REGGIO – A Palazzo Alvaro la consegna del Premio Margherita contro la violenza di genere

Il Vicesindaco Carmelo Versace: “Tema importantissimo, lavorando insieme si può rompere il silenzio”

Si è svolta a Palazzo Alvaro la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Margherita, contro la Violenza di Genere – Ieri , Oggi e Domani.

Il concorso, voluto dal Centro Antiviolenza Margherita ODV e dalla sua Presidente Tiziana Iaria, ha coinvolto scuole e cittadini dell’area metropolitana di Reggio Calabria. Un ringraziamento per questa opportunità – afferma il Vicesindaco Metropolitano Carmelo Versace – alla Presidente Iaria del centro antiviolenza perché con il loro lavoro di affiancamento alla scuola ed alle istituzioni si riesce a creare una sinergia in un’ottica di prevenzione che deve necessariamente partire dai giovani”.

“Questo non è un argomento semplice da trattare – continua Versace – vorrei dare questo messaggio ai nostri ragazzi perché nelle classi talvolta possono esserci dei compagni che hanno delle difficoltà rispetto ad altri o ci possono essere delle situazioni di cui noi adulti non ci accorgiamo quindi vi chiedo di provare a parlare un po’ di più con noi e renderci partecipi di tutto quello di cui noi talvolta non ci accorgiamo e che può essere un campanello d’allarme per particolari dinamiche che così possono essere ostacolate e anzi represse sul nascere”.

“L’obiettivo è quello di eliminare completamente i fenomeni violenti, anche se questo non è semplice, ma cerchiamo nel nostro piccolo di lavorare su questo importante aspetto e per farlo cominciamo partendo proprio da voi ragazzi”.

La cerimonia di consegna dei premi si è conclusa con la consegna al vicesindaco di una targa da parte del centro antiviolenza Margherita insieme ad uno splendido libro scritto proprio dalla stessa presidente Iaria ed un’opera realizzata da una giovane allieva del liceo artistico Mattia Preti.

Il Vicesindaco Metropolitano nel ringraziare per i particolari doni ricevuti conclude con un invito a collaborare maggiormente con associazioni così importanti che donano il loro tempo “investendolo in queste delicate tematiche, suscitando sulla società la consapevolezza che solo insieme si può rompere il silenzio e accendere la speranza di veder realizzata una realtà che non tolleri più alcuna forma di sopruso.

REGGIO – PD colto con le “mani nella marmellata” aggredice FdI: l’ufficio propaganda del Comune dissemina fake-news

