VILLA S.GIOVANNI – Arrestato uomo per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di armi improprie

Stamattina, durante un normale servizio di controllo del territorio, i Carabinieri della Stazione di Villa San Giovanni hanno arrestato un individuo in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato un secondo soggetto per porto di oggetti atti a offendere.

L’episodio è avvenuto intorno alle 11:20, quando una pattuglia ha intercettato un veicolo sospetto in transito a Villa San Giovanni. Alla vista delle forze dell’ordine, i due occupanti hanno tentato la fuga in direzione Reggio Calabria. Dopo un inseguimento a velocità sostenuta, durante il quale il conducente ha tamponato due veicoli, la corsa è terminata a Catona, in via Scopelliti, con un ulteriore incidente che ha coinvolto tre veicoli in sosta.

Nel corso della successiva perquisizione, il passeggero dell’auto è stato trovato in possesso di un tirapugni metallico, subito sequestrato dai militari. Fortunatamente, non si registrano feriti e la Polizia Locale di Reggio Calabria è intervenuta per gestire le sanzioni legate alle infrazioni del Codice della Strada e i rilievi degli incidenti.

Al termine delle procedure di rito, il conducente è stato arrestato è posto agli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria reggina, mentre il passeggero è stato deferito per porto di armi improprie.

L’operazione evidenzia ancora una volta l’importanza dell’attività di prossimità svolta dall’Arma dei Carabinieri, sempre presente sul territorio per garantire sicurezza e prevenire situazioni di pericolo per i cittadini. La costante vicinanza alle comunità locali permette di intervenire tempestivamente, rafforzando il rapporto di fiducia tra le forze dell’ordine e la popolazione.

Le indagini sono ancora in corso e, come previsto dalla legge, per gli indagati vale la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

REGGIO – Approvato in Commissione il documento economico consolidato, il Presidente Cuzzocrea: “Proficuo gioco di squadra”

La Commissione comunale Bilancio ha approvato il documento economico consolidato 2023 che, nella prima data utile e nel rispetto delle norme vigenti, verrà sottoposto alla valutazione del Consiglio di Palazzo San Giorgio. Il presidente dell’organismo, Pino Cuzzocrea, al termine della seduta, si è detto «estremamente soddisfatto delle attività poste in essere dalla commissione».

«Oggi – ha detto – si raccolgono i frutti dell’intenso lavoro portato avanti nell’ultimo anno. Ringrazio, per questo, tutti i commissari ed il dirigente del settore Finanze, Franco Consiglio, che insieme al suo staff, ci ha consentito di produrre tutti gli atti necessari per rappresentare, in modo veritiero e corretto, la situazione finanziaria e patrimoniale dell’Ente, come anche il risultato economico degli enti strumentali e delle società controllate».

«Adesso – ha continuato Cuzzocrea – in linea con quanto previsto dalla legge, il Consiglio comunale avrà ogni strumento utile per valutare, attentamente, la complessità del documento contabile. E’ stata, quindi, un’attività intensa e per nulla semplice, comunque facilitata dalla continua e preziosa collaborazione dei Revisori dei conti, guidati dal dottor Zavaglia, e dell’Ufficio di presidenza. Importante, in ogni fase della sua redazione, è stato il contributo dell’assessore con delega alle Finanze Domenico Battaglia, cui vanno i più sentiti sentimenti di gratitudine da parte dell’intera commissione».

Premiato, dunque, «un proficuo gioco di squadra» che, per il presidente Pino Cuzzocrea, «costituisce il giusto approccio al prossimo passaggio in aula del testo». «Da sottolineare – ha concluso – la maturità dimostrata anche dalle minoranze che ha contribuito al licenziamento di un documento che testimonia il corretto operato dell’amministrazione comunale, oltre al valore ed all’operatività dell’organismo che mi onoro di presiedere».

