REGGIO – [VIDEO] Università “Mediterranea”, conferita ad Alberto Angela laurea magistrale “honoris causa” in Scienze Forestali e Ambientali

Si è svolta questa mattina presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria una cerimonia di laurea che ha visto come protagonista il paleontologo e noto divulgatore televisivo Alberto Angela, al quale è stata conferita “honoris causa” la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Forestali e Ambientali – LM 73.

I temi trattati durante la cerimonia sono stati numerosi: a partire dall’offerta formativa, dai progetti per il 2025 e dai traguardi raggiunti dalla Mediterranea, ampliamente esposti dal magnifico rettore Giuseppe Zimbalatti nel suo discorso inaugurale; passando poi agli interventi di Isabella Scardino, presidente del Consiglio degli Studenti, di Marcello Spagnolo, rappresentante del Personale tecnico amministrativo bibliotecario in Senato Accademico, di Winner Ozekhome, studente di origini nigeriane laureato in Ing. dell’Informazione e prossimo alla laurea magistrale in Ing. Informatica e dei sistemi per le Telecomunicazioni alla UniRC, che ha avuto la possibilità di raccontare la sua storia di rivalsa personale anche per merito della nostra università, ribadendo: “La Mediterranea non è stata la mia prima scelta, ma sicuramente quella migliore possibile”; fino ad arrivare alla lectio magistralis dell’ospite d’onore Alberto Angela, che si è incentrata sulle bellezze del Mediterraneo, su quanto quest’ultimo da millenni sia un mezzo di interconnessione fra i popoli che vi si affacciano e su come l’Italia, trovandosi al centro, abbia assorbito come una spugna tutta questa diversità.

Il noto divulgatore, in qualità di paleontologo prima ancora di personaggio televisivo, come ha voluto ben sottolineare, ha anche evidenziato l’importanza del Museo Archeologico della nostra città, definendolo “il più importante al mondo”, anche ed ovviamente per le sue più preziose sculture, i Bronzi di Riace, che “sembrano persone vive, non pezzi di metallo. Sembrano respirare“.

 

 

A concludere l’evento il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che ha posto l’attenzione sul crescente sviluppo della nostra regione: dal porto di Gioia Tauro che assiste ad un continuo aumento di numero di container, alle tre università calabresi che sono in costante crescita riguardo a prestigio e iscrizioni, evidenziando l’importanza per l’amministrazione, ma anche e soprattutto per i cittadini, di sviluppare un senso d’appartenenza regionale e di promuovere la nostra terra “piena di meraviglie che spesso nemmeno i calabresi conoscono”.

L’Università Mediterranea ha inaugurato l’Anno Accademico 2024/2025 con il conferimento della Laurea HC ad Alberto Angela

“Le immatricolazioni alla Mediterranea stanno crescendo. Nell’anno in corso l’aumento supera il 5%. È un dato che può ancora migliorare, considerato che le iscrizioni sono ancora aperte.”
 
L’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, alla presenza di tutte le autorità civili, militari e religiose, e di tutte le componenti accademiche, ha inaugurato il proprio Anno Accademico 2024/25. La cerimonia di inaugurazione è stata impreziosita dal conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Forestali e Ambientali ad Alberto Angela.
Nel suo intervento di apertura il Rettore Giuseppe Zimbalatti, dopo aver ringraziato tutti gli intervenutiha presentato la annuale relazione generale sullo stato e sulle prospettive dell’Ateneo. Di seguito alcuni significativi passaggi.
“È stato un anno di intenso lavoro, ma anche di soddisfazioni, in cui sono stati ottenuti risultati, a volte superiori alle attese, anche se le cose da fare sono ancora tantissime. Il tutto è stato possibile grazie all’impegno della comunità accademica, che lavora motivata e coesa sugli obiettivi dell’Ateneo ed ha rivolto un sentito ringraziamento alla struttura amministrativa, a tutti i componenti degli organi di governo e gestione (Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Collegio dei Revisori, Consiglio degli Studenti, Nucleo di Valutazione, Presidio di Qualità, CUG, Cus, RUS, Scuola di Dottorato …..),  ai Prorettori ed ai  Delegati”.
 

Una Università in crescita.

