REGGIO – La Metrocity ad “Artigiano in Fiera” inizia con il botto: affluenza eccezionale nell’area destinata alle produzioni reggine nel primo giorno di apertura

Sono tantissimi i visitatori che già nelle prime ore di attività della fiera hanno fatto visita agli stands della Metrocity, accompagnati dalla colonna sonora delle musiche tradizionali reggine, dai sapori e dalle tante straordinarie eccellenze produttive del territorio metropolitano

Inizia a Milano la seconda giornata di Artigiano in fiera che quest’anno ospita 2500 espositori e 86 Paesi del mondo. Eccezionale l’affluenza nel giorno di apertura con migliaia di visitatori alla ricerca di prodotti artigianali e della tradizione dei territori.

L’area della Città metropolitana di Reggio Calabria che si sviluppa intorno allo stand istituzionale ospita 20 stand di piccole aziende del reggino, veri protagonisti della partecipazione, che fino al 10 dicembre avranno modo di fare conoscere e di vendere direttamente al pubblico i propri prodotti fortemente connotati territorialmente.

Molte delle aziende presenti, che hanno aderito all’avviso pubblico della Metrocity, ripetono quest’anno l’esperienza già fatta negli anni passati con ottimi risultati di vendita e di contatti. L’invito a visitare l’area metropolitana in fiera inizia con le immagini sui digital banner e i totem dedicati, collocati nelle aree di accesso ai padiglioni e corredati da QRcode da cui è possibile accedere a video emozionali che illustrano le principali peculiarità del territorio.

“Si respira entusiasmo e ottimismo negli stand metropolitani – affermano gli stessi operatori – perché la prima giornata ha già visto grande interesse verso le specialità presenti in fiera, dai salumi nostrani ai prodotti a base di bergamotto, dalle nacatole all’olio, dagli amari ai vini, dai sottoli alla pasta tipica del territorio”.

L’area istituzionale che accompagna gli stand delle aziende racconta la Metrocity attraverso un ledwall in cui è possibile ammirare gli scorci più suggestivi del territorio metropolitano e si anima con la presenza di musica tradizionale che ha attirato visitatori creando un’atmosfera di allegria e di condivisione. Il programma si intensificherà nei prossimi giorni con i concerti, già inseriti in calendario, dei Quartaumentata, dei Tarantanova e di Cosimo Papandrea previsti nelle giornate clou della fiera, tra il 7 al 10 dicembre.

“La partecipazione ad Artigiano in fiera – afferma il Consigliere metropolitano delegato alle Attività Produttive Domenico Mantegna, che da domani sarà presente allo stand della Metrocity ad Artigiano in Fiera – è il racconto dell’identità reggina, di chi nei prodotti che realizza richiama orgogliosamente la terra da cui proviene, di chi crede che dietro il lavoro di tutti i giorni e la caparbietà di non arrendersi mai ci siano valori ancestrali e saperi unici, di chi vuole che il mondo conosca la straordinaria bellezza della propria terra e la forza delle proprie origini”. “Dispiace – afferma ancora il Delegato – che qualcuno tenti di rappresentare in maniera strumentale, e non si capisce con quali finalità, una realtà inesistente. Ma alle vuote ed insulse polemiche noi preferiamo rispondere con i fatti, con la determinazione dei nostri operatori, che ringrazio per l’enorme lavoro fatto, con l’entusiasmo dei nostri produttori, quest’anno più che mai pronti a raccontare il meglio della nostra terra. L’invito a tutti è quello di venire a visitare il nostro spazio. Vedere (ed assaggiare) per credere! Ci trovate al Padiglione 3 stand L48-M49, vi aspettiamo!”.

REGGIO – La mostra sui reperti storici del terremoto conquista i reggini: grande successo per la prima di MILLENOVECENTOOTTO

Centinaia di visitatori hanno affollato le sale del Castello Aragonese nel giorno di apertura. Presenti per il taglio del nastro il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’Assessora Irene Calabrò, il Direttore e il Presidente dell’Accademia di Belle Arti Pietro Sacchetti e Marilena Cerzoso

Grande successo per la prima della mostra “Millenovecentootto”, il percorso espositivo sui reperti storici rinvenuti dopo il tragico sisma che colpì Reggio Calabria oltre un secolo fa, inaugurata al Castello Aragonese con la partecipazione di tanti cittadini, esperti, cultori dell’arte e amanti della storia e della cultura.

