REGGIO – Ripepi e le “medaglie” di Falcomatà: “Dal disastro ambientale al blocco dei lavori pubblici… mentre Quartuccio Filippo, delegato alla Cultura.”

Assegnate le “medaglie” al Sindaco Giuseppe Falcomatà, durante la diretta di ieri del Consigliere d’opposizione Massimo Ripepi che, ha sciorinato una lunghissima serie di in-successi della Falcomatà & CO.. Una Reggio che da anni gronda di innumerevoli problematiche, ad oggi rimaste per lo più incomplete e senza soluzioni e che, secondo Ripepi, rappresenterebbero appunto le “medaglie di Falcomatà”.

“Sono tre le principali medaglie di Falcomatà!” – ha attaccato Ripepi in diretta – “Il ponticello del Calopinace: l’eterna incompiuta che rappresenta il fallimento dei lavori pubblici e che apre la strada a tutto il resto (il Lido comunale, San Giovannello, Parco Lineare Sud, Palazzo di Giustizia, Waterfront). Non c’è un lavoro che è finito: neppure il viale Europa progettato da loro stessi!”.

“Dopodiché, vediamo un Quartuccio Filippo, papabile Delegato alla Cultura che, rappresenta l’esempio massimo della classe dirigente espressa da Falcomatà. Senza nulla togliere alla sua persona, se dovesse però ricoprire politicamente il ruolo di delegato della Città Metropolitana, non deporrebbe bene per l’immagine di Reggio.” – ha spiegato Ripepi, parlando poi dei “segni dei tempi”, ossia di realtà tangibili che la gente comincia ad osservare seriamente per via dell’assenza dei servizi essenziali: dalla mancanza di acqua fino ad arrivare al disastro ambientale (ecco la terza “medaglia” di Falcomatà!).

“A Mortara è ancora tutto fermo.” – ha proseguito Ripepi – “C’è un disastro ambientale in atto: muoiono le persone, non si può respirare (ci sono bambini e anziani!) e i cittadini continuano a pagare le tasse. Al Rione Marconi stessa cosa… per non parlare di Arghillà! Queste sono le medaglie che Falcomatà si porterà per tutta la vita! Mentre ad oggi, siamo ancora senza Giunta e la Città ancora in sospeso.”.

CALABRIA – Nel 2022: 2.847 incidenti stradali con 74 vittime

In Calabria, nel 2022, si sono verificati 2.847 incidenti stradali che hanno causato la morte di 74 persone e il ferimento di altre 4.470.

Il 2022 è stato caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale.

