REGGIO – Il cordoglio della Città Metropolitana per la scomparsa di Carmelo Azzarà, autore de “La spiga di grano e il sole”, nipote dei partigiani Perpiglia e Russo

La Città Metropolitana di Reggio Calabria piange la scomparsa di Carmelo Azzarà, antifascista di Melito Porto Salvo, nipote dei partigiani Giuseppina Russo e Marco “Pietro” Perpiglia.

Autore del libro “La spiga di grano e il sole”, che narra appunto la storia dei suoi due zii partigiani di Roccaforte del Greco, durante il loro attivismo in Liguria e nelle brigate internazionali, Carmelo Azzarà è stato tra i fondatori e primi iscritti all’Anpi di Reggio Calabria tra il 2010 e il 2011.

Significativo il suo lavoro di recupero della memoria storica e dell’impegno dei partigiani calabresi, in particolare dei due familiari, il cui esempio Carmelo Azzarà ha sempre narrato con fervida partecipazione e straordinario orgoglio.

Il Sindaco Giuseppe Falcomatà e l’intera comunità metropolitana si stringono al dolore della famiglia e di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

REGGIO – Versace: “Piena vicinanza alle istituzioni di Bagnara per il vile attentato incendiario alla Polizia Locale”

“Piena solidarietà e vicinanza al Sindaco Adone Pistolesi e alla comunità di Bagnara per il vile atto intimidatorio subito con l’incendio all’auto di servizio della Polizia Locale”. E’ quanto afferma in una nota il Vicesindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace, rivolgendo pieno sostegno alle istituzioni bagnaresi dopo l’attentato incendiario subito nella notte proprio di fronte il Comando della Polizia Locale.
“E’ necessario stigmatizzare con forza il grave episodio avvenuto a Bagnara – ha affermato Versace – atti come questo infangano il buon nome di un territorio dove l’Amministrazione comunale sta promuovendo una decisa azione tesa al recupero dei valori della legalità e cdell’impegno civico al servizio della comunità. Alle istituzioni territoriali, al Sindaco Pistolesi, alla Polizia Locale di Bagnara, giunga la mia vicinanza ed il pieno sostegno delle istituzioni metropolitane”.

REGGIO – Falcomatà: “Il ponte sullo Stretto, con l’autonomia differenziata, rischia di voler unire un Paese già diviso”

“Vorrei fare i complimenti per come è stato organizzato questo Consiglio comunale aperto, con un approccio costruttivo e concreto, da amministratori. Ho ascoltato con attenzione l’introduzione del sindaco Sandro Repaci, mi ha fatto riflettere sugli errori che spesso gli amministratori pubblici commettono rispetto al dibattito sul Ponte sullo Stretto, ossia non concentrarci su cosa ruota attorno a questa grande opera pubblica. Un punto di vista ed una discussione che non si limita alla sola infrastruttura o ad un approccio influenzato prettamente dall’ideologia, tra chi è comunque ragionevolmente favorevole e chi allo stesso modo è contrario”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo a Campo Calabro, nel corso di un Consiglio comunale aperto, convocato per un dibattito e confronto relativo al Ponte sullo Stretto.

“Fra i vari commenti – ha aggiunto – ho ascoltato quelli di chi, come rappresentanti istituzionali, aveva timore di avviare opere pubbliche per paura delle infiltrazioni mafiose. Non possiamo permettere a nessuno di dire che questo Ponte non unirà due coste, ma due cosche. Chi l’ha detto se ne deve assumere la responsabilità. Noi sappiamo cosa significa fare i sindaci, i consiglieri comunali, al Sud, in Calabria, nella nostra provincia, non servono le statistiche o gli elenchi dei amministratori minacciati per ricordarci quanto sia gravoso il nostro lavoro. Allo stesso tempo noi la criminalità la contrastiamo e faremo sempre di tutto affinché le necessarie opere pubbliche, per il bene collettivo, siano realizzate per i territori”.

“Oggi la domanda non è più: Ponte sì o Ponte no. Siamo già più avanti – ha evidenziato il primo cittadino metropolitano – rispetto a questa domanda che poteva valere fino a quando il decisore politico non aveva ufficialmente attivato questo processo. Il dubbio che dobbiamo sciogliere ora è che ruolo giocare come Enti pubblici territoriali, decidere se subire la decisione oppure governarlo, da protagonisti, accendendo i fari su tutto quello che saranno le fasi di approvazione del progetto esecutivo, avvio lavori lavori e completamento. Questo è il nostro ruolo”.

