REGGIO – Piazza del Popolo, vittoria degli ambulanti: il TAR annulla la delibera del Comune. “Decisione illegittima, era competenza del Consiglio”

È ufficiale: i commercianti di Piazza del Popolo vincono la loro battaglia legale contro il Comune di Reggio Calabria. Il TAR della Calabria ha annullato la delibera di Giunta n. 3 del 13 gennaio 2025, con cui l’amministrazione Falcomatà aveva sospeso fino al 30 giugno l’attività mercatale nella storica piazza del centro cittadino. La notizia è arrivata proprio mentre una delegazione del comitato, guidata da Santa Morabito, era dentro a Palazzo San Giorgio alla presenza del Sindaco e del Cons. Pazzano, per presentare l’ennesima richiesta di ascolto.

“Annullata delibera di giunta, vittoria su tutti i punti” – comunicano così l’esito della sentenza, gli avvocati Alessandra Zagarella e Domenico Retez, legali dei 32 ambulanti che hanno sottoscritto il ricorso .

Con la sentenza n. 142/2025, i giudici amministrativi hanno stabilito che il provvedimento di sospensione firmato dalla Giunta comunale è «illegittimo», poiché ha invaso le competenze del Consiglio comunale. Secondo il TAR, una decisione di tale impatto sul riordino delle attività mercatali – con effetti programmatori e strutturali – non può essere presa in autonomia dalla Giunta.

Una scelta che ha violato la legge e danneggiato decine di famiglie

Il TAR ha sottolineato come la chiusura di Piazza del Popolo abbia compromesso la possibilità per i titolari di licenze “B” di accedere ai posteggi attraverso la procedura della “spunta”, prevista dalla normativa regionale e comunale. Un diritto cancellato senza che vi fosse reale motivazione o necessità urgente, né – aggiunge il collegio giudicante – possibilità di discrezionalità da parte dell’amministrazione: si trattava di un obbligo, non di una scelta.

Il ricorso è stato accolto per tutti i ricorrenti tranne quattro, dichiarati inammissibili per mancanza di titoli. Il Comune è stato anche condannato a pagare la metà delle spese processuali, pari a 1.000 euro oltre accessori.

Una sentenza che rinnega l’operato della Giunta Falcomatà

Il pronunciamento del TAR suona come una sonora bocciatura dell’operato politico e amministrativo della Giunta guidata da Giuseppe Falcomatà. Non solo per i contenuti della delibera – ritenuta illegittima – ma anche per il metodo: nessun confronto, nessun ascolto, nessun passaggio istituzionalmente corretto.

La vicenda ha sollevato grande sconcerto in città, non solo tra le forze politiche di opposizione ma anche tra esponenti del mondo culturale e sociale. Piazza del Popolo, unico mercato quotidiano di Reggio Calabria, è stata per mesi spogliata del suo significato economico e comunitario, trasformata in un parcheggio desolato. “Dove prima c’erano profumi, voci, socialità, oggi c’è solo silenzio e smog”, aveva denunciato il comitato.

La voce degli ambulanti: “Una speranza per il futuro”

Grande commozione tra i commercianti presenti al momento della notizia.

Con questa sentenza si chiude – almeno per ora – una pagina difficile per Reggio Calabria. Una battaglia che dimostra che la partecipazione civile, quando si muove nel solco della legalità e del rispetto delle regole, può ancora correggere gli abusi del potere. Piazza del Popolo potrà tornare a vivere.

REGGIO – Giovanni Mallamaci trionfa al Campionato Nazionale “Pizza ai Sapori di Calabria”: tre premi per il pizzaiolo di Motta San Giovanni

 

Una celebrazione dell’eccellenza calabrese tra creatività, sapori autentici e talento artigianale

È orgogliosamente calabrese il protagonista della settima edizione del Campionato Nazionale “Pizza ai Sapori di Calabria”, svoltosi il 28 e 29 aprile 2025: Giovanni Mallamaci, giovane pizzaiolo originario di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, ha conquistato ben tre premi in diverse categorie della prestigiosa competizione, che quest’anno ha reso omaggio al grande maestro Umberto Fornito.

Con passione e originalità, Mallamaci ha saputo fondere i sapori autentici del territorio calabrese con tecniche innovative, guadagnandosi il plauso della giuria e degli addetti ai lavori.

Il triplice successo

Mallamaci ha ottenuto:

  • Premio speciale “Pizzaiolo Scelto” con una pizza che celebra le radici locali:
    Impasto allo zafferano di Motta San Giovanni, fior di latte, capocollo di suino nero d’Aspromonte, ‘nduja, pistilli di zafferano e basilico fresco. Un vero tributo al territorio, che ha colpito per equilibrio, gusto e territorialità.
  • Secondo classificato nella categoria “Pizza Artistica” con una creazione dai toni raffinati e marini:
    Impasto al carbone vegetale, fior di latte, orata marinata al bergamotto, purea di patate, coralli al carbone, prezzemolo e un bergamotto finemente intagliato. Un piatto che unisce estetica e identità mediterranea.
  • Terzo posto nella categoria “Pizza Chef”, in collaborazione con lo chef Gabriele Friscia:
    Una proposta inedita, dal profilo gourmet, che ha abbinato dolce e salato con audacia:
    Impasto alla liquirizia, melone intagliato in stile tailandese, crema di limone, gelée al limone e menta.

