ARGHILLA’ – Patrizia D’Aguì del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà”: “Bene l’iniziativa dei murales ma serve continuità e non interventi spot!”

“Inaugurazione del nuovo murales antirazzista ad Arghillà? Lodevole occasione di integrazione, condivisione e valorizzazione sociale e culturale per il quartiere. Che questo momento, però, non si riduca alla solita sterile passerella istituzionale!” – esordisce così Patrizia D’Aguì, Presidente del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita” in merito all’evento svoltosi oggi nel quartiere nord reggino – “Iniziative come queste sono importanti per costruire comunità, trasmettere messaggi educativi e avviare percorsi di inclusione e solidarietà. A tal proposito ringraziamo e facciamo i complimenti agli artisti e a quanti hanno contribuito alla realizzazione di queste opere.”

“Tuttavia, non possiamo non stigmatizzare, ancora una volta, il modus operandi del Comune e dell’Amministrazione comunale che continua ad affrontare i problemi di Arghillà soltanto tramite interventi spot.” – ha spiegato Patrizia D’Aguì – “L’iniziativa, per quanto apprezzabile, rientra in quella lunga serie di “straordinarietà” alle quali il quartiere sembra ormai condannato: ogni tanto un’attività di integrazione, ogni tanto un raid di pulizia, ogni tanto un intervento di manutenzione. Ma la vita ad Arghillà è fatta di tutti i giorni, non di singoli momenti. L’esperienza, purtroppo, ci insegna che nel nostro quartiere ogni cosa viene fatta esclusivamente quando vi è da presenziare dinanzi alla stampa e alle telecamere, per poi lasciare il quartiere abbandonato a sé stesso appena si spengono i riflettori.”

“Proprio durante le giornate antecedenti l’inaugurazione, infatti, abbiamo assistito ad una mobilitazione straordinaria dei mezzi e degli operatori per la pulizia delle aree limitrofe ai murales. Ci chiediamo allora: perché non programmare regolarmente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria? Perché non inserire stabilmente Arghillà in un percorso serio di riqualificazione ambientale e sociale?” – ha sottolineato la presidente – “L’iniziativa artistica e culturale di oggi, pur positiva e degna di nota, rischia di apparire come l’ennesima passerella, destinata a spegnersi subito dopo la cerimonia inaugurale. I problemi strutturali di Arghillà – dai rifiuti, al dissesto urbano, alla mancanza di servizi – richiedono una programmazione seria, continuativa, credibile.”

“Il quartiere ha bisogno di continuità nell’impegno delle istituzioni sotto ogni punto di vista: dall’integrazione alla pulizia, dai servizi essenziali alla manutenzione, fino al sostegno sociale.” – ha proseguito la D’Aguì – “Auspichiamo pertanto che questo momento, che rimane comunque un evento positivo, possa rappresentare finalmente il punto di partenza per una diversa considerazione di Arghillà. Che l’Amministrazione comunale metta da parte questa ossessione per le passerelle e per la politica dell’apparire e inizi ad adottare seriamente una programmazione continua e concreta, capace di restituire dignità e futuro al nostro quartiere.”

“Noi del gruppo civico “NOI SIAMO ARGHILLÀ – La Rinascita” continueremo a vigilare e a lottare affinché ciò avvenga, sempre al fianco dei cittadini che meritano attenzione vera e non occasionale, quotidiana e non solo mediatica. Arghillà ha bisogno di fatti, non di fotografie.” – ha concluso la Presidente del gruppo civico, Patrizia D’Aguì.

Patrizia D’Aguì
Presidente Gruppo Civico
“NOI SIAMO ARGHILLÀ – La Rinascita”

REGGIO – I Palazzi storici aprono all’arte: “Il fascino della bellezza”. Palazzo Nesci e l’arte pittorica

E ritorna la giornata in cui “I Palazzi Storici Aprono all’Arte” ed è il sabato di Palazzo Nesci, la cui Galleria, con annesso giardino, è stato concessa, con grande disponibilità e gioia, dalla Famiglia Nesci per ospitare una Mostra d’arte di giovani artisti.

Questo evento rappresenta, oltre che un momento culturale ed artistico, l’occasione per  rammentare un aspetto di grande significato storico del Palazzo in quanto testimonianza della storia della città riscostruita con il Piano Mori dopo il terremoto del 1783 in quanto è l’unico Edificio Storico rimasto nell’interezza dei suoi tre piani dopo il sisma del 1908: Il palazzo oggi si presenta a due piani in quanto per rispettare le nuove leggi sismiche entrate in vigore dopo il terremoto del 1908 venne imposta la demolizione di un piano in quanto il massimo consentito era di due .

