Al via il progetto per la riqualificazione SS106 Jonica RC-CZ

Lo sviluppo della progettazione per il miglioramento e la riqualificazione del tratto della SS106 JONICA che va da Reggio Calabria a Catanzaro Lido, per un impegno stimato di 30 milioni di euro, e’ inserito nella sezione dedicata a “studi e progettazioni” del nuovo contratto di programma Ayas. E’ quanto si legge in una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. L’avvio delle attivita’ progettuali e’ stato annunciato nella riunione di questo pomeriggio presieduta dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, alla presenza dei sindaci dei territori interessati (i comuni di Bagaladi, Cardeto, Condofuri, Montebello, Palizzi e Roghudi) e dell’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi. Nel corso della riunione, Salvini ha ricordato lo stanziamento di 3 miliardi disposto per la SS106 nella legge di bilancio 2023 e l’impegno finanziario previsto per le strade della Calabria nel nuovo contratto di programma di Anas 2021-2025.

Torna la Biennale dello Stretto, Versace: “Un ponte culturale per la crescita del territorio”

Il Vicesindaco a nome della Città Metropolitana ha preso parte all’evento inaugurale a Forte Batteria Siacci

Il Forte Batteria Siacci riapre le porte alla Biennale dello Stretto. L’incantevole location di Campo Calabro, sede della prima edizione dell’importante kermesse, ha ospitato la firma del protocollo d’intesa fra la Città Metropolitana , rappresentata dal vicesindaco Carmelo Versace, i direttori della Biennale Alfonso Femia, Mariangela Cama e Francesca Moraci, l’ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Reggio Calabria, con il presidente Ilario Tassone, il rettore dell’Università “Mediterranea”, Giuseppe Zimbalatti, ed il Comune di Campo Calabro nella persona del sindaco Alessandro Repaci.

“Lo sviluppo del nostro territorio – ha detto il vicesindaco di Palazzo Alvaro, Carmelo Versace – non può che partire da queste iniziative che costituiscono ponti culturali importanti per la nostra crescita”. “La sede della Biennale – ha proseguito – rappresenta oggi un importante luogo di incontro degli ordini professionali e, soprattutto, dell’Università che costituisce, a tutti gli effetti, un valore aggiunto da incrementare e coltivare per il nostro territorio”.
La firma del protocollo d’intesa è, quindi, “molto più di un atto istituzionale”. “E’ il segnale – è stato specificato – di una visione illuminata orientata alla coesione e alle reciproche opportunità delle tre rive mediterranee, attraverso architettura, arte, cultura”. Ne costituiscono prova proprio i temi di grande rilevanza per il futuro della città e del territorio che affronta ed esplora la biennale 2024: “Le tre linee d’acqua” ed il “Futuro delle Città”, declinato sugli aspetti sostanziali dello spazio pubblico, dell’abitare, della mobilità e dei baricentri culturali, per un presente migliorabile e verso un futuro vivibile. Entrambi i temi, dunque, “si intrecciano in una relazione reciproca invitando a ripensare le città attraverso l’acqua, concepita come elemento urbano strategico per il nostro territorio”.

REGGIO – Falcomatà al Comitato dei Sindaci sulla Sanità all’Asp: “Nessun passo indietro sulla chiusura delle Guardie mediche”

L’allarme del primo cittadino a margine della riunione con il Direttore Generale Lucia Di Furia: “A Pellaro occorre che venga riaperto il Poliambulatorio, abbiamo offerto i locali del Centro civico”

“Sono più confuso che persuaso. Era una riunione che dovevamo fare da tempo. Abbiamo fatto un aggiornamento su alcune tematiche specifiche, in particolare le Guardie mediche e i Poliambulatori. C’è stato comunicato che probabilmente dovranno chiudere almeno la metà delle Guardie mediche presenti sul territorio metropolitano. Ho detto da subito, come presidente del Comitato della conferenza dei sindaci dell’Asp, che non saremo complici rispetto a un colpo che, probabilmente, sarebbe mortale per la sanità territoriale dell’area metropolitana”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nella qualità anche di presidente del Comitato della Conferenza dei sindaci sulla sanità, a margine della riunione alla direzione generale dell’Asp di Reggio Calabria. Erano presenti, inoltre, i rappresentanti degli altri territori d’area: Locride, Tirrenica e Area dello Stretto, il consigliere metropolitano Giuseppe Marino e il consigliere comunale reggino, Franco Barreca.

