CALABRIA – Il Lions Club conferisce il Premio Arberia al magistrato calabrese Francesco Minisci

Conferito al magistrato calabrese Francesco Minisci il Premio Arberia

 

Il Lions Club Arberia, presieduto dall’avvocato Francesco Perri, ha insignito del prestigioso Premio Arberia, il magistrato Francesco Minisci.

Originario di San Cosmo Albanese (CS), il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, sempre in prima linea nella lotta al terrorismo e sulle infiltrazioni mafiose di ‘Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra, ha ricoperto per due anni il ruolo di presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati.

La cerimonia di conferimento del premio, raffigurato nella sintesi perfetta di un’opera del Maestro del Vetro, Silvio Vigliaturo, si è tenuta presso l’Accademia dell’Arte e della Musica di Santa Sofia d’Epiro al cospetto del Presidente della IX Circoscrizione, Achille Morcavallo, del Sindaco del borgo arbëreshë, Daniele Atanasio Sisca, e del Presidente del Club, Francesco Perri, che ha dichiarato: “Abbiamo deciso di adottare il progetto sulla legalità, indicatoci dal nostro Governatore tra le varie attività programmate in questo mandato, perché è attraverso la sensibilizzazione e la promozione di alti esempi, come quello del compianto giudice Livatino o del nostro premiato, Francesco Minisci, che si può impiantare nella società quel seme di sviluppo sociale e civile che come Club cerchiamo di stimolare attraverso le nostre opere quotidiane e il nostro servizio verso l’altro“.

Gli arbëreshë non devono dimenticare mai le proprie radici – ha affermato Papas Pietro Lanza –. Per questo sono importanti momenti come quelli che vedono assegnare ad un’eccellenza professionale dell’Arberia un riconoscimento di così alto valore, come quello che i Lions hanno inteso conferire al magistrato Francesco Minisci. Un uomo della nostra terra, che ha saputo coniugare i valori assunti nella propria famiglia e nella sua comunità, trasferendo in altri luoghi quegli esempi fulgidi e quel modo trasparente e sincero di intendere il proprio vissuto e il proprio operare quotidiano nelle aule dei tribunali“.

In questa seconda edizione, il Premio Arberia ha registrato all’interno dei lavori rituali del Club anche un interessante dibattito incentrato sulla figura, i valori e le virtù del giudice Rosario Livatino, assassinato il 21 settembre 1990 a Canicattì, che ancora oggi rappresenta fortemente un monumento e un esempio fulgido di come si deve svolgere il fondamentale lavoro di operatore della magistratura.

Un focus discusso con una speciale lente di ingrandimento sui tanti elementi emersi dopo la sua tragica morte, che fanno dell’operato quotidiano di Livatino il percorso che ogni uomo dovrebbe interpretare nello svolgimento delle proprie attività e nella conduzione della propria vita.

Il talk, condotto dal giornalista Valerio Caparelli, è stato contrassegnato dagli interventi del giudice Francesco Minisci, del Vicario dell’Eparchia di Lungro, Papas Pietro Lanza, e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, Domenico Airoma, peraltro vice presidente del Centro Studi Rosario Livatino e autore del libro “Un giudice come Dio comanda. Rosario Livatino, la toga e il martirio”.

Livatino era un uomo generoso e disponibile, ma soprattutto un grande esempio di umanità e professionalità ornata di forti valori etici e da una compostezza decisamente fuori dal comune – ha dichiarato il Procuratore Airoma nel corso del talk –. Mai il suo lavoro, le sue indagini, i suoi processi erano espressi o esaltati in eclatanti conferenze stampa o in attività spettacolari che rendessero visibile o particolare il suo operato. Lui operava in silenzio e con il pudore degli uomini saggi. Livatino è il testimone più alto e credibile di come si deve vivere la giurisdizione, da vivere secondo i criteri che deve rappresentare e non per esercitare potere o per il raggiungimento di secondi fini, personali o ideologici. L’unicum di Rosario Livatino, per cui possiamo parlare di modello Livatino, è rappresentato sul fondamento ultimo dell’autorità del magistrato, che è, probabilmente, la vera questione morale della magistratura. Che sia credente o non credente – conclude Airoma –, il giudice, nel momento del decidere, deve dimettere ogni vanità e ogni superbia, così come deve avvertire tutto il peso del potere affidato nelle sue mani, peso che è tanto più grande quanto il potere che esercita in libertà ed autonomia. Compito che sarà tanto più lieve quanto più il magistrato avvertirà con umiltà le proprie debolezze, senza atteggiamenti da superuomo”.