L’evento, da un’idea dell’ing. Oreste Mario Dito, organizzato e curato dallo stesso in stretta collaborazione con la Famigli Nesci, vuole rappresentare l’esistenza di un rapporto simbiotico tra I Palazzi Storici della Città con l’Arte e probabilmente Palazzo Nesci, sito nel centro cittadino e precisamente in fregio al Corso G. Garibaldi al n. 393, realizzato nel 1824 su progetto dall’ing. Porchi in stile neoclassico.

La Galleria austera del Palazzo, con il retrostante giardino, per l’intera giornata di sabato è stata trasformata in luogo dedicato all’Arte ed ha reso possibile ammirare una Mostra in cui le opere hanno raccontato ai visitatori un concetto universale ed assoluto: la Bellezza dell’Arte, che ciascun artista ha espresso con il proprio sentire interiore.

Un gruppo di artisti che ha dimostrato con il proprio talento di poter portare in alto l’arte presentandosi alla città in un luogo prestigioso con un notevole proscenio anche per portare un messaggio di Storia della Città.

Ma la giornata non è stata solo arte, storia, cultura ma ha avuto anche un risvolto sociale in quanto per tutto il tempo è stata collocata un’urna in cui i visitatori hanno potuto dare la loro solidarietà con un’offerta all’Unitalsi Calabria nel ricordo di una figura prestigiosa della nostra città: Saverio Nesci.

Saverio Nesci, purtroppo prematuramente scomparso, ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella famiglia, ma anche nell’ Università Mediterranea, di cui fu valente docente, e nella società essendo professionista e uomo di livello eccelso, per competenza e doti morali che si manifestavano con la sua disponibilità a rivolgere un aiuto ed un sorriso a chiunque che ne avesse la necessità.

Ciascun artista ha voluto contribuire al fine benefico della Mostra e, anche quale incentivo, ha donato un’opera da sorteggiare tra i visitatori.

La giornata un po’ uggiosa non ha frenato la voglia di arte e generosità della città ed è stato un continuo fluire di persone tutte ammirate dalla bellezza dei dipinti, dei disegni e la presenza continua degli artisti ha permesso uno scambio di idee ed opinioni tra autore e fruitore originando un proficuo scambio culturale.

Momento topico della mostra è stato il vernissage aperto dal Curatore ing. Dito che ha voluto ricordare i valori dell’arte che sono fondanti per il progresso di qualsiasi società perché ne definiscono la cifra culturale   ed ha sottolineato che questo genere di manifestazioni è stato reso possibile dalle famiglie proprietario dei Palazzi storici come nel caso odierno la famiglia Nesci che ritengono la Cultura fondante della vita sociale di una città.

Subito dopo ha preso la parola a nome della Famiglia la sig.ra Adele Sarlo Nesci che ha brevemente ricordato il consorte Saverio, ringraziato tutti i partecipanti che con la loro presenza lo ricordano e concludendo “per Saverio circondato da così tanti amici e immerso nelle opere di così giovani e talentuosi artisti sarebbe stata una giornata speciale e meravigliosa”

È quindi intervenuto il Rettore delle Mediterranea prof. Giuseppe Zimbalatti che ha ricordato Saverio come valente docente della facoltà di Agraria sottolineando, aldilà della sua preparazione e qualità di docente, la grande disponibilità per i suoi studenti per i quali il suo tempo ed il suo sapere erano sempre al loro servizio.

Non poteva mancare, vista la storicità del Palazzo un richiamo storico e lo dato con la sua nota sapienza e puntualità lo Storico prof. Pasquale Amato che ha detto tra l’altro “I Palazzi Storici sono testimonianze significative della memoria di una comunità. Il loro rispetto e la loro valorizzazione sono uno dei segnali più eloquenti del senso di appartenenza e dell’orgoglio per la propria storia. Se viceversa vengono lasciati decadere o distrutti in nome di falsi modernismi denotano scarso attaccamento per la propria storia. Con effetti di dissolvimento identitario della comunità e la sua conseguente inarrestabile decadenza. Ha anche aggiunto che la presenza di alcuni edifici storici ha fatto sicché la larghezza del Corso avesse ancora la dimensione originale conservando quindi quell’aspetto sociologico che consentiva di interloquire da un lato a quello opposto rimarcando la vicinanza tra i cittadini ed il valore di essere una comunità”.

Successivamente è intervenuto il dott. Vincenzo Trapani Lombardo, presidente di Unitalsi-Calabria, che ha ringraziato gli organizzatori ed i presenti per quest’evento dedicato ad una raccolti fondi per l’Unitalsi attualmente impegnata in special modo al sostegno delle famiglie dei malati oncologici, le cui cure sono lunghe e dispendiose.