“Le immatricolazioni alla Mediterranea stanno crescendo. Nell’anno in corso l’aumento supera il 5%. È un dato che può ancora migliorare, considerato che le iscrizioni sono ancora aperte.
Un ulteriore dato significativo, che testimonia una crescente attrattività del nostro ateneo, è quello relativo agli iscritti provenienti da altre regioni, generalmente in crescita negli ultimi 3 anni e con un incremento di addirittura il 9% nel 2023.Nell’ultimo anno accademico, grazie al determinante apporto della Regione Calabria, sono state assegnate ben 1.625 borse di studio. Ciò ci consente di collocarci al primo posto per l’indicatore Borse di studio nell’annuale classifica Censis (2024/2025) delle Università Italiane fino a 10.000 studenti. Nella medesima classifica, per l’indicatore Strutture, dato rilevante, occupiamo un’ottima seconda posizione”.
Importanti indicatori ufficiali confermano l’efficacia delle azioni messe in campo negli ultimi anni per aggiornare, migliorare e promuovere l’offerta didattica, ridurre gli abbandoni, favorire la carriera degli studenti.
Risulta inoltre in crescita il dato che indica il livello di attrattività dell’Ateneo rispetto agli studenti Erasmus stranieri in mobilità incoming.
 

L’avvio del Polo Universitario Carcerario

Il nostro Ateneo presenta una didattica avanzata e continuamente adeguata alle esigenze del mercato del lavoro e del territorio, contribuendo in modo significativo ai benefici economici e sociali della comunità. In questo contesto, è particolarmente rilevante l’avvio del Polo Universitario Carcerario, grazie alla sensibilità ed alla disponibilità della Dirigenza Carceraria, per garantire il diritto allo studio universitario anche ai detenuti.
 

La Mediterranea per il sociale

Per la prima volta avremo un importante supporto alla struttura amministrativa dell’Ateneo ed alla sua efficienza, in tema di miglioramento dei servizi, grazie all’adesione al programma “Le Università per la cultura sociale”, nell’ambito del Servizio Civile Universale promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono 60 i giovani volontari, di età compresa tra 18 e 28 anni assunti in questi giorni nell’ambito di tale iniziativa che determina, inoltre, un impatto socioeconomico rilevante per il nostro territorio e rappresenta per gli stessi un’occasione di sviluppo professionale, culturale, economico e sociale.
Per rimanere in ambito sociale, riteniamo di aver fatto una buona cosa aderendo con entusiasmo all’iniziativa internazionale dei Corridoi Universitari per Rifugiati “University Corridors for Refugees (Progetto UNICORE), in collaborazione con la Charitas Diocesana, mettendo a disposizione ben 4 borse di studio. Siamo alla fase finale: 4 studenti africani rifugiati in Senegal, presto arriveranno presso il nostro Ateneo per immatricolarsi in discipline agrarie.
Con entusiasmo abbiamo aderito all’iniziativa del Garante per l’Infanzia della Calabria che prevede un accordo finalizzato alla cooperazione per attività di sensibilizzazione, formazione iniziale e continua dei Tutori Volontari di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) della Calabria.
 

Aumentano i Servizi agli studenti

L’Ateneo promuove la rimozione delle barriere di natura economico-sociale e individuale, mediante l’erogazione di benefici economici e di servizi alla persona, attraverso le azioni del Diritto allo studio.
I nostri servizi prevedono già, ad esempio, agevolazioni nel campo della mobilità, grazie agli accordi con Trenitalia e con la Municipalizzata dei trasporti ATAM, contributi per gli alloggi e servizi abitativi a tariffa agevolata, servizi per le fasce deboli, un presidio medico sanitario, il potenziamento del servizio di Counseling Psicologico e servizi sportivi e per il tempo libero.
Nell’ultimo anno, hanno visto la luce: la nuova Sala Cineforum di Ateneo ed il Bosco Urbano della Mediterranea, con oltre 5.000 alberi tipici della macchia mediterranea, attrezzato per una fruizione culturale e naturalistica da parte alla comunità accademica e della cittadinanza, in aggiunta alla recente apertura di un’area calistenica realizzata in altri spazi verdi di Ateneo.
Sempre più numerosi ed estesi a più aree disciplinari sono gli Accordi Interistituzionali Erasmus e molto proficue sono le esperienze di Doppia Laurea e di mobilità con Università estere.
La Cerimonia inaugurale è proseguita con gli interventi degli studenti Isabella Scardino presidente del Consiglio degli Studenti che si è detta onorata di poter parlare a nome di tutti gli studenti della Mediterranea, cuore pulsante di questa università che “ogni giorno dà l’opportunità di crescere non solo come professionisti, ma anche come cittadini del mondo, con una visione aperta, curiosa e innovativa” e dello studente Winner Ozekhome, che, dopo aver conseguito la laurea triennale in  Ingegneria informatica, ha proseguito il suo percorso magistrale, commuovendo la platea col racconto della sua vita stravolta durante l’ultimo anno di liceo, quando un commando terroristico di Boko Haram, assaltando il suo Istituto, seminando morte e distruzione, lo obbligò ad un terrificante e disperato viaggio, in cerca di salvezza e libertà, per Winner “quando una passione ti brucia dentro, ti permette di mantenere fisso l’obiettivo della meta da raggiungere, cancellando i dolori e le sofferenze, che lungo il percorso si possono subire“.
Ha chiuso gli interventi della Cerimonia inaugurale il rappresentante del PTAB in Senato Accademico Marcello Spagnolo per il quale “il personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario della Mediterranea opera ogni giorno per far diventare sempre più il nostro Ateneo un centro di eccellenza ed un punto di riferimento per tutto il territorio ed è parte attiva nella costruzione di una Università più moderna, inclusiva e capace di rispondere alle esigenze di un mondo in continuo cambiamento”.
A seguire si è svolta la Cerimonia di consegna della Laurea Honoris Causa ad Alberto Angela, con la Lavdatio tenuta da Giuseppe Bombino che ha definito l’illustre antropologo “un varco tra noi e la scienza, che ha saputo leggere e interpretare le dinamiche e gli equilibri, le evoluzioni e le fragilità di un ecosistema che non ha ancora del tutto rivelato la sua ancestrale memoria.
Alberto Angela rappresenta, soprattutto per i giovani, la più autentica e vera personalità in grado di affermare come la Conoscenza e il progresso culturale, tecnico-scientifico e civile siano le uniche opportunità per rispondere alle profonde trasformazioni socio-economiche e ai cambiamenti ambientali in atto a scala planetaria”.
 
