OR.S.A. Mari e Porti: “Privatizzazione dei porti? No, Grazie.”

È un NO secco e determinato quello che come sindacato “OR.S.A. Porti” intendiamo recapitare al Ministro Tajani.

I porti rappresentano un asset strategico per la nostra economia e danno lavoro a migliaia di persone sia direttamente che tramite indotto, visti i vari servizi. Privatizzare i porti vorrebbe dire concedere ancora più potere alle grandi imprese private sui beni pubblici che, in base alle loro esigenze e preferenze commerciali, potrebbero decidere le sorti dei vari porti italiani e quindi di tutte le persone che ci lavorano. Una strana proposta quella che proviene dal Governo più nazionalista e conservatore che il nostro paese abbia avuto dal dopoguerra ad oggi. Una contraddizione che però, a ben guardare, è solo apparente, infatti, questo governo (nel solco tracciato dai governi precedenti) sembra seguirne le orme riguardo la tutela di interessi privati, vedasi in merito appunto le grandi privatizzazioni del passato.

La privatizzazione del porti, a nostro avviso, sembra un’idea che il vicepremier Tajani ha partorito per rimpinguare le casse dello Stato. Il nostro sindacato critica fortemente questa possibile svendita del demanio marittimo e non solo in ragione della centralità che il sistema portuale riveste nella nostra economia ma soprattutto perché la proposta lanciata dal Ministro non accenna nemmeno lontanamente alla tutela e alla salvaguardia dei posti di lavoro. Sappiamo bene, purtroppo, cosa accade quando aziende o asset strategici del nostro paese finiscono in mano ai privati: pagano sempre le lavoratrici e i lavoratori e non vorremmo dover constatare in un prossimo futuro che, anche in questo caso, la “storia si ripete”.

Dalle pagine de “La Stampa” il vicepremier Tajani sostiene che è necessaria una profonda opera di liberalizzazione dei servizi al grido di “Più privato è, meglio è”. Questa non è assolutamente la nostra filosofia; basti pensare al caso dell’ex Ilva e alla tragica vicenda del ponte Morandi di Genova. Oggi più che mai appare necessario un controllo pubblico che tuteli effettivamente cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori dalle possibili speculazioni delle imprese e degli interessi privati, dove il guadagno per forza di cose è l’obiettivo principale.

Questo Governo deve, a nostro avviso, rivedere i tagli sulla spesa pubblica e sui servizi, ciò per evitare nuove crisi ricadenti sempre sui soliti noti, basti pensare in merito all’attuale flessione negativa delle nascite in Italia e all’incertezza del futuro.

Non si può “fare cassa” sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori, smantellando i servizi pubblici e lo stato sociale, ed è per questo che chiediamo al Ministro di ascoltare tutti gli stakeholder, pesando bene le scelte e le priorità, in un paese che sicuramente ha bisogno di scelte coraggiose ma allo stesso tempo lungimiranti e rivolte al bene della collettività. Questa è l’Italia che vogliamo e che auguriamo a noi e ai nostri figli.

 

 

REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: “Domenico Bucarelli costumista di Amedeo Nazzari nel film il “Brigante di Tacca del Lupo”

