REGGIO – Quasi ultimato il trasloco degli arredi della scuola di Catona nella nuova sede dell’ex Ciapi

Sopralluogo del Sindaco Falcomatà e del Presidente del Consiglio Marra durante le operazioni di spostamento di banchi e suppellettili ad opera di Castore con il prezioso supporto delle famiglie dei ragazzi che stanno contribuendo a velocizzare il trasloco

E’ stato quasi ultimato il trasloco degli arredi dell’istituto comprensivo Radice Alighieri di Catona alla nuova sede dell’ex Ciapi, nella medesima circoscrizione di Reggio Calabria. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, insieme al Presidente del Consiglio comunale Enzo Marra, ha effettuato un sopralluogo, verificando di persona lo stato di avanzamento del trasloco in corso di esecuzione da parte degli operatori di Castore. Presente anche una rappresentanza dei genitori dei ragazzi della scuola e con loro anche la Dirigente Scolastica Simona Sapone.

“Finalmente ci siamo – ha affermato il sindaco a margine del sopralluogo – stiamo ultimando il trasloco degli arredi nella nuova sede del Ciapi. Nei prossimi giorni i bambini potranno tornare a frequentare di mattina. Ed è principalmente loro che voglio ringraziare, insieme a tutto il corpo docente e naturalmente le famiglie, che stanno anche aiutando nel trasloco, per la pazienza che hanno avuto in queste settimane”.

“Come abbiamo sempre affermato la sicurezza dei ragazzi deve essere messa al primo posto. Mi dispiace che questo abbia comportato dei sacrifici in queste settimane, con i turni di pomeriggio, con la necessità di saltare qualche attività sportiva o extrascolastica. Ma finalmente adesso avremo una struttura sicura e adeguata per questi ragazzi. Purtroppo ci è voluto più del previsto, per le solite pastoie burocratiche, ma credo ne sia valsa la pena. Adesso ci prepariamo alla prima campanella”.

PONTE SULLO STRETTO – Il progetto del ponte è completo e approfondito

Rapporti SDM INGV

Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto è completo e molto approfondito, non manca di alcun “via libera  sismico” o “certificazione” come riportato nell’articolo de la Repubblica in data odierna. Ricercatori di INGV hanno collaborato con il Contraente Generale Eurolink sia nella fase di redazione del Progetto definitivo del 2011, sia nel recente aggiornamento per la ulteriore definizione nel dettaglio del quadro geosismotettonico, non solo mediante analisi bibliografiche, ma anche mediante rilievi in sito, prospezioni geosismiche, sondaggi geognostici. Il Dipartimento Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma, incaricata da Eurolink per approfondimenti, ha stipulato recentemente un accordo scientifico con INGV per l’aggiornamento del quadro geosismotettonico. Inoltre, la Stretto di Messina ha recentemente stipulato un accordo di collaborazione tecnico-scientifica con INGV per la gestione della rete di monitoraggio geotecnica e per lo scambio di dati e informazioni scientifiche. Nell’ambito di queste collaborazioni Stretto di Messina conferma la sua disponibilità a illustrare nel dettaglio quanto previsto dal progetto per il tema sismico.

È utile ricordare che la predisposizione e l’approvazione del progetto definitivo sono il risultato di un articolato procedimento che, a partire dal progetto redatto e aggiornato da Eurolink (principali partner sono Webuild, IHI, Sacyr, Cowi massimo specialista di realizzazione di ponti sospesi nel mondo), ha coinvolto per le approfondite verifiche, oltre alla Direzione Tecnica della Stretto di Messina, la Parsons Transportation Group in qualità di Project Management Consultant, Edison Next in qualità di monitore ambientale e un Expert Panel quale Organo a supporto per le attività tecnico-specialistiche di Alta Sorveglianza, composto da quattro massimi rappresentanti nelle discipline di aerodinamica-aeroelastica, sismica, geotecnica e ambiente. La Società ha inoltre acquisito dal Comitato Scientifico, Organo autonomo e indipendente, il parere favorevole.