Le motivazioni del conseguimento sono state illustrate dal neo Direttore del Dipartimento di Agraria Marco Poiana, “il Dott. Alberto Angela ha “elaborato” un uso sapiente del mezzo televisivo, facendolo divenire strumento di elevazione Culturale della Popolazione e di promozione della Conoscenza. Con particolare riferimento alla trattazione dei temi inerenti alle risorse naturali e agli equilibri ambientali, il modello di comunicazione attuato elegge lo spettatore ad interlocutore privilegiato del metodo scientifico, consegnandogli, in una dimensione filosofica inedita e creativa, la possibilità di partecipare alla conoscenza e alla scoperta. I Documentari da lui proposti evidenziano una matura conoscenza delle discipline biologiche e naturalistiche applicate ai sistemi naturali; con una divulgazione scientifica orientata alla conservazione e valorizzazione degli habitat naturali e delle foreste, sempre supportata da una significativa ed intensa attività di aggiornamento e di valorizzazione dei risultati e dei prodotti della ricerca scientifica”.
Il dottore Alberto Angela con la sua Lectio magistralis, ha affascinato il pubblico presente che ha seguito il tema scelto per “Mediterraneo/a… sul mare della conoscenza”, con grande attenzione “Per parlare di questo “mare tra le terre” non potrei immaginare un luogo più adatto di Reggio Calabria, una città che da millenni incarna l’essenza di questo mare, un crocevia di popoli e culture che si sono intrecciate sulle sue sponde. Il Mediterraneo non è solo un mare, ma è una sorta di “teatro naturale” dove si sono svolti alcuni dei capitoli più significativi della storia umana, rendendolo un luogo unico al mondo.
Questo mare, che funge da ponte tra mondi diversi, ha dato origine a concetti che hanno permeato la nostra vita quotidiana, come il clima mediterraneo e la dieta mediterranea. Questi non sono semplici parole, ma un intero ecosistema e uno stile di vita i cui caratteri sono ben noti in tutto il mondo.
L’idea di “Mare Nostrum”, evocata un tempo dai Romani, deve essere recuperata e reinterpretata. Pur essendo numerose le nazioni e i popoli che vi si affacciano, il Mediterraneo deve ora diventare realmente il “Mare nostro”, in cui “nostro” non è da intendersi in termini di possesso, ma di appartenenza. Ognuno di noi è parte integrante di questa ricchissima eredità e non possiamo sottrarci, a nessun livello, alla creazione di un percorso comune che condivida la responsabilità della sua protezione“, tra i passaggi più significativi delle lunghe argomentazioni condivise dall’illustre ospite.
Ha concluso l’evento il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto “Il sistema universitario calabrese è intimamente legato al futuro della Calabria, che sta dimostrando di avere eco-distretti del sapere di grande eccellenza. Tutti gli atenei calabresi stanno crescendo con studenti straordinari. L’impegno delle istituzioni è quello di creare le condizioni affinché questi giovani possano rimanere in Calabria”. Sono convinto che seminare tanti saperi in una parte del Paese, in Calabria, che può essere un hub per l’Europa verso il Mediterraneo e i Paesi che si affacciano su esso, significa prepararsi a fare della Calabria una regione centrale in Europa. Ed allora, avere eco-distretti del sapere significa prepararsi a non perdere questa occasione. Credo che il sistema universitario calabrese sia così solido da essere pronto a questa sfida. E la circostanza della consegna di una laurea honoris causa ad un’icona della cultura italiana come Alberto Angela dimostra che c’é grande interesse nei confronti dell’Università Mediterranea da parte della comunità culturale ed accademica italiana”.

