CALABRIA – Aula bunker Lamezia, Spirlì: “È la casa della giustizia”

«Sono particolarmente felice perché Jole Santelli ha voluto fortemente questa aula bunker. Questa ora è la casa della giustizia».

È quanto ha dichiarato stamattina il presidente della Regione, Nino Spirlì, in occasione dell’inaugurazione dell’aula bunker di Lamezia Terme.

Presenti il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, il procuratore generale, Beniamino Calabrese, e il direttore generale del ministero della Giustizia, Massimo Orlando.

«Il procuratore Gratteri e il presidente Introcaso – ha detto ancora il presidente – ci hanno onorato di far parte di questa famiglia. Grazie al ministero della Giustizia, la presidente Santelli ha dato la stura a questa collaborazione, consegnando l’aula bunker, e oggi noi consegneremo l’edificio di fronte, dove saranno sistemati gli archivi. La Regione Calabria, in questo momento, intende dare un segno preciso al territorio. Noi siamo per la giustizia, siamo per la legalità e non avremmo potuto mai rimanere fuori da questo progetto, anzi continueremo nel nostro nostro affiancamento. Siamo molto orgogliosi di quello che sta accadendo. La Regione ha scelto finalmente e definitivamente la legalità, e questa è una cosa molto importante».

«Auguro buon lavoro a tutti gli operatori della giustizia e, sicuramente – ha concluso Spirlì –, faremo in modo che in questi luoghi ci possano essere maggiori comodità per tutti. Ci impegneremo a garantire ulteriori servizi e faremo in modo che chiunque venga qui a lavorare per la giustizia abbia la possibilità di non sentirsi isolato».

INTROCASO: «MESSAGGIO FORTE»

«Ringrazio la Regione Calabria e il ministero alla Giustizia, che hanno reso possibile la celebrazione del processo in Calabria. Il messaggio forte che è stato dato – ha detto il presidente Introcaso – è che i processi che nascono e istruiti in Calabria si devono celebrare in Calabria. Ringrazio il presidente Spirlì per l’impegno speso, coadiuvato dal procuratore Gratteri che è stato il filo di Arianna che ha condotto tutta l’attività necessaria. Quello che abbiamo potuto fare tutti noi è trasmettere un messaggio importante: questo non è solo un luogo fisico, ma di relazione sociali e di affermazione della legalità».

GRATTERI:«MERITO DI TUTTI»

«Il merito di questa bellissima opera – ha detto il procuratore Gratteri – è di tutti. Io ho fatto un po’ la testa d’ariete e sono riuscito a far sedere intorno a un tavolo anche gente che non aveva tanto interesse a far avere alla Calabria un’aula degna del livello del target qualitativo della magistratura, dell’avvocatura e delle forze dell’ordine. La Calabria aveva bisogno come il pane di un’aula bunker come questa, efficiente e funzionale. Ci sono aspetti qualitativi molto alti. Abbiamo la videoconferenza contemporaneamente in 150 punti dell’aula. Possiamo far sedere quasi mille persone secondo le regole del distanziamento anti-Covid, un sistema di monitoraggio dell’aula a circuito chiuso sia esterno che interno».

«Oggi – ha aggiunto – è l’occasione anche di annunciare che la Regione ci concede altri spazi, una struttura di 3.600 metri per realizzare gli archivi per tutto il distretto. Vuol dire risparmiare altri 600mila euro l’anno di fitti. E questa è una notizia importante».

CALABRESE: «ENORME SODDISFAZIONE»

«Si è trattato – ha detto Calabrese – di uno sforzo enorme, in un periodo difficilissimo della nostra storia. Realizzare quest’opera è stato un impegno, ma anche una soddisfazione enorme. Averlo fatto in Calabria, una terra notoriamente massacrata dalla retorica giornalistica che la descrive ultima in tutto, è un po’ la dimostrazione di aver sconfitto questi luoghi comuni. Invece, abbiamo realizzato quest’opera in soli cinque mesi, in piena pandemia e con la sinergia di tutte le istituzioni. Oggi realizziamo un ulteriore tassello grazie alla Regione Calabria, perché prende corpo anche la realizzazione di uno spazio dedicato agli archivi e potrà costituirsi quasi una seconda cittadella giudiziaria».