“Le Guardie mediche – ha aggiunto il primo cittadino metropolitano – sono un presidio sanitario e sociale che non possiamo permetterci di perdere. Se il problema è quello della carenza di medici, come ci è stato detto, bisogna lavorare affinché le strutture delle Guardie mediche siano riempite dei medici. Non possono essere chiuse per carenze dei medici”.

“Altra perplessità – ha evidenziato – anche rispetto all’organizzazione dei Poliambulatori, abbiamo chiesto risposte chiare su quello di Pellaro e sulla sua riapertura chiuso dal 2018. Abbiamo offerto anche la disponibilità, anche a seguito di un sopralluogo, di alcuni locali comunali all’interno del Centro civico. Per noi, ovviamente, la riapertura del poliambulatorio Pellaro non può e non deve essere alternativa alla struttura di via Padova. Non possiamo pensare che se si riapre a Pellaro, si chiude il Poliambulatorio di via Padova. Deve essere restituito al vasto territorio di Pellaro ciò che c’era fino al 2018. Su questo – ha concluso Falcomatà – abbiamo chiesto garanzie ed una riflessione all’Asp perché, naturalmente, saremo fermi e non saremo disposti a soluzioni alternative”.

REGGIO – La riflessione del Consigliere metropolitano Giuseppe Marino: “Accolgo con entusiasmo la proposta dell’Arcivescovo, per uno spazio di confronto concreto sul tema dei giovani”

“Martedì mattina, in cattedrale, nel corso della intensa liturgia pontificale durante la quale l’Amministrazione comunale ha offerto il tradizionale cero votivo a Santa Maria Madre della Consolazione, l’Arcivescovo metropolita Fortunato Morrone ha lanciato un messaggio molto forte ai gruppi dirigenti della città, invitandoci ad immaginare un percorso di dialogo concreto ed uno spazio condiviso di confronto e lavoro, per impegnarci insieme – cito testualmente – su uno o più punti per il bene di tutti coloro che abitano i nostri territori, fino ad arrivare a segni tangibili dell’evento giubilare anche nella nostra città. Il Vescovo, iniziando la Sua riflessione dal “rivoluzionario” brano evangelico delle beatitudini, ci ha invitato ad essere coraggiosi costruttori di speranza, seguendo il sentiero tracciato dalla Conferenza Episcopale Italiana nel corso della recente Settimana sociale di Trieste”. Così in una nota il Consigliere metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Marino risponde al messaggio pronunciato dall’Arcivescovo Fortunato Morrone in occasione del suo discorso durante la cerimonia ufficiale di consegna del Cero Votivo da parte della civica amministrazione in Cattedrale.

“Credo – aggiunge Marino – che la proposta dell’Arcivescovo sia molto concreta e sfidi sul piano della maturità i “gruppi dirigenti” della nostra città: politici, amministratori, dirigenti, Comune, Città metropolitana, Regione, Azienda sanitaria e ospedaliera, Prefettura, Università, Associazioni di categoria, società civile. Siamo tutti chiamati ad una prova di maturità collettiva per il bene della nostra città”.

“Concordo con l’Arcivescovo, inoltre – prosegue ancora il Consigliere metropolitano – quando individua il tema dei giovani quale elemento da cui ripartire con determinazione. Serve un programma che sia concreto e visionario allo stesso tempo, per costruire una città nuova, con i giovani e per i giovani. Una città creativa e allegra, culturalmente vivace, innovativa e solidale, inclusiva. Una città che torni ad innamorarsi della sua bellezza e della sua storia”.

