PONTE SULLO STRETTO – AD Ciucci: “Importante incontro al Mit, monitorate attività in vista del Cipess”

Roma, 27 marzo 2025 – “Oggi importante incontro al Ministero delle infrastrutture. Abbiamo effettuato un monitoraggio delle attività svolte, di quelle in corso e i prossimi passi in vista dell’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina da parte del CIPESS”.
Così Pietro Ciucci, AD della Stretto di Messina, intervenendo alla trasmissione di RAI NEWS 24 “Pomeriggio24”. “Prevediamo nella seconda metà del 2025 l’avvio dei cantieri. I primi lavori riguarderanno la viabilità alternativa e le opere propedeutiche richieste dalle amministrazioni comunali, al fine di evitare fin dall’inizio delle attività ogni impatto dei cantieri sul territorio”.
Ciucci ha inoltre ribadito: “Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato studiato come nessuna altra opera al mondo. Ponti sospesi sono stati già stati costruiti in zone con una capacità di generare terremoti molto più forti rispetto a quella dello Stretto di Messina, come ad esempio Turchia, Giappone e California.
Questo perché i ponti sospesi, come il ponte sullo Stretto di Messina, possiedono una naturale insensibilità alle azioni sismiche grazie alla loro intrinseca estraneità alle frequenze tipiche dei terremoti”.

Disco verde dalla Commissione per il Bilancio di previsione 2025/2027. Falcomatà: «Ulteriore tappa nel percorso di risanamento»

Il documento è passato con 13 voti favorevoli e 3 contrari. La seduta è stata aperta dal Presidente Cuzzocrea che ha introdotto le audizioni del sindaco e della segretaria generale

È stato approvato in Commissione Bilancio e tributi, il bilancio di previsione 2025/2027. Il documento è passato con 13 voti favorevoli e 3 contrari. La seduta è stata aperta dai saluti del Presidente di commissione Giuseppe Cuzzocrea che ha introdotto i lavori e le audizioni del Sindaco Giuseppe Falcomatà e della Segretaria Generale Antonia Criaco.
In particolare, il primo cittadino, nel suo intervento dopo aver ringraziato i commissari per il lavoro svolto, ha evidenziato «un oggettivo miglioramento sulla tempistica rispetto agli anni precedenti per un bilancio che arriva oggi con quasi un mese di anticipo. Ho apprezzato lo sforzo trattandosi di un documento previsionale. È una ulteriore tappa nel percorso di risanamento. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e quali sono le difficoltà che la città, non solo l’Amministrazione, ha attraversato in questi dieci anni. A maggior ragione, i bilanci che noi stiamo approvando, privi dei vincoli del piano di riequilibrio, ci devono fare aumentare l’attenzione affinché non si rischi di ritornare a quelle condizioni che hanno comportato il debito e il disavanzo e tutto ciò che ne è derivato. Questo è fondamentale, siamo contenti dei miglioramenti fatti da questo punto di vista ma siamo consapevoli che la strada è ancora lunga rispetto all’idea di un bilancio e di un comune che sia sempre più forte e solido rispetto al passato».
In aula erano presenti i consiglieri Franco Barreca, Antonino Castorina, Giovanni Latella, Marcantonio Malara, Giuseppe Sera, Demetrio Marino, Carmelo Versace, insieme al Presidente del Consiglio comunale Enzo Marra, online hanno partecipato i consiglieri Giuseppe Marino, Maria Ranieri, Antonino Zimbalatti, Filippo Burrone, Giuseppe Giordano, Filippo Quartuccio, Federico Milia, Vizzari, Mario Cardia, Armando Neri, Massimo Ripepi.

SAN LUCA – Il Consiglio dei Ministri scioglie il comune di San Luca. Cadono anche Poggiomarino e Tremestieri Etneo per infiltrazioni mafiose.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento dei consigli comunali di San Luca (RC), Poggiomarino (NA) e Tremestieri Etneo (CT) a causa di accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettevano il buon andamento dell’azione amministrativa.

La gestione di questi comuni è stata affidata a commissioni straordinarie per la durata di diciotto mesi.

