SANT’AGATA DEL BIANCO (RC) – 69enne arrestato: Trovato con fucile con matricola abrasa e 67 cartucce

Un’operazione di controllo straordinario sul territorio si è conclusa con l’arresto di un uomo di 69 anni, sorpreso a Sant’Agata del Bianco dai Carabinieri in possesso di un fucile da caccia con matricola abrasa e quasi 70 cartucce detenute illegalmente. L’intervento, condotto dai militari della Compagnia di Bianco insieme allo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, si inserisce nel piano di contrasto al fenomeno delle armi clandestine, una piaga che continua a destare allarme sociale.

L’uomo è stato fermato in un’area rurale isolata ove i militari dell’Arma, insospettiti dal suo comportamento nervoso, hanno subito controllato l’arma che aveva con sé, scoprendo che la matricola era stata cancellata. Durante il controllo, l’uomo ha consegnato altre cartucce che aveva nascosto in un tubo in PVC vicino al luogo del controllo, nel tentativo di eludere ulteriori verifiche.

Le munizioni e l’arma sequestrate sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso, mentre il 69enne è stato dichiarato in stato d’arresto e dovrà rispondere dell’accusa di detenzione illegale di arma clandestina e munizioni.

L’operazione rientra nel più ampio impegno dell’Arma dei Carabinieri contro la diffusione delle armi clandestine, una realtà che alimenta il crimine organizzato e mette a rischio la sicurezza delle comunità locali. I militari dell’Arma, grazie anche al supporto delle unità specializzate come lo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, continuano a effettuare controlli mirati per individuare e sequestrare armi illegali. Attraverso operazioni come queste, i Carabinieri si confermano un punto di riferimento per garantire legalità e tutela dei cittadini, soprattutto in aree sensibili come quelle montane del territorio calabrese.

Trattandosi di procedimento in fase delle indagini preliminari, per l’arrestato vige il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.

REGGIO – Mostra di pittura per beneficenza “I palazzi storici aprono all’arte”

Una serata di Arte con un forte risvolto sociale si è svolta nella Galleria del Palazzo Trapani Lombardi, uno tra i più prestigiosi Palazzi Storici della città.

Da un’idea dell’ing. Oreste Mario Dito, Curatore di eventi, l’Associazione la Rosa del Pozzo presieduta dal dott. Antonino Santisi, in sintonia con il proprio percorso divulgativo dell’Arte, ha dato seguito ad un evento che potesse unire in un rapporto simbiotico i Palazzi Storici della Città con l’Arte e stante la disponibilità della Famiglia Trapani Lombardo la prima manifestazione in tale direzione si è organizzata nel Palazzo Trapani Lombardo, sito nel centro cittadino e precisamente in fregio al Corso G. Garibaldi al n. 279, progettato dall’ing. Gino Zani in stile neoclassico con richiami liberty e realizzato negli anni venti del secolo scorso.

La Galleria austera del Palazzo per l’intera giornata di sabato trasformata, per un giorno, in luogo dedicato all’Arte ed è stato possibile ammirare una mostra in cui le opere hanno raccontato ai visitatori un concetto universale ed assoluto: la Bellezza dell’Arte, che ciascun artista ha espresso con il proprio sentire interiore.

Il tutto è nato dalla considerazione del Curatore di dover dare ai Palazzi Storici della città che hanno rappresentato, dopo il terribile sisma del 28 dicembre 1908, la rinascita architettonica e sociale un nuovo ruolo di protagonismo creando un’unione con elementi che rappresentino dettami universali e quindi si è pensato di accostarli all’arte che è di certo la forma espressiva con la quale si possa rappresentare al meglio la rinascita.

Ed in una tale logica anche la scelta della data non è stata casuale ma si è voluto ricordare il giorno da cui è ripartita con forza ed abnegazione la rinascita di Reggio.

