Arrestato in Francia il latitante Edgardo Greco, era in fuga da 17 anni

In data 2 febbraio 2023, in Sant’Etienne (FR), nei confronti di GRECO Edgardo, in  stato di latitanza fin dall’ottobre del 2006, è stata data esecuzione al Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro in data 16 maggio 2014, in relazione all’ordine di carcerazione, datato 04 aprile 2014, per la esecuzione della pena dell’ergastolo a carico di GRECO Edgardo, in ordine al duplice omicidio di BARTOLOMEO Stefano e BARTOLOMEO Giuseppe consumato in Cosenza il 05 gennaio 1991 e per il tentato omicidio di MOSCIARO Emiliano avvenuto in Cosenza il 21 luglio 1991, maturato nell’ambito della guerra di mafia, fra la cosca sinteticamente definita “PINO – SENA” e quella sinteticamente definita “PERNA – PRANNO”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90.

GRECO Edgardo, è stato individuato in Sant’Etienne (FR), all’esito dell’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, che nella fase finale hanno operato congiuntamente a personale delle unità catturandi (FAST) italiana e francese e dell’Unità I-CAN dello SCIP del Ministero dell’Interno.

 

GRECO Edgardo – affiliato alla ‘ndrina PERNA-PRANNO egemone a Cosenza e provincia come accertato nell’esito del p.p. c.d. “Garden”, conclusosi alla fine degli anni 90 –  all’esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo c.d. “Missing”, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita, il 5.01.1991, ai fratelli Stefano e Giuseppe BARTOLOMEO, i quali, in quanto ambivano ad una maggiore “autonomia” e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine, sono stati trucidati  a colpi di spranga, all’interno di una pescheria all’epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale PRANNO, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.

Il GRECO risulta latitante da oltre 16 anni, poiché irreperibile sin dal 10 ottobre  2006, quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo c.d. “Missing”, che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni 90, il cruento scontro tra il clan “PINO – SENA” e il clan “PERNA – PRANNO”.

L’attività investigativa, coordinata della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, è stata avviata nel dicembre 2019, è si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati ad ricostruire la rete di appoggio su cui potesse contare il Greco, risalendo, quindi, alla presenza del latitante in Francia a Sant’Etienne.

 

Il Procuratore della Repubblica                                                    Il Procuratore Generale

REGGIO – Calcio, SUDTIROL 2 REGGINA 1: Sconfitta che “brucia”!

Il Sudtirol di Mister Bisoli si impone sulla Reggina con il risultato di 2-1, portandosi a – 4 punti in classifica dagli amaranto.

Dopo vani tentativi della squadra di Pippo Inzaghi di andare in gol, gli avversari passano in vantaggio al 36° per opera di Hodogwu.

Pronta la risposta amaranto! Una perla di Jeremy Menez al 42° ( gol da cineteca), ristabilisce il risultato di parità dando così alla squadra fiducia per il proseguo della gara.

Squadre negli spogliatoi!!!

Nella ripresa Mister Inzaghi sostituisce Hernani, Canotto e Gori rispettivamente con Liotti, Rivas (gol annullato per fuori gioco) e Cicerelli cercando di dare più incisività alla manovra offensiva.
Ma il Sudtirol, sotto la guida pressante di Mister Bisoli (contesta in modo incessante dalla propria panchina alcune decisioni arbitrali contro) passa in vantaggio con il solito Hodogwu (doppietta x il 36enne) su palla inattiva al 85°.
Tre sconfitte in casa, quattro in trasferta rappresentano punti preziosi lasciati per “strada” nonostante il bel gioco prodotto dalla Reggina.
Amarezza dunque per la sconfitta in casa amaranto, ma ci corre l’obbligo dare un’occhiata ai risultati pervenuti dagli altri campi.
Ovviamente l’attenzione è rivolta alla diretta avversaria della Reggina, il Genoa che, a seguito del pareggio ottenuto contro il Pisa, raggiunge 40 punti superando in classifica gli amaranto di un punto.
Per le dirette inseguitrici, da segnalare la sconfitta interna del Bari (Pt .33) per 0-2 contro il Perugia, la vittoria della Ternana (Pt. 32) sul Modena per 2-1 e il successo del Cagliari (Pt.32) sulla Spal.