La riunione del Consiglio dei Ministri è stata presieduta dal Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, in assenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata a Parigi per un vertice internazionale.

San Luca: un comune già commissariato

Il Comune di San Luca era già sotto commissariamento dopo le elezioni del giugno scorso, quando nessun candidato si era presentato per la carica di sindaco. Il precedente sindaco, Bruno Bartolo, aveva deciso di non ricandidarsi, lamentando un mancato supporto istituzionale. Successivamente, il Ministero dell’Interno aveva disposto l’invio di una Commissione d’accesso antimafia, che ha portato alla decisione odierna di scioglimento.

Procedura di scioglimento per infiltrazioni mafiose

Lo scioglimento di un consiglio comunale per infiltrazioni mafiose avviene attraverso una procedura che inizia con la nomina di una commissione d’accesso agli atti da parte del prefetto. Questa commissione ha il compito di accertare eventuali collegamenti o condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Se emergono elementi concreti, il Consiglio dei Ministri può deliberare lo scioglimento dell’ente, affidandone la gestione a una commissione straordinaria per un periodo determinato.

Queste misure sono adottate per garantire la legalità e il corretto funzionamento delle amministrazioni locali, allontanando eventuali influenze illecite e ripristinando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

CALABRIA – Sanità, Gallo: “Ha fatto più Occhiuto in 3 anni che i precedenti governi negli ultimi 30 anni”

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“I capigruppo dell’opposizione leggono con stupore le nostre note ma non hanno l’onestà per riconoscere gli oggettivi passi in avanti fatti negli ultimi tre anni e mezzo.
Capiamo la difficoltà di un centrosinistra inerte che ha governato la Calabria per decenni senza apportare al sistema sanitario alcuna miglioria, ma sminuire i risultati ottenuti è fuorviante.
La nostra sanità va bene? No, ne siamo consapevoli, c’è ancora tantissimo da fare, stiamo scalando una montagna e ricostruendo dalle macerie. E proprio per questo lavoriamo quotidianamente per fare sempre meglio.
Il presidente Occhiuto sin dal suo insediamento ha affrontato di petto il problema, chiedendo al governo di essere nominato commissario e assumendosi responsabilità senza precedenti nella storia della Regione.
Ha fatto più Occhiuto in 3 anni che i precedenti governi regionali negli ultimi 30 anni.
Bevacqua, Tavernise e Lo Schiavo vivevano già in Calabria fino a qualche anno fa o vengono direttamente da Marte?
I capigruppo di opposizione ricordano come non funzionavano i Cup, come era gestito il 118, in che condizioni erano i Pronto Soccorso? I consiglieri del centrosinistra conoscevano l’entità del debito della sanità, si erano mai occupati dei bilanci delle Asp, conoscevano il fenomeno dei medici a gettone, si erano mai occupati dei nuovi grandi ospedali fermi da 20 anni? Avevano mai sentito parlare di Azienda unica ospedaliero-universitaria di Catanzaro, immaginavano di poter avere nella nostra Regione tre Facoltà di medicina, conoscevano la situazione dei livelli essenziali di assistenza?
Proviamo a scrostare le fette di prosciutto che i nostri marziani hanno davanti agli occhi per raccontare loro gli importanti passi fatti in questi anni.
I Lea sono tutti in miglioramento, e non lo diciamo noi, lo dicono l’Agenas e la Fondazione Gimbe. Finalmente abbiamo un Cup unico regionale online, finalmente abbiamo un 118 all’avanguardia e connesso in rete (quando siamo arrivati l’emergenza-urgenza lavorava senza internet): tutte cose che in altre Regioni potrebbero apparire normali, ma che in Calabria non esistevano, nonostante gli attentissimi e sempre sul pezzo Bevacqua, Tavernise e Lo Schiavo.
Abbiamo riammodernato i Pronto Soccorso, assunto quasi 4mila tra medici e infermieri, bloccato la mangiatoia dei medici a gettone assumendo i medici cubani: un’iniziativa apprezzata in tutta Italia e raccontata positivamente dai media di tutto il mondo.
Bevacqua, Tavernise e Lo Schiavo si erano mai occupati delle contabilità orale della sanità della nostra Regione? Troppa grazia, probabilmente non conoscono neanche la contabilità del proprio condominio.
Bene. Il governo Occhiuto in pochi anni ha accertato il debito della sanità calabrese e chiuso i bilanci di tutte le Asp, passaggi decisivi per l’uscita – dopo 15 anni – dal commissariamento.
Abbiamo riavviato i lavori per la realizzazione dei nuovi ospedali, aperto 2 nuove Facoltà di medicina, creato Azienda Zero, e fatto tantissime altre cose.
Siamo consapevoli che tutto ciò è ancora insufficiente per avere una sanità adeguata, e per questo lavoriamo quotidianamente per migliorare e per cambiare lo stato delle cose.
Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma l’opposizione oltre alle chiacchiere da bar che contributo ha dato in questi anni?”.

