Il Consiglio comunale di Reggio Calabria si è riunito oggi nell’aula “Pietro Battaglia” di Palazzo San Giorgio, recentemente oggetto di lavori di riqualificazione e ammodernamento tecnologico. La seduta, coordinata dal presidente Vincenzo Marra, si è aperta con un minuto di raccoglimento per Ilaria Sula, Sara Campanella e tutte le vittime di femminicidio, come richiesto dalla consigliera Maria Ranieri. Un gesto che, purtroppo, non ha potuto nascondere le fratture politiche che hanno caratterizzato il dibattito, un clima che non è certo quello di un’amministrazione compatta.
La fase preliminare della seduta ha visto il dibattito concentrarsi principalmente sui recenti cambiamenti all’interno della Giunta comunale. I nuovi assessori Giuseppina Palmenta e Filippo Burrone, subentrati ai dimissionari Marisa Lanucara e Franco Costantino, sono stati accolti con parole di augurio da parte dei consiglieri di maggioranza. Tuttavia, i membri dell’opposizione non hanno esitato a esprimere forti critiche nei confronti di questo rimpasto, che secondo loro ha più a che fare con manovre politiche interne che con reali necessità amministrative. Demetrio Marino ha definito il rimpasto come una decisione presa per motivi esclusivamente politici, mentre Federico Milia ha parlato di “giochi di palazzo” volti a portare a termine la consiliatura senza affrontare i problemi reali della città. Armando Neri e Mario Cardia hanno criticato aspramente il dibattito, definendolo distante dalle vere problematiche della collettività.
Massimo Ripepi ha poi duramente criticato la Giunta e il sindaco Giuseppe Falcomatà evidenziando come quest’ultimo continui ad anteporre la sua carriera politica agli interessi della città, citando la situazione di degrado delle strade e la persistente emergenza rifiuti. Ha definito il rimpasto di Giunta come una mossa politica, criticando la nomina dei nuovi assessori Giuseppina Palmenta e Filippo Burrone, in particolare quest’ultimo, ritenuto troppo vicino al sindaco. Il consigliere ha anche denunciato una gestione amministrativa caratterizzata dall’ipocrisia e dalla falsità, lamentando che le scelte fatte dalla Giunta siano dettate da interessi personali piuttosto che dal bene comune. Ripepi ha poi concluso ribadendo il suo impegno nel proseguire la sua ferma opposizione, utilizzando tutti i mezzi a disposizione per sensibilizzare la cittadinanza riguardo alla verità sui fallimenti della giunta Falcomatà, che ha devastato la città per dieci anni.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha cercato di difendere il proprio operato, sottolineando come il rimpasto rappresenti una fase nuova dell’amministrazione, in linea con i valori di legalità e trasparenza. Tuttavia, la sua posizione non ha convinto tutti. Il primo cittadino ha anche fatto riferimento ai lavori di restyling dell’aula consiliare come simbolo di una nuova stagione per la città. “È una fase nuova, e voglio proseguire su un percorso che rispecchi una visione condivisa”, ha dichiarato Falcomatà, invitando tutti a lavorare insieme per il bene della città. Parole che sembrano scontrarsi con la realtà di un’amministrazione che fatica a trovare un equilibrio interno e che deve fare i conti con una crescente sfiducia della minoranza.
Da parte della maggioranza, invece, è stato espresso un forte sostegno alle scelte del sindaco. Consiglieri come Giuseppe Marino e Giuseppe Sera hanno definito il turnover in Giunta come una pratica ordinaria, augurandosi che possa portare nuova linfa alla coalizione. Franco Barreca, Massimiliano Merenda e Pino Cuzzocrea hanno sottolineato l’importanza di non mistificare le scelte del sindaco, pur auspicando un’apertura verso le forze civiche. Carmelo Versace, pur confermando il sostegno alla maggioranza, ha lanciato un invito alla calma, invitando a non creare confusione sulle decisioni prese, soprattutto in relazione a temi delicati come la gestione dei beni pubblici e delle risorse cittadine.
Tra gli altri interventi, Antonino Maiolino ha sollevato il tema delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Castore in Commissione Controllo e Garanzia, chiedendo un chiarimento sugli interventi di manutenzione delle strade cittadine. Un tema che rimane di grande attualità, considerando la condizione di molte arterie urbane, sempre più inadeguate a garantire la sicurezza dei cittadini. Inoltre, Saverio Pazzano ha sollevato la questione della destinazione di Piazza del Popolo, proponendo un progetto che valorizzi la tradizione storica del mercato, senza escludere funzioni sociali, culturali e sportive per l’area. Versace ha mostrato apertura al confronto su questo tema, annunciando la disponibilità della Commissione Attività produttive a discutere la proposta.
Nonostante l’accesa discussione politica, il Consiglio ha approvato importanti mozioni. Tra queste, quella intitolata “Letture d’evasione: un pezzo di città da conoscere ed integrare” (con 23 favorevoli e 5 astenuti), un’iniziativa culturale destinata a valorizzare angoli poco conosciuti della città. È stata approvata anche la mozione per l’estensione del Programma nazionale di prevenzione secondaria per il tumore al seno, che ha ricevuto l’unanimità dei consensi. Un altro tema importante, la promozione della partecipazione al voto in occasione dei referendum dell’8 e 9 giugno 2025, è stato approvato con 16 favorevoli e 9 contrari, segnando un’altra divisione netta tra maggioranza e opposizione.
Sul fronte amministrativo, sono stati approvati la modifica al regolamento comunale di contabilità, su cui ha relazionato il dirigente Francesco Consiglio, e il contratto di servizio per il trasporto scolastico con ATAM S.p.A., prorogato fino al 31 agosto 2025. Inoltre, sono stati riconosciuti due debiti fuori bilancio, derivanti da interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza di tratti stradali e alberature, a seguito degli eventi meteorologici del 16-17 gennaio 2025. Il sindaco, pur in assenza della minoranza, ha sottolineato la necessità di sollecitare la Regione Calabria affinché riconosca lo stato di calamità, al fine di recuperare le risorse per i danni subiti.
La seduta di oggi ha messo in evidenza ancora una volta le divisioni interne all’amministrazione e la difficoltà di affrontare questioni rilevanti per la città con l’unità e la determinazione necessarie. Nonostante le approvazioni di alcune mozioni e provvedimenti, resta il sospetto che molte delle sfide più urgenti siano rimaste sul tavolo, senza una vera volontà di affrontarle a fondo.
Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria continua a fare i conti con una politica divisa e una giunta incapace di affrontare le vere sfide della città. Nonostante il rimpasto e le nuove nomine, le divisioni all’interno dell’amministrazione sono evidenti e non fanno altro che alimentare un clima di incertezza. Le promesse di rinnovamento, con il sindaco Falcomatà che cerca di dipingere il rimpasto come una mossa positiva, sembrano svanire di fronte a una realtà fatta di strade disastrate, emergenza rifiuti e una crescente sfiducia da parte della cittadinanza. Le mozioni approvate, purtroppo, sembrano rimanere sul piano delle buone intenzioni, senza tradursi in azioni concrete. È chiaro che, più che un’amministrazione compatta e determinata, si assiste a un’amministrazione che cerca di navigare tra polemiche interne e manovre politiche, senza una visione chiara per il futuro della città.