Prossimo avversario: Palermo. Avanti tutta e ⚽Forza Reggina⚽

(La Redazione di Veritas24 partecipa al dolore del calciatore Cionek e della famiglia per la perdita del suo caro Papà)

⚽A.N.⚽

REGGIO – Calcio, REGGINA 2 – TERNANA 1: “Orgoglio e Carattere”

Successo meritato per la Reggina di Pippo Inzaghi che s’impone con il risultato di 2 a 1 su una squadra ostica come la Ternana di Mister Andreazzoli. Ad aprire le ostilità il gol degli Umbri realizzato al 29° da Pettinari proprio in una fase di gioco in cui la Reggina impone un gran bel gioco fatto di fraseggi, scambi veloci e occasioni da gol sciupate in fase di realizzazione.

La risposta degli Amaranto al gol della Ternana, giunge al 36° ad opera di Fabbian pronto a sfruttare un assist perfetto di Gori. Annullato dopo l’ennesima e impietosa sentenza della Var il momentaneo vantaggio della Reggina, Fabbian in stato di grazia, realizza al 78° il definitivo 2 a 1 per gli Amaranto.

Dunque vittoria importantissima per la Reggina il cui valore non è rappresentato solo dal secondo posto saldamente mantenuto in classifica, ma per l’atteggiamento psicologico dimostrato oggi dalla squadra Amaranto pronta a reagire con forza e determinazione al gol inaspettatamente subìto.

Un campionato quello di serie B lungo e avvincente in cui la Reggina, con “orgoglio e carattere”, lotta partita dopo partita consapevole della presenza di squadre blasonate le cui ambizioni sono quelle di raggiungere l’obiettivo Serie A. (Vedi Frosinone, Genoa, Bari) Mister Inzaghi in sala stampa : “Dopo le critiche ingiuste rivolte ai ragazzi riguardo la sconfitta interna rimediata con la Spal , sono andato a riguardarmi la classifica pensando fossimo all’ultimo posto. Alcune volte leggo cose senza senso, sembra di essere ultimi in classifica. Dobbiamo darci una regolata e fare i complimenti a questa squadra.

Una “stoccata” da parte di Mister Inzaghi rivolta a quanti, la scorsa settimana, hanno criticato quanto di buono si è fatto in questi mesi ignari che la 2a posizione occupata in classifica, è naturalmente di tutto riguardo.

Continua Inzaghi: “La squadra ha saputo reagire al gol subìto, cosa che avrebbe affossato psicologicamente anche un toro”. Sono ragazzi fantastici, nulla da imputare ai miei giocatori !Andiamo avanti per la nostra strada, senza montarci la testa.”

Prossimo avversario :Sudtirol. Avanti tutta e ⚽Forza Reggina⚽

 

 

A. N.

Programmazione comunitaria, il vicepresidente Princi si presenta riunendo tutti i direttori generali dei dipartimenti

“Nuova delega significa anche nuovo gruppo di lavoro, nuove strategie da mettere in atto, nuovi progetti e obiettivi. Soprattutto se la delega in questione riguarda un aspetto vitale per l’azione amministrativa della Regione. Ecco perché ho voluto fortemente una riunione con tutti i Dirigenti Generali dei Dipartimenti che ricadono sotto l’egida della Programmazione Unitaria. Obiettivo comune: fare spesa in maniera efficace e con risultati tangibili.”

Lo ha detto il Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Giusi Princi che, affiancata dal Direttore Generale Maurizio Nicolai, nella sede istituzionale della Cittadella ha incontrato tutti i Dirigenti Generali dei Dipartimenti coinvolti nel processo di attuazione del POR Calabria 2014-2020 e i responsabili di azione.

L’incontro, organizzato in virtù della nuova delega affidata dal Presidente Roberto Occhiuto alla sua Vice, ha avuto come principale finalità quella di creare la giusta tensione intorno all’attuazione del Programma ed agli obiettivi di spesa residui previsti per la fine dell’anno in corso. Al contempo, la riunione è stata anche il momento per mettere bene a fuoco i prossimi impegni relativi al nuovo Programma 2021-2027 e fissare quindi alcuni punti di indirizzo del prossimo imminente ciclo programmatorio.

In tal senso, è stato illustrato l’action plan da seguire per ottimizzare l’avanzamento della spesa, con l’obiettivo di assicurare una solida governance delle attività da svolgere nei prossimi 18 mesi per la “messa in sicurezza” del Programma, evitando quindi di incorrere nel disimpegno automatico delle risorse che dovessero risultare non utilizzate.