ORLANDO: «COMPIUTO MIRACOLO»

«Siamo di fronte – ha dichiarato Orlando – alla dimostrazione di come si possano compiere miracoli quando le amministrazioni funzionano e collaborano tra di loro. Prosegue l’impegno preso dall’ex ministro Bonafede, e continuato ora della ministra Cartabia, di dotare la Calabria di strutture giudiziarie sempre più efficienti».

 

Stabilizzazione ex-lpu Calabria: stavolta è fatta davvero!

“Le assunzioni a tempo indeterminato relative ai lavoratori impegnati in attività di pubblica utilità, di cui all’articolo 1, comma 446, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, sono effettuate anche in deroga, in qualità di lavoratori sovrannumerari, alla dotazione organica e al piano di fabbisogno del personale, nei limiti delle risorse già disponibili a legislazione vigente presso le regioni.” Così recita il comma 2-bis della legge di conversione del Decreto Legge n. 44 del 1 aprile 2021 approvata anche al Senato con interventi di modifica che hanno riguardato anche i Lavoratori precari provenienti dall’ex bacino LSU/LPU della Calabria.

Un risultato tutt’altro che scontato, frutto di un’azione sindacale senza fine che ha visto tutte e tre le Sigle confederali impegnate in prima linea assieme alle Federazioni di Categoria del pubblico impiego e dei Lavoratori atipici con proposte di emendamenti da inserire nei veicoli normativi in corso di approvazione e con una trama di fittissime interlocuzioni con i vari esponenti della deputazione parlamentare calabrese, che a vario titolo si sono spesi in questa ventennale vertenza.

Una storia che si conclude, dunque, a lieto fine si potrebbe dire ma ancora manca qualche passaggio prima di mettere in definitiva sicurezza questo bagaglio umano che ha attraversato la tempesta di un precariato lungo una vita e che vede certamente una salvezza ma su una scialuppa troppo piccola per garantire una dignitosa sopravvivenza alle intemperie e alle onde lunghe della vita. Troppo esiguo è, infatti, per molti di questi Dipendenti il numero di ore previsto dai contratti di lavoro che i Sindaci calabresi hanno voluto o potuto garantire. Talmente limitato da non assicurare neppure quelle tutele fondamentali che stanno alla base dei diritti riconosciuti dal nostro Ordinamento giuridico. Per questo l’azione che dovrà caratterizzare il nostro impegno dovrà concentrarsi adesso, innanzitutto sulla trasformazione dei rapporti di lavoro degli ultimi 600 ex LPU da tempo determinato a tempo indeterminato e contestualmente nello sforzo di rinvenire nelle pieghe dei bilanci dei singoli Enti le risorse necessarie a un graduale ma assolutamente necessario incremento orario. Impegno che non ci spaventa sicuramente, visto il lungo e tortuoso tragitto percorso per arrivare a quest’ultimo passaggio normativo, che corona una lotta sindacale durata un ventennio e che ha visto la CISL protagonista fin dal primo momento! Al fine di chiudere con pieno successo tutta la partita si ritiene necessario, dunque, attivare immediatamente un Tavolo di confronto presso il competente assessorato regionale della Calabria.

La Segretaria Generale CILS FP Calabria             Il Segretario Generale USR CISLCalabria

Luciana Giordano*                                                  Tonino Russo*

CALABRIA – Sclerosi multipla: “Percorso diagnostico”, Calabria tra le prime ad attivarlo al Sud

“La gestione della sclerosi multipla nella Regione Calabria” è il tema della videoconferenza – promossa da “The european house-Ambrosetti”, in collaborazione con il dipartimento regionale Tutela della salute – alla quale hanno partecipato i responsabili dei Centri regionali per la diagnosi e la terapia della sclerosi multipla, dell’Aism Calabria e dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.

Nel corso dell’iniziativa, si è anche fatto il punto sullo stato dell’arte dell’implementazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) della Regione Calabria.