Con l’incontro sul tema “Domenico Bucarelli costumista di Amedeo Nazzari nel film il “Brigante di Tacca del Lupo”/Storia di briganti di cinema e di costume”  che si terrà giovedì 31 agosto alle ore 18,00 presso la Biblioteca “Pietro De Nava” promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca De Nava nell’ambito delle manifestazioni estive organizzate dal Comune, l’Associazione Culturale Anassilaos avvia due filoni di ricerca che saranno sviluppati nel corso dei prossimi mesi e anni. Il primo riguarda il cinema e la città di Reggio Calabria come spazio/luogo/sfondo di film qui       girati; il secondo, forse più nuovo e promettente, foriero di sviluppi, riguarda il progetto di cui parlerà Claudio Sergi, responsabile design di Anassilaos, su sartoria e moda reggina nel Novecento che sarà a breve anche oggetto di una mostra presso la Villetta De Nava di vestiti d’epoca. Una ricerca attenta e puntuale sul ricco e vasto mondo della moda reggina, degli uomini e soprattutto delle donne che ne sono state nel corso del tempo le protagoniste (sarte, modiste). Uno studio tanto più importante se soltanto si pensa che in questa realtà si è formato un genio della moda come Gianni Versace. Non molti sanno che  Il brigante di Tacca del Lupo,  diretto  nel 1952 da Pietro Germi con Amedeo Nazzari e Cosetta Greco, pur ambientato a Melfi, in Basilicata, è stato girato a Roma e Reggio Calabria  ed ebbe anche tra i protagonisti  il reggino Vincenzo Musolino, morto ad appena trentanove anni, che fu il protagonista del film “Due soldi di speranza” di  Renato Castellani (Palma d’oro a Cannes nel 1952) e venne diretto più tardi da registi quali De Sica, Comencini e, appunto Pietro Germi, oltre ad essere stato anche regista e produttore di film western. Il film di Germi che ebbe come costumista Domenico Bucarelli si inserisce nella rivisitazione del processo storico che portò all’Unità d’Italia e a quel complesso fenomeno del brigantaggio, stroncato con estrema durezza dal governo anche in virtù della severissima Legge Pica, nel quale confluivano il legittimismo fomentato dai Borbone, il ribellismo che spesso ha caratterizzato il Mezzogiorno d’Italia, forme di delinquenza comune ammantata di pretesti politici e sociali, e autentiche istanze popolari di giustizia sociale viste le terribili condizioni in cui versavano i contadini e la plebe delle grandi città (Napoli e Palermo). Dopo i saluti istituzionali Antonella Postorino, Responsabile del Centro Studi Anassilaos per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio converserà con Francesco Bucarelli, figlio di Domenico, sulla esperienza del padre, sul rapporto con Nazzari e sulle sartorie reggine. Un breve contributo sul brigantaggio e il contesto storico nel quale si inserisce la pellicola di Germi sarà invece offerto da Fabio Arichetta.

Con l’1 settembre anche la scuola reggina alle prese con le  nuove sfide educative

Ancora qualche settimana di vacanze e poi per gli studenti reggini  delle scuole di ogni ordine e grado, così come per altri loro colleghi di buona parte delle regioni italiane ,si riapriranno le porte delle aule per l’inizio delle lezioni fissato a giovedì 14 settembre.

Nelle scuole superiori ,poi, negli ultimi  giorni si stanno svolgendo  le operazioni di verifica  dei  debiti scolastici che gli studenti  dovranno dimostrare di avere  recuperato entro l’8 settembre come da circolare ministeriale. Si tratta di quelle prove che una volta erano chiamati esami di riparazione.  Interessano mediamente  centinaia di studenti che nello scrutinio di giugno hanno avuto il  cosiddetto giudizio sospeso, cioè non sono stati né promossi né bocciati e che, pertanto, hanno dovuto sostenere le prove nelle materie insufficienti.

Intanto, giovedì 1 settembre per il mondo della scuola è l’inizio  del nuovo anno scolastico. Anche quest’anno ci sarà una nuova ripartenza,  la quarta dall’inizio della pandemia da COVID -19,  nel quale, ancora una volta, bisognerà confrontarsi con nuove abitudini e stili di vita che hanno impresso, nel corso degli ultimi anni,  una svolta epocale  nel modo di essere e fare  scuola, grazie anche al massiccio ricorso alle nuove tecnologie che ha colmato l’isolamento imposto dalle restrizioni per arginare il fenomeno Covid.

 

I numeri della scuola reggina

Lo scenario scolastico 2023- 2024, che si apre venerdì 1  settembre,   inizia per  dirigenti, docenti e  personale amministrativo, come al solito, con tutta una serie di operazioni di natura collegiale, dal   piano annuale delle attività alla rivisitazione del piano dell’offerta formativa e la preparazione delle attività di accoglienza per le matricole reggine dei vari ordini di scuola statale, così distribuiti: 3338 per l’infanzia ,4.258 per la primaria, 4.594 per la media e 5924 per le superiori.

