Il Comune comunica che, a causa di un guasto al campo pozzi “Miniera”, nella giornata odierna e fino a fine lavori, potrebbero verificarsi disservizi idrici nella contrada Gagliardi, in via Miniera e via Ravagnese Gallina secondo tronco.
ROSARNO (RC) – Bullismo in aula: i carabinieri incontrano centinaia di studenti dell’istituto Marvasi-Vizzone
Continua il filone delle giornate dedicate alla sensibilizzazione della legalità nelle classi da parte dei Carabinieri della Piana di Gioia Tauro, che questa volta hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Comprensivo Marvasi-Vizzone a Rosarno. L’impegno profuso dai militari dell’Arma sul progetto della “cultura della legalità” non ha età e stavolta si è concentrato su classi di ragazzi della scuola elementare che fin da subito possono così rendersi conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato: sapendo discernere tra comportamenti da adottare e non.
In quella sede, si sono quindi discusse le tematiche relative al bullismo, a come questi comportamenti violenti, che hanno anche la potenzialità di scaturire in fatti rilevanti sotto il profilo penale, debbano essere oggetto di repressione e prevenzione. Diverse sono infatti le “cure” per patologie di questa natura che non vanno esclusivamente inquadrate in una ottica di tipo sanzionatorio ma che anzi possono includere anche la “responsabilizzazione” del soggetto violento per permettere una maturazione autonoma e duratura.
Capire il disvalore di condotte che vanno oltre il consentito e che non permettono il normale vivere in società è, infatti, il modo migliore per debellare, sin dalla più giovane età, comportamenti che possono avere riflessi anche penali e diffondere un sentimento di “allarme sociale”. La risposta che devono rappresentare le Istituzioni, ben espressa da giornate come quella che si è tenuta, è ricordare che esistono Enti e Organizzazioni che hanno lo scopo di sconfiggere il fenomeno del bullismo già nella sua forma embrionale nelle scuole.
L’Arma dei Carabinieri e le varie istituzioni coinvolte, sono sempre raggiungibili con numeri di telefono dedicati e, in via generale, all’utenza del 112.
REGGIO – Ripepi dopo il Consiglio comunale: “La nostra Rheggio va rifondata. Ce la faremo.”
Al termine del movimentato Consiglio comunale di oggi, arriva anche la diretta Facebook del consigliere Massimo Ripepi: “Oggi abbiamo parlato delle piste ciclabili, ho detto al sindaco che non può scaricare la responsabilità sui funzionari e i progettisti ma deve chiarire la responsabilità politica che si attesta a Brunetti, Battaglia e in piccola parte anche a Malara. Domani, per la Commissione di Controllo e Garanzia, ho convocato l’assessore Malara che dovrà relazionare su come ha intenzione di portare avanti questa situazione obrobriosa: un danno alle casse dello Stato e alla vivibilità della nostra città”.
Sulla questione invece del Consiglio comunale aperto sull’autonomia differenziata, richiesto da alcuni consiglieri di maggioranza, Ripepi ha puntualizzato: “Sono contro l’autonomia differenziata e la combatterò fino alla fine. Soltanto che oggi, hanno voluto votare la volontà che noi già avevamo espresso nella conferenza dei capigruppo. L’hanno voluta trattare in consiglio perché il Sindaco ha voluto oggi, con questo atto, lanciare la palla fuori: cioè ne ha discusso oggi in consiglio quando si doveva discutere nel prossimo consiglio aperto quando verranno tutti i cittadini. E’ una tecnica che hanno utilizzato per non parlare bene dei problemi importanti della città.”
“E’ stata anche approvata la delibera alla Corte dei Conti che fotografa un po’ la situazione economica della città negli ultimi anni, sono stati votati dei debiti fuori bilancio e soprattutto la variante al Piano spiagge: avevo presentato tutta una serie di emendamenti che mi hanno puntualmente bocciato. Emendamenti che venivano da professionisti e soprattutto da imprenditori e che promuovevano uno sviluppo vero del turismo. Attualmente, così come strutturato questo piano crea solo dei problemi agli operatori che dovrebbero essere invece avvantaggiati e coccolati, per fare meglio il loro lavoro per il bene della città. Purtroppo però la situazione è grave perche la città è guidata da un manipolo di incapaci.” – ha proseguito Ripepi.
