REGGIO – Divulgava foto intime dell’ex compagna, concluse le indagini preliminari nei confronti di un uomo

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Gioia Tauro ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ad un 28enne che ha divulgato, sulle piattaforme social, video e foto intime dell’ex compagna.

L’attività d’indagine trae origine dalla denuncia sporta dalla giovane donna che, presentandosi presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro, ha denunciato di essere vittima del reato di revenge porn.

La predetta, attualmente separata, ha raccontato ai poliziotti di aver avuto una relazione turbolenta con un uomo che, avendo assunto nei suoi confronti degli atteggiamenti violenti e posto in essere maltrattamenti, era stato sottoposto dapprima alla misura del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico, poi alla misura cautelare degli arresti domiciliari fino alla detenzione in carcere.

Al termine del periodo di detenzione, la donna aveva ripreso la relazione con l’uomo inviandogli, occasionalmente, tramite cellulare, delle foto e dei video che la ritraevano in atteggiamenti intimi.

A seguito di un litigio, tali video e immagini sono stati diffusi dall’uomo mediante i social media e, pertanto, la donna ha sporto denuncia, consentendo agli agenti della Polizia di Stato di avviare un’intensa attività di indagine culminata nell’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte dell’Autorità Giudiziaria.

La tempestività di intervento e l’efficacia dell’azione dei poliziotti del Commissariato di Gioia Tauro dimostrano ancora una volta il grande impegno della Polizia di Stato nella prevenzione e repressione dei reati e la particolare attenzione e vicinanza alle vittime di reati che costituiscono manifestazione di violenza domestica o di genere, nell’ambito del cosiddetto Codice Rosso.

Il Comitato Ponte Subito: “piloni accessibili ai turisti e accordo con il porto di Gioia Tauro per i lavori, oggi altra giornata storica”

“Altra giornata importante, oggi, nell’iter realizzativo per il Ponte sullo Stretto: non se ne sta parlando molto, ma sono state ufficializzate due novità di enorme rilevanza nell’ottica dell’apertura dei cantieri e nella prospettiva di realizzazione dell’opera”. In un comunicato stampa, il Comitato Ponte Subito esprime “grande soddisfazione per le due notizie ufficializzate nelle ultime ore dall’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio e dal Comune di Messina, relativamente alla sinergia tra la Società Stretto di Messina e il porto di Gioia Tauro come scalo di stoccaggio per il cantiere, e all’inserimento nel progetto definitivo dell’accesso ai trasversi del Ponte per i turisti”.

“Si tratta – prosegue il Comitato Ponte Subito, che da oltre 16 anni si batte per la realizzazione dell’opera – di notizie dalle ricadute enormi. La comunicazione dell’Autorità di Sistema portuale sulle innovative soluzioni che consentiranno di utilizzare il porto di Gioia Tauro come scalo di stoccaggio dei conci prefabbricati e delle bobine dei cavi per la costruzione del Ponte ha una duplice valenza, perché i lavori non intaccheranno minimamente l’operatività portuale e perché gli enti e le istituzioni hanno trovato una via di dialogo preferenziale per l’obiettivo comune in un contesto in cui questa notizia materializza, in modo sempre più concreto, quanto sia imminente l’inizio dei lavori. Per quanto riguarda poi l’inserimento nel progetto definitivo dell’accesso turistico ai trasversi dei piloni, si tratta di un grande sogno che si realizza e che consentirà di dare al Ponte sullo Stretto ulteriore valore. In una seduta ufficiale della Commissione Ponte presso il Comune di Messina, infatti, gli ingegneri Vincenzo Franza e Giuseppe Palamara, ideatori dell’accessibilità turistica dei piloni, hanno presentato il progetto già ufficializzato con i punti panoramici da cui i turisti potranno salire e osservare il panorama, bere un drink o fare un aperitivo. ‘Sarà come la Tour Eiffel’, hanno detto in commissione, e ci siamo emozionati. Anche la Tour Eiffel, infatti, fu inizialmente contestata e osteggiata dai parigini più retrogradi e reazionari. Oggi è diventato il simbolo e la principale attrazione turistica di una delle città più importanti del mondo e siamo convinti, come dichiarato pochi giorni fa dal ministro Salvini, che dopo la realizzazione dell’opera tutti i contrari scompariranno e – anzi – vivaddio – saranno i primi a beneficiarne”.