“Come al solito, di fronte a una notizia vera e ogni qualvolta vengono sorpresi con le “mani nella marmellata”, attraverso la solita penna intrisa di livore e odio, i fantastici dirigenti del PD fanno emergere tutta la loro difficoltà a confrontarsi sui temi sollevati e a fornire risposte ai cittadini.” – scrive così in una nota, il Coordinamento FdI di Reggio Calabria.
“Lungi da noi dall’accettare le vergognose provocazioni e respingendo al mittente le gratuite e violente aggressioni verbali che non dovrebbero appartenere a nessuna forza politica, riteniamo di dover sottolineare come il documento non porti la firma del Segretario Provinciale ma risulti postato a nome della Federazione del PD. Una presa di distanza da parte dell’Avv. Morabito, conosciuto come un uomo equilibrato e rispettoso anche degli avversari politici, di fronte a questi atteggiamenti rabbiosi e che non gli appartengono?
 Il nostro Coordinamento, organismo unitario di gestione del Partito in città e che opera costantemente per costruire, assieme agli alleati del centrodestra, una valida alternativa a questa sgangherata amministrazione Falcomatà, ha posto, in maniera seria ma determinata, due problemi di natura politica che riguardano la nostra Reggio. Due aspetti rispetto ai quali, invece, il solito portavoce realizza un vano tentativo di trasformare tutto in caciara pur di non rispondere nel merito.”
“Abbiamo scoperto che non era vera la notizia, diffusa urbi et orbi dai compagni di cordata, secondo la quale Falcomatà era stato eletto nell’Ufficio di Presidenza dell’ANCI, grazie, secondo loro, al riconoscimento del lavoro svolto dal Sindaco per far crescere la città. Era nostro dovere di Partito serio e responsabile comunicarlo alla Città.”
“Così come era ed è nostro dovere chiedere conto del quasi miliardo di euro di fondi extra bilancio, di provenienza soprattutto comunitaria, da anni nei cassetti del Comune. Molti di questi fondi si sono già persi e molti altri stanno per fare la stessa triste fine, a causa della ormai conclamata incapacità amministrativa della giunta Falcomatà.”
“A queste concrete osservazioni registriamo invece la scomposta ed esilarante reazione, che trasuda odio verso coloro i quali osano disturbare il manovratore, usando peraltro la strategia dello sporcare le acque al fine di confondere i cittadini.
 Una città allo sbando, in cui l’Amministrazione è prigioniera delle lotte intestine al PD che hanno come unico fine quello di garantirsi un posto al sole in vista delle future scadenze elettorali. Nulla importa a Falcomatà e compagni delle condizioni di totale degrado in cui hanno condotto la Città, nessun atto amministrativo e politico che trasmetta speranza e fiducia, nessuna azione incisiva per fornire risposte al deficit di servizi pubblici indispensabili, nessuna prospettiva di crescita e sviluppo. E se ne faccia una ragione il PD, noi continueremo a vigilare e a denunciare alla nostra comunità tutte le iniziative assunte che non vanno a vantaggio dei cittadini, continueremo a rappresentare vera opposizione anche fuori dall’Aula, proporremo ai reggini la nostra visione, i nostri progetti, le nostre proposte per far rinascere Reggio.”
“E’ ormai inarrestabile il moto di rabbia e di delusione che si alza dal popolo reggino. Da parte nostra ribadiamo la necessità che le forze sane, le associazioni culturali, i movimenti e i partiti politici, le forze imprenditoriali, assumano immediatamente un’iniziativa per ridare fiducia e speranza ai cittadini. Noi ci siamo con i nostri valori e il nostro smisurato amore per la nostra Reggio.”
Coordinamento FdI Reggio Calabria 

REGGIO – Monica D’Aguì, Presidente Donne in Prima Fila: “La libertà della donna: un dono di Dio, non una concessione della società”

“Ogni anno, il 25 novembre, il mondo si ferma per riflettere su una realtà che ancora oggi colpisce milioni di donne: la violenza di genere. Come Presidente dell’associazione Donne in Prima Fila e come donna che vive i valori tramandati da Gesù Cristo, sento forte la responsabilità di alzare la voce per riaffermare un principio fondamentale: la donna non è una proprietà, un oggetto, o una subordinata. La donna è una creatura divina, portatrice di dignità, libertà e amore.” – a dichiararlo la Presidente dell’Associazione Donne in Prima Fila, Monica D’Aguì.

“Gesù Cristo, con il Suo esempio, ha rivoluzionato il modo in cui la società del Suo tempo considerava la donna. Ha parlato con loro, le ha accolte, le ha difese contro ogni ingiustizia, attribuendo loro dignità e valore in un’epoca in cui erano spesso ignorate o oppresse. Questo, ci insegna che ogni donna ha diritto a essere libera, rispettata e amata.” – ha proseguito la D’Aguì, forte dei suoi convincimenti cristiani con cui porta avanti le attività associative a sostegno di donne in condizioni di fragilità – “La libertà della donna è una verità spirituale prima ancora che sociale. È un dono di Dio, insito nella natura stessa dell’essere umano, e nessuno – né un individuo, né una cultura, né una legge – può negarlo senza compiere un atto contro la volontà divina.”

“Purtroppo però, i numeri del 2024 sono drammatici: 99 donne uccise in Italia tra il 1° gennaio e il 18 novembre, con un aumento significativo dei crimini contro donne sopra i 65 anni e, parallelamente, un incremento dei reati commessi da autori sotto i 25 anni. Dati che riflettono una ferita profonda nella società, ma anche una responsabilità comune per invertire questa rotta.” – ha spiegato Monica D’Aguì – “La violenza contro le donne non è solo un fenomeno individuale, ma una piaga culturale che richiede un cambiamento sistemico. Serve educare i giovani a riconoscere il valore di ogni persona, partendo dalle famiglie e dalle comunità locali”.