“Falcomatà ha aumentato il tasso di ‘annuncite’, cioè sta annunciando una serie di cose per dire che sta lavorando quando non sta facendo assolutamente nulla: si è preoccupato soltanto di creare un apparato di comunicazione pazzesco, per veicolare le bugie che dice ad un maggior numero di soggetti possibili.” – ha concluso il consigliere Massimo Ripepi.
REGGIO – Il cordoglio del Sindaco e dell’Amministrazione comunale per la scomparsa dell’operatore di IdroRhegion Antonio Genovese
Il sindaco Giuseppe Falcomatà e l’intera amministrazione comunale di Reggio Calabria esprimono sentimenti di cordoglio per la scomparsa di Antonio Genovese, dipendente della Società IdroRhegion venuto a mancare quest’oggi in seguito alla frana che ha colpito la strada di collegamento tra la frazione collinare di Ortì e Gambarie.
“Un lavoratore attento e sempre disponibile – ha affermato il sindaco – un tecnico esperto che da lungo tempo operava con perizia nel settore idrico al servizio della comunità cittadina ed in particolare della zona collinare della città”.
“Alla sua famiglia – ha aggiunto il primo Cittadino – e ai colleghi di IdroRhegion giungano le più sentite condoglianze da parte dell’Amministrazione comunale”.
REGGIO – Al Consiglio Comunale… ma non in bicicletta! A pedalare sono le colpe dei tecnici, ma dove sono finite le responsabilità politiche?
Dopo un notevole (e oramai consueto) ritardo, inizia tra fuochi e fiamme il Consiglio Comunale di oggi con una minoranza più che agguerrita sul tema, oramai trito e ritrito, delle piste ciclabili per le quali Reggio Calabria è divenuta lo zimbello dell’Italia, se non oltre. Una vicenda di un’approssimazione davvero imbarazzante nella quale, ascoltando i vari protagonisti politici, ci si sente sballottati da un rimbalzo serratissimo di colpe e responsabilità.
Minicuci: “Il Sindaco bugiardo è e bugiardo rimane!”
A dare inizio, nei preliminari, alla discussione sulle piste ciclabili, il Consigliere Nino Minicuci: “Sindaco lei ha detto che queste piste ciclabili sono una schifezza e che verificherà le responsabilità penali, amministrative e contabili di chi ha sbagliato. Signor sindaco le ho mandato in data 26.10.2023, un’interrogazione urgente sulle piste. Non so se l’ha ricevuta. Lei bugiardo è e bugiardo rimane. Proponiamo adesso, insieme agli altri consiglieri, l’istituzione di una commissione di indagine per verificare di chi sono le responsabilità ma soprattutto per verificare che non si perdano i soldi previsti dal PNRR!“.
Ripepi: “Prima di dare la colpa ai tecnici, si parli di responsabilità politica!”
Non da meno, l’intervento del Consigliere Ripepi, che ha messo il carico sulla questione rivolgendosi a Falcomatà: “Quanto accaduto con la questione delle piste ciclabili rappresenta il protocollo che voi utilizzate per tutte le cose. Sindaco, oramai sono passati 3 mesi da quando è uscito dalla bolla, la scusa della sospensione non tiene più!”.
“Le piste ciclabili sono state approvate in Giunta con delibera: precisamente proprio Brunetti e Battaglia hanno approvato questo progetto e spero che abbiano letto i 56 allegati con tutti i relativi percorsi prima di dare l’ok!” – ha spiegato il consigliere – “In un video pubblicato sui social, lo stesso Sindaco contestava i percorsi! Non c’è un singolo cittadino che sia stato contento delle piste ciclabili al di là di come sono state fatte! Quindi ci sono 2 aspetti: il primo riguarda una responsabilità politica sui percorsi. Poi come sono state fatte è un discorso tecnico. Per cui prima di dare la colpa ai tecnici bisogna dare la responsabilità politica, i quali nomi sono Brunetti Paolo e Battaglia Domenico e a seguire il Sindaco Falcomatà e, anche se da pochi mesi, pure il nuovo assessore all’urbanistica l’arch. Malara!”.