E per rappresentare il concetto di rinascita non si poteva non puntare sul talento di un gruppo di giovani artisti i quali sono per definizione anagrafica destinati a proporre sempre delle rinascite.

Un gruppo di artisti che ha dimostrato con il proprio talento di poter portare in alto l’arte presentandosi alla città in un luogo prestigioso con un notevole proscenio anche per dare un ulteriore contributo di gioiosità al Natale cittadino essendo l’Arte medesima anche gioia di vita in qualunque sua espressione.

Ma quest’evento non voleva essere soltanto un’occasione artistica ma in effetti si è trasformato anche in momento di solidarietà, elemento fondante del Natale, e non solo.

Durante l’intera giornata è stata collocata un’urna in cui i visitatori hanno potuto dare la loro solidarietà con un’offerta a favore dell’Unitalsi nel ricordo di Amelia Mazzitelli, donna di elevate virtù che ha dedicato la sua vita agli altri portando loro sempre la sua solidarietà e la speranza di rinascita.

Per dare un ulteriore incentivo ai visitatori ciascun artista ha donato un’opera da sorteggiare tra i donatori.

Durante l’intera giornata è stato un continuo fluire di persone tutte ammirate dalla bellezza dei dipinti, dei disegni e degli abiti esposti e la caratteristica dell’evento è stata la presenza degli artisti per l’interezza dell’evento cosicché il visitatore si è potuto confrontare con l’artista ricevendo delucidazioni sull’opera e sulla tecnica sviluppandosi un interessante scambio culturale.

Il momento cruciale della mostra è stato il vernissage durante il quale hanno preso la parola il presidente della Rosa del pozzo dott. Santisi che ha ricordato lo scopo e la motivazione dell’evento, il Curatore ing. Dito che ha voluto ricordare i valori dell’arte che sono fondanti per il progresso di qualsiasi società perché ne definiscono la cifra culturale ed i dott. Antonio, Vincenzo ed Antonio Trapani Lombardo, proprietari del Palazzo , che hanno accennato alla storia del palazzo e della famiglia.

È superfluo rammentare che ciascun relatore ha ricordato con parole intrise di commozione, sentimento e riconoscenza per quanto fatto, la figura di Amelia Mazzitelli cui era dedicato l’evento.

E nell’immediatezza è stato consegnato dal dott. Santisi e dall’ing. Dito il ricavato delle donazioni al dott. Vincenzo Trapani Lombardo in rappresentanza dell’Unitalsi.

Successivamente si è proceduto all’estrazione delle opere, avvenuta in un clima gioioso perfettamente in linea a con l’atmosfera natalizia.

Per questa giornata d’Arte e Beneficenza bisogna dar merito all’ing. Oreste Mario Dito, Curatore dell’evento, al dott. Antonino Santisi Presidente dell’Associazione “La Rosa Del Pozzo” ed alla Famiglia Trapani Lombardo per la collaborazione e disponibilità, ma un grande grazie va dato agli artisti Alberta Dito, Arianna Delfino, Daniela Sarica, Enrico Tarantello, Irene Sitibondo, Mjriam Caruso, Roberta De Cicco, Simona Fotia e Valentina Romeo, ed ai reggini che hanno contribuito con generosità alla riuscita dell’evento.

Oreste Mario Dito

 

COSENZA – Donna perseguitata dall’ex convivente, per l’uomo scatta l’arresto

Nella giornata scorsa, personale della Polizia di Stato ha eseguito un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, nei confronti di un uomo cosentino di 23 anni.

All’indagato sono contestati i reati di maltrattamenti del reato di atti persecutori (c.d. stalking, ex art. 612 bis c.p.) nei confronti dell’ex convivente e del nuovo di Lei compagno.

Il provvedimento giunge a conclusione di una rapida ed intensa attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica e avviata a seguito di una denuncia/querela sporta dalla parte offesa i primi giorni dell’attuale mese, raccolta dai poliziotti della Squadra Mobile.

