PALMI – Incubo familiare per una giovane: arrestati madre e figlio per violenze brutali. Dietro l’odio, anche l’ombra della ‘ndrangheta

Una vicenda sconvolgente, fatta di minacce, aggressioni e sevizie fisiche. È quella che arriva da Palmi, dove madre e figlio sono finiti sotto misura cautelare – arresti domiciliari per la donna, divieto di avvicinamento per il figlio – per una serie di violenze perpetrate ai danni della loro nipote e cugina. Un vero e proprio calvario per la giovane vittima, punita per aver avuto il coraggio di collaborare con la giustizia, rompendo il silenzio su una violenza sessuale subita e coinvolgendo soggetti ritenuti vicini alla criminalità organizzata.

L’ordinanza, emessa dal Gip di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica guidata dal procuratore capo Emanuele Crescenti, ha fatto seguito a una minuziosa attività investigativa condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri della Compagnia di Palmi, supportati anche da unità cinofile. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Letterio De Domenico, hanno ricostruito una sequenza agghiacciante di episodi: minacce continue, insulti, aggressioni fisiche reiterate e perfino sevizie, con l’utilizzo di una corda usata come frusta.

A rendere ancora più inquietante il quadro è il movente che avrebbe innescato l’odio feroce dei due presunti aggressori: la giovane avrebbe “osato” testimoniare contro alcuni uomini ritenuti colpevoli di averla violentata, scatenando la reazione rabbiosa dei parenti, che l’avrebbero considerata una “traditrice”, andando così a toccare nervi scoperti in ambienti contigui alla ’ndrangheta.

Tra le aggravanti contestate vi è anche la premeditazione: la vittima sarebbe stata attirata in un luogo isolato con l’inganno, per poi essere brutalmente aggredita. La presenza di legami familiari non ha rappresentato un freno, ma semmai un’aggravante in una vicenda che riapre un drammatico spaccato sull’omertà, la vendetta e la violenza che ancora oggi, nel cuore della Calabria, possono esplodere anche dentro le mura domestiche.

Grazie all’efficace collaborazione tra forze dell’ordine e magistratura, si è riusciti a fermare un’escalation che avrebbe potuto avere esiti tragici. Ma il caso di Palmi interroga tutti: quali protezioni concrete offriamo oggi a chi trova il coraggio di denunciare? E quanto profondo è il radicamento culturale della violenza in quei contesti dove la famiglia diventa teatro di sopraffazione?

La giustizia farà il suo corso. Intanto, questa giovane donna – vittima due volte – merita di essere ascoltata, tutelata e protetta. Anche per lei, lo Stato deve esserci. E non solo nei tribunali.

BAGNARA CALABRA – Furti d’auto: sei misure cautelari, smantellata banda

È scattato il blitz dei Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra che, con il supporto delle Compagnie Carabinieri di Palmi e Vibo Valentia, ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari — quattro arresti domiciliari e due obblighi di dimora — nei confronti di soggetti residenti tra Rosarno e la provincia di Vibo Valentia.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore della Repubblica f.f. dott. Giuseppe Lombardo, si inserisce nell’ambito di un procedimento penale che si trova ancora nella fase delle indagini preliminari. In questa fase, si sottolinea, per tutti gli indagati vige il principio di non colpevolezza sino a sentenza definitiva.

Le indagini, avviate nel giugno 2024, hanno preso le mosse da un tentato furto di un’autovettura in pieno centro a Bagnara Calabra: una Fiat Panda danneggiata e abbandonata sul posto dopo il fallimento del colpo. Da quell’episodio è scaturita un’attività investigativa complessa e articolata, protrattasi per oltre sei mesi, che ha permesso di ricostruire un quadro indiziario relativo ad almeno dieci episodi di furto e tentato furto di auto, consumati tra Bagnara Calabra, Scilla e Pizzo Calabro durante i mesi estivi.