“Costruiamo uno spazio libero di confronto e dialogo – scrive ancora Marino – dove la logica dell’appartenenza sia superata dal desiderio di trasformare in bene la città. Individuiamo, insieme, delle azioni condivise per favorire la “restanza” dei giovani in città, incoraggiandoli a studiare nelle nostre Università; per attrarre giovani mediterranei offrendo opportunità di investimento e di ricerca; per offrire spazi di creatività e cultura; per sostenere la natalità accompagnando le famiglie nel percorso educativo dei loro figli. Mettiamo da parte le appartenenze e lavoriamo insieme ad un programma di rilancio di Reggio. In questi anni è stato fatto un lavoro enorme di risanamento. Adesso serve uno scatto in avanti che la città può fare soltanto in maniera collettiva ed il più possibile condivisa”.

REGGIO – Un giapponese conquista la città e l’Italia dei gelati: termina Scirubetta, il Festival del gelato internazionale

Reggio Calabria capitale del gelato internazionale. È il giapponese Shibano Kosuke il vincitore, designato da una giuria tecnica di valore estremo, della terza edizione di Scirubetta: il festival del gelato artigianale svoltasi in Calabria, sul lungomare Falcomatà di Reggio. Il suo gusto al limone orientale e latte di cocco ha sbaragliato la concorrenza di 34 maestri gelatieri provenienti da tutta Italia, sei dalla terra nipponica ed altri dagli Usa e dal Nord Europa. Sul podio, rispettivamente secondo e terzo, Domenico Curiale
con il gelato al latte, panna, crema di riso con variegatura di crema di riso al pistacchio di Bronte e Alessandro Squatrito con arachidi salate e caramello.
La giuria popolare invece, quella dei visitatori e cittadini con i gettoni a disposizione, ha premiato Giovanni Castaldo con
Gelato alla ricotta (vaccina), variegato con pistacchi di Bronte e mandorle caramellate. Sul podio anche Domenico Laganà, con un gelato “crema nocciola”, e Francesco Leone con gianduia amara, crema di nocciole del Piemonte e nocciole intere tostate.
Premio “Etica, pulizia e organizzazione” al maestro Makino Yoshihiro. Infine il migliore gelato del concorso speciale sul Bergamotto di Reggio Calabria vinto, anche in questo caso,
dal giovane Shibano Kosuke. Secondo posto per Zanni Kimberly e terzo per Giovanni Castaldo.
La terza edizione di Scirubetta, il cui termine si riferisce al gelato più antico della storia che prevedeva la raccolta di neve fresca aromatizzata con miele di fichi, mosto cotto e, in tempi più recenti, con succo di agrumi, frutta, caffè e cioccolata, è stato un successo senza precedenti. Città metropolitana e Conpait, la Confederazione dei Pasticceri Italiani il cui presidente nazionale è il reggino Angelo Musolino, insieme, hanno consacrato la città dello Stretto quale capitale del gelato per quattro giorni. Numeri incredibili di presenze e di assaggi, ben oltre le 100 mila unità. Un vero e proprio grande evento, a ragion veduta, impreziosito dalla presenza dei maggiori e più importanti relatori del mondo gelato e di giornalisti anche da tutta Italia, oltre che comunicatori e punti di riferimento della stampa di settore.
La qualità e le tematiche dei talk, orchestrati e coordinati da Giovanna Pizzi e Francesco Mannarino, hanno certamente impreziosito l’intero festival e moltiplicato la comunicazione di Scirubetta. Luigi Cremona del Touring Club Italiano, Gioacchino Bonsignore di Tg5 Gusto, Gabriele Ancona vicedirettore di Italia a Tavola, Barbara Guerra curatrice della guida 50top, Carmen Autuori autorevole giornalista per il blog di Luciano Pignataro, Marco Levati direttore della rivista “Gelato Artigianale”. E poi, non meno importante, il coinvolgimento di tutta la stampa locale con il caposervizi Ansa, Ezio De Domenico, il direttore responsabile di LaC Alessandro Russo. Giusto per citare alcuni dei protagonisti dei talk, oltre ad autorevoli rappresentanti del mondo della gelateria e della pasticceria italiana del calibro di Sergio Colalucci, presidente Gelato World Cup, Santi Palazzolo, vicepresidente AMPI, Giuseppe Piffaretti, patron Coppa del mondo del panettone, Francesco Boccia, campione mondiale di pasticceria, Rocco Pozzullo, presidente nazionale FIC, il professore Franco Antoniazzi, docente dell’Università degli studi di Parma, Alessandro Circiello, chef Rai 1. Impossibile citare tutti.
Molto apprezzate le sculture di ghiaccio sul tema della Magna Grecia realizzate da Luca Mazzotta, Angelo Di Massa e Andrea Restuccia.
Pienamente soddisfatto il presidente Conpait Angelo Musolino che ringrazia “tutti quelli che hanno messo anima e cuore per Scirubetta, un evento che celebra il gelato non solo come prodotto gastronomico, ma come espressione di una comunità che valorizza la sua storia e guarda al futuro con creatività e passione”.
Appuntamento, già da ora, alla prossima edizione.