IL PERCORSO DIAGNOSTICO

«La Calabria – è scritto in una nota del dipartimento – è tra le prime Regioni del Sud Italia che, nel 2017, ha attivato il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la sclerosi multipla. Il documento, elaborato e approvato in appena un anno, è nato dalla stretta collaborazione tra i rappresentanti del dipartimento Tutela della salute della Regione, i centri clinici (oltre ai neurologi, una farmacista ospedaliera e un fisiatra) e le associazione dei pazienti».

«Il Pdta – è spiegato – si compone di 13 capitoli e si caratterizza per un modello di integrazione tra ospedale e territorio e tra ambito sanitario e sociale. L’obiettivo è quello di disciplinare tutti gli aspetti della patologia, dalla diagnosi al follow-up, compresi gli aspetti che, pur non riguardando direttamente la sfera diagnostico-terapeutico-assistenziale, incidono sulla qualità della vita dei pazienti. Il documento presta particolare attenzione ai protocolli speciali per le forme pediatriche di sclerosi multipla e agli accertamenti medico-legali, per i quali si recepisce integralmente la “Comunicazione tecnico scientifica per l’accertamento degli stati invalidanti correlati alla sclerosi multipla”, redatta da Inps e Aism, e si prevede la presenza di un referente Aism alle visite medico legali in affiancamento alle persone con sclerosi multipla, se richiesto dalle stesse».

L’INCONTRO

«La riunione – è scritto nella nota – ha consentito uno scambio di esperienze tra i vari Centri e il dipartimento regionale Tutela della salute – settore “programmazione dell’offerta ospedaliera e sistema delle emergenze urgenze”; uno scambio che ha consentito di accelerare il processo di implementazione e di aggiornamento del Pdta già in atto, alla luce delle evidenze emerse e delle esigenze dei cittadini e dei pazienti della regione. Si è discusso anche del rafforzamento dei servizi di riabilitazione; dell’adeguamento delle modalità di prescrizione dei farmaci, al fine di garantire un accesso alle terapie sempre più sicuro e uniforme; dell’avviamento di un’importante campagna di informazione e comunicazione per sensibilizzare, oltre ai pazienti, i professionisti del territorio sull’attività dei centri e sulla realizzazione di un sistema di sorveglianza epidemiologica per la sclerosi multipla, attraverso la costruzione di un Registro regionale di patologia».

«Il quadro delineato durante il vertice – si riporta ancora – premia lo sforzo collegiale degli ultimi anni come dimostrano, ad esempio, il progressivo miglioramento della mobilità passiva, che nel 2019 si attesta al 20,5%, e soprattutto il crescente coinvolgimento dei centri spoke nella rete regionale. Clinici e pazienti concordano, inoltre, sulla necessità di implementare i servizi di telemedicina, di cui la pandemia ha accelerato la diffusione ed evidenziato le potenzialità, al fine di migliorare sia il rapporto tra medici che il rapporto medico-paziente, specialmente a vantaggio delle persone residenti più lontano dai centri per la sclerosi multipla».

COVID-19 – Bollettino regione Calabria (+205 positivi rispetto a ieri)

In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 786.175 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 855.306 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 66.269 (+205 rispetto a ieri), quelle negative 719.906. Sono questi i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Cosenza: CASI ATTIVI 6.994 (74 in reparto AO di Cosenza; 21 in reparto al presidio di Rossano;9 al presidio ospedaliero di Acri; 5 al presidio ospedaliero di Cetraro; 0 all’ospedale da Campo; 8 in terapia intensiva, 6.874 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 15.138 (14.618 guariti, 520 deceduti).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 1.298 (23 in reparto all’AO di Catanzaro; 6 in reparto al presidio di Lamezia Terme; 4 in reparto all’AOU Mater Domini; 6 in terapia intensiva; 1259 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 8.521 (8.385 guariti, 136 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 622 (19 in reparto; 603 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5.728 (5.636 guariti, 92 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 231 (12 ricoverati, 219 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5.092 (5.002 guariti, 90 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 1.374 (70 in reparto all’AO di Reggio Calabria; 24 in reparto al P.O di Gioia Tauro; 4 in reparto al P.O. di Melito; 7 in terapia intensiva; 1.269 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 20.875 (20.559 guariti, 316 deceduti).