Orgoglio per la Calabria

«Cerchiamo di valorizzare sempre la nostra terra, portando i migliori prodotti che il nostro territorio ci offre, lavoriamo con tanta passione», ha dichiarato Mallamaci al termine della premiazione, visibilmente emozionato per i riconoscimenti ricevuti.

Le sue pizze, che uniscono arte culinaria, innovazione e valorizzazione delle eccellenze calabresi, sono il simbolo di una generazione di professionisti che crede nella forza del territorio e nelle sue infinite potenzialità.

Un successo che rende onore a Motta San Giovanni e all’intera Calabria, dimostrando che la qualità, la dedizione e l’amore per le proprie radici possono portare in alto, anche a livello nazionale.

CALABRIA – Autismo e legalità: la Regione rafforza le tutele per le famiglie e chi denuncia la criminalità

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato due importanti provvedimenti che rafforzano i diritti e le tutele per due categorie particolarmente esposte: le famiglie con persone autistiche e gli imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi che hanno avuto il coraggio di denunciare la criminalità organizzata.

Autismo: riconoscimento e rimborso del trattamento A.B.A.

Uno dei punti centrali dell’ultima seduta del Consiglio regionale è stato l’approvazione di una mozione per il riconoscimento e il rimborso delle spese sostenute per il trattamento A.B.A. (Analisi Applicata del Comportamento), terapia fondamentale per le persone affette da disturbo dello spettro autistico.

L’iniziativa, proposta dal consigliere Pietro Molinaro di Fratelli d’Italia, impegna la Giunta regionale e il presidente Roberto Occhiuto, nella sua veste di Commissario ad Acta per la Sanità, ad adottare misure concrete affinché le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) provvedano a rimborsare le prestazioni che, sebbene garantite dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), non sono ancora state erogate. Molinaro ha sottolineato come molte famiglie calabresi siano state costrette a rivolgersi alla magistratura per ottenere il riconoscimento di un diritto che dovrebbe essere garantito dallo Stato. «Troppi ritardi e disagi hanno costretto i genitori a enormi sacrifici economici per assicurare ai propri figli un trattamento indispensabile», ha dichiarato il consigliere. «Questa mozione rappresenta un passo concreto verso l’inclusione e il diritto alla salute, garantendo alle persone autistiche un accesso equo ai servizi sanitari, senza discriminazioni economiche o burocratiche».

Sostegno a chi denuncia la criminalità organizzata

Oltre alla tutela delle persone autistiche, il Consiglio regionale ha approvato anche una proposta di provvedimento amministrativo destinato al Parlamento nazionale per l’estensione del riconoscimento dei contributi figurativi a imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi che hanno denunciato estorsioni, usura o pressioni mafiose, subendo pesanti conseguenze economiche.

Il provvedimento nasce dalle audizioni della Commissione Antindrangheta, dove diverse vittime hanno raccontato le loro difficoltà dopo aver scelto di denunciare. Molinaro ha spiegato l’importanza di questa misura: «Chi ha il coraggio di denunciare non può essere lasciato solo. Il Parlamento ha ora l’opportunità di rafforzare la legislazione antimafia, garantendo sicurezza e stabilità economica a chi si oppone alla criminalità».

Molti imprenditori e lavoratori autonomi che denunciano sono costretti a chiudere la propria attività, con gravi ripercussioni economiche e previdenziali. «Interrompere il lavoro significa perdere anni di contributi e, di conseguenza, la possibilità di una pensione dignitosa. Con questa proposta vogliamo tutelare il futuro di chi ha scelto la legalità», ha aggiunto Molinaro.

La Calabria si conferma così una regione all’avanguardia nella lotta alla criminalità, dopo l’approvazione della legge regionale n. 51/2023, che ha introdotto premialità per le imprese che denunciano nelle gare d’appalto pubbliche. «Ora puntiamo a un intervento nazionale che garantisca un sostegno concreto a chi sceglie la strada della legalità», ha concluso il consigliere.

Un segnale di impegno e responsabilità

L’approvazione di questi due provvedimenti segna un momento di svolta per la Calabria, che dimostra un impegno concreto nel garantire diritti fondamentali e sostegno a categorie fragili o esposte a rischi elevati.