REGGIO – Fedez fa il botto ancora prima dei fuochi di mezzanotte: il Lungomare stracolmo di cittadini e turisti per l’ultima serata del Reggio Live Fest

Un successo il martedì di fine festività mariane a Reggio Calabria: Fedez chiude il “Reggio Live Fest” con il botto di fronte ad un Lungomare stracolmo di cittadini e turisti. Oltre 30mila le presenze stimate nell’area del concerto, ma l’intero Lungomare, dal Tempietto all’Arena dello Stretto, dalle colonne di Tresoldi al Waterfront, attraverso il festival Scirubetta, è tutto un brulicare di persone, tra le quali tanti giovani e giovanissimi, tanto che il “chilometro più bello” è sembrato perfino troppo corto per contenere la folla per l’ultimo evento del ricco cartellone dei live di fine estate.

Decine di migliaia di fans arrivati da ogni dove per assistere allo spettacolo del rapper milanese preceduto da uno straordinario e promettente “Lio”, giovane cantautore reggino reduce da una straordinaria performance al Festival di Castrocaro ed acclamato dalla sua città, e da Fiat 131 che ha conquistato il pubblico con i suoi testi raffinati ed un tributo al grande Lucio Dalla.

L’accoglienza di Fedez sul palco è subito da incorniciare: urla, mani alzate e migliaia cellulari pronti ad immortalare il momento. I brani, cantati sulle basi del dj, sono tutti grandi successi e tormentoni ultranoti: “Vorrei ma non posto”, “Pensavo fosse amore”, “Mille” (con Achille Lauro, Orietta Berti), “Comunisti col rolex” (con J-Ax), “Sexy shop”, ma vanno ricordate, dovutamente, anche le tante collaborazioni del rapper con Gianna Nannini (Nuvole di fango), Elisa (Pop-Hoolista), Annalisa e Articolo 31 (Disco Paradise), Noemi (L’amore eternit), Stash e Levante (Assenzio), Cigno nero (Francesca Michielin), Arisa (Meglio tardi che noi), Tananai, Mara Sattei (La dolce vita), Beautiful Disaster (con Mika) e tanti altri.

Il pubblico accompagna l’esibizione in un unico grande coro e trasforma lo spettacolo in una grande festa. Il rapper chiama sul palco il Sindaco della città, prende sotto spalla Falcomatà e chiede un applauso perché, ironizza Fedez parlando alla folla di giovani e famiglie, “stasera tornate a casa senza pagare”. Il gesto, accolto con acclamazione dai fans, diventa la presentazione del brano, in collaborazione con J-Ax, “Senza pagare” che poi diverrà anche il suo bis a fine concerto.

I consueti fuochi d’artificio arrivano, come da tradizione, allo scoccare della mezzanotte ma Fedez fa il botto già prima: il pubblico reggino, una marea di persone a perdita d’occhio, lo tributa in modo entusiasmante e le immagini che arrivano da droni o da sopra il palco raccontano un successo inequivocabile come pochi altri nella storia della città.

Il “Reggio Live Fest” chiude i battenti, dunque, incassando il gradimento della città che ha apprezzato il livello artistico del cartellone e la possibilità di assistere gratuitamente a sette live in sette giorni, circostanza mai avvenuta prima durante le festività mariane.

