CALABRIA – [FOTO] Pesca illegale: sequestri e sanzioni tra Lamezia Terme e Gizzeria

Continua l’attività di contrasto alla pesca illegale portata avanti dagli uomini e dalle donne della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia.

Nella mattinata odierna, nell’ambito delle attività di monitoraggio lungo il litorale compreso tra i comuni di Lamezia Terme e Gizzeria volto alla tutela della filiera ittica, personale appartenente alla Capitaneria di porto di Vibo Valentia, con il supporto dei militari della Delegazione di spiaggia di Amantea e della Delegazione di spiaggia di Nicotera, ha sequestrato diversi attrezzi da pesca utilizzati in maniera illegittima da pescatori non professionali. Per gli illeciti accertati, oltre ai sequestri di n. 1 rete di tipo sciabica con maglia irregolare (circa 2 mm) utilizzata per cattura di novellame di sarda e n. 3 reti da posta, sono state elevate due sanzioni amministrative per un totale di € 2.000,00.

I militari hanno provveduto altresì al sequestro di circa 15 kg di prodotto ittico vario pescato illegalmente.

Le attività di controllo da parte della Guardia Costiera continueranno nei prossimi giorni, sia via terra che via mare, al fine di garantire la sicurezza della navigazione e per prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici.

CALABRIA – La bufala dei milioni di lire nella cassapanca arriva anche in Calabria

Anche in Calabria si diffonde la falsa storia dei milioni di lire ritrovati in una cassapanca e della presunta possibilità di convertirli in euro con l’aiuto di un avvocato “fantasma”. Si tratta di una fake news già circolata in altre regioni, basata su un presunto tesoro in vecchie lire e su un improbabile escamotage legale per ottenere la conversione in valuta corrente, nonostante la normativa lo escluda categoricamente.

La storia del ritrovamento

Secondo la bufala, il protagonista della vicenda sarebbe un certo Alessandro, originario della Calabria ma residente a Parma. L’uomo avrebbe scoperto, nella casa degli zii defunti situata in Contrada Corvo di Vibo Pizzo (VV), una somma pari a 84.882.000 lire, nascosta in un baule.

Dopo il ritrovamento, il signor Alessandro avrebbe contattato la Banca d’Italia per verificare la possibilità di cambiare la somma in euro, ricevendo una risposta negativa. In effetti, la legge stabilisce che il termine ultimo per la conversione delle lire fosse il 28 febbraio 2012, come previsto dalla Legge n. 96/1997 e ribadito dal decreto-legge n. 201/2011.

Il presunto escamotage legale

Nonostante la normativa sia chiara, la fake news sostiene che Alessandro si sia rivolto a uno studio legale che prometterebbe la conversione delle lire fuori corso anche a livello internazionale. La strategia adottata dallo studio consisterebbe nel presentare un ricorso presso il Tribunale Ordinario di Roma, sostenendo che il termine di prescrizione decennale dovrebbe partire dal momento della scoperta del denaro e non dalla data fissata dalla legge.

Questa tesi, tuttavia, è priva di ogni fondamento giuridico. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 216/2015, ha sì annullato l’anticipazione della prescrizione delle lire al dicembre 2011, ma ha comunque confermato la scadenza definitiva al febbraio 2012, senza possibilità di proroghe. Inoltre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ribadito che eventuali richieste di cambio dovevano essere presentate entro il 28 febbraio 2012. Qualsiasi tentativo di conversione successivo a tale data è dunque giuridicamente infondato.

Un tentativo di truffa

Ciò che desta maggiore preoccupazione è il sospetto che questa storia possa essere parte di una truffa più ampia, finalizzata a illudere cittadini ancora in possesso di vecchie lire e a convincerli a intraprendere azioni legali inutili e costose.

La Banca d’Italia ha più volte chiarito che il cambio delle lire è ormai impossibile e che qualsiasi informazione contraria è priva di fondamento. In un’epoca in cui le truffe finanziarie diventano sempre più sofisticate, è essenziale informarsi bene e diffidare di chi propone scorciatoie legali che, oltre a essere inefficaci, possono portare a inutili perdite di tempo e denaro.

COSENZA – Incidente mortale in Sila: arrestato l’ex fidanzato di Ilaria Mirabelli

Il gip del Tribunale di Cosenza, Letizia Benigno, ha disposto gli arresti domiciliari per Mario Molinari, 44 anni, accusato di omicidio stradale in relazione alla morte della sua ex fidanzata, Ilaria Mirabelli, avvenuta il 25 agosto scorso nei pressi di Lorica, in Sila.

