Chilometri rubati, lo sfruttamento rinnovabile in Calabria e i suoi oppositori

I profili giganteschi, spigolosi e taglienti delle pale eoliche, le lugubri coltri di pannelli fotovoltaici srotolate sulla terra viva per soffocarla, si stanno manifestando in Calabria come incubo di distruzione e di morte. Questo accade perché la cosiddetta transizione energetica  è un business lasciato in  mano alle imprese e ai gruppi finanziari, perché la Calabria è una colonia immiserita e pronta a spalancare le porte a chi la violenta  promettendo ricadute positive per i suoi abitanti,  e perché  i politici regionali e gli amministratori locali sono  quasi tutti luogotenenti del potere centrale,  a sua volta asservito al potere economico transnazionale.

Cari calabresi  è  tutto qui il nostro  dramma, uguale a quello delle altre regioni meridionali  e delle isole, e  soltanto se ci rapportiamo ai nostri carnefici attraverso il rifiuto,  la lotta e la rivendicazione  organizzate si dischiuderanno per noi speranze di sopravvivenza. Dalla socializzazione di questa coscienza, ancora minoritaria ma per fortuna in via d’espansione, dipende la nostra ultima possibilità di salvezza. Siamo reduci da decenni di politiche nazionali ( quelle successive alla sconfitta delle lotte contadine e bracciantili ) che hanno perseguito l’eliminazione dell’agricoltura tradizionale e lo spopolamento delle aree interne finalizzato alla creazione dell’esercito di manodopera a basso costo indispensabile al decollo del triangolo industriale; abbiamo subito il pacchetto Colombo che ha aperto mille ferite con gravi conseguenze in termini di inquinamento e ulteriore disarticolazione delle economie locali, accelerando le dinamiche di dissesto e disgregazione.  E i nodi storici vengono al pettine perché – come scriveva più di dieci anni fa Arturo Lavorato  – il genocidio si perfeziona,  perché il destino prossimo della Calabria è  ospitare imponenti e devastanti impianti infrastrutturali ( porti, ponti e autostrade, centrali energetiche,  discariche e inceneritori,  basi militari…). Con poche metropoli nane e sovraffollate  a concentrare negli snodi gli apparati di gestione e le popolazioni locali  costrette  ad andarsene o a morire, di repressione o di nocività.  I paesi trasformati in borghi- alberghi dall’effimera  vita stagionale e le coste sempre più affollate da impianti turistici mastodontici e invasivi. E in ultimo con la mafia in tutte le salse che da questi affari otterrà nuove occasioni di riciclaggio e flussi di capitale necessari a fare ulteriori salti di qualità come impresa multinazionale. E dunque se non cambiamo rotta, se non ci poniamo il problema di contrastare l’ideologia della crescita economica nemica degli ecosistemi e del buonsenso,  le fonti rinnovabili si candidano a illuminare il vicolo cieco al posto di quelle fossili, supporteranno i nuovi sviluppi dell’aggressione produttivista alla biosfera.  Se non  si rovescia  la prospettiva, se non inizia davvero la gestazione di una società ecologica in armonia con le dinamiche della vita, cambieremo solo gli strumenti e non gli obiettivi,  e l’estinzione della specie umana continuerà a stare dietro l’angolo. La questione cruciale non è quella posta da Legambiente ( schierarsi contro o a favore delle fonti energetiche rinnovabili) , bisogna chiedersi piuttosto come uscire da un’intelaiatura economico- sociale folle e senza futuro, che frammenta e mercifica i territori calpestando coloro che li abitano. Territori che non possono aspettarsi da questo stato delle cose il ripristino delle loro qualità primarie: fertilità e disponibilità della terra per la produzione del cibo, abbondanza e buona condizione di salute della vegetazione, fisionomia storica, salubrità dell’aria e delle acque. Perciò combatteremo per realizzare tante filiere corte di un’ agricoltura veramente biologica,  per la riduzione sostanziale delle esigenze energetiche legate allo spreco e al consumismo; ci prodigheremo per l’aumento delle produzioni locali capaci di togliere spazio alla mondializzazione economicista e diminuire drasticamente i trasporti con le innumerevoli nocività che essi comportano ( Sergio Ghirardi). Abbiamo bisogno di boschi, paesaggi costieri, montani e collinari non degradati, di una pianificazione territoriale democratica pronta a difenderli soprattutto dall’attacco  di una monocultura energetica il cui avvento è al momento un progetto concreto e già in corso di attuazione ma che ha fatto i conti senza di noi. Le forze mercantili che vorrebbero conformare il nostro spazio fisico alle loro esigenze, che credono di avere ancora a portata di mano la miniera d’oro  messa all’incanto dai decreti dei governi italiani e  dalla apparentemente schizofrenica giunta regionale ( la quale infatti da un lato col suo presidente si impegna  per l’installazione di un rigassificatore a Gioia Tauro e dall’altro stende il tappeto rosso sotto i loro piedi) , si imbatteranno – ad Acri,  nelle Serre, nella Locride e altrove – in esperienze  già avviate di partecipazione della cittadinanza alla vita pubblica, esercitate come pratiche di liberazione dalle prescrizioni del capitalismo,  e come strumenti di autodeterminazione nella costruzione dei  modi di  vita, nelle politiche trasformative sui territori, nelle forme di produzione e di riproduzione sociale ( Ilaria Agostini). Siamo pronti a darvi filo da torcere, signori affaristi spregiudicati; siamo gli ambientalisti incoerenti,  e nello stesso giornale che ci definisce così,  confezionato dagli ambientalisti coerenti e compatibili con voi, leggiamo un’affermazione del fisico Battiston  buona per rafforzare le nostre ragioni: Stiamo muovendoci verso un mondo in cui anche la nostra specie userà per lo più l’energia  del sole, gratuita e  illimitata , come fa il resto della natura, e che oggi possiamo finalmente sfruttare con tecnologie industriali a costi convenienti . . . E tutto questo con una  copertura limitatissima di territorio: pensate che in Italia,  se volessimo generare tutta l’energia elettrica necessaria con il fotovoltaico servirebbero 600 km quadrati: solo di aree industriali dismesse  e inutilizzate abbiamo 9000 km quadrati, quindici volte di più , la superficie dell’Umbria!

