Giovedì 23 Novembre, nell’ufficio del Sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, in tarda mattinata, si è verificata “una discussione” tra il primo cittadino ed la Comandante della Polizia Municipale. Quest’ultima, che ci risulta essere in servizio a Marina di
Gioiosa Ionica dal Marzo del 2022, dopo quanto accaduto, si è recata in Ospedale dove le hanno refertato 5 giorni di prognosi e successivamente nella locale caserma dei Carabinieri dove ha depositato una denuncia per aggressione nei confronti del
sindaco.
Il giorno dopo, 24 Novembre, il sindaco, con un’intervista alla TV “Tele Mia”, ha fornito la sua versione di quanto successo il giorno precedente con la Comandante della Polizia Municipale, smentendo quanto esposto nella denuncia a suo carico.
Questa Organizzazione sindacale non intende entrare nel merito di quanto successo, lasciando l’accertamento dei fatti e le eventuali azioni conseguenziali agli organi investigativi ed alla magistratura che godono della massima fiducia.
Pur in presenza di due versioni dei fatti, totalmente diverse tra loro, l’increscioso episodio sta a dimostrare – a parere di USB Pubblico Impiego Calabria – una insufficiente gestione politica, organizzativa, amministrativa che di fatto produce mancanza di serenità, di tranquillità, di armonia lavorativa, di sicurezza per tutti, condizioni sulle quali non si può tacere.
In attesa della verità, non si può continuare a fare come se nulla fosse avvenuto, l’etica della responsabilità, a tutela dell’Amministrazione Pubblica e di ogni singolo cittadino deve avere un seguito. Le scelte politiche (fatte nel tempo) di ridurre il
numero dei componenti la Polizia Municipale per trasferire del personale ad altri uffici con altri compiti e di suddividere un settore/servizio per assegnare un dirigente/responsabile senza personale sottoposto non sono esempi di buon governo. E’ evidente infatti che – nello specifico – non è funzionale al governo del territorio prima ridurre il personale, né in questa situazione di carenza di organico ha senso accusare l’ufficio che il settore non funziona. Purtroppo le normative vigenti che permettono il trasferimento di personale presso altri Enti e il mancato massiccio turnover generazionale, imposto da esigenze di risanamento dei bilanci comunali, rendono sempre di più gli uffici sotto organico e con una mole di lavoro non più
sopportabile dai lavoratori rimasti in servizio.
A fronte di ciò ed a maggior ragione, nessuno può pretendere che le proprie responsabilità ricadano su altri, in un gioco allo “scaricabarile” che poco ci piace. In conclusione USB Pubblico Impiego Calabria sottolinea che la violenza cui le lavoratrici e i lavoratori vanno incontro non è solo quella fisica, come quella denunciata in questo frangente. Questo episodio infatti serve a sottolineare che è violenza tutta quella condizione lavorativa in cui il lavoratore sia abbandonato in una condizione di solitudine di fronte alle difficoltà che spezzano la serenità, la sicurezza, l’armonia e violano la dignità del lavoratore.
Lungi da ogni tentazione di indifferenza o insensibilità, tutti siamo chiamati ad agire contro le violenze di qualsiasi genere, a maggior ragione se strumento di risoluzione dei problemi in qualunque aspetto della vita. Questa Organizzazione sindacale nell’esprime solidarietà alla Comandante, resta, come sempre, al fianco dei lavoratori per combattere ogni forma di ingiustizia, comunque essa si manifesti.
REGGIO – Approvato il documento di Protezione Civile Diga del Menta
Il Prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, ha approvato il documento di protezione civile relativo alla diga del Menta, ubicata nel Comune di Roccaforte del Greco.
Finalità della diga è la regolazione dei deflussi del torrente Menta per utilizzo prevalentemente potabile e, in parte, idroelettrico.
Il citato documento stabilisce le specifiche condizioni per l’attivazione del sistema di protezione civile e le comunicazioni e le procedure tecnico amministrative da attuare nel caso di eventi, temuti o in atto, coinvolgenti l’impianto di ritenuta o una sua parte, e rilevanti ai fini della sicurezza della diga e dei territori di valle (“rischio diga”), e nel caso di attivazione degli scarichi della diga stessa con portate per l’alveo di valle che possono comportare fenomeni di onda di piena e rischio di esondazione (“rischio idraulico a valle”).