Secondo quanto emerso dalle indagini poste in essere dai militari dell’Arma, gli indagati si sarebbero mossi adottando un modus operandi ben collaudato: infatti avrebbero agito prevalentemente nelle ore serali, utilizzando veicoli a noleggio per ridurre i rischi di identificazione, selezionando perlopiù Fiat Panda come obiettivo. Una volta individuato il veicolo da rubare, in pochi minuti sarebbero riusciti a forzare serrature e cilindri di accensione tramite l’utilizzo di centraline elettroniche modificate, strumenti ormai noti nei furti d’auto.

Le autovetture sottratte venivano successivamente trasferite nella Piana di Gioia Tauro, dove venivano smontate per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio, oppure cedute intere a terzi a fronte di somme di denaro inferiori rispetto al reale valore di mercato.

Un ruolo decisivo per lo sviluppo dell’indagine lo ha avuto anche il coraggio di un cittadino che, armato solo del proprio cellulare, è riuscito a riprendere i momenti cruciali di un tentato furto. Le immagini, fornite ai Carabinieri, si sono rivelate determinanti per avviare un lavoro di riconoscimento e riscontro.

Le ipotesi di reato formulate a carico degli indagati, tra cui anche alcuni giovani, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici, sono a vario titolo furto aggravato, tentato furto aggravato in concorso e ricettazione. Il valore stimato della refurtiva trafugata ammonta a diverse decine di migliaia di euro, tra veicoli interi e parti meccaniche immesse illecitamente sul mercato parallelo.

Inoltre, all’esito della perquisizione posta in essere nell’abitazione di uno degli arrestati, lo stesso è stato trovato nella disponibilità di circa 600 grammi di marijuana e circa 1000 euro in contanti. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato dichiarato nuovamente in stato d’arresto unitamente alla compagna e sottoposti entrambi agli arresti domiciliari.

 

REGGIO – Giovanni Mallamaci trionfa al Campionato Nazionale “Pizza ai Sapori di Calabria”: tre premi per il pizzaiolo di Motta San Giovanni

 

Una celebrazione dell’eccellenza calabrese tra creatività, sapori autentici e talento artigianale

È orgogliosamente calabrese il protagonista della settima edizione del Campionato Nazionale “Pizza ai Sapori di Calabria”, svoltosi il 28 e 29 aprile 2025: Giovanni Mallamaci, giovane pizzaiolo originario di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, ha conquistato ben tre premi in diverse categorie della prestigiosa competizione, che quest’anno ha reso omaggio al grande maestro Umberto Fornito.

Con passione e originalità, Mallamaci ha saputo fondere i sapori autentici del territorio calabrese con tecniche innovative, guadagnandosi il plauso della giuria e degli addetti ai lavori.

Il triplice successo

Mallamaci ha ottenuto:

  • Premio speciale “Pizzaiolo Scelto” con una pizza che celebra le radici locali:
    Impasto allo zafferano di Motta San Giovanni, fior di latte, capocollo di suino nero d’Aspromonte, ‘nduja, pistilli di zafferano e basilico fresco. Un vero tributo al territorio, che ha colpito per equilibrio, gusto e territorialità.
  • Secondo classificato nella categoria “Pizza Artistica” con una creazione dai toni raffinati e marini:
    Impasto al carbone vegetale, fior di latte, orata marinata al bergamotto, purea di patate, coralli al carbone, prezzemolo e un bergamotto finemente intagliato. Un piatto che unisce estetica e identità mediterranea.
  • Terzo posto nella categoria “Pizza Chef”, in collaborazione con lo chef Gabriele Friscia:
    Una proposta inedita, dal profilo gourmet, che ha abbinato dolce e salato con audacia:
    Impasto alla liquirizia, melone intagliato in stile tailandese, crema di limone, gelée al limone e menta.

Orgoglio per la Calabria

«Cerchiamo di valorizzare sempre la nostra terra, portando i migliori prodotti che il nostro territorio ci offre, lavoriamo con tanta passione», ha dichiarato Mallamaci al termine della premiazione, visibilmente emozionato per i riconoscimenti ricevuti.

Le sue pizze, che uniscono arte culinaria, innovazione e valorizzazione delle eccellenze calabresi, sono il simbolo di una generazione di professionisti che crede nella forza del territorio e nelle sue infinite potenzialità.