E, trattandosi di una mostra di pittura, puntuale un richiamo all’arte e l’esperto d’arte Francesco Miroddi ha intrattenuto il numeroso pubblico ricordando per ciascun artista le peculiarità sia espressive che tecniche illustrando le singole opere che raccontavano in modo quasi didattico la personalità dell’autore: questi artisti sono giovani ma fortemente in grado di esprimersi e coinvolgere appieno l’osservatore.

A chiusura del Vernissage l’ing. Dito e la sig.ra Adele Sarlo Nesci hanno consegnato il ricavato delle donazioni al dott. Vincenzo Trapani Lombardo Presidente dell’Unitalsi Calabria e si è proceduto all’estrazione delle opere, avvenuta in un clima in cui predominavano le parole amicizia e solidarietà.

Per questa giornata d’Arte e Beneficenza bisogna dar merito all’ing. Oreste Mario Dito, Curatore dell’evento, ed alla Famiglia Nesci per la collaborazione e disponibilità, ma un grande grazie va dato agli artisti Alberta Dito, Arianna Delfino, Cristina Giarmoleo, Daniela Sarica, Enrico Tarantello, Mjriam Caruso, Roberta De Cicco e Valentina Romeo, ed ai reggini che hanno contribuito con generosità alla riuscita dell’evento.

Oreste Mario Dito

 

REGGIO – Il Calcio è Arte ha incontrato Zvonimir Boban e Ariedo Braida

Per il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà “questa kermesse ha risvegliato non soltanto l’orgoglio sportivo, l’interesse e la passione che il calcio trasmette, ma ci ha consentito di riflettere su tematiche importanti”

“Una grande emozione questa giornata, con una chiusura in grande stile, per una kermesse che ha risvegliato non soltanto l’orgoglio sportivo, l’interesse e la passione che il calcio trasmette, ma ci ha consentito di riflettere su tematiche importanti, attraverso una serie di conferenze fatte con le personalità del mondo dello sport, affrontando temi come il contrasto al razzismo, le discriminazioni razziali, l’importanza della formazione, dell’impegno, anche per raggiungere i risultati nello sport così come nella vita. Stare insieme ai più giovani, con gli studenti, con le scuole calcio, condividendo questi momenti, come accaduto oggi, partendo dall’incontro al Teatro Odeon, passando all’inaugurazione del murales sociale, realizzato da Unar nel quartiere di Arghillà, poco prima di una partita di calcio a 5, e poi con l’incontro a Palazzo Alvaro, insieme ad un campione riconosciuto come Zvonimir Boban penso abbia rappresentato molto per la comunità sportiva. Grazie alla presenza di grandi personalità sportive, in grado di trasmettere un messaggio forte, anche attraverso le loro testimonianze personali e di sport, siamo riusciti a far capire ai nostri ragazzi l’importanza di un messaggio di vita, legato ai sani valori dello sport. Siamo molto contenti di aver legato il nome della nostra città a questo tipo di evento e continueremo in questa direzione”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in occasione della giornata di appuntamenti e conferenze ‘Il Calcio è Arte’, promossi dalla Città metropolitana in collaborazione con la World Football Collection e del Comune di Reggio Calabria che ha avuto come ospite Zvonimir Boban, calciatore internazionale Croato, stella del Milan e rinomato dirigente sportivo. Le conferenze, alle quali ha preso parte anche il dirigente sportivo internazionale, Ariedo Braida, sono state condotte dal giornalista Alessandro Alciato. Insieme al sindaco metropolitano erano presenti, il vicesindaco Carmelo Versace, il vicesindaco di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, il consigliere delegato allo sport Giovanni Latella e l’assessore comunale Carmelo Romeo. Nel corso del suo intervento l’ex stella del Milan e della Nazionale Croata, Zvonimir Boban ha detto “Il calcio porta con se un messaggio sociale contro ogni forma di discriminazione, di integrazione. Sono concetti che devono essere i veri valori dello sport. Una parte del nostro mondo calcistico, non sempre ci ha creduto, penso ad alcune tifoserie che hanno avuto dei comportamenti sbagliati che ritengo siano disumani. Noi ci auguriamo di trasmettere invece dei messaggi diversi. Il calcio dentro – ha aggiunto – porta un’essenza di rispetto, amore, collettività, pensare agli altri, ragionare come una squadra. Questo sono i veri valori che ci auguriamo possano essere trasferiti anche all’interno della società in generale. Il Milan è sempre stata una grande squadra – ha evidenziato – che ha saputo conquistare molti successi, esemplare nei comportamenti, con un alto livello di professionismo, rispettando gli avversari, abbiamo sempre cercato di fare il nostro lavoro nel migliore dei modi. In tutto questo se poi riesci a diventare un modello per gli sportivi più giovani si raggiunge un buon livello di soddisfazione”. “Le sfide contro gli amaranto le ricordo abbastanza bene – ha affermato Boban – ci fu un pareggio a San Siro, una partita molto combattuta conclusa sul 2 pari, andammo in svantaggio subendo un gol di Pirlo, poi passammo in vantaggio con una doppietta di Shevchenko, poi il pareggio con la rete di Kallon. Ricordo anche un’amichevole al Granillo prima del campionato, con un tifo molto caldo e corretto ed una squadra sempre agguerrita. Mi auguro che la Reggina ritrovi la giusta strada del calcio importante. E’ stata per molti anni in serie A, poi in B. Ora sta provando a riprendersi in serie D, le auguro il meglio – ha concluso – e di riconquistare le più importanti categorie”. Tra gli ospiti intervenuti nella giornata di oggi anche il pallone d’oro 2004 Andrij Shevchenko (in collegamento video), Paolo Piani, Ariedo Braida, Alessandro Alciato, Carmen De Gironimo, Emanuele Giulianelli, Dante Mortet e l’artista reggino Natino Chirico.