Prima del congedo degli illustri ospiti si è tenuta l’estrazione di una pregiatissima e suggestiva collana del Maestro orafo Gerardo Sacco, assegnata per sorteggio a seguito di una partecipata raccolta fondi promossa dal Lions Club Arberia, per sostenere con la cospicua somma raggiunta alcune iniziative di solidarietà organizzate dal Club e per contribuire alle attività solidali della Fondazione Internazionale Lions LCIF.

Di alto spessore artistico anche la partecipazione del coro polifonico “Sofioti Cantores”, diretto dal maestro Daniela Bifano, che si è esibito nel corso dei lavori con famosi canti del repertorio arbëreshë, rendendo singolare ed emotivamente coinvolgente l’atmosfera della manifestazione. Grande interesse e apprezzamento del pubblico è stato suscitato dal racconto di immagini “Arcobaleni d’Arberia”, un viaggio culturale fotografico all’interno delle tradizioni delle comunità arbëreshe, organizzato dall’associazione culturale “Corigliano per la Fotografia”, che rappresenta tutta la fierezza di un popolo che con gioia e passione porta avanti fasti e memorie antiche, del XV e XVI secolo, conservando un patrimonio culturale di enorme potenzialità e di grande interesse storico (lingua, musica, costumi, rito religioso e feste).

REGGIO – Covid 19, G.O.M.: gli ultimi aggiornamenti

La Direzione Aziendale del G.O.M. di Reggio Calabria comunica che, nelle ultime ventiquattro ore, sono stati 111 i soggetti sottoposti allo screening per CoViD-19. Di questi, 7 sono risultati positivi.
In seguito a 7 ricoveri, sono 30 i pazienti positivi al CoViD-19 ricoverati al G.O.M.: 20 nell’Unità Operativa di Malattie Infettive, 8 in reparto multidisciplinare, 2 in Ostetricia e Ginecologia e nessuno in Terapia Intensiva.

I pazienti finora accolti dal G.O.M. sono 3.724 (di questi, 6 hanno avuto un doppio ricovero per un totale di 3.730 ricoveri).
I pazienti deceduti sono 820.
I pazienti clinicamente guariti sono 2.405.
I pazienti trasferiti ad altro ospedale sono 469.

La Direzione del G.O.M. continua a raccomandare il rispetto delle misure di prevenzione del contagio, di tenere comportamenti sociali responsabili a tutela della salute di tutti nonché di aderire consapevolmente alla campagna vaccinale nazionale.
Per info. o in caso di sintomi sospetti contattare il numero Verde 1500 ministeriale.
Per info. sulla campagna vaccinale regionale contattare il Numero Verde 800 00 99 66 della Regione Calabria.

REGGIO – Calcio, Reggina 1914: “Parma – Reggina”, arbitra Fabbri

La gara tra Parma Reggina, valida per il nono turno del campionato di Serie BKT e in programma sabato 15 ottobre alle ore 14:00, sarà diretta dal Sig. Michael Fabbri della sezione di Ravenna. Gli assistenti designati sono Davide Miele di Torino e Antonio Severino di Campobasso. Il quarto ufficiale è Stefano Nicolini di Brescia. VAR e AVAR sono assegnati rispettivamente a Antonio Di Martino di Teramo e Oreste Muto di Torre Annunziata.