“Per quanto mi riguarda – ha precisato Falcomatà – sul Ponte ci sono anche dei ‘no’ Ponte. Ad esempio diciamo no ai progetti ‘calati dall’alto’, senza il protagonismo dei territori. Diciamo di no ad un progetto che ci priva dei Fondi di Coesione, risorse che la Costituzione stabilisce che siano aggiuntive, e non sostitutive, per far crescere lo sviluppo di aree in difficoltà rispetto alle regioni più ricche. Ad oggi, invece, circa un miliardo di euro di fondi previsti per la Coesione, previsti per le regioni Sicilia e Calabria, stanno dentro il progetto del Ponte. Si tratta di risorse marginali se pensiamo all’investimento generale dell’infrastruttura, ma che risultano invece decisive per i nostri territori. Non sono d’accordo – ha detto Falcomatà – su quanto dichiarato nei giorni scorsi dal viceministro alle Infrastrutture, Rixi, a Reggio Calabria, che quelle risorse sono state prelevate perché le Regioni Calabria e Sicilia non hanno capacità di spesa. Si tratta di un incidente istituzionale poco consono anche nei confronti di chi le governa. Un altro ‘no’, infine – ha concluso – lo diciamo ad un Ponte che con il progetto scellerato dell’autonomia differenziata, rischia di voler unire un’Italia di fatto divisa, tra chi ha già tutto e avrà ancora di più e chi invece avrà sempre meno”.

REGGIO – Cessel da casa Myenergy: “Gara d’alta quota, non vedo l’ora di giocarla e vincere”

In vista del Big Match tra Myenergy e Virtus Ragusa, gara che si giocherà alle ore 18 di domenica 28 gennaio 2024 al PalaCalafiore, il centro dei reggini, Giovanni Cessel, ha analizzato il momento su “Momenti neroarancio”, format in onda sulla Tv ufficiale del club, Video Touring.
Ecco le sue impressioni:

“Le vittorie ci hanno aiutato nel creare lo spazio mentale giusto per arrivare alla gara contro Ragusa.
Le ultime sfide ci servono per tenerci sempre caldi ed arrivare carichi alla grande gara di domenica.
Vogliamo “spaccare tutto””

Il cammino della squadra?

“Sin dall’inizio ho capito “dove sono capitato”.
Il nostro allenatore rende interessanti gli allenamenti.
Questo rende la squadra vincente.
Ognuno di noi vuole rendere al cento per cento.
Federico Cigarini ha messo tutto, ogni, giorno, per metterci nelle condizioni di vittoria.
Il basket del Coach mi permette di mettere in pratica il mio basket: avere Mavric e Binelli accanto mi serve per coesistere e mi servirà tanto per la mia carriera”.

La differenza tra gli Usa e qui?

“Di certo la prima differenza è che negli Usa si pensa poco alla tattica.
Qui, a Reggio, abbiamo opzioni per tutto.
Negli Stati Uniti è “istinto”, velocità, non si riusciva a respirare.
Mi serviva un allenatore come Cigarini che crede in me e crede nella mia crescita.
Oggi, abbiamo dovuto alzare i livelli difensivi.
Siamo il secondo miglior attacco del torneo.
Per essere una squadra all’altezza e provare a cavalcare il sogno della promozione abbiamo l’obbligo di difendere ancora meglio”.

Come state preparando la gara contro gli iblei?

“Prepariamo ogni gara con la stessa serietà, sfida per sfida.
Gara che ci serve per confermare le nostre ambizioni d’altissima quota.
Sono carico per affrontare Franco Gaetano, ex ed osso durissimo da marcare”.

REGGIO – Incendiata un’auto della Polizia Locale a Bagnara, Falcomatà e Brunetti: “Episodio gravissimo, intimidazione inaccettabile che colpisce chi lavora per la sicurezza dei cittadini”

Il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ed il Vicesindaco con delega alla Polizia Locale Paolo Brunetti ha espresso sentimenti di vicinanza nei confronti dell’Amministrazione comunale di Bagnara, del Sindaco Adone Pistolesi, del Comandante della Polizia Locale Rosalinda Lopes e dell’intera comunità della cittadina della costa tirrenica.