Un esperimento che porterà, come annunciato dal promoter Ruggero Pegna di ShowNet, all’attenzione nazionale la città della Fata Morgana con un potente messaggio di promozione turistica per veicolare la migliore immagine della città. Esperimento che, stando all’auspicio degli amministratori reggini, si vuole ripetere l’anno prossimo ad un livello ancora più importante.

Il “Reggio Live Fest” è stato interamente gratuito grazie ai finanziamenti ed ai contributi ottenuti da Città metropolitana, Comune di Reggio Calabria e Regione Calabria.

La musica, l’arte, l’enogastronomia, lo sport e le molteplici declinazioni della cultura hanno caratterizzato il programma di un’Estate Reggina e delle festività mariane che si protrarrà ancora nei prossimi giorni, con nuove rappresentazioni teatrali alla Villa Comunale e con gli altri eventi in programma. Mentre già si pensa all’anno prossimo con l’obiettivo di storicizzare i festival già realizzati in questa stagione.

REGGIO – Il sindaco Falcomatà tra portatori della Vara della Madonna della Consolazione durante la processione del martedì: “Momento emozionante che mi onora tantissimo. Grazie all’Arcivescovo e ai Portatori”

Il primo cittadino si è unito ai portatori del quadro della Santa Patrona che nella giornata di chiusura della festa ha percorso le vie del centro cittadino.

Al termine della tradizionale processione del martedì, quando il Quadro della Santa Patrona di Reggio Calabria, la Madonna della Consolazione, sfila per le vie del centro condotta in spalla dai portatori per salutare la città, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha parlato di «un momento estremamente emozionante».

«Anche quest’anno – ha detto – ho avuto l’onore di portare, per qualche tappa, il Quadro della Madonna della Consolazione e ringrazio di cuore i Portatori della Vara per questo gesto che mi onora tantissimo».«E’ stata – ha raccontato il sindaco – un’altra cerimonia ricca di passione e commozione, a suo modo unica. Vedere passare la Vara lungo le vie della città illuminate come non mai, vederla fare quella bellissima volata con tutta la comunità intorno ad accoglierla per aspettare il suo ingresso in Cattedrale, è qualcosa difficile da raccontare in parole. Voglio esprimere i miei sentimenti di gratitudine al vescovo, sua eccellenza monsignor Fortunato Morrone, perché ha voluto riservare un passaggio del suo discorso ad una preghiera di vicinanza e incoraggiamento agli amministratori della città. Questo, per noi, è molto importante. E’ esattamente quello di cui hanno bisogno Reggio ed il nostro territorio».

«Mi auguro davvero – ha concluso Giuseppe Falcomatà – che sotto lo sguardo benevolo della Madonna della Consolazione tutta la città, radunata ai Suoi piedi, possa ritrovare unità, riconciliazione e speranza».

Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà: “Scirubetta 2024, Reggio Calabria è la capitale del gelato artigianale”

Straordinaria partecipazione di pubblico sul Lungomare Italo Falcomatà per la terza edizione della kermesse patrocinata dalla Città Metropolitana che ha riunito i migliori maestri gelatieri del Mondo

“Ennesima scommessa vinta quella di ‘Scirubetta 2024’, i numeri di partecipanti e di visitatori lo testimoniano, con una straordinaria partecipazione anche nell’ultima serata. Un pubblico ampio e variegato, di appassionati e curiosi, reggini e turisti. Un evento che si è inserito in maniera efficace nel cartellone delle festività mariane ed in questa fine estate reggina, un evento di punta per Reggio e per l’intera area metropolitana. Ringrazio il presidente di Conpait Angelo Musolino e gli altri maestri gelatieri che hanno riunito a Reggio Calabria, il mondo della gelateria nella nostra città, che possiamo ormai definire la capitale del gelato”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a margine della serata conclusiva di Scirubetta 2024, il festival del Gelato artigianale, giunto alla terza edizione, svoltosi a Reggio Calabria.
“Per il futuro – ha aggiunto il primo cittadino – ‘l’appetito vien mangiando’, la Città metropolitana e il Conpait hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che ci offre l’opportunità di pensare già da subito a programmare la prossima edizione. Come accaduto per gli altri festival attivati in questa Estate reggina, attivarci per tempo ci garantisce di poter curare meglio tutti i dettagli e fare crescere l’edizione numero quattro di Scirubetta che ci auguriamo possa superare quella di quest’anno. Sarà difficile, visti i risultati già straordinari raggiunti, ma sono sicuro che ci riusciremo”.

