Già completati due chilometri di nuovo manto stradale. L’intervento proseguirà nei prossimi giorni Procedono speditamente i lavori di bitumazione della Sp29, arteria stradale che attraversa il territorio dei Comuni di Taurianova, Varapodio e Oppido Mamertina, nel cuore della piana di Gioia Tauro. Dopo l’intervento di pulizia dei giorni scorsi, l’impresa incaricata dalla Città Metropolitana sta procedendo nelle ultime ore alla stesura del tappetino bituminoso per il nuovo manto stradale. I lavori, programmati dalla Metrocity su indirizzo del sindaco facente funzione Carmelo Versace, anche nella sua qualità di delegato alla Viabilità, e con il coordinamento del Dirigente Lorenzo Benestare, prevedono la riqualificazione integrale della strada per circa quattro chilometri su una lunghezza totale di sette chilometri. Subito dopo sarà attivato l’intervento di messa in opera della segnaletica orizzontale e verticale. Attualmente sono già stati completati due chilometri dei quattro complessivamente previsti. “Un intervento – si legge in una nota di Palazzo Alvaro – che contribuirà ad aumentare in maniera sensibile le condizioni di sicurezza su un’arteria fondamentale per le comunicazioni con le aree interne del comprensorio tirrenico”.
Coldiretti Calabria ha partecipato alla manifestazione a Roma per fermare l’invasione dei cinghiali. Città e campagna unite contro i cinghiali
“Siamo non spaventati ma terrorizzati è come se kamikaze si aggirassero sul territorio e nessuno interviene per fermarli” “Per fermare l’invasione dei cinghiali nelle campagne e nelle città siamo pronti a chiedere l’intervento dell’esercito“. Sono due affermazioni forti e chiare che riassumono lo stato di grave preoccupazione per l’assedio degli animali selvatici, con vittime nelle strade e coltivazioni devastate, mentre la peste suina può mettere in pericolo gli allevamenti di maiali e la norcineria. Ma molti hanno esperienza concreta e denunciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e persone. Se sciaguratamente – informa Coldiretti – scoppia un focolaio nella regione i suini in prossimità vanno abbattuti e invece i cinghiali continueranno a scorazzare. Una nutrita delegazione di agricoltori e cittadini calabresi ha partecipato a Roma al blitz di agricoltori, allevatori, pastori e cittadini da diverse regioni contro l’invasione dei cinghiali per chiedere di fermare una calamità che diffonde la peste suina, distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali con morti e feriti, anche recenti. Un pericolo concreto nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani per cittadini e turisti con un danno incalcolabile per l’immagine nel mondo proprio alla ripresa della stagione turistica. In Calabria si stima che sono trecentomila i cinghiali che stanno facendo perdere ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina. E’ paradossale – stigmatizza Coldiretti Calabria -che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile. Insieme ai provvedimenti nazionali che ha registrato l’impegno del Governo Nazionale ad abbatterli, – afferma Coldiretti Calabria – chiediamo l’esecutività dei contenuti della delibera 314 del 21 luglio 2021 “Determinazioni in ordine alle procedure di controllo dell’emergenza cinghiali”che Coldiretti propose alla Giunta Regionale di allora, in occasione della manifestazione dell’8 luglio davanti la cittadella Regionale. La delibera consente la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali sia in ambito agricolo che urbano e questo -conclude Coldiretti – sarebbe già un passo avanti importante nella possibilità di svolgere un’azione tempestiva ed efficace nel controllo della fauna selvatica, in una fase delicata della campagna agraria. Non molleremo – assicura Coldiretti e senza interventi sono già programmate altre azioni.