CALABRIA – Lavoro, Occhiuto e Calabrese presentano Piano occupazione 2023-2027: “Programmate importanti misure di stabilizzazione”

“Credo che questo governo regionale sia l’unico nella storia degli ultimi 30 anni a non aver ampliato il bacino dei precari, anzi ad aver lavorato per contenerlo, per assorbirlo con iniziative rivolte alla stabilizzazione”.

Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano delle Politiche attive del lavoro (Padel), alla quale sono intervenuti anche l’assessore alle Politiche del lavoro e alla Formazione professionale, Giovanni Calabrese, e i dirigenti generali, del dipartimento Lavoro, Fortunato Varone, e del dipartimento Programmazione, Maurizio Nicolai.

Padel è il Piano per l’occupazione 2023-2027, a valere sul PR Calabria Fesr-Fse+ 2021 – 2027, in ambito Fse+, relativamente alle priorità “Una Calabria con più opportunità” e “Una Calabria più inclusiva per i giovani”.

Uno strumento, nuovo e strategico, concepito in sinergia tra Dipartimenti Lavoro e Programmazione Unitaria della Regione, con l’obiettivo di garantire nuove forme di lavoro in Calabria.

Tredici gli interventi previsti per una dotazione finanziaria complessiva di 183 milioni di euro.

“Con questo Piano – ha aggiunto Occhiuto – abbiamo voluto programmare, con fondi PR Calabria Fesr-Fse+ 2021 – 2027, nuovi interventi, 13 per la precisione, raggruppati in quattro tipologie con interventi rivolti all’autoimprenditorialità, all’occupazione, formazione e competenze, servizi per il lavoro, la maggior parte dei quali in avvio entro fine 2024 e alcuni nei primi 6 mesi del 2025.

Mi piace che una parte di queste risorse siano state destinate a sviluppare percorsi per incentivare il lavoro da remoto, che diventa anche un modo per rigenerare i nostri borghi. che rischiano di morire perché non c’è più la presenza dei giovani”.

“Un altro nostro obiettivo di cui si tiene conto in questo Piano è quello di far diventare l’immigrazione una circostanza, un’occasione, per creare un tessuto di lavoro diffuso sul territorio, attraverso lo stimolo verso iniziative di cooperazione per i tanti migranti che la Calabria accoglie.

Ringrazio – ha concluso il presidente Occhiuto – l’assessore Calabrese e i dipartimenti regionali Lavoro e Programmazione, con i dirigenti generali, Fortunato Varone, Maurizio Nicolai, per il lavoro svolto, per la stesura di un Piano che prevede incentivi anche per l’auto-imprenditoria femminile e per l’economia sociale. Un Piano pensato per i giovani, le donne e i lavoratori svantaggiati con una serie di importanti misure dirette a migliorare l’inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro, a promuovere un lavoro di qualità, a potenziare l’integrazione pubblico-privato e le competenze digitali e verdi”.

L’assessore Calabrese ha raccontato l’iter per la stesura del Piano per l’occupazione “frutto – ha affermato – di uno studio approfondito della situazione economica calabrese”. “Oggi – ha proseguito – è un momento importante e di grande soddisfazione. Finalmente si inizia a programmare e non più a lasciare al caso avvisi sporadici. Siamo di fronte ad una programmazione importante che nasce anche dal confronto con le associazioni di categoria e con i sindacati, dalla concertazione al Tavolo per il lavoro. Siamo partiti da zero, da un momento in cui non c’era nulla, mancava anche una norma di riferimento e con l’approvazione della legge sulle politiche del lavoro, con la costituzione del Tavolo, con l’agenzia per il lavoro, oggi siamo arrivati a presentare questo Piano che prevede risorse importanti per 183 milioni di euro attraverso una serie di misure che siamo certi e convinti porteranno occupazione seria, reale e di qualità in Calabria”.

“Un risultato importante – ha rimarcato l’esponente della Giunta – ottenuto grazie al dipartimento Lavoro, con il direttore Varone, e al dipartimento Programmazione, con il direttore Nicolai. Insieme si sta portando avanti l’indirizzo politico del presidente Occhiuto e del governo regionale. La nostra priorità è quella di fare in modo che i calabresi possano rimanere in Calabria attraverso un lavoro vero, attraverso una formazione di qualità andando a risolvere le problematiche serie che vengono dal passato e soprattutto programmando in base alle esigenze delle aziende calabresi. Inoltre, abbiamo sviluppato misure che prevedono anche il lavoro di smart working con l’obiettivo di ripopolare le aree interne. Con tutti questi strumenti possiamo veramente rappresentare le esigenze di tutte le aziende”.

