CALABRIA – Giunta, Uoa programma-progetti strategici nuovo coordinatore cabina di regia SRSvS

La Giunta della Regione Calabria, nella seduta odierna, su proposta del presidente, ha determinato le tariffe di inserzione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria per la pubblicazione degli atti su richiesta di pubbliche amministrazioni, enti e altri soggetti pubblici o privati. Le nuove tariffe di inserzione entrano in vigore dal 31 maggio 2024.

In riferimento al giudizio proposto dinanzi alla Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 5 della Legge regionale numero 9 del 2024 riguardante la “modifica e l’integrazione della legge regionale numero 2 del 2016 sull’istituzione del registro dei tumori di popolazione della Regione Calabria”, la Giunta ha, poi, deliberato la costituzione della Regione Calabria nel giudizio proposto dinanzi alla Corte Costituzionale.

Sempre su indicazione del presidente della Regione è stato individuato il Dipartimento Programmazione unitaria, per il tramite dell’Unità operativa autonoma dei programma-progetti strategici, quale nuovo coordinatore della Cabina di regia per la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS). Con lo stesso atto deliberativo si stabilisce, inoltre, che il Dipartimento regionale Territorio e Tutela dell’ambiente, in coordinamento con la Cabina di Regia, continui ad espletare le attività di referente nei rapporti con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

REGGIO – Taurianova capitale italiana del libro 2024: il garante marziale dona 3mila euro per l’acquisto di libri per i più piccoli

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha notificato stamani al sindaco di Taurianova, Roy Biasi, il dispositivo con il quale elargisce tremila euro per l’acquisto di libri per l’infanzia e l’adolescenza, allo scopo di promuovere il diritto dei minori all’accesso alla cultura.
“La mia determinazione – spiega il Garante – si inserisce nel contesto di “Taurianova capitale italiana del libro 2024″, che è da considerarsi un’occasione storica per promuovere un’immagine della Calabria positiva, dove i più piccoli godono di priorità. Non a caso la prima manifestazione della lunga kermesse ha riguardato la povertà educativa e mi ha visto tra i relatori testimonial”.
“L’acquisto dei libri per bambini e adolescenti – continua Marziale – va ad arricchire la sezione dedicata della biblioteca comunale “Antonio Renda”, operante sin da quando io ero bambino e da me stesso frequentata assiduamente, in una Taurianova che mi ha dato i natali e che, giovanissimo, ho amministrato”.
“Nel corso dell’anno – conclude Marziale – a cura del mio ufficio e dell’amministrazione comunale avranno luogo anche altre manifestazioni volte a promuovere la cultura dei diritti dei minori”.

CALABRIA – Decreto salva-casa, senatrice Minasi: “Benefici per le famiglie, la pubblica ammistrazione e il comparto edilizio. Ancora un’altra dalla lega una promessa mantenuta”

«Con l’entrata in vigore del cosiddetto decreto Salva-Casa, approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri su iniziativa del Ministro Matteo Salvini, la Lega mantiene un’altra promessa. Abbiamo ancora una volta dimostrato come il nostro “dalle parole ai fatti” non sia solo uno slogan, ma un impegno concreto e una realtà! 

E continueremo a dimostrarlo anche in futuro».

La Senatrice della Lega, Tilde Minasi, commenta così l’ultimo provvedimento varato dal governo in materia edilizia, cioè il decreto intitolato “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” .

«La casa è il primo e più importante bene per i cittadini italiani – ricorda la Senatrice – che per oltre il 70% sono possessori della casa in cui abitano. 

La confusione legata ai regolamenti edilizi e ai piani regolatori dei Comuni, peraltro spesso assenti o carenti, ha comportato, nel tempo, tante difformità all’interno degli immobili civili. Queste difformità hanno creato enormi problemi, non solo alle famiglie, ma anche agli Enti, i cui uffici sono sovraccarichi di pratiche che non riescono a smaltire. E tutto questo ha avuto finora ripercussioni anche sul mercato immobiliare, ingessato anche a causa di queste problematiche. 

Intervenire per semplificare la normativa in questo ambito – dice Minasi – significa dunque raggiungere una serie di risultati positivi. Innanzitutto aiutare le famiglie, alleggerendole da tanti fastidi burocratici, ma anche da problemi economici, poi aiutare la PA, efficientando il funzionamento degli uffici e, infine, aiutare anche le il mercato immobiliare: facilitando le compravendite e gli affitti, attraverso una velocizzazione di tutta una serie di pratiche, ci sarà una maggiore disponibilità di abitazioni da vendere e locare, con benefici per chi cerca casa e non riesce a trovarla e ripercussioni positive anche sui prezzi, soprattutto delle locazioni, che, con più case offerte sul mercato, certamente potranno scendere. 