La dinamica dell’incidente

L’incidente si è verificato lungo la strada tra Lorica, nota località turistica del Parco Nazionale della Sila, e Dipignano. In seguito allo schianto, Mirabelli, che si trovava sul lato passeggero, è stata sbalzata fuori dall’auto, una Volkswagen Up, perdendo la vita sul colpo.

Molinari, interrogato più volte, ha sempre respinto le accuse, dichiarando che alla guida del veicolo ci fosse la stessa Ilaria Mirabelli. Tuttavia, secondo la ricostruzione dell’accusa, l’uomo avrebbe condotto l’auto in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, causando così il tragico impatto.

Le indagini e la svolta

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di San Giovanni in Fiore con il supporto della Sezione Radiomobile della Compagnia di Cosenza e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Cosenza. Fondamentali per l’arresto sono stati gli approfondimenti tecnici disposti dalla Procura della Repubblica di Cosenza, tra cui analisi biologiche effettuate dal RIS di Messina su tracce reperite all’interno dell’auto.

In particolare, una consulenza tecnica avrebbe smentito la versione di Molinari, confermando che alla guida della vettura non si trovava Ilaria Mirabelli.

Nei giorni scorsi, a Cosenza, diverse associazioni e cittadini hanno organizzato sit-in e manifestazioni chiedendo giustizia e chiarezza sulla vicenda. L’arresto di Molinari rappresenta un primo passo nella ricerca della verità su quanto accaduto quella notte in Sila.

REGGIO – Reggio Bene Comune: “Campionato del Bergamotto opportunità positiva, ma i pasticceri reggini siano coinvolti pienamente con un ruolo da protagonisti”

L’analisi del movimento reggino: “Unione e condivisione gli ingredienti migliori per continuare a primeggiare nel campo della gastronomia mondiale”
“Apprendiamo con grande interesse e soddisfazione l’impegno di organizzare a Reggio Calabria un primo Campionato del Bergamotto, che si terrà dal 18 al 20 luglio, in occasione del Bergafest, e promosso dal maestro pasticciere Igino Massari. Si tratta di un grande riconoscimento per il nostro principale prodotto gastronomico, altamente identitario della città di Reggio Calabria e il suo comprensorio. Un agrume capace di esprimere sensazioni e benefici unici sia dal punto di vista scientifico che gastronomico. Tutto il settore dolciario italiano da anni ha iniziato ad apprezzarlo, grazie soprattutto alla grande maestria dei pasticcieri reggini che hanno creduto nel bergamotto di Reggio Calabria, valorizzandolo in ambito gastronomico oltre che nei molteplici utilizzi da tempo conosciuti. Dalle prime sperimentazioni fino ad un più diffuso utilizzo, dal gelato alle torte, passando ai biscotti al cioccolato, fino alle bevande il bergamotto di Reggio Calabria sta conquistando il palato di moltissimi italiani e non solo. Merito va quindi ai tanti maestri pasticcieri reggini impegnati su questo prodotto unico, capaci di farlo apprezzare anche a tanti colleghi del settore”.
“L’attenzione del Maestro Igino Massari è quindi un grande riconoscimento sul quale continuare ad impegnarsi – prosegue Reggio Bene Comune – sarebbe quindi molto apprezzato e auspicabile che i nostri pasticcieri, oltre a partecipare al Campionato del Bergamotto, fossero anche coinvolti attivamente e pienamente nell’organizzazione di tale evento internazionale, confermando anche le doti dimostrate in altri eventi di carattere gastronomico. A nostro parere non basta che il Maestro Massari abbia specificato la possibilità per chiunque di potersi iscrivere al concorso, ma riteniamo che le competenze e l’esperienza dei pasticceri reggini debbano essere considerate un valore aggiunto negli aspetti organizzativi della manifestazione, che deve costituire un momento di grande esposizione e di visibilità per il lavoro dei professionisti del nostro territorio. L’unione e la condivisione – conclude Reggio Bene Comune – hanno sempre portato dei benefici al settore culinario italiano, ad oggi il più competitivo nel mondo, per qualità dei prodotti e per varietà dell’offerta al cliente”.

REGGIO – Armando Neri nuovo Commissario della Lega a Reggio Calabria: “Lavorerò per la crescita della città e del partito”