TAURANOVIA – Lo sport come strumento di crescita culturale: grande partecipazione al primo forum Calcio – Giovani & Infrastrutture

Affrontare il disagio giovanile favorendo la nascita e la riqualificazione, nelle città e nei piccoli centri, di strutture come campi di calcio e centri sportivi, fondamentali per educare i ragazzi a uno stile di vita sano e alla socialità, promuovendo una visione integrata della cultura, in cui anche lo sport e l’educazione giovanile diventano parte di una narrazione più ampia.

 

È questo il messaggio forte, educativo oltre che sociale, che Taurianova Capitale del Libro ha lanciato grazie al primo forum “Calcio – Giovani & Infrastrutture”, ideato dal giornalista Maurizio Insardà, con l’intento di creare un modello di incontro e approfondimento tra addetti ai lavori, politica e famiglie, replicabile in ogni territorio.

Un evento che rientra tra le azioni chiave del progetto della Capitale Italiana del Libro 2024: il contrasto alla povertà educativa attraverso iniziative che stimolino la crescita culturale e sociale della comunità, grazie anche a tematiche come lo sport, inteso come forma di educazione civica, aggregazione sociale e crescita personale.

Al centro dei diversi interventi che si sono susseguiti durante il forum, numeri, buone pratiche, crisi e prospettive di crescita presentati da Paolo MorgantiGiuseppe Praticò e Pippo Caffo – presidente della Vibonese e direttori sportivi rispettivamente del Catanzaro e della Reggina – i quali hanno parlato ad una sala gremita di giovani atleti e dirigenti delle due squadre cittadine, il Real Taurianova e l’Ads Accademy, oltre che di tanti genitori, allenatori, dirigenti e vecchie glorie del calcio locale.

 

Il dibattito, organizzato in collaborazione con l’associazione Edda, è stato arricchito anche dalle testimonianze di due figure storiche della dirigenza calcistica in riva allo Stretto e non solo, Gabriele Martino e Franco Iacopino. I giornalisti Maurizio Insardà e Antonio Spina hanno introdotto una discussione che si è mossa a partire dal 1986, quando, con la Reggina in serie A, si decise di creare il Centro sportivo “Sant’Agata”, da cui passarono diversi giovani poi diventati campioni, uno su tutti Simone Perrotta, diventando così un modello all’avanguardia nell’Italia meridionale.

 

«Bisogna che le società si dotino di specialisti nel reperimento di fondi – ha detto Morganti – sapendo che ogni euro che si investe in infrastrutture può generare fino a 12 euro di utilità per la comunità in termini sociali e sportivi».  Da qui inoltre il suggerimento alle società del calcio minore «a fare rete fra loro nei vari territori per ottenere risposte in termini di servizi». Da Iacopino, invece, è partito un appello alle istituzioni affinché «nelle realtà piccole e grandi gli amministratori svestano i panni dell’appartenenza politica, per sostenere le squadre e rispondere alle loro esigenze». A questo proposito Praticò ha lamentato «i ritardi nella pubblicazione del bando per rilanciare il Centro Sant’Agata, dopo l’unica manifestazione d’interesse presentata a marzo dalla Reggina», mentre il presidente Caffo ha ricordato con amarezza il contenzioso che la sua Vibonese ha con il Comune «che chiede 60.000 euro all’anno per il pagamento della sola Tari, considerando le tribune dello stadio una superficie utilizzata tutto l’anno e non nei pochi giorni in cui si svolgono partite».