La complessa articolazione di questo procedimento non trova riscontri a livello italiano ed estero.

Faglia Cannitello 

Per la faglia di Cannitello si ribadisce che non è sismogenetica, ovvero in grado di produrre scuotimento sismico del suolo. Questa certezza deriva da ampi studi condotti con indagini sul campo nell’area. Studi e indagini molto più approfonditi di quelli presenti nella catalogazione, dichiaratamente bibliografica, ISPRA – ITHACA delle faglie attive sul territorio nazionale che soffre di rilevanti carenze e non viene uniformemente accettata dagli esperti. L’individuazione delle faglie non è supportata in gran parte dei casi da indagini che ne ricostruiscano la geometria in profondità, come avviene invece per le faglie descritte nel database dell’INGV, che non contiene le faglie indicate dell’On. Bonelli. 

Ancora, la faglia di Cannitello manca di una espressione superficiale univocamente riconosciuta dai ricercatori esperti della materia. Inoltre, dai dettagliati carotaggi effettuati per la redazione del progetto definitivo non è stato rinvenuto alcun indizio di dislocazione avvenuta in tempi recenti lungo la medesima faglia di Cannitello, tale da coinvolgere sedimenti superficiali investigabili per mezzo di “trincee paleosismologiche”.

Azioni sismiche e accelerazione al suolo

Si premette che la definizione dell’azione sismica per il progetto del Ponte è stata oggetto di grandissima attenzione sin dalle fasi iniziali degli studi di progettazione, considerata la particolarità dello Stretto di Messina sotto il profilo delle problematiche geosismotettoniche.

Come noto l’energia liberata da un terremoto in un sito (magnitudo) è strettamente legata alle dimensioni delle strutture tettoniche (faglie) lì presenti e gli studi eseguiti per lo Stretto di Messina hanno concluso che le strutture sismogenetiche presenti possono dare luogo a eventi sismici di magnitudo non superiori a magnitudo 7,1 Richter.

Il Ponte sullo Stretto è stato pertanto progettato per resistere, con margine sicuro, al più forte sisma attendibile nell’area dello Stretto, cioè un evento simile al terremoto di Messina del 1908, classificato da studi pubblicati sulle riviste più autorevoli del settore, come un evento estremamente raro la cui probabilità di accadimento resterà molto bassa per svariati secoli (il periodo di ritorno è infatti stato determinato in 1500-2000 anni). Qualora il Ponte fosse investito da un terremoto così raro non subirebbe alcun danno, poiché le sue strutture sono state progettate per rimanere in campo elastico, mantenendo ulteriori margini di resistenza anche oltre la soglia prevista. 

Il progetto del Ponte sullo Stretto è redatto secondo criteri e parametri di resistenza sismica che sono specifici e più severi rispetto a quelli previsti dalla vigente Normativa per le Costruzioni del 2018 (Decreto Ministeriale 17 gennaio 2018, in breve NTC18).

Va immediatamente detto che i dati esposti relativamente alle accelerazioni massime al suolo (PGA, Peak Ground Acceleration) di eventi sismici recenti italiani, come pure l’affermazione che sono attese accelerazioni puntuali anche superiori, sono tutti aspetti ben noti nello stato dell’arte nazionale e internazionale, in larga parte connessi al progresso delle conoscenze e delle rilevazioni strumentali di eventi sismici che, in Italia come nel mondo, sono disponibili in misura sempre più ampia.

Sempre per completezza di informazione, le NTC 18 prevedono nella zona di Messina accelerazioni che vedono valori massimi di 0.42g. Non è quindi corretto affermare che il progetto del Ponte sullo Stretto è redatto con “il valore di norma di 0,58g”: i valori di PGA di norma sono sensibilmente inferiori.