L’inclusione sociale e la lotta alla criminalità organizzata sono due facce della stessa medaglia: solo garantendo accesso alle cure e protezione a chi denuncia si può costruire una società più giusta e sicura per tutti.

REGGIO – Tutto pronto per l’approvazione dell’IGP del Bergamotto, Martedi 28 la Riunione di pubblico accertamento

Tutto pronto per l’importante evento con il quale si approverà l’IGP “Bergamotto di Reggio Calabria” martedì 28 gennaio 2025 alle 11,30 presso la Sala verde della Cittadella regionale di Catanzaro. Si tratta della 22a indicazione geografica calabrese e della 329a italiana, non tenendo conto dei vini e degli alcolici a marchio dop e igp, confermando l’Italia come la nazione europea con il maggiore numero di prodotti a marchio di qualità dop e igp complessivi: 891 indicazioni geografiche con 20,3 mln di euro di fatturato. Dopo circa quattro anni dalla richiesta di riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta per il cosiddetto principe degli agrumi e “frutto della salute”,  finalmente il Ministero dell’Agricoltura ha convocato la Riunione di pubblico accertamento per le 11,30 di martedì 28 gennaio 2025 a Catanzaro presso la sala verde della Cittadella regionale. “Sarà un momento di festa e di incontro con tutta la filiera, con i sindaci, le associazioni di categoria, le organizzazioni professionali, i GAL, i cittadini in genere” sostiene l’agronomo Rosario Previtera, presidente del Comitato promotore per l’IGP costituito oggi da più di 500 aziende per più di 800 ettari di bergamotteti sui 1500 ettari censiti. “La Riunione di pubblico accertamento è l’ultimo step prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e della successiva approvazione di Bruxelles” afferma Previtera, che ribadisce essere “un’audizione obbligatoria durante la quale i funzionari ministeriali daranno lettura del Disciplinare di produzione e chiunque potrà proporre modifiche e integrazioni. Naturalmente non saranno ricevibili “opposizioni” o dichiarazioni che non riguardino le specifiche tecniche, per come previsto dal regolamento comunitario. Purtroppo ancora oggi, a iter concluso, riscontriamo sul territorio la diffusione ad arte di notizie false anche da parte di organismi che dovrebbero invece contribuire a tutelare il bergamotto e i bergamotticoltori. Mi riferisco per esempio a quanto sostengono falsamente alcuni ovvero che con l’IGP si darà la possibilità di ingresso di prodotto dall’esterno dell’areale di produzione, da altre province e regioni, oppure alle notizie infondate che la ipotesi della richiesta di riconoscimento della DOP per il frutto  sia a buon punto quando tutti sanno che l’iter non è mai stato intrapreso e non verrà mai attivato dal Ministero. Purtroppo vige questo metodo di raccontare superficialmente senza approfondire, leggere e studiare come invece sarebbe giusto fare anzicchè continuare a prendere in giro i bergamotticoltori, pur di non ammettere la verità dei fatti. Agricoltori che in questi mesi stanno vivendo la piena crisi del comparto con i prezzi del bergamotto al minimo storico, con il frutto per l’essenza che giunge sottocosto addirittura dal cosentino e dal crotonese, con il rischio di dover lasciare i frutti sull’albero e con la consapevolezza che non riceveranno mai i ristori promessi per la siccità dello scorso anno e nella impotenza rispetto alla crisi climatica che procura ulteriori danni alle colture. Auspichiamo che non ci facciano più perdere tempo nel raggiungere il pieno riconoscimento dell’IGP almeno per la prossima campagna di produzione.  Abbiamo ricevuto conferma che già coloro che hanno finora boicottato l’iter hanno presentato inutili ricorsi al Ministero contro la conclusione dell’iter dell’IGP. Il Comitato promotore dell’IGP e le sigle che hanno supportato l’iter in questi anni hanno espresso la volontà di lasciarsi alle spalle tutte le recriminazioni, le menzogne diffuse dalle controparti, le azioni di boicottaggio che hanno fatto sprecare tempo prezioso. E’ infatti intenzione comune voler ripartire con un nuovo percorso inclusivo e finalizzato al bene e allo sviluppo del territorio per il quale tutti saranno i benvenuti per collaborare fattivamente sin da subito: cambiare idea e manifestarlo è segno di intelligenza. Tuttavia coloro che invece vorranno continuare nella inutile battaglia contro un obiettivo ormai raggiunto, tramite eventuali opposizioni che causeranno ulteriori perdite di tempo, si autoproclameranno veri nemici del territorio con tanto di nomi e cognomi. Confidiamo nelle eccezionali e peculiari proprietà benefiche del principe degli agrumi, dimostrate durante la secolare e fantastica storia del Bergamotto di Reggio Calabria”.