L’expo, promossa dal settore Cultura e Turismo del Comune, nell’ambito del programma Pon React-Eu, è stata curata dall’Accademia di Belle Arti e sostenuta dalla Banca d’Italia attraverso il trasferimento, avvenuto lo scorso anno, dei beni recuperati dalle macerie del terribile evento che distrusse la città di Reggio.

A tagliare il nastro è stato il sindaco Giuseppe Falcomatà, insieme all’assesora alla Cultura, Irene Calabrò, al direttore ed al presidente dell’Accademia delle Belle Arti, Pietro Sacchetti e Marilena Cerzoso. Presenti anche il vicesindaco Paolo Brunetti e numerosi assessori e consiglieri comunali.

«Questa mostra – ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà – ha già lasciato un segno e continuerà a lasciarlo nei visitatori che potranno riconoscere i graffi nel cuore e le ferite che quel terremoto ha marchiato, ancora ben visibili, nell’anima della nostra comunità. L’expo credo sia, prima di tutto, una bella pagina di sinergia istituzionale, parola della quale troppo spesso si abusa, che ci fa capire quante cose buone e produttive possano nascere dal dialogo interistituzionale. Per questo, ringrazio l’Accademia, la Banca d’Italia, il settore Cultura del Comune che è stato proattivo nell’allestire questa mostra grazie all’operosità della dirigente Loredana Pace e dei funzionari Daniela Neri e Pasquale Borrello».

«La mostra – ha aggiunto – racconta, attraverso gli oggetti esposti, quanto successo alla nostra gente in quel drammatico 28 dicembre, ma non soltanto per farne memoria. Spero, infatti, possa essere frequentata, vista e vissuta soprattutto dai ragazzi e dalle ragazze della nostra città che non sentono più parlare del terremoto del 1908. Perché non è solo una mostra statica, ma uno spazio dinamico con una sala dove poter rivivere le emozioni di quella tragedia. Poi ci sono gli oggetti della nostra quotidianità, ovvero tutto quanto è stato tragicamente interrotto da quella catastrofe, vite spezzate ed una quotidianità distrutta».

Tuttavia, per il sindaco Giuseppe Falcomatà “millenovecentootto” non è soltanto questo: «E’ anche monito per le istituzioni». «Questo allestimento – ha affermato – ricorda quanto ancora debba essere fatto in tema di prevenzione sismica e politiche di messa in sicurezza del territorio. Noi viviamo in un territorio, ancora oggi, a forte rischio dissesto idrogeologico per colpa di politiche fallimentari e violenze continue perpetrate ai danni del nostro paesaggio e del nostro bellissimo ecosistema. Che questa mostra, quindi, funga da monito affinché ognuno, nel proprio ruolo, lavori per preservare dal pericolo di questo evento di ritorno come lo è stato, purtroppo, il terremoto del 1908».

L’assesora Irene Calabrò ha spiegato, poi, come «il Comune abbia voluto dare un taglio diverso a questa esposizione museale, valorizzando i reperti riemersi dalle macerie del sisma e finora custoditi a Roma dalla Banca d’Italia, di cui l’amministrazione comunale è ritornata in possesso soltanto lo scorso anno dopo un lungo iter burocratico che ha visto impegnati i Ministeri di Economia e Finanze e Cultura».

«E’ una mostra che è un racconto – ha proseguito – per mettere in evidenza gli oggetti di quel tempo, un expo che recupera le tradizioni e le usanze dell’epoca di una comunità, la nostra, vittima di quel doloroso evento. Allo stesso tempo, però, ne segna una nuova lettura che guarda al futuro e alla speranza. Molti oggetti esposti accendono non soltanto un ricordo, ma anche un’ispirazione futura».

«Il punto da tenere in considerazione e che avrà massimo rilievo – ha concluso Calabrò – è quello del tempo, quello trascorso e segnato dagli orologi visibili nella torre sud. Un tempo che si è fermato, ma che con la carica che ciascuno di noi potrà dare all’ingranaggio del presente durerà e rianimerà, sicuramente, il nostro futuro».