CALABRIA – Mancuso incontra i Presidenti delle Commissioni del Consiglio Regionale: si torna in aula il prossimo 2 ottobre

Questa mattina il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha incontrato i presidenti delle Commissioni permanenti e speciali eletti di recente.
Nel corso della riunione è stato fatto il punto sulle prossime attività su cui si concentrerà l’attenzione degli organismi di palazzo Campanella.
A conclusione dell’incontro il presidente Mancuso ha affermato: “Le Commissioni continueranno ad adoperarsi, come è avvenuto fin qui, per avvalorare la delicata funzione di sedi in cui il dibattito entra nel merito delle questioni prima dell’approvazione in Aula. La qualità dell’impegno profuso nelle Commissioni è estremamente importante perché si riflette sulla qualità della produzione legislativa dell’Assemblea”.
“Dopo gli incoraggianti risultati ottenuti nella prima parte della legislatura – ha concluso Mancuso -, l’auspicio è che si prosegua su questa strada per un ulteriore salto di qualità in grado di favorire la creazione di condizioni di sviluppo e crescita per la Calabria”.
Nella stessa giornata la Conferenza dei Capigruppo ha fissato per il mercoledì 2 ottobre la data della prossima seduta dell’Assemblea Legislativa.

REGGIO – Milia, FI: “Emergenza rifiuti al rione Marconi: programmare una pattuglia fissa di sorveglianza”

“I residenti del rione Marconi sono stanchi di promesse di intervento: occorrono azioni mirate da parte dell’ Amministrazione comunale per rendere vivibili le periferie della città”

In una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Federico Milia, commenta lo stato di degrado e abbandono in cui versa il rione Marconi “in questo quartiere si è consolidata negli anni l’abitudine di depositare rifiuti di ogni genere, trasformando di fatto la zona in una vera e propria discarica a cielo aperto”.

“Una situazione insostenibile per i residenti, stanchi di promesse di intervento del Comune che, in questi anni, non è riuscito ad adottare soluzioni efficaci per rispondere alle esigenze dei residenti – denuncia Milia- tutta l’area è in completo stato di degrado: rifiuti abbandonati per strada, panchine incendiate, perdite idriche segnalate più volte dai residenti agli uffici competenti”.

“Occorrono azioni forti: una pattuglia fissa di sorveglianza, che monitori, in entrata e in uscita, tutte le autovetture di passaggio nel quartiere – afferma Milia- tanto più adesso, che è in atto una riqualificazione della piazzetta del rione, occorre una sorveglianza specifica nell’area di cantiere e in tutte le aree limitrofe.
Infatti, non solo i rifiuti vengono abbandonati dai passanti, ma molto spesso vengono dati alle fiamme, costringendo i cittadini residenti nelle immediate vicinanze a respirare le diossine sprigionate da tali focolai che rimangono accessi per ore”.

“Una situazione drammatica, che interessa molte periferie della città, e su cui l’ Amministrazione Falcomatà ha il dovere di intervenire con decisione per restituire dignità ad un quartiere che da troppi anni versa in uno stato di assoluto degrado” conclude Milia.

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Detenuto con gravi problemi psichiatrici aggredisce due agenti

Un detenuto con gravi problemi psichiatrici, classificato come media sicurezza, ha aggredito due agenti della Polizia penitenziaria nel carcere di Corigliano Rossano. Il detenuto era appena rientrato dopo una settimana di ricovero in ospedale per un trattamento sanitario obbligatorio. L’attacco si è verificato mentre stava uscendo dalla cella per recarsi ai passeggi. Secondo Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Ciccone, segretario regionale, uno degli agenti ha riportato ferite al braccio sinistro, al petto e al collo, con segni di probabile strangolamento. Nonostante le ferite, a causa della mancanza di personale, gli agenti non sono stati portati in ospedale e hanno continuato il loro servizio dopo le cure ricevute nell’infermeria interna. I due sindacalisti sottolineano la necessità di ripristinare sicurezza e ordine nelle carceri, evidenziando che i detenuti con disturbi psichiatrici dovrebbero essere trattati in strutture adeguate. Inoltre, richiamano l’attenzione sulla sentenza della Corte costituzionale del gennaio 2022, che ha posto l’accento sull’inadeguatezza delle cure per i malati psichiatrici in carcere e i conseguenti problemi di sicurezza. Propongono, quindi, una riforma legislativa che riveda il ruolo delle Rems, suggerendo che la loro gestione amministrativa passi al Ministero della Giustizia, dato che si tratta di misure privative della libertà.

FONTE: Ansa

REGGIO – Il Sindacato Confsal Fismic convoca il Presidente della Regione Calabria, dott. Occhiuto, per il caso Oss (operatore socio sanitario) già discusso in sede regionale il 04/07/2024

La OO.SS. CONFSAL FISMIC in rappresentanza al Sig. Chiarolla Maurizio ha richiesto un incontro del Presidente della Regione Calabria dott. Occhiuto. Di seguito si pubblica la nota inviata:

 

Richiesta di incontro con il Presidente della Regione Calabria dott. Occhiuto
Dalla OO.SS. CONFSAL FISMIC in rappresentanza il Sig. Chiarolla Maurizio
Oggetto della comunicazione: aggiornamento per il caso OSS (OPERATORE SOCIO SANITARIA) di Reggio Calabria già discusso in Sede Regionale il 04/07/2024 .