Un successo che rende onore a Motta San Giovanni e all’intera Calabria, dimostrando che la qualità, la dedizione e l’amore per le proprie radici possono portare in alto, anche a livello nazionale.

REGGIO – Il sindaco Falcomatà a casa del giovane Alessandro Giordano: “Cercheremo insieme una soluzione. Quando sei Sindaco, non esiste la possibilità di sottrarsi a un problema”

“Sono venuto a trovare Alessandro ed insieme abbiamo preso un caffè” – inizia così il post pubblicato ieri sulle pagine social del Sindaco Giuseppe Falcomatà. “Alessandro ha seri problemi di salute e nel 2011, mentre si trovava in ospedale per un delicato intervento, la sua casa di Arghillà, un alloggio Aterp, è stato occupato da abusivi. Ho sentito la necessità di venire a trovarlo per cercare insieme una soluzione e trovare per lui un posto dignitoso dove vivere con i suoi familiari e curarsi più serenamente”.

Il Sindaco, attraverso il suo contenuto sottolinea che, purtroppo quello di Alessandro non è l’unico caso complesso nella nostra città: “Tanti cittadini perbene sono stati costretti a fuggire da Arghillà Nord a causa delle occupazioni e di illegalità diffuse. E’ un problema che conosciamo bene, che stiamo combattendo da anni tra mille difficoltà, lavorando fianco a fianco alla Prefettura, alle forze dell’ordine, alle associazioni che operano sul territorio. Ed è purtroppo ancora una ferita aperta per noi, frutto di scelte sbagliate del passato, quando si preferì nascondere la polvere sotto il tappeto, abbattendo un ghetto, quello dell’ex caserma 208, per crearne un altro, ad Arghillà Nord”.

E poi l’invito ad Alessandro a non mollare, con la consapevolezza di chi ha già tracciato la strada per la risoluzione del problema: “C’è ancora tanto da fare lo so, la strada è ancora lunga e tutta in salita. Ma non ci arrendiamo. Lo dobbiamo a giovani come Alessandro e alle tante famiglie che in questi anni hanno rischiato sulla loro pelle, vivendo difficoltà immani, sopraffatte dall’illegalità e dal degrado, volutamente creato per allontanare le persone perbene. Ho detto ad Alessandro che non deve mollare, ma è un messaggio che rivolgo a me stesso, e ai tanti che insieme a noi lavorano, ogni giorno, per dare una risposta ai bisogni di chi sta male, di chi soffre, di chi rivendica un diritto che per tanto, troppo, tempo gli è stato negato”.

“Perchè quando sei il sindaco – conclude il post – non esiste la possibilità di sottrarsi a un problema. Quando hai l’onore e l’onere di guidare una comunità è una responsabilità che ti entra dentro, una sorta di innamoramento, il sapore dolce di verificare che quando governi sono tutti figli tuoi e devi trovare una soluzione per tutti”.

CALABRIA – Irto presenta la sua ricandidatura a segretario del Pd: “rigenerare il partito e costruire l’alternativa di governo” le basi della sua mozione

