REGGIO – Emergenza scuole, Ripepi: “Brunetti odia la democrazia. Spero che domani la Briante preferisca il Senato della Città ai bagni delle scuole.”

“Caos scuole: tra inagibilità e difficoltà, si è svolto oggi il Consiglio Comunale, la massima assise della Città e luogo dove avremmo tutti dovuto trovare risposte alle numerosissime domande che stanno affliggendo un’intera comunità. Eppure, oltre che a marinare la scuola, ecco che si assentano anche dall’incontro con il Senato del Popolo proprio il Sindaco Giuseppe Falcomatà e l’Assessore all’Istruzione Anna Briante.” – a dichiararlo il Consigliere Comunale Massimo Ripepi – “Nessuna risposta, nessuna novità: tutto rimane chiuso nel cassetto dell’Assessore ‘allo stato di tranquillità’. Come se non bastasse, il Vicesindaco Brunetti ha cercato con estrema goffaggine di rispondere confezionando uno degli interventi più scandalosi nella storia del Consiglio Comunale. Ha volutamente confuso le acque attaccando l’intera opposizione, la Commissione da me presieduta e l’arco democratico che non segue il suo riferimento assoluto, Giuseppe Falcomatà.”

Brunetti ha chiaramente dimostrato di odiare la democrazia e il controllo. Vorrebbe agire nell’ombra ma purtroppo non può e questo lo fa arrabbiare. Incapace di rispondere alle legittime istanze della Città, preferisce attaccare chi rappresenta la trasparenza e la partecipazione democratica.” – ha proseguito Ripepi – “Confidiamo che almeno domani siano tutti presenti alla Commissione di Controllo e Garanzia e speriamo altresì che non si verifichino guasti nei bagni delle scuole comunali, altrimenti l’Assessore Briante continuerà a privilegiare i sanitari rispetto al Senato della Città!”

“Comunico e informo, dunque, la cittadinanza e la stampa che domani 01 ottobre 2024, si terrà una seduta della Commissione di Controllo e Garanzia presso l’Aula Commissioni di Palazzo San Giorgio. La prima convocazione è fissata per le ore 8:00 e, in caso di mancato raggiungimento del quorum, la seconda convocazione avrà luogo alle ore 9:00.” – ha annunciato il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia Massimo Ripepi – “L’incontro avrà come obiettivo la prosecuzione del chiarimento, già intrapreso nelle precedenti sedute, sulla gestione dell’emergenza scolastica che ha portato alla chiusura di numerosi plessi sul territorio comunale e al ricollocamento degli studenti presso altri istituti, con l’insorgimento di molteplici disagi. Durante la seduta, saranno quindi auditi l’Assessore all’Istruzione Anna Briante, la Dirigente all’Istruzione Gerolama Daniela Roschetti, l’Assessore ai Lavori Pubblici Francesco Costantino e il Dirigente ai Lavori Pubblici Bruno Doldo.”

La cittadinanza, i genitori e i rappresentanti delle scuole sono invitati a partecipare attivamente alla seduta. Si tratta di un’opportunità cruciale per segnalare direttamente le problematiche riscontrate, affinché la Commissione possa operare con piena cognizione di causa e richiedere un intervento il più preciso possibile, mirato alle reali necessità della comunità scolastica” – ha concluso Massimo Ripepi.

CONDOFURI (RC) – Atti persecutori nei confronti di un vicino di casa ma una fototrappola lo smaschera: scatta il divieto di dimora per un 79enne

I Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. con quella del divieto di dimora nel comune di Condofuri, in aggiunta a quella del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa emessa dal Giudice del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo reggino nei riguardi di un 79enne condofurese, indagato per il reato di atti persecutori.
L’intera vicenda ha inizio nel 2021 quando un 36enne reggino, residente a Condofuri, decide di rivolgersi ai carabinieri della Stazione di Condofuri San Carlo poiché vittima, unitamente alla propria famiglia, di veri e propri atti vessatori e persecutori da parte dell’anziano, già destinatario nel novembre 2022 della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa su provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, che di fatto non permettevano agli stessi di condurre una vita serena e senza condizionamenti. Il 36enne infatti evidenziava come si trattasse di una vera e propria “ossessione” nutrita dall’indagato nei confronti dell’intera famiglia, rivolgendo il proprio pensiero a quest’ultima già dalle prime ore della mattina. Nello specifico il 79enne, per questioni privatistiche legate all’utilizzo di un tubo della condotta idrica, che sorge su un terreno di proprietà di una parente dell’anziano e che sfocia in quello della persona offesa nonché di fatto utile per la relativa irrogazione, in diverse occasioni e in diversi momenti della giornata, staccava il tubo dell’acqua, senza che questo creasse alcun intralcio o disturbo allo stesso, interrompendo la relativa fornitura o si appropriava talvolta di una parte di questo dopo essere passato davanti la proprietà della persona offesa tenendo in mano un martello. Nonostante tutto l’anziano, indifferente, ha continuato nella sua opera vessatoria e persecutoria nei confronti del 36enne e della sua famiglia violando diverse volte le prescrizioni cautelari a cui lo stesso era sottoposto tanto da risultare destinatario nel maggio 2024 della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. in aggiunta alla precedente misura. Ma tutto questo tuttavia non lo ha portato a desistere. Infatti, nonostante le misure cautelari in atto, da maggio a settembre 2024 in ben 4 circostanze l’anziano si rendeva protagonista delle medesime condotte che venivano però puntualmente riprese da una fototrappola appositamente installata in una sterpaglia qualche tempo prima dalla persona offesa, le cui immagini sono state prontamente acquisite dai militari dell’Arma condofurese.
In seguito agli eventi denunciati i Carabinieri della Stazione di Condofuri San Carlo, dopo aver ascoltato attentamente la persona offesa raccogliendo ogni elemento utile a circostanziare nel dettaglio i fatti esposti, hanno inviato la comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria che, sulla scorta di un grave compendio indiziario a carico dell’uomo, ha richiesto al Giudice del Tribunale di Reggio Calabria l’emissione di adeguata misura cautelare, tenuto conto che quelle in atto non avevano svolto un’efficace funzione dissuasiva.
L’uomo, oltre al divieto di dimora nel comune di Condofuri e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, dovrà mantenere da quest’ultima una distanza non inferiore a 200 metri, astenendosi dal comunicare con questa con qualsiasi mezzo.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.