Non si tratta – sottolinea la Senatrice – di un condono che aiuta gli abusivi, come qualcuno dice cercando di smontare la validità del provvedimento, ma di una importantissima soluzione alle piccole difformità e, insieme, una velocizzazione di procedure per l’approvazione delle istanze, che fin qui hanno paralizzato lo stesso comparto edilizio. 

Assieme al nuovo codice degli Appalti, i cui meriti vanno, anch’essi, al Ministro Salvini, infatti, il nuovo decreto – dice ancora Minasi – darà una nuova spinta anche all’economia, attraverso una sburocratizzazione di cui tutti potremo avvantaggiarci. A dispetto della disinformazione propalata dai nostri detrattori.

D’altronde il decreto arriverà in Parlamento, la sede deputata a confrontarci nel merito, e lì, sono certa, emergerà con forza la bontà di queste nuove previsioni, come giusta soluzione alla complicatissima situazione attuale in questo ambito. 

Voglio chiudere sottolineando nuovamente come l’attenzione per le esigenze dei cittadini è e resta il primo punto dell’azione politica della Lega. 

Continueremo a lavorare per questo – conclude – nell’esclusivo interesse dell’Italia e degli italiani!».

REGGIO – Incendio al campo di Catona, il Delegato Latella: “Gesto spregevole ed infame che colpisce il mondo dello sport e le famiglie reggine”

«Provo il disprezzo più totale nei confronti dei balordi che hanno dato fuoco al manto d’erba sintetica del campo di calcio di Catona. Si è trattato di un gesto spregevole, disgustoso e infame che colpisce una comunità generosa fatta di sportivi, di gente appassionata, di mamme e di papà che nello sport hanno trovato un luogo sicuro dove far crescere i propri figli». Così, il consigliere comunale delegato allo Sport, Giovanni Latella, commenta il danneggiamento delle balle di erba sintetica che facevano parte del processo di restyling del campo sportivo di Catona.

«Condivido appieno le parole del sindaco Giuseppe Falcomatà», ha aggiunto Latella invocando «un moto d’orgoglio da parte della società civile che non può girarsi dall’altra parte rispetto ad episodi di una gravità inaudita». «Perché – ha spiegato – non è tanto il danno materiale che obbliga tutti noi ad una reazione forte, ma l’ingiustizia che si abbatte su quanti operano e lavorano, quotidianamente, per costruire luoghi di crescita sociale e di aggregazione, che si impegnano per togliere i ragazzini dalla strada indicando loro un’alternativa di emancipazione sana, leale, produttiva per le persone e per la società. E’ questo che fa rabbia: chi ha appiccato il fuoco ha voluto bruciare la speranza, ha cercato di distruggere un futuro migliore e possibile. Tutto questo è inaccettabile».

«L’amministrazione – ha proseguito il consigliere Latella – farà tutto il possibile per riparare i danni causati da questi loschi individui, codardi che sfruttano i favori del buio per portare a compimento la loro ripugnante opera di distruzione. Non bisogna credere, però, che questa possa essere la soluzione. Non si può mettere un punto e andare a capo. L’indifferenza è la benzina che alimenta le fiamme di questi balordi criminali».

«Chi, in queste ore, ha manifestato solidarietà nei confronti della comunità sportiva di Catona – ha concluso Giovanni Latella – gode della mia più ampia stima e ammirazione. Però, non ci si può fermare qui. Ognuno di noi, con le proprie forze, deve partecipare per provare ad estirpare questa gramigna che infesta i nostri territori. Non se ne può davvero più. Tiriamo fuori il coraggio e la determinazione contro la criminalità ed in particolare verso il fenomeno mafioso che, diceva Giovanni Falcone, è umano e, come tale, ha un inizio ed avrà sicuramente una fine. E’ ora di dire basta. Lo dobbiamo a noi stessi, ai reggini per bene e, soprattutto, ai nostri figli».