I poliziotti, specializzati nella trattazione di reati in danno delle persone appartenenti alla categoria delle cd. fasce deboli, hanno ascoltato la donna con particolare sensibilità raccogliendo le dettagliate descrizioni dei vari episodi vessatori.

In particolare la donna si era presentata presso gli uffici della Questura, dopo l’ennesimo episodio di violenza perpetrata dall’uomo, questa volta alla presenza del nuovo compagno della vittima. Nel corso della denuncia la donna ha ripercorso la vicenda, tracciando uno spaccato di autentica sofferenza quotidiana dovuto il comportamento dell’uomo che, nonostante i diversi anni trascorsi dalla fine della relazione, la perseguitava, con ripetute minacce di morte, inviate anche via mail e con la messaggistica social, intimidendola anche con chiare minacce di morte, ed aggredendola anche fisicamente. Infatti, l’uomo, la scorsa estate, ha seguito la donna sotto il portone di casa, colpendola con tre pugni al volto. La donna, vessata dall’ex compagno, è stata costretta a ricorrere persino alle cure dei medici per le ripercussioni psicologiche dovute al comportamento dell’uomo.

Le immediate indagini svolte dalla Squadra Mobile, coordinate dalla locale Procura, mediante l’escussione di altri soggetti a conoscenza dei fatti, hanno permesso di confermare il contesto descritto dalla denuncia.

L’attività d’indagine, avviata dal personale della Squadra Mobile e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, ha trovato il suo epilogo nell’esecuzione del provvedimento cautelare, e conferma ancora una volta l’impegno, la particolare attenzione e sensibilità della Polizia di Stato, degli uomini della Questura, diretta dal Questore Cannizzaro, e dell’Autorità Giudiziaria, nell’affrontare con attento e tempestivo intervento il fenomeno della violenza di genere e della tutela della c.d. fasce deboli.

Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.

REGGIO – Porto di Gioia Tauro, l’agenzia delle Dogane e la finanza sequestrano una tonnellata di fuochi pirotecnici illegali

Un duro colpo al traffico illecito di fuochi pirotecnici è stato sferrato dall’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) con la collaborazione della Guardia di Finanza, a ridosso del Capodanno. Una tonnellata di materiale esplodente, priva delle necessarie autorizzazioni, è stata intercettata e posta sotto sequestro sventando così un grave pericolo per la sicurezza pubblica.

In particolare, nel corso delle attività di controllo doganale nel Porto di Gioia Tauro finalizzate alla lotta al traffico di merci contraffatte, sono stati bloccati diversi container provenienti dalla Cina e destinati protetti in Libia . La documentazione doganale del carico in transito nel porto calabrese indicava la presenza di varie tipologie di oggetti, ma una volta sottoposta i container a scansione radiogena tramite gli impianti in dotazione all’Agenzia ea seguito di una ispezione fisica, si è accertato che la spedizione in realtà era costituita da un vero e proprio arsenale di fuochi pirotecnici, abilmente occultati dietro un carico di copertura.

Questa importante operazione si inserisce nell’ambito di una complessa attività di analisi dei rischi locali sviluppata in collaborazione con la Guardia di Finanza che ha portato, negli ultimi anni, al sequestro di oltre 25 tonnellate di fuochi d’artificio illegali attualmente in corso di distruzione . Considerata la pericolosità della spedizione, le operazioni di brillamento hanno
seguito una procedura molto delicata già a partire dalle attività di inventario della merce; successivamente, su disposizione del Tribunale di Palmi, l’Ufficio di Gioia Tauro ha interessato il Centro rifornimenti e manutenzioni (Ce.Ri.Mant.) di Napoli dell’Esercito Italiano, al cui interno opera un nucleo di artificieri altamente specializzati e dislocato in tutto il territorio nazionale.