Cinema dentro e fuori le mura: Il Reggio FilmFest in carcere

Un film toccante, un Festival impegnato nella promozione del cinema a tutto tondo e il carcere.

Cinema dentro e fuori le mura, sezione storica del Reggio FilmFest appena conclusosi, riunisce questi tre elementi in un unico evento, che viene organizzato dal Festival, fin dalla sua prima edizione, all’interno degli istituti penitenziari – Palmi, Locri, Vibo Valentia, Cosenza e, negli ultimi anni, Reggio Calabria – dove la popolazione carceraria viene coinvolta nella proiezione di un film che offre ai detenuti una preziosa occasione di apertura verso la società e un importante spunto di riflessione.

Un’iniziativa il cui forte impatto emotivo e la grandissima valenza sociale sono stati confermati, nel corso dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi presso l’Istituto Panzera di Reggio, dalle stesse detenute partecipanti, attraverso una lettera letta da una giovanissima ed emozionatissima reclusa. Una ventina in tutto le donne della sezione femminile invitate ad assistere alla proiezione del film Nella città l’inferno, di Renato Castellani, preceduta da una breve ma significativa chiacchierata con il Direttore Generale del Reggio FilmFest Michele Geria, la referente del progetto, avv. Giovanna Suriano, la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, avv. Giovanna Russo, il critico cinematografico Paolo Micalizzi, la giornalista Manuela Iatì, conduttrice dell’incontro, e il criminologo Sergio Caruso.

«In carcere mantenere vivi i propri interessi e bisogni senza cadere nella monotonia è una delle sfide più dure, che ognuna di noi deve affrontare durante il proprio percorso», legge, da un foglio scritto a penna e con voce rotta dall’emozione, la giovane detenuta. «Ecco perché vi ringraziamo per iniziative come questa, che hanno il fascino di scuotere le nostre coscienze e nutrire la nostra sensibilità, facendoci sentire non emarginate, ma parte integrante della società, al di là di ogni pregiudizio, pur essendo fisicamente escluse. È sempre un’emozione intensa – continua la ragazza, toccando i cuori dei presenti – percepire che qualcuno là fuori si ricorda di noi. Speriamo che questo ponte umano intriso di buoni sentimenti possa continuare, proiettandoci nella speranza che la società sappia accoglierci nel migliore dei modi alla fine delle nostre pene».

Parole commoventi, che dimostrano, ancora una volta, come con Cinema dentro e fuori le mura il RCFF sia, da ben 18 anni, sulla strada giusta.

Lo rimarca anche il Direttore della casa circondariale reggina, Rosario Tortorella: «Il carcere dev’essere ricordato dalla società, non deve essere dimenticato, perché la pena prima o poi finisce e si deve poter tornare fuori con pensieri diversi», dice, rivolgendosi agli ospiti, ma soprattutto alle signore che dentro quel carcere stanno scontando la loro pena. «Abbiamo scelto di coinvolgere in questo evento la sezione femminile perché ci sembrava più indicata per il tipo di film in programma, che può sicuramente far breccia nei cuori. Ringrazio l’avv. Russo e il Reggio FilmFest per l’impegno e il valore di questo progetto, capace di unire cultura e rieducazione in un contesto così delicato», continua. «Il cinema ha il potere unico di esplorare la realtà attraverso la finzione e trasmettere messaggi di speranza e rinascita. Come questo film, che non solo stimola una riflessione critica sul passato, ma offre ai detenuti la possibilità di immaginare un futuro migliore e compiere scelte che facilitino il loro reinserimento. Le iniziative dallesterno sono sempre ben accolte, poiché il carcere non deve rimanere isolato. La cultura e larte sono strumenti preziosi di connessione e riflessione», conclude.