COSENZA – Ritrovata la neonata rapita dalla clinica Sacro Cuore: fermata una coppia

Una vicenda drammatica a lieto fine si è consumata ieri a Cosenza, dove una neonata di appena un giorno, Sofia Cavoto, è stata rapita dalla clinica Sacro Cuore. La bambina è stata ritrovata poche ore dopo dalla Squadra mobile, che ha fermato una coppia mentre si allontanava in auto con la piccola. Fortunatamente, Sofia è in buone condizioni di salute.

Il rapimento

L’episodio è avvenuto intorno alle 18:30. Secondo la ricostruzione della Polizia, una donna, con il volto parzialmente coperto da una mascherina, si è presentata nella stanza della mamma, una casalinga di 27 anni, e della nonna della piccola. Fingendosi una puericultrice, la donna ha detto di dover portare la neonata dal pediatra per un controllo. La madre, fidandosi, ha acconsentito, ma la donna non è mai tornata.

Poco dopo, la mamma e la suocera, non vedendo la neonata rientrare, hanno iniziato a preoccuparsi e hanno chiesto informazioni al personale della clinica. Quando si è scoperto che nessuna visita era stata programmata, è scattato l’allarme e sono state allertate le forze dell’ordine.

Le indagini e il ritrovamento

La Squadra mobile si è immediatamente attivata, analizzando le riprese delle telecamere di sicurezza e organizzando le ricerche. La bambina è stata rintracciata in un’auto nell’area urbana di Cosenza, probabilmente in contrada Rocchi. A bordo del veicolo si trovava la coppia sospettata del rapimento, che è stata fermata sul posto.

I dettagli del sequestro

La donna, travestita da infermiera, ha agito con estrema freddezza, ingannando la madre e la nonna della piccola. Fuori dalla clinica, un uomo l’aspettava in auto, pronto per la fuga. Le motivazioni dietro il rapimento sono ancora oggetto di indagine, ma il tempestivo intervento della Polizia ha evitato conseguenze più gravi.

La comunità tira un sospiro di sollievo

La notizia del ritrovamento ha portato sollievo alla famiglia della neonata e a tutta la comunità cosentina, rimasta col fiato sospeso durante le ore di ricerca. Questo episodio, tuttavia, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza all’interno delle strutture sanitarie. Saranno necessarie misure più stringenti per evitare che simili eventi possano ripetersi.

Sofia è ora al sicuro con la sua famiglia, e i due sequestratori sono stati posti sotto fermo per ulteriori accertamenti.

Approvato l’IGP del Bergamotto di Reggio Calabria dal Ministero dell’agricoltura

Termina finalmente la lunga querelle tra IGP e DOP per il frutto e derivati del Bergamotto di Reggio Calabria. Dopo l’approvazione ministeriale del disciplinare di produzione dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) avvenuta il 12 dicembre 2023 l’iter venne bloccato dalla Regione a favore  dalla compagine che sosteneva l’estensione del vecchio disciplinare DOP dall’essenza al frutto. Dopo circa un anno di interlocuzioni ed istruttorie il Ministero dell’agricoltura sgombra il campo definitivamente con la “Riunione di pubblico accertamento ai sensi all’articolo 8 del DM 14.10.2013, relativa alla registrazione del nome Bergamotto di Reggio Calabria come IGP”convocata a Reggio Calabria per il prossimo martedì 14 gennaio 2025.  Il Comitato promotore per il “BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA IGP” presieduto dall’agronomo Rosario Previtera che annovera oggi più di 500 aziende per più di 800 ettari di bergamotteti nell’area vocata dei 51 comuni previsti dal Disciplinare, si è già attivato per quanto previsto dalla normativa vigente in termini di convocazione dei sindaci, degli enti, degli agricoltori e relativa attività di animazione territoriale e pubblicità. Dopo tre anni di istruttoria (la domanda si riconoscimento risale al 5 giugno 2021) e un anno di stallo amministrativo, finalmente riparte l’iter che porterà il Bergamotto di Reggio Calabria ad ottenere il marchio di qualità IGP che consentirà la valorizzazione e la commercializzazione del frutto fresco e derivati del food in Italia e in Europa e l’affrancamento dal mercato dell’olio essenziale, con grande beneficio per la filiera reale che vede centinaia di agricoltori impegnati da generazioni e decine di aziende di trasformazione agroalimentare. Grande soddisfazione e plauso giungono dagli enti, dalle istituzioni  e dalle organizzazioni di categoria che hanno fermamente sostenuto il percorso dell’IGP e il Comitato promotore sin dall’inizio, con particolare riferimento a Copagri Calabria, ANPA-Liberi agricoltori, Conflavoro PMI, Unci Calabria, USB Lavoro Agricolo, Comitato dei bergamotticoltori reggini. La Riunione di Pubblico accertamento prevede la lettura del disciplinare di  produzione alla presenza dei funzionari del Ministero e della Regione e del rappresentante del Comitato promotore. Potranno giungere richieste di integrazione o modifiche da parte del pubblico presente, in merito agli aspetti tecnici. Seguirà la fase di pubblicazione su Gazzetta ufficiale e quindi l’approvazione da parte della Commissione Europea. Se non vi saranno altri ostacoli l’iter potrà terminare proprio per l’inizio della prossima campagna produttiva e consentire così al Bergamotto di Reggio Calabria di ottenere finalmente la tutela e la valorizzazione che merita.