VIBO V. – Polizia di Stato: sequestrati 130 kg di materiale esplodente

Nella scorsa settimana, i poliziotti della Squadra Amministrativa nel corso di accertamenti legati alla movimentazione di prodotti esplodenti, hanno denunciato in stato di libertà il titolare della ditta incaricata dell’esecuzione di uno spettacolo pirotecnico nella frazione di Brattirò del comune di Drapia in occasione della ricorrenza religiosa in onore di SS Cosma e Damiano. Nel corso del controllo, gli agenti, con il necessario supporto degli artificieri antisabotaggio del Nucleo Regionale di Catanzaro, hanno riscontrato artifici pirotecnici di calibro superiore rispetto a quello prescritto in licenza, procedendo a sequestro di materiale esplodente delle categorie IV e V, per un peso netto complessivo di 130 kg.

 

 

REGGIO – Il Pd sostiene l’Assessore Albanese: “Da minoranza solo attacchi strumentali”

Il gruppo consiliare del Partito Democratico assume una posizione netta dopo le accuse all’Assessore Rocco Albanese. “Non possiamo restare silenti – affermano in una nota – di fronte all’ennesima strumentalizzazione ad opera di alcuni consiglieri della minoranza presente in Consiglio Comunale che utilizzano i mezzi di informazione (in maniera impropria) come strumento di lotta politica senza mai proporre in tutte le sedi istituzionali elementi di risoluzione dei problemi”
“Ennesimo attacco gratuito  – scrivono i consiglieri del Pd – con richiesta di dimissioni nei confronti di un assessore del Partito Democratico, da parte di un pezzo della minoranza che, gonfiato il petto per il recente risultato elettorale, dovuto più a dinamiche nazionali che a reali rapporti di forza territoriali, tenta di farsi sentire o di dimostrare di essere presente nelle dinamiche legate alla risoluzione dei problemi dei cittadini della nostra città”.
“Vorremmo ricordare al consigliere firmatario della richiesta di dimissioni rivolta all’assessore Albanese, uomo che da sempre svolge egregiamente il proprio mandato al Settore dei Lavori Pubblici, che fino ad alcuni mesi fa la delega alle manutenzioni era in capo proprio ad un consigliere che oggi siede tra i banchi dell’opposizione e da quando ha rimesso la delega il settore di concerto con l’assessore ha predisposto un programma folto di interventi appunto per la pulizia delle caditoie della città”.
“Inoltre, a sottolineare l’uso strumentale delle dichiarazioni a mezzo stampa, non più tardi dello scorso 20 settembre, lo stesso assessore veniva invitato ai lavori della III Commissione consilire proprio per relazionare sul settore di sua competenza e lo stesso ha brillantemente esposto il programma degli interventi in essere attenzionati dal settore. Ma non ci pare che sia stata posta nessuna questione sul sistema di deflusso delle acque meteoriche in città. Il lavoro delle Commissioni che dovrebbe essere il laboratorio, la fucina del Consiglio Comunale, in cui maggioranza e minoranza si confrontano in modo democratico e in spirito di collaborazione costruttiva per affrontare i problemi, fornire spunti e proposte e  costruire ipotesi di soluzione, viene sistematicamente utilizzato da certa parte della minoranza, quanto mai arrogante e faziosa dopo gli ultimi esiti elettorali, al fine di carpire l’opinione pubblica e guadagnarsi qualche titolo sulla stampa”.

REGGIO – Progetto “Farmacia per il sociale”, protocollo d’intesa tra Unasam Calabria ed Insieme per la disabilità

Continua ad allargarsi la numerosa famiglia del progetto “Farmacia per il sociale”,  messo in campo dalla Consulta comunale Città metropolitana e decentramento, con il patrocinio del Comune ed il gruppo Farmac’é. Infatti, in occasione della settimana dedicata alla salute mentale, le associazioni di volontariato Unasam Calabria ed Insieme per la disabilità hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per aderire all’iniziativa di promozione sociale.

L’occasione ha rappresentato “un utile momento di confronto e programmazione – come ha sottolineato la Presidente della consulta, Emilia Condarelli – per programmare una serie di attività strategiche a sostegno di Unasam Calabria e Insieme per la disabilità, che, con la loro presidente Immacolata Cassalia portano avanti un importante lavoro di supporto ed assistenza agli ammalati ed alle famiglie. Ed è proprio in quest’ottica che si è concretizzato il grande risultato della nascita proprio a Reggio Calabria del primo tavolo tecnico calabrese dedicato alla Salute mentale deliberato dal Consiglio della Città Metropolitana.