Ciccio Nucera torna sui palchi e nelle piazze per far rivivere in musica la tradizione grecanica calabrese
Questa estate segnerà il ritorno sui palchi del “reuccio” della tarantella calabrese, autentico testimone della cultura e della tradizione grecanica. L’artista reggino Cicco Nucera si prepara a riabbracciare dal vivo il suo affezionato pubblico di fans con i balli tradizionali ed i suoni del tamburello e dell’organetto che lo rendono un personaggio quasi unico nel suo genere. Un “one man show” travolgente e pieno di ritmo che, grazie alla potenza della musica, diventa anche occasione quotidiana di promozione e valorizzazione della cultura del territorio. Una vita all’insegna della musica e della tradizione, rapito da questi suoni sin da piccolissimo nel suo paese di origine, Gallicianò, grazie ai tanti anziani che tramandavano quasi più le “passate” all’organetto e i “canti” che la lingua stessa: ne è testimonianza un video, reperibile sul web, della tv greca degli anni ’70 dove si vede Ciccio piccolissimo suonare un tamburello. Da oltre vent’anni, Nucera fa parte dell’associazione Cumelca, impegnata nella salvaguardia della lingua, delle tradizioni, usi e costumi della comunità grecanica. Nucera si distingue in Calabria per essere, inoltre, una figura chiave nel costruire ponti e favorire gemellaggi culturali tra le istituzioni e le comunità in giro per il mondo. I canti tradizionali e gli strumenti tipici elevati, quindi, a straordinari mezzi di espressione identitaria di una comunità, quella grecanica, che ancora oggi rappresenta un patrimonio da custodire e tramandare.
Per Nucera una nuova ripartenza, dopo la drammatica emergenza covid. Un nuovo tassello che va ad aggiungersi alle esperienze che lo hanno reso celebre al grande pubblico: le trasmissioni radiofoniche e televisive, sia in Italia che in Grecia (“Linea verde”, Geo e geo”, “La vita in diretta”, “Festa italiana”), la direzione artistica del Paleariza Festival, la partecipazione allo storico “Tarantella Power” di Caulonia e a tante altre rassegne in Calabria e non solo. Nucera vanta, inoltre, collaborazioni con artisti come Phaleg, Eugenio Bennato, Carlos Nugnez, Tony Esposito, Ettore Castagna, Mimmo Cavallaro, Antonio Grosso, Francesco Loccisano, Quartaumentata, Parafonè e tanti altri.
“Sono davvero entusiasta – commenta Nucera – di poter partire con un nuovo viaggio musicale in giro per la Calabria, con tutti i musicisti della mia band, un viaggio tra tradizione e innovazione. Credo fortemente in quello che considero non solo un progetto artistico, ma soprattutto una missione: raccontare, attraverso la musica popolare, tutta la passione e i valori che caratterizzano la tradizione grecanica contribuendo a mantenerla in vita e a farla conoscere alle nuove generazioni. I canti tramandano la lingua e la musica unisce tutti, senza alcuna distinzione. Non vedo l’ora di tornare a suonare e ballare sul palco, dicendoci con orgoglio: la tarantella crea dipendenza!”.
COVID-19 – Bollettino regione Calabria (+671 positivi rispetto a ieri)
In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 3.105.695 (+4.581).
Le persone risultate positive al Coronavirus sono 387.282 (+671) rispetto a ieri.
Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
– Catanzaro: CASI ATTIVI 4.243 (45 in reparto, 3 in terapia intensiva, 4.195 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 55.560 (55.254 guariti, 306 deceduti).
– Cosenza: CASI ATTIVI 26.639 (51 in reparto, 2 in terapia intensiva, 26.586 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 75.043 (73.942 guariti, 1101 deceduti).
– Crotone: CASI ATTIVI 1.643 (16 in reparto, 0 in terapia intensiva, 1.627 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 38.777 (38.547 guariti, 230 deceduti).
– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 3.613 (43 in reparto, 1 in terapia intensiva, 3.569 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 139.360 (138.583 guariti, 777 deceduti).
– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 4.989 (7 in reparto, 0 in terapia intensiva, 4.982 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 34.642 (34.471 guariti, 171 deceduti).
L’ASP di Catanzaro comunica 143 nuovi soggetti positivi di cui 4 fuori regione.
L’ASP di Cosenza comunica 232 nuovi soggetti positivi di cui 2 fuori regione.
Sblocco pianta organica per il Comune, il Partito Democratico: “Strategia vincente per affrontare al meglio le sfide della ripartenza”
“La macchina amministrativa comunale può finalmente guardare al futuro con maggiore consapevolezza e ritrovato slancio, ed è di fondamentale importanza che questa nuova fase abbia quale fattore propulsivo il tema del lavoro”. E’ quanto afferma in una nota il segretario provinciale del Partito democratico di Reggio Calabria, Antonio Morabito, con riferimento alle recenti novità che toccano da vicino il settore del Personale di Palazzo San Giorgio che, in seguito al via libera da parte della Cosfel, la Commissione per la Stabilità finanziaria degli enti locali, potrà dare seguito all’iter per l’immissione di nuova forza lavoro all’interno degli uffici comunali, sia attraverso il definitivo superamento del precariato, con l’aumento del monte orario degli Lsu, che mediante un piano di nuove assunzioni tramite concorso.