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REGGIO – La Gallico-Gambarie, la strada che unisce è realtà

In pochi minuti si potrà raggiungere la montagna dal mare

La Gallico-Gambarie è una strada a scorrimento veloce che si snoda fra l’omonimo svincolo sull’autostrada A2 del Mediterraneo (Salerno-Reggio Calabria) e la rinomata località turistica montana posta ad oltre 1300 metri di altitudine.
È realizzata come alternativa veloce alla SP 7 (ex SS184), come strada di penetrazione verso l’entroterra tirrenico, offrendo scenari panoramici e naturalistici di grande pregio.
“La strada che unisce” faciliterà lo spostamento in maniera sicura e sostenibile, creando un collegamento diretto tra il mare e l’Aspromonte. È un’opera imponente: per realizzarla sono stati necessari 45 mila metri cubi di calcestruzzo, oltre 15 milioni di chili d’acciaio e circa 45 mila metri di pali, micropalone tiranti.

Grazie al completamento del III lotto del progetto, mare e monti saranno collegati in maniera più rapida e sicura. Oltre ad abbattere i tempi di percorrenza, la Gallico-Gambarie è una nuova arteria in grado di facilitare la viabilità, il trasporto commerciale e le stesse relazioni sociali fra le diverse aree.

La striscia di territorio coinvolta da questo terzo lotto comprende diverse località della Città Metropolitana: Calanna, Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte, Reggio Calabria (frazioni Cerasi, Schindilifà, Podargoni) e, infine, Santo Stefano in Aspromonte.

L’investimento complessivo di 65 milioni di euro, è stato inizialmente caratterizzato da un importo lavori di circa 42,40 milioni, mentre l’attuale costo dei lavori, dopo le perizie, è stato fissato in 42,75 milioni (quindi + 0,35 milioni). Questo lievissimo aumento (meno dell’1%) è derivato dalla necessità di ripristinare le azioni distruttive causate da due gravissimi eventi alluvionali succedutisi nel 2018.

È un’opera sicura con sistemi innovativi anche rispetto alle strutture antisismiche realizzate.
La strada, poi, conta, oltre a nove viadotti, diverse opere di altrettanta rilevanza strutturale. Le costruzioni sono state tutte inserite nel particolare contesto territoriale, utilizzando tecniche rispettose dell’ambiente e della sicurezza. La messa in sicurezza delle scarpate a ridosso della strada ha portato alla necessítá di diverse opere di sostegno lungo ampi tratti: 385 metri totali di paratie tirantate in micropali rivestite in pietra, 825 metri di muri, 1600 metri di scarpate consolidate con terre rinforzate e gabbionate.

Oltre a queste, anche alcune opere provvisionali sono state realizzate in diversi punti della strada per una migliore riuscita della realizzazione. Le opere d’arte principali sono i nove viadotti, cinque rotatorie, altrettante paratie definitive e quattro temporanee, tredici muri in cemento armato, tre tombini scatolari dello stesso materiale, 24 tombini in acciaio ondulato, diverse opere di sostegno in terra rinforzata (terramesh system), numerose opere di consolidamento e rafforzamento delle barriere paramassi oltre a quelle opere di ulteriore consolidamento idrogeologico. L’imponenza dell’infrastruttura abbraccia, infine, le bellezze di un territorio unico come quello Aspromontano, lungo il quale il cantiere si è mosso con rispetto della storia, della cultura e della maestosità del paesaggio. La strada, infatti, conta numerosissime opere di rinaturalizzazione, con interventi di ricreazione del verde tesa a stabilire un rapporto gradevole tra i manufatti dell’uomo e la natura. L’infrastruttura crea una via più veloce, sicura e confortevole per raggiungere l’entroterra, ma anche un nuovo modo per poter fruire il piacere del paesaggio aspromontano.

CALABRIA – Al via alla XIII edizione delle “Giornate FAI d’Autunno”: visite a contributo libero in 700 luoghi inaccessibili o poco valorizzati in tutt’Italia. Tutti gli appuntamenti in Calabria

Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS. Da Nord a Sud della Penisola 700 luoghi d’arte, storia e natura, insoliti e curiosi, poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it), grazie all’impegno, alla creatività e alla passione di migliaia di volontari del FAI attivi in ogni regione. Partecipare alle Giornate FAI non è solo un’occasione per scoprire e per godersi il patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso la missione del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere la missione del FAI con una donazione.