E più non dimandare, caro calabro lettore: il Battiston ti rivela indirettamente che ti stanno rubando lo spazio vitale mentre ti prendono per i fondelli. Se non agisci, quando agire suoli ?

 

Movimento Terra e libertà – Calabria

Club alpino italiano  sezione Aspromonte

Associazione di volontariato Cotroneinforma

Fattoria sociale Terre di Vasia

Associazione Il brigante – Serra San Bruno

No Ponte Calabria

Centro sociale Nuvola Rossa

Avamposto agricolo autonomo – Santa Caterina dello Jonio

Primavera andreolese

Associazione Calabria resistente e solidale

Cooperativa sociale A menzalora – Petrizzi

Associazione culturale Kalibreria  -Soverato

 

Migranti: 400 soccorsi in mare, domani a Reggio con nave “Diciotti” della Guardia costiera

Previsto per domattina l’arrivo a Reggio Calabria, con la nave “Diciotti”, di circa 400 migranti.
Il gruppo di migranti, secondo quanto ha riferito la Prefettura di Reggio Calabria, è stato soccorso in mare nelle ultime ore dall’unità della Guardia costiera.
La stessa Prefettura sta predisponendo l’attività di assistenza ai migranti dopo lo sbarco.

Del gruppo, secondo quanto si é appreso, fanno parte molte donne e minori.

REGGIO – Manuel Ricci è un giocatore amaranto

LFA Reggio Calabria comunica di aver acquisito i diritti alle prestazioni sportive del centrocampista Manuel Ricci che si lega al club con un contratto biennale.