E’ necessario precisare che il parametro PGA, il cui valore sarebbe considerato nell’articolo non cautelativo, non è assolutamente significativo dal punto di vista progettuale, e ciò è ormai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, tanto che nelle nuove normative europee in corso di definizione (aggiornamento eurocodici), tale valore non viene minimamente preso in considerazione.

Per valutare la sicurezza simica di un’opera occorre invece caratterizzare in modo approfondito il moto del suolo e a tale fine è necessario valutare come l’oscillazione del terreno avviene durante l’evento sismico e come la struttura, che pure ha sue caratteristiche di oscillazione, risponde al moto del suolo. In termini tecnico-scientifici questo è quel che viene espresso dal cosiddetto “spettro di risposta” con cui viene redatto il progetto, elemento essenziale e ben noto nel settore della ingegneria sismica.

Nel caso del Ponte sullo Stretto la zona degli spettri di progetto di interesse per la valutazione della risposta dell’opera è quella che va da un secondo in su sulla scala delle ascisse: il Ponte è infatti una struttura molto flessibile, con periodi di oscillazione sino a oltre 30 secondi, molto più lunghi rispetto a strutture ordinarie. In particolare, i periodi più significativi sono quelli che riguardano la risposta delle torri, che vanno dai 2 ai 4 secondi circa.

Confrontando gli spettri di progetto delle NTC18 e quelli dei “Fondamenti Progettuali” del Ponte, per un identico periodo di ritorno di 2000 anni, risulta che quelli per il progetto del ponte siano largamente superiori, e quindi più cautelativi, in tutta la zona di interesse.

Come sottolineato dal Prof. Ezio Faccioli (già Professore Ordinario di Ingegneria Sismica presso il Politecnico di Milano e componente dell’Expert Panel di Stretto di Messina) dall’analisi di dettaglio dello spettro di progetto risulta che la massima accelerazione raggiunge valori molto elevati e pari a 1,5 g per periodi tra 0,1 e 0,65 secondi, di minimo interesse per il Ponte; il Ponte invece risponde ai terremoti con oscillazioni di periodo molto maggiore (circa 3 secondi per le torri e 30 secondi per l’impalcato), ai quali corrispondono accelerazioni molto inferiori (circa 0,4g per le torri e 0,002g per l’impalcato). Da queste considerazioni si intuisce il motivo per il quale lo scuotimento sismico non rappresenta per il Ponte un’azione particolarmente critica. 

Gli studi svolti a seguito degli approfondimenti richiesti dalla Commissione VIA nella fase istruttoria hanno inoltre permesso di svolgere una valutazione scientifica rigorosa e aggiornata, basata su modelli di sorgente regionali, nella quale si è tenuto esplicitamente conto della eventualità che lo Stretto di Messina possa essere in area epicentrale. I valori ottenuti con varie ipotesi e modelli sono sempre inferiori rispetto alle azioni sismiche di progetto, dimostrando che le corrispondenti scelte sono cautelative e restano tali anche alla luce delle conoscenze scientifiche più recenti.

Anche confrontando lo spettro del terremoto di progetto con lo spettro dei terremoti citati nell’articolo (L’Aquila, Amatrice), risulta che ai periodi significativi per il ponte i valori di accelerazione considerati nel progetto sono molto più cautelativi di quelli registrati.

Infine, come previsto dalla Relazione del Progettista redatta secondo quanto previsto dalla L. 26/5/2023 n. 58, nell’ambito dell’aggiornamento degli studi geosismotettonici previsti per il Progetto Esecutivo, uno studio di prima fase eseguito nel Settembre 2024 per conto di Eurolink dall’Università degli Studi Federico II di Napoli ha confermato, sulla base delle attuali informazioni, la cautelatività dello spettro di progetto e della PGA di 0,58g adottati per il Ponte.

In altre parole, il Ponte sullo Stretto ha caratteristiche intrinseche ed è progettato con azioni sismiche e criteri che ne fanno una delle strutture sismicamente più sicure in Italia e nel mondo, sulla base del più moderno stato dell’arte tecnico scientifico internazionale.