Le Giornate FAI d’Autunno vedono una speciale partecipazione dei giovani volontari del FAI, organizzati nei Gruppi FAI Giovani che, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli “Apprendisti Ciceroni”, con fantasia ed entusiasmo racconteranno l’Italia in due giorni di festa intitolata alla conoscenza del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese. Un patrimonio che non consiste solo nei grandi monumenti, ma anche in edifici e paesaggi sconosciuti, luoghi che custodiscono culture e tradizioni e che tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per sempre e per tutti, come è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

“Il bello, la forza, l’originalità delle Giornate FAI d’Autunno consiste proprio nella straordinaria e inaspettata varietà delle scelte, nella sorpresa che sempre si rinnova di ciò che la nostra Rete Territoriale identifica per le aperture; e ancora e soprattutto questo “bello” sta nella fantasia di una schiera di italiani civili ed energici che si mettono al servizio del Patrimonio comune attraverso il FAI. Questo è il senso più profondo della tredicesima edizione delle Giornate FAI; un grande segnale di ottimismo, di vigore, di fratellanza civile di tanti cittadini – delegati, volontari e “Apprendisti Ciceroni” – per i loro concittadini” ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico.

Le Giornate FAI d’Autunno sono quindi, con le loro 700 aperture di luoghi solitamente inaccessibili o poco valorizzati in 360 città, un’occasione unica per conoscere le tante sfaccettature del nostro patrimonio culturale e artistico:  un viaggio che porterà a conoscere palazzi storici, ville, chiese  e collezioni d’arte, ma anche laboratori artigiani, esempi di archeologia industriale e siti produttivi con un programma di itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici, e speciali aperture dedicate alla sostenibilità e alla conoscenza della natura e del paesaggio. Tutto questo è il patrimonio culturale dell’Italia, il “nostro patrimonio”, che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento. A chi desideri partecipare verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività della Fondazione.

Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Fondazione “Ottobre del FAI”, attiva per tutto il mese.

Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.

Ecco alcune delle aperture più interessanti in CALABRIA:

LONGOBUCCO (CS)

Museo della ginestra, della lana e della seta “Eugenio Celestino”

Nel centro storico di Longobucco, la tradizione della tessitura della ginestra, pianta molto diffusa nel territorio calabrese, è illustrata nel palazzo della famiglia Celestino, dove ha sede il Museo della Ginestra, della Lana e della Seta “Eugenio Celestino”. Al piano terra si trova l’esposizione di ricercati manufatti, foto e documenti della storia della ditta artigiana; al primo piano la bottega storica e i laboratori con gli antichi telai in legno; al piano superiore, un’ulteriore esposizione con la rappresentazione di tutti i disegni originali e delle lavorazioni più recenti. Negli anni Venti il giovane Eugenio Celestino intuì l’importanza della tessitura artistica a livello imprenditoriale e riunì nel suo laboratorio le donne che in casa tessevano sugli antichi telai, avviando nel 1930 un’attività che prosperò, divenendo famosa per il pregio e la bellezza dei manufatti. Celestino diede vita a lavorazioni originali, tra cui coperte, tappeti e scialli, riprendendo disegni antichi e rimettendo in uso l’arte della colorazione con tinte vegetali; nel 1938 le sue creazioni furono esposte al Palazzo delle Esposizioni a Roma, alla presenza della principessa Maria Josè e la bottega giunse a servire la casa reale. Nel 1949 Celestino presentò i suoi tessuti al capo di governo Alcide De Gasperi e nel 1956 fu insignito della Medaglia d’oro e del diploma d’onore dal Presidente della Repubblica Gronchi. Nel 1960 Mario Celestino, figlio di Eugenio e titolare dal 1959, partecipò alla realizzazione degli accessori d’alta moda delle Sorelle Fontana a Milano e successivamente ha collaborato con importanti realtà italiane per la creazione di manufatti di alto artigianato. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, nei laboratori di tessitura del museo, sarà illustrato il ciclo della trasformazione della ginestra e la storia delle produzioni d’arte della famiglia Celestino; durante la visita sarà presente una tessitrice che mostrerà il lavoro al telaio orizzontale calabrese e le varie fasi di realizzazione dei decori a mano, rimaste identiche in un secolo di attività.