ARGHILLA’ – Inaugurato il grande murales antirazzista realizzato dalla Città Metropolitana con Unar

Il sindaco Giuseppe Falcomatà: “Per questi ragazzi un sogno che si avvera, perché il calcio è arte, bellezza e cultura, ma è soprattutto solidarietà e, per alcuni, un’occasione di riscatto sociale”. Il vicesindaco Carmelo Versace: “Celebriamo i diritti sanciti dalla nostra Costituzione”

Bimbi di ogni etnia, intenti a maneggiare una palla che sembra una perla, con impresso il simbolo scelto dalla Città per rappresentare la candidatura di Reggio Calabria “Cuore del Mediterraneo” quale capitale italiana della cultura 2027. Una scena iconica, di complicità e benessere, che si sviluppa intorno ad altri giochi che raccontano l’evoluzione dello sport negli ultimi 50 anni. Così, lo street-artist Giulio Rosk ha scelto di rappresentare il contrasto ad ogni forma di razzismo nel murales inaugurato ad Arghillà e commissionato dalla Città Metropolitana in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale”.

Anche quest’anno, l’amministrazione di Palazzo Alvaro si è schierata al fianco dell’Unar, del Programma Nazionale Inclusione e Lotta alla Povertà 2021-2027, dell’Ue e del Ministero del Lavoro a sostegno della “Settimana di azione contro il razzismo”, concepita dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’opera sovrasta il campetto di calcio di Modenelle, ad Arghillà nord, ed il suo battesimo è stato celebrato con una partita dei ragazzi e delle ragazze della Polisportiva “Arghillà a Colori”, la squadra promossa dal Csi di Reggio Calabria con il presidente Paolo Cicciù. Ospite d’onore il campione di calcio Zvonimir Boban che ha dato il calcio d’inizio

« Zvonimir Boban che gioca con i nostri bambini nel campetto di Arghillà, uno spazio sottratto al degrado, proprio sotto il nuovo murales antirazzista realizzato in questi giorni con Unar, in occasione della Settimana di azione contro il razzismo. La cosa più bella: gli occhi dei bambini che guardavano Boban come se fosse un marziano. Perchè il calcio è arte si, è bellezza, è cultura. Ma il calcio è soprattutto solidarietà e, per tanti, un’occasione di riscatto sociale. Grazie a Zorro Boban, Reggio ti vuole bene».

«Un capolavoro artistico molto importante», lo ha descritto il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace ringraziando l’Unar e l’artista Rosk e sottolineandone «il forte significato che esalta i valori che accomunano e contraddistinguono una società civile e libera da ogni preconcetto che offusca il progresso e lo sviluppo delle coscienze».

«Alla presenza dei ragazzi della comunità, del campione Boban e dei tanti amici venuti a trovarci nell’ambito delle iniziative collegate al grande evento “Il calcio è arte” come Ariedo Braida – ha spiegato Versace – oggi celebriamo il trionfo di un mondo in cui vengono ribaditi i principi della nostra Costituzione che riconosce pari dignità a tutti i cittadini senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali».

