REGGIO – UniRC| 21 marzo – Convegno: Difesa, Restauro e Valorizzazione delle Aree costiere 

L’evento è organizzato in sinergia tra l’Ateneo reggino e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria

Martedì 21 marzo 2023 alle ore 8.30 presso l’Aula Magna Falcomatà di Ingegneria (località Graziella) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria, della Calabria e Sicilia organizzano un convegno dal titolo Giornata mondiale dell’acqua – Difesa, Restauro e Valorizzazione delle Aree costiere“.  

Al convegno saranno presenti Nello Musumeci Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Giusy Princi Vice Presidente della Regione Calabria, Renato Schifani Presidente della Regione Siciliana, Angelo Domenico Perrini Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Alessandro Aricò Assessore Infrastrutture e della Mobilità Regione Sicilia, Elena Pagana Assessore del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia, Giuseppe Zimbalatti Rettore dell’Università Mediterranea e gli Assessori regionali di Calabria e Sicilia.  

L’evento è frutto della sempre più stretta sinergia tra l’Ateneo reggino e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria con il coinvolgimento dei Dipartimenti di Ingegneria Civile, dell’Energia, dell’Ambiente e dei Materiale (DICEAM) e di Ingegneria dell’Informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile (DIIES).  

Il Rettore Giuseppe Zimbalatti “evidenzia l’importanza dell’evento, che vedrà la partecipazione nella qualità di relatori di alcuni docenti della Mediterranea, i quali affronteranno tematiche di grande attualità connesse alla salvaguardia ambientale delle nostre coste e dei nostri territori e alla produzione di energia dal mare. La conferenza sarà un’occasione di approfondimento e di discussione tra i vari attori interessati su argomenti strategici per ridurre la vulnerabilità e l’esposizione ai rischi costieri in chiave di sostenibilità, resilienza e adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici ma anche sulle opportunità di sviluppo economico dei territori costieri siciliani e calabresi.”  

CAULONIA M. (RC) – In fiamme veliero utilizzato per sbarco migranti in Calabria, ipotesi dolosa

Un incendio di natura verosimilmente dolosa ha distrutto sulla spiaggia di Caulonia Marina una barca a vela che l’autunno scorso si era arenata con a bordo una cinquantina di migranti sul tratto di spiaggia della cittadina della Locride.

A bordo dell’imbarcazione a settembre erano giunti profughi di varie nazionalità soccorsi a diverse miglia di distanza dalla costa calabrese dalla Guardia Costiera e successivamente condotti fin dentro il Porto di Roccella Ionica a bordo di una delle motovedette della Capitaneria di Porto.

Sul luogo dell’incendio si sono recati i carabinieri ed i vigili del fuoco. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte dei carabinieri. L’imbarcazione utilizzata dai migranti e arenatasi a Caulonia Marina era in attesa di un provvedimento di demolizione da parte delle autorità competenti.

 

 

 

 

 

(FONTE: ANSA)

CALABRIA – Seduta inaugurale Osservatorio regionale sulla violenza di genere

Con la seduta inaugurale che si è tenuta ieri mattina nella sala “Acri” del Consiglio Regionale della Calabria, si è insediato l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, istituito con la Legge regionale n. 38 del 2016. L’organismo è composto, oltre che da tre membri di diritto (dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute, presidente della Commissione regionale pari opportunità, consigliera regionale di parità), da esperti e rappresentanti di enti attivi nella materia del contrasto alla violenza di genere, che sono stati individuati per competenze professionali e attraverso un avviso pubblico.