“Faremo altre Commissioni di Controllo e Garanzia per chiarire la questione, anche perché pare la che la cosa sia arrivata anche in tribunale!” – ha concluso Ripepi.
Demetrio Marino: “Contrapposizione bipolare tra atto di indirizzo e atto di esecuzione: c’è un cortocircuito!”
E se pare che la minoranza si esprime soltanto per criticare le scelte dell’attuale amministrazione, ecco che ci pensa il consigliere Demetrio Marino: “Dirò una cosa buona e una cattiva: la prima è che avete fatto bene a dare dei locali alla magistratura, un atto importante di legalità e che da un esempio importante da tutti i punti di vista. Dall’altra parte devo dire che sono rimasto sbigottito dalle vicende della pista ciclabile: una contrapposizione bipolare tra l’atto di indirizzo politico e l’atto di esecuzione. C’è un cortocircuito.”
Cardia: “Sindaco che contesta le piste ciclabili? Sembrava il leader dell’opposizione!”
“Noi le proposte le stiamo facendo, ma se dopo due mesi non vengono neanche portate in Consiglio comunale di non è certo colpa nostra.” – ribatte Cardia sulle note delle contestazioni, da parte della maggioranza, sul fatto che oltre alle critiche non provengano soluzioni da parte dell’opposizione – “Sulle piste ciclabili? Nella diretta, Falcomatà sembrava più il leader dell’opposizione piuttosto che il Sindaco! Il 31 luglio del 2020 con un post il Sindaco annunciava l’inizio dei lavori sul Ponte del Calopinace, diceva anche che i lavori sarebbero terminati entro 120 giorni. Siamo nel 2024: forse partiranno prima i lavori del Ponte sullo Stretto.”
Giuseppe Marino: “Guardate alle piste ciclabili, ma non guardate alle altre cose!”
Non poteva non arrivare la timida risposta da parte del consigliere di maggioranza Giuseppe Marino che, dopo la montagna smossa dalla minoranza ha tentato di rilanciare spostando l’attenzione sulle altre cose realizzate: “Guardate alle piste ciclabili ma non guardate alle 107 fermate nuove atam intelligenti, le 30 pensiline nuove istallate nella città, con le quali si è rivoluzionato il sistema di mobilità urbano!”.
Falcomatà: “Faremo valutare dalla nostra avvocatura anche il danno all’immagine alla città!”
Altro timido ruggito quello del Sindaco che, visibilmente innervosito dalla piega turbolenta del Consiglio comunale ha tentato di rimettere insieme i vari pezzi della “vicenda a pedali” senza però accogliere l’invito dell’opposizione a riconoscere le reali responsabilità politiche della questione che, attenzione, non sarebbero servite ai fini di un processo sanguinolento, bensì per individuare il problema e cercare di prevenirlo in situazioni affini future: “Piste ciclabili, argomento da affrontare in maniera seria. Non si possono confondere due progetti: c’è un progetto sulle piste ciclabili e uno sulle bike lane. Faremo valutare dalla nostra avvocatura anche il danno all’immagine alla Città e che riguarda anche le immagini satiriche diffuse.”
REGGIO – Consiglio comunale, il sindaco Falcomatà: “Con il Decreto Agosto abbiamo messo in sicurezza il bilancio fino al 2042. Corte dei Conti certifica il buon lavoro fatto”
Nel corso della seduta del consiglio comunale, dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, Domenico Battaglia, sul punto all’ordine del giorno relativo alla deliberazione Corte dei conti n. 139/2023: ossia l’adozione di misure correttive finalizzate all’efficientamento del sistema delle riscossioni, è intervenuto il sindaco Giuseppe Falcomatà.