Ciò che andrebbe evitata è la fretta di sedersi alla cattedra e al banco, di riprendere a insegnare per recuperare il tempo perduto, lasciando le vite di prima, le vite del vuoto scolastico, fuori dalle aule.

Il progetto educativo della ripresa avrebbe bisogno di tre passaggi: accoglienza, narrazione, rimodulazione.

In tutto gli studenti della nostra provincia nell’anno scolastico 2023-2024 saranno 73.298, così distribuiti fra i vari ordini di scuola: 8.825 infanzia, 21.806 primaria,14.526 media, 28.141 superiore. Cui vanno ad aggiungersi gli allievi delle scuole paritarie.

Se per l’anno scolastico 2023-2024 ci saranno quasi 130mila studenti in meno in Italia, vuol dire che salteranno circa 5mila classi calcolando una media di 25 studenti ciascuna.

Resta, purtroppo, la tendenza, che si registra da tempo ad una diminuzione della popolazione scolastica anche nella nostra provincia, un migliaio in meno rispetto all’anno scorso.

Nel Reggino ad affrontare i prossimi esami di maturità, che avranno inizio mercoledì  19 giugno 2024, nelle scuole superiori  statali saranno 5.312 allievi, mentre nella scuola media inferiore saranno 5.015.

 

Cosa prevede il nuovo calendario scolastico: una lunga maratona di 203 giorni

Questo è il ventiduesimo anno della devolution  nel quale le Regioni autonomamente  fissano la data d’ inizio e  il termine delle lezioni.

In Calabria il termine è stato decretato per sabato 8 giugno 2024.

Le attività educative nella scuola dell’infanzia, invece, termineranno in quasi tutte le regioni sabato 29 giugno 2024.

Per tutti, giorno più giorno meno, una lunga maratona di nove mesi di lezione, 203 giorni per la Calabria, fatto salvo il minimo dei 200 giorni di lezione.

I giorni di festa (escluse le domeniche) previsti dal calendario ministeriale sono al momento 11, vincolanti su tutto il territorio nazionale.

E cioè l’1 novembre, festa di tutti i Santi; l’8 dicembre, Immacolata Concezione; il 25 dicembre, Natale; il 26 dicembre; l’1 gennaio, Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua; il 25 aprile, Anniversario Liberazione; l’1 maggio, Festa del Lavoro; il 2 Giugno, Festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono.

Il decreto del Presidente della Regione Calabria stabilisce, poi, che non si effettueranno lezioni  il 2 novembre 2023; il 9  Dicembre 2023 interfestivo; da sabato 23 Dicembre 2023 al venerdì 5 Gennaio 2024  vacanze natalizie; da lunedì 12 febbraio a martedì  13 febbraio carnevale; da giovedì 28 marzo a martedì 2 aprile 2024 vacanze pasquali; venerdì 26 e sabato 27 aprile 2024 interfestivi.

Il nuovo calendario, così come prevede l’autonomia scolastica , è , comunque, flessibile e dà la possibilità alle scuole di proporre gli adattamenti che possono riguardare anche la data di inizio delle lezioni , nonché la sospensione, in corso di anno scolastico, delle attività educative e delle lezioni prevedendo, ai fini della compensazione delle attività non effettuate,modalità e tempi di recupero in altri periodi dell’anno. Sicchè anche le scuole della nostra provincia potrebbero  iniziare le lezioni ancor prima del 14 settembre.

 

Anche in provincia di Reggio Calabria il fenomeno dei dirigenti a mezzo servizio.

Anche quest’anno si ripresenta l’atavico problema delle reggenze. Chiunque frequenti una scuola (da docente o da genitore) sa quanto sia drammatico avere un dirigente a mezzo servizio.

Significa un abbassamento sostanziale del servizio offerto, a maggior ragione in un periodo fondamentale per la gestione dei fondi PNRR. D’altronde, quale attenzione può prestare un Dirigente che si trova a gestire tanti plessi distanti anche decine di chilometri tra loro?

Comunque per garantire la regolarità dell’ avvio dell’anno scolastico l’Ufficio scolastico regionale ha provveduto a coprire tutti i posti disponibili con incarichi aggiuntivi di reggenza

Sicché sono 68, di cui 20 in provincia di Reggio, le scuole calabresi che avranno un dirigente part time come reggente e che dovranno dividersi fra due scuole talvolta abbastanza distanti tra loro.