È quanto afferma in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura e ai Trasporti, Gianluca Gallo.

REGGIO – La Metrocity rilancia sulla propria in house Svi.Pro.Re, dopo il rinnovo delle convenzioni pieno sostegno dall’Ente per le sfide del futuro

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Una società in salute, proiettata alla crescita, ancora più forte dopo la sottoscrizione delle nuove convenzioni e l’ambizione, più che ideale, di acquisire ulteriori servizi. Svi.Pro.Re, azienda “in house” della Città Metropolitana, si è confrontata con le sfide future nel corso di un’assemblea dei soci che ha visto schierati in prima linea il sindaco Giuseppe Falcomatà ed il vicesindaco, delegato alle partecipate, Carmelo Versace. La riunione tecnica, presieduta dall’amministratore unico Antonino Battaglia, è stata anticipata da un incontro con i dipendenti della società.

Ad aprire il confronto è stato proprio l’Au Battaglia sottolineando «la forte sinergia con i vertici dell’Ente che ha portato una seria iniezione di fiducia all’interno della struttura societaria, in ogni sua componente». «E’ grazie al piglio ed all’impegno del sindaco Falcomatà ed alla collaborazione con il suo vice Versace – ha spiegato Battaglia – se oggi possiamo gettare le basi per un orizzonte più sereno che interessa, sicuramente, le attività dell’azienda, ma soprattutto la tranquillità dei lavoratori».

Battaglia, nella sua introduzione, si è soffermato molto sul concetto di fiducia, subito accolto e rilanciato dal sindaco Falcomatà: «Sviprore può contare sul più totale apprezzamento e sostegno dell’amministrazione». «Siamo convinti – ha spiegato, infatti, il sindaco – che puntando sul fattore tempo, sulla serenità e la fiducia nel personale dipendente, nell’Amministratore unico, nei revisori e nel collegio sociale si potranno raggiungere obiettivi importanti. Come detto, confermiamo tutta la nostra fiducia, piena e totale. Per cultura politica e amministrativa, tutte le vicende che hanno riguardato le nostre società hanno avuto due obiettivi principali, paralleli e complementari: la produttività dell’azienda e la salvaguardia dei livelli occupazionali».
«Questa società – ha aggiunto Falcomatà – deve avere l’ambizione non semplicemente di chiudere dei bilanci in pareggio o di evitare il ripiano delle perdite. Deve e può guardare oltre. Con questo rinnovo delle convenzioni, oggi, abbiamo anche la serenità di programmare ulteriori servizi che l’azienda potrà andare a svolgere. E noi ci puntiamo parecchio». «Sviprore – ha proseguito il sindaco – è la prima e unica società interamente di proprietà della Città Metropolitana che sta investendo su se stessa, sul comparto delle “in house” e della gestione pubblica, con le partecipazioni in Atam e Castore. Ciò deve dare l’idea compiuta di un indirizzo politico volto a voler dare fiducia, sostanza e forza a quello che è il modo pubblico di guidare l’erogazione dei servizi. Adesso, le condizioni ci sono tutte. Non posso che augurarvi di continuare a lavorare così come si state facendo, ancora di più convinti della massima e totale fiducia da parte nostra».

