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Aeroporto: la politica “platonica” di chi non partecipa, ma vince lo stesso

E’ stata dannatamente triste l’apertura alla conferenza di Sabato scorso, a Palazzo Alvaro, con la proiezione sincopata di titoli di giornale che gridavano vendetta per l’onta subìta dal Sindaco. Colpa, ovviamente delle amministrazioni precedenti, ma anche di quel giornalismo cinico e baro – quello cioè che, esterno all’ufficio stampa PD, non deve chiedere permesso prima di dire la verità .
Il fatto poi che col suo modoplatonicodi intendere la politica – che ben lungi dai contenuti della Politèia che ama tanto citare, consiste piuttosto nel fare dichiarazioni senza poi concludere nulla – Falcomatà non abbia convinto nè illuminato nessuno, lo ha fatto imbestialire al punto che terminate le diapositive, non avrebbe stupito vederselo piombare sulla platea e giustiziare i giornalisti uno ad uno – annegando nel sangue obiettivi e Moleskine che tanti dolori procurano, con la loro cronaca dei suoi antefatti (dis)amministrativi.
Ma la domanda era: dopo il mega incontro romano con Delrio, de Vincenti, Marco Minniti, il prefetto di Bari, sottosegretario Nencini, Alitalia, parlamentari, Anci, Enac, perchè non sprecarealmeno una diapositivain più per mostrare uno straccio di documento scritto a prova del raggiungimento di questi risultati stessi?
Prima di trarre le ovvie conclusioni, cioè che si tratta del solito espediente del Sindaco per rinviare il linciaggio, abbiamo ritenutodoveroso, punto per punto, dissipare ogni dubbio sull’eventuale concretezzadi conquiste apparse sin da subito fumosissime.

Se il risultato ètrattenere Alitalianel nostro scalo per un altro mese – fino al 30 Aprile, ma già da maggio i voli non sono prenotabili – “la cura è stata peggiore della malattia”, (tanto hanno affermato stamane in conferenza i consiglieri Massimo Ripepi e Lamberti Castronuovo, presso ilsit-in aeroportuale):

In pratica l’esborso di un milione racimolato tra Regione Città Metropolitana e Comune come la liquidazione del debito della Regione (che poi debito non era) di 1,8 milioni ad Alitalia, con l’actus fideidi credere che qualcuno degli 12 milioni di fondi europei destinati agli scali calabresi cadrà anche sul piatto di Reggio – traguardo non di Falcomatà ma casomai del Presidente Oliverio – cosa dovrebbe produrre?
Il prolungamento dell’agonia del Tito Minniti, che attualmente tira avanti con pochi voli, per altro male organizzati.Orari improbabili(partenze: Reggio-Roma 12.05, Reggio-Milano alle 16.30 mentre al ritorno Roma-Reggio alle 14.35 e Milano-Reggio alle 9.40) stando ai quali non è possibile prendere l’aereo per arrivare a destinazione la mattina per poi ripartire in giornata; bisogna arrivare la sera prima e pagarsi da dormire, per poi partire il giorno dopo. Tutto ciò rende forse preferibili le care, vecchie rotaie. O forse lo scalo di Lamezia?
Quanto al disastro in atto, come detto, Falcomatà si discolpa affermando di non aver potuto agire che da un mese. Il che risulta palesemente falso visto che la minoranza consiliare vanta due anni diconferenze sul tema, puntualmente snobbate ed unamozione bocciata. L’azione amministrativa di Falcomatà si esplica nel lasciare allo sbando la città per salvare qualche percento all’ultimo istante. Infatti quando le condizioni peggiorano a dovere, tenere su qualche giostrina e magari un volo in aeroporto, conferisce all’azione politica quel taglio adrenalinico che fa scattare l’applauso di sollievo anche per le cose più scontate. Ma passiamo alle altre due perle del suobottino romano:

Secondo il Sindaco, Enav sarebbe in grado di sfornare in tempi record, entro Novembre 2017, un nuovo sistema di navigazione satellitare in grado di “accompagnare” gli aerei nella discesa nelle nostre piste, non delle più semplici a causa delle ridotte dimensioni, delle asperità circostanti e delle correnti d’aria dello Stretto.Questo rilancerebbe l’appetibilità per le compagnie low-cost, i cui piloti non posseggono il brevetto speciale necessario per l’atterraggio sulle nostre piste.