Concetti sottolineati anche dalla presidente di Insieme per la disabilità, Immacolata Cassalia, che ha ribadito l’importanza di restituire la centralità all’ammalato in un sistema sanitario troppo spesso carente e che non riesce ad ottemperare le normative dopo la legge Basaglia.

Dal canto suo Michele Berti del gruppo Farmac’è ha espresso “grande soddisfazione per questa new entry nel progetto Farmacia per il sociale che rappresenta l’occasione di lavorare e sensibilizzare su tematiche estremamente delicata e fondamentali per il pieno rispetto della persona umana in qualsiasi condizione di disagio si trovi.

Michele Berti, infine, ha rimarcato la qualità dell’impegno di Unasam Calabria e Insieme per la disabilità ribadendo la pregnanza dell’opera del volontariato per la costruzione di un futuro migliore.

CALABRIA – FederAnziani: raccolti 22 kg di cicche di sigarette per progetto “Non esiste pianeta B”

Non esiste una Pianeta B

LA TERRA E’ UNA SOLA: AMALA    –    Butta la tua cicca qui

Progetto di Federanziani Calabria Federcentri Coordinamento regionale: 22 kg di sigarette raccolte.

Dodici giorni di attività di sensibilizzazione tra agosto e settembre; dieci volontari coinvolti nell’attività di distribuzione e sensibilizzazione. Ma soprattutto 250 bottiglie di vetro da 300 ml vuote distribuite e 250 bottiglie di salsa di pomodoro regalate. Oltre 400 buste di caffè vuote distribuite e altrettante buste di caffè piene regalate e 22 chilogrammi di cicche di sigarette. Numeri impressionanti che sintetizzano appieno il progetto, partito da Scalea e realizzato da Federanziani Calabria e Federcentri. “Auspichiamo di attivare nel 2023 almeno 20 presidi su tutto il territorio regionale adoperandosi sin da subito per cercare finanziamenti ed aziende disponibili a supportarci”, ha ribadito il presidente Maria Brunella Stancato.

“La nostra Campagna di sensibilizzazione, contro una abitudine scellerata che viene vista come un gesto semplice ma che produce un danno incredibile all’ambiente, vuole essere un nuovo modo per affrontare il cambiamento climatico ed un escamotage per invitare le persone a non fumare. L’abbandono dei mozziconi di sigarette nelle nostre Comunità provoca un alto tasso di inquinamento. Abbandonare per terra una cicca di sigaretta è molto significativo ed è un problema Globale: sono infatti 4,5 trilioni i mozziconi di sigarette che in tutto il mondo finiscono nell’ambiente, in Italia sono 14 miliardi (fonte: Il sole 24 ore)”, spiega Stancato. “Ci siamo soffermati a studiare i  dati calabresi che seguono  il trend con il resto d’Italia:  il 26% dei calabresi fuma con una media di 15 sigarette al giorno, per un totale annuo di 2.750.000.000, si stima che il 60% dei fumatori non smaltiscono correttamente i mozziconi di sigarette, così una gran quantità di esse invade fiumi, coste e spiagge finendo in mare, quindi 1 miliardo di mozziconi di sigarette pari a 300 tonnellate di rifiuto speciale provocano danni enormi al sistema ambientale calabrese.

Le cattive abitudini dei fumatori, sono anche associate alla mancanza di strumenti per disfarsi correttamente dei mozziconi eppure una Legge dello Statola n° 221 del 28/12/2015, disciplina questa materia, la legge di che trattasi prevede l’installazione nelle strade, nei parchi e nei luoghi ad alta aggregazione sociale di appositi raccoglitori. La legge prevede, inoltre, la possibilità di sanzionare i trasgressori con multe che variano dai 25 a 300 euro”, la chiosa.