«Nell’occasione – ha proseguito il vicesindaco metropolitano – abbiamo dato un segnale ancora più forte di un’amministrazione sempre attenta al territorio di Arghillà che, adesso, può fregiarsi di un nuovo, mastodontico, murale che esprime, con la potenza evocativa dei colori e del disegno, lo sdegno per ogni discriminazione».
«Il rapporto con Unar – ha concluso Carmelo Versace – si consolida a testimonianza di un impegno concreto verso l’unica direzione possibile che è quella della pace, della fratellanza fra i popoli, dell’accoglienza e dell’inclusione. Anche da Arghillà, come è stato lo scorso anno nel rione di San Sperato con il grande murale dedicato a Martin Luther King, si è levato alto il grido contro il razzismo».

STATALE 106 – Anas: pubblicato il bando del nuovo tratto Sibari-Corigliano Rossano con investimenti di circa 1,3 miliardi di euro

Catanzaro, 31 marzo 2025 – Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara del nuovo tratto della statale 106 ‘Jonica’ Sibari-Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza.
L’opera ricade nei comuni di Corigliano Rossano e Cassano allo Ionio. Fa parte degli interventi affidati al Commissario Straordinario Ing. Francesco Caporaso: prevede una variante in nuova sede alla SS106 con un tracciato di categoria stradale B extraurbana principale, doppia carreggiata, per un’estensione di circa 32 km con nove svincoli e 28 viadotti, per un totale di circa 4,5 chilometri, e una galleria artificiale di circa 1,3 km nel territorio di Corigliano Rossano.
Il tratto stradale costituisce il proseguimento verso sud in direzione Rossano del Terzo Megalotto tra Sibari e Roseto Capo Spulico, al quale si collega in corrispondenza dello svincolo di Sibari, ora in fase di realizzazione.
La gara è suddivisa in due parti: il Lotto 1 da Coserie allo Svincolo di Corigliano ovest per un importo lavori a base d’asta di circa 556 milioni di euro; il Lotto 2 dallo svincolo di Corigliano ovest a fine intervento per un importo lavori a base d’asta di circa 397 milioni di euro. Il totale ammonta a 953 milioni di euro e l’investimento complessivo dell’opera è pari a 1,3 miliardi di euro.
 Il termine di scadenza per la presentazione delle offerte è stato fissato per il giorno 30 giugno 2025; il termine di scadenza per le richieste di chiarimento risulta fissato per il giorno 16 giugno 2025.

COSENZA – Divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per un uomo ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e tentata estorsione in ambito familiare

Nella scorsa serata di mercoledì 26 marzo u.s., la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, emessa dal Tribunale di Cosenza nei confronti di un uomo classe 2004.

La misura cautelare costituisce l’epilogo di una serie di interventi richiesti da una donna che, in ambito familiare, veniva reiteratamente molestata, minacciata e malmenata da un proprio congiunto.

Dal racconto della vittima si apprendeva, inoltre, che, di recente, le minacce e gli episodi di violenza nei suoi confronti erano divenuti sempre più frequenti; peraltro, sovente, coincidevano con richieste estorsive di somme di denaro, poste in essere dall’aggressore, finalizzate a soddisfare prevalentemente proprie esigenze di natura ludopatica.

Per tali motivi, personale in servizio presso quest’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Cosenza, diretta dal Questore dr. Giuseppe CANNIZZARO, di concerto con l’Autorità Giudiziaria – ritenendo che le condotte violente poste in essere potessero reiterarsi nel tempo, ponendo in pericolo l’integrità fisica della parte offesa – si determinavano preventivamente nel disporre l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare dell’offender.

Accertata la gravità dei fatti, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, ha immediatamente disposto, nei confronti dell’indagato, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa con l’applicazione del dispositivo di controllo (braccialetto elettronico).

Il tutto si comunica nel rispetto del diritto dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.

ARGHILLA’ – Murales, Patrizia D’Aguì in diretta Facebook: “Il quartiere si pulisce solo per le passerelle istituzionali”

Arghillà si pulisce solo per le passerelle. È questo il concetto – chiaro, diretto, e amaramente ripetitivo – che emerge dalle parole di Patrizia D’Aguì, presidente del gruppo civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita”, durante una diretta Facebook andata in onda questo pomeriggio.

La presidente, accompagnata da alcuni membri del gruppo civico ed altri cittadini del quartiere, ha voluto raccontare in presa diretta cosa accade quando l’amministrazione comunale decide di “ricordarsi” dell’esistenza di Arghillà. Oggi, infatti, in vista della cerimonia pomeridiana per l’inaugurazione di un nuovo murales – un’opera artistica di indubbio valore – l’intero comparto interessato è stato improvvisamente ripulito, la spazzatura è stata rimossa, le fogne sistemate, i mezzi di Ecologia Oggi mobilitati. E tutto questo accade, puntualmente, solo quando c’è da fare bella figura con fotografi e stampa.