 

Per difendere la funzione sociale del calcio giovanile, Martino ha chiesto «l’avvento di una stagione culturale e politica nuova che determini quote di investimento sempre più massicce a favore delle squadre e dei formatori, per aiutare i presidenti lungimiranti che da soli non ce la fanno», con la chiosa del presidente Caffo secondo il quale «in mancanza di tale sostegno politico, non bisogna poi lamentarsi se i grandi club italiani fanno ricorso in maniera quasi totalizzante ai giocatori stranieri». Il dibattito, servito anche per una presa di coscienza generale rispetto alle alleanze possibili grazie allo sport contro la povertà educativa, è stato arricchito dal saluto del sindaco Roy Biasi, che, oltre a ricordare «i progetti varati e da finanziare per l’adeguamento dei due campi sportivi cittadini», ha sottolineato l’urgenza di un intervento ad ampio raggio.

 

«Sentiamo ogni giorno parlare di bullismo e dell’imperversare delle baby gang – ha detto il primo cittadino di Taurianova – e ci rendiamo conto che noi adulti stiamo consegnando ai ragazzi un contesto locale di gran lunga peggiorato rispetto al passato, a causa della crisi delle varie agenzie educative. Ecco perché vogliamo che il fermento che stiamo vivendo nell’anno da Capitale del libro generi anche una spinta propulsiva per pretendere, ad ogni livello, un miglioramento in tutti i settori della vita sociale dei ragazzi a partire dalla dotazione di strutture sportive che servono a togliere dalla strada, o dallo sguardo sui telefonini, le nuove generazioni».

 

Il forum è stato concluso da Maria Fedele, assessore alla cultura e direttore di TCIL che, volendo dedicare l’incontro alla memoria di Giuseppe Miriello, il giovane allenatore di Taurianova deceduto la settimana scorsa proprio mentre sul campo della vicina Cittanova allenava la locale under 17. Dopo il minuto di raccoglimento è stato proiettato un commovente collage fotografico dell’apprezzato sportivo, consegnando assieme al sindaco una targa ricordo ad uno dei calciatori in erba da lui allenati.

 

«Una città nominata Capitale del Libro non può limitarsi alla promozione della lettura in senso stretto – ha commentato Fedele – ma abbracciare l’intero tessuto culturale della comunità. Anche il calcio, soprattutto a livello giovanile, non rappresenta solo uno sport, ma un potente strumento educativo e sociale.  Attraverso questo evento abbiamo voluto lanciare ancora una volta un segnale chiaro: il fermento culturale che stiamo vivendo grazie al riconoscimento ottenuto deve tradursi in un miglioramento concreto del territorio».

REGGIO – Un anniversario, un concerto memorabile. La PfM canta De Andrè il 1 dicembre al teatro “Cilea”

L’Officina dell’Arte e la De.do Eventi apriranno le porte del teatro “Cilea” di Reggio Calabria alla PFM per un omaggio straordinario a Fabrizio De André.
Reggio Calabria si prepara ad accogliere un evento musicale unico nel suo genere: la massima culla dell’arte reggina, domenica sera, diventerà il palcoscenico di un concerto straordinario dedicato a Fabrizio De André, uno dei più grandi poeti e cantautori della musica italiana. Protagonisti della serata saranno la leggendaria “Premiata Forneria Marconi” (PFM) che, con le sue note, ha saputo esaltare il genio artistico di De André in collaborazioni memorabili.
L’evento, organizzato dall’Officina dell’Arte e Dedo Eventi, celebra l’intramontabile eredità musicale di Faber, unendo la raffinatezza della poesia alle sonorità inconfondibili del rock progressivo della PFM.
Durante la serata, il pubblico potrà rivivere i brani più celebri che hanno segnato la storica collaborazione tra De André e la band, come “Bocca di Rosa”, “Il pescatore” e “La canzone di Marinella”, reinterpretati con arrangiamenti straordinari che ne esaltano l’intensità emotiva.
“Portare la PFM al Cilea per rendere omaggio a Fabrizio De André è un sogno che si realizza – afferma il direttore artistico dell’ODA Peppe Piromalli -. Questo evento rappresenta un tributo al genio creativo di un’artista che ha profondamente segnato la cultura italiana, arricchito dalla potenza musicale di una band leggendaria”.