Un’auto della Municipale è stata infatti data alle fiamme questa notte mentre si trovava proprio di fronte al Comando e nelle vicinanze di Palazzo San Nicola, sede del Comune di Bagnara. “L’episodio avvenuto è molto grave – scrivono in una nota Falcomatà e Brunetti – se come appare dovesse essere confermata la matrice dolosa dell’incendio sarebbe un segnale preoccupante, soprattutto considerando la virtuosa azione di sostegno alla legalità e allo sviluppo che l’Amministrazione comunale di Bagnara sta portando avanti in questi anni. Al sindaco Adone Pistolesi, al Consiglio comunale, alla Polizia Locale e a tutti i cittadini di Bagnara giunga la vicinanza del Comune di Reggio Calabria, nella speranza che chi si è reso protagonista di tale deprecabile atto intimidatorio possa essere presto assicurato alla giustizia”.

“Purtroppo oggi ci troviamo nostro malgrado a dover registrare l’ennesimo atto di violenza nei confronti di una pubblica amministrazione territoriale, in questo caso diretto alla Polizia Locale che ne costituisce il braccio operativo in termini di contrasto all’illegalità ed al servizio della sicurezza di tutti i cittadini. Ogni anno sono centinaia gli episodi ed i gesti intimidatori che coinvolgono i nostri comuni e gli amministratori in carica. E’ una condizione inaccettabile, per la quale è necessario richiamare l’attenzione delle massime istituzioni nazionali”. “Le statistiche diffuse annualmente – spiegano ancora Falcomatà e Brunetti – affermano che la Calabria e la nostra area metropolitana sono tra i territori più colpiti da episodi di violenza che riguardano gli Enti locali. E’ necessario lavorare in maniera determinata per invertire questa tendenza inaccettabile. Lo dobbiamo alla cittadinanza naturalmente, ma soprattutto a chi, come in questo caso gli agenti della Polizia Locale di Bagnara, indossa ogni mattina la propria uniforme nella consapevolezza di prestare la propria attività quotidiana al servizio della sicurezza della comunità. E’ assurdo che ciò debba avvenire con rischi di questo tipo”.

REGGIO – A palazzo San Giorgio l’incontro su carcere e rieducazione, il Vicesindaco: “Come Amministrazione continueremo a operare in modo da consentire alle persone private della libertà di interagire col mondo all’esterno delle carceri”

Carcere e rieducazione sono stati i temi al centro dell’incontro aperto alla società civile, alle scuole, alle associazioni, ospitato oggi pomeriggio, nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria. Un evento che, come ogni anno, precede la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, finalizzato ad approfondire problematiche rilevanti aventi a oggetto la tutela dei diritti e le garanzie costituzionali.

Il presidente ff della Corte d’Appello, Olga Tarzia ha aperto l’incontro evidenziando che «sulle carceri è necessario investire poiché la struttura carceraria deve diventare qualcosa di differente, sia sotto il profilo dell’accoglienza, consentendo delle condizioni minime ai detenuti, sia sotto il profilo della capacità di restituire la dignità a chi ha commesso un reato».«Come Amministrazione comunale abbiamo già dato un piccolo segnale – ha affermato il vicesindaco Paolo Brunetti – e stiamo continuando a operare in modo da consentire alle persone private della libertà di interagire col mondo all’esterno delle carceri. Ricordo l’esperienza fatta coi detenuti che hanno svolto attività di pulizia di alcune aree del nostro Comune. Questi interventi di inserimento nella vita sociale contribuiscono a una loro rieducazione. Grazie al nostro Garante stiamo attivando altre procedure che possono metterci in condizione di riattivare un processo messo già in moto qualche anno fa».

«La politica – ha aggiunto il vicesindaco – può fare tantissimo, partendo dalle infrastrutture per rendere le carceri più vivibili e garantire i servizi minimi anche all’interno delle strutture: è un segnale importante per chi si ritrova lì, pur avendo commesso degli errori ma con la coscienza che nel 2024 serve garantire gli standard minimi e la dignità delle persone».

«Prima dell’inaugurazione dell’anno giudiziario facciamo un focus dedicato al mondo delle carceri e alla rieducazione – ha chiarito Giovanna Russo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Reggio Calabria – Due tematiche importanti soprattutto per quanto concerne la crisi emergenziale che stanno vivendo gli istituti penitenziari. Oggi discutiamo della necessità di una nuova sensibilità, di un nuovo umanesimo giuridico che deve tendere verso una rieducazione che diventa necessaria, si impone alle nostre coscienze».

Toccante la testimonianza di Pasquale Morrone, detenuto del carcere di Palmi, accompagnato dal suo educatore Domenico Ciccone. Un percorso positivo e approfondito rispetto alle prospettive di reinserimento quello di Morrone che ha ringraziato i giudici che gli hanno restituito la speranza e gli hanno fatto comprendere quanto sia importante non tradire la fiducia. Collegata online anche la giornalista Katia Maugeri che nel suo lavoro ha posto particolare attenzione alle storie di vita vissute dai detenuti, e si è interrogata indagando le fragilità legate, sovente, a un sistema sociale complesso.