REGGIO – A palazzo San Giorgio l’Amministrazione discute di mobilità sostenibile con i rappresentanti di Confindustria

La mobilità sostenibile della città dello Stretto è stata al centro di un incontro a palazzo San Giorgio, tra l’Amministrazione e i rappresentanti della sezione di trasporti di Confindustria. L’assessore alla Città sostenibile e accessibile, Paolo Malara ha incontrato Filippo Arecchi, presidente di sezione trasporti Confindustria Reggio Calabria, Rocco Musolino della sezione provinciale, Francesca Cozzupoli, direttore Confindustria Reggio Calabria. Presente anche il direttore generale dell’Ente Demetrio Barreca.
L’interlocuzione è servita a dare delle prime risposte relative in particolare al MMS (Metropolitan Mobility System) e, su precisa volontà dell’assessore, a condividere interventi, ma anche la visione generale su cui si poggeranno i progetti futuri.
L’assessore ha fornito dei chiarimenti sul parcheggio multipiano che sorgerà al Ce. Dir., snodo fondamentale, nell’ottica di rivedere tutta la percorrenza tra le autostrade e i varchi di accesso alla città. Si sta lavorando su scala territoriale a tutti i nodi dalle aste del Calopinace a Spirito Santo. Nell’ottica della città sostenibile per ogni nuovo snodo ci saranno parcheggi multipiano di interscambio al fine di decongestionare il traffico autoveicolare nella città.
Lo stesso per quanto riguarda la linea ferroviaria. Per la metro di superficie l’assessore ha ribadito che verranno create, come previsto, le tre fermate: San Leo, Lazzaro e Bocale. Per primi partiranno i lavori delle prime due stazioni e, di seguito, quella di Bocale. L’idea è quella di creare ulteriori fermate che miglioreranno le linee intermodali anche in relazione all’aeroporto “Tito Minniti”.

REGGIO – Sinergia in atto tra i Comuni di Reggio e Motta San Giovanni per gli interventi di manutenzione sul ponte Serro Valanidi

Sinergie operative tra il Comune di Reggio Calabria e quello di Motta San Giovanni per il ponte di Serro Valanidi, importante punto di collegamento tra le aree periferiche collinari dei due Comuni, molto atteso dagli abitanti del luogo.

Palazzo San Giorgio ha ospitato la riunione alla quale hanno presenziato il sindaco Giuseppe Falcomatà, con l’assessore ai Lavori Pubblico Francesco Costantino e il dirigente del settore Grandi Opere Bruno Doldo, insieme a Giovanni Verduci, sindaco di Motta San Giovanni e alla Responsabile dell’ufficio tecnico di Motta, Giovanna Chilà.

La riunione operativa tra gli Amministratori e i tecnici è servita a definire celermente l’iter sul ponte dopo il piano delle indagini ed i necessari sopralluoghi. Un intervento compartecipato tra i due enti che li vede insieme a definire la soluzione alle criticità riscontrate.

L’obiettivo, in particolare, è quello di verificare lo stato dell’arte e programmare i necessari interventi di manutenzione che si evidenzieranno all’esito delle indagini. L’impegno finale è stato verso la predisposizione di una bozza di accordo, una convenzione che possa stabilire i doveri specifici relativi ai due Comuni sulla viabilità che li collega nell’area collinare.

REGGIO – Cyberbullismo e sicurezza informatica, i vertici della Polizia Postale fanno il punto con la settima commissione consiliare

Cyberbullismo, emarginazione sociale e radicalizzazione delle idee e del pensiero. Sono stati questi gli argomenti centrali trattati nel corso della seduta della settima commissione consiliare “Lavoro e Politiche giovanili”, presieduta da Marcantonino Malara, tenutasi nei giorni scorsi con l’audizione del dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Polizia postale delle comunicazioni “Calabria”, Mario Lanzaro e della poliziotta in forza al medesimo reparto, Maria Luisa Rossello.

Il presidente Malara ha rimarcato come l’obiettivo dell’Amministrazione comunale sia quello di avviare un confronto e un ascolto per porre in campo attività sinergiche così da fare in modo che ciascuno possa fare la propria parte per accrescere e sensibilizzare soprattutto i giovani, così dando un contributo che sta divenendo drammatico.

Il dirigente Lanzaro ha posto in luce come non si possa dare un numero preciso della situazione del mondo del web con riferimento alla sola città di Reggio Calabria: «Vi sono problematiche analoghe rispetto a quelle di tutti gli altri territori della nazione – ha spiegato – e la maggior parte dei reati è commessa in un punto, mentre la vittima sta in tutt’altro. Di certo, c’è che a Reggio Calabria sembra si avverta un senso di periferia e di remoto. Tuttavia, non si comprende sempre che un computer connesso in un paese dell’entroterra calabrese è esattamente esposto agli stessi rischi di uno posto a Manhattan». Lanzaro ha individuato tre macroaree d’interesse: il cyberbullismo, il disagio ed emarginazione sociale di soggetti colpiti in modo criminoso su internet; un fenomeno di radicalizzazione ed estremizzazione di idee e pensiero. Sullo sfondo, un problema di criminalità informatica a sfondo economico.