Una tempistica fin troppo sospetta, che non è passata inosservata ai cittadini del quartiere, i quali hanno imparato a riconoscere il copione: si interviene solo in funzione dell’apparenza, mai per reale volontà amministrativa. E il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, è stato indicato come il principale responsabile di questa politica dell’abbandono. “Non ci ha mai ricevuti, non ha mai parlato con noi – ha tuonato D’Aguì – Non si è mai degnato di venire a vedere da vicino la condizione in cui vivono i suoi cittadini di Arghillà. Siamo stati trattati con disprezzo e offesi nella nostra intelligenza.”

L’accusa però, non si ferma qui. Nella stessa diretta, la presidente ha denunciato la drammatica situazione che coinvolge 110 famiglie a rischio sgombero, molte delle quali composte da minori, disabili e persone in gravissima difficoltà economica. Famiglie che anni fa hanno occupato alloggi mai assegnati e che nel tempo hanno fatto richiesta di regolarizzazione, senza mai ricevere risposta. Oggi, a distanza di dieci anni, si ritrovano destinatari di un’ordinanza di sgombero firmata dal Sindaco stesso, senza un percorso di ascolto, senza alcuna prospettiva alternativa, senza nemmeno una presa in carico sociale adeguata.

È una pagina amara e indegna della politica cittadina. Un quartiere martoriato, dimenticato, utilizzato solo come sfondo per operazioni d’immagine, viene ora trattato come un problema da spostare, come una macchia da nascondere sotto il tappeto. E mentre si spendono 60.000 euro per nuovi murales, le richieste dei cittadini – cassonetti, pulizia costante, servizi essenziali, manutenzione – restano sistematicamente inevase. È una questione di priorità. E le priorità di questa amministrazione, a quanto pare, non includono i cittadini di Arghillà.

Il messaggio che arriva da questa diretta non è solo uno sfogo. È la voce cruda di una comunità che ha smesso di credere nelle istituzioni locali. È la constatazione che il Comune di Reggio Calabria ha abbandonato il suo popolo più fragile, salvo ricordarsene solo quando deve tirare a lucido una piazzetta per tagliare un nastro. È, soprattutto, l’urlo di una parte di città che rivendica diritti e dignità, che non accetta più l’umiliazione di vivere come cittadini di serie Z.

Le parole di Patrizia D’Aguì sono un atto di accusa, ma anche una chiamata all’azione. Arghillà chiede risposte vere, non sorrisi di circostanza. Chiede visione, strategia, ascolto. E chiede – come ha detto la stessa presidente – che la salute, la sicurezza e la dignità dei residenti vengano tutelate ogni giorno, non solo quando arrivano le telecamere.

Se l’amministrazione comunale ha ancora intenzione di essere credibile agli occhi dei cittadini di Arghillà, deve fare una sola cosa: alzare la testa, guardare negli occhi le persone, e cominciare – finalmente – ad ascoltarle. Il tempo delle inaugurazioni è finito. Ora è il tempo delle responsabilità.

ARGHILLA’ – Focus ‘ndrangheta, servizio interforze: arrestati 6 soggetti per furto aggravato di energia elettrica e acqua

Nei giorni scorsi, nel quartiere Arghillà di Reggio Calabria, ad esito di controlli mirati predisposti nell’ambito del piano di azione nazionale e transnazionale “Focus ‘ndrangheta”, gli Agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale hanno arrestato sei persone per furto aggravato di energia elettrica e acqua.
L’attività, pianificata in sede di Tavolo Tecnico svoltosi in Questura nei giorni precedenti, è stata condotta da Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale in collaborazione con personale E.N.E.L., So.ri.cal. ed ATERP.
Il perimetro della zona interessata è stato preventivamente cinturato grazie alla collocazione di diversi equipaggi lungo le vie di accesso ed uscita del quartiere che, simultaneamente, hanno effettuato dei controlli anche sulle autovetture ed i pedoni in transito.
Una preventiva suddivisione degli edifici da attenzionare tra le varie Forze dell’Ordine coinvolte ha permesso di svolgere contemporaneamente e più efficacemente i controlli degli immobili, individuando cosi in breve tempo le criticità.
Sono state ispezionate complessivamente 19 unità immobiliari e identificati 53 soggetti, di cui 2 denunciati per occupazione abusiva di alloggio popolare ed 1 per furto di energia elettrica.
Le attività di controllo proseguiranno con ulteriori verifiche e interventi mirati.