“Lo scopo di questa riunione, la prima di un metodo che verrà seguito durante tutto il periodo di programmazione – ha spiegato Giusi Princi – è creare il giusto coinvolgimento tra tutti i Direttori nell’attuazione dei programmi. Il rafforzamento delle attività di monitoraggio è essenziale per il corretto governo delle dinamiche degli investimenti regionali e, con essi, del corretto andamento della spesa. Nelle prossime settimane con il Dipartimento terremo specifici incontri tecnici bilaterali, coinvolgendo tutti gli Assessori e rispettivi direttori per ciascun ramo d’azione, al fine di analizzare le previsioni formulate dai Dipartimenti per valutarne la tenuta ed il grado di attendibilità ai fini della regolare chiusura del Programma e, soprattutto, per verificarne gli effetti in termini di assorbimento delle risorse previste dall’attuale piano finanziario al 31 dicembre 2023, anche ai fini della riprogrammazione finale. Con il Direttore Nicolai ed il Dipartimento tutto – ha aggiunto Princi – ci si è dati già un primo grande obiettivo di lavoro: acquisire entro la fine di febbraio dai vari Direttori un quadro esecutivo di tutte le procedure in corso, con uno schema preciso delle esigenze di riprogrammazione per garantire la corretta chiusura del programma operativo 14-20.”

Il Vicepresidente con delega alla Programmazione non ha mancato di dare evidenza alla necessità di una maggiore spinta verso la transizione digitale e verso la interoperabilità dei sistemi: “una delle sfide cui siamo chiamati a dare risposta è quella di offrire a tutti i beneficiari dell’azione regionale una serie di garanzie: la celerità, la certezza delle procedure, l’affidabilità dei controlli e delle selezioni. Per fare ciò è necessario accettare la sfida della modernizzazione e della transizione digitale spinta. Ringrazio il Presidente Occhiuto per la fiducia in me riposta con l’affidamento di questa delega – ha concluso Princi – che ho accettato di buon grado perché conosco la grande professionalità che caratterizza il dg Nicolai e tutto il personale dirigente e amministrativo della Programmazione Unitaria. Sono certa che con un grande lavoro di squadra, che coinvolgerà anche tutti i dipartimenti, dimostreremo ai calabresi di essere in grado di realizzare una stagione virtuosa in tema di programmazione delle risorse, con importanti ricadute sulla crescita e sullo sviluppo della nostra terra.”

Coldiretti Calabria inflazione: il caro spesa costa ai calabresi oltre 200milioni di €uro nel 2022

I rialzi dell’inflazione pesano (eccome!!) sul carrello dei calabresi che nel 2022 hanno speso 60 milioni in più per mettere in tavola pane e pasta, alimenti costanti nei pasti; anche la verdura è costata 30 milioni in più, mentre per la carne si è avuto un esborso aggiuntivo di 45 milioni rispetto allo scorso anno. La  provincia di Cosenza ha registrato un alto incremento del costo del cibo e la Calabria è fra le prime regioni per l’aumento del pr ezzo dei prodotti agroalimentari e della ristorazione. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che ha stilato la classifica degli aumenti sulla base dati Istat relativi all’inflazione a dicembre, che a livello generale fanno segnare nel 2022 l’aumento più ampio dal 1985, trainati dal rincaro dei beni energetici legato alla guerra in Ucraina che fanno penare l’intera filiera, dai campi alle tavole.

Complessivamente la famiglie italiane hanno speso nel 2022 ben 13 miliardi in più quelle calabresi oltre 200 milioni per prodotti alimentari e bevande analcoliche a causa di un aumento medio dell’inflazione del 9,1%, con la classifica degli aumenti che è guidata da pane, pasta e cereali davanti a verdure e carni. Al quarto posto ci sono latte formaggi e uova con 18 milioni di esborso aggiuntivo – continua Coldiretti -, che precedono il pesce, e la frutta (+12 milioni). Seguono olio, burro e grassi  e le bevande analcoliche (dal caffè alle acque minerali fino ai succhi). Chiudono la classifica degli aumenti a zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci e sale, condimenti e alimenti per bambini.

Ma i cittadini-consumatori per difendersi dagli aumenti ormai hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione e ben oltre 1/3 del totale si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. Sotto pressione – sottolinea la Coldiretti – è l’intera filiera agroalimentare a partire dall’agricoltura dove si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma aumenti riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

“Occorrono risposte immediate – sottolinea Coldiretti – quali il rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori raddoppiando  da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e poi nell’ambito  del Pnrr i progetti di filiera presentati dalle imprese  per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura che già vede al livello nazionale 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti.  Questo serve a combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori anche dalle pratiche sleali.

