La Regione Calabria plaude, ieri, alla decisione del Ministero dell?Ambiente di trasferirle 42 milioni di euro per lo smaltimento dell?amianto ancora presente negli edifici pubblici. Come calabresi, ci associamo senza meno alla soddisfazione dell?Assessore al ramo per la prossima bonifica, risultato ottenuto ?dietro forte sollecitazione? e da attuare di concerto con i Comuni. Non possiamo, invece, condividere appieno la sua gioia per l?approvazione della legge regionale sul Registro Tumori se al dato oggettivamente positivo dell?accreditamento all?AIRTUM di circa l?80% dei registri gi
esistenti si contrappone il fatto che il dott. Carmine La Greca, responsabile per Crotone, continua a non ricevere dal Dipartimento Regionale Tutela della Salute i flussi indispensabili per un corretto inquadramento delle patologie oncologiche. Lo stesso accade nel resto della Calabria.
L?omissione, su cui ci soffermammo gi
lo scorso 5 giugno, illustrando alcuni aspetti a dir poco sconcertanti, gravissima. Su Crotone e territorio, infatti, il quadro gi
critico delineato nello Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento (Progetto SENTIERI) per il periodo 1995-2002, stato confermato, per gli anni 2006-2012, nel Rapporto ISTISAN 16/9, intitolato Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria: obiettivi, metodologia, fattibilit
(2016). Nessun dato successivo al 2012 noto, ad oggi, e tuttavia l?ignoranza del dato epidemiologico circa il proprio stato di salute lede il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, del cittadino crotonese.
Torniamo a chiedere, perci, che il Dipartimento Regionale Tutela della Salute provveda a riattivare la trasmissione delle informazioni al Registro Tumori Crotone-Cosenza e agli altri registri calabresi. Urge anche la codifica, lo ribadiamo, di un Registro Tumori Calabria, per orientare le scelte della politica sanitaria regionale in modo pi puntuale ed efficace.
Elisabetta Barbuto (M5S Camera)
Margherita Corrado (M5S Senato)