«Tutto ha una storia e questa storia parte da molto lontano – ha evidenziato il primo cittadino – si è già detto della prima scelta importante della nostra amministrazione di non dichiarare il dissesto con le conseguenze del caso. La nostra città, il “caso Reggio”, è divenuto paradigma di tutte le difficoltà che, non solo al Sud, ma in tutta Italia i Comuni affrontano. Da un lato per problemi strutturali e scelte politiche disinvolte, altre volte per problemi strutturali e scelte politiche negative. Quel percorso, quel lavoro quotidiano con Anci, col ministero degli Interni, in particolare il Dipartimento di controllo e vigilanza sugli enti locali, sulle spese e la ragioneria ha portato all’adozione di alcune scelte che fecero i governi di allora. Basta col dare solamente del tempo ai Comuni, perché il procrastinare più in là il ripiano del disavanzo incideva sulle future generazioni. Si decise di dare risorse agli enti locali per azzerare il disavanzo e metterli davvero nelle condizioni di ripartire. L’inverso di ciò che si oggi vuole fare con l’autonomia differenziata».
«L’idea di dare gli strumenti ai comuni e non solo il tempo – ha aggiunto il sindaco – si è tradotta poi nel decreto Agosto del 2020 che ha portato alla sottoscrizione del Patto per Reggio con risorse, non solo nella nostra città. Si tratta di un Patto che, dentro una cornice di carattere generale, ovvero quello di dare risorse ai Comuni sedi di città metropolitana, con un disavanzo pro-capite di 700 euro, di fatto ha risolto il problema di Reggio e pochi altri comuni. Dentro quei 2 miliardi e 670 milioni di euro ci sono Reggio, Napoli, Torino e Palermo col suo disavanzo altissimo. Nel caso di Reggio sono stati previsti quasi 139 milioni scadenzati fino al 2042, un impegno che va molto oltre ogni ciclo politico. Questo significa avere messo al sicuro la città: sono state previste risorse all’interno di una cornice normativa, rispetto a un problema strutturale che risolve anni di gestione disinvolta delle case comunali e si è fatto non a caso, non per fortuna, ma perché frutto di un percorso politico».
Per questo motivo, ha proseguito il primo cittadino: «Vorremmo che le 26 pagine di relazione della Corte dei conti fossero presentate all’interno delle disamine che, non meglio identificate associazioni, fanno sullo stato dei conti del Comune, confondendo dopo anni debito e disavanzo, associazioni che sono una sorta di Robin Hood al contrario, rubano ai poveri o impoveriscono qualcuno, un’istituzione pubblica come il Comune di Reggio e, nonostante questo, hanno mezzo milione di buoni motivi per proporre invece schemi alternativi nei quali raccontano la loro versione sullo stato dell’arte comunale».
«In sintesi – ha proseguito il sindaco – oggi si ripristina il normale andamento delle cose in una città in cui probabilmente avevamo dimenticato cosa fosse. Questo non avviene a caso, ma dopo un’interlocuzione col Governo e dopo anni e lavoro continuo di recupero dell’autorevolezza di una città. A quel tempo c’era un Governo che dava risorse ai Comuni, soprattutto al Sud, a differenza di oggi in cui c’è un governo che invece rischia di sottrarre risorse ai territori, come ad esempio nel caso dell’accordo sulla Coesione».
«Voglio sottolineare alcuni numeri per fugare alcuni dubbi espressi sulla relazione– ha chiuso Falcomatà – la nostra riscossione è arrivata all’84% rispetto alle liste di carico. Mentre l’ultimo dato disponibile del 2017, parlava di circa 70 milioni di euro di riscossione complessiva, all’interno della relazione si può leggere di 80 milioni nel 2021, 90 milioni nel 2022 e 94 milioni nel 2023. In questo contesto generale di miglioramento evidente della riscossione mi preme sottolineare uno dei nervi scoperti della riscossione ovvero l’idrico. Vi ricordate quando si mettevano come risorse in attivo dei fondi che in realtà andavano restituiti alla Regione? A proposito dell’idrico la riscossione è raddoppiata: dai 9 milioni del 2017 ai 18 milioni del 2023. Si deve fare di più, ma mi sento di ringraziare Hermes, altra scommessa vinta dall’Amministrazione, quando nel 2015 Reges e Recasi avevano un contratto concluso, e sono state trasformate in una società in house, oggi virtuosa, che arriva quasi a 100 milioni di riscossione, per la quale va dato merito al management e ai lavoratori. L’obiettivo è trasformarla in società metropolitana, in modo tale che anche gli altri comuni della Città metropolitana possano usufruire del servizio. Ce ne siamo accorti solo noi? Sicuramente se ne sono accorti il Comune di Messina e quello di Taormina che hanno chiesto la collaborazione della nostra società per migliorare la riscossione dei tributi. Dovremmo esserne tutti orgogliosi, come amministratori e cittadini».
