REGGIO – Al via dal 16 al 23 settembre la settimana nazionale dedicata alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche: il dono che vale una vita

Scegliere di donare per aiutare gli oltre 1.600 pazienti che ogni anno hanno necessità di trovare un donatore di midollo osseo non familiare: è con questo scopo che torna nelle principali piazze italiane la campagna “Match it Now”, evento nazionale in programma dal 16 al 23 settembre dedicato alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche promosso dal Centro Nazionale Trapianti, dal Centro Nazionale Sangue, dal Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR), dal GITMO e dalle Associazioni ADMO e ADOCES, con il supporto di ADISCO, in concomitanza con la Giornata mondiale del donatore di midollo (16 settembre 2023, https://worldmarrowdonorday.org/).

Nell’ambito delle iniziative regionali pianificate al fine di sensibilizzare la cittadinanza alla cultura del dono, il 23 il personale del registro regionale IBMDR sarà presente a Piazza Italia, dalle ore 8:00 alle ore 20:00, per informare e reclutare nuovi donatori, con il supporto dei volontari di AIL, ADMO ed AVIS, e con l’animazione dei bikers del Team Borghi.

Questa ottava edizione di “Match it Now” riveste particolare importanza in quanto segna il ritorno, dopo il periodo pandemico, al contatto diretto con i giovani potenziali donatori nelle piazze e presso i vari poli di reclutamento.

Il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria promuove questa nobile iniziativa ricordando che il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è una forma di cura potenzialmente efficace per molte forme di leucemie, linfomi ed altre malattie del sangue, e che solo il 30% dei malati che necessitano di un trapianto trova fra i familiari un donatore compatibile.

 

Di seguito alcune informazioni utili su come diventare donatore.

Dai 18 ai 35 anni è possibile iscriversi al registro IBMDR:

REGGINA – Ripepi: “Ancora troppe incertezze. Come finirà?”

Sono gli ultimi momenti prima della decisione di Brunetti, e a rimostrare le proprie perplessità sulla questione Reggina, in una diretta Facebook della scorsa serata, il Consigliere Massimo Ripepi: “Nonostante abbiamo già vissuto un incubo pesantissimo, ci sembra di riviverne un altro e siamo tutti molto preoccupati!”

Ripepi ha nell’immediato sottolineato il proprio disappunto rispetto ad una dichiarazione rilasciata dall’imprenditore Bandecchi (che secondo il Consigliere non avrebbe dovuto fare in questo momento, prima della determinazione del sindaco Brunetti rispetto al bando comunale), il quale avrebbe detto che: “ho visto che ci sono altre due domande, sono molto felice e spero di non arrivare primo in questo bando: io sapevo e temevo che non c’era nessuno e che la Reggina rischiava di morire, per questo mi ero impegnato ma ricordatevelo sempre, l’ho detto da subito, solo per riportarla in serie C, quindi invito il Sindaco a scegliere chi ha un orizzonte più ampio nel tempo, chi ha maggiori ambizioni”.

Il Consigliere Ripepi, ha subito manifestato il fatto che non fosse tranquillo rispetto a quanto si sta profilando per la squadra amaranto: “Sono momenti molto delicati per la Città e per la Reggina. Si legge dai giornali che sono arrivate 3 proposte: la prima, di Bandecchi, con una compagine formata anche da piccoli imprenditori reggini, la seconda cordata di origine siciliana e la terza cordata di Salerno. Le prime due richieste sono arrivate prima delle 13:00 (scadenza del bando), mentre l’altra pare sia arrivata dopo. – ha spiegato Ripepi – Parlando col Direttore Generale, prima valuteranno le prime due e, qualora non fossero idonee, si passerà alla trattazione della terza.”

“Bandecchi, dopo aver saputo della presenza di cordate più forti di lui, ha detto che preferirebbe che la Reggina venisse presa da queste altre cordate. – ha continuato Ripepi – Questa dichiarazione, a mio avviso, non andava fatta in questo momento! Nel ringraziare in ogni caso Bandecchi e tutti gli altri imprenditori, purtroppo va sottolineato che questa cosa certifica l’inesistenza della classe imprenditoriale reggina. Ma soprattutto, la cosa grave è che Ninni Tramontana, assieme al presidente di Confindustria, non siano riusciti a trovare imprenditori per raccogliere soldi per la nuova società. Dopo questa cattivissima figura, ho chiesto ai vertici, almeno, di dimettersi!”.