REGGIO – All’Altafiumara Resort l’evento imperdibile: “Note di Moda: Un Passo per la Ricerca”

Altafiumara Resort ha il piacere di invitare il pubblico sabato 1 dicembre per un evento imperdibile: “Note di Moda: Un Passo per la Ricerca”. Una serata all’insegna della creatività, della solidarietà e della bellezza, che avrà luogo presso il bellissimo resort situato nel cuore della nostra costa tirrenica della provincia di Reggio Calabria

 

L’evento sarà un’occasione unica per immergersi in una collettiva di artisti che da tutta Italia hanno dato la loro adesione, seguiti dagli ideatori e curatori Filippo Malice L.A.B.1- collettivo artistica Antonella Postorino AP Architecture & Production Designer.

Gli artisti Alessandro Allegra, Marco Barone, Giuseppe Bonaccorso, Lucio Ddt Art, Paolo Genoese , Fabrizia Ghione , Umberto Giampa,  Liu Jiang,  L.A.B.1 – (collettivo artistico) , Giuseppe Lococo, Francesco  Logoteta , Andrea Leuzzo,  Filippo Malice,  Lorenzo Pio  M. Martino,  Nicoletta Marra,  Massimiliano Mirabella,  Giacomo Montanaro,  Eleonora Pesaro,  Antonella Postorino e  Claudia Ventura,  regaleranno le loro opere alla Fondazione,  che a partire dalla serata saranno disponibili per chi vorrà dare un contributo ulteriore acquistandole. 

La serata condotta da Martina De Lorenzo e Valeria Pellegrino, offrirà un palinsesto ricco, con sfilate di moda e gioielli, accompagnati da momenti di musica e canto dal vivo,  renderanno l’atmosfera ancora più speciale e coinvolgente.

L’obiettivo non è solo intrattenere, ma anche sensibilizzare e contribuire concretamente ad una causa molto importante: il supporto alla ricerca per le malattie rare attraverso la “Fondazione Chops” presieduta dalla reggina Manuela Mallamaci madre del piccolo Mario affetto da questa malattia rara. Parte dei fondi raccolti per la serata sarà devoluta alla fondazione, contribuendo così a supportare un’importante causa sociale.

“Tutto pronto!” – dichiara l’organizzazione dell’evento diretto da Valeria Pellegrino e Maro Vitolo – “Siamo entusiasti di riunire arte, moda e musica per una nobile causa. I biglietti venduti per la raccolta di fondi dimostrano che il pubblico ha già dato la sua sensibile ed entusiasta adesione. I presenti potranno partecipare all’estrazione di premi, un gioiello del maestro orafo Angelo Vale, Una giornata SPA offerto da Altafiumara Resort, occhiali da sole griffati di ottica Argurio e vini pregiati della nostra terra offerti  di Tenuta San Giovanni .

Invitiamo tutti a unirsi a noi per una serata che promette di essere non solo elegante, ma anche di grande impatto sociale.”

Non perdere l’occasione di partecipare a questa serata di stile e solidarietà, dove ognuno di noi potrà fare la differenza!

1 Dicembre al Castello di Altafiumara Resort sala dei due Mari

Orario: Inizio ingresso alle 17.30

Vi aspettiamo numerosi per una serata che unirà moda, arte e impegno sociale in un clima di festa e condivisione.

 

Per ulteriori informazioni e prenotazioni, contattare:  340.3486277

MESORACA – Sequestro di oltre 130 kg di prodotti alimentari in un esercizio abusivo

Personale della Polizia di Stato ha sequestrato a Mesoraca, all’interno di un esercizio abusivo,  oltre 130 kg di prodotti ortofrutticoli, funghi e uova, privi di ogni tracciabilità, posti in vendita.