La seduta è stata introdotta dai saluti istituzionali dell’Onorevole Giacomo Crinò, che ha espresso la valenza dell’organismo, che si impegnerà nella promozione di una cultura di genere e per l’individuazione di misure di superamento della violenza. I lavori sono proseguiti con l’intervento della Coordinatrice, l’Avv.ssa Giuseppina Pino, la quale ha affermato l’importanza di un’attività alacre di supporto alle donne e ai minori e di contrasto alla violenza di genere. L’eliminazione della sottocultura violenta, espressione di disuguaglianze strutturali, di stereotipi di ruoli, di un flop redistributivo economico nei tempi lavoro e di cura tra uomini e donne, di un’organizzazione patriarcale della società, impone un sistema di tutele crescenti per le donne, abbinato ad un welfare efficace, e a strumenti per l’autonomia finanziaria ed abitativa delle donne, che permettano l’emancipazione di queste ultime e la fuoriuscita delle stesse dalla spirale violenta in cui sono cadute. “L’obiettivo è quello di lavorare per la collettività – ha detto la coordinatrice – sia per monitorare i fenomeni legati alla violenza di genere attraverso gruppi di lavoro specifici in seno all’Osservatorio, sia per promuovere iniziative concrete e di formazione rivolta ai professionisti, agli studenti e alla società civile. L’Osservatorio avrà un approccio operativo e si avvarrà delle competenze di esperti designati quali la Dott.ssa Laura Amodeo, la Dott.ssa Anna Briante, il Dott. Pasquale Ciurleo (vice-coordinatore), la Prof.ssa Anna De Gaio, l’Avvocatessa Stefania Figliuzzi, la Dott.ssa Annamaria Curia, la Dott.ssa Caterina Ermio, la Dott.ssa Carolina Girasole, il Dott. Antonio Gioiello, il Dott. Luca Lanzino, l’Avvocata Lucia Lipari, la Dott.ssa Isolina Mantelli, la Dott.ssa Francesca Mallamaci, l’Avv.ssa Marano Caterina dell’Avvocatessa Giuseppina Spinella. Tutti i componenti dell’Osservatorio, all’interno dei propri interventi, hanno delineato le linee operative del proprio impegno e gli ambiti all’interno dei quali presteranno la propria attività, primo fra tutti la formazione e programmazione di percorsi mirati a generare conoscenza e consapevolezza del fenomeno, e quindi lo sviluppo di modelli culturali e strategie d’intervento che possano garantire pari opportunità e segnare un cambio di passo in una sfida sociale indubbiamente complessa.

La violenza sulle donne non è un fatto privato. Siamo dinanzi a storie cariche di sofferenza, di fatica e di umiliazione, ma anche di grande coraggio e resilienza. Vissuti che ci raccontano la forza di dire basta e la tenacia di riprendere in mano la propria vita e la propria libertà. Le notizie di violenze di genere continuano ad occupare le cronache con dati impressionanti, che ci restituiscono l’immagine, terribile, di una società in cui le donne subiscono violenza in casa, sul lavoro, nei luoghi e nei contesti in cui intendono realizzarsi. Parliamo infatti di un fenomeno strutturale e diffuso, che affonda le sue radici nel tempo. In questi anni Governo e Parlamento hanno messo in campo misure importanti di prevenzione, protezione e contrasto alla violenza, in applicazione della Convenzione di Istanbul, ma, nonostante ciò, non diminuiscono i reati di violenza contro le donne e in modo particolare i femminicidi: quasi sempre epiloghi drammatici di storie di violenza e abusi che avvengono quando la donna decide sulla sua autonomia e libertà. È indubbio che l’attività dell’Osservatorio possa inanellarsi all’interno di una rete più ampia di partner istituzionali e sociali, che possano mettere a sistema condizioni positive per le donne, al fine di giungere ad un definitivo cambio di passo e favorire la crescita collettiva.

REGGIO – Maltrattamenti in famiglia, arrestato un trentottenne

Nei giorni scorsi, gli Agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno arrestato un trentottenne in flagranza dei reati di maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie, violazione dell’ammonimento del Questore, minaccia, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.

A seguito di una segnalazione giunta su linea 113, il personale delle Volanti ha raggiunto tempestivamente l’abitazione della vittima, che era stata aggredita, alla presenza dei tre figli minori, dall’ex marito, ubriaco ed in evidente stato di agitazione.

L’uomo, con precedenti per lesioni personali e minaccia, già destinatario dell’ammonimento del Questore, ha posto in essere condotte violente nei confronti degli operatori intervenuti, minacciandoli e opponendo resistenza anche durante le successive operazioni di foto segnalamento.

All’esito di udienza di convalida dell’arresto, l’Autorità Giudiziaria ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

VIBO V. – Condannato per il trasporto di ingente quantità di eroina: arrestato dalla Polizia di Stato

Il 10 marzo 2015 due cittadini di origine vibonese venivano sorpresi dalle forze dell’ordine mentre trasportavano, lungo un tratto stradale nel cosentino, sei chili di eroina suddivisa in dieci panetti da 600 grammi l’uno.