Classe 1990, nato ad Anzio, è cresciuto nel settore giovanile della Lazio. Nella stagione 2010/11, in serie C1, colleziona 23 presenze con il Monza. Dopo le esperienze con Pergocrema e Avellino, firma un biennale con la Salernitana per poi trasferirsi prima alla Reggiana e successivamente alla Lupa Roma.

Nel marzo 2017, trova l’accordo con l’Anzio dove ci rimane per due stagioni collezionando 36 presenze e realizzando undici reti. Nella stagione 2018/19, torna in Lega Pro firmando con il Matera (16 presenze, otto gol). Dal gennaio 2019 e per le prossime quattro stagioni veste la casacca del Potenza dove raggiunge le 116 presenze per poi trasferirsi alla Juve Stabia.

#BenvenutoManuel

CALABRIA – Coronavirus, bollettino Regione: 87 nuovi casi positivi

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 643921 (+87) rispetto a ieri.

Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 4439925 (+1.158).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 182 (16 in reparto, 5 in terapia intensiva, 161 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 116586 (116124 guariti, 462 deceduti).

– Cosenza: CASI ATTIVI 631 (28 in reparto, 2 in terapia intensiva, 601 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 192168 (190603 guariti, 1565 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 16 (0 in reparto, 0 in terapia intensiva, 16 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 60553 (60261 guariti, 292 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 212 (14 in reparto, 1 in terapia intensiva, 197 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 211453 (210505 guariti, 948 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 59 (7 in reparto, 0 in terapia intensiva, 52 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 54093 (53886 guariti, 207 deceduti).

CALABRIA – Istruzione, superati i test grazie al percorso di biomedicina ideato in Calabria

PRINCI: MOTIVO DI ORGOGLIO AVER UNITO L’ITALIA

“L’eccellente risultato ottenuto da Arianna Vicari, la studentessa di Vicenza che ha realizzato il punteggio più alto, la prima in graduatoria su 80mila candidati nei test nazionali, per l’ingresso alla Facoltà di Medicina, inorgoglisce la Calabria tutta. Arianna venuta a conoscenza del suo primato nazionale, ha dichiarato che deve il risultato al corso di “Biologia con curvatura biomedica” frequentato nel liceo della sua città”. È quanto dichiara la vice presidente con delega all’istruzione Giusi Princi.

“Sono felice per Arianna, ma sono anche orgogliosa perché un progetto partito da Reggio Calabria ha unito l’Italia diventandone un modello. Il corso, infatti – afferma la vice presidente – è stato da me ideato e sperimentato al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, insieme al presidente dell’Ordine dei Medici Pasquale Veneziano, quando rivestivo l’incarico di dirigente scolastico. Da allora, dopo la prima sperimentazione reggina, il percorso è stato sposato dal Ministero dell’Istruzione e dalla Federazione Nazionale dei Medici e trasferito, tramite avvisi pubblici, a tutti i licei italiani, con il da Vinci capofila. Attualmente sono 300 i licei nazionali che sperimentano il corso di biomedicina, di cui 17 quelli calabresi, 106 gli Ordini provinciali dei medici, 60mila gli studenti che lo frequentano. Un’idea di successo quella partita dalla Calabria ricordata e riconosciuta anche dal segretario generale di FNOMceO, Roberto Monaco, in un video-messaggio youtube di congratulazioni ad Arianna. Proprio il prossimo 19 settembre – informa Princi – con gli altri componenti della cabina di regia nazionale saremo al Ministero dal Capo Dipartimento e dai direttori generali degli Ordinamenti scolastici e della valutazione per ultimare la proposta di istituzionalizzazione del liceo biomedico, un nuovo indirizzo (attualmente è una sperimentazione) che prevedrà, nel piano di studi la materia specifica della biomedicina con docenze affidate ai docenti di scienze e ai medici e attività laboratoriali presso strutture sanitarie. Orgoglio condiviso anche dal presidente Roberto Occhiuto che complimentandosi per la felice intuizione calabrese, anche in qualità di commissario ad acta della sanità, auspica che i tanti giovani medici che si formeranno grazie al percorso biomedico, diventino una risorsa per la Calabria.