Gli operatori della Squadra Amministrativa della Questura di Crotone,  nel corso di specifiche attività di osservazione, insospettiti dal via vai di soggetti che entravano e uscivano da un magazzino allestito ad esercizio commerciale, privo di insegna, hanno effettuato un controllo nei confronti della citata attività, risultata essere sprovvista di qualsivoglia autorizzazione.

La merce esposta alla clientela, circa 130 Kg, per un valore di € 500 circa, priva di ogni tracciabilità, considerata non edibile da personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, è stata sottoposta a sequestro amministrativo ed affidata alla Polizia Locale di Mesoraca per le conseguenti attività di distruzione.

Al termine dell’attività, la Squadra di Polizia Amministrativa ha sanzionato la titolare perché senza licenza, segnalando all’Autorità Comunale la cessazione immediata dell’attività; inoltre, alla stessa è stata elevata la prevista sanzione amministrativa per la mancata tracciabilità dei prodotti posti in vendita.

REGGIO – Serie di intimidazioni e danneggiamenti: denunciato un giovane reggino

Si è conclusa con un importante risultato l’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Pellaro, che ha portato all’identificazione di un giovane responsabile – allo stato degli atti ed in attesa delle successive verifiche –  di una serie di atti intimidatori e danneggiamenti ai danni di un uomo, responsabile di reparto presso una ditta locale.

Il giovane, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe agito per vendetta personale connessa a contrasti sul luogo di lavoro. Gli episodi, includevano minacce, lettere intimidatorie e diversi danneggiamenti all’auto della vittima, tra cui la foratura dei pneumatici e la rottura del lunotto posteriore, quest’ultima reiterata in tempi brevi.

Le indagini sono scattate subito dopo le prime denunce presentate dalla vittima, che ha segnalato i fatti ai Carabinieri. I militari, con un lavoro scrupoloso, hanno raccolto prove fondamentali: analisi dei sistemi di videosorveglianza, riconoscimenti fotografici e servizi di appostamento. Il quadro accusatorio si è ulteriormente rafforzato grazie a una perquisizione domiciliare nell’abitazione del sospettato.

La svolta è arrivata nella mattinata del 26 novembre, quando il giovane è stato denunciato in stato di libertà. Le accuse a suo carico comprendono danneggiamento aggravato e minacce.

Questo caso rappresenta un segnale forte per la comunità reggina: nessuno è solo davanti a situazioni di intimidazione o ingiustizia. L’Arma dei Carabinieri, grazie a un lavoro investigativo meticoloso e alla determinazione dei suoi uomini, ha dimostrato ancora una volta di essere pronta a intervenire per garantire sicurezza e legalità, assicurando alla giustizia chi tenta di agire al di sopra della legge.

Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.

MELITO PORTO SALVO (RC) – L’ufficio postale è di nuovo operativo nella versione “Polis”

I cittadini possono ora richiedere direttamente a sportello tutti i certificati dell’Anpr, oltre al cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”

 

L’ufficio postale di Melito Porto Salvo ha riaperto al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione, secondo la tipologia “Polis”.

La nuova sede di via Giordano Bruno è pronta per offrire ai clienti tutta la certificazione Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente) oltre ala stampa del cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”, grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Nell’ambito degli interventi, si è proceduto a una completa riorganizzazione degli spazi finalizzata a ottimizzare la fruizione dell’ufficio con particolare attenzione al miglioramento del confort ambientale e alla facilitazione dell’accesso ai servizi. In quest’ottica, tra le altre opere, si inseriscono la nuova configurazione della linea di sportelleria, con altezze ribassate per agevolare tutti i segmenti di clientela e postazione di lavoro ergonomica per favorire una corretta postura.

La sede di Melito Porto Salvo è a disposizione dei cittadini tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.20 alle 19.05, e il sabato fino alle 12.45.