Il vicesindaco Carmelo Versace, delegato alle partecipate, si è soffermato sul «grande lavoro di cucitura portato avanti dall’inizio della seconda legislatura, grazie, in particolar modo, alla pervicacia dell’azione politica intrapresa dal sindaco Falcomatà».
«In questa sede – ha rimarcato – si respira un’aria propositiva e confortante. Si sta lavorando per aggiungere ulteriori servizi alla società e se, per me, è sempre stato fondamentale lasciare le cose meglio di come si sono trovate, posso tranquillamente affermare che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto».
«Stiamo dando un segnale diverso alla società – ha affermato Carmelo Versace – che può guardare a 360 gradi al mercato, proponendosi con idee diverse. Svi.Pro.Re è una delle “tre sorelle” della Città Metropolitana, una di quelle in cui ancora c’è ancora tanto da fare e che necessita degli spunti di chi la vive dal suo interno. Il mio ringraziamento va a tutti gli organismi societari ed all’amministratore unico che rappresenta un pungolo imprescindibile. Siamo qui a festeggiare un risultato che è di tutti».
Nel corso dell’assemblea dei soci sono stati discussi ed approvati tutti i punti all’ordine del giorno.

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ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – La Polizia di Stato intensifica i controlli: vari sequestri e sanzioni

Nell’ambito di servizi di controllo del territorio disposti dal Questore di Crotone Renato Panvino, è stata eseguita un’imponente attività nella città di Isola Capo Rizzuto, finalizzata soprattutto a tutelare la sicurezza in via preventiva nel quadro della generale azione di contrasto alla criminalità organizzata e diffusa, impiegando numerosi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, personale della Polizia Amministrativa, dell’Ufficio Immigrazione, della Squadra Mobile, dell’Anticrimine, della D.I.G.O.S., della Polizia Scientifica, della Polizia Stradale, della Polizia Postale e della Polizia Ferroviaria. Il servizio è stato finalizzato alla prevenzione e repressione di reati ed in particolare lo spaccio degli stupefacenti, nonché il controllo di pregiudicati agli arresti domiciliari e sorvegliati speciali.

Sono state effettuate le seguenti attività:
n. 469 persone controllate, di cui 54 cittadini extracomunitari e 166 positivi in banca dati SDI
n. 188 veicoli controllati;
n. 6 controlli domiciliari nei confronti di soggetti con precedenti di Polizia;
n. 12 posti di controllo e n. 2 sanzioni al CdS
n. 11 esercizi commerciali controllati;

L’attività posta in essere dalla Squadra Amministrativa è stata incentrata ai giochi e alle scommesse al fine di porre argine alla cosiddetta malattia della ludopatia, molto diffusa nel territorio della provincia di Crotone, problema rilevato da alcuni fattori considerati spia, come l‘aumento di elementi legati all’accesso di prestiti di denaro da soggetti diversi da quelli autorizzati.

Infatti, nel corso di un controllo presso un circolo ricreativo, è stata elevata una sanzione di 30mila euro al proprietario per avere messo a disposizione dei soci apparecchi del tipo “slot machine” non rispondenti alle caratteristiche previste dalla normativa. Inoltre veniva constatata l’omessa esposizione delle tabelle dei giochi per cui il proprietario è stato deferito all’A.G. Nella circostanza venivano sequestrate nr. 3 apparecchi del tipo slot.

Nel medesimo servizio sono stati effettuati controlli anche ad una gioielleria.

Personale dell’Ufficio Immigrazione unitamente a personale DIGOS effettuava controlli presso due abitazioni al fine di verificare la reale presenza degli ospiti extracomunitari, identificando nel totale 24 soggetti.

Ulteriori controlli sono stati estesi ad una moschea, nella quale sono stati identificati 6 persone.

L’attività posta in essere dall’Ufficio Immigrazione è finalizzata a verificare l’esatta corrispondenza tra la documentazione presentata all’atto del rilascio del permesso di soggiorno e l’effettiva domiciliazione degli stessi nonché la risultanza di una reale prestazione lavorativa contrattualizzata.

I predetti controlli sono finalizzati a verificare la regolarità degli stranieri nel territorio nazionale ed espellere quelli ritenuti pericolosi e non in regola con la documentazione.