Alla luce di questo importante problema ed a seguito di un esperimento fatto nel 2021 sul lungomare di Guardia Piemontese, “che ci ha visti protagonisti nel cercare di sensibilizzare i cittadini ed i turisti a non gettare le cicche a terra ma nei contenitori rudimentali ed artigianali realizzati dagli iscritti della associazione di riferimento, Federanziani Calabria Federcentri Coordinamento regionale, hanno elaborato un progetto di sensibilizzazione dei cittadini rivolta alla tutela del bene comune e che preveda i Senior in un’ottica di coinvolgimento su un azione/progetto con più scopi: ambientale, sociale ed economico”, si legge in una nota della presidente.

I Senior sono persone che hanno più tempo libero e disponibile, se adeguatamente formati possono essere le sentinelle ed i custodi dei territori; in questo modo si mantengono attivi e connessi con le amministrazioni comunali collaborando alla salvaguardia dell’ambiente in cui vivono e possono avviare azioni di educazione civica verso i nipoti, che a loro volta saranno i cittadini di domani. L’ambiente non può che giovare in quanto diminuiranno sensibilmente i mozziconi abbandonati nelle strade, piazze, parchi e battigia marina. Per adesso i mozziconi di sigaretta raccolti, essendo un rifiuto speciale, vanno a finire comunque in discarica. Esiste però la possibilità che questo rifiuto speciale possa essere correttamente riciclato e dare vita a manufatti in cellulosa che faranno diminuire la richiesta di materie prime vergini. Sappiamo che è una battaglia ardua e ci aspettano percorsi impervi e difficili; ci affidiamo alle parole di Madre Teresa di Calcutta, la quale diceva che quello che facciamo è una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo quella goccia all’oceano mancherebbe. Perciò unisciti a noi, non disperdere i mozziconi di sigaretta a terra, salvaguarda il luogo in cui vivi, porta con te un contenitore ignifugo, butta il rifiuto in maniera corretta e vedrai che il Pianeta te ne sarà grato”.

Polizia di Stato: tratta di esseri umani, estradato in Italia latitante

È considerato tra i capi di un’associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, il latitante di nazionalità eritrea di 35 anni, estradato in Italia.

L’uomo, ricercato da oltre un anno in campo internazionale, è stato arrestato all’aeroporto internazionale di Addis Abeba, in Etiopia con passaporto australiano mentre cercava d’imbarcarsi per Adelaide, Australia.

Coordinata dalla procura di Palermo, dalle Squadre mobili di Palermo e Agrigento e dal Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine Polizia di Stato, l’indagine ha accertato il ruolo apicale del 35enne che operava all’interno di un’organizzazione criminale internazionale con ramificazioni anche in Australia; l’organizzazione favorisce la rotta terrestre dei migranti dai Paesi del Centro Africa fino alla Libia, per poi proseguire verso le coste del Mediterraneo e il Nord Europa.

Gli sviluppi investigativi per il suo rintraccio si sono svolti nell’ambito di un Progetto di cooperazione internazionale che ha coinvolto autorità giudiziarie e di polizia olandesi e inglesi, la Corte penale internazionale ed Europol.

A tal proposito, è stata determinante l’attività svolta dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip) della Direzione centrale della Polizia criminale che, insieme all’unità in seno al Segretariato generale di Interpol a Lione che si occupa di tratte di esseri umani, “Human trafficking and smuggling of migrants”, ne ha seguito le tracce per i vari Paesi del mondo, fino alla sua esatta localizzazione e all’arresto.

MESSINA – GDF: Caporalato ed estorsione nelle RSA, eseguite 7 misure cautelari

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale della città dello Stretto, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina, nei confronti di n. 7 persone (n. 5 arresti domiciliari e n. 2 obbligo di presentazione alla P.G.), con contestuale sequestro di beni per un valore di oltre € 180.000,00 e l’applicazione del “controllo giudiziario” nei confronti di n. 2 società, per i reati di associazione a delinquere, estorsione e intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (cd. caporalato).

Il provvedimento cautelare interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto, pertanto, della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva, svolgendo ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.