«Le 26 pagine – ha chiuso Falcomatà – contengono anche le misure che si devono portare avanti per migliorare la riscossione: a partire dall’aumento del personale del settore tributi già in atto coi nuovi assunti e altre misure come lo sportello polivalente multicanale che apriremo in primavera al Cedir e poi il Contact center, altra grande idea che va verso il miglioramento della riscossione, tenendo conto dell’aspetto dell’innovazione e digitalizzazione che ci impone l’Unione europea. All’interno del prossimo bilancio di previsione vedremo che finalmente grazie all’uscita dal piano ci saranno agevolazioni sulla Tari per le fasce deboli, le famiglie in difficoltà della nostra città».
In ultimo il sindaco ha ringraziato per il lavoro fatto in questi anni; oltre ai dirigenti, anche gli ex assessori Francesco Gangemi e Irene Calabrò.
REGGIO – Consiglio comunale, il sindaco Falcomatà: “Coi contratti della Coesione i fondi del Mezzogiorno, già previsti per legge, sono a rischio commissariamento”
Si è riunito in seconda convocazione stamane il consiglio comunale in sessione straordinaria. Ben 18 i punti all’ordine del giorno da discutere nella sala consiliare “Pietro Battaglia” di Palazzo San Giorgio. Ospite speciale del civico consesso una delegazione delle classi VB e V Sia dell’Istituto Piria. I ragazzi, accompagnati dalle docenti Luciana Siviglia e Monia Cristarella, hanno visitato le aule dello storico palazzo dell’Amministrazione cittadina e hanno assistito alla seduta del civico consesso.
Il consiglio si è aperto con la richiesta di un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro, proposta dal consigliere Giuseppe Giordano «Per ricordare una delle tragedie più pesanti che ha colpito un anno fa il nostro Paese con la morte di 94 migranti. Una ferita che sanguina e che ha evidenziato per l’ennesima volta che c’è una Calabria che sa reagire e che ha fronteggiato quel dramma, stringendosi attorno ai superstiti».
Sempre nel corso dei lavori premilitari, il capogruppo del Pd, Giuseppe Sera, dopo aver sottolineato l’importanza della presenza dei giovani studenti, ha precisato «Il mio pensiero va al dissidente sovieto Aleksej Naval’nyj che voleva portare in Russia la dimostrazione di poter essere uno Stato diverso. Non serve silenzio, ma tanto clamore rispetto alle ingiustizie avvenute in quella parte del mondo. La sua idea era tanto pericolosa che era stato confinato in Siberia. Volevo esprimere, di contro, un plauso al coraggio di 200 studenti che a Pisa incarnavano l’idea di don Milani, “Io ci sono, voglio esserci”. I ragazzi che esprimono il loro pensiero – ha aggiunto il capogruppo – non vanno toccati nemmeno con un fiore. Vi chiedo un applauso perché va incoraggiata la partecipazione del libero pensiero più forte delle catene e delle manganellate».