Il documento di protezione civile, unitamente agli studi sulla propagazione delle piene artificiali per manovre volontarie degli organi di scarico e per ipotetico collasso dello sbarramento, costituisce anche il quadro di riferimento per la redazione della pianificazione di emergenza relativa ai territori che possono essere interessati dagli effetti derivanti dalla presenza della diga, oltre il Comune di Roccaforte anche i Comuni di Roghudi e Condofuri.
Viva soddisfazione è stata manifestata dal Prefetto Vaccaro per il lavoro svolto in proficua sinergia dai diversi Enti e Istituzioni coinvolti.
CROTONE – Droga sequestrata dalle volanti nel quartiere Acquabona
I servizi continui delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, impegnate, oltre che nell’attività di prevenzione di controllo del territorio, anche in quella di contrasto allo spaccio di stupefacenti, ha consentito di procedere ad un altro sequestro nel quartiere Acquabona, la principale piazza di spaccio del capoluogo, interessato recentemente da una operazione antidroga della Squadra Mobile e pertanto luogo di continui controlli.
Lo stupefacente, 20 grammi di cocaina e 27 di hashish, è stato rinvenuto all’esterno di una abitazione, occultato in una intercapedine, all’interno di un borsello ove vi era anche un bilancino elettronico di precisione intriso di cocaina e materiale per il confezionamento delle dosi.
Il materiale è stato sequestrato, al momento, a carico di ignoti, per cui sono in corso le relative indagini, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, per l’individuazione dei soggetti responsabili dell’attività di detenzione al fine di spaccio.
CALABRIA – Tutela minoranze linguistiche storiche, il Governo assegna una somma sei volte più alta di quella del 2021
Accoglimento della programmazione presentata dalla Regione ed assegnazione, per l’annualità 2023, di una somma pari a più di sei volte quella concessa nel 2021 e più che raddoppiata rispetto a quella del 2022.
La Calabria conquista terreno nel riparto delle risorse che la Presidenza del Consiglio stanzia annualmente per l’attuazione dei principi e degli obiettivi della legge sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. In particolare, per il 2023, con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri fresco di firma, alla Regione andranno 665.910,74 euro, su un totale di poco meno di 4.200.000 euro (più della metà dei quali destinati a Friuli Venezia Giulia e Sardegna).
“Si tratta – osserva l’assessore regionale alle minoranze linguistiche, Gianluca Gallo – di un risultato importante, che premia la paziente attività di concertazione e tessitura istituzionale portata avanti dal Dipartimento, in particolare dal settore guidato dal dirigente Pino Palmisani, nel confronto con le comunità interessate e gli enti culturali di riferimento. La Calabria, pur potendo contare da secoli sulla presenza di importanti, storicamente rilevanti ed ancor oggi vive comunità linguistiche, quali quelle arbëreshë, occitana e grecanica, è stata per lungo tempo a torto considerata, anche finanziariamente, una cenerentola. Si pensi che ancora nel 2021 alla nostra terra andavano, in totale, circa 80.000 euro. Col Presidente Occhiuto abbiamo cambiato registro ed ottenuto maggiori attenzioni, passando dai 257.000 euro del 2022 allo stanziamento odierno”.
Nello specifico, attraverso i finanziamenti in questione, sarà ora possibile garantire maggior sostegno a progetti che contribuiscano alla salvaguardia, alla promozione e alla diffusione delle lingue ammesse a tutela, mediante l’attivazione di sportelli linguistici, la realizzazione di attività di formazione linguistica, azioni di carattere culturale, la cura della toponomastica.
REGGIO – Atam fa il punto sugli obiettivi annuali, Falcomatà: “Azienda oggi tra i fiori all’occhiello dei servizi comunali”
A margine dell’incontro con il Consiglio d’Amministrazione il sindaco ha ascoltato e condiviso punti di forza e criticità del percorso di crescita che l’azienda titolare del trasporto pubblico cittadino sta vivendo ormai da qualche anno.
Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, a margine del Consiglio d’amministrazione di Atam, ha preso visione del bilancio delle attività che, da qui alla fine del 2023, consegneranno il quadro complessivo sullo stato di salute dell’azienda del trasporto pubblico. All’incontro era presente anche l’assessore comunale alle Società comunali, Francesco Gangemi.
Con soddisfazione, il sindaco Falcomatà ha constatato, dalle parole dell’amministratore delegato Giuseppe Basile, il sostanziale equilibrio del bilancio aziendale, frutto di maggiori ricavi sul Tpl, bigliettazione e parcheggi, che hanno fatto pesare meno i costi legati all’aumento generale dei prezzi ed al caro vita. “Un’azienda sana”, l’ha descritta il sindaco ricordando i tempi in cui Atam “è stata salvata dall’orlo del fallimento con la consapevolezza che sarebbe diventata l’eccellenza che, adesso, tutti noi conosciamo e apprezziamo”. “Con lungimiranza e attenzione – ha aggiunto – siamo stati in grado di costruire una società solida che, per garantire la tutela dei lavoratori e dei servizi, non deve ricorrere ad alcun tipo di indebitamento esterno per coprire eventuali perdite né chiedere ricapitalizzazioni ai propri soci. Atam, infatti, riesce, annualmente ed in autonomia, a compiere investimenti ed è oggi uno dei fiori all’occhiello del comparto dei servizi comunali”.
Nell’occasione, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha raccolto con favore le relazioni dei vari responsabili di settore: dall’area Tpl all’area comunicazione e Urp, fino al comparto mezzi e strutture ed al segmento economico.
“I mezzi di Atam – ha continuato Falcomatà – percorrono, ogni anno, circa 5000 chilometri, distribuendosi su 35 linee lungo tutto il territorio comunale così da soddisfare ben 6,5 milioni di passeggeri trasportati. La crescita notevole di utenti fa ben sperare su un uso più parsimonioso e responsabile del mezzo privato”.
L’incremento ha riguardato anche il numero degli abbonati, passati da 1800 a 5200 “grazie alla policy aziendale che ha permesso di sfruttare finanziamenti esterni, nello specifico la programmazione Pon Metro, utili a fissare il prezzo dell’abbonamento annuale a soli 82 euro”. “La leva tariffaria – ha ragionato – è, quindi, molto importante per fidelizzare l’utenza e, unita alla qualità ed al confort dei bus, può davvero rappresentare una svolta contro il congestionamento del traffico veicolare ed il contrasto alle emissioni di agenti inquinanti nell’aria. Simili sgravi, poi, rappresentano un freno all’evasione che, in questo momento storico, appare in linea con le altre città italiane”.
“E’ davvero una grande soddisfazione – ha proseguito Falcomatà – poter registrare l’efficienza di un’azienda fondamentale per ogni cittadino che, in prima persona e nella quotidianità, può constatarne la crescita attraverso i forti investimenti fatti anche in campo tecnologico per rendere più smart e accessibile un bene che è patrimonio della collettività. Basta guardare la funzionalità e la facilità dell’app Atam oppure le nuove pensiline intelligenti ed accoglienti disseminate su tutto il territorio comunale. La sfida da raccogliere, per gli anni a venire, è quella della transizione ecologica e dello sviluppo dei mezzi elettrici. E’ una grande scommessa che il management di Atam non ha avuto difficoltà a raccogliere. Nei prossimi semestri, infatti, arriveranno 25 bus ecologici per raggiungere, progressivamente, i 66 mezzi da aggiungere ai 3 già presenti nella corposa flotta della società. Altri 15, piccoli, maneggevoli e comodi, saranno inglobati a breve per riuscire a coprire le corse fin nelle zone collinari e pre aspromontane”.
“Il mio ringraziamento – ha concluso il sindaco Giuseppe Falcomatà – non può che andare all’amministratore delegato ed a tutti i membri del Cda, ma soprattutto ai lavoratori di un’azienda importante e storica che, grazie alla loro professionalità ed ai loro sacrifici, hanno permesso di portare Atam ai livelli che, oggi, ne fanno un’azienda vanto per il trasporto pubblico locale nazionale”.