CROTONE – Muore operaio 37enne dopo aver concluso lo scarico di una nave

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Questa mattina, Fabio Correale, operaio 37enne di Crotone, ha perso la vita mentre si trovava su una nave, dove aveva appena completato alcune operazioni di scarico di cippato, un materiale utilizzato nelle centrali elettriche a biomassa della zona. Correale, dipendente di una ditta specializzata in lavori portuali, aveva appena finito di lavorare nella stiva e stava conversando con alcuni colleghi quando si è improvvisamente accasciato a terra. Le cause del decesso, che potrebbe essere dovuto a un malore, non sono ancora state accertate. Sul posto è intervenuto un medico legale per i primi rilievi, e il corpo è stato sottoposto ad autopsia per chiarire le circostanze della morte. Le indagini sono condotte dalla Capitaneria di porto di Crotone, che ha posto sotto sequestro la nave, la gru impiegata nelle operazioni di scarico e il cantiere della ditta. Correale, non sposato, si stava preparando a entrare nel corpo dei Vigili del fuoco, dove aveva già prestato servizio come discontinuo. La notizia della sua scomparsa ha colpito profondamente la comunità: decine di persone si sono radunate all’esterno del porto appena appreso l’accaduto.

FONTE: Ansa

“Una scuola di biologia marina a Reggio Calabria”: Falcomatà riceve la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi

Nel corso del cordiale incontro un focus sulle attività di collaborazione tra la Federazione nazionale, l’Ordine della Calabria ed il Comune di Reggio Calabria

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha accolto a Reggio Calabria una delegazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi. Ad incontrare il primo Cittadino il Presidente della Federazione, già senatore della Repubblica, Vincenzo D’Anna, accompagnato dal Presidente calabrese dell’Ordine Domenico Laurendi, dal Presidente dell’Ordine del Lazio Daniela Arduini e da Elvira Tarsitano e Carla Cimmino in rappresentanza della Federazione Nazionale.

L’incontro, avvenuto in occasione del convegno nazionale sull’alimentazione promosso dalla Federazione con il patrocinio dell’Ordine della Calabria e tenutosi sulla terrazza del Museo Archeologico, è stato l’occasione per uno scambio cordiale e per lo sviluppo di una serie di attività sinergiche con il Comune di Reggio Calabria.

“E’ stato un piacere accogliere la delegazione – ha affermato il sindaco Falcomatà – con l’Ordine dei Biologi esiste una collaborazione che affonda le sue radici oramai molto indietro nel tempo. Già durante il periodo del Covid sono state molteplici le iniziative che ci hanno visto seduti allo stesso tavolo per costruire insieme percorsi che guardano al tema della salute e delle attività di ricerca promosse da tanti giovani e dinamici professionisti che operano nella nostra città”.

“I miei complimenti al sindaco Falcomatà e a tutti i reggini per la bellissima terra nella quale hanno la fortuna di vivere – ha affermato il Presidente nazionale Vincenzo D’Anna a margine dell’incontro – Reggio Calabria è una città bellissima, ordinata, pulita, arricchita da un patrimonio storico ed archeologico davvero invidiabile. Ho voluto comunicare personalmente al sindaco la nostra intenzione di realizzare proprio qui a Reggio una scuola di biologia marina a Reggio Calabria, con l’obiettivo di preparare i giovani professionisti biologi all’esercizio della tutela delle coste, della piscicoltura e di tutto ciò che concerne questo meraviglioso mare che caratterizza lo Stretto. Un aspetto affrontato nel corso dell’incontro è quello relativo alla figura del biologo di comunità, un ruolo importante che i Comuni possono utilizzare per dirigere gli uffici ambientali ed offrire un contributo tecnico qualificato”.