“Il Pd Calabria deve alimentare nella piena unità la costruzione dell’alternativa al governo delle destre in vista delle prossime elezioni regionali e delle successive politiche, mettendo al centro anzitutto la sanità, lo Stato sociale, la difesa dei diritti insopprimibili, la legalità, la lotta allo spopolamento e il futuro dei giovani”. L’ha detto il senatore Nicola Irto nella conferenza stampa al Cubo Cafè, presso l’Università della Calabria, con cui ha spiegato le ragioni e gli obiettivi della sua ricandidatura a segretario regionale del Pd Calabria, illustrate nella propria mozione significativamente intitolata “Ri-Generazione: Territorio, Identità, Futuro”. “Mi candido – ha chiarito Irto – per proseguire il cammino di rigenerazione del partito già avviato insieme a tutte le sue componenti, cosciente che bisogna superare con intelligenza e coraggio particolarismi e frizioni di sorta; archiviare istinti di autoflagellazione; aprirsi il più possibile nei territori; ascoltare, avvicinare e includere le persone; consolidare la nostra identità politica; valorizzare i giovani e innovare sul piano delle regole interne, del linguaggio e degli strumenti di partecipazione. Sono grato al Pd nazionale, che in molte regioni italiane ha anticipato i Congressi per consentirci di lavorare più a fondo all’alternativa di governo. È un’opportunità da cogliere e sfruttare”. “Siamo chiamati a impegnarci senza riserve per battere le destre, che a Roma come a Catanzaro – ha evidenziato Irto – aumentano i divari territoriali, puntano all’accentramento del potere, smantellano i servizi pubblici, marginalizzano il Sud, specie la Calabria, e mostrano crescente intolleranza per il pensiero diverso, il dissenso, il confronto paritario e l’opposizione democratica. Noi ci aspettiamo che tutto il centrosinistra partecipi convintamente a questa battaglia, necessaria ed essenziale, di rilancio e riscatto della Calabria, penalizzata e umiliata dai tagli del governo centrale, dal dirottamento delle risorse per lo sviluppo e la coesione e dall’abbandono degli investimenti, a partire da quelli per le infrastrutture indispensabili”. “Come Partito democratico calabrese – ha chiarito il senatore dem – abbiamo una responsabilità netta: dobbiamo scegliere se inseguire questo obiettivo politico, che è alla portata di tutto il centrosinistra, oppure se lasciare campo agli avversari, uniti dalle mire di potere, lontani dal popolo e abituati a nascondere i drammi collettivi con gli effetti speciali e la propaganda sui media. Allora propongo di spingere sull’acceleratore, sia sul piano politico che su quello programmatico. Senza pregiudizi, dobbiamo costruire alleanze nel merito delle questioni e sulla base degli obiettivi, primo tra tutti il rilancio dalla sanità, che versa in una crisi mai vista e per cui scenderemo in piazza il prossimo 10 maggio a Catanzaro, per poi proseguire l’ascolto di operatori, pazienti e utenti, già intrapreso negli ospedali calabresi in accordo con il Pd nazionale”. “Dopo la fase congressuale – ha anticipato Irto – apriremo il ‘Cantiere delle idee per la Calabria’, chiamando a raccolta tutte e tutti coloro che vogliano contribuire alla crescita di un’alternativa partendo dai temi. Stiamo continuando ad aprire molte sedi fisiche dei nostri circoli, continueremo senza sosta e lanceremo l’App del Pd Calabria, che servirà ad aumentare la partecipazione, anche con la possibilità di trasmettere proposte, istanze e segnalazioni. Io immagino un partito coeso, dinamico, forte e determinante, vicino ai bisogni e al cuore delle persone, capace di affrontare le sfide locali e globali, di farsi interprete della grande – ha concluso Irto – voglia di cambiamento della comunità calabrese, che deve poter essere rappresentata e deve riavere fiducia, speranza e risposte concrete”.

Presentato in Cittadella il marchio De.CO identitaria. Gallo: “Promuoviamo con orgoglio il meglio della Calabria”

Nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro è stato presentato il marchio De.CO, Denominazione Comunale di Origine, attestazione che può essere attribuita da un Comune per riconoscere, promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari e artigianali, locali e particolarmente caratteristici del proprio territorio.

All’incontro con la stampa, moderato dal giornalista, Fabio Benincasa, sono intervenuti: il vicepresidente. Filippo Pietropaolo, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, la dirigente generale dell’Arsac, Fulvia Caligiuri, il direttore generale del dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale, Giuseppe Iiritano, il presidente Unpli Calabria. Filippo Capellupo, Manuela Filice responsabile progetto De.CO identitaria Unpli Calabria, Domenico Cerminara vicepresidente Unpli Calabria e membro della commissione Ambiente Unpli nazionale, Luigia Granata, designer identitaria, creatrice del logo.