La vice presidente Princi conclude ringraziando per il prezioso lavoro, il presidente Pasquale Veneziano, il segretario della FNOMCEO Roberto Monaco, il dottor Domenico Tromba e la professoressa Francesca Torretta referenti nazionali rispettivamente per la classe medica e docente e l’ingegnere Stefano Infantino, amministratore della piattaforma attraverso la quale vengono coordinati i licei italiani.

REGGIO – Domenico Mungo è un giocatore amaranto

LFA Reggio Calabria comunica di aver acquisito i diritti alle prestazioni sportive del centrocampista Domenico Mungo che si lega al club con un contratto biennale.

Classe 1993, nato a Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia, è cresciuto nelle giovanili del Parma. Nella stagione 2011/12 ha militato nell’Atletico Pro Piacenza in serie D, collezionando 35 presenze e andando a segno quattro volte.

Nel campionato successivo ha indossato la casacca del Chieti squadra con la quale ha realizzato cinque reti in 29 presenze. Nella stagione 2013/2014 ha giocato17 gare tra Perugia e Viareggio in Lega Pro. Due le stagioni vissute con la Pistoiese per un totale di 64 presenze e 12 reti.

Nel 2016 firma con il Cosenza Calcio dove al secondo anno vince i play off promozione realizzando sei reti. Dopo una stagione in serie B sempre con la società rossoblù, nel 2019 firma un biennale a Teramo per poi trasferirsi alla Viterbese.

 

#BenvenutoDomenico

REGGIO – Corso di cinematografia all’Accademia di Belle Arti

L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria arricchisce la propria offerta formativa in perfetta linea con le tendenze del mercato del lavoro, con il corso di Cinematografia.
Il nuovo percorso didattico offrirà agli iscritti una formazione a 360° che gli consentirà di acquisire una conoscenza completa del linguaggio cinematografico e televisivo, che va dalla produzione alla post produzione.
“Il Corso di Cinematografia che si lega a quello di Scenografia già attivo presso l’AbaRc, darà l’opportunità di conoscere a fondo tutte le tecniche legate al cinema, dalla scrittura, alla necessità del racconto attraverso l’uso della luce e dalla macchina da presa sino alla realizzazione di cortometraggi e lungometraggi – spiega il direttore dell’Accademia Piero Sacchetti -. La scelta di voler inserire un nuovo percorso studi è dettata dal fatto che la nostra Regione, soprattutto in quest’ultimo periodo, grazie anche alla Calabria Film Commission, è attenzionata da importanti case cinematografiche che apprezzano non solo le magnifiche risorse del territorio sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico ma anche, il valido patrimonio umano. Da qui, la possibilità per i nostri giovani professionisti di potersi formare sul proprio territorio ed inserirsi preparati al mondo del lavoro”.
Il numero uno della Scuola reggina sa bene che “in questo settore è necessario acquisire una conoscenza completa del linguaggio cinematografico e televisivo” e con questo nuovo percorso accademico “si punterà pure, ad una formazione sul campo pertanto, è stato sviluppato un percorso didattico che confluirà nella collaborazione con gli altri corsi già attivi in Accademia”.
“Anche grazie al corso di cinematografia che si inserisce nella vasta scelta di indirizzi dei corsi ordinamentali di primo e secondo livello, i nostri studenti supportati da un eccellente Corpo docente, potranno realizzare progetti sul territorio locale e nazionale, confrontarsi con le altre realtà del Paese e soddisfare le numerose richieste di un settore in continua evoluzione” – conclude il direttore Sacchetti.