L’operazione scaturisce dalla rimodulazione delle linee d’azione volte a contrastare, in maniera trasversale, i fenomeni di illegalità economico-finanziaria più lesivi ed insidiosi del già precario quadro socio-economico, così progressivamente orientando i controlli in materia di lavoro nero e irregolare, verso le condotte più gravi e pervasive.

Nello specifico, dopo una meticolosa mappatura economica del territorio di competenza, in pieno periodo pandemico, le Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina effettuavano un mirato intervento in materia di sommerso da lavoro presso una RSA della provincia, riscontrando come il titolare si fosse avvalso, per l’assistenza degli anziani ivi ricoverati, negli anni dal 2016 al 2020, di ben 36 lavoratori “in nero”, a fronte di una forza lavoro complessiva impiegata di 40 dipendenti.

Di qui la genesi delle successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, consistite in complesse ricostruzioni documentali, intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, dalle quali emergeva come il dominus della struttura residenziale, al fine di ottenere indebiti risparmi in termini di versamento di contributi ed oneri previdenziali, avesse abusivamente impiegato, completamente e/o parzialmente, i predetti lavoratori, senza effettuare la prescritta comunicazione al Centro per l’Impiego.

In particolare, all’esito degli accertamenti svolti dai Finanzieri si acquisiva alle indagini come il titolare delle strutture assistenziali giungesse, addirittura, ad impedire la fruizione di qualsiasi forma di riposo o ristoro durante l’orario di lavoro, nonché di socializzare tra loro, arrivando persino a vietare lo scambio reciproco dei numeri di telefono.

Di non minore rilevanza, poi, la circostanza come i medesimi lavoratori effettuassero, singolarmente, il turno notturno, pari a dodici ore, durante il quale, oltre ad accudire gli anziani, avrebbero anche dovuto svolgere altre incombenze, quali il lavaggio e la stiratura delle telerie.

Parimenti, si acquisiva come, a fronte della previsione dei contratti di lavoro collettivo che, “per i dipendenti dalle cooperative, consorzi e società consortili del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo”, prevedono una paga base che va, a seconda del livello di inquadramento, da € 1.184,19 a € 1.426,41, per un orario di lavoro pari a 38 ore settimanali, i lavoratori della RSA ispezionata percepissero solo circa € 700,00, indipendentemente dalle mansioni svolte e dalle ore lavorate, peraltro pari, in media, a 45 ore settimanali.

In altri termini, secondo ipotesi d’accusa, si documentavano palesi violazioni alla normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie, in totale spregio della normativa nazionale e comunitaria in materia di organizzazione dell’orario di lavoro.

Nel merito, salvo diverse valutazioni nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, le indagini consentivano di documentare come, al fine di giungere contabilmente all’importo di 700,00 euro, il gruppo tra imprenditori e consulenti oggi tratto in arresto predisponesse specifici prospetti paga che:

– per un verso, solo formalmente, certificavano l’esecuzione di prestazioni lavorative in linea con la tipologia di contratti di lavoro stipulati con i dipendenti, attestanti la corresponsione di tutte le categorie di indennità spettanti, al solo scopo di dare una parvenza di legalità in termini di diritti sindacali concessi e, così, evitare eventuali successivi controlli;

– d’altro canto, invece, riportassero anche l’inserimento, tra le voci stipendiali, di giorni e/o ore di assenza dal lavoro che, di fatto, non risultavano fruite dai dipendenti, talché si determinava una significativa riduzione delle spettanze stipendiali, in palmare danno dei medesimi lavoratori.

Ma v’è di più. Tale illecito meccanismo era oggetto di imposizione sin dalla prima fase del colloquio per l’assunzione, mortificando le legittime aspettative dei lavoratori che, loro malgrado, si trovavano costretti a soggiacere all’illecito meccanismo estorsivo perché bisognosi di lavorare.