Giunto a conclusione il processo davanti alla Corte Suprema di Cassazione, all’esito del ricorso presentato avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro, uno dei due imputati veniva condannato definitivamente ad espiare la pena di anni 6 di reclusione.

Su ordine dell’Autorità Giudiziaria, pertanto, la Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia procedeva alla ricerca e poi alla cattura del soggetto, sottoponendo anche a perquisizione domiciliare l’attuale dimora del soggetto, alla ricerca di droga e armi illegittimamente detenute.

All’esito delle attività di polizia giudiziaria l’uomo veniva arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia.

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Attività controllo dei Carabinieri: 3 arresti

Prosegue incessantemente l’attività di controllo del territorio e di contrasto alla delittuosità attuata dai carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, che nella giornata del 15 marzo hanno eseguito un provvedimento di condanna emesso dal Tribunale di Crotone nei confronti di I.P., quarantatreenne di origine rumena residente ad Isola di Capo Rizzuto, condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione. I reati oggetto del provvedimento sono maltrattamenti in famiglia, attuati anche con lesioni ai danni della vittima, commessi nel 2016 e un episodio di ricettazione commesso nel 2017. Il soggetto, rintracciato ad Isola di Capo Rizzuto, dopo le formalità di rito è stato accompagnato al carcere di Crotone.

I carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, proseguendo la costante opera di controllo del territorio in ogni ambito, nella giornata del 15 marzo hanno rintracciato e arrestato, in esecuzione del provvedimento di condanna emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, A.G., trentottenne italiano residente ad Isola di Capo Rizzuto, condannato a 1 anno e 9 mesi di reclusione per vari reati, quali resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, e furti; per alcuni reati è stata riconosciuta l’aggravante di aver agito al fine di agevolare un’associazione mafiosa. I fatti attribuiti al soggetto dall’imputazione, risalgono al 2012 e al 2013. Il soggetto, rintracciato ad Isola di Capo Rizzuto, dopo le formalità di rito è stato accompagnato al carcere di Catanzaro.

I carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, proseguendo la costante opera di controllo del territorio in ogni ambito, nella giornata del 27 febbraio hanno rintracciato e arrestato, in esecuzione del provvedimento di condanna emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, confermato dalla pronuncia della Corte di Cassazione della scorsa settimana

M.P., trentunenne italiano residente ad Isola di Capo Rizzuto, condannato a 4 anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. I fatti attribuiti al soggetto dall’imputazione, che hanno superato il vaglio della Suprema Corte, risalgono al 2016, quando l’odierno arrestato ha danneggiato, estorto denaro e minacciato in particolare un’impresa del territorio. Per i reati appena descritti è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso, poiché il soggetto è risultato essere associato alla cosca “Arena” di Isola di Capo Rizzuto e aver attuato i comportamenti descritti avvalendosi dell’appartenenza all’associazione mafiosa e dell’intimidazione che questa provoca.

Il soggetto, rintracciato ad Isola di Capo Rizzuto, dopo le formalità di rito è stato accompagnato al carcere di Catanzaro.

 

PETILIA POLICASTRO (KR) – ‘Ndrangheta: operazione dei Carabinieri, sei arresti

Nella giornata di oggi militari della Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro, supportati da militari dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori di Calabria”, hanno dato esecuzione al1’ordinanza applicativa di misure cautelari di tipo personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di sei soggetti di Petilia Policastro e Cotronei.

A carico degli indagati – dei quali tre sono ora in stato di custodia cautelare in carcere ed altri tre sottoposti agli arresti domiciliari – ne1l’ordinanza cautelare viene riconosciuta la gravità indiziaria in ordine ai reati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, nonché di estorsione, incendio ed usura aggravati dal metodo mafioso.

La complessa e impegnativa attività investigativa, effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha riguardato un arco temporale ampio, e si è sviluppata attraverso attività di tipo tradizionale nonché attività tecnica captativa.

Gli esiti investigativi in tal modo conseguiti hanno permesso di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) la gravità indiziaria circa l’attuale operatività della locale di ’ndrangheta di Petilia Policastro e di rilevare i suoi interessi criminali in seno alla realtà imprenditoriale del territorio.