ROSARNO (RC) – Carabinieri cacciatori Calabria salvano dalle lamiere un cittadino caduto in una scarpata

Nel pomeriggio di venerdì, i Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, nel corso di regolare servizio di istituto, notavano un numero elevato di persone all’altezza del ponte Mesima. Incuriositi dalla circostanza, si avvicinavano sul punto riscontrando la presenza di una macchina ai piedi della scarpata. Il veicolo, verosimilmente uscito fuori strada, era rovinato nel campo adiacente, ribaltandosi. Rendendosi conto immediatamente del pericolo e della possibile presenza di una persona a bordo del veicolo, i militari intervenivano e sottraevano dalle lamiere un cittadino rosarnese, rimasto incosciente a seguito dell’urto subito dall’impatto.
I successivi interventi del 118, che hanno trasportato immediatamente il malcapitato in codice rosso presso il vicino ospedale di Polistena, hanno permesso all’uomo di riprendere coscienza e di sottoporsi alle cure del caso.
Questo episodio evidenzia la funzione generale dei Carabinieri, dediti al servizio del cittadino in ogni circostanza, e riconosce il merito in particolare ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”. Questo reparto è un reparto di specialità dell’Arma dei Carabinieri con compiti e mezzi specifici e peculiari che permette loro di svolgere oculate attività volte al contrasto di determinati reati. Ai loro compiti specifici, i Cacciatori affiancano una costante attività di supporto all’Arma dei Carabinieri dislocata sul territorio, con una presenza costante delle loro squadre su tutte le aree maggiormente sensibili.
L’episodio, dunque, rappresenta solo l’ultimo esempio luminoso di un reparto caratterizzato dalla sua struttura e impronta militare, rapidità decisionale e preparazione specifica dei propri membri, sempre posta al servizio dei cittadini.

ARGHILLA’ – Fioccano annunci e proclami, ma qui la situazione è peggiorata! Non possiamo attendere oltre: i residenti del Quartiere alla disperazione e nessuno se ne preoccupa.

Mentre fioccano annunci e proclami da parte del Primo Cittadino, attraverso stampa e trasmissioni televisive, il Quartiere di Arghillà sprofonda sempre di più tra spazzatura e topi, affogando in una pericolosa emergenza sanitaria. Si tratta di una realtà purtroppo sotto gli occhi di tutti e rispetto alla quale la politica sembra essersi totalmente disinteressata: quasi non si trattasse di un aspetto essenziale per la vita dei cittadini, quale evidentemente è.

Subiamo una vera e propria ingiustizia, ci troviamo di fronte alla negazione del diritto alla salute (sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana), perpetrato ai danni dei residenti del Quartiere di Arghillà. Chi si trova dentro le istituzioni con la consapevolezza che la salute dei cittadini non sia un bene barattabile, ha il dovere di intervenire e di attuare tutto quanto è in suo potere per garantire, non solo questo diritto, ma anche la vivibilità del Quartiere promuovendo il rispetto all’ordine pubblico e alla sicurezza dei residenti che ogni giorno vivono nel timore e nella paura di ricevere danni a cose e persone.

Nell’era dell’innovazione tecnologica, della promozione di strategie, programmi ed azioni per lo sviluppo sostenibile, ancora oggi, nel Quartiere di Arghillà stiamo affrontando una battaglia di civiltà. Di fronte a un tema che non può non essere condiviso, come quello del diritto alla salute, occorre da parte della politica il coraggio e la determinazione di agire per garantire risorse e interventi che sappiano dare soluzioni concrete e definitive. E’ tempo che si compiano gesti sostanziali, occorre un cambio di rotta!

Si legge di proposte elaborate da reti di associazioni “impegnate” da anni nel quartiere, di incontri con la Prefettura; si “intravedono” servizi televisivi sulla situazione drammatica in cui versa il Quartiere soffocato dall’immondizia con i suoi “odori” e dalle bestiacce che passeggiano tra i vari comparti. Nel frattempo, però, i mesi trascorrono e ad Arghillà tutto resta uguale, anzi peggiora di giorno in giorno nel silenzio assordante di tutte le istituzioni. I residenti, che spesso arrossiscono nel dichiarare la loro residenza nel rione, alzano ancora la loro voce: basta con le parole. Non vogliamo ascoltare più di ipotetici progetti, di pseudo interventi di riqualificazione e quant’altro s’intende annunciare con il fine di raccogliere consensi in vista delle elezioni. Eh sì, perché i “potenti”, mostrano la loro faccia nel Quartiere soltanto in occasione della raccolta elettorale, offendendo oltraggiosamente la nostra intelligenza.