Nel medesimo ambito, l’Autorità Giudiziaria ha inoltre disposto, nei confronti delle RSA investigate, anche l’applicazione del controllo giudiziario introdotto con la L. 199/2016, nominando un Amministratore giudiziario che affiancherà gli imprenditori nella gestione dell’Azienda e autorizzerà lo svolgimento degli atti di amministrazione utili all’impresa, al fine di impedire il reiterarsi di situazioni di grave sfruttamento del lavoro.

Si tratta di uno dei pochi casi a livello nazionale e, sicuramente, il primo caso di applicazione a livello provinciale di tale straordinario strumento di contrasto, previsto dal legislatore quale misura alternativa al sequestro cd. “impeditivo”, proprio al fine di salvaguardare i livelli occupazionali. Sul punto, il competente Giudice ha così motivato la sua decisione: “nel caso di specie, sussistono fondate ragioni per ritenere che la libera disponibilità da parte degli indagati delle strutture possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato, atteso che, in assenza di controllo, è del tutto probabile che gli stessi proseguirebbero nelle condotte di sfruttamento dei lavoratori dipendenti.”

In conclusione, l’odierna operazione testimonia, ulteriormente, come la Procura della Repubblica di Messina e la Guardia di Finanza, vieppiù in ragione delle specialistiche funzioni di polizia economico – finanziaria, operino costantemente per la salvaguardia dei lavoratori, per garantire il corretto assolvimento degli oneri contributivi e previdenziali, nonché, soprattutto nell’attuale periodo di crisi economica, attribuisca una rilevanza primaria alla tutela dei diritti delle fasce più deboli della società, le quali potranno rivolgersi con fiducia alle Istituzioni in ipotesi della specie.

CALABRIA – La conferenza dei capigruppo ha concordato per il 20 ottobre la seduta del consiglio regionale

“Con le sedute delle Commissioni, l’iniziativa legislativa dei consiglieri e i propositi di occuparci con ulteriore slancio dei problemi dei calabresi in una stagione di grave crisi economica, riprende l’attività del Consiglio regionale dopo il fermo elettorale”.  L’ha detto il presidente Filippo Mancuso nel corso della riunione della Conferenza dei Capigruppo svoltasi oggi.

Ha aggiunto: “il Consiglio regionale presenta, a meno di un anno di legislatura, pur essendoci state due importanti campagne elettorali che hanno inciso sull’attività istituzionale, un bilancio di cui siamo soddisfatti. Abbiamo tenuto 15 sedute d’Aula e approvato 51 leggi, alcune  molto significative che ci hanno consentito di riappropriarci delle prerogative legislative sulla sanità, 58 provvedimenti amministrativi, 7 mozioni di cui alcune all’unanimità e svolto 90 sedute di Commissioni”. Per Mancuso: “La strada imboccata è quella giusta. E lo sarà ancor di più, se sulle questioni della crescita e dello sviluppo sapremo unire le energie della Giunta regionale, della maggioranza e delle opposizioni, per essere più convincenti e autorevoli nello scenario nazionale”.

La Conferenza dei Capigruppo, ha previsto per giovedì 20 ottobre alle ore 14.30 la seduta del Consiglio regionale.

Tra i punti all’ordine del giorno (che sarà formalizzato successivamente) sono previste varie proposte di provvedimenti amministrativi d’ iniziativa della Giunta sui Programmi comunitari e il Rendiconto esercizio 2021 dell’Ente per i Parchi marini regionali.

Tra le proposte di legge che arriveranno in Aula: quella sulle  modalità di erogazione di medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche;  disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale;  modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale collaborazione; norme in materia di servizio idrico integrato; modifiche all’art. 15 della legge regionale 12 ottobre 2016, n.30 recante disposizioni sulla partecipazione della Regione alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione.

Ancora: la proposta di provvedimento sull’elezione di tre consiglieri regionali, dei quali uno in rappresentanza della minoranza, per la costituzione della Consulta regionale della cooperazione; la proposta di provvedimento amministrativo circa la designazione di un componente nella sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Calabria; la proposta di nomina, su designazione da parte delle Associazioni,  finalizzata alla nomina di dieci rappresentanti in seno all’Osservatorio regionale sulla violenza di genere.