“Riportare al centro del dibattito pubblico e soprattutto dell’azione politica condotta dall’amministrazione comunale, la questione occupazionale – evidenzia l’esponente della Federazione metropolitana PD – assume un valore ed un rilievo centrali per la nostra città, in particolare in questo delicato momento storico. Innanzitutto per quanti, specie fra i giovani, coltivano legittimamente il desiderio di rimanere nella nostra terra e di impegnarsi in prima persona per il buon funzionamento della macchina amministrativa cittadina. Ma anche per il tema della risoluzione, in via definitiva, di una piaga storica come quella del precariato, sulla quale in questi anni si è intervenuti in maniera decisiva risolvendo le varie emergenze che si sono susseguite nel tempo. Non meno importante, inoltre, è l’impulso che questa nuova stagione di rilancio della struttura burocratica comunale, potrà dare all’azione, congiunta che, politica e burocrazia, sono chiamati a portare avanti”.
In questa direzione, rimarcano i Dem reggini, “vogliamo esprimere il convinto apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo l’amministrazione comunale in questa delicata partita, attraverso l’opera attenta del Sindaco f.f. Brunetti e dell’assessore al Personale, Gangemi ai quali va riconosciuto il merito di guidare con impegno ed efficace capacità di interlocuzione con i tavoli romani, quello che è un preciso indirizzo programmatico che il Sindaco Giuseppe Falcomatà a suo tempo ha posto quale punto centrale e qualificante all’interno dell’azione di governo della città”.
Della durissima fase di crisi Covid affrontata in questi ultimi due anni e da cui stiamo lentamente ripartendo, prosegue il Segretario del Pd, “occorre adesso cogliere tutte le opportunità connesse alla strategia nazionale di ripresa, nella piena consapevolezza che il ruolo degli Enti locali sia assolutamente imprescindibile e centrale nelle dinamiche di crescita e sviluppo che interessano da vicino i territori e le singole comunità. Per Reggio Calabria, dunque, non si tratta solo di implementare la pianta organica del Comune, che pure da anni paga un prezzo altissimo alla scopertura del personale, ma soprattutto di cogliere ed affrontare al meglio le fondamentali e complesse sfide legate alla ripartenza e al quadro di investimenti di cui il nostro territorio è destinatario, in particolare nell’ambito del PNRR”.
Uno scenario, dunque, fortemente impegnativo quello che si profila all’orizzonte, sottolinea infine Morabito, “in cui avremo di fronte la possibilità di innescare un autentico processo di cambiamento nei processi amministrativi locali, riequilibrare i divari sociali e mettere a sistema le risorse che il territorio esprime. Per fare tutto ciò – conclude – è necessario avere una macchina burocratica all’altezza della situazione, non solo a livello numerico ma anche qualitativo, attraverso il contributo di esperienza e competenza che la nuova iniezione di personale garantirà”.
Progetto Life MILVUS, Reintroduzione del Nibbio reale: Ispezioni delle Unità Cinofile Antiveleno dei Carabinieri nel Parco Nazionale dell’Aspromonte
Dal 23 al 26 maggio 2022 tre Unità Cinofile Antiveleno (UCA) dei Carabinieri forestali composte da tre conduttori e da 4 cani, hanno effettuato ispezioni nel Parco Nazionale dell’Aspromonte per verificare l’eventuale presenza ed uso nel territorio di bocconi avvelenati.
L’operazione MILVUS è stata condotta dalle UCA del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri (CUFAA) in coordinamento con l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ed in sinergia con il Raggruppamento Carabinieri Parchi Reparto P.N. “Aspromonte”. L’iniziativa sarà ripetuta periodicamente grazie ad un accordo che Ente Parco e CUFAA hanno stipulato nell’ambito del progetto LIFE MILVUS con l’obiettivo di collaborare nella prevenzione e contrasto all’uso illegale del veleno.
Questa pratica, purtroppo, è molto diffusa in Italia e provoca ogni anno la morte di centinaia di animali domestici e selvatici, comprese specie rare e minacciate. Il veleno viene utilizzato soprattutto, ed inutilmente, per eliminare potenziali predatori del bestiame incustodito o di specie cacciabili, nelle dispute tra cercatori di tartufi o, più semplicemente, per regolare dissidi tra vicini di casa.
