Ô ritornata la pace nella politica catanzarese? Sembra, ma tutti sappiamo che non vero. Lo strappo si consumato, mentre le amministrazioni duplicate ? Comune e Provincia di Catanzaro ? arrancano fra promesse sancite e non mantenute e agguati dietro l?angolo. La resa dei conti viene rimandata, cercando di riattaccare i cocci con una colla poco credibile, mentre i cittadini aspettano risposte e, quello che voleva essere un modello, anche di generosit e di sincerit politica si vaporizzato, per dei tradimenti che hanno una sola regia, ma che tutti almeno ufficialmente negano riscoprendosi educande, pronte allo stupore, come quello dei pastori che incrociarono nel loro cammino la nascita del Messia!
Tutti sappiamo che non cos! Che la rabbia cova ? giustamente ? e che il sangue prima o poi dovr necessariamente scorrere. Come tutti sappiamo che l?orizzonte cupo, che l?amministrazione della cosa pubblica nel recinto locale interessata, direttamente o indirettamente, da possibili scossoni, quelli che francamente hanno sporcato quel ?brand? politicamente esportabile, restituendolo alla mediocrit di una gestione allegramente carnevalesca, la stessa che in tanti avevamo ed avevano in tempi diversi criticato.
Questa la citt di Catanzaro dove il sindaco-presidente Abramo deve cominciare a pensare a soluzioni credibili, ma soprattutto deve ritornare a dare risposte, evitando di trincerarsi nel no-comment ed in un silenzio, che diventa sospetto, quanto diventata sospetta l?azione politica ? si presume – di questo inizio di consiliatura. Fra le tante pratiche aperte che sono ormai oggetto di attenzione, c? la pratica Sieco e tutta la gestione della raccolta differenziata, degli impegni contrattuali mancati, del degrado cittadino, di una citt che arranca nella disorganizzazione e nella presunzione politica del delegato di giunta: quello che non mai troppo tardi da dimissionare. Ô un vento di crisi autoctono che fa traballare la postazione di Cavallaro (sic!).
Questa forse l?unica speranza perch si possa avere una risposta sulla pratica Sieco e su gli atti della giunta municipale del 27 settembre 2018 con delibera 427. Quella che, in violazione al contratto di servizio n.6525 registrato al repertorio n.174 del 15 dicembre 2015 fra la stessa Sieco ed il comune di Catanzaro, aveva proposto ?l?apertura del secondo Centro di Raccolta comunale per il conferimento e recupero dei rifiuti?localizzandolo nella proposta sull?area del quartiere di Catanzaro Lido?. Ebbene se in base a questi presupposti la Sieco si aggiudicata la gara e, se sono pi volte trascorsi i fatidici 180 giorni dalla stipula del contratto, la giunta municipale e l?assessore delegato magicamente espongono la citt al nulla e?nasce una nuova collocazione del secondo centro di raccolta, questa volta sul sito Comalca, praticamente in contiguit con il mercato ortofrutticolo.
C? da domandarsi se l?ipotesi del consigliere Riccio ha fondamento, quella della ?turbativa d?asta?, per come ci chiediamo se all?interno del CdA del Comalca sieda qualche consigliere che ha oggi oppure ha avuto legami con la stessa Sieco, considerato che probabilmente la pratica di concessione del suolo transitata dalla stanze del Consiglio d?Amministrazione (?) Ci chiediamo inoltre se questa pratica di allocazione del Centro di Raccolta Rifiuti nel perimetro del Comalca abbia le dovute valutazioni di impatto ambientale e se sussistano i requisiti sanitari di genere, considerato che a Catanzaro, nella lucida follia politica di chi dirige politicamente il settore igiene, si attua un matrimonio fra cibo e spazzatura! Resta inoltre intatta la domanda, che tutta la citt si fa?sussurrando, se ci sia e quale sia il vantaggio economico concesso a Sieco, che non solo non rispetta gli impegni contrattuali, ma che in verit potrebbe lucrare su un contratto pesante, mentre i centri di raccolta rifiuti si trasferiscono sul territorio come in un Risiko e la citt continua a vivere nella sua sporcizia oggettiva e probabilmente?anche morale!