L’attenzione del dirigente della Polizia Postale si è focalizzata sul cyberbullismo. «Ormai – ha sottolineato – non esiste quasi più un bullismo che non abbia una sua parte sul web. Esso si manifesta sotto diversi aspetti. Lo stalking è uno di quelli peggiori». Lanzaro ha fatto le dovute differenze con qualche anno addietro: «30 anni fa il bullismo si manifestava attraverso un soggetto che, ad esempio, prendeva il panino, scherzava, ti prendeva in giro. Quello era il bullismo di una volta. Oggi c’è un bullismo perenne che ti segue dappertutto. Una volta il bullizzato aveva degli spazi sicuri a casa o scuola. Oggi non ci sono spazi sicuri e il bullo ti segue ovunque, con una platea sconfinata. C’è un problema serio di disagio sociale».

Altra piaga assai complessa, e collegata a doppia mandata con il cyberbullismo, è quella del sexting: «Questa problematica ha numeri devastanti. Gli adolescenti condividono con estrema facilità file intimi o video. Questo vuol dire porre in terze mani immagini che sono alla mercé di altre persone. Mentre prima si pensava di poter strappare delle foto, ora, sulla rete, nulla sarà mai veramente tolto. La polizia potrà individuare, indagare e far condannare chi ha messo in circolo quelle foto, ma i file rimarranno lì. Scordiamoci che si potranno veramente togliere. Ecco, noto una difficoltà a comprendere la differenza tra virtuale e reale. Quel che si fa sui social ha degli effetti reali che rimangono. Noto un disagio dei genitori nell’affrontare problemi simili che ne derivano. La migliore arma, in tal senso, rimane la prevenzione. Sarebbe auspicabile l’apertura, sul territorio, di uno sportello per dare supporto a chi ha avuto problemi di questo genere».

Maria Luisa Rossello è invece entrata più nel dettaglio del sexting, rappresentando come esso consista in uno scambio di messaggi audio, video a sfondo sessuale, comprese immagini di nudi e seminudi. «Esso – ha spiegato – fa parte del processo di costruzione e scoperta dell’identità sessuale. Ci sono ragazzi che si sentono bisognosi di dimostrare amore e fiducia ed essere accettati da loro pari. L’invio e la condivisione di questo materiale dà luogo a non poche conseguenze, innanzitutto in ambito legale. Il minore che viene costretto a questa condivisione sarà vittima di un reato, andando il fenomeno ad inglobare sia reati pedopornografici, sia istigazione del minore alla produzione del materiale. La condotta di chi lo costringe a fare ciò è penalmente perseguibile. Alla base di tutto questo vi sono delle patologie, disturbi di personalità, problemi di natura socio-culturale. Per prevenire occorre una sempre maggiore educazione alla sessualità, all’affettività e così non incorrere in questi abusi. Ognuno ha il diritto di vivere la propria sessualità ed è fondamentale il dialogo con i genitori. Quando un genitore si accorge del sexting, bisogna comprendere la natura del gesto, se sia tra minori o piuttosto si tratti di adescamento on line. Superata questa fase, è essenziale non giudicare il figlio, non evidenziare gli errori. I ragazzi sono fragili e stanno costruendo la loro personalità e i loro sogni, una forma di attacco dei caregiver potrebbe essere controproducente e indurli a compimento di atti estremi impulsivi».

Il sexting è l’anticamera di altri due tipo di problemi: sexestorsion e revenge porn.

Il fenomeno della sexestorsion si ha quando si verifica una estorsione sessuale. «L’adolescente viene avvicinato on line tramite profili fake, con ragazze o ragazzi avvenenti. Dapprima con delle chat innocenti, ma che in realtà celano vere e proprie organizzazioni criminali. Poi arrivano le richieste di denaro sempre più insistenti e poi la minaccia della diffusione del materiale. Non bisogna cedere alle richieste estorsive perché se si cede una prima volta ne seguiranno tante altre e saranno sempre più insistenti ed esose, e il truffatore comprenderà che dall’altra parte c’è una certa disponibilità economica. Non bisogna cancellare i messaggi, le chat intrattenute con questa organizzazione, ma fare screenshot dei profili su cui si è stati contattati, delle minacce ricevute». Rossello ha rimarcato come le segnalazioni possano essere fatte anche sul sito della Polizia di Stato.