 

Il procedimento per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

 

REGGIO – Sanità, ASP: presentazione atto aziendale

È stato presentato, nel corso della riunione svoltasi nell’auditorium dell’Ordine dei medici della provincia reggina ed alla presenza di numerosi sindaci del territorio, il nuovo piano aziendale dell’Asp, illustrato dallo stesso commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, dottoressa Lucia Di Furia.

 

Si tratta, come sottolineato nel corso dell’incontro dalla stessa dottoressa Di Furia, “del massimo sistema di riorganizzazione di tutta l’assistenza sanitaria e sociosanitaria dell’Azienda provinciale di Reggio, fermo dal 2017, e che oggi viene rivisto in maniera particolare non tanto sulla parte ospedaliera, che più o meno rimane abbastanza stabile, ma sulla revisione organizzativa del territorio”.

Tra le tante novità inserite nell’atto aziendale, ecco quella del Coordinatore dell’integrazione socio- sanitaria. “Si tratta di una figura al momento inesistente – ha spiegato la Dottoressa – che si dovrà rapportare con i distretti sociali e quindi ci aiuterà ad integrarci con gli enti locali”. Altra importante decisione è la creazione del Dipartimento del Territorio e della Fragilità. “Questo nuovo Dipartimento – ha aggiunto il Commissario dell’Asp – avrà il compito di coordinare tutti i distretti perché ci siamo accorti, sia pure in questi pochi mesi, della grande disomogeneità dell’assistenza territoriale che deve essere assolutamente uniformata. L’atto, quindi, è tutto concentrato sulla revisione e la riorganizzazione del territorio e per fare questo ci aspettiamo l’arrivo di professionisti a darci man forte per la sua realizzazione. Perché si tratta di dare smalto e vigore alla Medicina del territorio – ha rimarcato la dottoressa Di Furia – alle cosiddette case della Comunità in cui la Medicina generale diventa il punto nodale, proprio perché le stesse rappresentano il punto di accesso dei cittadini. Qui agirà l’infermiere di comunità che immediatamente si occuperà della presa in carico dei pazienti. Altra cosa importante prevista dall’atto aziendale è la stratificazione dei cittadini, prevista dal DM n. 77 del 2022, (“Nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel SSN”) che prevede la presa in carico dei cittadini di oltre sessantacinque anni di età stratificandoli per tipologia. “Perché oltre questa età – sottolinea la dottoressa Di Furia – c’è chi sta benissimo e chi invece presenta diverse patologie. Questi ultimi saranno, quindi, presi in carico anche agli infermieri di Comunità che dovranno attivarsi per monitorare costantemente le condizioni di salute degli stessi pazienti. Ci vorrà tempo per realizzare tutto questo ma ci arriveremo”.

Per il presidente dell’Ordine dei medici della provincia reggina, dottore Pasquale Veneziano, il piano elaborato dalla dottoressa Di Furia dimostra ancora una volta che quando c’è la buona volontà e la capacità di fare, allora tutto diventa possibile. L’atto aziendale – ha rimarcato il presidente dell’Ordine dei medici – rappresenta un terminale di tante altre attività svolte in questo ultimo periodo e che da anni non venivano applicate, come ad esempio l’assegnazione delle guardie mediche e la copertura delle zone carenti di continuità assistenziale. Richieste, queste ultime, che giacevano presso gli uffici dell’Asp da anni. Ma la stessa cosa si può dire per il piano aziendale che da oltre cinque anni non veniva rinnovato: per la prima volta è stato sottoposto all’attenzione di tutti i sindaci della provincia prima della sua stesura definitiva. E proprio durante la presentazione dell’importante documento gli stessi sindaci hanno posto all’attenzione l’annoso problema che riguarda la carenza del personale sanitario hanno posto quale carenza problema importante la carenza del personal sanitario. Per quanto riguarda i medici – ha aggiunto il Presidente – a mio giudizio, bisogna essere più attrattivi, non solo migliorando la parte economica, come peraltro ha gia sollecitato il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ma anche assumendo a tempo indeterminato, garantendo una maggiore sicurezza sul posto di lavoro, dando dignità all’ambiente di lavoro in cui operano i medici e fornendo loro tutti i presidi necessari per garantire prestazioni ottimali. Infine una speranza, peraltro riposta da tutti i sindaci, e cioè che il Commissario Di Furia riesca a sboccare l’ospedale della piana, fermo da oltre un decennio”. 