“La Calabria – ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – si presenta in modo diverso all’esterno modificando il suo racconto, grazie al governo Occhiuto e a quanti stanno lavorando bene ed efficacemente, mettendo in rete il proprio lavoro quotidiano, collegandolo e presentandolo e raccontandolo nel modo migliore possibile. Presentandoci con dignità spesso sorprendiamo, a questo aggiungiamo le manifestazioni di livello nazionale che facciamo in Calabria con grande professionalità, come il Vinitaly a Sibari. Tutto questo è possibile per un territorio che fornisce sostanza reale, rispondendo con la qualità dei prodotti e dell’offerta messi in campo. E ciò – ha proseguito l’assessore – porta alla costruzione dell’orgoglio e della consapevolezza di quello che sappiamo fare e di come lo facciamo. Nessuno ha tutto quello che abbiamo noi, certo siamo nicchia, non abbiamo grandi numeri, ma nel settore agricolo primario e agroalimentare nessuno ha la nostra qualità. A questo punto il coinvolgimento dei territori era quanto mai necessario per fare il passo successivo. Il pezzo mancante è la costruzione dell’orgoglio e della consapevolezza, senza il quale non ci possiamo presentare nel migliore dei modi. Se non ci impadroniamo di questa ricchezza non la potremo mai raccontare agli altri. Tutto questo si costruisce sul territorio – ha concluso l’assessore Gallo – anche con una norma che è stata approvata dal Consiglio regionale su iniziativa del consigliere, Domenico Giannetta, di cui io sono stato il cofirmatario, la norma sulle De.CO, con istituzione di un registro regionale”.

Di aspetto identitario dei territori e del lavoro necessario per metterli in rete ha parlato Fulvia Caligiuri: “Le De.CO. sono fondamentali per collegare l’aspetto identitario al territorio. Identità diverse tra di loro e quindi ben vengano queste tipologie di attività, a maggior ragione quelle che cercano di unire. Motivo per il quale si è pensato a un logo unico per racchiude i territori calabresi. Le De.CO nascono dalla sensibilità di ciascun Comune che dà una denominazione particolare ad un determinato prodotto gastronomico o artigianale, ma anche ad una ricetta o altro. L’unione avviene ora anche visivamente e così tutti i Comuni che avranno istituito una o più De.CO, si uniranno sotto un unico logo identitario delle cinque province”.

“Come Unpli abbiamo progettato la De.CO identitaria – ha spiegato il presidente Unpli Capellupo – ed è stato possibile perché la Regione Calabria attraverso l’assessore Gallo ha riorganizzato la denominazione comunale, in modo tale che ogni Comune possa essere messo nelle condizioni di far emergere quanto di buono ha il proprio territorio, dandone una identità chiara e forte. Con tutte le Proloco calabresi stiamo spingendo affinché emergano le specialità di ciascun territorio, regalando all’esterno un’immagine sempre più positiva. Per questo non posso che ringraziare il governo Occhiuto che dal primo momento si è impegnato per raccontare la Calabria in modo differente, cambiando di fatto la percezione della nostra Regione”.

Il vice presidente Pietropaolo, e il direttore generale Iiritano hanno sottolineato l’importanza del progetto De.CO identitaria per valorizzare i prodotti locali non solo agroalimentari, ma anche artigianato e ambiente e rendere finalmente consapevoli i calabresi delle eccellenze agroalimentari presenti sul territorio regionale, di cui andare fieri.

“Il logo delle De.CO identitarie che ho creato – ha raccontato la designer Granata –, commissionato dall’Unpli Calabria, con il patrocinio della Regione, è un marchio riconoscibile che parla delle cinque province calabresi. I soggetti sono stati scelti ad estrazione perché altrimenti sarebbe stato impossibile decidere, perché la nostra regione è ricchissima. Per la provincia di Catanzaro è stato scelto il ponte Morandi, una veduta del centro storico e il morzello; per la provincia di Cosenza il duomo, il caciocavallo silano; per la provincia di Crotone è stata estratta la colonna di Capocolonna, il pecorino e la ricotta di pecora; per la provincia di Vibo Valentia la rupe e la cipolla di Tropea; per la provincia di Reggio Calabria l’Arena che si affaccia sullo Stretto e lo stocco. Il logo mi è stato commissionato dall’Unpli Calabria, con il patrocinio della Regione”.