Rispetto al 2021 aumentano gli incidenti (+10,1%) e i feriti (+11%) con variazioni superiori a quelle nazionali (entrambi rispettivamente pari a +9,2%). Si riduce, invece, il numero delle vittime (-12,9%) a fronte di un aumento in Italia del 9,9%. E’ quanto emerge da un focus dell’Istat.
Tra le cause più frequenti di incidenti la velocità elevata, la distrazione e il mancato rispetto delle regole di precedenza.
I 3 gruppi costituiscono complessivamente il 36,9% dei casi.
Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide da sola per il 16,2%; seguono la guida distratta per il 15,2% e le manovre irregolari 9,7%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (4,8 per 100mila abitanti) e per quella 65 e oltre (4,6 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 71,6% delle vittime e il 63,9% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 14,9% dei morti e il 29,0% dei feriti, i pedoni il 13,5% dei deceduti e il 7,1% dei feriti. Il 70,0% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 67,6% dei pedoni feriti ha più di 44 anni.
Nel 2022 il costo dell’incidentalità con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’Italia (303,5 euro pro capite) e in oltre 370 milioni di euro (201 euro pro capite) per la Calabria; la regione incide per il 2,1% sul totale nazionale.
Diminuiscono gli incidenti sulla A2 (147 incidenti, 6 morti e 247 feriti) e lungo la costa: si confermano le criticità della SS106 ionica con 250 incidenti, 23 decessi e 477 feriti, e della SS18 tirrenica (98 incidenti, 1 decessi e 172 feriti); nelle zone interne rimane alto l’indice di mortalità lungo la SS283 delle Terme Luigiane che registra un indice di mortalità pari a 33,33. La SS108 Silana di Cariati e la SS531 di Cropalati registrano il più alto indice di lesività (rispettivamente 400 e 300).
Nel 2022 il maggior numero di incidenti (1.722, il 60,5% del totale) si è verificato sulle strade urbane, con 20 morti (27,0% del totale) e 2.490 feriti (55,7%). Rispetto al 2021 i sinistri aumentano: sulle strade urbane +13,6%, seguite dalle altre strade (+6,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle altre strade e sulle autostrade. Sulle strade urbane il 30,3% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, percentuale che scende al 5,3% sulle
strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo sono il 50,9%, seguono quelli che si verificano nei pressi di un incrocio, di una curva (7,6%) di una intersezione (7,1%), e di una rotatoria (2,3%). Lungo le strade extraurbane il 56,5% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 28,4% in curva e il 5,3% nei pressi di un incrocio.
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Calabria 757 incidenti (26,6% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, 1.418 (il 49,8%), in cui hanno subito lesioni 2.231 persone (49,9%) e 35 sono decedute (47,3%). Il 77,2% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 21 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia tra le due e le tre del mattino (7,1 morti ogni 100 incidenti) e tra le quattro e le cinque (6 morti ogni 100 incidenti). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 41,5% degli incidenti notturni, il 52,9% delle vittime e il 44,2% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è 3,5 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il venerdì notte.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (69,4%); la tipologia più diffusa è lo scontro frontale-laterale (930 casi, 16 vittime e 1.561 feriti), seguita dal tamponamento (453 casi, 5 decessi e 818 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (7,9 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (5,4 decessi ogni 100 incidenti) e la caduta da veicolo (4,9 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,9 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2 decessi).

FONTE: ANSA

CALABRIA – Dopo 9 anni dissequestrato il depuratore di Crosia: assolti Sindaco, Dirigenti e Responsabili. Nessuna irregolarità nella gestione dell’impianto

CROSIA (CS) – Martedì 14 Novembre 2023 – Il Tribunale di Castrovillari con sentenza emessa dal Giudice monocratico dott. Luca Fragolino nell’udienza di giovedì 9 novembre scorso, al termine di una lunga vicenda giudiziaria, ha assolto il sindaco del Comune di Crosia Antonio Russo, perché “il fatto non è previsto dalla legge come reato” e dalle residue imputazioni perché “il fatto non costituisce reato”, il responsabile dell’area tecnica Luigi Lepera e il gestore dell’impianto. Inoltre, è stato disposto il dissequestro dello stesso impianto di depurazione. Dopo nove anni si chiude, di fatto, una triste vicenda per la città e per l’Amministrazione comunale con una sentenza che restituisce giustizia.

I fatti contestati si riferiscono al 2014, dopo appena un mese dall’insediamento del sindaco Russo in cui erano state ravvisate presunte irregolarità nella gestione dell’impianto di depurazione del Comune ionico per il cattivo funzionamento del carroponte e con conseguente scarico delle acque non a norma, che avevano condotto anche al sequestro del sito di Contrada Pantano.

L’impianto accusatorio comprendeva, quindi, un nutrito ordine di imputazioni, poiché si contestava al sindaco e ai responsabili dell’Area Tecnica la mancata riparazione del carro ponte; lo scarico di reflui fognari non depurati, con valori batteriologici relativi al parametro escherichia coli superiori a quelli previsti dalla legge. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, era pienamente emersa l’estraneità ai fatti contestati del primo cittadino che appena insediatosi aveva adottato apposito atto deliberativo al fine di consentire la riparazione del carro ponte dimostrando la straordinarietà dell’evento non dovuto, quindi, a negligenza o cattiva gestione della struttura depurativa, nonostante la manutenzione fosse a carico della ditta gestrice a mente del capitolato d’oneri.