ARGHILLA’ – Il sindaco ordina lo sgombero immediato di 110 alloggi popolari

Nel cuore di Arghillà, quartiere periferico di Reggio Calabria, si consuma da anni una vicenda che intreccia degrado urbano, disagio sociale e inerzia amministrativa. Le 110 unità abitative del Comparto 6, inizialmente destinate a diventare un simbolo di riscatto per molte famiglie in difficoltà, sono invece divenute l’emblema di una politica distante dai bisogni reali dei cittadini.

Questi alloggi, mai formalmente assegnati a causa della loro inagibilità e della mancanza di collaudi e certificazioni essenziali, sono stati occupati nel tempo da numerose famiglie. Molte di queste, spinte dalla necessità e dall’assenza di alternative, hanno cercato di regolarizzare la propria posizione, intraprendendo iter burocratici spesso infruttuosi. Tuttavia, sia il Comune di Reggio Calabria che l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) hanno mostrato una preoccupante lentezza nel fornire risposte concrete, lasciando queste famiglie in un limbo giuridico e sociale.

La recente ordinanza n. 27, firmata il 26 marzo 2025 dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dispone lo sgombero immediato di questi alloggi, motivando la decisione con gravi carenze strutturali e impiantistiche, tra cui l’assenza di allacci alle reti idriche, fognarie ed elettriche, nonché problemi di sicurezza e salubrità. Queste criticità, sebbene reali, sono note da anni e rappresentano il risultato di una mancata manutenzione e di interventi mai realizzati.

È doveroso sottolineare che le famiglie occupanti non hanno sottratto l’abitazione a nessuno, poiché, data l’inagibilità degli immobili, non esisteva alcuna graduatoria di assegnazione. Si tratta, quindi, di persone che, trovandosi in condizioni di estrema difficoltà, hanno cercato una soluzione abitativa in assenza di alternative offerte dalle istituzioni.

La decisione di procedere con lo sgombero, senza aver prima individuato soluzioni abitative alternative per queste famiglie, appare come l’ennesima dimostrazione di una politica distante dai cittadini e dalle loro esigenze. Invece di affrontare alla radice le problematiche legate al degrado urbano e alla mancanza di alloggi popolari adeguati, si opta per misure drastiche che colpiscono i più vulnerabili, senza offrire loro una via d’uscita dignitosa.

È imperativo che l’amministrazione comunale, anziché limitarsi a provvedimenti emergenziali, sviluppi una strategia a lungo termine per affrontare la crisi abitativa, coinvolgendo attivamente le famiglie interessate e garantendo loro il diritto a un alloggio sicuro e dignitoso. Solo attraverso un dialogo costruttivo e interventi concreti sarà possibile sanare ferite sociali profonde e restituire fiducia nelle istituzioni.

Dettagli del sopralluogo dell’ATERP

Durante l’ispezione, i tecnici dell’ATERP hanno riscontrato un significativo peggioramento delle condizioni già precarie degli impianti e delle strutture abitative. Le principali criticità evidenziate includono:

  • Impianti non conformi: gli impianti elettrici e di riscaldamento risultano obsoleti e non a norma, rappresentando un serio rischio per gli abitanti.
  • Assenza di infissi: in diversi alloggi mancano infissi interni ed esterni, compromettendo la sicurezza e l’efficienza energetica delle abitazioni.
  • Mancanza di allacciamenti regolari: non esistono allacci ufficiali alle reti idriche, fognarie ed elettriche, né sistemi adeguati per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con conseguenti problemi igienico-sanitari.
  • Degrado strutturale: alcune aree sono inaccessibili a causa dell’accumulo di rifiuti nei vani ascensore e della presenza di infrastrutture fatiscenti.

Inoltre, è stata rilevata la presenza di strutture edificate abusivamente e di allacci illegali alle reti idriche ed elettriche, aggravando ulteriormente la situazione di degrado.

Provvedimenti adottati e implicazioni sociali

Di fronte a questo scenario, il sindaco Falcomatà ha disposto lo sgombero immediato degli alloggi interessati. Questa decisione, sebbene necessaria per tutelare l’incolumità degli abitanti, solleva preoccupazioni riguardo al futuro delle famiglie coinvolte, molte delle quali si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica.

Contesto e criticità del quartiere Arghillà

Arghillà è da tempo al centro di problematiche legate al degrado urbano, alla presenza di discariche abusive e a fenomeni di criminalità. Nonostante precedenti interventi e denunce, la situazione è peggiorata, evidenziando la necessità di un piano integrato che affronti non solo le emergenze abitative, ma anche le cause profonde del disagio sociale nel quartiere.

L’ordinanza di sgombero rappresenta un passo urgente per affrontare una situazione insostenibile. Tuttavia, è fondamentale che le istituzioni locali, regionali e nazionali collaborino per sviluppare soluzioni a lungo termine, che includano la riqualificazione urbana, il supporto alle famiglie sfollate e misure efficaci contro l’abusivismo e il degrado. Solo attraverso un approccio coordinato sarà possibile garantire condizioni di vita dignitose e sicure per tutti i residenti di Arghillà.