In città il Liceo scientifico “Da Vinci” continuerà ad essere à retto dal dirigente Franco Praticò.

Continua a permanere la tendenza al colore rosa nei numeri della dirigenza scolastica calabrese e reggina in particolare e l’abbassamento dell’età media dei responsabili degli istituti.

 

Le sfide ricorrenti del sistema educativo

Solo per citarne alcuni :dall’annosa penuria di docenti alla qualità della formazione e dell’offerta formativa, dalla abbondanza delle classi pollaio alle modeste condizioni retributive e lavorative, alla mancata riforma della carriera degli insegnanti, alla assenza di interventi per migliorare l’efficienza ed efficientamento energetico in strutture ad elevatissimo consumo e dispendio energetico, alla accessibilità degli istituti per gli studenti disabili. Ad evidenziare quest’ultimo aspetto è il Rapporto Annuale Istat che calcola come una scuola su tre non risulta essere accessibile agli alunni con disabilità motoria.

Comunque, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: riforme incomplete, cambiamenti continui, spesso improvvisati, sperimentazioni, progetti, innovazioni metodologiche e pedagogiche digitalizzazione a tappe forzate in quanto considerata la panacea di ogni problema, fanno poi puntualmente registrare un tracollo delle conoscenze e capacità cognitive essenziali dei giovani: le prove Invalsi, le indagini  Pisa, le statistiche varie ci consegnano da anni il desolante quadro di una sorta di giovanile semianalfabetismo dilagante, a cui si aggiunge un analfabetismo emotivo e sentimentale, aggravatosi dopo il lockdown, alla base dei numerosi episodi di teppismo, bullismo e criminalità nei confronti dei docenti, nemmeno più supportati dalle famiglie, come accadeva un tempo. A proposito a quando la figura dello psicologo in pianta stabile almeno nelle scuole maggiormente a rischio.

Le risorse destinate al sistema scolastico diminuiscono nell’indifferenza di tutti. La scuola, invece, deve essere la priorità perché ne va del nostro futuro.

Le notevoli risorse finanziarie messe in campo per uscire dalla crisi, a partire dai quasi 200 miliardi del Pnrr, dovrebbero supportare investimenti che accompagnino e rafforzino il benessere dei giovani nelle diverse fasi dei percorsi di vita, intervenendo fin dai primi anni di vita suggerisce così il Rapporto 2023 segnalando che l’Italia spende per prestazioni sociali erogate a famiglie e minori una quota paria all’1,2% del Pil contro il 2,5 della Francia ed il 3,7% della Germania. E anche sul fronte dell’istruzione emerge un “minor impegno” del nostro Paese, che impegna appena il 4,1% del Pil contro il 5,2 della Francia , il 4,6 della Spagna ed il 4,5 della Germania ed una media della Ue del 4,8%.

Perciò è necessario pensare una scuola nuova con modelli metodologici e valutativi rivisti in profondità e con una reale personalizzazione dei percorsi. Serve un cambio di passo per garantire pari opportunità e successo formativo a ogni studente. Solo così potremo pensare di dare risposte ai bisogni formativi dei ragazzi che affollano le nostre scuole, preparandoli alle esigenze del mondo, del lavoro e delle università.

Messi in fila, questi dati raccontano di un ritardo preoccupante della regione calabrese  e risultati ancora peggiori in alcune realtà locali .Ben venga pertanto il progetto pilota Agenda sud che per il prossimo triennio prevede anche per un certo numero di istituzioni scolastiche calabresi una serie di interventi tra cui spiccano attività di orientamento e tutoraggio, didattica innovativa e laboratoriale e una maggiore flessibilità negli orari. Il tutto finalizzato a ridurre il divario  educativo tra il Nord e il Sud d’Italia.

Va sottolineato, altresì, la novità di quest’anno scolastico con le figure del docente tutor e del docente orientatore che dovrebbero essere operative da settembre.