Quasi ultimate le demolizioni dei vecchi caseggiati del rione Guarna e Caridi, il quartiere rinasce con un nuovo parco urbano
L’area di mille metri quadri, da lungo tempo teatro di degrado ed illegalità, collega la via Sbarre centrali al viale Calabria. Ospiterà un parco con aree ludiche, attrezzature per lo sport all’aperto, un’area attrezzata per cani, spazi per la socialità con panchine ed altri arredi ed un nuovo impianto di illuminazione per una fruizione più sicura e confortevole per bambini e famiglie.
Sono in via di ultimazione le demolizioni dei vecchi caseggiati del Rione Guarna e Caridi a Reggio Calabria. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, accompagnato dagli altri rappresentanti dell’Amministrazione e dai tecnici del settore lavori pubblici, ha effettuato un sopralluogo nello storico quartiere della zona sud, tra via Sbarre centrali ed il viale Calabria, interessato da un intervento di rigenerazione urbana che è ormai entrato da qualche settimana nella sua fase esecutiva.
Il progetto, che consentirà anche un più agevole collegamento tra il rione e la via Sbarre centrali, prevede la realizzazione di un ampio parco urbano, delle dimensioni di mille metri quadri, con spazi destinati a verde pubblico, con piantumazione di nuovi alberi ed un sistema di irrigazione, un’area per lo sport all’aperto con pavimentazione antitrauma, un’area ludica per bambini con pavimentazione in gomma colata, un’area per i cani e degli ampi spazi pavimentati, senza barriere architettoniche, con cordoli ad altezza variabile, accessibili a tutti ed attrezzati con panchine ed altri arredi urbani, cestini portarifiuti e rastrelliere per il parcheggio delle biciclette, con un nuovo impianto di illuminazione di ultima generazione che renderà più sicuro e vivibile il parco anche durante le ore serali. Nella zona più a sud, oltre la strada adiacente la Chiesa Ortodossa “San Paolo dei Greci” sarà realizzato un ampio parcheggio, con adiacente un ulteriore spazio destinato a verde pubblico, che consentirà di decongestionare il parco dal traffico veicolare e costituirà anche uno spazio di parcheggio ulteriore per i residenti e per le tante attività commerciali che già insistono sulla via Sbarre centrali.
In questi giorni i mezzi dell’impresa esecutrice stanno ultimando le demolizioni dei vecchi caseggiati per fare spazio alla realizzazione del nuovo parco. “Un’importante attività di bonifica – ha spiegato il sindaco Giuseppe Falcomatà a margine del sopralluogo – che è finalizzata alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione di questo storico spazio della città”.
“Un’area che è da lungo tempo teatro di degrado, di abusivismo e di delinquenza – ha aggiunto – che era nei fatti sottratta ai quartieri della zona sud ed all’intera comunità cittadina, che adesso diventerà un luogo frequentato dai bambini, dalle famiglie e dai giovani. Questo nuovo parco urbano avrà una palestra all’aperto, spazi ludici, un’area attrezzata per i cani, spazi di socialità che lo renderanno finalmente un luogo riqualificato che nella nostra idea di recupero dell’identità e della storia dei quartieri potrà finalmente essere vissuto in maniera sicura e confortevole”.
REGGIO – Ospedale di Polistena: Il Sindaco Michele Tripodi in corsia con l’associazione Nasi Rossi
Questa mattina il Sindaco di Polistena dott. Michele Tripodi ha preso parte alla cerimonia inaugurale della nuova ludoteca “Bosco incantato” presso il reparto pediatria dell’ospedale di Polistena che è stato anche abbellito da nuova pitturazione simbolica. Iniziativa questa, promossa dall’Associazione Nasi Rossi che da molto tempo si occupa di prestare la propria attività volontaristica per alleviare le sofferenze dei bimbi ricoverati.
Il Sindaco Michele Tripodi ha dichiarato nel corso della manifestazione: “Ringraziamo in particolare i volontari dell’associazione Nasi Rossi per l’impegno solidaristico profuso da sempre presso il nostro ospedale ed in altri presidi della Calabria. Riteniamo che anche questa iniziativa vada nella direzione giusta per il miglioramento della sanità pubblica territoriale. Occorre però continuare a spingere per potenziare gli organici della pediatria al fianco della quale dovrà nascere la struttura di terapia intensiva neonatale, senza la quale i bimbi nati che presentano particolari problemi, avrebbero bisogno del trasferimento. L’ospedale di Polistena è un presidio indispensabile nella geografia della sanità calabrese. Con l’inserimento di nuove specialità e le necessarie opere di ammodernamento edilizio e della diagnostica ha un enorme potenziale di crescita, in particolare dei servizi sanitari già esistenti a garanzia del diritto alla salute di tutti i cittadini”.