«La presenza dei ragazzi delle scuole reggine in aula– ha affermato all’inizio del suo intervento il sindaco Giuseppe Falcomatà – è un buon esperimento di democrazia da portare avanti nei prossimi consigli con una rappresentanza più nutrita di giovani cittadini». «”Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo”– ha poi affermato poi il primo cittadino, riprendendo una citazione di Ernesto Guevara e rispondendo ai consiglieri di minoranza – fa parte dei nostri doveri di rappresentanti istituzionali della nostra Repubblica, portare all’interno della massima assise cittadina dibattiti su ciò che avviene intorno a noi, soprattutto quando richiama riflessioni. Un anno fa la strage di Cutro, importante ricordarla con un minuto di silenzio, ma questa assise dovrebbe chiedersi cosa è successo rispetto a un anno fa. Tre diverse inchieste che dovevano inchiodare ciascuno alle proprie responsabilità, una sola condanna ad oggi, in una situazione che raggruppa diverse responsabilità di diversi settori del Paese. Quali sono stati gli effetti del decreto Cutro, è migliorato il sistema di accoglienza, funziona oggi alla luce del nuovo decreto? È legittimo che si debba pagare per non essere trattenuti nei centri alla frontiera. Rispetto a questi interrogativi basta leggere la relazione della Caritas nazionale che si esprime con totale condanna rispetto agli effetti del decreto».
Il sindaco poi si sofferma sul fatto che la Calabria di Occhiuto sia stata la prima regione del Sud che ha firmato i contratti della coesione col governo Meloni. «Con gli accordi sulla Coesione – ha evidenziato Falcomatà – il governo ha detto che ci darà dei soldi che già ci spettano perché costituzionalmente previsti. A differenza del passato, questi soldi, verranno inseriti all’interno di quella che è stata definita “strategia della nazione”. Cioè se quell’elenco di settori non è coerente con le strategie della nazione sarà bocciato e, rispetto al passato, si fa finta che la legge 56/2014, istitutiva delle Città metropolitane non esista. Viene reintrodotto, come ha dichiarato il presidente del Consiglio, il filtro della Regione Calabria rispetto alla presentazione dei progetti che devono essere coerenti con la strategia della nazione. Il filtro successivo è che se progetti hanno un minimo ritardo, il governo nazionale può commissariarli, e le risorse vengono usate per altri progetti, più coerenti con le strategie della nazione, come ad esempio il ponte sullo Stretto. Una parte cospicua delle risorse per la coesione sono state già destinate al ponte».
Nel corso del suo intervento il sindaco ha infine risposto sulle piste ciclabili: «Parlare di pista ciclabile e di bike lane significa parlare di due cose diverse. Nessuno in questa assise ha detto che si tratta di due progetti diversi, con due Rup diversi, due finanziamenti diversi. Non si possono confondere progetti diversi che hanno obiettivi diversi e che vengono realizzati in modo diverso. La pista ciclabile risponde a determinate normative, le bike lane, introdotte a differenza di come ha detto qualcuno, col decreto Crescita, sono la previsione di un utilizzo promiscuo della sede stradale. Significa utilizzo condiviso, ossia che quella corsia non è esclusiva e dedicata, ma che all’interno è possibile l’utilizzo con gli altri strumenti di mobilità consueti (auto e bus) anche delle biciclette. Il piano politico esiste – ha aggiunto Falcomatà – ma non solo per il sindaco e per la giunta. Esiste una responsabilità dell’esecutivo comunale, ma anche di tutti i consiglieri comunali che hanno il dovere di vigilare, non solo con la commissione di vigilanza. Non sono necessarie commissioni d’inchiesta. Il dovere di vigilanza è sugli atti che sono pubblici e vengono prima di ogni altra commissione. C’è un errore al quale si sta ponendo rimedio, verificando le responsabilità che ci sono: contabili, amministrative e penali. La nostra Avvocatura civica valuterà, a proposito di alcune uscite sui social, eventuali responsabilità di danno all’immagine della città».
REGGIO – Volley Reghion sconfitta a testa alta con la capolista Modica
Una sconfitta che vale una vittoria. La Volley Reghion perde ma esce tra gli applausi del PalaColor di Pellaro, dove per due set gioca alla pari del Modica mettendo paura alla capolista. Il 3-0 finale, imposto dalle siciliane, non deve lasciare spazio a facili interpretazioni: sono tanti, infatti, gli elementi da mettere in conto nel giudizio del match. Con Burduja e Morena out e capitan Fiorini a mezzo servizio, il sestetto guidato da Cesare Pellegrino è riuscito nell’impresa di tenere viva quasi l’intera partita.