Quanto al revenge porn, è quel fenomeno nel quale «una coppia decide di prendere strade differenti e uno dei due partner, per umiliare l’ex, diffonde materiale sessualmente esplicito senza il consenso dell’ex partner. Il fenomeno si regge sul costrutto psicologico emozionale della vittima. Fondamentale è la prevenzione. Anche in questo caso la segnalazione alle forze dell’ordine è fondamentale, come anche un supporto psicologico».

Da ultimo, l’appartenente alla Polizia di Stato ha trattato delle truffe sentimentali. «Esse coinvolgono perlopiù donne di età compresa tra 40 e 60 anni, affermate a livello professionale, colte e avvenenti. Sono separate o vedove e molto fragili dal punto di vista emotivo. Sono bisognose di attenzioni e lusinghe. Vengono contattate tramite social network e la capacità persuasiva dell’altra parte, che ne studia i profili e ne controlla interessi e hobby, si concretizza in un primo momento con complimenti non molto insistenti. Quando carpisce la fiducia, paventa la voglia di fare una famiglia, convolare a nozze e avere dei figli. Nasce così una relazione amorosa che lascia il tempo che trova, perché quado arriva il momento di incontrarsi, il truffatore accamperà ogni scusa possibile, come cure sanitarie da fare, oppure di essere stato derubato e non avere disponibilità economica per fare i biglietti. O ancora voler comprare casa ma non poter fare il mutuo. La donna, ormai legata alla persona, visto che c’è un disturbo legato alla personalità come la dipendenza affettiva, cederà alle richieste di denaro che le perverranno. Richieste prima di poco conto, ma poi molto importanti, che abbiamo accertato possono arrivare fino a 500mila euro».

REGGIO – Orrore al Gom: cadavere lasciato a terra nel piazzale

Un uomo di circa 40 anni, la cui identità è attualmente sconosciuta, è stato abbandonato davanti all’ospedale “Morelli” di Reggio Calabria con gravi ferite da coltello. Purtroppo, è deceduto poco dopo il suo arrivo. Gli investigatori ipotizzano che l’uomo sia stato aggredito altrove e successivamente trasportato vicino all’ospedale, dove è stato trovato dal personale medico. Sul luogo sono intervenuti gli agenti delle Volanti e della Squadra mobile, che hanno avviato le indagini. Il loro primo obiettivo è raccogliere testimonianze dalle persone presenti per identificare il veicolo utilizzato per trasportare l’uomo. La polizia ha informato la Procura della Repubblica, che ora coordina le indagini.

FONTE: Ansa

REGGIO – Operazione della Dda: arrestati 12 soggetti indiziati di associazione mafiosa, estorsione e trasferimento fraudolento di valori e armi