Le operazioni di distruzione – che si concluderanno proprio in questi giorni – sono state realizzate in un’area che non intralcia le attività portuali

Le Muse ed il recupero della memoria di Motta San Giovanni con Storia di una cintura infame di Francesca Triolo

Tra gli appuntamenti culturali dell’Associazione culturale “Le Muse” di Reggio Calabria nell’ambito della programmazione del Natale 2024 grande attenzione e partecipazione di pubblico ha avuto la presentazione del romanzo inedito di Francesca Triolo “Storia di una cintura Infame”.

Una manifestazione che conferma ha dichiarato in apertura Giuseppe Livoti come nella nostra Calabria esistono professionisti che tanto hanno dato al mondo della scuola e della formazione che vivono anche di recupero della parola, di storie e racconti che oggi la nostra socia Francesca Triolo consegna alla stampa con questa sua prima letteraria per i tipi di Laruffa editore. La Triolo continua Livoti esprime le caratteristiche della narrazione storica ovvero mescolare la realtà dei fatti storici e la finzione delle vicende che accadono ai personaggi: si intreccia cosi la grande Storia alle grandi storie quotidiane comuni in un percorso in cui gli elementi importanti si dipanano tra trama, caratterizzazione, punto di vista, dialogo, impostazione spazio temporale ed inizio della storia che cattura l’attenzione del lettore. Presente per il Comune di Motta San Giovanni la dott.ssa Enza Mallamaci – Assessore alla Cultura la quale, ha ribadito come Motta continua a essere promossa da menti ed eccellenze in tutti i settori, attraverso la forza della conoscenza che deve essere rafforzata e conosciuta nei territori. La prof.ssa Triolo valente scrittrice ha dato segnale alla sua cittadina di origine ricordando anche la valorosa storia dei minatori, storia di dignità e amore che è identità di una intera comunità. Questa storia unisce la comunità di Motta San Giovanni nella memoria e nell’impegno e nella responsabilità. Il professore Antonino Franco docente dell’I. C. Montebello Jonico – Motta San Giovanni che ne ha curato la prefazione si è soffermato su Motta e gli anni Trenta coordinate spazio-temporali entro le quali si colloca la vicenda narrata che già dalla prime sequenze proietta il lettore in una società quasi mitica, chiusa nel suo opprimente immobilismo socio culturale, dove misera e benessere sono rispettivamente una sofferenza per molti ed un privilegio per pochi. Nel testo tornano a rivivere, dopo essere stati sottratti all’oblio del tempo, costrutti e locuzioni dialettali dalla forte espressività e musicalità, fari di memoria dalle forti valenze simboliche. Un testo ha concluso Franco che faremo studiare alle nostre classi. Toccante, interessante e commovente la testimonianza di Antonino Calabrò tra i fondatori dell’ Associazione Minatori Mottesi “Commemorare per Ricordare” costituita nel 2004 da un gruppo di ex minatori e parenti di minatori deceduti, associazione che  si interessa al sociale e alle manifestazioni legate alla conservazione del ricordo di chi ha prestato il proprio lavoro nelle gallerie e nelle miniere di tanti Paesi con l’intento di mantenerne viva la memoria, fortemente radicata nella società Mottese. Anni intensi e di grandi sacrifici ha ricordato tra le lacrime Antonino Calabrò, anche io come i miei 4 fratelli siamo stati in miniera tra difficoltà e senso del lavoro ma con onore, sacrificio, un sacrificio che rifarei per la mia famiglia ed un grande esempio che tutti devono sapere e ricordare, lasciando vivo l’esempio.  La scrittrice Francesca Triolo ha poi commentato foto di luoghi storici di Motta presenti nel libro raccontandone anche i cambiamenti attuali ed ha esposto tutta una serie di oggetti di uso quotidiano appartenuti alla sua famiglia ed utilizzate dalla società dell’epoca. Per l’occasione letto anche un messaggio del già dirigente scolastico Silvana Borgese assente per motivi personali, la quale ha ribadito come la Triolo fa parte della “generazione Nosside” sin dai tempi in cui lei era dirigente dell’I.C. “Nosside-Pythagoras” di Reggio Calabria. Il libro scrive la Borgese è la  ricostruzione di uno spaccato culturale di grande interesse etnologico, che con le sue  vivide ambientazioni, le sue  vicende, gli  intrecci e la coreografia dei personaggi ben  si  è prestato a fare da scenario alla   grande  passione  di questa cara amica:  la  passione per la scrittura.