L’uso di esche e bocconi avvelenati ha conseguenze imprevedibili e può provocare la morte di numerosi animali: quelli che ingeriscono direttamente il veleno e quelli che si cibano di animali morti avvelenati. Si tratta di un reato odioso, che viene punito in base a vari articoli del codice penale oltreché a varie leggi nazionali e regionali e ad una specifica Ordinanza del Ministero della Salute.
Le ispezioni delle UCA si sono concentrate nella parte meridionale del Parco, nella quale tra pochi mesi avrà luogo la liberazione di giovani nibbi reali come prima tappa di un programma di reintroduzione che, nell’arco di alcuni anni, punta a riportare questo splendido rapace a volare nei cieli dell’Aspromonte.
L’importante iniziativa di conservazione viene realizzata grazie al progetto LIFE MILVUS, cofinanziato dalla Commissione Europea, del quale l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte è il coordinatore, affiancato da E-Distribuzione S.p.A, da Regione Calabria e dall’associazione Conservatoire des espaces naturels de Corse (Corsica).
Il nibbio reale, che non nidifica più in Calabria meridionale da molti decenni, è una specie considerata vulnerabile a livello italiano; pur non avendo alcun impatto negativo sulle attività umane, ha subito una drammatica diminuzione nel secolo scorso principalmente a causa del bracconaggio.
Una delle minacce più gravi per la sua conservazione è anche l’uso di bocconi avvelenati perché il nibbio reale si alimenta principalmente di animali morti e questo importante ruolo ecologico di “spazzino” dell’ambiente naturale, che elimina residui potenzialmente pericolosi e ricicla biomassa, può costargli la vita.
Le ispezioni sin qui effettuate non hanno rilevato la presenza di veleno, comunque le UCA effettueranno controlli periodici ed interverranno con urgenza qualora dovessero verificarsi episodi sospetti. Le UCA sono in grado di individuare bocconi e carcasse così come di rinvenire sostanze tossiche pure e di supportare i carabinieri forestali nello svolgimento di perquisizioni.
L’Ente Parco, inoltre, ha in programma varie attività di sensibilizzazione che puntano a far conoscere il nibbio reale alla popolazione ed a coinvolgerla nella reintroduzione di questo magnifico rapace, che merita di tornare a colorare i cieli dell’Aspromonte.
Per ulteriori informazioni sul progetto LIFE MILVUS www.lifemilvusproject.it
CS Codici Campania: domani la tavola rotonda “L’inganno dell’alta velocità Sa-Rc, 30 miliardi per un pugno di minuti
Domani, sabato 28 maggio 2022, alle ore 9.30 la sala consiliare del Comune di Vallo della Lucania ospiterà un importante convegno che esaminerà alcune criticità normative, sociali ed economiche che interessano il piano predisposto da Rfi di realizzare una nuova linea di alta velocità lungo la direttrice Salerno-Reggio Calabria, seguendo un percorso autostradale impervio, lungo e tortuoso, che taglia fuori la linea tirrenica esistente, con le sue località turistiche del Cilento e di Maratea. Tale progetto è in contrasto con il regolamento europeo sulle reti transeuropee, di cui fa parte la linea ferroviaria tirrenica. Questo il giudizio della delegazione Campania dell’associazione Codici, tra i promotori dell’iniziativa.
Alla tavola rotonda parteciperanno oltre ai rappresentanti delle associazioni che hanno promosso l’evento, ovvero Codici, Comitato Alta Velocità nel Cilento e Oltre Pisacane, le associazioni degli operatori turistici ed esponenti di tutta la filiera istituzionale, come l’europarlamentare Furore, i Consiglieri Regionali della Campania Cammarano e Pierro, il senatore Francesco Castiello, unitamente ad altre personalità come l’onorevole Alfonso Andria, l’avvocato Giuseppe Ambrosio, Segretario di Codici Campania, ed esperti come il dottor Erasmo Venosi, l’ingegner Roberto Di Maria, il professor Luigi Rossi ed il professor Paolo Beria. Dopo i saluti iniziali del Sindaco di Vallo, l’onorevole Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento Europeo, aprirà i lavori con un collegamento in videoconferenza, mentre le conclusioni sono affidate all’avvocato Franco Maldonato. L’evento si inserisce nelle iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei vari livelli di governo sul rischio di una progressiva marginalizzazione della linea ferroviaria tirrenica, che solo un drastico mutamento di rotta potrebbe scongiurare.