografie e approfondimenti tecnici per la valutazione dell’attitudine e delle vocazioni alla coltivazione del nocciolo dei territori calabresi, a supporto dell’individuazione di percorsi di valorizzazione della corilicoltura, che possano tenere conto delle peculiarità delle diverse aree rispetto a opportunità di sviluppo e fattori ambientali, paesistici e di riqualificazione dello spazio rurale; sviluppare attività dimostrative delle tecniche colturali del nocciolo, coinvolgendo aziende rappresentative di diverse aree del territorio regionale ed, eventualmente, anche impiantando corileti dimostrativi. Inoltre, su iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura, la Regione definirà, nel quadro delle misure previste nell’ambito del Psr, modalità e strumenti per sostenere iniziative e progetti di sviluppo della coltura del nocciolo, nel confronto con Ismea, per poter disporre di un adeguato supporto per l’informazione, la formazione e la promozione dell’utilizzo degli strumenti istituzionali di sostegno economico-finanziari forniti dalla stessa Ismea per lo sviluppo della coltivazione del nocciolo.