All’evento Cheese 2023, il buono, pulito e sano del Parco Nazionale dell’Aspromonte

L’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, insieme a Slow Food di Reggio Calabria, rappresenta la Calabria all’evento internazionale Cheese 2023, un incontro dedicato ai formaggi e alla biodiversità che si svolge a Bra (Cuneo) dal 15 al 18 settembre.

 

Buono, pulito e sano.

Sono queste le parole d’ordine che guidano la rappresentanza calabrese all’evento Cheese 2023. Il Parco Nazione d’Aspromonte, insieme a Slow Food, sono gli attori di tale rappresentanza che vede la nostra Regione in prima fila nell’evento che esalta il formaggio e i prodotti caseari nel mondo.

La logica del Parco per la produzione dei prodotti caseari parte da un assunto tanto semplice quanto importante: un prato pulito e sano genera alimenti puliti e sani.

E’ noto, infatti, come la qualità dei formaggi sia in gran parte dovuta alla qualità dell’erba brucata dagli animali. Ciò fa sì che avere dei pascoli puliti e immacolati è un elemento fondamentale per le aziende all’interno del Parco che hanno deciso di avviare la propria produzione nel settore.

Ma i prati puliti, oltre al formaggio, rendono migliori anche gli habitat in generale, creando un effetto domino che permette di avere alimenti di massima qualità e, al contempo, una natura sostenibile e non inquinata.

La mission del Parco diviene, dunque, quella di promuovere tali prodotti e il territorio che li produce, e l’evento Cheese 2023, a tal proposito, è un palcoscenico di prim’ordine.

Nei quattro giorni dell’evento, il Parco ha anche organizzato un evento diverso per ogni giornata, in modo da promuovere i prodotti e, al contempo, avere uno spazio di discussione su temi di primaria importanza per il settore caseario.

Il primo evento, svoltosi giorno 15 settembre, ha visto come titolo “Intagli e Collari” e si è concentrato sull’antica pratica e sulle tradizioni che girano attorno al “musulupu”.

Quest’ultimo è un formaggio fresco di antichissima tradizione che viene prodotto nell’area Grecanica mediante l’uso di stampi molto particolari a forma di donna. Una volta ottenuti i formaggi a forma di donna, questi venivano regalati dai ragazzi alle loro fidanzate, secondo un costume antico proprio di quel territorio.

Altro uso del formaggio in questione riguardava il periodo pasquale.

E’, infatti, col musulupu che venivano, e vengono, prodotte le tipiche frittate con formaggio e salame consumate subito dopo il digiuno pasquale.

A parlare approfonditamente di tale prodotto è stato Marcello Manti che ha allietato l’incontro con varie storie su questo prodotto. Subito dopo è intervenuto anche il professor Passalacqua, primario di oncologia a Brescia, che da alcuni anni è tornato sulla Costa Viola per produrre un vino aspromontano utilizzando la vecchia pratica delle pendici terrazzate.

Il secondo incontro, giorno 16, si è intitolato: “Grano di montagna con frutta”.

Qui si conoscerà meglio il pane di Canolo, i “pruna di frati” e la ricotta affumicata di Mammola, tutti prodotti di altissima qualità.

L’affluenza registrata in questi primi due giorni negli stand calabresi è stata altissima e molti prodotti tipici sono stati venduti come, ad esempio, il caciocavallo di Ciminà.

Le vendite alte sono altresì un elemento fondamentale per il Parco, giacché ripagano quelle imprese che hanno deciso di investire e di credere in quel territorio, permettendo loro, non solo di sopravvivere, ma anche di prosperare e continuare a investire.

Il terzo evento in programma è per domenica 17 settembre e si intitola “I rustici pascoli delle capre”.

Su questo tema si è discusso a lungo sul fondamento dell’industria casearia, i pascoli. Dall’Aspromonte allo Zomaro, questi sono un elemento fondamentale per il settore e la loro conservazione è un obbiettivo primario per tutti.

L’ultimo giorno, domenica 18 settembre, sarà intitolato “I prati di Ciminà”.