Il personale della Divisione Polizia Anticrimine, unitamente a quello della Squadra Mobile, effettuava 6 controlli a soggetti considerati pericolosi e sottoposti alla detenzione degli arresti domiciliari, e nr.2 perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi e droga con hanno dato esito negativo.

Equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, hanno controllato gli avventori in 4 esercizi commerciali in dei bar identificando 39 soggetti di cui 18 positivi allo SDI.

La sezione di P.G. della Polizia Stradale procedeva a 5 controlli amministrativi presso altrettanti esercizi commerciali identificando 8 soggetti di cui 2 positivi.

Nel corso dei controlli, constatava presso una rivendita di gomme, la mancanza del registro di carico e scarico rifiuti per la quale è stata elevata la sanzione di 2066,67 Euro, mentre presso un centro revisioni/officina meccatronica è stata riscontrata la mancanza del registro di carico e scarico rifiuti pericolosi e non pericolosi con elevazione di sanzione amministrativa pari a 6200 Euro.

Personale della Sezione Polizia Postale effettuava attività di controllo a carico di 3 soggetti.

Personale della Polfer effettuava posti di controllo nei pressi della stazione di Isola Capo Rizzuto identificando 68 persone di cui 24 positivi e controllato 47 veicoli, nonché le strutture delle Ferrovie.

REGGIO – Operazione dei carabinieri ad Arghilla’, sgominata una rete di “armieri”: 9 soggetti in carcere

L’operazione
Un’operazione imponente dell’Arma dei Carabinieri ha portato all’arresto di nove persone, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Il blitz, che ha visto impiegati oltre 100 militari dell’Arma, si è concentrato nel quartiere di Arghillà.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, per gli arrestati, vale il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva, come previsto dalla normativa vigente.

Le indagini
L’indagine, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria tra novembre 2024 e marzo 2025 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal dott. Giuseppe Lombardo, ha permesso di ricostruire l’intensa rete di traffico e detenzione di armi clandestine, evidenziando il ruolo di primo piano del gruppo criminale nell’approvvigionamento e nella distribuzione di armamenti illegali. Gli arrestati erano in grado di reperire e movimentare con estrema facilità un vasto arsenale, grazie a solidi legami con altre organizzazioni malavitose e a una fitta rete di complicità.
I militari dell’Arma hanno accertato come il gruppo avesse stabilito un sistema ben organizzato per il trasporto e la custodia delle armi, sfruttando abitazioni private, magazzini e persino edifici abbandonati. La logistica del sodalizio criminale era tale da consentire la rapida movimentazione degli armamenti, che venivano trasferiti da un luogo all’altro per eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine. Inoltre, l’indagine ha rivelato come il traffico di armi fosse strettamente collegato ad altre attività illecite, tra cui estorsioni e regolamenti di conti.

Episodi di violenza e pericolo per la popolazione
L’inchiesta ha documentato diversi episodi di violenza: in più occasioni, colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in luoghi pubblici, generando pericolo per la popolazione locale. Le armi venivano utilizzate per risolvere controversie tra gruppi rivali e per atti intimidatori, contribuendo a un clima di forte tensione nel quartiere. Gli investigatori hanno accertato che il gruppo criminale disponeva di numerosi nascondigli, sfruttando garage, sottotetti e aree comuni per occultare il proprio arsenale e renderlo immediatamente disponibile all’occorrenza.

Il sequestro di armi ed esplosivi
L’operazione aveva già condotto, nei mesi scorsi, al sequestro di decine di fucili e pistole, di diverso calibro e modello, tra cui armi di fabbricazione artigianale e modificate per aumentarne la potenza. Sono state inoltre recuperate migliaia di munizioni, comprese cartucce per armi automatiche e da guerra. Il sequestro più allarmante ha riguardato il ritrovamento di panetti di tritolo con detonatori e componenti elettrici, materiale altamente pericoloso e pronto per essere utilizzato nella realizzazione di ordigni esplosivi telecomandati.
L’arsenale era ben conservato e costantemente rifornito, segno di una gestione meticolosa da parte dell’organizzazione criminale.