“Nella serata di ieri, è uscito un articolo su StrettoWeb, nel quale sono venute fuori una serie di ipotesi basate su alcuni particolari intrecci che ci sarebbero stati e che rappresentano lo specchio dell’affarismo che regna su ogni questione di Reggio.” – ha proseguito Ripepi – “Però, a prescindere da chiunque vinca, dobbiamo agire con grandissima sobrietà, proteggendo la nostra Città senza lanciarci subito ad entusiasmi affrettati! Dobbiamo essere sobri e realisti, verificando i soggetti e rimanendo con i piedi per terra, onde evitare che si ripresenti la stessa situazione precedente. Oramai abbiamo capito (passando per Gallo e Saladini), che le promesse non servono a nulla!”.

“Serve dunque un cordone di protezione davanti alla nostra squadra, per affrontare ciò che si sta delineando: affinché si possa analizzare il tutto con grande umiltà, prudenza e lucidità.” – ha raccomandato Ripepi, rivolgendosi ai tantissimi cittadini che si stanno avvicinando al progetto dell’Esercito di Rheggio, promosso dal Consigliere – “L’ultima dichiarazione di Bandecchi sicuramente influenzerà la decisione della super-Commissione. Anche se la scelta dovrà essere solo ed esclusivamente di Brunetti, (a prescindere dalla Commissione che il facente funzioni ha riunito).”

“Evitiamo che tornino i cannibali a Reggio: cari cittadini, sta succedendo di tutto e peggio di così non può andare! – ha concluso il Consigliere Massimo Ripepi – “Speriamo che venga scelta la migliore società: un plauso va, certamente, a tutti gli imprenditori reggini, seppur piccoli, che hanno dato una lezione ai grandi imprenditori di Confindustria e Camera di Commercio!”.

Una breve nota, ha seguito subito dopo, sulla partita di beneficenza organizzata in onore di Gianluca Vialli, per la quale Ripepi ha denunciato delle condizioni piuttosto gravi: “E’ un evento di beneficenza al quale avrei partecipato, ma mi è giunta voce da un avvocato, che hanno organizzato il tutto senza l’autorizzazione della Fondazione Vialli e neanche i suoi parenti ne sapevano nulla. Anche questo, l’ennesimo capitolo tristissimo su Reggio.”

NAS, Salute: verifiche su 3.884 liste d’attesa ospedaliere, 26 medici denunciati e scovate 195 agende bloccate: deferiti 3 medici a Reggio

Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.
Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini. Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.
Gli accertamenti dei NAS hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio. Tra i casi più rilevanti, i NAS di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla
prenotazione ed eludendo le classi di priorità. Il NAS di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche.
Il NAS di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri. L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3 mila 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate.
Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie. Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 gg (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza.
In 195 situazioni i NAS hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione. Proprio in tale contesto, gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose, deferendo all’A.G., 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio / agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di poter fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento.
Alle carenze di organico si integrano anche comportamenti non allineati ad una corretta deontologia professionale, come nel caso di un dirigente medico di una ASL della provincia di Roma che, sebbene responsabile degli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia per cui vi fosse indisponibilità presso l’intera ASL, lo stesso esercitava le medesime prestazioni in attività intramoenia extramuraria -regolarmente autorizzata- presso un poliambulatorio privato, con una programmazione fino ad 8 esami giornalieri. In tale contesto, sono state anche individuate 21 irregolarità nello svolgimento di attività intramoenia per esubero delle prestazioni concordate con le ASL e omesse comunicazioni sullo svolgimento delle attività esterne da parte dei medici pubblici. Un ulteriore aspetto emerso dai controlli è la mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie o a livello regionale, aspetto che riduce la platea di strutture utili per l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche.
L’intervento dei NAS ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, nonché il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione. Come ulteriore aspetto di efficientamento è stata individuata l’estensione dell’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dall’utente in più strutture, anche mediante il ricorso a sistemi informativi automatici nonché attraverso una campagna di sensibilizzazione civica.

VILLA S. G. (RC) – Detenzione e trasporto illecito di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, arrestata una donna   

Lo scorso sabato, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni hanno arrestato, in flagranza di reato, una donna della Provincia di Reggio Calabria indagata, allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari, per detenzione e trasporto illecito di sostanze stupefacenti, aggravati dall’ingente quantità.