VIBO V. – Deteneva sostanza stupefacente nel villaggio per fini di spaccio: arrestato dalla Polizia di Stato
Nel corso di mirati servizi della Polizia di Stato dedicati al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, in data 28 novembre u.s., personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha notato un anomalo via vai nei pressi di un lido balneare situato in una località della Costa degli Dei, nonostante il periodo invernale.
Per quanto sopra è stato fatto un accesso al predetto stabilimento accertando come al proprio interno vi dimorasse il custode che è stato sottoposto a perquisizione personale e locale.
L’attività ha consentito di rinvenire oltre mezzo etto di marijuana suddivisa in diversi involucri, unitamente a materiale per il confezionamento in buste sottovuoto, bilancini di precisione ed altri strumenti atti alla predisposizione delle singole dosi destinate allo smercio.
Sulla scorta di quanto emerso dall’attività di polizia giudiziaria, esperita sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Dopo la convalida dell’arresto, l’uomo è stato rimesso in libertà.
Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.
MELITO P.S. (RC) – Lavori rotatoria Pilati ancora fermi
L’ANCADIC e il Comitato spontaneo Torrente Oliveto fanno seguito alle precedenti segnalazioni la più recente in ordine di tempo inviata in data 22 novembre 2023 di cui non si hanno notizie, per rappresentare che i lavori della costruzione della rotatoria di Pilati sono ancora fermi.
Il pericoloso tratto viario dove è in corso la costruzione della rotatoria è al buio e lo stesso tratto lato mare delimitato da rete da cantiere Arancio è sprovvisto di segnali luminosi prescritti dal Codice della strada (art 39 e segg) o dall’Autorità competente ad
imporre ai conducenti delle autovetture, pullman e mezzi pesanti in transito a mantenere una guida prudente non sussistendo le condizioni di sicurezza per la viabilità. Il Referente delle succitate sodalizi evidenzia e sottolinea fortemente che il tratto viario in questione è transitato specialmente di notte a velocità non adeguata allo stato dei luoghi ovvero presenza di lavori in corso.
Con la presente l’ANCADIC e il Comitato Torrente Oliveto rinnovano l’invito all’Ente competente a voler sollecitare la ripresa dei lavori ed adottare ulteriori accorgimenti per una maggiore sicurezza della circolazione stradale in relazione allo stato attuale dell’arte, il tutto a salvaguardia della circolazione stradale e delle persone.
PALMI (RC) – La musica di “I Walk The Line” strega gli studenti: alla ‘Repaci’ si danza tra innovazione e tradizione
“Vogliamo far conoscere alcuni strumenti molto antichi con radici profonde nella nostra Magna Grecia e che nel tempo hanno assunto forme e significati diversi cercando di trovare un contatto con una modernità che ci allontana dalla conoscenza diretta del suono ma che ahinoi abbiamo sempre nelle nostre tasche. Perché imparare la zampogna? Perché è un utensile che ci aiuta a capire come funziona il mondo, che ci insegna a vederlo da un altro punto di vista e che ci consente di affrontare con la stessa attitudine tutti gli altri ambiti del sapere”.
“Il rap non è la malattia ma è il sintomo di una società malata – spiega Kento – Abbiamo bisogno di espressioni artistiche e di raccontare la nostra realtà anche nella maniera più spietata che è quella più realistica. Dare un forza espressiva ad un ragazzo, mettere una penna in mano ad un ragazzo vuol dire dare fiducia ad un giovane ed esortarlo a tirare fuori contenuti differenti”.
Tradizione e innovazione dunque possono e devono dialogare per creare qualcosa di interessante per le nuove generazioni. Le note cambiano ma il suono rimane uguale. Dalla musica rap a quella elettronica con il performer Yosonu.