In questi ultimi giorni forse il silenzio, anche quello istituzionale, sarebbe stato sinonimo di rispetto, sia verso i cittadini, ma soprattutto nei confronti di quell?Autorit Inquirente verso la quale si nutre fiducia?almeno cos viene detto!
Ma, fiducia e rispetto non si proclamano soltanto, si applicano, giusto per restituire dignit a quello che un valore e che si chiama democrazia, unitamente alla capacit di rappresentanza, dove verit e trasparenza sono e restano valori assolutamente non negoziabili. Una non negoziabilit che non consente a nessuno di taroccare volutamente una legittima richiesta, che viene dai cittadini siano essi politicamente coinvolti o non, riducendo il tutto ad uno scenario di giacobinismo o di populismo.
In merito alla Commissiongate non serve fare confusione, non serve usare i social per evidenziare, in modo inutile, documenti che non hanno sostanza con il quesito posto, atteso che quanto si cerca di confondere sancito dalla normative e questo, nessuno, l?ha mai messo in discussione.
Diverso invece il dubbio e la conseguente domanda, quella che forse oggetto di verifica da parte degli organi deputati: capire se le ore non coperte dall?attivit istruttoria delle commissioni consiliari del comune di Catanzaro siano state lavorate diversamente dai consiglieri comunali come e quando, perch allora siano state remunerate dalle casse pubbliche?
La domanda semplice per come semplice la risposta. Quella risposta che forse, lo continuiamo a dire, necessita di una presa di coscienza e di un?ammissione culturalmente dignitosa di aver sbagliato. Di certo nessuno mette in dubbio la bont dei soggetti e, presumibilmente (?) la loro impreparazione, tutto questo resta nell?alveo dell?umano, quello che non sopporta per le prove muscolari dopate nella celebrazione di uno status per diritto divino!
E? talmente vero tutto questo che forse basterebbe andare a verificare comportamenti e rimborsi della precedente legislatura, dove altri consiglieri svolgevano le loro incombenze in commissione, certificando la loro durata oraria e nelle ore residue – nascenti da un semplice contratto full-time – ritornavano sul loro posto di lavoro pubblico o privato e, molto semplicemente, coprivano le ore restanti senza farne carico alla collettivit .