Dalla sulla all’erba medica, passando per il già citato caciocavallo con tanto di presidio Slow Food, si parlerà a lungo della storia di questo territorio e della sua comunità.

Questa è la prima volta che l’Ente Parco partecipa a questo evento con un proprio stand e per l’occasione ha coniato il claim: “Biodiversità nel piatto. Aspromonte: un Parco da gustare”, ci racconta Giorgio Cotroneo del Servizio Promozione e Fruizione del Parco.

In ultima analisi, questo evento di portata internazionale è stato il primo passo verso una nuova vita, non solo del Parco d’Aspromonte, ma di un’intera parte di Calabria. Una parte che bisogna a tutti i costi proteggere e far progredire.

Il Consiglio Metropolitano aperto a Gioiosa Jonica approva la soluzione alternativa alla chiusura della SGC Jonio Tirreno

Presenti all’incontro sindaci e rappresentanti del comprensorio metropolitano. Approvato all’unanimità un documento, con la proposta alternativa per il bypass della galleria, che sarà trasmesso al Ministero e alla Regione Calabria

La Strada Grande Comunicazione ‘Jonio-Tirreno’ non può chiudere se non prima saranno chiari, definiti e fattibili percorsi alternativi che evitino ogni disagio alla popolazione. È quanto stabilito dal Consiglio metropolitano di Reggio Calabria, convocato in via straordinaria a Gioiosa Jonica in forma aperta alla partecipazione di sindaci, cittadini, associazioni, sindacati e altre forze sociali, preoccupati per la paventata chiusura della galleria di valico ‘Limina’, per lavori di manutenzione straordinaria e ripristino, previsti da Anas.

Il Consiglio metropolitano è stato aperto e coordinato dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, che ha chiarito la volontà dell’Ente di tutelare al massimo le istanze del territorio, pretendendo chiarezza sul progetto di Anas.

“La chiusura di questa strada – ha detto Versace – rischia di essere un colpo mortale per la mobilità territoriale, con importantissime ricadute negative sulla già debole economia del territorio, ma non solo, anche per tutti gli altri settori, dal turismo, sanità, professionale. È stato un momento di grande partecipazione, grazie al quale abbiamo raccolto le preoccupazioni da parte dei sindaci e diversi spunti propositivi. Come istituzioni del territorio – ha concluso – abbiamo la necessità di avere risposte formali da Anas, Mit e Regione Calabria”.

Dal punto di vista tecnico l’Ente metropolitano, con il dirigente del settore Viabilità, Ing. Lorenzo Benestare ha illustrato le proposte tecniche proposte ed inviate al Mit, Anas e Regione Calabria, che riguardano il rafforzamento è messa in sicurezza della Sp1 (Locri-Gioia Tauro), la Sp5 (Mammola-Passo del Mercante), la Sp8 (Gioiosa-Grotteria) e la realizzazione di un bypass che aggiri la galleria.

Nel corso degli interventi, come anche nel documento approvato dal Consiglio metropolitano, è stato chiesto il raddoppio della galleria Limina, con un provvedimento straordinario da parte del governo, come fatto per altre opere pubbliche, sul ‘modello Genova’ che dia la possibilita’ di procedere con maggiore velocità e più fondi.

Chiarito anche che al momento non c’è pericolo di crollo da parte della galleria. Gli interventi da parte della platea hanno coinvolto: Geppo Femia sindaco di Gioiosa Jonica, Aldo Polisena del comitato Jonio-Tirreno, Romolo Piscioneri, segretario generale Cisl, Domenico Gattuso associazione INdiCA Ingegneria di Calabria, Giovanni Pittari sindaco di San Giovanni di Gerace, Stefano Raschellà sindaco di Mammola, Fabio Giubilo direttore Confcommercio, Domenico Vecchio presidente Confindustria, Nicola Limoncino consigliere unione della Valle del Torbido, Domenico Modafferi sindaco di Africo, Vittorio Zito sindaco di Roccella, Maurizio Reale direttore associazione Operatori turistici Jonica Holidays, Ilario Ammendolia, la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni, Giorgio Imperitura presidente del Comuni del Torbido, Antonella Jerace assessora del Comune di Caulonia.