– Altra Regione o stato estero: CASI ATTIVI 53 (53 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 343 (343 guariti).

I casi confermati oggi sono così suddivisi: Cosenza 93, Catanzaro 45, Crotone 18, Vibo Valentia 8, Reggio Calabria 41. Altra Regione o stato estero 0.

Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione civile.

CROTONE – Denunciati dai carabinieri alcuni ragazzi perché ritenuti responsabili di ricettazione e imbrattamento

I carabinieri della Compagnia di Crotone hanno denunciato cinque ragazzi per ricettazione di materiale elettronico e deturpamento ed imbrattamento.

I militari hanno raccolto indizi che dimostrerebbero come gli autori di alcuni furti che si sono verificati, nei giorni scorsi, all’interno di due istituti di istruzione sarebbero stati commessi da alcuni ragazzi della provincia pitagorica.

Le perquisizioni domiciliari hanno consentito infatti di rinvenire, nella disponibilità di alcuni dei ragazzi denunciati, sette tablet e due notebook, utilizzati dalle scuole per la didattica a distanza. Dopo il riconoscimento da parte dei relativi dirigenti scolastici, sono stati loro restituiti.

Gli accertamenti svolti nell’immediatezza dai carabinieri della Compagnia di Crotone hanno consentito di identificare in due dei cinque ragazzi i responsabili del deturpamento ed imbrattamento, con scritte e disegni, della pavimentazione di una piazza e del muro di un edificio di culto.

Al verificarsi di atti vandalici ai danni degli istituti d’istruzione o di altri edifici pubblici, si invitano i cittadini a segnalare prontamente i fatti al numero di pronto intervento 112, così da poter far intervenire tempestivamente le pattuglie dell’Arma che quotidianamente svolgono servizio sul territorio.

COVID-19, Il bollettino della Regione Calabria

In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 782.885 soggetti per un totale di 41.307 tamponi eseguiti (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test).

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 66.064 (+113 rispetto a ieri), quelle negative 716.821.

Sono questi i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Cosenza: CASI ATTIVI 6.904 (75 in reparto AO di Cosenza; 21 in reparto al presidio di Rossano;7 al presidio ospedaliero di Acri; 6 al presidio ospedaliero di Cetraro; 0 all’Ospedale da Campo; 9 in terapia intensiva, 6.783 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 15.135 (14.618 guariti, 517 deceduti).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 1.399 (27 in reparto all’AO di Catanzaro; 6 in reparto al presidio di Lamezia Terme; 4 in reparto all’AOU Mater Domini; 6 in terapia intensiva; 1.356 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 8.375 (8.239 guariti, 136 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 625 (22 in reparto; 603 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5.707 (5.616 guariti, 91 deceduti).

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 237 (15 ricoverati, 222 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5.078 (4.988 guariti, 90 deceduti).

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 1380 (67 in reparto all’AO di Reggio Calabria; 24 in reparto al P.O di Gioia Tauro; 7 in terapia intensiva; 1.278 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 20.828 (20.512 guariti, 316 deceduti). –

Altra Regione o Stato estero: CASI ATTIVI 53 (53 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 343 (343 guariti).

I casi confermati oggi sono così suddivisi: Cosenza 21, Catanzaro 24, Crotone 32, Vibo Valentia 4, Reggio Calabria 32, Altra Regione o Stato estero 0.

Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile.

L’Asp di Crotone comunica un decesso avvenuto il 15/05/2021.

LAMEZIA TERME (CZ) – Sequestro preventivo di 3,5 milioni di euro e controllo giudiziario di due società

I finanzieri del comando provinciale di Catanzaro, su disposizione della Procura di Lamezia Terme, hanno eseguito stamani ordinanze di misure cautelari interdittive emesse dal Gip Emma Sonni nei confronti degli amministratori di un gruppo imprenditoriale lametino operante nel settore dei trasporti su strada. Nell’ambito della stessa operazione, nome in codice Sheffield, è stato anche disposto il sequestro preventivo circa 3,5 milioni di euro, ritenuto il profitto del reato, ed il controllo giudiziario di due società.