COSENZA – Uomo e donna perseguitati dall’ex di lei, scatta il divieto di avvicinamento

Nella giornata scorsa, personale della Polizia di Stato ha eseguito un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento, con applicazione del braccialetto elettronico,  ad una donna ed al suo attuale marito. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti dell’ex compagno di Lei, un uomo di 45 anni, e del figlio della ex coppia, di anni 19.

Ad entrambi gli indagati sono contestati i reati di lesioni aggravate, mentre il reato di atti persecutori (art.612 Bis co 3 c.p.) è stato ascritto all’ex convivente il quale, a seguito dei contrasti sorti per la gestione dei figli, aveva iniziato a perseguitare e minacciare l’attuale marito della donna, sino ad aggredirlo in diverse occasioni.

Il provvedimento giunge a conclusione di una rapida ed intensa attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica e avviata a seguito della denuncia/querela sporta dalle parti offese.

L’escalation della condotta dell’ex compagno della vittima, ha visto il suo apice alcuni giorni fa, allorquando quest’ultimo, spalleggiato dal figlio, recarsi presso il posto di lavoro di Lei, per aggredire nuovamente l’attuale marito della donna che veniva a sua volta spintonata, ingiuriata e minacciata da entrambi.

I poliziotti, specializzati nella trattazione di reati in danno delle persone appartenenti alla categoria delle cd. fasce deboli, hanno raccolto le dichiarazioni delle parti interessate, acquisendo le dettagliate descrizioni dei vari episodi contestati necessarie a circostanziare il racconto delle persone offese.

L’attività d’indagine, avviata dal personale della Squadra Mobile e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, ha trovato il suo epilogo nell’esecuzione del provvedimento cautelare, e conferma ancora una volta l’impegno, la particolare attenzione e sensibilità della Polizia di Stato, delle donne e degli uomini della Questura, diretta dal Questore Cannizzaro, e dell’Autorità Giudiziaria, nell’affrontare con attento e tempestivo intervento il fenomeno della violenza di genere e della tutela della c.d. fasce deboli.

I due indagati non potranno avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle parti offese, mantenendo una distanza non inferiore ai 500 metri. Dovranno inoltre astenersi dal contattarle con qualsiasi mezzo.

Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.

Lo stilista Elio Guido presenta “Kalòn”: la prima collezione maschile è un omaggio alla Calabria

Nei prossimi giorni, il giovane stilista calabrese Elio Guido, classe 2001, presenterà la sua prima collezione maschile, “Kalòn”. Un prêt-à-porter che vedrà la luce attraverso uno shooting ambientato nei luoghi simbolo della sua città, Cosenza. Non si tratta di un semplice debutto professionale, ma di un vero e proprio atto d’amore verso la Calabria. A pochi mesi dall’inaugurazione della sua attività, Elio decide di rendere omaggio alle radici che lo hanno forgiato, aprendo nuove porte e direzioni nella sua carriera.

La collezione “Kalòn” è una visione che sonda il cuore pulsante della Calabria, con un nome che affonda le radici nella filosofia greca. “Kalòn” racchiude un ideale di bellezza che unisce estetica, etica e verità. Questa visione si concretizza in capi che raccontano la ricchezza artigianale e culturale della Calabria. La memoria diventa motore creativo, trasformandosi in una narrazione contemporanea che celebra l’essenza di una regione tanto affascinante quanto complessa. Non è un ricordo nostalgico, ma un dialogo tra passato e futuro, dove memoria e innovazione si incontrano per dare vita a creazioni uniche.

“Kalòn” è un equilibrio tra il vero, il bene e il bello, un concetto che trascende il tempo e che guida la sua ispirazione. La Calabria, terra fertile e ricca di storia, è il terreno su cui Elio semina la sua creatività, rivelando un paesaggio fatto di emozioni, tessuti, tradizioni e cultura.