Nel corso dei lavori sono interventi tutti i consiglieri metropolitani presenti: Domenico Mantegna, Giuseppe Ranuccio, Giuseppe Giordano, Rudi Lizzi, Giovanni Latella, Salvatore Fuda, Rocco Campolo, Michele Conia. Alla fine dei lavori il Consiglio metropolitano ha approvato, ad unanimità, il documento sulle richieste relative dell’Ente per superare le criticità dei lavori di ammodernamento della galleria Limina.

“Si tratta di una vicenda che stiamo seguendo con attenzione da diversi mesi – ha detto il consigliere Domenico Mantegna – per cercare di trovare delle soluzioni a questi lavori di ammodernamento della galleria. Questo incontro di confronto servirà anche per dare maggiore impulso e sensibilizzare i vertici nazionali, quindi il governo, perché si tratta di una vicenda che non interessa solo il territorio locrideo ma l’intera area metropolitana. Il governo centrale – ha concluso Mantegna – si deve fare carico di questo problema. Non è assolutamente accettabile un isolamento per venti mesi”. Per il consigliere metropolitano Rudi Lizzi “da questo incontro occorre lanciare un messaggio, ossia pretendere da Anas, dal governo e dalla Regione Calabria, considerazione e rispetto per il territorio e per i cittadini che noi rappresentiamo. Pretendiamo – ha concluso – un provvedimento straordinario da parte del governo che eviti l’isolamento di questo territorio”.

La Lega Calabria è arrivata a Pontida 

Anche quest’anno la Calabria sarà presente al raduno della Lega, che si terrà domani a Pontida. Diversi militanti calabresi, tra cui il commissario regionale Giacomo Francesco Saccomanno, il consigliere regionale Prof. Giuseppe Gelardi, il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso e il deputato Domenico Furgiuele, sono appena atterrati in aeroporto. Questo evento rappresenta un’importante occasione per rinnovare il legame tra i rappresentanti calabresi e il partito del Carroccio, che attualmente fa parte del governo italiano.
Tra i partecipanti di spicco, oltre al vice premier e segretario federale Matteo Salvini, è prevista anche la presenza di Marine Le Pen (ex presidente del Rassemblement National in Francia).
La sua partecipazione sancirà l’alleanza per l’appuntamento elettorale europeo del prossimo anno. Questo incontro rappresenta un momento significativo per consolidare le relazioni tra la Lega e i partiti sovranisti europei, con l’obiettivo di promuovere una visione comune per l’Europa. Il raduno di Pontida è un evento di grande importanza per la Lega, che ogni anno richiama migliaia di militanti e simpatizzanti provenienti da tutta Italia.
È un’occasione per rafforzare l’identità del partito, promuovere i valori della sovranità nazionale e discutere delle sfide politiche e sociali che il paese sta affrontando. La presenza dei rappresentanti calabresi dimostra l’impegno e l’interesse della Lega per il territorio della Calabria. La regione, purtroppo, affronta ancora molte sfide, come la lotta alla criminalità organizzata, la riduzione della disoccupazione e lo sviluppo economico. La partecipazione al raduno di Pontida rappresenta un’opportunità per i politici calabresi di portare avanti le istanze e le necessità della loro regione, cercando di ottenere maggiori risorse e attenzione da parte del governo centrale.
In conclusione, il raduno della Lega a Pontida rappresenta un momento di grande importanza per la Calabria e per il partito stesso. È un’occasione per rafforzare i legami tra i rappresentanti calabresi e il partito, nonché per promuovere una visione comune per l’Europa insieme ai partiti sovranisti europei. Speriamo che questo evento possa portare benefici concreti per la Calabria e per tutto il paese.