Destinatari delle misure sei persone, appartenenti al medesimo contesto familiare, amministratori pro tempore di due società con sede nell’area industriale di Lamezia Terme, ai quali i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, insieme al decreto applicativo della misura del controllo giudiziale delle società, hanno anche notificato l’applicazione della misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa o uffici direttivi di persone giuridiche e di imprese. Si tratta di M.D.A., 30 anni, F.A. (56); M.A. (53); G.A. (31); A.A. (25); M.A. (26).
Dalle indagini, coordinate dal procuratore di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e dal sostituto Giuseppe Falcone e condotte dalle Fiamme Gialle, è emerso che gli indagati, dal 2016, sottoponevano a condizioni di sfruttamento oltre una settantina di dipendenti approfittando dello stato di bisogno e corrispondendo anche retribuzioni in modo difforme dal contratto collettivo nazionale, inferiori rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato. (ANSA).

CALABRIA – Sorical, De Caprio: “Nasce multiutility per acqua, rifiuti ed energia”

«La Calabria si allontana dalla palude del localismo condizionato da lobby e ‘ndrangheta e crea una multiutility pubblica che gestirà rifiuti, acqua ed energia rinnovabile in una dimensione interregionale, insieme al Mezzogiorno del Mediterraneo, portando benessere e sviluppo per il popolo calabrese».

È quanto afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, in merito alla delibera di indirizzo sull’organizzazione del servizio idrico integrato, approvata ieri dalla Giunta regionale.

«PRIMA COMUNITÀ ENERGETICA»

«La Calabria – aggiunge l’assessore – dovrà gestire e ridistribuire immensi profitti che deriveranno dalle energie rinnovabili. Pertanto, il prossimo passo sarà la costituzione della Regione Calabria quale prima comunità energetica rinnovabile d’Italia. Questa è la politica della transizione ecologica e della lotta alla povertà energetica e sociale. È la politica del presidente Jole Santelli».

LA DELIBERA

Il provvedimento approvato ieri, spiega l’assessorato all’Ambiente, «è finalizzato alla riorganizzazione del servizio idrico integrato e alla pubblicizzazione della Sorical che, in aggiunta, si potrà qualificare quale soggetto industriale adeguatamente strutturato, efficiente e affidabile anche per la produzione del servizio di interesse generale della gestione dei rifiuti. A tale scopo, produrrà una analisi dell’opportunità di svolgere il ruolo di multiutility per accompagnare la Calabria negli obiettivi di transizione ecologica e potrà realizzare e gestire impianti di energia rinnovabile».

CALABRIA – Strada Sila-Mare, comitato Magna Grecia: “La politica faccia quadrato”

Entro il prossimo anno dovrebbe vedere la luce il quarto lotto funzionale dell’importante arteria, tra costa ed entroterra, che congiungerà il Bivio Manco con il ponte di Caloveto. A questo si aggiungerà poi il quinto lotto che porterà l’arteria a ricongiungersi con la SS106 tra i Comuni di Corigliano-Rossano e Mirto-Crosia.

Sta tenendo banco una bagarre su quest’ultimo lotto riguardo al fatto se far proseguire la strada sul lato destro o sinistro del fiume. Senza entrare nel merito, riteniamo che il problema non sia già rappresentato dall’allocazione dell’ultimo tratto a valle, che in un caso o nell’altro disterebbe dall’innesto con la Jonica meno di un Kilometro. Piuttosto, la non differibile necessità di continuare il tracciato dell’infrastruttura ad ovest del comune di Longobucco, quindi verso l’altopiano Silano, il comprensorio Florense e la località di Lorica, sede amministrativa del Parco nazionale della Calabria.

Aver speso una ingente somma per connettere Mirto a Longobucco appare infatti riduttivo e non suffragante l’analisi costi benefici. La costruenda arteria, se proseguita oltre il centro Traentino, potrebbe rappresentare una valida e di gran lunga migliore alternativa per i flussi turistici provenienti dall’Adriatico che raggiungerebbero i centri di villeggiatura silani in circa 1h da Corigliano-Rossano, contro le circa 2h e 15 attuali.