Una partitura sapientemente orientata a ricreare atmosfere paesaggistiche, a richiamare memorie familiari, a far rivivere pratiche collettive di lavoro, a fare emergere strutture relazionali, impianti sociali e valoriali. Una scrittura curata con dedizione e amorevolezza, capace di restituirci pienamente il mondo degli antichi nostri borghi e l’espressione più fedele e intensa della loro vitalità. Momenti di Lettura Interpretativa ed intermezzi musicali sono stati curati da Rosaria Livoti e Margherita Modafferi le quali hanno creato l’atmosfera degli anni Trenta facendo richiamando brani dell’epoca intervallati da estratti del libro.

REGGIO – G.O.M., primo impianto dell’innovativa valvola aortica transcatetere, prodotta con tessuto “Resilia”

Un intervento delicato e altamente innovativo, il primo in regione e tra i primi nel Meridione, eseguito con successo al Centro Cuore del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria.

Le U.O.C. di Cardiologia e di Cardiochirurgia, dirette rispettivamente dal dr. Frank Benedetto e dal dr. Pasquale Fratto, insieme a tutta l’équipe del Centro Cuore, nei giorni scorsi hanno infatti impiantato con successo, su un paziente di 78 anni affetto da stenosi aortica severa, la nuova valvola transcatetere “Sapien 3 Ultra”, prodotta con il tessuto “Resilia”.

Che cos’è il tessuto “Resilia”: si tratta di un tessuto pericardico bovino, realizzato con tecnologie d’avanguardia, che conserva l’integrità, ritarda la calcificazione e ha prestazioni emodinamiche prolungate. Il tessuto è il risultato di quasi 20 anni di ricerca e sviluppo ed è indicato per i pazienti ad alto rischio per l’intervento chirurgico.

L’obiettivo di questa tecnologia è di migliorare la qualità della vita, offrire esiti duraturi nel lungo termine ai pazienti e creare opzioni di trattamento future. E d’altronde, oggi i pazienti vivono più a lungo e hanno una vita più attiva, con aspettative più alte sia rispetto alla loro salute che alla qualità della vita. Pertanto, la gestione ottimale delle malattie delle valvole cardiache ha un ruolo sempre più importante, come dimostrano la grande attenzione ed i progressi effettuati negli ultimi dieci anni in campo cardiologico dal G.O.M., nei quali rientra a pieno titolo l’istituzione del Centro Cuore, un’unità in cui le discipline cardiovascolari (Cardiologia, Terapia Intensiva Cardiologica e Cardiochirurgica, Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare) si interfacciano e lavorano a stretto contatto per dare risposte concrete ed efficaci al bisogno di salute dei cittadini calabresi.

Anche alla luce del recente impianto della nuova valvola aortica transcatetere innovativa, il Centro Cuore del GOM si conferma tra i primi centri del Sud Italia di cardiologia interventistica per l’utilizzo di terapie innovative per il trattamento delle patologie cardiovascolari.

REGGIO – [VIDEO] Reggio Calabria commemora i marinai russi, gli “angeli venuti dal mare” dopo il terremoto del 1908

Oggi, 28 dicembre 2024, Reggio Calabria ha celebrato con una solenne cerimonia il 116º anniversario del terremoto del 1908, rendendo omaggio ai marinai russi che per primi prestarono soccorso alla città in uno dei momenti più tragici della sua storia. L’evento si è svolto presso la stele commemorativa nella Villa Comunale Umberto I, alla presenza di autorità locali, rappresentanti delle comunità russe, ucraine, bielorusse e numerosi cittadini.