Nel primo set, Modica rompe gli indugi e si porta sul più otto. Ma, come successo in altri match, la Reghion recupera quasi la totalità del passivo, andando ad annullare due set point e arrendendosi solo 23-25. Nel secondo parziale l’equilibrio lascia spazio alla forza delle siciliane, che chiudono 14-25. Al rientro in campo, è ancora gioia per gli appassionati, con la Reghion che tiene botta e tocca per prima quota 20 (20-18), per poi farsi superare e riavvicinarsi sul 21-22. Il recupero, però, finisce qui, col Modica che vince grazie al definitivo 21-25. Esce tra gli applausi la formazione dello Stretto che, nonostante le difficoltà e la problematica legata ai cambi, si è ben comportata contro la prima della classe.
Adesso testa rivolta al prossimo weekend, quando si tornerà a giocare contro un’altra favorita per il salto di categoria: ad attendere le reggine ci sarà la Traina.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina facebook ed il profilo instagram “Volley Reghion”.
REGGIO – Frana ad Ortì, una vittima
Aveva 56 anni Antonio Genovese, dipendente IdroRhegion sommerso dal fango mentre a bordo della sua auto percorreva la strada per Gambarie.
In zona Ortì, un tratto di strada, già interessato da smottamenti, ha ceduto, risucchiando l’autovettura. All’arrivo dei soccorsi l’uomo era già deceduto.
Il lavoro dei vigili del fuoco si è reso necessario per rinvenire l’auto con il corpo ormai privo di vita.
REGGIO – Ripepi e i “tre compari”: Falcomatà, Brunetti e Ballarino
Torna in diretta il Consigliere Massimo Ripepi che ieri sera ha parlato dei “tre compari”: ossia Falcomatà, Brunetti e Ballarino.
Il punto in comune? Un modello tragicomico di recitazione con il quale, ha spiegato il consigliere, partendo dal Primo Cittadino fino ad arrivare al suo “discepolo” Brunetti e anche il D.G. Ballarino, “si ostinano a raccontare ai cittadini e ai tifosi, cose che non stanno né in cielo né in terra”.
Falcomatà si affida all’avvocatura civica, Ripepi: “Approccio assolutamente ipocrita!”
“Avete sentito che Falcomatà ha deciso di affidarsi all’avvocatura civica per la questione delle piste ciclabili, per fare una ricognizione sulle responsabilità. Questo approccio al problema è assolutamente ipocrita e sbagliato!” – ha attaccato Ripepi – “Prima di passare ai dirigenti, ai funzionari e ai rup, il caro Falcomatà deve identificare i responsabili politici!” – e che secondo Ripepi ricadrebbero su Paolo Brunetti e Domenico Battaglia: due assessori più che confermati da Falcomatà.
Piste ciclabili che diventano dunque, secondo il consigliere, l’emblema (perché visibile a chiunque) della sciatteria politica dell’amministrazione Falcomatà: “Sappiate però che ci sono tantissime altre cose importantissime (che non sono così visibili) che vengono trattate allo stesso modo!”
L’imbarazzante sconfitta in casa della Fenice, Ripepi: “Tra 10 giorni convocherò una Commissione apposita!”
Dopo l’imbarazzante sconfitta subita in casa dalla Fenice Amaranto contro la Città di Sant’Agata, il consigliere d’opposizione torna all’attacco anche sulla questione della squadra amaranto: “Non possiamo sopportare di fare figuracce come quella di oggi, con la sconfitta in casa di una squadretta di un paesino in provincia di Messina. Nel giro di 10 giorni farò questa Commissione sulla Fenice, perché il Comune deve mettere un membro nel CdA della società per dirci cosa la Fenice sta facendo rispetto a quello che ha scritto nel Business Plan. Ce lo devono spiegare!” – ha concluso Massimo Ripepi.