 

Tra le tante richieste arrivate al commissario di Furia c’è quella di Pierpaolo Zavettieri, sindaco del Comune di Roghudi e presidente dell’associazione dei Comuni dell’area Grecanica, il quale ha auspicato l’istituzione del Distretto sanitario dell’area Grecanica con sede a Melito Porto Salvo. “Storicamente c’è sempre stato, fino al momento in cui i distretti sono stati ridotti da otto a tre. Il Distretto dovrebbe coordinare un po’ tutta quella che è la medicina sul territorio, e non la parte ospedaliera, e rappresenta qualcosa di davvero importante per il territorio perché, tra l’altro, impedisce i ricoveri impropri. Occorre dare, quindi, maggiore attenzione all’area grecanica in cui sono presenti Comuni molto isolati, proprio con l’istituzione del quarto distretto, strumento assolutamente efficace per risollevare le sorti della sanità di questi territori”

Per il dottore Giuseppe Ranuccio, sindaco della città di Palmi, si è sicuramente registrato un cambio di passo tangibile da quando si è insediata la dottoressa Di Furia. “E’ chiaro che non è facile recuperare in poco tempo il lassismo e l’inerzia del passato, ma lascia ben sperare il buon approccio impresso dal commissario per quanto riguarda gli investimenti programmati sul personale e sulle strutture ma soprattutto sulla volontà di estendere i servizi non solo in termini di sanità ospedaliera ma anche per quanto riguarda la medicina territoriale. E qualcosa si inizia a vedere”.

Infine il dottore Giuseppe Zampogna, sindaco di Scido e presidente dell’associazione dei sindaci della Piana di Gioia Tauro, per il quale i segnali sembrerebbero contraddittori. Ho riscontrato, nel leggere il piano aziendale, un potenziamento della rete ospedaliera, soprattutto nel mio territorio in cui l’ospedale di Polistena viene potenziato con nuove strumentazioni e reparti, come pure quello di Gioia Tauro, in attesa della realizzazione del fantomatico ospedale di Palmi per il quale si discute da circa quindici anni ma, al momento, senza risultato. Ciò che è importante adessoha concluso il sindaco di Scido è il potenziamento della medicina del territorio. Perché non mi pare di aver letto nell’atto aziendale riferimenti su questo ultimo punto, molto importante perché dovrebbe recepire quelle istanze di territori spesso considerati marginali rispetto alle città principali e che registrano la presenza di una popolazione anziana che avrebbe bisogno di specifici servizi sanitari”.

REGGIO – Consegnati i lavori per la rifunzionalizzazione dei quadri elettrici di pozzi e serbatoi idrici del Comune di Reggio Calabria

L’intervento riguarderà circa 120 pozzi, 60 serbatoi idrici, più una serie di interventi su 15 sorgive, per un investimento complessivo di più di due milioni di euro. La soddisfazione del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti e del Delegato Franco Barreca: “Intervento atteso da tempo, frutto della buona programmazione di questi anni”

Sono stati consegnati questa mattina a Palazzo San Giorgio i lavori per la rifunzionalizzazione dei quadri elettrici dei pozzi e dei serbatoi idrici della città di Reggio Calabria. La consegna all’impresa individuata a seguito del bando di gara, rappresentata nell’occasione dal suo referente Giulio Marrara, è avvenuta alla presenza del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, del Consigliere delegato Franco Barreca, del Rup dell’intervento Domenico Macrì e del Direttore dei Lavori Paolo Giustra.

Complessivamente l’opera riguarda la rifunzionalizzazione della parte elettrica di circa 120 pozzi per approvvigionamento idrico, disseminati su tutto il territorio cittadino, circa 60 serbatoi, più una serie di interventi sulla parte elettrica di 15 sorgive. Strutture che, come spiega il Consigliere delegato all’idrico Franco Barreca, “saranno completamente rimodernate, con un intervento che si attendeva da lungo tempo e che siamo riusciti a programmare grazie al masterplan del Pon Metro, per una somma complessiva superiore ai 2 milioni di euro”.