Manuela Filice e Domenico Germinara hanno raccontato tutto il percorso fino ad arrivare ad oggi con la presentazione del logo. Il progetto della De.CO identitaria per poter fare finalmente rete in modo concreto, attraverso Proloco e Comuni, istituzioni che raccontano i territorio nella loro vera essenza. Lavoro faticoso che ha portato i suoi frutti, con il coraggio di stare insieme e condividere. Occasione reale per valorizzare il territorio regionale.

REGGIO – Torna l’appuntamento musicale del ‘Reggio Primo Maggio’: sul Lungomare monumentale Falcomatà una grande festa con i big della musica italiana

All’Arena dello Stretto “Ciccio Franco”, a partire dalle 17:00, i big italiani e giovani emergenti per celebrare la Festa del Lavoro. Il sindaco Falcomatà ed il vicesindaco Versace: “Pronti a fare il bis dopo il successo dello scorso anno”

Tutto pronto a Reggio Calabria per il concerto “Reggio Primo Maggio”, il grande evento musicale, promosso dalla Città metropolitana, realizzato e prodotto da Studio54Network, che omaggia la Festa del Lavoro. Sarà ancora una volta l’Arena dello Stretto ‘Ciccio Franco’, sul lungomare monumentale ‘Italo Falcomatà’, ad accogliere grandi artisti della musica italiana, per un evento ad ingresso gratuito, sempre più atteso dagli appassionati e non solo. La manifestazione Reggio Primo Maggio, prenderà il via alle 17:00. Palazzo Alvaro ha voluto fortemente questo evento musicale anche come momento di aggregazione e festa per la città, dedicata ai lavoratori, consapevoli dell’importanza sociale che rivestono questi appuntamenti anche dal punto di vista aggregativo e culturale.

Sul palco dell’Arena dello Stretto si alterneranno alcuni dei nomi più amati della musica italiana e giovani talenti emergenti: Le Orme, Patty Pravo, Morgan, Ron Moss, Moreno, Tancredi, Rondine, Crytical, Carboidrati, Eda Mari, Marataro, Angelica Perri, Simo e Nigra. L’Arena dello Stretto ‘Ciccio Franco’, con il suo suggestivo affaccio sul mare, si conferma quindi come il teatro naturale di un evento molto atteso, pronto a trasformarsi in una grande festa collettiva tra musica, ospiti, regali, ritmo e sorprese.

“Reggio Primo Maggio sta arrivando – ha detto il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà – lo abbiamo avviato l’anno scorso nello scetticismo generale, e poi il nostro “concertone” è stato un successo ben oltre le aspettative, una delle piazze più seguite e partecipate di tutto il Sud Italia”. “Quest’anno – ha aggiunto – siamo pronti a fare il bis, con un’intera giornata di musica ed intrattenimento nella suggestiva location dell’Arena dello Stretto ‘Ciccio Franco’. Un altro bellissimo evento della nostra Primavera Reggina”.

Soddisfazione espressa anche dal Vicesindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace. “Siamo felici di poter riproporre un altro importante evento sul nostro Lungomare. Dopo il successo del Reggio Calabria Street Food Festival torniamo a movimentare la primavera reggina con un’altra giornata di musica ed intrattenimento che, siamo certi, sarà molto apprezzata dai reggini, ma anche dai tanti turisti che in queste settimane stanno affollando le vie della nostra città”.