Michele Geria, Direttore Generale del RCFF, ricorda fiero i 500 libri donati dal Festival nella prima edizione dell’iniziativa, consentendo al carcere l’apertura di una biblioteca: «Mi emoziona trovarmi in questo teatro dedicato all’educatore Emilio Campolo – dice – l’iniziativa è nata infatti 18 anni fa grazie alla sua collaborazione, con l’obiettivo di portare cultura ed emozioni all’interno delle carceri e ribadire che anche chi è privato della libertà ha il diritto di “evadere” attraverso un film o un libro. La cultura è uno strumento potentissimo e, nel tempo, abbiamo anche visto detenuti trasformarsi in attori professionisti. Ricordo con emozione il tour delle carceri calabresi con il cast di Cesare deve morire dei fratelli Taviani, che offrì ai detenuti lopportunità di scoprire il loro potenziale. Questo è un momento di speranza e cambiamento, e speriamo che il nostro festival possa contribuire a un futuro migliore per chi affronta queste difficoltà».

Gli fa eco la Garante comunale dei detenuti Giovanna Russo«Ho accettato con entusiasmo di supportare questo progetto perché è essenziale non tirarsi indietro quando si ha l’opportunità di fare del bene per la reintegrazione e la speranza delle persone. Questo non è solo un dovere, ma una risposta a un sentire profondo. Sono fermamente convinta che portare un messaggio di speranza e riconciliazione con lesterno sia fondamentale», afferma.

Giovanna Suriano, referente del Progetto, pronuncia parole appassionate nel sottolineare come l’iniziativa abbia sempre contribuito a suscitare emozioni, sogni e speranza: «Con questa sezione il Reggio FilmFest crea un ponte tra la società e il carcere attraverso il cinema. Il progetto riconosce i diritti delle persone detenute, promuovendo momenti di cultura e leggerezza, fondamentali per la loro rieducazione e benessere. Quest’anno l’attenzione è stata dedicata alle donne detenute, un universo complesso e carico di esperienze diverse. Attraverso la visione del film abbiamo voluto offrire loro un momento di sollievo e speranza. È significativo ricordare il messaggio di Papa Francesco, rivolto ai detenuti, in cui sottolinea l’importanza di mantenere viva la speranza per un futuro migliore. Questo progetto evidenzia come il cinema possa essere uno strumento potente di cambiamento e riflessione, dentro e fuori le mura del carcere, contribuendo a un futuro diverso, migliore».

A scegliere l’opera oggetto di proiezione, Paolo Micalizzi, decano dei critici cinematografici italiani, sostenitore da sempre del RCFF oltre che giurato del concorso per cortometraggi Millennial Movie, e tra i primi a credere nel valore dell’iniziativa. «Questo è un film drammatico degli anni ’50, di uno dei maggiori registi italiani, e soprattutto è una storia vera, che con la straordinaria interpretazione di Anna Magnani affronta il delicato tema proprio del carcere e della possibile riabilitazione. L’inferno del titolo è quello interiore, di persone sopraffatte dal destino, ma il film parla di speranza, attraverso il personaggio di “Marietta”, interpretato dalla giovanissima Cristina Gajoni. Marietta si innamora di un uomo che ha visto da dietro le sbarre, interpretato da Renato Salvatori, e sogna di sposarlo una volta libera. E’ questo sogno che le dà la spinta per resistere ed è il riflesso potente delle storie di chi si trova recluso, che può e deve continuare a sognare e sperare».

Chiusura dell’incontro affidata a Sergio Caruso, criminologo ed esperto psicologo al carcere di Rossano, che ha spiegato con parole semplici quale sia il valore di portare il cinema in carcere, in particolare attraverso un festival di questo calibro: «Un film, un libro, un momento come questo aiutano ad andare oltre questo luogo, la prigione, e anche oltre noi stessi. L’amore, le emozioni, aiutano ad essere persone migliori, diverse. Ed è questo ciò a cui dovete puntare – dice alle donne che ascoltano in silenzio – Tutti nella vita sbagliano, ma l’importante è essere consapevoli, capire l’errore. Un film aiuta la mentalizzazione, attraverso l’immedesimazione e le emozioni, ha il potere di penetrare l’inconscio, e il contenuto arriva, aiutando a crescere, aiutando i detenuti nella revisione critica di se stessi. Quella di oggi è un’importante occasione di confronto e scambio con finalità terapeutica. È anzi fondamentale che eventi come questi diventino sempre più frequenti nei luoghi di sofferenza e riflessione come le carceri, poiché il cinema può offrire un supporto decisivo in tali contesti», afferma.