“Un’attività – spiega ancora Barreca – che risultava tra le priorità delle linee d’indirizzo del Sindaco Giuseppe Falcomatà, oggi promossa e concretizzata grazie alla determinazione del facente funzioni Paolo Brunetti e dei componenti della Giunta che, ognuno per la propria parte, hanno consentito di giungere a questo importante risultato frutto di un brillante lavoro di squadra”. “Si tratta di un intervento molto atteso – ha spiegato ancora Barreca – che consentirà la completa rifunzionalizzazione elettrica degli apparati che governano il comparto idrico, con la riattivazione automatica delle pompe in caso di sbalzi di tensione, il telecontrollo a distanza per una più rapida gestione delle attività ed un comparto elettrico più moderno e funzionale”. “Ringrazio i tecnici che hanno lavorato per la redazione del progetto e per la procedura di selezione che ha consentito di giungere alla consegna di questi importanti lavori. Già da lunedì partiranno i primi ordini di servizio e nelle prossime due settimane saranno avviati gli interventi sulle varie componenti che saranno sostituite ed ammodernate”.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti che già in passato ha ricoperto il ruolo di Consigliere delegato al Servizio idrico integrato. “La consegna di questo importante intervento è il coronamento di un lungo e duro lavoro iniziato anni fa quando personalmente, su delega del Sindaco Falcomatà, mi occupavo degli aspetti legati al sistema idrico cittadino. Si concretizza un lavoro che ci consentirà una sostanziale regolarizzazione del servizio, per ciò che riguarda la funzionalità elettrica, ma anche un maggiore risparmio in termini di energia, con una sostanziale riduzione dei consumi e quindi con un minore inquinamento. Un passo in avanti davvero importante da parte dell’Amministrazione, per il quale mi sento di ringraziare il Delegato Barreca e tutti i componenti della Giunta che hanno collaborato, che avrà certamente ricadute molto positive anche per l’erogazione del servizio”.

PALMI (RC) – Perdono alle scommesse oltre 11.000 euro e fuggono verso la Sicilia, denunciati 4 uomini

A Palmi, i Carabinieri hanno denunciato 4 persone di origine siciliana per insolvenza fraudolenta di una somma scommessa di oltre 11.000 euro presso una ricevitoria del centro.

A dare subito la notizia un’impiegata della sala scommessa che nel constatare il loro dileguarsi dall’esercizio commerciale senza saldare l’ingente debito, ha allertato nell’immediatezza i carabinieri.

Nel dettaglio, la dinamica di quanto sarebbe accaduto. I quattro, dopo aver accumulato un debito complessivo di circa 11.600 euro, a seguito di vari giochi e scommesse, hanno cercato di distrarre la dipendente, nell’intento premeditato di non pagare, riuscendo uno per volta a dileguarsi furtivamente.

Quando anche l’ultimo dei giocatori è salito in macchina, senza aver saldato il debito, la donna addetta alle vendite scommesse ha subito chiamato il 112 e avvertito la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Palmi, fornendo tutti i dettagli utili per l’identificazione degli avventori tra i quali, determinanti sono stati l’indicazione del modello dell’autovettura a loro in uso nonché il loro marcato accento siciliano.

Avviate, nell’immediatezza le ricerche dai militari della Compagnia di Palmi e di Villa San Giovanni, in previsione di un possibile rientro in Sicilia da parte dei sospettati, gli stessi infine sono stati individuati e fermati proprio presso l’imbarco dei traghetti.

I successivi accertamenti investigativi, hanno permesso di ricondurre tutti i soggetti identificati agli stessi presenti presso il centro scommesse in questione, grazie al riconoscimento dei medesimi da parte della dipendente e all’acquisizione delle immagini presso il sistema di videosorveglianza del locale.

Dalla successiva perquisizione veicolare, invece, i militari hanno rinvenuto 4.300 euro, somma accertata quale provento di alcune vincite da parte dei debitori, sottoposta a sequestro.

Dagli ulteriori riscontri, è emerso che i soggetti non fossero nuovi alla commissione di reati analoghi, condotti con le medesime modalità, in diverse provincie della Calabria e della Sicilia.

Trattandosi di procedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive valutazioni in sede dibattimentale.