 

 

 

REGGIO – Si riunisce a Palazzo Alvaro il tavolo tecnico per i trasporti sullo Stretto: obiettivo la definizione di un biglietto integrato per la mobilità tra Reggio Calabria e Messina

La soddisfazione del Consigliere delegato Giuseppe Giordano: “Definita una road map. Biglietto unico sarà il primo tassello in un’ottica di mobilità sostenibile”

Il consigliere metropolitano delegato, Giuseppe Giordano, è intervenuto al tavolo tecnico sull’attraversamento dinamico dello Stretto, istituito dal Ministero per le Infrastrutture ed utile a mettere ordine ai flussi e ai costi dei trasporti fra Reggio e Messina. Coordinato dall’ammiraglio Nunzio Martello del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, il gruppo di lavoro riunisce le massime autorità istituzionali, gli enti e le società di trasporto che operano a livello locale, regionale e nazionale fra le due sponde.

«Si sono registrati passi in avanti molto importanti per la definizione di un biglietto integrato», ha affermato Giuseppe Giordano, a margine della riunione tenutasi a Palazzo Alvaro, riflettendo sulla «necessità che l’integrazione della mobilità tra le due Città Metropolitane diventi, finalmente, un fatto e non resti un auspicio, una speranza o una chimera». «Oggi – ha aggiunto – si è lavorato in questa direzione ed il tavolo ha prodotto una “road map” per arrivare, in tempi rapidi, al raggiungimento di un obiettivo molto importante. Quello del biglietto unico, infatti, sarà il primo tassello in un’ottica di mobilità sostenibile».

«Favorire questo sistema di movimento – ha proseguito il consigliere metropolitano – significa alleggerire la pressione sullo Stretto e consentire una relazione che deve diventare una “chiave di volta” verso il consolidamento dell’area integrata».

Per l’ammiraglio Nunzio Martello il tavolo odierno ha registrato un esito particolarmente positivo: «Tutti gli attori coinvolti hanno dimostrato grande disponibilità ad arrivare al tanto agognato biglietto unico sullo Stretto tra Atm Messina, Atam Reggio ed il vettore marittimo. Sono certo che ce la faremo così da fornire all’utenza, attraverso l’utilizzo di un un’unica App adesso in fase di studio, la possibilità di spostarsi ancora più comodamente fra le due sponde». «Stiamo lavorando intensamente – ha concluso Martello – per realizzare quel goal che tutta la cittadinanza reggina e messinese, ma più in generale calabrese e siciliana, si aspetta».

Saccomanno (Lega): Minacce a Roberto Calderoli, solidarietà e forte vicinanza

<<Le minacce di morte inviate al Ministro Calderoli ad opera di mafiosi non devono spaventarlo e non lo spaventeranno ed anzi rafforzeranno la Sua azione e quella della Lega. Il gapesistente tra il sud ed il nord è conseguenza di politiche passate errate e che non sono riuscite a sostenere adeguatamente il nostro territorio. A Roberto Calderoli la vicinanza più affettuosa e forte mia e dell’intero partito della Lega Calabria, che gli sono vicino e che condannano fortemente azioni violente del genere che creano solamente ed esclusivamente tensione e amarezza, allontanando le persone dalla vera politica.>>.

Lo dichiara il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno

CALABRIA – Reddito di Cittadinanza, al via dalla Regione le nuove misure di inclusione e accesso al lavoro

CALABRESE: “SIAMO PRONTI A DARE RISPOSTA AI CIRCA 15.000 PERCETTORI”

 

“La disoccupazione rappresenta una patologia seria per la Calabria e non si è trovata ancora la giusta terapia per cui una nuova fase è necessaria e non più rinviabile. Il reddito di cittadinanza anche con gli ulteriori correttivi non può e non deve diventare l’ennesima misura assistenzialistica e un ulteriore palliativo”.

Lo afferma Giovanni Calabrese, assessore al lavoro e formazione professionale della Regione Calabria.