Nell’ambito di uno specifico servizio finalizzato alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, la Volante del Commissariato, durante un posto di controllo, sottoponeva a controllo un’autovettura condotta da una donna e diretta in Sicilia. Con l’ausilio dell’Unità Cinofila della Questura di Reggio Calabria ed il prezioso contributo del cane Kent, il personale operante rinveniva, abilmente occultati nel vano bagagli dell’autovettura in uso alla donna, 3 panetti del peso complessivo di quasi 4 Kg che, dopo gli esami effettuati dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria, risultava essere cocaina.

L’arrestata, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, veniva tradotta presso la Casa Circondariale Giuseppe Panzera plesso S. Pietro di Reggio Calabria.

Dopo la convalida dell’arresto, a cura del G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, veniva disposta per la donna la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

 

REGGIO – Il consiglio Regionale omaggia la sacra immagine della Madonna della Consolazione

LA PROCESSIONE SI SVOLGERÀ DOMANI 9 SETTEMBRE

 

«È un momento straordinario di spiritualità, unità e identità attorno al quale si stringono preghiere e passioni del popolo reggino».

Il presidente Filippo Mancuso comunica che «come ogni anno, per consuetudine istituzionale, il Consiglio regionale omaggia la sacra immagine della Madonna della Consolazione, avvocata del popolo reggino, durante la processione del Quadro che fa tappa dinanzi la sede del Consiglio, prima di essere accolto dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, monsignor Fortunato Morrone».

Aggiunge Mancuso: «Un evento atteso e sentito che si rinnova ormai da quasi cinque secoli e che, anche quest’anno, richiamerà migliaia di fedeli nel percorso processionale che parte dalla Basilica dell’Eremo fino all’arrivo in Cattedrale».

Ad avviso del presidente Mancuso: «La processione della Madonna della Consolazione, organizzata dalla Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, è un evento fortemente radicato nelle tradizioni spirituali e popolari della città, la cui immensa manifestazione di fede e commozione riunisce intere famiglie sotto lo sguardo protettore della sua Signora. A Lei, con autentica devozione, la città affida le proprie speranze, le proprie inquietudini, ma soprattutto i desideri di un futuro sereno per i suoi giovani e per gli ultimi».

Conclude Mancuso: «Con questo sentimento di rispetto e deferenza, auspico che l’impegno della Chiesa calabrese sui grandi temi sociali continui, come sempre, a rappresentare un incoraggiamento ed una spinta formidabile per le Istituzioni di ogni livello, affinché possano costruire azioni amministrative finalizzate alla crescita delle nostre comunità».

REGGIO – Sport, Viola: primo test stagionale per i neroarancio

UN ABBRACCIO DI FOLLA E VOGLIA DI CRESCERE INSIEME PER LA PRIMA NERO-ARANCIO DELLA STAGIONE

C’era davvero tanta curiosità nel vedere all’opera i nostri ragazzi alla prima uscita stagionale.
Prima  amichevole seguitissima e ben giocata in casa della Dierre.
All’interno di un Palalumaka colmo e curioso è partita la nuova avventura nero-arancio.
Coach Federico Cigarini ha potuto, dopo un proficuo periodo di preparazione, osservare uomini e schemi. Grinta, coraggio e motivazioni: sono le tre parole fondamentali che dovranno provare a caratterizzare questo giovane gruppo.
I nero-arancio dopo una partenza diesel hanno vinto tutti e quattro i “tempi”, mostrando evidenti segnali di miglioramento.
Top scorer il play Mateja Maksimovic, seguito dal fresco ventiquattrenne Tyrtyshnik e da Thomas Binelli.
Sprazzi di bel gioco ed un gruppo che sta mettendo “benzina” nella gambe sotto la sapiente guida del Preparatore Saverio Neri.
Un primo passo  per l’inizio di una partecipata ed entusiasmante stagione.
Ricordiamo ai nostri tifosi che il campionato inizierà il 30 settembre a Catania con la gara in casa del Cus.
Parteciperemo al campionato di B Interregionale:qui il nostro calendario https://shorturl.at/frvxM
Il tabellino
Dierre -Pallacanestro Viola Reggio Calabria
19-21, 11-27, 10-18, 20-23
Punteggio generale totale
60-89
Dierre Reggio Calabria
Laganà(k) 15
Ripepi 3
Romeo 5
Ripepi II 0
Fazzari 6
Surfaro0
Lato 5
Lavine 6
Greco 3
Miciulis 17
Coach: Sant’Ambrogio
Preparatori Morabito e Malavenda
Viola Reggio Calabria
Binelli 12
Simonetti 4
Aguzzoli 6
Mavric 9
Masksimovic 23
Konteh 2
Seck 6
Russo 6
Tytrtyshnyk 21
Calarco ne
Riversata 0
Mazza ne
Coach Federico Cigarini
Ass Seby D’Agostino
Preparatore Saverio Neri
Arbitri Zappia e Gerardis da Reggio Calabria.