REGGIO – Giovedì 14 novembre la Mostra filatelica sul tema “Atene e Roma/Le radici della Civiltà”

Giovedì 14 novembre  alle ore 16,30 presso la Villetta De Nava della Biblioteca, nell’ambito del 36^ Premio Anassilaos, sarà inaugurata la  Mostra filatelica sul tema “Atene e Roma/Le radici della Civiltà” promossa da Sodalizio reggino congiuntamente con la Biblioteca. All’iniziativa  è stato concesso uno speciale annullo filatelico che riproduce un particolare (il mosaico) delle Terme  romane di Reggio Calabria. Alla ricostruzione di tali terme dopo un terremoto, forse il sisma del 365 d.C. seguito da un maremoto, troviamo un riferimento in una iscrizione reggina del 374 d.C., ritrovata nel 1912 laddove oggi è ubicata la Banda d’Italia,  Reginis suis [t]hermas vetustate et terrae motu conlabsas in meliorem / cultum formamque auspiciis felicioribus reddiderunt “ dalla quale si rileva che gli imperatori Valentiniano, Valente e Graziano ricostruirono le terme cadute a causa di un terremoto e ormai vetuste. Ancora una volta l’Associazione Anassilaos – scrive Stefano Iorfida –  privilegia, per gli annulli filatelici promossi dal suo Circolo, la città di Reggio Calabria e il suo passato. Infatti dopo gli annulli dedicati a Ibico reggino (Monumento) e alle Mura  ellenistiche, è ora la volta delle antiche terme. Uno stand di Poste Italiane sarà presente presso la Biblioteca  e sarà così possibile ottenere il bollo speciale celebrativo della manifestazione. Alla cerimonia di inaugurazione,  con l’intervento delle Autorità  e i saluti della Dott.ssa Daniela Neri, Responsabile della Biblioteca Pietro De Nava e del  Dott. Stefano Iorfida, Presidente della Associazione Anassilaos, farà seguito la Lectio della Prof.ssa Emanuela Prinzivalli,  Professoressa Emerita di Storia del Cristianesimo presso la Sapienza Università di Roma (Premio Anassilaos 2024) su “Temi e problemi delle origini del Cristianesimo” con la partecipazione della Prof.ssa Mariangela Monaca, Ordinario di Storia delle Religioni presso l’Università di Messina. Il giorno successivo presso la Sala del Museo Archeologico di Reggio Calabria alle ore 17,00 il Prof. Stefan Esders, studioso del Tardoantico e dell’Alto Medioevo presso il Friedrich-Meinecke-Institut della Università di Berlino, terrà una lectio sul tema “I Saraceni a Roma nell’anno 846 e la spedizione militare carolingia nel meridione d’Italia” con la partecipazione del Prof. Luca                  Loschiavo, Ordinario di Storia del Diritto Medievale e Moderno presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Teramo. Interverranno il Direttore del MArRC Fabrizio Sudano, l’Assessore Comune di Reggio Calabria Lucia Anita Nucera,; il presidente di Anassilaos Stefano Iorfida, Condurrà Fabio Arichetta, Responsabile Anassilaos.

La cucina reggina al principato di Monaco, Chef Cogliandro cucina per SAS il Principe Alberto II

Unica e straordinaria la serata monegasca che ha visto in prima linea, ancora una volta, Chef Filippo Cogliandro, a promuovere i prodotti identitari del territorio reggino, interpretando e reinterpretando la cucina della tradizione mediterranea.

Protagonista la cucina mediterranea dunque, per la IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che si è svolta presso il prestigioso ristorante della Société Nautique di Monaco, con un menu pensato e realizzato da chef Filippo Cogliandro, con gli chef Abdou Dibbasey ed Enrico Iaria (di Molochio), che ha saputo interpretare i sapori autentici e le tradizioni della Piana degli Ulivi, un territorio ricco di storia e cultura gastronomica. La serata ha registrato un enorme successo, non solo per la qualità della cucina proposta, ma anche grazie all’impeccabile organizzazione e alla visione del Sindaco di Terranova Sappo Minulio, Ettore Tigani. Il Sindaco, in qualità di delegato per l’Accademia della Cucina Italiana, ha saputo coordinare le comunità e coinvolgere il pubblico monegasco, Chef Cogliandro ha regalato un assaggio delle tradizioni culinarie calabresi in un contesto internazionale di grande prestigio, alla presenza di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco.