“In Calabria è necessaria una svolta radicale, una sorta di terapia d’urto con al centro le aziende che devono però assumersi tante responsabilità. Il precariato, il lavoro nero e il lavoro sottopagato, i tirocini di lunga durata nel pubblico e nel privato, rappresentano un evidente sopruso nei confronti di cittadini che cercano w desiderano un lavoro onesto, vero e dignitoso. Oggi – si domanda Calabrese – molte aziende lamentano che non si trova personale e soprattutto personale qualificato. È da questa criticità che dobbiamo partire approfondendo proprio con le aziende i temi sulla equa retribuzione, sulla formazione e sulla domanda-offerta che deve corrispondere alle reali esigenze”.

“Proprio per questo – evidenzia l’assessore – è in itinere il piano di potenziamento dei centri per l’impiego, necessario, oggi, per ridisegnare il ruolo e la funzione degli stessi che dovranno affrontare con il necessario piglio le problematiche degli aspiranti lavoratori. Vi è un evidente corto circuito che senza un intervento serio e strutturale rischia non solo di non risolvere il problema ma di innalzare in modo esponenziale le criticità e, soprattutto, creare consistenti sacche di povertà per i prossimi decenni. È su questo che con il presidente Roberto Occhiuto e il Dipartimento regionale al lavoro stiamo concentrando i maggiori sforzi. Nei prossimi giorni verrà formalizzato il ‘Tavolo regionale per i servizi e le politiche del lavoro’ previsto dalla legge sulle ‘Norme per il mercato del lavoro’ che è stata recentemente approvata in Consiglio Regionale. Attraverso i soggetti istituzionali appartenenti al tavolo ci poniamo l’obiettivo di programmare quella terapia d’urto fondamentale oggi in Calabria” .

“Già in queste settimane – prosegue – abbiamo avuto un costante confronto con il Ministro Calderone per affrontare la nuova formula del reddito di cittadinanza e siamo pronti a dare risposta ai circa 15.000 percettori del reddito di cittadinanza considerati ‘occupabili’ che hanno ricevuto il famoso SMS dall’Inps e che dovranno ora interagire con la piattaforma dedicata (SIISL) che sarà attiva dall’1 settembre. Ci incontreremo proprio con il ministro Calderone sabato 2 settembre a Scilla durante il meeting ‘Se cresce il sud cresce l’Europa’ per affrontare anche le criticità sull’occupazione e le opportunità delle politiche attive in Calabria. Sarà probabilmente un autunno caldo ma – assicura infine l’assessore Calabrese – siamo pronti ad affrontarlo con l’obiettivo di dare risposte ai calabresi cominciando a costruire anche nel ‘lavoro’ una Calabria diversa rimediando a quegli errori del passato di cui in quota parte siamo tutti responsabili. È una sfida ardua e quindi maggiormente entusiasmante e doverosa”.

Contro la violenza e il buio della disperazione giovanile il primo argine concreto sia la scuola

Cuzzupi: la scuola sia il primo argine contro la violenza!

 

Le drammatiche recenti notizie che giungono in merito ad episodi di allucinante violenza impongono delle riflessioni e delle prese di responsabilità. Occorre che, oltre le parole di circostanza e i buoni intendimenti, si operi concretamente nel tessuto sociale per fermare una marea che sembra sollevarsi sempre più forte. Ed è solo quello di cui veniamo a coscienza! Quanti casi sono nascosti sotto la polvere dell’omertà e della paura? Quante violenze sui minori e non solo sono oscurate da vetri spessi fatti di orrore e vergogna? Ecco, ci rivolgiamo al Ministro Valditara che in queste ore sta approntando un progetto affinché la scuola diventi veramente un baluardo contro la violenza. Per fare ciò occorre una totale condivisione di obiettivi e, soprattutto, una seria sinergia tra strumenti di educazione, conoscenza e, laddove necessario, denuncia”.

Le parole del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, sono velate di rabbia e puntano al cuore del problema.