La Presidente ha inoltre voluto affrontare un malinteso diffuso sul patriarcato, troppo spesso associato esclusivamente a dinamiche oppressive: “Nel suo senso autentico e come ci ha insegnato il modello perfetto di Gesù Cristo: il patriarcato non è dominio, ma amore che dona la vita. Gesù Cristo ha incarnato un modello di paternità fondato sul servizio e sulla protezione, creando un ambiente sicuro e libero per tutti. Questo è il patriarcato che dobbiamo riscoprire: non una struttura di potere, ma una relazione che rispetta, tutela e valorizza la dignità di ciascuno.”

La stessa ha poi sottolineato il dovere delle istituzioni di offrire sostegno alle vittime con servizi concreti: centri antiviolenza, rifugi sicuri, programmi di supporto psicologico ed economico. “Serve potenziare l’educazione e sensibilizzare la popolazione, soprattutto se consideriamo che i giovani sotto i 25 anni rappresentano una crescente percentuale di autori di violenza. Questo dato ci obbliga a rivedere i modelli culturali che trasmettiamo alle nuove generazioni”, ha dichiarato.

Infine, un appello: “Donne, non siete sole. Denunciate e affidatevi alle reti di supporto come il numero verde 1522. Agli uomini, chiediamo di essere alleati in questa battaglia, impegnandosi per una società basata sull’uguaglianza e sul rispetto.”

Concludendo, Monica D’Aguì ha rinnovato l’impegno di Donne in Prima Fila a lavorare quotidianamente per trasformare questa giornata di memoria in un simbolo di speranza e cambiamento: “Ogni passo verso la libertà delle donne è un passo verso una società giusta, dove l’amore e la dignità prevalgano sull’odio e la violenza.”

D’Aguì Monica
Presidente di Donne in Prima Fila

A Palazzo Alvaro ‘I mille volti della violenza, storie senza tempo’, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne

Il sindaco Falcomatà: “E’ assolutamente fondamentale informare bene tutti, realizzando rete interistituzionale che faccia squadra”

“I fenomeni di violenza sulle donne non conoscono ceti o condizioni sociali è assolutamente fondamentale che per contrastarli ed informare bene tutti, la parte sana del Paese, le istituzioni, la scuola, le associazioni presenti sul territorio, realizzino una rete interistituzionale che, come nell’occasione di oggi riesce a fare squadra, si dimostra unita, anche nell’organizzare dei momenti di riflessione che parlano soprattutto i giovani, ai ragazzi. Non è scontato o banale tutto questo, dobbiamo essere orgogliosi che questo avvenga nella nostra città, in un territorio dalla storia millenaria, che ha attraversato secoli di tradizioni religiose, usi e costumi di tanti popoli vi hanno vissuto”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ricevendo oggi a Palazzo Alvaro gli studenti del Liceo Artistico ‘Preti-Frangipane’ di Reggio Calabria, in occasione di un momento culturale e di confronto, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
La manifestazione è stata promossa dalla consigliera metropolitana di Parità, Paola Carbone, in sinergia con l’Archivio di Stato di Reggio Calabria, che ha realizzato una mostra sugli articoli storici legati ad episodi di cronaca di violenza sulle donne, dal titolo ‘I mille volti della violenza’: storie senza tempo’. Nel corso dell’incontro alcuni studenti del Liceo Artistico si sono esibiti in performance pittoriche e di scultura a tema.

Concerto al Cilea per i 100 anni di scuola del “Principe di Piemonte”, Falcomatà: «È un compleanno che appartiene a tutta la cittadinanza»

Il primo cittadino di Reggio Calabria: «Solo se si è comunità, come qui è stato fatto, insieme al corpo docente e al personale scolastico, ai genitori e ai bambini, si riesce a vivere in maniera intensa un anniversario come questo»

Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto in apertura del concerto al teatro “Francesco Cilea” nell’ambito del festeggiamenti dei cento anni della scuola “Principe di Piemonte”. «È un compleanno che appartiene a tutta la cittadinanza – ha affermato il sindaco – e che stiamo festeggiando già da qualche giorno, con la preside Marina Morabito, in un percorso di accompagnamento che ci ha fatto comprendere il valore di questo anniversario per la nostra cittadinanza. Questi cento anni raccontano la storia di una scuola, ma anche la storia del nostro Paese. Perché attraverso questa opera di recupero e di apertura coraggiosa degli archivi della scuola ci siamo ritrovati tutti, abbiamo recuperato identità, memoria, storia e tradizione attraverso anche un percorso di immagini, rivisitando elementi che appartenevano alle scuole qualche anno fa e che ora non ci sono più, sostituiti dalle lim, da attrezzature informatiche. Ognuno di noi ha avuto la possibilità di incuriosirsi a cercare di trovare il nome dei propri genitori, dei propri nonni o scoprire, in quell’occasione, che qualcuno di loro aveva frequentato la scuola».
«Sono cento anni di un’offerta didattica di una scuola che ha avuto una grande tradizione sportiva negli anni – ha poi precisato il sindaco – Abbiamo visto immagini di bambini impegnati nell’atletica, nella pallavolo, nella ginnastica e pallacanestro. Abbiamo attraversato davvero un secolo di storia e i complimenti vanno anche fatti perché i bambini acquisiscono questa storia non solo se gliela si racconta, ma se gliela si mostra e si fa loro comprendere che sono seduti su un pezzo di storia che va valorizzata. Solo se si è comunità e se si riesce a costruire un sentimento di comunità, come qui è stato fatto insieme al corpo docente e al personale scolastico, ai genitori e ai bambini, si riesce a vivere in maniera intensa e sentita questo anniversario».

Consegnati i lavori del nuovo centro per l’impiego ad Archi. Falcomatà: «Sarà uno dei primi edifici in Italia totalmente automatizzati»

L’assessore Costantino: «Si tratta di un finanziamento complessivo di due milioni e mezzo. L’impresa avrà 300 giorni per completare i lavori»

Consegnati i lavori per la realizzazione del nuovo centro per l’impiego. La nuova struttura sarà riqualificata a Archi, nell’edificio che in passato ospitava la Facoltà di Giurisprudenza e successivamente è stata utilizzata come sede di prima accoglienza per i migranti.

Alla consegna erano presenti il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Costantino, il rup dell’opera Antonio Principato, il dirigente del settore Grandi Opere Bruno Doldo i tecnici e responsabili dell’impresa che si occuperà di realizzare il progetto.

«Questo sarà uno dei primi edifici in Italia completamente automatizzati», ha dichiarato il sindaco Falcomatà. «Non solo sarà un’opera di recupero di un immobile degradato in un quartiere storico come Archi, ma sarà anche un esempio di modernità. Il centro non rappresenterà soltanto un nuovo spazio per l’impiego, ma sarà tra le prime strutture nel Paese a essere completamente automatizzata, con diversi dispositivi di domotica interna che garantiranno efficientamento energetico ed una gestione smart degli spazi. Questa iniziativa costituirà un modello per le future costruzioni e riqualificazioni in città».
«Si tratta di un finanziamento complessivo di due milioni e mezzo – ha aggiunto l’assessore Costantino – fondi regionali, già del Pnrr. L’impresa avrà un anno di tempo, precisamente 300 giorni, per completare i lavori. Quest’opera ha anche un grande valore simbolico, poiché contribuirà a migliorare la qualità della vita nella zona, offrendo uno spazio che aiuterà le persone a risollevarsi e a intraprendere nuovi percorsi professionali».

Accordo di collaborazione tra MArRC e Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova

Sottoscritto nei giorni scorsi un Accordo di collaborazione tra il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e l’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova per l’organizzazione condivisa di percorsi di conoscenza della Cultura e di progetti aventi finalità sociale, di promozione e valorizzazione da attuarsi in partenariato con il MAB diocesano (Museo, Archivio e Biblioteca).

Tra le prime iniziative esito dell’importante partnership, il 29 ottobre scorso la piazza Paolo Orsi all’interno del MArRC ha ospitato uno dei cinque appuntamenti del Corso di formazione MAB “Paolo di Tarso e le origini della Chiesa reggina” alla presenza di un pubblico numeroso e attento; in cantiere, progetti di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e sociale del territorio in occasione del Giubileo 2025.

L’Accordo di collaborazione, sottoscritto da mons. Fortunato Morrone, Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, e dal dottor Fabrizio Sudano, Direttore del MArRC, si inserisce tra le buone prassi finalizzate alla promozione e comunicazione integrata del patrimonio culturale diocesano: in particolare, esso sarà occasione per condividere progetti scientifici, di studio e di ricerca, tesi a ‘disseminare’ insieme la conoscenza dei beni culturali (archeologici, storico-artistici, bibliografici e documentari) dei quali i quattro istituti culturali sono depositari e responsabili, al servizio delle comunità.