Il Tribunale ha accolto in pieno le tesi difensive dell’avv. Francesco Coppola difensore del sindaco e dell’Avv. Aldo Zagarese difensore del responsabile dell’ufficio tecnico arch. Luigi Lepera, secondo cui la rottura improvvisa del carro ponte non poteva essere addebitata al sindaco che ad appena un mese dall’insediamento della giunta del Comune di Crosia, si era attivato per l’approvazione di una delibera che disponeva un intervento urgente di ripristino del carro ponte e provvedere a quanto necessario per il corretto funzionamento dell’impianto.

Con la sentenza di venerdì scorso, inoltre, il giudice ha anche disposto il dissequestro e la restituzione dell’impianto al proprietario e cioè il Comune stesso. Il sindaco Russo si dice estremamente soddisfatto per il proscioglimento sottolineando di aver sempre confidato nel corso della giustizia. Non solo. L’attenzione scrupolosa verso l’ambiente e la salubrità delle acque dimostrata dal Primo cittadino e allo stesso tempo la capacità di intercettare finanziamento extrabilancio, in questi anni, ha prodotto un progetto di riqualificazione del depuratore comunale – in fase di ultimazione – per un importo di 3 milioni di euro che ha aumentato la capacità dell’impianto fino a 25mila abitanti, risolvendo una serie di problemi infrastrutturali e garantendo il miglioramento della depurazione.

REGGIO – Efficienza energetica: siglato accordo di 9 anni tra il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria e Renovit Public Solutions S.p.A.

Il contratto di riqualificazione energetica degli edifici ospedalieri consentirà di evitare l’emissione di 36 tonnellate di CO2 all’anno

Il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria promuove lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica firmando il contratto con Renovit Public Solutions S.p.A., società del Gruppo Renovit – piattaforma italiana per l’efficienza energetica nata da un’iniziativa di Snam e CDP Equity – uno dei principali operatori italiani di servizi energetici integrati e multiservizio tecnologico, per enti pubblici, in particolare strutture sanitarie, e il settore terziario.

Il contratto, che ha per oggetto l’affidamento di un Multiservizio tecnologico integrato, prevede la fornitura di energia per gli immobili dei presidi “Riuniti”, “Morelli” e degli uffici amministrativi, con durata 9 anni ed un investimento complessivo, a carico di Renovit Public Solutions S.p.A., di 6,1 milioni di euro.

Renovit accompagnerà il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” nel percorso di efficientamento dei propri consumi energetici, consentendo così di ridurre l’impronta ambientale degli edifici. Un progetto in linea con l’obiettivo dell’azienda di contribuire alla transizione energetica del Paese, migliorando allo stesso tempo la qualità della vita e la resilienza dei territori e delle città.

Attraverso tali opere di riqualificazione energetica il G.O.M. sarà in grado di ridurre il proprio impatto ambientale e di aumentare la propria competitività, consentendo una riduzione dei consumi di energia primaria del 20% pari a 1.300 TEP. Sarà inoltre evitata l’emissione in atmosfera di 36 tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti alle emissioni che potrebbero assorbire 1.789 alberi adulti.

Gli interventi al presidio “Riuniti” prevedono:

  • la realizzazione di un sistema di trigenerazione che consentirà la produzione combinata di energia termica, energia elettrica ed energia frigorifera in grado di sviluppare una potenza elettrica pari a circa 630 kWe ed una frigorifera di circa 500 kWf;
  • la realizzazione di un nuovo impianto solare termico da 49 kW per la produzione di acqua calda;
  • la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica con una potenza di picco di 300 kWe installato sulle coperture;
  • la posa di isolamento termico in estradosso delle coperture interessate dall’installazione degli impianti solari e la contestuale impermeabilizzazione delle stesse.

Gli interventi al presidio “Morelli” prevedono:

  • la realizzazione di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica con una potenza di picco stimata di 200 kWp sulle coperture dei vani tecnici;
  • la realizzazione di un nuovo impianto solare termico da 30 kW per la produzione di acqua calda installato sulla copertura dell’edificio tecnico.