È bene ricordare che oggi per raggiungere l’altopiano dall’alto Jonio bisogna portarsi a Cosenza e da qui iniziare l’arrampicamento sulla montagna. Non potevano certo mancare le solite manine centraliste a modificare i flussi ad uso e consumo dei Capoluoghi storici, che anche contro ogni logica dettata dal buon senso e soprattutto dalla geografia dei luoghi hanno artatamente deviato le direttrici secondo i loro desiderata.

Si pensi alla valenza che potrebbe assumere l’arteria se veramente fosse un itinerario Sila-Mare e non già il semplicistico concetto Longobucco-Mirto. Metterebbe in connessione due itinerari europei, la SS106 e la SS107, creando i presupposti, anche per l’area Silana dell’Alto Crotonese e per tutto il vasto comprensorio che gravità su San Giovanni in Fiore di raggiungere il corridoio Adriatico in tempi ragionevoli.

A questo si aggiunga che già a circa 20 km in linea d’aria da Lorica in direzione sud ovest giace la SS616, una strada di categoria C che congiunge i territori silani di ponente con l’A2 presso lo svincolo di Grimaldi. Raccordando i due itinerari si realizzerebbe una nuova trasversale Jonio-Tirreno che avrebbe la duplice valenza di tagliare trasversalmente la Calabria e di connettere l’A2, la Sila e la SS106. In questo modo anche i flussi turistici provenienti dalla Sicilia raggiungerebbero l’altopiano dalla valle del Savuto senza l’obbligo forzato di raggiungere Cosenza.

È necessario che gli amministratori locali della val Trionto, della Sila, della val Savuto e della val Corace, facciano quadrato e si impegnino in un ragionamento corale che apporterebbe vicendevoli benefici a tutte le comunità investite dalla progettualità, riverberando benessere diffuso e notevoli migliorie nella mobilità. Sarà bastevole immaginare, qualora detto investimento dovesse vedere la luce, che i principali villaggi silani (Camigliatello, Fossiata, Lorica, Villaggio Palumbo, Villaggio Mancuso e Villaggio Racisi) sarebbero collegati tra loro in maniera veloce, aprendo quindi ad un appeal turistico, sia a nord est (Puglia) sia a sud ovest (Sicilia), dai risvolti molto interessanti.

Allontaniamo gli spettri del centralismo che hanno arrecato, e continuano ad arrecare, danni incalcolabili alla Regione ed apriamoci al policentrismo, solo così si creeranno i presupposti per una crescita economica foriera di interessi e portatrice di benessere per tutto il territorio.

CALABRIA – Sorical, Giunta avvia analisi per totale partecipazione pubblica

La Giunta della Calabria, nella seduta di oggi, ha approvato gli indirizzi relativi all’organizzazione del servizio idrico integrato nell’intero territorio regionale.

L’esecutivo regionale, guidato dal presidente Nino Spirlì, ha demandato al dipartimento Tutela dell’ambiente «l’analisi e la verifica della sussistenza delle condizioni per cui si possa legittimamente e secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, pervenire all’uscita del socio privato rilevandone l’intero pacchetto azionario e rendere la Sorical una società a totale partecipazione pubblica».

Con la delibera è stata anche richiesta «l’analisi e la verifica dello stato di attuazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti» e «degli elementi costitutivi degli oneri assunti dalla Regione Calabria ai fini della verifica delle condizioni per la revoca dello stato di liquidazione e della conseguente redazione di un nuovo piano industriale».

L’esito delle attività «dovrà essere riportato in un’apposita relazione da sottoporre alla Giunta regionale per la relativa approvazione».

Al dipartimento, inoltre, spetteranno l’analisi e la verifica «delle deliberazioni dell’Autorità idrica Calabria finalizzata all’accertamento degli elementi di cui alla relazione ex art. 34 d.l. 179/2012, con riferimento alle ragioni e alla sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta dall’Autorità idrica Calabria e della definizione degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, anche con riferimento agli obiettivi di socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio».

 

«Il tutto finalizzato – riporta il provvedimento – anche alla verifica dei tempi per l’affidamento del servizio idrico integrato per l’Ato unico regionale attraverso la definizione di un cronoprogramma delle attività; l’esito delle attività dovrà essere riportato in un’apposita relazione da sottoporre alla Giunta regionale per l’approvazione».