All’auditorium “Zanotti Bianco” il concerto per i dieci anni di “Corde libere”, Falcomatà: «Tanti giovani con voi sono cresciuti non solo musicalmente”

Nel suo intervento il sindaco Falcomatà si è complimentato col maestro Calcaramo e coi ragazzi: «Che conosciamo perché animano le serate della nostra città e del territorio metropolitano, da parte nostra non mancherà mai il sostegno»

Il gruppo “Corde libere”, diretto dal maestro Alessandro Calcaramo, ha festeggiato il decimo anniversario della sua attività con un concerto speciale presso l’auditorium “Zanotti Bianco”. Un evento che ha celebrato i momenti più significativi della tradizione musicale del gruppo a cui hanno partecipato il sindaco Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco del Comune Paolo Brunetti, il vicesindaco della Città metropolitana Carmelo Versace, il consigliere metropolitano con delega alla cultura Filippo Quartuccio, il consigliere comunale Giovanni Latella.

Nel suo intervento il sindaco Falcomatà si è complimentato col maestro Calcaramo e coi ragazzi: «Che – ha spiegato – conosciamo perché animano le serate della nostra città e del territorio metropolitano. Guardandovi e vedendo l’orgoglio e la gioia trasparire nitida negli occhi del maestro, credo che Corde libere personifichi perfettamente l’idea che ognuno di noi abbia necessità di essere salvato da qualcosa o da qualcuno. Nel caso dei ragazzi, da tutto quello che può farli pensare che il mondo si riduca a essere in una piccola scatola, o salvati da devianze, da fragilità, o ancora salvati perché va preservato il loro talento o perché si rischia di perdere o perché inespresso».

«Anche solo camminare insieme con l’associazione in un piccolo tratto – ha proseguito il sindaco – se non diventeranno musicisti di professione, potranno comunque crescere da un punto di vista culturale, educativo e, soprattutto, valoriale e capire che esiste un’alternativa, che c’è sempre la possibilità di una scelta e che non esistono uniche scelte o destini già scritti per noi da qualcun altro».

«Credo che l’Associazione “Corde libere” – ha concluso il primo cittadino – in questi dieci anni, abbia dimostrato che un prodotto culturalmente elevato dal punto di vista dell’offerta musicale si può realizzare formando al proprio interno ragazzi che poi si liberano da questi lacci e sono capaci di poter scegliere il loro destino. Complimenti per questi dieci anni: come Comune e Città metropolitana continueremo a sostenervi perché quello che voi fate è per noi un orgoglio».

Centenario del Principe di Piemonte, Falcomatà: “Un viaggio nella memoria storica della città”

Alla cerimonia ha preso parte anche Emanuele Filiberto di Savoia, erede dell’ultima stirpe monarchica in Italia

Nel centenario dell’Istituto “Principe di Piemonte” il sindaco Giuseppe Falcomatà ha fatto visita alla scuola nella prima di una serie di iniziative dedicate all’importante ricorrenza. Ad accompagnare il primo cittadino erano presenti, oltre ai docenti, al personale amministrativo e ad un nutrito numero di genitori degli allievi, anche la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Vitrioli-Principe di Piemonte-Galilei-Pascoli”, Maria Morabito, ed Emanuele Filiberto di Savoia, erede dell’ultima stirpe monarchica in Italia.

All’interno dell’edificio sono stati esposti cimeli e documenti recuperati dagli archivi per aiutare a ricostruire un secolo di storia dell’antico istituto educativo reggino. Alla visita hanno preso parte anche il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace ed il consigliere comunale delegato Giovanni Latella.

Per il sindaco Falcomatà l’evento ha rappresentato «un altro bellissimo momento per celebrare il centenario della scuola “Principe di Piemonte” che, per l’occasione, è stata trasformata in un museo».
«E’ stato un vero e proprio tuffo nel passato – ha commentato – un viaggio nella memoria storica della nostra città e del nostro Paese. La dirigente scolastica Morabito, insieme alle insegnanti, al personale scolastico ed ai genitori degli studenti, ha avuto l’ambizione ed il merito di ricreare un’atmosfera che ha fatto rivivere ciò che questa scuola ha rappresentato, per la nostra città, nel corso dei suoi cento anni di storia. Attraverso immagini, registri di classe, pagelle od altri oggetti, fra i più disparati, recuperati dagli archivi, il visitatore è stato accompagnato lungo un percorso utile a comprendere la straordinarietà del glorioso passato di Reggio Calabria».