Stop concorsi a 4 anni dall’annuncio, Ripepi: “Se l’amministrazione non si incarta di nuovo, i primi assunti si vedranno non prima del 2024”

I pochissimi dubbi rimasti sono diventati certezza! Per vedere il primo vero dipendente in carne ed ossa assunto dal Comune di Reggio Calabria, quasi certamente si dovrà attendere almeno al prossimo anno.

Sempre che, l’Amministrazione più scarsa di sempre, non troverà un nuovo modo per incartarsi o incaprettarsi posticipando così, per l’ennesima volta, l’entrata dei primi dipendenti a Palazzo San Giorgio.

Diventeranno dunque ben cinque, gli anni passati dalla data dell’annuncio in pompa magna di Falcomatà, insieme ai suoi fedelissimi, fatto per illudere ancora una volta la città su un argomento così delicato e sentito dai cittadini. Ieri nella seconda seduta della Commissione Controllo e Garanzia, convocata per chiarire gli ulteriori dubbi emersi dall’ultimo stop ai Concorsi, l’Assessore Gangemi, la Dirigente Mauro e il Direttore Generale sono stati abbastanza chiari. Passeranno da tre a cinque mesi prima di vedere il primo partecipante seduto davanti alla Commissione esaminatrice. Successivamente, tra espletamento delle prove di tutti i partecipanti, valutazione finale e richiesta alla Cosfel di nuova autorizzazione, supereremo certamente l’anno in corso. Non sappiamo bene quello che potrà succedere nei prossimi mesi, siamo solo certi che qualcosa avverrà e purtroppo i nostri concittadini dovranno avere pazienza, molta pazienza e la linfa vitale che deve arrivare all’interno della disastrata amministrazione può aspettare.

 

PALERMO – Arrestato il boss di “Cosa Nostra”: Matteo Messina Denaro, era latitante da 30 anni

È stato arrestato il super-latitante e boss di “Cosa Nostra” Matteo Messina Denaro.

L’operazione effettuata dai carabinieri del Ros, e coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro mentre era ricoverato nella clinica privata “La Maddalena” Palermo.

“Figlio dell’ex boss di Castelvetrano ed alleato dei corleonesi di Riina, Matteo Messina Denaro era latitante dall’estate del 1993, quando in una lettera scritta alla fidanzata dell’epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, preannunciò l’inizio della sua vita da Primula Rossa. “Sentirai parlare di me – le scrisse, facendo intendere di essere a conoscenza che di lì a poco il suo nome sarebbe stato associato a gravi fatti di sangue – mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità”. Il capomafia trapanese è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma. Messina Denaro era l’ultimo boss mafioso di “prima grandezza” ancora ricercato. Per il suo arresto, negli anni, sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell’ordine. Oggi la cattura, che ha messo fine alla sua fuga decennale. Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernando Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni.

 

Taurianova (RC): Arrestato cittadino cittanovese, nascondeva sostanze stupefacenti nell’ intimo

Continua con incisività l’azione di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nella Piana di Gioia Tauro da parte dei Carabinieri della Compagnia di Taurianova.  Nel primo pomeriggio di martedì, i militari dell’Arma, nell’ambito di mirati servizi di controllo del territorio, hanno tratto in arresto un trentaduenne residente a Cittanova, gravato da precedenti penali e di polizia per reati in materia di stupefacenti e per rapina, ex sorvegliato speciale di P.S e percettore di reddito di cittadinanza.

Nello specifico, durante le ordinarie attività di controllo del territorio finalizzate  alla prevenzione e alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Taurianova, dopo aver intimato l’alt ad un autocarro che, alla vista dei militari tentava di eludere il controllo di polizia immettendosi in una strada secondaria  a velocità sostenuta e provocando, tra l’altro, un incidente stradale, hanno intercettato il veicolo in fuga e, dopo aver identificato gli occupanti, hanno effettuato un’accurata perquisizione veicolare e personale, rinvenendo, occultata sulla persona del conducente sprovvisto di patente di guida, circa 60 grammi di cocaina, confezionati all’interno di due distinti involucri in plastica termo saldati.

In considerazione dei numerosi precedenti di polizia specifici in materia di stupefacenti ascritti sul conto del cittanovese, la perquisizione è stata estesa anche all’abitazione in uso a quest’ultimo, attività che ha consentito di rinvenire circa 80 grammi di marijuana occultati all’interno di sacco di plastica, nonché un bilancino di precisione.