Attendendo Vostro gentile riscontro e ringraziando anticipatamente per la disponibilità
Porgo distinti saluti

Reggio Calabria 26/09/2024

CROTONE – Contrasto allo spaccio di droga: una denuncia e sette segnalazioni

Il personale dell’ Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura ha denunciato un giovane crotonese di 24 anni, trovato in possesso di 14 grammi di hashish suddivisi in nove involucri, di un bilancino elettronico di precisione e numerose bustine utilizzate per il confezionamento della sostanza, nonché di tre manufatti pirotecnici non classificati e privi di alcuna marcatura.

Gli agenti, nel corso del normale servizio di controllo del territorio, hanno notato il giovane che, alla vista degli operatori, ha accelerato il passo al fine di eludere un possibile controllo, per cui lo hanno raggiunto ed hanno proceduto ad effettuare una perquisizione personale, che ha consentito di rinvenire tre involucri di sostanza stupefacente.

Il controllo è stato esteso alla sua abitazione, ove sono stati rinvenuti altri involucri di hashish e un bilancino elettronico, nonchè tre manufatti pirotecnici privi della marcatura CE.

L’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, fabbricazione e commercio abusivi di materiali esplodenti, e omessa denuncia degli stessi.

Inoltre, nel corso di ulteriori controlli, sono stati rinvenute diverse dosi di stupefacenti (cocaina, hashish, marjuana), detenute per uso personale, che hanno determinato la segnalazione al Prefetto di sette persone, per l’applicazione delle sanzioni amministrative previste.

CROTONE – Arrestato dalla Polizia di Stato per stalking nei confronti dell’ex moglie e del suo compagno

Gli operatori della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, hanno tratto in arresto un sessantunenne  crotonese, indagato del reato di stalking nei confronti della sua ex moglie e del suo nuovo compagno, dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Crotone.

L’uomo, sebbene fosse già destinatario della misura personale del divieto di avvicinamento all’ex moglie e al nuovo compagno, emessa a seguito di sentenza di condanna di primo grado, intervenuta per fatti analoghi nello scorso  mese di maggio,  ha provocato alle vittime, con reiterate minacce e molestie, inviando diversi messaggi dal carattere chiaramente minatorio, un perdurante stato d’ansia e di paura ed un fondato timore per la propria incolumità, obbligandoli a mutare le abitudini di vita.

Pertanto, all’esito delle indagini, la Procura della Repubblica ha richiesto una idonea misura cautelare al G.I.P., che ha emesso il provvedimento restrittivo, in regime di arresti domiciliari.

“Io non muoio”: la penna della giornalista Emilia Condarelli promuove la rivoluzione culturale contro la violenza di genere

“Io non muoio” – queste le parole che Maria Antonietta Rositani pronunciò rispondendo alla minaccia del suo aggressore che, dandole fuoco, le aveva urlato di morire. Da queste stesse parole e dalla pregnante testimonianza di vita di Maria Antonietta, divenuta simbolo di forza e fede incrollabili, nasce nero su bianco il libro “Io non muoio”, scritto dalla profonda e toccante penna della giornalista Emilia Paola Ines Condarelli.

Una storia dai tratti straordinari e dolorosi, quella di Maria Antonietta Rositani: una donna che è riuscita a trasformare la sua tragedia personale in un simbolo di resilienza, coraggio e lotta contro la violenza di genere. Questa testimonianza, che attraversa le pagine del libro come un filo di vita sospeso tra sofferenza e speranza, è destinata a scuotere le coscienze e accendere i riflettori su un tema purtroppo ancora troppo attuale: la violenza contro le donne.

Tutto ha inizio il 12 marzo 2019, quando Maria Antonietta Rositani viene brutalmente aggredita dall’ex marito, Ciro Russo. Quel giorno, l’uomo tenta di ucciderla cospargendola di benzina e dandole fuoco, in un gesto folle e disperato di controllo e violenza. La vita di Maria Antonietta, in quell’istante, sembra spezzarsi per sempre. Le fiamme avvolgono il suo corpo, il dolore è insopportabile, eppure la pioggia, che in quel momento scende copiosa, crea una pozzanghera che contribuisce a spegnere le fiamme. Un segno che Maria Antonietta, con fede incrollabile, legge come l’intervento divino: “Dio ha voluto che piovesse quel giorno,” racconta, “e quella pozzanghera mi ha salvato la vita.” Una fede che non l’ha mai abbandonata, neanche nei giorni più bui.