«Questa esperienza – ha concluso Giuseppe Falcomatà – ha permesso di conoscere e ricordare tante prestigiose personalità cittadine, riportando alla mente quei nostri concittadini che rappresentano ed hanno rappresentato Reggio Calabria in ruoli chiave della pubblica amministrazione o dell’impresa. Insomma, la passeggiata fra le aule, gli uffici ed i corridoi del “Principe di Piemonte”, è servita a rimarcare l’importanza della scuola nella crescita di un individuo e, come nel caso della nostra città, anche nello sviluppo di un’intera società».

Giornata contro la violenza sulle donne, Princi “Servono azioni concrete, garantire sicurezza in ogni ambito”

“I dati sulla violenza di genere, purtroppo, continuano a dipingere un quadro allarmante. L’Europa ha compiuto passi significativi con l’adozione di politiche contro la violenza sulle donne ma la strada è ancora lunga. C’è molto da fare: servono azioni concrete per garantire la sicurezza delle donne in ogni ambito della loro vita”. Così Giusi Princi, eurodeputata FI – PPE, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“In Europa – spiega l’eurodeputata – circa una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale. In Italia, il 31% delle donne ha subito violenza fisica o psicologica, con numeri che continuano a crescere se si considerano i casi non denunciati, che sono ancora più gravi e diffusi. In Calabria – aggiunge – si segnala un aumento delle violenze domestiche e della violenza psicologica, con il 42% delle donne calabresi che ha dichiarato di essere stata vittima di atti violenti all’interno delle mura domestiche. L’Europa ha adottato politiche contro la violenza sulle donne, tra cui la Direttiva su violenza domestica e cyber violenza, ma non è ancora sufficiente. La Commissione Europea – prosegue – ha lanciato azioni per combattere la violenza online ma la legislazione contro la cyber violenza è ancora frammentaria e non abbastanza incisiva. È urgente implementare leggi più forti e garantire la protezione delle vittime, mirando a chiudere i vuoti legislativi che permettono la diffusione di abusi e molestie digitali”.

In questo contesto, l’on. Princi ha organizzato l’evento “Intelligenza Artificiale per il cambiamento: combattere la violenza di genere con l’innovazione”, che si è svolto nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, per esplorare con eurodeputati, accademici ed esperti il potenziale dell’intelligenza artificiale come strumento per prevenire e combattere la violenza di genere. “Ho dunque proposto – spiega Princi – un’iniziativa legislativa che sottoporrò al Parlamento Europeo con l’obiettivo di promuovere l’uso dell’intelligenza artificiale nella prevenzione della violenza di genere. Tale proposta intende colmare il vuoto legislativo in materia di cyber violenza, proponendo l’uso di IA per la rilevazione, la prevenzione e la segnalazione di molestie online e minacce fisiche. Le applicazioni promettenti dell’IA, come gli algoritmi per rilevare comportamenti abusivi sui social media e le applicazioni di sicurezza per offrire alle donne canali sicuri per chiedere aiuto, potrebbero rivoluzionare la lotta contro la violenza di genere. Ma non possiamo fermarci qui. Come Gruppo PPE, abbiamo cofirmato una dichiarazione che ribadisce un punto essenziale: le leggi che definiscono lo stupro devono essere basate sul consenso. È inaccettabile che in alcune legislazioni il silenzio possa ancora essere interpretato come consenso. La battaglia contro la violenza sulle donne richiede – sottolinea l’eurodeputata – il contributo di tutti: istituzioni, società civile, uomini e donne. Non possiamo lasciare indietro nessuno. È una lotta per la dignità, per la giustizia, per un futuro in cui nessuna donna debba più vivere nella paura. A tutte le vittime voglio dire questo: non siete sole. Insieme, possiamo costruire un mondo più sicuro, un mondo in cui la violenza non abbia più spazio. Per farlo, però, dobbiamo agire con determinazione”.