Sono importantissimi gli approcci di tipo educativo, fondamentali alla crescita dell’individuo, ma accanto ad essi occorre che vi siano azioni concrete e definite. Pensiamo ad esempio a quanto è importante il ruolo dei docenti che sono i primi a confrontarsi con i ragazzi e a inquadrare eventuali anomalie comportamentali. Utilizzando questa opportunità, quello che già gli insegnanti fanno di propria sponte (spesso sono proprio questi ultimi ad accorgersi di problematiche serie) potrebbe trovare un alveo naturale in uno strutturato organismo scolastico interno agli istituti che ponga specifica attenzione a tali fenomeni. Non pensiamo a stravaganti soluzioni ma a una semplice struttura collegiale coordinata dal dirigente che, periodicamente faccia il punto della situazione segnalando eventuali sentori di criticità agli organi competenti. In tal modo anche le “sensazioni” che spesso arrivano ai docenti possono trovare un terreno di confronto che può condurre alla decodificazione di precisi comportamenti”.

Il Segretario Nazionale non si sottrae alle difficoltà che possono essere riscontrate: “So bene come sia arduo e complesso rendere tutto ciò operativamente concreto, ma “approfittando” di un Ministro che dichiara e opera cercando il giusto riconoscimento del ruolo e del lavoro svolto nelle scuole, sarebbe una drammatica occasione persa quella di non perseguire certi obiettivi. Il primo, e non può essere altrimenti, è quello di creare un vero argine alla violenza facendo uscir fuori tutte le situazioni nascoste operando in modo che le vittime non sentano ulteriormente la solitudine della disperazione. Sarebbe un qualcosa di meraviglioso se la scuola riuscisse ad accompagnarle queste persone verso un futuro che non sia angoscia e terrore. Da parte nostra siamo pronti ad affrontare ogni tavolo per stabilire linee e normative che diano un senso a questa speranza e alla costruzione di una scuola sempre più pronta alle sfide che i tempi impongono”.

A Reggio Calabria arriva I LOVE LEGO: dal 7 settembre in Pinacoteca Civica e al Foyer del Cilea la mostra dedicata agli iconici mattoncini colorati

I LOVE LEGO, la mostra che ha già visto oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo, dal prossimo 7 settembre sarà ospitata all’interno della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria e del Foyer del Teatro Francesco Cilea. Tra magnifici diorami – che incantano tanto i bambini quanto gli adulti – costruiti con oltre 1.000.000 di mattoncini assemblabili, la mostra racconta l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte.

 

Arriva nel capoluogo calabrese – dal 7 settembre 2023 al 6 gennaio 2024, presso gli spazi della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria e del Foyer del Teatro Francesco Cilea – I LOVE LEGO, la mostra dei record che ha già visto oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo: una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.

La mostra è promossa dal Comune di Reggio Calabria, Assessorato Cultura e Turismo con l’Assessora Irene Calabrò, nell’ambito del progetto “Azioni pilota per un distretto culturale e turistico della Città di Reggio Calabria”, a valere sulla corrispondente azione del PON METRO React-EU, prodotta ed organizzata da Piuma, in collaborazione con Arthemisia.

“Siamo orgogliosi di poter presentare questo evento di carattere culturale che rappresenta un motivo di ulteriore interesse per i siti di pregio della nostra città, in particolare il Teatro Cilea, con il suo splendido foyer, e la Pinacoteca Civica” affermano il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria Paolo Brunetti e l’Assessora alla Cultura e al Turismo Irene Calabrò. “Per quattro mesi – aggiungono – offriremo l’opportunità a cittadini e turisti di visitare un percorso espositivo interessante e coinvolgente, in particolare per bambini e ragazzi, ma anche i tanti appassionati del settore, innalzando il livello di attrattività del nostro territorio con una mostra di circuitazione internazionale in grado di captare flussi orientati al turismo culturale. La mostra “I Love Lego” sarà quindi un’occasione per grandi e piccini di scoprire le tante curiosità del mondo degli iconici mattoncini, e soprattutto per i più piccoli sarà affascinante addentrarsi, attraverso il gioco ed i colori, in un ambiente che custodisce capolavori dell’arte come le tavolette di Antonello da Messina o le opere di Mattia Preti. Un vero e proprio invito alle arti, da scoprire e riscoprire con il sorriso”.

Decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre vere e proprie opere di architettura e ingegneria: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo.

Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 6 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti privati, le due sedi saranno invase da tante installazioni che renderanno la mostra unica.
Infatti, a far da cornice ai minimondi Lego e “invadendo” gli stessi diorami, le simpaticissime vignette comiche ideate da “Legolize” e gli oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “omini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato.