I militari dell’Arma, avvalendosi di una squadra specializzata di tecnici Enel, all’interno dell’immobile in uso al pregiudicato e di proprietà del comune di Cittanova, hanno altresì riscontrato un allaccio abusivo alla corrente, facendo scattare per l’uomo una denuncia per furto di energia elettrica.

La complessiva sostanza stupefacente, dopo essere stata debitamente pesata, è stata sottoposta a sequestro in vista delle successive analisi tossicologiche del RIS di Messina.

L’uomo è stato dunque tratto in arresto in flagranza di reato per possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e una volta convalidato l’arresto è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il procedimento penale instaurato è attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità dell’indagato, di concerto alla fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a suo carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore della persona sottoposta ad indagini.

 

REGGIO CALABRIA – I Carabinieri arrestano un 36enne slovacco colpito da un mandato di arresto europeo

I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso nell’agosto dello scorso anno dal Tribunale Distrettuale di Bratislava, un 36enne slovacco, ritenuto nel proprio paese d’origine responsabile di reati economici e finanziari, rintracciato in un affittacamere del capoluogo reggino presso il quale aveva preso alloggio.

In particolare, i militari dell’Arma, che in concomitanza del periodo festivo hanno ulteriormente intensificato i servizi di controllo del territorio, una volta identificato l’uomo lo hanno accompagnato presso gli uffici di Viale Calabria per le formalità di rito, al termine delle quali è stato trasferito in carcere e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Di fondamentale importanza nell’operazione in argomento è stata la consultazione delle banche dati delle forze di polizia a livello nazionale e internazionale.

La cooperazione internazionale tra le forze di polizia, nella quale l’Arma dei Carabinieri ha sviluppato le proprie linee di indirizzo per l’intensificazione dello scambio di informazioni sui fenomeni criminali emergenti, l’individuazione delle migliori procedure operative di contrasto nonché la condivisione delle esperienze investigative rivelatesi di maggiore efficacia, si conferma pertanto quale importante moltiplicatore di efficienza operativa.

Occhiuto sui medici cubani: “non ruberanno alcun posto di lavoro ai nostri medici. È una soluzione ponte per evitare un tracollo di alcune strutture ospedaliere”

«I cubani non ruberanno alcun posto di lavoro ai nostri medici. Quando ci saranno o decideranno di partecipare ai concorsi che continuiamo a bandire saremo felici di assumerli. Il paradosso è questo. Che la sanità calabrese puó assumere, ma diciamo che ha difficoltà di reclutamento». Così afferma il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto in un intervista.

«È chiaro – continua Occhiuto – che questa non può essere una soluzione strutturale, ma una soluzione ponte per evitare un tracollo di alcune strutture ospedaliere. La sanità calabrese è stata distrutta da 12 anni di commissariamento in cui non solo non sono mai stati aumentati i livelli di prestazione, ma non sono mai neanche stati fatti i conti sull’ammontare del debito. Noi abbiamo bisogno di 2.500 medici, 500 dei quali subito se non vogliamo chiudere pronto soccorso e reparti»

«No, qui abbiamo fatto e stiamo facendo concorsi per assunzioni a tempo indeterminato, – risponde Occhiuto a chi gli chiede come mai non ci sia personale medico italianoma non troviamo gli specialisti che servono. Evidentemente il sistema sanitario calabrese è poco attrattivo e il turnover non è stato garantito dal numero chiuso all’Università. In più molti medici ospedalieri si dimettonoE sa perché? Per una stortura del sistema. Si dimettono perchè trovano più conveniente andare a lavorare nelle cooperative che forniscono medici a gettone. Qui in Calabria un medico a gettone prende 150 euro all’ora. Un medico così puó arrivare a costare fino a 50 mila euro al mese e non ce lo possiamo permettere».

Il ricorso al personale cubano non è stato visto di buon occhio dall’Ordine dei medici, a tal proposito Occhiuto risponde: «Noi abbiamo utilizzato un varco normativo, quello dell’emergenza Covid, che non prevede l’iscrizione all’Ordine dei medici. Ma, aldilà di questo, io ho avuto l’impressione di aver toccato qualche interesse. Se andiamo a guardare i fatturati che stanno sviluppando queste cooperative a gettone forse capiamo perché. Preferisco pensare che questo nostro modello potrebbe essere adottato da altre Regioni in difficoltà come noi»