Nel cuore di questa collezione batte il ricordo di sua nonna, una donna che lo ha introdotto all’arte dell’uncinetto e del ricamo, facendogli scoprire il valore del lavoro manuale. Il giovane stilista ha voluto portare questo patrimonio nella moda maschile, con una sfida: reinterpretare l’uncinetto, tradizionalmente legato al mondo femminile, attraverso la lente di un guardaroba maschile contemporaneo. Un’impresa che sfida le convenzioni, ma che rivela la sua audacia creativa.

Lo stilista Elio Guido: «Non intendo raccontare una Calabria nostalgica, ma celebrare la sua essenza attraverso un racconto manifatturiero. Questa collezione è un omaggio alla mia terra, ai miei ricordi d’infanzia e un tributo alla mia famiglia, in particolare a mia nonna. I suoi lavori all’uncinetto, frutto di una maestria artigianale senza pari, sono il fulcro di questa collezione. Le sue mani hanno replicato le mappature che ho disegnato, trasformando il ricamo in un atto artistico che rende omaggio alla tradizione del tombolo calabrese».

Le camicie bianche, realizzate a mano con finiture in ricamo all’uncinetto, sembrano sculture in tessuto, dalla texture così dettagliata da ricordare blocchi marmorei, come quelli scolpiti da Michelangelo. La scelta del bianco per le camicie non è casuale: è un colore che, nel suo minimalismo, si fa portatore di una forza visiva potente, quasi grafica, capace di risaltare come una tela su cui ogni dettaglio prende forma.

Ma l’omaggio alla Calabria di Elio Guido non si ferma alla tradizione sartoriale. Il giovane stilista ha voluto anche rendere omaggio alla terra che l’ha cresciuto, con un’accurata ricerca dei materiali tipici della Regione come seta, taftà, lana bouclè, cotone San Gallo per raccontare la tradizione tessile calabrese in tutta la sua ricchezza e varietà. I capi sono impreziositi da tessuti provenienti dai lanifici calabresi, come il bouclè, e la collezione si fa portatrice di un racconto manifatturiero che celebra le eccellenze calabresi, dalla Sila alla costa, con allacciature moderne e colli importanti. Non mancano richiami alla tradizione popolare, come i simboli scaramantici del peperoncino e del corno.

I foderami in seta, con stampe ispirate ai campi di origano e alle fioriture di lavanda, rendono l’interno dei capi tanto bello quanto l’esterno, una vera dichiarazione di cura e dettaglio. Ma l’innovazione non finisce qui. Guido ha esplorato anche nuove tecniche, come la destrutturazione dei pantaloni, la lavorazione del denim con foglie d’oro, e i coordinati in cotone San gallo, che rimandano al folklore dei corredi tradizionali calabresi. Le cromie, poi, evocano l’anima del mare e delle terre calabresi: il blu petrolio delle onde schiumose di Tropea, il verde dei boschi della Sila, il calore della terra. Ogni capo, studiato nei minimi dettagli, racconta un’emozione: è una narrazione sensoriale, un tributo a una Regione che non smette di affascinare per la sua bellezza selvaggia e inaspettata. La collezione è pensata per essere scombinabile: ogni capo può essere abbinato liberamente, dando vita a look che parlano la lingua della libertà e della versatilità. La collezione, pur essendo pensata per l’uomo, è priva di etichette di genere: camicie e pantaloni possono essere indossati da chiunque, in qualsiasi occasione sua di giorno, per una passeggiata in città, sia di sera, per un evento speciale.

“Kalòn” non è solo un omaggio alla Calabria; è anche un progetto di alta moda che si muove con naturalezza tra la quotidianità e il lusso. Il connubio di praticità e bellezza in ogni capo è la cifra distintiva di questa prima collezione, che segna un nuovo capitolo nella carriera del giovane stilista.

Elio Guido racconta una storia, quella di una Calabria che si rinnova, che non ha paura di essere audace, che unisce tradizione e modernità. “Kalon” è solo l’inizio di un percorso che, come l’artigianato che lo ha ispirato, continuerà a evolversi, a cambiare e a farsi riconoscere, portando la Calabria al centro della scena.