La mostra non è direttamente sponsorizzata da LEGO ed è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.

La Mostra sarà presentata in conferenza stampa il prossimo 6 Settembre 2023 ore 10.00 presso la Pinacoteca Civica.

MATERIALE STAMPA DISPONIBILE AL LINK > 

7 settembre 2023 – 6 gennaio 2024
Pinacoteca Civica di Reggio Calabria e Teatro Francesco Cilea
Reggio Calabria

Conferenza stampa su concessione quadri infografici Vara

Si terrà mercoledì 30 agosto, alle ore 11:00, la conferenza stampa di presentazione della concessione in comodato d’uso gratuito di gigantografie infografiche raffiguranti la storia della Vara e le pratiche devozionali a Maria Santissima della Consolazione. Un accordo raggiunto grazie all’interessamento del Deputato reggino Francesco Cannizzaro e stipulato tra Associazione “Portatori della Vara – Madonna della Consolazione” e Consiglio regionale della Calabria (detentore del materiale), grazie alla disponibilità dimostrata dal Presidente della massima Assise calabrese, Filippo Mancuso.

La conferenza stampa si terrà presso la Sala “Federica Monteleone” del Consiglio regionale, stesso luogo che negli anni passati ha ospitato il laboratorio di restauro della Vara, macchina processionaria a spalla tra le più monumentali del nostro Paese, che accoglie il cinquecentesco dipinto di Nicolò Andrea Capriolo raffigurante la “Madonna con il Bambino”, al quale tutta la popolazione di Reggio e della Calabria è storicamente devota.

Terminata ormai da tempo la fase di restauro della Vara, questo materiale divulgativo a tutt’oggi è custodito all’interno dei magazzini dell’Assemblea legislativa e la visione è interdetta alla popolazione. Da qui l’idea, immediatamente sposata dall’On. Cannizzaro, di riutilizzare le gigantografie, valorizzandone i contenuti e la pregevole fattura.

In conferenza stampa interverranno: il Presidente dell’Associazione Portatori della Vara, Gaetano Suraci, il Frate superiore guardiano dell’Eremo, Padre Pietro Ammendola, l’Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Fortunato Morrone, il Sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, il Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ed il Deputato della Repubblica Francesco Cannizzaro.

SERIE B – Tra incertezze e “consigli di stato” la serie B continua a regalare emozioni.

La Serie B inizia a prendere forma, la seconda giornata ha visto consolidare l’ottimo momento del Parma che si trova al primo posto in solitaria, segue al secondo posto l’ottimo Cosenza, il buon Catanzaro e lo stravagante Venezia.
Nei bassifondi della classifica notiamo tre squadre che ancora non sono riuscite a trovare una propria identità, infatti, i punti conquistati sono pari allo zero:
La Ternana, L’Ascoli ed la Feralpisalò devono subito rimettersi in carreggiata per puntare ad una stagione che permetterà loro quantomeno di permanere nella Serie cadetta.
Occhi puntati sulla neoretrocessa Sampdoria che, con due punti di penalizzazione, si trova al quattordicesimo posto, complice anche la sconfitta maturata in casa nell’ultima giornata contro il Pisa.

Andiamo ad analizzare i risultati della seconda giornata della Serie B:
Come già scritto, la Sampdoria perde contro un ottimo Pisa (0 a 2)
Venezia e Cosenza si dividono la posta in palio col risultato di 1 a 1.
Il Parma senza tanti sforzi riesce a battere il Cittadella per 2 a 0 mentre, il Modena con un goal di Strizzolo batte l’Ascoli.
La Sudtirol batte in trasferta la Feralpisalò con un risultato netto di 2 a 0.
2 a 2 invece per il Como e Reggiana.
Il Catanzaro batte la Ternana 2 a 1.

Nonostante le incertezze che si respirano nella Serie B, relative alle squadre che attendono la sentenza al Consiglio di Stato, questa categoria riesce sempre a regalare emozioni a chi la segue con tanto entusiasmo. Con l’auspicio che, tutti i nodi vengano al pettine, vi auguriamo da Veritas un ottima stagione sportiva.

G.S.