Un ammasso di bugie, falsità e frottole, quelle che si stanno susseguendo in questi giorni sul caso della Reggina. Iniziando da Felice Saladini, mostratosi solo dopo tantissime settimane di silenzio negli studi di SportItalia, si è proseguito con il “nuovo” “proprietario/presidente?” della Reggina, Manuele Ilari. Quest’ultimo, definito dal Consigliere Massimo Ripepi, il “figlio di Saladini”, nella trasmissione di Antenna Febea, con le sue “chiacchiere” ha fatto “chiarezza sul grado d’ombra” che aleggia sulla società amaranto: un grado, purtroppo, elevatissimo di bugie e prese in giro nei confronti della Reggina, di Reggio e dei reggini stessi.
A sottolinearlo, costantemente, con impegno, dedizione ed amore vero per la città, Massimo Ripepi, che nelle sue dirette, ormai diventate quotidiane, aggiorna e denuncia con verità e senza infingimenti, tutto ciò che di marcio c’è nel sistema socio-politico reggino.
In particolare, nella diretta trasmessa ieri sera sui social, Ripepi, esordisce parlando di “sussulto di orgoglio Rheggino” quello dimostrato dal comunicato degli Ultras della Reggina: un comunicato preciso che insegna ai politici, sindaci facenti funzioni e così via, come si dovrebbero affrontare le situazioni. Ci si rivolge dunque a Brunetti che, avendo avuto modo e possibilità di intervenire prima ma avendo scelto di non farlo, si è ridotto a esprimersi sulla questione soltanto in questi ultimi giorni, mostrando quello che Ripepi ha definito il “ruggito del coniglio” durante la trasmissione di ieri sera ad Antenna Febea.
Ma anche lo stesso Versace, che dopo aver rilasciato un comunicato perfetto, “di fuoco”, chiedendo a Manuele Ilari di pagare gli stipendi e poi dimettersi, non ha mantenuto, nella suddetta trasmissione, lo stesso atteggiamento lineare rispetto a quanto aveva da poco rilasciato.
Entrambi, infatti, hanno dichiarato di essere uniti al Consiglio di Stato, quando l’unica azione fattibile e necessaria, sarebbe quella – suggerisce Ripepi – di sedersi a tavolino e monitorare la situazione “Reggina”, costituendo un tavolo tecnico vero e proprio con i presidenti della Camera di Commercio, Confindustria e così via, per cercare imprenditori seri, possibilmente del territorio, disponibili a gestire la società in previsione di un esito negativo al Consiglio di Stato, giorno 29 Agosto, data alla quale manca, poco più di una settimana.
Perché continuare a perdere tempo incontrando Ilari che a quanto pare, non ha intenzione di fare nulla se non continuare con le prese in giro?
Il fondo c’è oppure no? Il fondo c’è ma non vi è stata trasmissione dell’atto Costitutivo del notaio… quindi non c’è! Il vice presidente che fattura diversi milioni l’anno c’è o non c’è? Prima sì, ora no! Tante dichiarazioni nulle poi smentite, nessuna sostanza, solo tanti giri di parole e continue prese in giro. Ed i nostri sindaci f. f. continuano a perder del tempo: per quale motivo non hanno parlato prima? Per non perdere un’amicizia? Per quale motivo si continua ad insistere negli incontri con Ilari (“se non vieni tu, ti veniamo a trovare noi”) quando il tempo stringe e sono ben altre le azioni da fare e da portare avanti.
In questo Ripepi si schiera con il comunicato degli Ultras della Reggina, rivolgendosi alle istituzioni e chiedendo loro di prenderne spunto: “imparate dagli Ultras, prendete una posizione ben definita e chiara, e intimate al signor Ilari, come anche a Saladini, di non venire più a Reggio” perché il “Granillo è casa nostra e non loro!”, affermano gli Ultras.
“Meglio ripartire dal basso”, continuano gli Ultras nel loro comunicato: altro punto saliente e comune al pensiero del consigliere Massimo Ripepi il quale, spiega che, ora come ora, non è più il tempo per di discutere del nulla ed essere sottomessi alla “logica della confusione”.
“Le discussioni dovevano esser fatte a loro tempo, adesso “è necessario ripartire da una società nuova: RIPARTIRE DA NOI, dagli imprenditori di Reggio, chiedendo un risarcimento a Saladini per il grave danno d’immagine subito dalla città.” – afferma Ripepi – “È necessaria un’azione popolare e dei tifosi per ricostruire la Reggina, come è, allo stesso modo, necessaria per ricostruire la Città: la squadra amaranto, difatti, altro non è che un’emanazione chiarissima di come è gestita la città”.
Secondo Ripepi, infatti, bisogna partire dal sostituire la classe dirigente, composta da imbroglioni, “tiepidi” (persone che non prendono una posizione determinata per non assumersi le responsabilità delle proprie scelte). “Questi non possono essere rappresentanti delle istruzioni, – ha rincarato Ripepi – bensì è necessario essere governati da persone che possiedono dignità ed onore e che rinunciano al proprio tornaconto in favore degli interessi pubblici.”
Ripepi li definisce “i Guerrieri”, coloro che hanno veramente a cuore la missione politica semplicemente perché possiedono amore per la propria Città: Città che va amata e difesa ma, per farlo, occorre avere uno “spirito di guerra, sempre nel rispetto delle istituzioni”, compiendo azioni prive di violenza, ma piene di verità e trasparenza, che porterebbero a fare luce su tutto ciò che non va: “la chiarezza ha più effetti di una pietra!”, ha sottolineato il Consigliere. È così che si ottengono i risultati.
Un esempio chiaro e lampante è l’Aeroporto dello Stretto che, Ripepi, definisce “il cuore pulsante della città”: mentre le istituzioni “DORMIVANO”, Ripepi ha compiuto battaglie concrete, scendendo a combattere, nelle piazze sia di Reggio che di Lamezia Terme, indossando la maglia amaranto, emblema non solo della Reggina ma di Reggio stessa. Appoggiati e sostenuti da Sofo, si è arrivati a Bruxelles, dove l’Aeroporto è stato dichiarato “di interesse strategico per l’intera Comunità Europea”. L’Aeroscalo, dunque, rappresenterebbe non solo un punto di partenza e di arrivo per fare gite o visitare i figli, ma diventerebbe il vero cuore della città: il fulcro per lo sviluppo presente e futuro di Reggio. “La vita dell’aeroporto è strettamente collegata pertanto alla vita della città, ad esso corrispondono tutti i progetti più importanti che gli imprenditori reggini ed esterni possono e vogliono mettere in atto” – continua Ripepi.
Secondo il Consigliere, la difesa della città è direttamente proporzionale alla ricerca dei venduti e dei traditori, che devono essere messi in luce con il “faro della trasparenza” ed eliminati con i termini della democrazia, per ricostruire una classe dirigente migliore. Nel frattempo, è indispensabile, difenderla ricostituendone le “mura”, al fine di tutelare quelle poche-grandissime ricchezze che abbiamo nel nostro territorio, come ad esempio i Bronzi di Riace, che continuando su questa strada, rischiamo di farci portar via.
“Speriamo che l’orgoglio rheggino possa continuare a crescere. Dio benedica Reggio Calabria” conclude Ripepi.