“Il lavoro per poter vivere in una regione come la nostra è fondamentale e importante. Perciò, l’utilizzo di queste risorse è una risposta a tutte le incertezze. Per la prima volta pianifichiamo un Piano per lavoro con largo anticipo attraverso una serie di avvisi importanti che metteremo in campo entro il prossimo anno; ciò significa che c’è oggi da parte del governo regionale un cambio di passo, un approccio culturale diverso nell’affrontare queste problematiche. Altri interventi riguardano gli incentivi per le imprese che puntano a migliorare le condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro. Abbiamo anche previsto misure per il lavoro in smart working con l’obiettivo di ripopolare le aree interne, abbiamo una gamma di strumenti importanti a 360 gradi che possono rappresentare le esigenze di tutte le aziende. La programmazione di queste risorse, per la prima volta pianificate con largo anticipo, attraverso strumenti che metteremo in campo entro il prossimo anno, significa che c’è oggi un cambio di passo da parte della politica regionale. Il nostro obiettivo – ha dichiarato infine l’assessore Calabrese – è quello di raggiungere 10 mila persone con le misure di politica attiva del lavoro: questo sarebbe un grande segnale di cambiamento per far restare i nostri giovani in Calabria”.

In allegato i 13 interventi del Piano per l’occupazione 2023-2027che sono stati illustrati nel dettaglio dal dirigente Varone il quale ha sottolineato che “per la prima volta si realizza un Piano che prevede una pianificazione di numerosi interventi con una tempistica certa e con la maggior parte degli avvisi a sportello, per dare la possibilità a tutti di partecipare e di trovare sempre uno strumento utile per lavoratori e imprese”.

CROTONE – Sbarco di migranti del 12 ottobre: in carcere due scafisti

Il 12 ottobre scorso, presso il porto di Crotone, si è registrato lo sbarco di  42 migranti di nazionalità afgana, pakistana e irachena giunti con una imbarcazione intercettata in mare dalla locale Capitaneria di Porto.

La Squadra Mobile ha avviato le indagini finalizzate all’individuazione degli scafisti e, grazie alle dichiarazioni rilasciate dai migranti e all’analisi degli apparecchi cellulari a loro in uso, è stato possibile ricostruire tutte le fasi del viaggio, dalla partenza dalla Turchia sino all’arrivo sulle coste crotonesi, e di individuare due cittadini stranieri di nazionalità uzbeka,  come coloro che avevano condotto il natante.

Al termine dell’attività investigativa, che ha permesso di acquisire a carico dei due stranieri elementi determinanti ed atteso il concreto pericolo di fuga, i predetti sono stati posti in stato di fermo di polizia giudiziaria per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

 

 

REGGIO – “Ri-generare Arghillà, costruire comunità”, scoperte le targhe e la mappa di quartiere

L’assessore al Welfare Nucera: «Non bisogna arrendersi di fronte agli atti vandalici che si sono susseguiti, serve restare uniti per la rinascita di questo territorio»
Il viaggio di “Ri-generare Arghillà, costruire comunità”, dopo la firma del protocollo a palazzo San Giorgio grazie al progetto F.A.T.A. che vede insieme il Comune di Reggio Calabria, il Consorzio Ecolandia e la Chiesa Valdese, è proseguito nel quartiere nord della città dello Stretto grazie al taxi sociale del progetto.
Un percorso che si è snodato lungo le strade di Arghillà per scoprire l’installazione delle targhe toponomastiche, fino alla posa in opera della targa di Piazza Integrazione dei Popoli che ha visto il finale con la scopertura della Mappa di quartiere realizzata nei giorni precedenti nel corso di un workshop coi cittadini residenti di Arghillà Nord guidati dalle maestranze di Parco Ecolandia. Si tratta dell’ultima di 40 targhe toponomastiche posizionate che danno finalmente nome alle vie del quartiere. Sarà poi attivato un qr code per far conoscere a chi è le strade sono state intitolate. Un segnale importante, come sottolineato nel corso della mattinata, è stato il fatto che le opere finora realizzate sul territorio non sono state toccate. Dopo la firma nel Salone dei Lampadari Italo Falcomatà, alla presenza del sindaco Falcomatà e del prefetto Vaccaro, alla successiva cerimonia hanno preso parte il Presidente del Consiglio Comunale Enzo Marra, l’Assessora al Welfare Lucia Nucera ed il Consigliere Giuseppe Giordano.
Come ha chiarito il presidente del Consiglio comunale Enzo Marra: «Oggi ci troviamo di fronte a un simbolo di speranza perché dietro c’è un lavoro di squadra che, grazie al progetto Fata si è concretizzato. Non sono solo delle targhe, ma molto di più. Oltre a rappresentare qualcosa questi pannelli, fatti su legno, creati da ragazzi della comunità di Arghillà che si adoperano per il proprio quartiere, mostrano che quando si lavora in rete i sogni si avverano».
E l’assessore comunale alle Politiche sociali e Welfare, Lucia Anita Nucera ha specificato: «È una bella sinergia tra istituzioni, associazioni ma anche tra religioni perché c’è la chiesa Valdese e la chiesa Cattolica e questo lavoro si fa per tutti. Dal 2014, e negli anni a seguire, l’Amministrazione Falcomatà ha fatto un grande lavoro su Arghillà. Sicuramente c’è ancora molto da fare, ma i risultati sono arrivati. Il bello deve nascere da loro, dalle persone. Non bisogna arrendersi di fronte agli atti vandalici che si sono susseguiti, serve restare uniti per la rinascita di questo territorio».