Il Principe Alberto ha dimostrato un grande apprezzamento per i piatti di Cogliandro concedendosi anche il piacere di un bis, a testimonianza della bontà e dell’autenticità delle proposte gastronomiche reggine. Non è mancata una “regale scarpetta”, segno del gradimento e dell’ammirazione per l’arte culinaria calabrese di Chef Cogliandro. Presenti alla conviviale il delegato del Principato di Monaco dell’Accademia Luciano Garzelli, S.E. Manuela Ruosi, Ambasciatrice d’Italia nel Principato di Monaco e tanti illustri ospiti italiani e monegaschi.

Durante la serata, il professore Filippo Arillotta, storico e profondo conoscitore delle tradizioni calabresi, ha arricchito l’evento con un affascinante intervento sulle radici storiche che legano la famiglia Grimaldi di Monaco al territorio della Piana di Gioia Tauro, nel 500 Piana di Terranova. Arillotta ha raccontato il forte legame dei Grimaldi con il nostro territorio, in particolare con il comune di Terranova Sappo Minulio, che un tempo fu feudo della nobile famiglia. Questo legame, radicato nella storia, ha influenzato anche la cultura gastronomica, testimoniando come le tradizioni calabresi abbiano attraversato i secoli, lasciando un segno indelebile anche nella corte monegasca. Un interessante spunto che ha aggiunto un ulteriore valore culturale alla serata, dimostrando l’importanza dei legami storici tra le due terre.

L’evento è stato il frutto di un lavoro di squadra che ha visto la partecipazione di rinomati professionisti e aziende calabresi come Olearia San Giorgio, Bergamotto Fortugno, Stocco&Stocco, azienda agricola Prestileo di Terranova e cantine Caccamo, che hanno contribuito con i loro prodotti di eccellenza alla riuscita della serata che è stata anche un’opportunità per rafforzare i legami tra i territori del Mediterraneo, quelli della Calabria e del Principato di Monaco, che si arricchiscono reciprocamente.

Un successo per la Calabria nel mondo

Questo evento si inserisce in un programma di promozione delle tradizioni gastronomiche italiane nel mondo, che ha come obiettivo quello di far conoscere e apprezzare le peculiarità della dieta mediterranea e la cucina delle radici, simbolo di salute e tradizione. Grazie al Sindaco Tigani, al sindaco di Dolceacqua, Fulvio Gazzola, presidente dell’associazione siti storici dei Grimaldi di Monaco, il cui intervento è stato fondamentale, e al talento di Chef Cogliandro, la delegazione reggina, con l’addetto stampa Federica Morabito e la social manager ed event planner Patrizia Sorrentino, è riuscita a portare un angolo di Calabria a Monte Carlo, regalando un’esperienza indimenticabile ai presenti e consolidando ulteriormente l’immagine della Città Metropolitana di Reggio come terra di sapori autentici e straordinarie tradizioni culinarie.

Il Menu della serata

Chef Cogliandro, insieme alla sua brigata, ha proposto una selezione di piatti che raccontano la storia gastronomica della Calabria, fatta di tradizione e prodotti che incarnano i valori della cucina mediterranea. La serata si apre con la bergamottata spritz di Friberga; tra i piatti serviti si è distinto il celebre Stoccafisso con oliva ottobratica, presidio Slow Food; un’interpretazione unica della Stroncatura, pasta tipica calabrese, con alici sott’olio di Anoia e pomodori secchi; a seguire il tacchino ripieno di verdure e cipolla di Tropea, accompagnato dal cannolo scomposto preparato con ricotta aspromontana e prugne di Terranova Sappo Minulio, che ha chiuso il pasto con un perfetto equilibrio di sapori.