Basta con i “per favore” e i “grazie”, è ora di finirla! Rivendichiamo dignità, salute e tutta l’attenzione che ci è dovuta e che non vogliamo più elemosinare. Siamo cittadini liberi e non ci piegheremo alle logiche delle lobby e dei “comparati”, né tantomeno ci faremo illudere da specchietti per le allodole o “contentini” inutili e strumentalizzati.  Siamo pronti a lottare per il nostro Quartiere con coraggio e determinazione perché Arghillà esiste ed esistono i suoi residenti.

Gruppo Civico “NOI SIAMO ARGHILLA'”

REGGIO – Giornata della memoria, in via Giudecca la scopertura di una “pietra di inciampo” per le vittime della Shoah, il sindaco Falcomatà: «Non basta portare i nostri giovani nei luoghi della tragedia, ma devono avere gli strumenti per comprenderla quotidianamente»

La Giornata della memoria celebrata da Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria con la scopertura in via Giudecca, da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà, di una “pietra di inciampo” per le vittime della Shoah. Una cerimonia istituzionale, nelle adiacenze del tapis roulant, nel tratto compreso tra il Corso Garibaldi ed il Corso Matteotti, dove la pietra è stata collocata: un luogo centrale per la città.

All’evento, oltre al sindaco Falcomatà, erano presenti i suoi due vice, Paolo Brunetti e Carmelo Versace, la giunta e i consiglieri comunali, il Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro, i massimi rappresentanti provinciali delle Forze dell’ordine, del mondo universitario, dell’associazionismo e delle realtà sindacali, culturali e civiche impegnate nella memoria dei tanti reggini e calabresi internati ed uccisi nei lager nazisti.

Tra gli ospiti della cerimonia, anche Nicoletta Bortolotti, una tra le più importanti scrittrici contemporanee ad essersi occupate della tragedia dell’Olocausto, autrice della Quadrilogia della Shoah, quattro romanzi pluripremiati che hanno contribuito a rinnovare la memoria delle sofferenze vissute da milioni di persone all’interno dei lager nazisti.

«Cerchiamo di ricordare quotidianamente la tragedia della Shoah e dell’Olocausto – ha evidenziato il sindaco Falcomatà – L’idea della pietra d’inciampo è nata qualche giorno fa, quando ad un servizio del tg, sono apparse le immagini di alcuni adolescenti in gita ad Auschwitz che, sorridendo, facevano delle foto all’ingresso del lager nazista. Da qui la consapevolezza che non basta portare i nostri giovani nei luoghi della tragedia, ma che devono avere gli strumenti per comprenderla quotidianamente. La pietra d’inciampo, in una delle vie più frequentate, via Giudecca, consentirà a chiunque passerà da qui, famiglie, bambini, turisti, di ricordare ogni giorno la tragedia dell’olocausto e servirà inoltre a commemorare le vittime calabresi della Shoah e delle leggi razziali nazifasciste».

REGGIO – Il sindaco Giuseppe Falcomatà oggi all’inaugurazione dell’Anno giudiziario: “Grati per il lavoro svolto dalla magistratura, lo sblocco dei lavori del nuovo Palazzo di Giustizia consegnerà locali moderni e adeguati”

“L’inaugurazione dell’anno giudiziario ci offre l’occasione per ringraziare la magistratura per il lavoro che dà sempre svolte al servizio della nostra comunità, per il ripristino e il mantenimento della legalità sul territorio. Come istituzioni, non possiamo che confermare il lavoro sinergico, di supporto, di condivisione dei programmi e degli obiettivi che da sempre stiamo portando avanti nella nostra città”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, presente oggi all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, cerimonia svoltasi all’auditorium della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria.

“Con orgoglio quest’anno – ha aggiunto Falcomatà – l’inaugurazione dell’anno giudiziario coincide finalmente, con la chiusura della vicenda Palazzo di Giustizia, sbloccata nelle scorse settimane, grazie ad una proficua sinergia istituzionali che consegnerà a breve l’avvio dei lavori di quello che diventerà il simbolo e il luogo nel quale l’giustizia viene amministrata”.

“Questa è una grande soddisfazione per una città come Reggio Calabria, ma soprattutto – ha concluso il primo cittadino – per tutti gli operatori della giustizia che finalmente potranno operare in locali moderni e adeguati”.