REGGIO – Prende forma il nuovo Parco Urbano del Rione Marconi, il Sindaco Falcomatà: “E’ una sfida al degrado, ma insieme possiamo vincerla”

Sopralluogo del primo cittadino di Reggio Calabria che insieme agli assessori Franco Costantino e Carmelo Romeo e ai consiglieri delegati Massimiliano Merenda e Giovanni Latella ha preso visione dello stato di avanzamento del cantiere che era stato oggetto, nei giorni scorsi, di alcuni atti vandalici

Prende forma il Parco urbano del Rione Marcone, uno spazio tolto al degrado e ridisegnato per le famiglie e gli sportivi con una palestra all’aperto, un parco giochi attrezzato, un campo polivalente rimesso a nuovo ed una fontana artistica.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà, insieme agli assessori Franco Costantino e Carmelo Romeo, al consigliere comunale delegato al Decoro Urbano, Massimiliano Merenda, ed al consigliere Giovanni Latella, ha effettuato un sopralluogo per constatare l’andamento del cantiere realizzato grazie ai fondi del Pnrr per quasi un milione di euro.

«Si continua a recuperare spazi che, oramai, erano teatro di degrado ed abbandono», ha detto il sindaco Falcomatà sottolineando «l’importanza di sottrarli all’incuria e all’inciviltà per restituirli ai cittadini attraverso un’attività di rigenerazione urbana e ricostruzione di un senso di comunità». «Al Rione Marconi – ha aggiunto – uno dei quartieri popolari più popolosi della città, vi era un “non luogo” che mortificava quei cittadini di buona volontà che, da anni, provano a mantenere una cultura ed una educazione del vivere civile. Qui, associazioni e comitati di quartiere, avevano difficoltà a muoversi in un contesto, oggettivamente, degradato. Adesso, quest’area è stata quasi completamente recuperata ed è diventata uno spazio sociale, un parco per i più piccoli, un’area fitness coerente con quanto stiamo facendo in altre piazze cittadine». «I lavori – ha spiegato il sindaco – procedono bene e, naturalmente, il sopralluogo è finalizzato anche a pensare l’utilizzo delle economie dell’appalto, considerato che le risorse si devono spendere bene e tutte. Non esistono quartieri di serie A e di serie B, ma ognuno deve avere propri spazi adeguati alle necessità della comunità». «Anche qui – ha continuato Giuseppe Falcomatà – sorgerà una piazza d’acqua come quella del Tempietto, in coerenza con una programmazione, un’idea di sviluppo e di utilizzo degli spazi». Il sindaco ha, così, ringraziato il consigliere Massimiliano Merenda che «ha seguito, sin dall’inizio, l’intera opera», l’assessore Costantino, il rup Tigani e la ditta che «sta eseguendo lavori nel pieno rispetto dei tempi».

Per l’assessore Franco Costantino, «i cittadini che conoscono il contesto, soprattutto i residenti, possono già vedere il cambiamento». «La nuova area del Rione Marconi – ha spiegato – è stata realizzata con materiali di qualità, ecologici, che consentono di vivere il luogo in tutta la sua funzionalità e bellezza. Presto, quindi, la vedremo animata da giovani ed anziani, una sana commistione che potrà essere da stimolo per modificare il modo di vivere il territorio».