Maria Antonietta lotta per un anno intero tra la vita e la morte, tra ospedali e operazioni, tra dolore e speranza. Non si arrende mai. E proprio questo spirito indomabile ha colpito Emilia Condarelli, che ha deciso di dar voce alla sua storia con “Io non muoio”, un libro che non è solo una testimonianza, ma un vero e proprio manifesto per la rivoluzione culturale di cui il nostro Paese ha disperatamente bisogno.

Un incontro che ha cambiato tutto

Il progetto di questo libro nasce da una stretta di mano, un gesto semplice ma simbolico, tra la giornalista e la vittima. Un incontro che non avviene per caso, ma grazie all’intervento del padre di Maria Antonietta, Carlo Rositani, il quale, subito dopo l’aggressione alla figlia, si è rivolto proprio ad Emilia Condarelli per chiederle aiuto. Sentiva il bisogno urgente di far conoscere la gravità di quanto accaduto, di dare risonanza a una vicenda che avrebbe potuto restare impigliata nelle pieghe di una giustizia lenta e talvolta inadeguata. Voleva che la storia di Maria Antonietta non fosse solo un caso di cronaca nera, ma diventasse un simbolo di lotta e di cambiamento.

Ed è qui che emerge una profonda contrapposizione tra due uomini: Ciro Russo, l’aggressore, e Carlo Rositani, il padre. Da una parte un uomo che fa della violenza e del controllo la propria bandiera, tentando di dominare attraverso la brutalità la vita di una donna che voleva solo essere libera. Dall’altra, un padre che, nonostante il dolore immenso di vedere la propria figlia in bilico tra la vita e la morte, riesce a trasformare quella sofferenza in forza. Carlo Rositani non si lascia piegare dalla disperazione, ma si erge come un baluardo di coraggio e dignità, intraprendendo un cammino di lotta culturale e sociale, mosso dal desiderio di giustizia non solo per Maria Antonietta, ma per tutte le donne vittime di violenza.

Questa contrapposizione ci ricorda che il patriarcato, spesso ridotto e banalizzato come un concetto esclusivamente negativo, porta in sé una realtà più complessa. Se da una parte esistono uomini come Ciro Russo, che incarna il lato oscuro e oppressivo del potere maschile, dall’altra ci sono figure come Carlo Rositani, che rappresentano un patriarcato positivo, fatto di protezione, amore e rispetto. Un patriarcato che sa essere custode della vita, che raccoglie la propria forza non per dominare, ma per difendere chi è più vulnerabile. Carlo, in un momento di profonda sofferenza, è riuscito a canalizzare la sua forza non solo per il bene di sua figlia, ma per il bene di tutte le donne, divenendo un simbolo di speranza e di lotta contro la violenza.

Un libro come strumento di rivoluzione culturale

“Io non muoio” non è solo il racconto di una vicenda drammatica. È un grido di rivoluzione. Maria Antonietta ha scelto di non farsi schiacciare dalla violenza subita, ma di utilizzarla come vessillo per combattere una battaglia più grande, non solo per sé stessa, ma per tutte le donne che ancora oggi vivono nel terrore e nell’abuso. E soprattutto per quelle che non ce l’hanno fatta, quelle che sono cadute sotto i colpi di chi, come Ciro Russo, ha cercato di spegnere la loro luce.

Il libro presentato anche presso la Camera dei deputati diventa così un manifesto di denuncia contro un sistema che troppo spesso non protegge a sufficienza. Il “Codice Rosso”, introdotto con l’intento di accelerare i tempi per le denunce delle donne vittime di violenza, spesso non viene applicato con la dovuta prontezza, e le lungaggini burocratiche continuano a mettere in pericolo chi trova il coraggio di denunciare. Emilia Condarelli, attraverso la storia di Maria Antonietta, non solo racconta una tragedia, ma punta il dito contro un sistema che deve essere riformato alla radice. Il cambiamento culturale di cui parla “Io non muoio” passa dalla prevenzione, dall’educazione e dalla consapevolezza. Non possiamo più permetterci di rimanere in silenzio.