Nella mattinata di oggi 27 maggio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” Calabria, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione, nell’ambito dell’operazione denominata “Arangea”, ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere nei confronti di 11 persone e una ai domiciliari, indiziati, a diverso titolo, allo stato del procedimento è in fase di indagini preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive, dei reati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni ed armi.
Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria sotto le direttive della Procura della Repubblica, eseguite sia con le classiche tecniche investigative, ma anche con i più moderni strumenti d’intercettazione hanno permesso di ricostruire dinamiche e assetti dell’articolazione di ndrangheta facente capo alla “locale” operante nel territorio del quartiere Arangea, ricostruendone l’imposizione del controllo del territorio ed un diffuso sistema estorsivo nonché la gestione occulta di diverse imprese economiche. Allo stesso modo, sono state ricostruite le dinamiche riorganizzative interne attivatesi per colmare i vuoti di potere determinati dall’arresto di elementi di vertici avvenuti nel periodo dell’attività.
Le fasi della riorganizzazione trovano perfetta aderenza con l’ordinamento della ‘ndrangheta già emerso nell’indagine Crimine, nella cui sentenza viene riportata la definizione di “locale” e “doti”, nonché l’esistenza anche del c.d. “banco nuovo”, termine con il quale i vertici dell’ndrangheta intendevano la riorganizzazione delle cariche all’interno del locale.
Il dato in questione viene attualmente riscontrato in questa indagine e più nello specifico quando l’arrestato Demetrio PALUMBO intendeva operare tale riorganizzazione in seno al locale di Arangea coinvolgendo Sebastiano PRATICÒ, già condannato in via definitiva proprio nel processo “Crimine”, ove lo stesso veniva riconosciuto partecipe della cosca operante nella zona sud di Reggio Calabria e ricopriva una carica di livello provinciale quale rappresentante del mandamento di Reggio Calabria.
L’attività ha poi registrato il perseverare delle condotte da parte di indagati, già condannati in via definitiva per il reato di associazione mafiosa, dopo una lunga militanza in seno alla cosca, in quella cosca abbia fatto carriera e, forte del carisma criminale, scalando la scala delle doti più elevate, abbia conquistato i vertici della compagine mafiosa e un rispetto da parte dei sodali e delle altre organizzazioni criminali che gli ha consentito di continuare ad operare, con ruolo apicale, nell’interesse del sodalizio.
Altri sodali, seppur con ruolo subordinato, manifestavano una perseveranza partecipativa di pericolosa dedizione che si ricava dal ripetersi di condotte delittuose e dai riferimenti alla convita adesione alle regole di ndrangheta nonché alla necessità di controllo del territorio che si concretizza nell’esecuzione di vari episodi estorsivi finalizzati a garantire alla cosca il comando dell’area di competenza.
La compagine criminale, che disponeva anche di armi illegalmente detenute, attraverso il modus operanti caratteristico delle associazioni di tipo mafioso poneva in essere un controllo sistematico delle attività commerciale e dei cantieri edili con l’obiettivo di trarre ingiusti profitti per gli associati. Le vicende registrate offrono uno spaccato della realtà reggina ove gli imprenditori sono perfettamente a conoscenza del fatto che, ancor prima di intraprendere un lavoro, devono darne preventiva comunicazione a quei personaggi che sono stati demandati dall’associazione a raccogliere le richieste e veicolarle a chi ha potere decisionale e può concedere l’autorizzazione, in cambio di dazioni di denaro, assunzione di manodopera e imposizione di forniture.
Ancora sotto il profilo del condizionamento delle attività economiche sono emersi tentativi infiltrazioni nel settore della grande distribuzione con l’intento di imporre assunzioni.
Le investigazioni hanno inoltre messo in luce i progetti imprenditoriali dell’associazione nel settore agrumario, in particolar modo in quello dei bergamotti dove erano attive due società, intestate a prestanomi ma riconducibili ad un associato, che espandevano i loro interessi commerciali utilizzando in taluni casi quei metodi che sono peculiari delle articolazioni di ndrangheta. Le due società sono state sottoposte a sequestro preventivo.
Contestualmente ai provvedimenti restrittivi personali, il GIP ha disposto il sequestro preventivo di 3 società, tutte con sede a Reggio Calabria, due delle quali fittiziamente intestate a terzi, ma di fatto nella piena disponibilità degli indagati.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza di condanna definitiva.

REGGIO – Università Mediterranea premiata a Forum Pa 2024

Con grande soddisfazione il Rettore Giuseppe Zimbalatti comunica che l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria è risultata vincitrice all’evento nazionale Forum PA 2024 del premio “PA a colori” 2024 nella categoria PA sostenibile, con il progetto “4Smart”, realizzato da una partnership composta dall’Università degli Studi di Torino, l’Università Sapienza di Roma, l’Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e Università del Piemonte Orientale e Consorzio Interuniversitario sulla Formazione Co.In.Fo.
Il progetto “4Smart” risponde alla crescente necessità degli Atenei di adottare soluzioni sostenibili e tecnologicamente avanzate per migliorare il benessere, l’efficienza e l’innovazione all’interno degli ambienti universitari. Il progetto si focalizza sull’analisi di dati sul comfort ambientale (temperatura, inquinamento acustico, smog ecc.) all’interno di spazi degli Atenei, attraverso un «ecosistema sperimentale» di misure derivate da sensori, che sfruttano le potenzialità dell’IoT e Cloud. I dati raccolti sono stati in seguito elaborati, condivisi e confrontati con gli Atenei coinvolti.
Il progetto ha coinvolto a vario titolo il personale dell’Ateneo reggino, sulle tematiche della gestione dei consumi energetici, degli spazi, della didattica e dei sistemi informativi. In particolare, nell’ambito di un articolato percorso di formazione, è stata effettuata l’installazione di sensori ambientali in alcune aule dell’Ateneo ritenute significative ai fini dell’analisi.
È stato effettuato il monitoraggio dei parametri ambientali (temperatura, qualità dell’aria, ecc.) per un arco temporale di un anno, consentendo di ricavare utili informazioni volte al miglioramento della qualità della vita della popolazione studentesca nell’ambito delle proprie attività didattiche.