Il consigliere delegato Massimiliano Merenda ha ribadito come «l’investimento sia stato fortemente voluto dall’amministrazione Falcomatà in una zona che, pur sembrando periferia, è in realtà a due passi dal centro». «Era un’area completamente degradata e continuamente oggetto di sversamento di rifiuti – ha proseguito – ed è nostro dovere restituirla ai cittadini». «La speranza – ha concluso il consigliere Merenda – è che questo luogo possa essere vissuto il più possibile affinché la cittadinanza se ne riappropri. Noi non abbassiamo mai la testa, pur avendo subito degli atti vandalici che, con le altre istituzioni, ci spingono a tenere sempre gli occhi bene aperti. Ovviamente, siamo molto determinati a riprenderci quegli spazi della città che appartengono solo ai cittadini. L’augurio è che finiscano presto i lavori cosicché la comunità di questo bellissimo quartiere possa, finalmente, rivivere una quotidianità in maniera normale».

CALABRIA – Davide Tavernise, consigliere regionale:”Ad un anno dall’annuncio delle 60 nuove ambulanze, 20 di queste risultano inutilizzabili”

Aveva promesso un cambio di rotta nella gestione della Sanità pubblica calabrese – afferma Davide Tavernise, consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle e invece ci ritroviamo a fare i conti con gli stessi problemi di sempre. Sprechi e inefficienze continuano a caratterizzare anche questa nuova creatura, Azienda Zero, che al di la del nome si muove in perfetta continuità col passato.

Era il 31 ottobre 2023 quando Occhiuto, in pompa magna, presentava nella piazza “San Francesco di Paola” della Cittadella regionale le nuove 60 ambulanze che avrebbero dovuto incrementare il parco mezzi del servizio di emergenza-urgenza. Ad un anno da quell’annuncio, 20 di queste risultano inutilizzabili.  Vorrei sapere – continua Tavernise – come giustifica le 20 ambulanze ferme in un deposito a Serra Spiga per mancanza di requisiti minimi di sicurezza, è infatti assente l’airbag lato passeggero, il presidente della Giunta regionale? Come è possibile sia stata autorizzata tale spesa che, complessivamente, per 60 ambulanze, tra cui le 20 inutilizzabili, ha impegnato la cifra di 9 milioni e 420mila euro? Chi pagherà per risarcire le casse pubbliche per tale inutile spesa? Risposte che il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria dovrebbe dare a tutti i cittadini prima che alla politica.

In verità il caso delle ambulanze ferme in una regione che ha assoluto bisogno di risolvere i problemi dell’emergenza/urgenza è solo la punta dell’iceberg, la cosa più visibile che fa più notizia. Ma i mali della nostra sanità si annidano altrove e la politica entra a gamba tesa in questo discorso perché continua a decidere e a imporre una gestione che cozza con le pratiche della buona amministrazione.
Al di là del racconto social dell’Occhiuto versione influencer – conclude il consigliere – c’è una realtà che i cittadini conoscono molto bene che si aggraverà con l’approvazione dell’autonomia differenziata. Anche in questo caso Occhiuto dovrà ben presto assumersi una responsabilità politica.

REGGIO – Aggrediti poliziotti presso il Presidio ospedaliero “Morelli”, arrestato 53enne reggino

Gli Agenti della Polizia di Stato, in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno arrestato un 53enne reggino in flagranza dei reati di resistenza, minaccia, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

A seguito di numerose telefonate pervenute alla locale Sala Operativa, nelle quali veniva segnalata un’aggressione in atto presso il C.U.P. del locale Presidio ospedaliero “Morelli”, i poliziotti della Volante raggiungevano rapidamente il nosocomio, constatando l’effettiva presenza di un uomo di robusta costituzione intento ad inveire contro gli addetti allo sportello. Sul posto erano già presenti le Guardie Giurate in servizio presso l’ospedale ed un Agente della Polizia di Stato libero dal servizio che, dopo essersi qualificato, in attesa dell’arrivo delle Volanti, ha posto in essere delle azioni mirate a contenere l’aggressività dell’uomo, impedendogli anche di estrarre ed utilizzare un cacciavite che aveva nascosto nel proprio borsello.

Il 53enne, nonostante la resistenza fisica opposta ai poliziotti, è stato bloccato ed arrestato per i reati di resistenza, minaccia, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, nonché deferito per oltraggio a pubblico ufficiale, minaccia, violenza e lesioni ad incaricato di pubblico servizio, interruzione di pubblico servizio e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

A causa della colluttazione con l’uomo, i poliziotti intervenuti hanno dovuto sottoporsi a cure mediche, riportando traumi di vario tipo giudicati guaribili in 5 giorni.

L’autorità Giudiziaria, convalidandone l’arresto, ha disposto per l’uomo, gravato da precedenti penali e di polizia e già sottoposto a libertà vigilata, l’obbligo di presentazione alla P.G. tre volte a settimana.