Fucilati alla schiena in Calabria come disertori, dopo l’Armistizio annunciato l’8 Settembre 1943

La terra di Calabria, famosa per il bergamotto, per la scuola pitagorica; per aver dato i natali a Gioacchino da Fiore e a Francesco di Paola, e ad altri uomini illustri; e per la fucilazione dei fratelli Bandiera, è pressoché ignorata per un eccidio che non ha uguali in Italia e forse in Europa nell’ambito della guerra, consumato a guerra finita, esordisce così una nota a cura della Libera Università Popolare di Acquappesa, presieduta da Emilio Sciammarella, da un’idea dell’avvocato scrittore Francesco Russo, affidata per la divulgazione al Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi.
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre 1943 – precisa il testo – cinque soldati vennero fucilati alle spalle davanti al cimitero di Acquappesa sul terreno cosentino. Erano tutti calabresi e poco più che trentenni: Michele Burelli e Francesco Trimarchi da Cinquefrondi; Saverio Forgione da Sinopoli, Salvatore Di Giorgio da Cittanova e Francesco Rovere da Polistena. Appartenevano al 16° Battaglione del 141° Reggimento Costiero di Acquappesa. Da qui, la mattina del 5 settembre 1945, assieme ad altri dodici commilitoni, si allontanarono dalla caserma con l’intenzione di fare ritorno alle loro case in seno alle loro famiglie, in paesi distanti un centinaio di chilometri. La loro idea, maturata dopo un attento e sereno esame, prendeva le mosse dalla sorte irreversibile della guerra, con gli angloamericani già sbarcati in Calabria e in marcia incontrastata verso il nord della Penisola. Erano noti gli eventi successivi alla caduta del Regime del 25 luglio, all’arresto di Mussolini e alla nomina a capo del Governo del Generale Pietro Badoglio, in fuga con la famiglia verso zone più sicure assieme al Re. Inoltre l’esercito era allo sbando, senza che fossero state emanate disposizioni circa il comportamento da tenere nei confronti sia dei Tedeschi che delle forze nemiche.
Così stando le cose – va avanti la Libera Università Popolare di Acquappesa, presieduta da Emilio Sciammarella, da un’idea dell’avvocato scrittore Francesco Russo, affidata al Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi – i cinque soldati la mattina del 6 settembre 1943 vennero catturati mentre erano in cammino seguendo la linea ferroviaria e condotti in catene ad Acquappesa.
In tempi normali il loro allontanamento dal reparto sarebbe stato ritenuto diserzione; ma giammai in tre anni di vita militare erano stati nemmeno sfiorati da tale pensiero. Tuttavia anche la decisione di passarli per le armi, per le stesse ragioni consigliava attenta riflessione. L’annuncio, poi, dell’armistizio, avvenuto il pomeriggio dell’8 settembre, imponeva una totale remissione della vicenda o quanto meno un rinvio dell’esecuzione. Ma così non fu; è come se dall’esecuzione dei soldati dipendesse chissà quale contropartita, fu comunque eseguita nelle primissime ore del mattino di giorno 9 settembre. Le cinque bare, si pensi, erano già pronte da due giorni! L’ordine dell’esecuzione capitale fu impartito dal Generale Luigi Chatrian, Comandante della 227à Divisione di Fanteria di stanza a Castrovillari ed eseguita dal Colonnello Ambrogi. Il quale nel predisporre il plotone di esecuzione incluse anche un cugino dei fucilati.
Questo triste e spietato Generale forse alla ricerca di notorietà e sordo a tutte le preghiere pervenutegli da ogni parte di sospendere almeno la fucilazione, nel corso del procedimento cui fu sottoposto, arrivò a scusarsi dicendo che non aveva conosciuto la voce del Generale Badoglio che comunicava l’armistizio! Fu assolto e poi mandato al Parlamento della Repubblica nelle liste della Democrazia Cristiana, a tacere di altri importanti incarichi avuti dal Governo. Così va il mondo. Ma Acquappesa e i paesi vicini in cui il terribile fatto dell’8 settembre viene tramandato di padre in figlio non li ha dimenticati. Il misfatto è divenuto memoria collettiva.
Il Comune di Acquappesa – conclude la nota a cura della Libera Università Popolare di Acquappesa, presieduta da Emilio Sciammarella, da un'idea dell'avvocato scrittore Francesco Russo, affidata per la divulgazione al Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi – con delibera del Consiglio Comunale n. 47 del 2007, ha istituzionalizzato la ricorrenza dell’8 settembre; una stele marmorea è stata eretta nel luogo in cui avvenne la spietata esecuzione. I cinque soldati sono perennemente ricordati in tutte le famiglie, come fossero dei familiari. In occasione dell’ottantesimo anniversario della fucilazione vi saranno solenni celebrazioni.