E i sorrisi accennati e gli occhi attenti e a tratti commossi delle donne che ascoltano, spesso annuendo, le sue parole e quelle degli altri presenti, sono la risposta migliore e il giusto stimolo per chi porta arte e cultura in luoghi, come le carceri, normalmente percepiti come distanti e separati dalla società. Nel tentativo di abbattere le barriere e offrire l’opportunità, ai detenuti, di avvicinarsi, attraverso la magia del cinema, al mondo esterno.

REGGIO – Con il suo live, Fedez ha chiuso il Reggio Live Fest 2024

In oltre 30.000 hanno gremito ogni angolo del Lungomare Italo Falcomatà di Reggio Calabria, e c’è chi assicura che siano stati molti di più, per il live di Fedez che ha chiuso in modo spettacolare il Reggio Live Fest 2024 ideato, diretto e organizzato da Ruggero Pegna con il contributo di Regione Calabria “brand Calabria Straordinaria”Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Sette live in sette giorni, da Valerio Lundini a Goran Bregovic con la Wedding and Funeral band, passando per Ron, Matthew Lee, Max Gazze’ e la Calabria Orchestra, Paolo Belli Big Band, fino a Fedez, preceduto dai bravissimi talenti calabresi Lio e Fiat 131 nella serata finale; una formula vincente che ha immerso Reggio per una settimana nella grande musica dal vivo per tutti i gusti e tutti i target,  totalizzando oltre 100.000 spettatori e l’attenzione dei media nazionali.

Fedez ha regalato un’esibizione travolgente che ha mandato in delirio i suoi fan arrivati da tutta la regione e dalla vicina Sicilia, eseguendo tutti i suoi celebri successi da milioni di visualizzazioni.

Diversi i momenti di pura improvvisazione che hanno divertito il pubblico, con l’invito sul palcoscenico di uno spettatore a ballare con lui e allo stesso Sindaco Giuseppe Falcomatà. Spettacolare è stata la chiusura del live con oltre 30.000 telefonini accesi, l’abbraccio finale di un pubblico di giovani entusiasti e divertiti.

Soddisfatto al termine il promoter, artefice dei più’ grandi e storici eventi in Calabria, da Tina Turner ad Elton John e altre centinaia di concerti e festival, ai quali si aggiunge questo ennesimo successo frutto di un’organizzazione impeccabile.

Spenta sul campo ogni polemica da una meravigliosa tempesta di musica ed entusiasmo – ha affermato Ruggero Pegna –  E’ stato un grande festival, dal cast alla scenotecnica, alla gestione di enormi masse di pubblico in sicurezza. Un lavoro faticoso e complesso, ma che ha dato un risultato eccezionale da ogni punto di vista, senza una minima sbavatura tecnica. Uno sforzo enorme premiato da un successo andato oltre ogni previsione, che ha dimostrato innanzitutto la capacità di attrarre e in particolare, contro ogni timore, gestire grandi numeri di presenze, anche grazie all’idoneità della location e alla preziosa collaborazione delle forze dell’ordine. Ringrazio – ha concluso Pegna – la Regione Calabria e il Presidente Roberto Occhiuto per il suo contributo e il sindaco Giuseppe Falcomatà che ha creduto in questo mio progetto assicurando il sostegno fondamentale di Comune e Città Metropolitana. La mia Show Net ha chiuso il cerchio con una serie di anticipazioni e prestazioni gratuite, per la volontà di realizzare un festival straordinario, in linea con il brand regionale dell’Avviso Pubblico che, come ben noto, è proprio Calabria Straordinaria. Credo che nei prossimi giorni tireremo le somme in conferenza stampa e cominceremo a pensare all’appuntamento del prossimo anno,  essendo il bando regionale triennale! Grazie a tutti i miei tecnici, alla stampa e a quelli che hanno collaborato!“.