“La  nomina di Commissario della Città di Reggio Calabria per la “Lega – Calabria Salvini Premier” mi rende orgoglioso, affronterò questo incarico con responsabilità e serietà, condividendo azioni ed obiettivi con i militanti ed i vertici del partito e promuovendo la partecipazione dei cittadini alla crescita della Città e della Lega. Intendo ringraziare il Presidente del Consiglio Regionale e Commissario Regionale della Lega Filippo Mancuso e la Senatrice Tilde Minasi per la fiducia accordatami, sono certo che continueremo a lavorare mettendo al centro il bene di Reggio e della Calabria, nel solco dei valori della Lega e delle linee programmatiche tracciate dal Vicepremier Matteo Salvini.” – a dichiararlo il Consigliere comunale di Reggio Calabria, Armando Neri.
“Mai nessun partito come la Lega ha dimostrato di avere a cuore il Sud e la Calabria. Lo dimostrano gli ingenti investimenti che il Governo, su incessante indirizzo del Ministro Salvini, ha stanziato per il potenziamento delle infrastrutture e per la realizzazione di quella che sarà l’opera simbolo del Sud in Europa e nel mondo: il Ponte sullo Stretto. La costante presenza, sul nostro territorio, del Sottosegretario Claudio Durigon e dei Ministri del partito testimonia la grande attenzione che la Lega ha verso la Calabria e l’Area Metropolitana di Reggio, sempre più al centro dell’agenda nazionale.”
“Da Commissario della Città di Reggio, continuerò il mio servizio a favore dei cittadini ed a sostegno dello sviluppo dell’area metropolitana di Reggio.”
 
Il Consigliere Comunale e Metropolitano

 Avv. Armando Neri

COSENZA – Allerta a Quattromiglia: giovane armato di martello semina il panico

Cresce la preoccupazione per la sicurezza a Quattromiglia, frazione di Rende, dopo la segnalazione di un episodio inquietante avvenuto nella serata di ieri. Secondo quanto riportato da un cittadino sui social, un giovane armato di martello si aggirava nei pressi della Chiesa Borromeo, minacciando e aggredendo alcune persone.

Paura tra i residenti e allarme sui social

La notizia si è rapidamente diffusa sui social media, suscitando allarme tra i residenti. Il racconto del testimone, che ha avuto un incontro ravvicinato con l’individuo, ha generato timori su una possibile escalation di violenza. L’uomo ha riferito di essersi trovato faccia a faccia con l’aggressore, che senza alcun apparente motivo avrebbe iniziato a brandire il martello in modo minaccioso.

Di fronte a questa situazione, il testimone ha deciso di avvisare la comunità online, chiedendo ai cittadini di prestare la massima attenzione e di segnalare eventuali movimenti sospetti. L’allarme ha innescato una forte reazione, con molti abitanti che hanno scelto di restare in casa per sicurezza, mentre altri hanno sollecitato un intervento immediato delle forze dell’ordine.

Sicurezza urbana: un tema sempre più attuale

Questo episodio riporta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza nelle nostre città. La rapidità con cui la segnalazione si è diffusa dimostra l’importanza dei social media nel diffondere informazioni utili alla comunità, ma al tempo stesso sottolinea l’urgenza di misure efficaci per garantire la tranquillità dei cittadini.

Resta ora da capire se l’aggressore sia stato individuato e quali provvedimenti verranno presi per evitare che simili episodi possano ripetersi. La comunità di Quattromiglia, nel frattempo, resta in allerta, sperando in un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti.

REGGIO – La flotta di Atam si allarga e si rinnova ancora: nuovi autobus a metano per un servizio più moderno e sostenibile

L’azienda di trasporto pubblico di Reggio Calabria può ormai vantare uno dei parchi mezzi più moderni d’Italia. In questi giorni sono arrivati altri sei nuovi autobus, alimentati a metano, che a breve circoleranno per le strade della città.

I 6 nuovi mezzi urbani messi a disposizione di Atam, grazie ad un finanziamento regionale, garantiscono un altro passo verso la sostenibilità della flotta di bus per il trasporto pubblico locale.

Le 6 vetture consegnate in questi giorni, di costruzione italiana, dispongono di motorizzazione a CNG (Gas Naturale Compresso) in accordo alla normativa Euro 6 step E (la più efficiente in commercio in termini di emissioni) con meno di 60 mg/km di NOx emessi.

I MENARINI Citymood 10 CNG sono i primi bus della storia di Atam alimentati a metano, che segnano una nuova sfida per l’azienda e tracciano un nuovo traguardo a livello di know-how tecnologico per Atam, avendo un parco eterogeneo e costituito da bus di ogni tipologia e alimentazione (idrogeno escluso) che presto arriverà a contare più di 180 veicoli, scuolabus inclusi.

I nuovi bus, che hanno una lunghezza di 10,60 metri, possiedono un impianto di alimentazione costituito da 4 bombole CNG in fibra di carbonio, posizionate sul tetto, dalla capacità totale di 1360 litri, in grado di portare l’autonomia a più di 800 km, quasi il doppio rispetto ai classici bus a gasolio.

Come tutti i nuovi bus facenti parte della flotta di Atam, anche gli ultimi 6 arrivati sono dotati di sistemi di sicurezza all’avanguardia per garantire gli spostamenti con il massimo comfort e la massima tranquillità sia a chi guida sia ai passeggeri.