ZAMBRONE (VV) – Donna cade in mare da motoscafo, natante la investe e muore

Una donna di circa 50 anni, di cui non è stata resa nota l’identità, è morta in mare, al largo di Zambrone, nel Vibonese, dopo essere stata investita dal motoscafo da cui era caduta accidentalmente.

La vittima era una turista in vacanza insieme al marito.
Per ricostruire quanto é accaduto ha avviato accertamenti la Capitaneria di porto di Vibo Valentia, che sta verificando, in primo luogo, chi si trovasse alla guida del motoscafo che ha investito.

A lanciare l’allarme, con una telefonata al numero di soccorso della Capitaneria, è stato il marito della donna.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un’inchiesta sulla morte della donna, disponendo l’autopsia.

 

 

FONTE: ANSA

‘Ndrangheta: Operazione congiunta tra la DIA e la polizia olandese: scoperta base logistica della ‘ndrangheta nel nord europa, arrestato narcotrafficante

Il 6 settembre 2023, nella città olandese di Heerlen, al confine con il Belgio, personale dell’Anti Mafia team e del Dipartimento Investigativo Nazionale di SON della Polizia nazionale olandese, unitamente a personale della Direzione Investigativa Antimafia, ha dato esecuzione ad un ordine di indagine europeo richiesto dalla DDA di Torino, a seguito di lunghe indagini del Centro Operativo DIA dello stesso capoluogo piemontese nei confronti di un cittadino belga di origine italiana, SPITALE Pietro, da anni domiciliato all’estero, ritenuto sodale ad una organizzazione criminale dedita al narcotraffico e destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria belga, per l’espiazione di una condanna definitiva a 7 anni di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’investigazione e l’Action Day sono state svolte con il fondamentale supporto di EUROJUST ed EUROPOL, utilizzando gli strumenti della Rete @ON finanziata dall’UE (Progetto ISF4@ON), di cui la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) è “Project Leader.”

L’attività investigativa finalizzata alla ricerca mirata, frutto di una minuziosa attività di analisi delle chat criptate dei telefoni SKY ECC, condotta dagli investigatori italiani della Direzione Investigativa Antimafia e la conseguente e coordinata osservazione posta in essere dalla polizia olandese, ha dato esito positivo. Durante le operazioni, a cui ha assistito anche il magistrato neerlandese,  su precisa indicazione degli investigatori italiani, le forze speciali, dopo avere bonificato l’area, hanno iniziato una minuziosa attività di ricerca anche con uso di escavatori, rinvenendo, sotterrati nel giardino pertinenziale all’abitazione ed in particolare in una zona adibita a pollaio, in precedenza ricoperta con una colata di cemento, quattro fusti resi impermeabili affinché non subissero alterazioni date dall’umidità. All’interno di uno dei fusti è stata repertata sostanza da taglio ed attrezzatura per il confezionamento di panetti di stupefacenti. Nell’abitazione sono stati altresì rinvenuti documenti contabili relativi alla organizzazione criminale nonché documenti di identità italiani e belgi, con apposte le fotografie dell’arrestato, ma intestati ad altre persone.

Ad esito dell’attività, lo SPITALE è stato arrestato in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria belga.

L’atto eseguito rientra nell’ampia attività di raccordo investigativo condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, di concerto con le Procure delle nazioni estere coinvolte, nei confronti delle articolazioni di matrice ‘ndranghetista operanti nel territorio nazionale ed in ambito internazionale. In particolare l’indagine in oggetto, denominata “NUDOLS”, che costituisce una costola dell’operazione “PLATINUM DIA”, che già nel 2021 aveva portato alla disarticolazione di un gruppo criminale facente capo a famiglie di San Luca (RC) ed all’arresto di 33 persone, ha permesso di verificare e documentare come l’organizzazione criminale investigata, tra l’altro, avesse costituito un’ importante base logistica nel  nord Europa tra il Belgio e la cittadina olandese di Heerlen, ove venivano stoccati e lavorati ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America unitamente a cospicue somme di denaro ed armi.