MARTONE (RC) – Torna il 26 e 27 ottobre la Sagra della Castagna con caldarroste e musica popolare

Anche quest’anno Martone è pronta a dedicare un weekend interamente alle castagne. Si svolgerà infatti il 26 e 27 ottobre la storica Sagra della Castagna, evento ormai conosciuto anche fuori regione e che negli ultimi anni ha fatto arrivare migliaia di appassionati. Tutto grazie ad un allestimento sempre più curato e coreografico che anche per l’edizione 2024, farà immergere i visitatori quasi in un bosco incantato, ricreato con attenzione e passione nel centro storico.

“Stiamo definendo il programma e le ultime novità per questa edizione,  Siamo sicuri che anche quest’anno Martone sarà invasa da tanti visitatori che trascorreranno almeno una giornata diversa, conosceranno il nostro borgo e le sue tante peculiarità.  Grazie agli uffici comunali, alla Pro Loco e ai volontari che collaborano per la buona riuscita della manifestazione.  Siamo tutti chiamati a contribuire alla Sagra”.   Questa l’analisi di Daniele Loccisano, vicesindaco del paese della locride e impegnato in prima linea con i tanti volontari.

Certamente le caldarroste saranno le vere protagoniste, ma Martone si farà come sempre conoscere anche per le sue tante specialità enogastronomiche.   A partire dal baccalà, già protagonista di un evento estivo, proseguendo con le zeppole, il vino locale, i dolci alle castagne, la salsiccia locale e tante altre prelibatezze.   Passeggiando si potranno ammirare vie e scorci di panorama che riporteranno alle tradizioni calabresi o semplicemente bere in una delle tante fontane in cui sgorga l’acqua di Crini, considerata una delle migliori della Calabria.

Sabato 26 ottobre previsto in Piazza Vittorio Emanuele lo spettacolo della  Ottopiù Streetband, gruppo musicale nato a Strongoli (KR), su iniziativa di Ciro Vincenzo D’Alò e oggi apprezzato in eventi nazionali. Il genere proposto è un connubio di generi musicali (funk, samba, musica orientale e balcanica) rivisitati con un tocco di originalità negli arrangiamenti e suonati in modo itinerante e coinvolgente.

Domenica 27 ottobre  l’a.s.d. Sudtrek organizza una camminata denominata “Le Pietre du Monaceju” con partenza alle 9:30 dalla località “Quattro Strade”  per poi concludersi nel pomeriggio nel centro storico di Martone. Luogo dove nel tardo pomeriggio sarà presente il gruppo folk Nd’Arranciamu, che allieterà i visitatori con uno spettacolo itinerante e coinvolgente di musica tradizionale popolare, un vero invito a ballare una classica tarantella tra una zeppola, un bicchiere di buon vino e le immancabili caldarroste.

Due giorni quindi di Sagra della Castagna ma anche di tradizioni ed enogastronomia che renderanno Martone ancora più accogliente e visitata.

L’iniziativa è cofinanziata dal Bando del Turismo delle Radici e da un  contributo della Legge Regionale n. 13/1985.

REGGIO – Grave situazione ambientale al Torrente Sant’Agata, abbandono di rifiuti e discariche abusive: individuati i presunti trasgressori

I Carabinieri del Nucleo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, diretti dalla Procura della Repubblica, hanno concluso un’indagine sulla grave situazione ambientale del Torrente Sant’Agata. Il Torrente Sant’Agata ha origine a Cardeto sull’Aspromonte e sfocia nello Stretto nei pressi dell’aeroporto. Il Torrente è una delle fiumare più ampie che attraversano la città ed è stata più volte interessato da fenomeni di piena con detriti e rifiuti confluiti in mare.

Le indagini, disposte dall’Autorità Giudiziaria, sono state avviate a seguito di numerosi sopralluoghi dei Carabinieri Forestali nell’ambito della prevenzione e repressione dei reati ambientali. La situazione verificata si è presentata di particolare gravità con la presenza di rifiuti, in continuo aumento, costituiti da materiali di risulta di cantieri edili, guaine bituminose ed altri rifiuti di varia natura. In più punti del torrente sono apparsi evidenti segni di bruciatura quale residuo della combustione dei rifiuti abbandonati.

L’installazione di apparecchiature di videoripresa ha permesso di accertare svariati episodi di abbandono di rifiuti individuando anche i presunti trasgressori. Le ipotesi di reato contestate sono di abbandono di rifiuti, gestione di discarica, violazione paesaggistica. È stato anche contestato il deturpamento di bellezze naturali, poiché il Torrente Sant’Agata è area paesaggisticamente protetta, e il costante abbandono di rifiuti ha comportato il degrado e compromissione dell’habitat naturale, con la costituzione di una discarica abusiva nell’alveo del corso d’acqua.

 

Si precisa che il presente procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui ogni valutazione è da considerare allo stato degli atti e fatte salve le successive valutazione di merito.