Hanno una capacità passeggeri di 80 posti (19 seduti e 61 in piedi) oltre ad essere dotati di pedana manuale per la salita/discesa di utenti con carrozzina.

Il Sindaco Giuseppe Falcomatà ha commentato con soddisfazione il nuovo traguardo raggiunto da Atam: «La flotta di Atam si allarga e si rinnova ancora. La nostra azienda di trasporto pubblico può ormai vantare uno dei parchi mezzi più moderni d’Italia. In questi giorni sono arrivati altri sei nuovi autobus, alimentati a metano, che a breve vedremo circolare sulle nostre strade. In questo modo continuiamo a differenziare le fonti energetiche. Oltre l’elettrico, adesso avremo anche i bus a metano, più moderni, confortevoli, tecnologici e a basso impatto ambientale. E pensare che, quando ci siamo insediati, Atam era praticamente fallita, con i lavoratori senza stipendio da un anno. Adesso è un’azienda in salute, moderna, dinamica, in crescita. È un simbolo positivo della nostra città, dobbiamo esserne orgogliosi».

Anche Giuseppe Basile, Amministratore Delegato di Atam SpA, ha sottolineato l’importanza di questi nuovi investimenti: «Crediamo fermamente che investire in nuovi mezzi, nuove tecnologie, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale sia la via migliore per rilanciare il ruolo determinante del trasporto pubblico, elevarne gli standard qualitativi e aumentare sempre più le quote di utenza, per dare nuove risposte alle attuali esigenze di mobilità dei cittadini».

 

REGGIO – Salvata dagli abusi: l’intervento dei Carabinieri pone fine a mesi di sofferenze per un’anziana

Una situazione di violenza e sofferenza

A Reggio Calabria, un’anziana di 83 anni ha vissuto per mesi un incubo fatto di maltrattamenti e sofferenze per mano della sua badante, una donna ucraina di 59 anni. Quella che sarebbe dovuta essere una figura di sostegno e aiuto si è invece trasformata in tutt’altro, sottoponendola a violenze fisiche e psicologiche quotidiane. La vittima, fragile e indifesa a causa dell’età e delle sue condizioni di salute, ha subito in silenzio fino a quando il figlio, insospettito da lividi ed ecchimosi, ha deciso di agire. La sua denuncia ha dato il via a un’indagine rapida ed efficace da parte dei Carabinieri della Stazione Reggio Calabria – Principale, che hanno messo fine a questa terribile vicenda, restituendo dignità e sicurezza all’anziana.

La denuncia del figlio

Il figlio, notando lividi ed ecchimosi sul corpo della madre e il suo evidente stato di sofferenza, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri per denunciare la situazione.

Inizialmente incredulo di fronte all’idea che una persona incaricata di prendersi cura della madre potesse invece abusarne, ha scelto di non ignorare i segnali di disagio della donna. Dopo aver raccolto alcune prove e testimonianze da vicini e conoscenti, si è recato alla caserma dei Carabinieri per esporre i suoi sospetti.

Le prove raccolte

I militari della Stazione Reggio Calabria- Principale hanno immediatamente avviato un’indagine, raccogliendo prove attraverso telecamere nascoste e testimonianze.

Le immagini ottenute durante l’indagine hanno confermato la gravità delle violenze subite dalla donna: spinte, strattonamenti, imboccature forzate di cibo e atteggiamenti aggressivi e vessatori. Il materiale raccolto ha mostrato come la badante, invece di fornire assistenza, si comportasse in modo crudele e insensibile, mettendo a rischio la salute e la dignità dell’anziana.

 L’intervento dell’Autorità Giudiziaria

Sulla base delle prove raccolte, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’allontanamento immediato della badante e il divieto di avvicinarsi all’abitazione dell’anziana. Questa misura ha permesso di garantire la sicurezza della vittima e di porre fine a una lunga fase di sofferenza.

 L’importanza della segnalazione e l’invito a denunciare

Grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri, la signora è stata sottratta a una situazione di pericolo e può finalmente ritrovare serenità e dignità. Tuttavia, casi simili si verificano ancora troppo spesso e molte vittime, per paura o per mancanza di informazioni, non denunciano.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria invita tutte le persone vittime di violenze domestiche a denunciare questi episodi e a rivolgersi alle Forze dell’Ordine per ricevere aiuto.

È fondamentale che familiari, amici e vicini prestino attenzione ai segnali di maltrattamenti e non abbiano timore di segnalare situazioni sospette. Spesso, la segnalazione di un familiare o di un conoscente può fare la differenza tra il prolungarsi di un incubo e la salvezza della vittima.