Già confermata Patty Pravo, l’autentica regina della canzone italiana, subito felice di accettare l’invito che le permetterà il ritorno a Reggio, per esibirsi, come da lei detto, in uno dei luoghi più belli del mondo. Ed ancora un autentico fiore all’occhiello nell’arrivo di un gruppo storico, che apre proprio a Reggio Calabria i festeggiamenti per i 60 anni di carriera. Attesissime Le Orme, uno dei più autorevoli esponenti della musica rock sinfonica (comunemente chiamata musica Progressive) sia in Italia ma soprattutto nel Mondo. Sul palco di ‘ReggioPrimoMaggio’ atteso uno degli artisti più eclettici e visionari della musica italiana contemporanea. Fondatore e frontman dei Bluvertigo, band iconica degli anni 90, ha saputo fondere elettronica, newwave e sperimentazione in un linguaggio musicale unico e riconoscibile. Attesissimo ospite internazionale, popolarissimo anche per i suoi trascorsi televisivi, Ronn Moss, cosa sconosciuta ai più, prima musicista che attore, poiché nel 1976 fondatore del gruppo rock Player, nel quale suonava il basso elettrico. Felicissimo di raggiungere Reggio Calabria, sarà anche lui uno dei più attesi sul palco. Riconfermato l’inossidabile Moreno, autore lo scorso anno di una performance esplosiva, indimenticabile vincitore di “Amici 13”. Sui giovani attesissimo Tancredi, il cantante e cantautore rap, diventato noto al grande pubblico per la sua partecipazione nel 2021 ad Amici. E poi Rondine, sicuramente tra i più interessanti talenti della nuova scuola romana. Sul palco anche l’ex X-factor Eda Marì, i Carboidrati, amati veterani nel 54Live, la cosentina Angelica Perri, capace di plasmare ad arte tradizione, vocalità, sentimenti, storia passata e presente, il rapper abruzzese, ex Amici Crytical, il calabrese Marataro, autore di uno dei più suonati dischi della scorsa estate. Nel cast anche un’ottima presenza reggina, con e 2 artisti. La band Nigra e il rapper S.i.m.o., tra le più promettenti novità musicali degli ultimi anni.

REGGIO – Presentato il libro ‘Vietato ai minori di 14 anni’, scritto da Alberto Pellai e Barbara Tamborini.

Promosso dalla libreria ‘Libro Amico’ di Aurelio Arcano, l’evento si è svolto nella sala conferenze di Palazzo Alvaro, con il patrocinio di Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, alla presenza dei due autori

L’assessora all’Istruzione del Comune di Reggio Calabria, Anna Briante, ha preso parte alla presentazione del libro ‘Vietato ai minori di 14 anni’, scritto da Alberto Pellai e Barbara Tamborini. Promosso dalla libreria ‘Libro Amico’ di Aurelio Arcano, l’evento si è svolto nella sala conferenze di Palazzo Alvaro, con il patrocinio di Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, alla presenza dei due autori che hanno avuto modo di relazionarsi con una delegazione di studenti del liceo scientifico reggino, ‘Alessandro Volta’. Abbiamo trattato il tema delicato e attuale delle ‘dipendenze digitali’ – ha affermato Briante – spaziando da argomenti del calibro di ‘deprivazione sociale e del sonno’ ad argomenti detti di ‘frammentazione dell’attenzione e della concentrazione’. Temi che necessariamente si intrecciano anche quelli legati alla scuola e quindi all’istruzione in generale”. Il nostro impegno di istituzioni – ha evidenziato Briante – segue l’indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà che ha sempre posto la sua attenzione sul benessere generale dei nostri giovani. L’appuntamento di oggi ha rappresentato un momento di grande interesse, con due professionisti e studiosi in grado di riassumere nel loro libro, molti dei problemi contemporanei, ponendo riflessioni che ci inducono a modificare certe abitudini che non sono proprio salutari per i nostri giovani”. I due autori hanno focalizzato i rispettivi interventi partendo da una data più che simbolica, il 2012, che metaforicamente si pone come spartiacque tra l’utilizzo dei vecchi cellulari e l’introduzione sempre più massiccia degli smartphone, che consentono la navigazione online ovunque. Da quell’anno – hanno evidenziato – abbiamo sempre di più percezione dell’avvento di quella che viene definita ‘sindrome di dipendenza dalle tecnologie’ che genera isolamento, calo generale del rendimento scolastico, sovrappeso, obesità, disturbi del sonno, miopia infantile e tanto , tantissimo altro”. “E’ stata un’occasione meravigliosa e importantissima di confronto e di dialogo perchè – hanno concluso – il ruolo del genitore è anche quello di combattere le cosiddette ‘battaglie scomode’ , principalmente per il bene dei figli stessi”. Diverse le testimonianze dei giovani studenti che hanno dimostrato grande maturità sulle problematiche connesse alla ‘smartphone addiction’ che troppo spesso, porta lontano dalla realtà, influendo negativamente sullo sviluppo intellettivo dei più giovani.