REGGIO – Successo per la prima tappa del Giro Handbike nazionale sul lungomare

Il sindaco Giuseppe Falcomatà: un’occasione per abbattere barriere architettoniche e mentali
Domenica 30 marzo si è svolta la prima tappa del Giro Handbike, giunto alla sua 15ª edizione, con partenza dal Lungomare Italo Falcomatà di Reggio Calabria.
L’evento ha rappresentato non solo una competizione sportiva di rilievo nazionale ma anche un’importante occasione di inclusione sociale e promozione del territorio.
La manifestazione, sostenuta dal Comune e dalla Città metropolitana con risorse Pon Metro e del Programma Operativo Complementare, è stata realizzata grazie all’impegno dell’Ufficio Sport del Comune di Reggio che ha curato e seguito ogni fase dell’evento garantendone l’effettiva concretizzazione. In questa prima tappa di Reggio Calabria il vincitore assoluto della gara è stato l’austriaco Stadlbauer Christoph MH3 e, per le donne, Madajova Kristina WH4.
La tappa di Reggio Calabria, valida anche per le altre categorie del paraciclismo, consacra come vincitore Fiorillo Giuseppe MC5.
«Continua l’investimento da parte dell’Amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà – negli eventi culturali e sportivi che abbiano un richiamo nazionale e possano rappresentare una vetrina per l’immagine bella e gentile della nostra città. Siamo contenti di farlo anche con un’iniziativa che ha un altissimo valore sociale, che ci richiama l’idea di una città sempre più accessibile, con zero barriere sia mentali che architettoniche. Proprio per questo siamo molto orgogliosi di dare il benvenuto a questa prima tappa del Giro d’Italia di Handbike».
L’assessore alla Città europea e resiliente, Carmelo Romeo, ha sottolineato come l’evento abbia visto l’utilizzo virtuoso di risorse europee per promuovere azioni immateriali a beneficio della rigenerazione sociale e sportiva. «Oggi siamo orgogliosi di ospitare questa prima tappa del Giro nazionale di Handbike – ha dichiarato Romeo – e siamo ancora più orgogliosi di riuscire a farlo in piena sinergia con tantissimi altri attori. Come Comune di Reggio Calabria possiamo affermare che, ancora una volta,  l’utilizzo virtuoso dei fondi europei ci permette di applicare quella tanto decantata rigenerazione urbana e sociale associata ad inclusione e sport. Attorno a ciò è stato costruito tutto un percorso con anche le associazioni del territorio che oggi hanno animato l’iniziativa; con l’idea di trasferire un messaggio di partecipazione civica attiva e trasformare queste occasioni in volano di sviluppo per tutta la città».
Il consigliere delegato allo Sport, Giovanni Latella, ha ricordato gli eventi sportivi recentemente ospitati in città, tra cui le qualificazioni europee di basket in carrozzina, evidenziando il ruolo di Reggio come «città inclusiva» e «capitale dello sport». «Questa – ha aggiunto – è un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto come Amministrazione perché è una manifestazione che dà l’opportunità alla città di poter promuovere anche il territorio in uno scenario incantevole quale quello del Lungomare monumentale “Italo Falcomatà”; credo che si debbano realizzare sempre di più eventi di questa portata nella nostra città. Sport che diventa inclusione, sport che diventa veicolo di  promozione del nostro territorio».
Il presidente del CIP Calabria, Antonello Scagliola, ha posto l’accento sul messaggio dell’evento: «Dimostrare che Reggio è una città normale, in cui tutto è possibile e che possa diventare sempre più una capitale dello sport paralimpico».
La premiazione a fine gara, presso l’Arena dello Stretto, è diventata un momento di gioiosa condivisione all’insegna dei migliori valori di cui lo sport riesce a farsi veicolo; a maggior ragione nell’ambito paralimpico che trasforma il concetto di “disabilità” in una prova di straordinarietà umana ed agonistica in cui si manifestano ed esprimono capacità che vanno oltre gli apparenti limiti della fisica.
Gli atleti vincitori, di ogni categoria, sono stati premiati dalle Autorità e dalle Istituzioni locali, da soggetti partners e dai referenti di varie Federazioni sportive (da rilevare anche la presenza del presidente del CIP Lombardia Pierangelo Santelli).
La città, con questo evento, ha avuto modo di ospitare e vivere una manifestazione di alto livello sportivo che è stata in grado di unire valori umani e sociali a quelli caratterizzanti dello sport.