 

CAMPO CALABRO (RC)
Poggio Pignatelli

Luogo di straordinaria bellezza, Poggio Pignatelli sorge nel pieno dell’area naturale protetta ZPS – Zone di protezione speciale Costa Viola, dichiarata di notevole interesse pubblico con Decreto del Ministero della Cultura e pertanto sottoposta a tutela paesaggistica. Il forte, di epoca post-unitaria, fa parte di un grande Piano generale di fortificazione del nuovo Stato (le cosiddette “Fortificazioni umbertine”) che prevedeva la costruzione, sia in Sicilia che in Calabria, di ben 24 fortezze, vere e proprie piazze d’armi bastionate e ridossate, per il posizionamento della cosiddetta “Artiglieria da costa” in difesa dello Stretto. Presenta una pianta quasi trapezoidale, sei postazioni dedicate all’artiglieria e tre caponiere. L’edificio è collegato ad altre due opere che si trovano nelle immediate vicinanze, la cosiddetta Batteria Matiniti Inferiore e Forte Siacci, attualmente impiegato per grandi eventi culturali, come la Biennale dello Stretto. Il sito verrà eccezionalmente aperto a tutti in occasione delle Giornate d’Autunno, con priorità riservata agli iscritti FAI. Un percorso naturalistico sarà abbinato alla visita del Forte in compagnia di esperti del settore.

 

FRANCAVILLA ANGITOLA (VV)
Borgo

Francavilla Angitola, a pochi passi dall’Oasi WWF del Lago Angitola, sorge nell’entroterra calabrese a 290 metri sul livello del mare e stretto tra due torrenti, Fiumicello/Pirricchio e Talagone/Fischia. La fondazione di Francavilla risale al X-XI secolo per la riunificazione dei preesistenti casali di Rocca Angitola, ovvero Carlopoli, Clopani e San Foca, e s’inquadra nella politica militare dei Normanni tesa a realizzare una rete difensiva per il controllo della costa orientale e occidentale della Calabria e della regione interna, che si rinviene nella presenza di diverse fortificazioni, come il castello, le cinte murarie e le torri difensive. La sua storia si intreccia inoltre con la devozione a San Foca Martire, al quale è dedicata la più importante chiesa del borgo nonché i molti racconti che hanno ispirato il canto popolare A’ Raziuoni e che ne ricordano le gesta. Non meno importante è la leggenda del Drago, dal quale prende il nome la via d’accesso al paese e la cui origine risale alla presenza di una grotta naturale. Si narrava inoltre che il paese di Francavilla, visto dall’alto, avesse appunto le sembianze di un drago. Durante le Giornate FAI si visiteranno la Chiesa del Rosario, decorata a stucco dai fratelli Riga da Pizzo; il vicino Palazzo Mannacio, generalmente chiuso al pubblico, ex convento dei domenicani, con la biblioteca e il Museo dell’Identità; la Chiesa di San Foca Martire, costruita a fine Settecento sul castello medioevale; la chiesa di Santa Maria delle Grazie ricostruita dopo il terremoto del 1783; infine, l’area archeologica del “Pendino”, antico insediamento di origine medievale.

 

Sono, inoltre, previste le seguenti aperture:

CROPANI (CZ)

Borgo

Villa Albani

FRANCAVILLA ANGITOLA (VV)

Cantine Benvenuto

LONGOBUCCO (CS)

Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta

SPEZZANO DELLA SILA (CS)

I Giganti della Sila – Bene del FAI

Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, beneficiando di fondi europei PNRR – programma protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale.

SANT’AGATA DEL BIANCO (RC)

Musei e Murales nel centenario di Saverio Strati

SCANDALE (KR)

Centro storico

 

Elenco completo dei luoghi visitabili in Calabria modalità di partecipazione all’evento su:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=CALABRIA

Le Giornate FAI d’Autunno 2024 si svolgono in collaborazione con la Commissione europea, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale verrà proposto un itinerario a tema europeo. L’evento si avvale del Patrocinio del Ministero della cultura, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, di Regione Calabria, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per il sostegno Fondazione CARICAL.

Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che hanno concesso l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Si ringrazia il Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà nell’ambito dell’accordo di collaborazione siglato con il Ministero dell’Interno. Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri e alla Croce Rossa Italiana.

Le Giornate FAI d’Autunno 2024 sono rese possibili grazie al fondamentale sostegno di importanti aziende illuminate:

Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio, di nuovo vicina al FAI in qualità di Partner. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.

ITA Airways, Main Sponsor per il secondo anno consecutivo, ha scelto di affiancare il FAI per contribuire alla tutela del patrimonio italiano di arte e natura. La sostenibilità, in termini sociali, ambientali e culturali, è parte integrante della strategia della Compagnia aerea nazionale di riferimento.  

Groupama Assicurazioni, tra i principali player del settore assicurativo in Italia, da sempre impegnata nella salvaguardia del nostro patrimonio e già Corporate Golden Donor del FAI, rinnova il suo sostegno all’evento in qualità di Sponsor per il secondo anno. 

Despar, presente in 17 regioni Italiane da oltre sessant’anni con 1424 punti vendita a insegna Despar, Eurospar e Interspar e attenta alle esigenze dei territori in cui è presente, dal 2022 è vicina al FAI e per il secondo anno Sponsor dell’evento.

Si ringrazia Ferrero, storica amica del FAI, che per l’occasione aprirà le porte dello stabilimento produttivo di Alba, solitamente inaccessibile al pubblico, in anteprima per gli iscritti e offrirà le specialità Ferrero Rocher, fresche di produzione, in una selezione di Beni.