REGGIO – Castorina: “Questione carceri ed esecuzione penale: Il dramma dei liberi sospesi”

L’approvazione nel  Consiglio Comunale di Reggio Calabria della mozione “Letture D’evasione” presentata insieme ai colleghi Versace e Burrone è un spunto di riflessione che si vuole portare avanti sul tema carceri e diritti dei detenuti in attesa di una discussione che necessariamente deve riguardare tutte le istituzioni ed il livello nazionale che ne ha effettiva competenza.

Nel lavoro fatto in Commissione  a Reggio Calabria abbiamo ascoltato il Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti ed il Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria in un analisi nella quale ci è stato offerto un focus su quello che è lo stato delle cose nelle due strutture carcerarie presenti a Reggio di Calabria ma anche un riflessione sulla popolazione dei liberi sospesi, dell’esecuzione penale e del conseguente imprescindibile ruolo del Tribunale di Sorveglianza.

Oggi il  bilancio delle risorse riservate alla esecuzione penale registra fondi inadeguati e risulta essere il settore giudiziario di gran lunga più inadeguato, per mezzi e personale, al corretto adempimento dei compiti ad esso affidati.

Una riflessione  ed una conseguenza azione ed intervento che andrebbe fatta proprio in ragione dell’elevato numero dei “liberi sospesi”, una popolazione carceraria che spesso rimane anonima ed inascoltata ma che nei fatti è considerevole dentro il carcere.

Si tratta di persone condannate in via definitiva ad una pena detentiva inferiore ai quattro anni, e che perciò in alcuni casi ha la facoltà ed il diritto di chiederne la sospensione, in attesa che il Tribunale di Sorveglianza competente possa decidere.

L’emergenza carceri e ciò che le cronache nazionali hanno raccontato e che l’Europa ha sanzionato passa da una gestione oculata dei “liberi sospesi” e da un potenziamento strutturale dei Tribunali di Sorveglianza in maniera tale da consentire al “sistema Giustizia” di poter operare in modo oculato e razionale rispetto alla funzione rieducativa della detenzione e nell’orizzonte necessario di una nuova fase del condannato.

La mancata risposta a questi temi ha la naturale conseguenza di ingolfare le strutture carcerarie e non dare un orizzonte di vita in tempi certi a chi non vuole rimanere sospeso in eterno.

Avv. Antonino Castorina

REGGINA – Reggina-Castrumfavara 3-1: Reggio Calabria crede nel primo posto.

Decima vittoria di fila per la Reggina di mister Trocini: vittoria per 3-1 contro il Castrumfavara e obiettivo primo posto ancora vivo.

La squadra amaranto ha dimostrato ancora una volta di riuscire a cavalcare l’onda dell’entusiasmo dovuta agli ottimi risultati ottenuti in campo, ipotecando la partita già nel primo tempo di gioco.

A sbloccare le marcature è Ragusa al 10′, bravissimo nel concretizzare un cross partito da Porcino spedendolo in rete dopo essere liberato egregiamente dalla marcatura avversaria. Il secondo gol parla spagnolo: il giovane Barranco fa suo il pallone partito da Giuliodori con uno stop elegantissimo, per poi concludere in maniera altrettanto stupenda: pallonetto morbido e portiere avversario battuto, siamo ancora al 20′. Il terzo gol non si fa desiderare e arriva due minuti dopo, Ragusa oltre che ottimo finalizzatore manifesta anche la sua natura da assistman e appoggia per Barillá: colpo da biliardo e 3-0.

Il Castrumfavara non si arrende e accorcia con Traorè al 55′. Quello che poteva essere un ritorno di fiamma si rivela essere un episodio fine a se stesso: la Reggina si impegna a gestire senza mai incombere di nuovo in un pericolo.

V.A.