Emilia Condarelli: la giornalista che lotta contro la violenza

Emilia Condarelli non è solo una penna al servizio della cronaca. È una donna che da anni si batte contro ogni forma di violenza. Non solo quella di genere, ma la violenza tutta. Con la sua associazione Cult 3.0, si prende cura delle donne che sono state vittime di abusi, le sostiene nel difficile percorso di rinascita, offrendo non solo aiuto psicologico e legale, ma anche uno spazio sicuro dove ricominciare a vivere. L’impegno di Condarelli è quello di costruire una rete solidale, fatta di donne che aiutano altre donne, perché la forza della comunità può diventare uno scudo contro la solitudine e la paura.

L’umanità e la sensibilità con cui Emilia si è calata nel vissuto di Maria Antonietta sono palpabili in ogni pagina del libro. La fede cristiana, che ha rappresentato per la Rositani un’ancora di salvezza nei momenti più difficili, emerge con forza anche nella narrazione, ma non come un elemento passivo. È la fede attiva di chi si sente grata per una seconda possibilità di vita, di chi ringrazia Dio anche per i dettagli più piccoli, come quella pioggia provvidenziale che ha contribuito a spegnere le fiamme. Una fede che si trasforma in una missione: quella di proteggere e aiutare altre donne, affinché nessuna debba più passare attraverso l’inferno di Maria Antonietta.

Speranza e impegno concreto

In mezzo al dolore e alla denuncia, c’è spazio anche per la speranza. Il libro di Emilia Condarelli, infatti, non si limita a raccontare il dramma, ma apre una finestra verso il futuro. La lotta contro la violenza sulle donne non è persa, anzi, esistono realtà come Cult 3.0 che quotidianamente si battono per la prevenzione, l’informazione e il supporto. Non siamo soli in questa battaglia, e c’è ancora molto da fare, ma ogni passo avanti, ogni testimonianza, ogni vittoria, rappresenta una conquista di civiltà.

“Io non muoio” è un libro che tutti dovrebbero leggere, non solo per comprendere la gravità di quanto accaduto a Maria Antonietta, ma per rendersi conto che la violenza di genere non è un problema lontano, ma una piaga che colpisce il cuore della nostra società. Emilia Condarelli, con la sua scrittura potente e toccante, ci invita a riflettere, a non restare indifferenti, e soprattutto a unirci in un coro di voci che, insieme, possano gridare: “Stop violenza.”

SARA MANCINI

TAURIANOVA – Convegno internazionale dei critici letterari, “Mediterraneo – Da Corrado Alvaro alla letteratura moderna”

Il 25 e il 26 ottobre 2024, si terrà a Taurianova (RC), presso la Sala Consigliare, il Convegno internazionale dei critici letterari. Il titolo di questa edizione sarà “Mediterraneo – Da Corrado Alvaro alla letteratura moderna”.

L’evento è a cura di AICL (Assocition Critiques Litteraires) e dell’Amministrazione Comunale di Taurianova.

Con il patrocinio di: Ministero della Cultura, Regione Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria, Centro per il Libro e la Lettura, Calabria Straordinaria e Consulta delle associazioni e della società civile di Taurianova.

Parteciperanno al Convegno, in qualità di delegati relatori, critici letterari, accademici, studiosi e scrittori da diverse parti del mondo, come  Spagna, Portogallo, Austria, Romania, USA, Francia, e di numerose città italiane tra cui Cagliari, Roma, Taranto, Modica, Matera, Ispica, Torino.

 

PROGRAMMA

Venerdì 25 ottobre

Ore 10:00 -13:00

Saluti istituzionali e apertura dei lavori con:

  • Rocco Biasi, Sindaco di Taurianova
  • Maria Fedele, Assessore alla Cultura di Taurianova
  • Pierfranco Bruni, Presidente della Commissione Capitale del Libro
  • Neria de Giovanni, Presidente AICL
  • Coordina e presiede Pierfranco Bruni

 

Pausa Pranzo

 

Ore 16:00

Ripresa dei lavori

  • Coordina e presiede Angel Basant, Vicepresidente AICL, Spagna

 

Sabato 26 ottobre

Ore 10:00-13:00

Chiusura dei lavori

  • Coordina e presiede Stefan Damian, Vicepresidente AICL, Romania

 

Nel pomeriggio è inoltre prevista una visita guidata del territorio.