Un intervento provvidenziale in un mare di distruzione

Il terremoto, che colpì Reggio Calabria e Messina il 28 dicembre 1908 con una magnitudo di 7.1, causò la morte di oltre 200.000 persone e rase al suolo gran parte delle due città. In quel contesto di distruzione, isolamento e caos, la Marina Imperiale Russa – che all’epoca comprendeva uomini provenienti da Russia, Ucraina, Bielorussia e altre regioni dell’impero – fu la prima forza ad arrivare in soccorso.

Le navi russe, in sosta nella rada di Augusta, si mobilitarono immediatamente, raggiungendo Reggio Calabria e Messina poche ore dopo il sisma. I marinai russi prestarono assistenza ai feriti, recuperarono superstiti dalle macerie e offrirono supporto logistico ed emotivo a una popolazione devastata. I soccorsi italiani, a causa delle difficoltà nelle comunicazioni e nei trasporti, riuscirono ad arrivare solo quattro giorni dopo: non fu negligenza, ma un ostacolo oggettivo.

Gli “angeli venuti dal mare”

In quei giorni drammatici, i marinai russi furono ribattezzati dai reggini come “gli angeli venuti dal mare”, un soprannome che ancora oggi risuona nel cuore della città. Il loro intervento ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva della comunità reggina che ancora oggi non dimentica chi, senza alcuna esitazione, ha offerto aiuto e speranza quando ogni cosa sembrava perduta.

Un legame che resiste al tempo

Durante la commemorazione, il console della Bielorussia per Calabria e Sicilia, Franco Milasi, ha sottolineato l’importanza di ricordare questi gesti di solidarietà internazionale. “Questa storia di aiuto e fratellanza ci insegna che la cooperazione tra i popoli può superare qualsiasi barriera, anche nei momenti più difficili”, ha affermato Milasi.

Rappresentanti delle comunità bielorusse, georgiane, kazake, armene, russe e ucraine residenti in Calabria hanno partecipato alla cerimonia, deponendo corone di fiori ai piedi della stele. Un gesto simbolico che continua a rafforzare i legami tra le diverse comunità presenti sul territorio.

Memoria e speranza per il futuro

A oltre un secolo di distanza, Reggio Calabria continua a onorare quei marinai che, nel momento del bisogno, si sono trasformati in eroi silenziosi. La commemorazione di oggi non è solo un tributo al passato, ma un monito per il futuro: ricordare che, anche nei momenti più bui, la solidarietà e l’umanità possono brillare come fari di speranza.

Le immagini dell’evento:

REGGIO – Tutto pronto per il Gran Concerto di Capodanno della Città Metropolitana

L’evento, ormai divenuto una lieta tradizione, sarà ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, previa esibizione dell’invito numerato che potrà essere ritirato – con un limite massimo di due per persona – al botteghino del Teatro comunale dalle ore 16:00 di lunedì 30 dicembre

Come da tradizione l’anno della Città Metropolitana di Reggio Calabria inizierà in musica con il Gran Concerto di Capodanno al Teatro “Francesco Cilea”. Il primo gennaio, alle ore 18:00, si festeggerà l’arrivo del 2025 sulle note di Verdi, Puccini, Mascagni e Strauss magistralmente eseguite dal Coro lirico “Francesco Cilea”, diretto dal maestro Bruno Tirotta, e dall’Orchestra del Teatro “Francesco Cilea”, guidata dal concertatore e direttore maestro Alessandro Tirotta.

Un nuovo straordinario evento musicale, che si inserisce nella fortunata scia di manifestazioni che stanno caratterizzando l’offerta culturale reggina, grazie al decisivo apporto della Città Metropolitana, nell’ambito del cartellone Reggio Città Natale, con un’importante ricaduta anche sul piano turistico e commerciale.