Bastano tre righe sul sistema satellitare proposto,cioèl’avanguardistico GBAS(Ground Based Augmentation System) per chiarire che si tratta di una panzana colossale.
Intanto il GBAS non è l’ILS, sistema collaudato da decenni, e nessuna compagnia low-cost è attualmente equipaggiata con la strumentazione corrispondente, a bordo aereo, in grado di interfacciarsi con tale sistema a terra. Sarà per questo chesolo quattro aeroporti, in Europane sono equipaggiati.
D’altro canto l’Ils, cioè il sistema alternativo, non è in grado di gestire le traiettorie particolari con cui gli aerei devono atterrare. Tutto ciò ci fa pensare, più che ad un traguardo per il prossimo Novembre, all’inizio di un interessante, ma di un lungo percorso per trovare il sistema adatto, chissà in quale dei prossimi decenni.

Sulla famosacontinuità territorialec’è da dire, stando alle parole del sindaco, tutte da verificare, che un minimo esborso per avviarla, di 300000€ è stato fatto da parte degli enti locali ed è forse l’unico vero passo avanti. Impossibile però che tanto basti a cambiare le sorti dello scalo, pur agevolando la nuova società di gestione (SACAL) nel suo insediamento iniziale. Risulta impensabile quindi quanto prospettato, cioè che nel breve periodo nuove compagnie low-cost siano disposte ad insediarsi.

Cosa fare allora per rianimare l’aeroporto?Un’occasione chiarificatrice è venuta dallaconferenzatenuta dall’opposizione stamane al Tito Minniti.
In particolare, il consigliere Ripepi, che aveva intuito il nocciolo della questione, ha fatto riferimento aduna ricercadel professor Domenico Gattuso, docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dove si indica la priorità , su tutte, del riconoscimentodello status di aeroporto Strategico e Internazionale, ottenibile con l’implementazione dei collegamenti interni metropolitani interni a Reggio e di quelli marittimi con Messina, che allargherebbe il bacino di utenza dello scalo aun milione e mezzo di cittadini. Solo con la qualifica strategica ed internazionale (attualmente l’aeroporto è qualificato come locale) l’aeroporto assumerebbe la rilevanza politicacapace di fare arrivare le giuste attenzioni. E sovvenzioni.
Purtroppo, però, non c’è traccia di investimenti in direzione del miglioramento viario, nel piano di interventi programmati per il Patto per lo Sviluppo della Calabria, che sembra invece orientato piuttosto (come si evince dal degrado delle strade e dei collegamenti extraurbani) a perpetuare l’isolamento delle periferie Metropolitane.

Quanto ai 44 dipendenti che, come si evince dal discorso di Sabato, si avviano ad attaccarsi al tram, è pacifico che le responsabilità siano di Sogas. E tanto basta a tranquillizzare il Sindaco, che se da un lato asserisce con tono neo-melodico di non dormire sonni tranquilli smaniando per i lavoratori, dall’altro non presenta alcuna traccia di quelle occhiaie che solitamente corredano il volto degli insonni.

Inutile puntualizzare che il Sindaco, visti i non risultati, non ha minimamente fatto cenno all’opportunità di dimettersi,come promesso. Meglio prendere in giro la città e gridare vittoria sperando che qualcuno abbocchi.
Che poi uno vorrebbe anche risparmiarselo, questo onere di dover descrivere certe performance e fare chiarezza sulle manovre oscure di un uomo dal cognome onesto, ma che sa mentire bene guardando la gente dritta negli occhi.
Certo l’educazione al teatro, ricevuta nella fanciullezza, deve averlo aiutato innumerevoli volte, in questi due anni, a vantarsi di risultati che non ha mai ottenuto.
Ed un giornale, per quanto ben disposto verso un pregevole cognome, non può non rilevare il teatrino dell’assurdo, gli atti di autocelebrazione così grotteschi, falsi e inopportuni, organizzati di mese in mese a copertura del declino della città , dei più scottanti trai suoi problemi. Di certo, non saranno questi gli ultimi della serie.

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