Su entrambi gli edifici verranno sostituiti tutti i punti luce con nuovi corpi illuminanti a LED.

Un importante obiettivo per il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” che, con oltre 600 posti letto, costituisce il principale presidio ospedaliero della provincia di Reggio Calabria, nonché uno dei più importanti poli ospedalieri meridionali.

 

Staff Direzione Generale

 

CALABRIA – Autismo, Tavernise (M5S): la Regione dia risposte concrete Osservatorio non ancora costituito e livelli di fabbisogno inadeguati

COSENZA – La Regione continua ad accumulare ritardi sul sostegno delle persone affette dallo spettro autistico e delle loro famiglie, i cui trattamenti di diagnosi e cura sono stati inseriti dal Dpcm del 12 gennaio 2017 tra i livelli essenziali di assistenza (Lea).

Molte famiglie calabresi di bambini e ragazzi affetti dai disturbi dello spettro autistico sono costrette a rivolgersi a centri di diagnosi e cura che si trovano in altre regioni, sostenendo costi insostenibili sotto il profilo sia economico, sia pratico.

Le misure messe in campo finora sono state insufficienti, in alcuni casi discontinue, e la rete assistenziale che dovrebbe soddisfare i bisogni sanitari e sociosanitari delle famiglie calabresi di bambini affetti da disturbi in età evolutiva, in modo da assicurare una rete di protezione sociale e sanitaria stabile e duratura nel tempo, risulta decisamente non adeguata.

Sono queste le premesse alla mia richiesta di chiarimenti al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, sugli atti mancati della sua amministrazione per garantire cure e assistenza capillare su tutto il territorio regionale. A partire dalla mancata costituzione dell’Osservatorio regionale per giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico, con funzioni consultive e di monitoraggio delle politiche socioassistenziali, diagnosi e cura delle persone con disturbi dello spettro autistico, per rafforzare la sinergia tra le famiglie, le associazioni del settore e le istituzioni pubbliche, istituito con Legge regionale 24 febbraio 2023, n. 5, che avrebbe dovuto essere costituito con delibera della Giunta regionale entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge e di cui si è persa traccia.

Ma ho chiesto conto anche del cronoprogramma previsto per raggiungere i livelli di fabbisogno individuati dal DCA 197 del 12 luglio 2023 e stimati in un totale di 88 posti letto per soddisfare le esigenze relative alla residenzialità e di 467 prestazioni pro/die relative alla semiresidenzialità. Si deve considerare che ad oggi vi è la disponibilità di 12 posti letto nell’ASP di Cosenza e 10 posti letto nell’ASP di Reggio Calabria con riferimento alla residenzialità, e di 10 prestazioni pro/die presso l’ASP di Cosenza e 10 prestazioni pro/die presso l’ASP di Catanzaro, con riferimento alla semi-residenzialità.

Nell’interrogazione ho anche chiesto di conoscere quali sono i progetti attualmente finanziati dalla Regione Calabria per sostenere le persone affette da disturbi dello spettro autistico e le loro famiglie; e quali e quante sono le strutture pubbliche e private, convenzionate e non convenzionate, presenti sul territorio regionale e suddivisi per ciascuna Provincia e per la Città metropolitana di Reggio Calabria.

REGGIO – ‘Ndrangheta: Operazione “Garden” e le cosche Borghetto-Latella, 25 arresti

Stamattina la Guardia di Finanza, a seguito di un’ordinanza emessa dalla sezione Gip del Tribunale reggino su richiesta del procuratore della Dda Giovanni Bombardieri, ha effettuato dei controlli nelle province di Reggio Calabria, Agrigento, Cosenza, Messina, Milano e Roma. Segue l’arresto di 25 persone nell’ambito dell’operazione “Garden”, legata alle cosche Borghetto e Latella, e il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 500mila euro.

Le accuse contestate agli indagati sono associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti e usura.

24 degli indagati verranno trasferiti in carcere, mentre uno è agli arresti domiciliari.