VIBO V. – Operazione dei Carabinieri: scoperti tre arsenali clandestini

Prosegue incessante l’attività del Comando Provinciale dei Carabinieri per il controllo del territorio secondo le direttive impartite dal procuratore Camillo Falvo tese a contrastare il diffuso fenomeno della proliferazione di armi clandestine e a prevenire regolamenti di conti anche per futili motivi in una provincia dal grilletto facile dove in più occasioni è prevalsa la logica della giustizia “fai-da-te”.

Proprio nell’ambito di questa strategia predisposta in sinergia con la Procura di Vibo, durante alcuni rastrellamenti condotti nell’agro di San Giovanni, i Carabinieri della Stazione di Mileto hanno portato alla luce 3 arsenali nascosti tra la vegetazione e in due casolari abbandonati.

Nel dettaglio: un fucile da guerra FAL cal. 7,62, ⁠un fucile MAS cal. 7,50; ⁠5 fucili calibro 12; una pistola automatica calibro 9×17; ⁠2 fucili a canne mozze, una pistola cal. 22, una pistola da guerra in calibro 9, una pistola 9×21, una pistola in cal. 25, una pistola in cal. 7,65. Migliaia le cartucce di vario calibro. Sono stati inoltre sequestrati anche 800 gr di marijuana e di semi di canapa trovati insieme alle armi.

Le armi e le munizioni, nascoste con cura per evitare il rilevamento, sono state immediatamente sequestrate dai militari. Sono attualmente in corso approfondite indagini per identificare i responsabili di questo deposito clandestino e verificare se tali armamenti siano stati impiegati o destinati a operazioni criminali sul territorio.

L’indagine si sta sviluppando sotto l’attenta supervisione del Procuratore Camillo Falvo che coordina tutte le attività investigative. L’esame delle armi e munizioni procede con il supporto di accertamenti tecnico-balistici dei Carabinieri del SIS del Comando Provinciale che potrebbero rivelare importanti dettagli sull’origine e verificare se gli armamenti fossero già stati utilizzati o destinati a operazioni criminali.

Anche questi risultati operativi sono un chiaro segnale dell’impegno dell’Arma e della Procura nell’attività di contrasto alla criminalità e nel garantire la sicurezza della comunità. La collaborazione tra le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria resta fondamentale per prevenire e combattere con efficacia il fenomeno della diffusione illegale di armi sul territorio.

POLISTENA (RC) – Dépendance abusiva e piscina alimentata con l’acqua rubata dalla rete pubblica, denunciata una coppia

Marito e moglie, intenti a prendere il sole a bordo piscina. i Carabinieri della Stazione CC di Polistena li hanno trovati così. Una scena di relax familiare che non avrebbe destato l’interesse dei militari, se non fosse stato che l’uomo era un sorvegliato speciale e che, dietro la coppia, vi era un’intera costruzione di più di 100 mq totalmente abusiva, con tanto di piscina fuori terra, grande quanto una camera da letto. Ciliegina sulla torta, la vasca pescava l’acqua dal tubo della reta pubblica.
Immediata la denuncia dei due alla Procura di Palmi per furto, danneggiamento di cosa pubblica e abusivismo edilizio. Secondo la ricostruzione del personale dell’Arma, in particolare, l’edificio abusivo, una dépendance nel verde della campagna polistenese, era stato realizzato da poco, non troppo prima di questa estate. A far dire ciò, sostengono i militari, sarebbe proprio lo stato di conservazione delle pareti, che, sebbene non rifinite, erano prive dei segni d’usura del tempo.
Il risultato dei Carabinieri di Polistena non è che uno dei frutti del focus contro l’abusivismo edilizio, fatto dal Comando Provinciale dell’Arma di Reggio Calabria nella Piana di Gioia Tauro. Numerose, infatti, sono state le segnalazioni di reato all’autorità giudiziaria, con ulteriori 12 soggetti denunciati per aver costruito senza titolo a costruire o in violazione dello stesso. Sono, per la maggior parte, privati incuranti dei pericoli per le persone e dei rischi ambientali che tale illecito comporta. Fra di loro, anche un allevatore, che aveva realizzato 2 stalle nel cortile della propria abitazione. Non ha saputo però spiegare ai Carabinieri in base a quale titolo fossero stato costruite.
A tutti i predetti sono stato sequestrati gli immobili oggetto di contestazione.
Ad ogni modo, i procedimenti penali sono attualmente pendenti in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone deferite, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.