Grazie inoltre a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, che ha donato il proprio prodotto per l’iniziativa e presente tra i luoghi visitabili con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE), patrocinato FAI ed esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse qui custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico.

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana di sensibilizzazione Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 7 al 13 ottobre, come ormai da oltre 10 anni, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay e RaiPlay Sound per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2024 anche attraverso la collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG.

 

Grazie di cuore a tutti i volontari e ai Delegati della Rete territoriale del FAI19 Direzioni Regionali, 133 Delegazioni, 115 Gruppi FAI, 95 Gruppi FAI Giovani e 13 Gruppi FAI Ponte tra culturee a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 9.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

REGGIO – Incrementi da record per il “Tito Minniti”

Sorprendenti i numeri toccati dall’Aeroporto dello Stretto: il mese di agosto chiude con un +123,8% di passeggeri in transito dall’aeroporto cittadino, rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Con l’arrivo della società low-cost irlandese “Ryanair” e con l’ampliarsi delle destinazioni sia nazionali che internazionali, sembrerebbe che il “Tito Minniti” abbia finalmente ritrovato la spinta che da tempo gli era stata sottratta. Chiude infatti la stagione estiva con un traffico di 61.774 passeggeri, che rappresenta un +123,8% (nell’agosto 2023 se ne contavano solo 27.603), numeri che rendono il nostro aeroporto primo in Italia per incremento.

Reggio Calabria: 61.774 (+123,8%)
Lamezia Terme: 309.553 (-3,8%)
Crotone: 33.565 (+23,4%)
Catania: 1.276.714 (+21,1%)
Palermo: 1.006.348 (+11,2%)
Napoli: 1.551.270 (+5,2%)

Come intuibile dai dati sopra riportati, l’eccezionale risultato raggiunto dall’Aeroporto dello Stretto non ha negativamente influito sul transito di tutti gli altri grandi aeroporti del Mezzogiorno, che hanno visto anch’essi (specialmente Catania) un significativo aumento del traffico rispetto allo scorso anno.
Fa eccezione solo il “Sant’Eufemia” di Lamezia Terme, che certamente risente molto più da vicino del notevole sviluppo di Reggio e Crotone.

L.M.

La Polizia Provinciale salva un cucciolo di lupo nei boschi della Sila

Ferito e in forte stato di sofferenza. Così è stato trovato un cucciolo di lupo appenninico da un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Naturali dell’Unical che, nel mentre erano impegnati in alcune attività universitarie, lo hanno localizzato all’interno di una vasca per la raccolta delle acque piovane, laddove era presumibilmente caduto da giorni in maniera accidentale.

Teatro del ritrovamento una fitta area forestale sita in Sila Grande e fuori Parco, nel comune di Casali del Manco. Proprio qui Francesco Martucci e Carmela Francesco Saullo, il dottorando Simone Rovito e il prof. Domenico Gargano hanno individuato il piccolo lupo in forte stato di disidratazione, con diverse escoriazioni e con un grave attacco di parassiti, destinato a morte certa.

Nonostante le difficoltà orografiche e l’assenza di copertura della rete telefonica, il gruppo è riuscito a contattare il Brigadiere Capo del Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore Gianluca Congi, segnalando l’accaduto e ricevendo i primi consigli operativi.  Sotto le direttive del Comandante Maggiore Rosario Marano, sono quindi intervenuti sul posto lo stesso Brigadiere Capo Gianluca Congi e il Luogotenente Giovanni Mancina.

L’intervento della pattuglia della Polizia Provinciale del distaccamento silano è stato celere. Il cucciolo è stato immediatamente recuperato e messo in sicurezza e,  grazie ai contatti già presi con la dott.ssa Debora Giordano (responsabile CRAS Catanzaro), nel giro di un’ora è giunto nelle mani del dottor Benvenuto Antonio Salvatore, veterinario presso il parco della biodiversità – CRAS CZ (Centro Recupero Animali Selvatici) , che gli ha prestato le prime cure del caso.

Agli Agenti provinciali e a tutti gli attori dell’intervento è giunto il plauso dell Presidente Rosaria Succurro, per la quale «la sinergia e la professionalità messa in campo da parte di tutti gli intervenuti è stata fondamentale per salvare la vita al lupacchiotto, simbolo per eccellenza delle montagne della Sila, specie particolarmente protetta dalla legge ed elemento fondamentale per la tutela degli ecosistemi naturali e della biodiversità del nostro Paese».

Il giovane maschio di Canis lupus italicus ha circa 4 mesi di età e sarà sottoposto a tutti gli esami diagnostici necessari. L’augurio è che possa sopravvivere a questa disavventura e ritornare al più presto in natura e alla vita selvatica.