L’ingresso al pubblico per il Gran Concerto di Capodanno sarà gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa esibizione dell’invito numerato che potrà essere ritirato – con un limite massimo di due per persona – al botteghino del Teatro Cilea a partire dalle ore 16:00 di lunedì 30 dicembre.

“Siamo felici di iniziare il nuovo anno all’insegna della grande musica”, hanno sottolineato il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà e il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio.

“Con l’opera dei più grandi compositori musicali – hanno aggiunto – vogliamo lanciare un ideale inno alla vita, riaffermare uno spirito di comunità quanto mai necessario, far trascorrere ore liete facendo riecheggiare, dal palco del Teatro “Cilea”, note senza tempo che raccontano di storie di uomini e di donne, di umanità e di speranze, di desideri e di immancabili attese”.

“La forte e rinnovata collaborazione con il Coro Lirico Cilea e l’Orchestra del Teatro Cilea coi rispettivi maestri Bruno e Alessandro Tirotta – hanno concluso – contraddistingue l’avvio di un nuovo anno che ci auguriamo possa essere vissuto, dalla città, nel segno della bellezza, della gentilezza, della condivisione, della solidarietà e della partecipazione. Insomma, un grande concerto per ribadire, ancora una volta, la bellezza della nostra città e della sua comunità, un’occasione per augurarci il meglio per il nuovo anno che iniziamo e per farlo attraverso l’arte, la musica, la cultura che i reggini tanto amano”.

A Palazzo San Giorgio un confronto su ‘La difesa dei diritti dell’uomo, il tema della giustizia italiana ed europea’

Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto all’evento promosso dal circolo Rhegium Julii e Rotary, patrocinato dalla Città metropolitana: “La nostra città, su questi temi, molto attuali sul piano nazionale ed internazionale, stimola un elevato livello di confronto culturale, sociale e politico sulla capacità delle istituzioni di affrontare con piglio determinati problemi”

“Ringrazio il Rhegium Julii, nelle persone del presidente Giuseppe Bova e Mario Musolino per aver organizzato questa ennesima iniziativa di riflessione nella nostra città su un tema importante e attuale, come quello dei diritti umani. Rivedo con piacere molte persone con le quali ho condiviso percorsi universitari e altre iniziative molto interessanti, quali Anna Nesci e Giampaolo Latella. Saluto anche la nostra garante dei diritti dei detenuti, Giovanna Russo e gli rinnovo i complimenti per l’ultima attività, di qualche giorno fa, proprio qui a palazzo San Giorgio, con la presenza del giudice Ardita. E’ stato un altro altissimo momento istituzionale di confronto, di dibattito e di discussione, come lo è stato nella giornata dei Diritti umani, insieme a tanti studenti delle scuole con l’avvocato Lipari. Mi piace ricordare questi tre ultimi eventi che sono passati in rapida successione che però ci devono fare rendere conto di quanto la nostra città, effettivamente, su questi temi, molto attuali sul piano nazionale ed internazionale, stimoli un elevato livello di confronto culturale, sociale e politico sulla capacità delle istituzioni di affrontare con piglio determinati problemi. Ritengo sia importante ribadire quanto la nostra città non stia guardare su questi temi, ma in maniera orizzontale, attraverso l’impegno delle associazioni, delle organizzazioni locali, sia presente su questo dibattito. Mi piacerebbe che su questo impegno concreto dei Diritti umani a Reggio Calabria, anche l’informazione faccia uno sforzo comunicativo in più per raccontare anche gli aspetti positivi di quanto viene fatto. Penso ad esempio alla gestione dei beni confiscati alla criminalità e al loro riutilizzo per fini sociali ed assistenza alle fasce più deboli”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo al convegno ‘La difesa dei diritti dell’uomo, il tema della giustizia italiana ed europea’, promosso dal circolo Rhegium Julii e Rotary, patrocinato dalla Città metropolitana.