CALABRIA – Da Locri a Catanzaro gli echi della mostra internazionale “L’incanto del disegno” fortemente voluta dal GAL

Rimbalza autorevolmente da Locri a Catanzaro la notizia dell’inaugurazione e del continuo successo della mostra di caratura internazionale “L’incanto del disegno”, visitabile fino al 20 gennaio 2024 al Palazzo della Cultura. Nel capoluogo calabrese infatti vive ed opera il curatore dell’evento culturale, Prof. Giuseppe Giglio, restauratore, critico (apprezzato fra gli altri da Vittorio Sgarbi con cui peraltro è in contatto da tanti anni) che proprio l’estate scorsa ha ottenuto il premio Elmo dei Bretti organizzato a Tiriolo dal regista Eugenio Attanasio, che ha incassato il sostegno di un’ampia comunicazione assicurata dal Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi. La grande kermesse di Locri nasce per merito esclusivo del Gruppo di Azione Locale (Gal) Terre Locridee presieduto da Francesco Macrì e il cui direttore generale è l’architetto Guido Mignolli. In mostra le opere di Tintoretto, Rembrandt, Canova, Boccioni, Mattia Preti, Picasso e tanti altri artisti dal XVI al XX secolo. Il GAL Terre Locridee ha di fatto dato corpo al progetto della Fototeca della Calabria, di Antonio Renda, e del curatore della mostra, Giuseppe Giglio. Un’occasione unica: vedere per la prima volta riuniti i disegni che, come studio o idea, hanno tracciato il segno per opere immortali. All’inaugurazione sono intervenuti i rappresentanti istituzionali e del mondo accademico. Dopo l’apertura della cerimonia da parte del presidente del GAL Terre Locridee Francesco Macrì, oltre che al direttore Guido Mignolli e al curatore Giglio, sono intervenuti il sindaco di Locri Giuseppe Fontana, l’assessore regionale Giovanni Calabrese, il direttore generale del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo, la direttrice del Parco archeologico nazionale di Locri Elena Trunfio, il professore Claudio Panzera dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’architetto Domenico Schiava e, in collegamento da remoto, il direttore di Palazzo Reale e dei Musei scientifici di Milano Domenico Piraina.
«Si tratta di capolavori – ha precisato il curatore Giglio – che provengono dal collezionismo privato, opere uniche di grandi artisti, per la prima volta riuniti e messi in mostra qui, a Locri. Di questo voglio ringraziare il presidente Macrì e il direttore Mignolli, lungimiranti nell’accogliere la mia proposta. Voglio inoltre ringraziare i miei stretti collaboratori, due maestri dell’allestimento, della cura della grafica e della fotografia, Guglielmo Sirianni e Antonio Renda. Questo evento è l’embrione di un progetto ancora più vasto a cui stiamo lavorando con rinnovato entusiasmo dopo il successo di questa inaugurazione».
Per il direttore del GAL Terre Locridee Guido Mignolli: «Questa mostra, in un certo senso, è una sfida, perché le logiche economiche dicono che in un centro così piccolo è impossibile organizzare una manifestazione con queste caratteristiche. Una sfida che riteniamo di poter dire abbiamo vinto, mettendo insieme tante componenti della società, dalla struttura del GAL alle scuole che ci aiuteranno nell’accoglienza, alla compagnia assicurativa di Riccardo Angelini, nostro socio, che ci ha aiutato rispetto ai costi per le assicurazioni delle opere e così via. Inauguriamo quindi un metodo della condivisione e della partecipazione della comunità che riteniamo sia, di fatto, la cosa più importante».
Il presidente del GAL Terre Locridee Francesco Macrì, ha rimarcato fra l’altro: «Non solo un’agenzia per lo sviluppo produttivo del territorio, ma qualcosa di più: questo vogliamo che sia il GAL Terre Locridee, un ente promotore di crescita sociale e culturale. Questa è la direzione che indica anche la Regione Calabria per le azioni dei GAL nei prossimi anni, e noi ci sentiamo in linea con un percorso che, nel nostro comprensorio, avevamo già avviato candidando la Locride a Capitale della cultura. Un obiettivo che abbiamo reso ancora più ambizioso pensando, grazie a eventi come questi e a tanti altri in programma, a una candidatura europea. Invitiamo tutti a venire alla mostra e ringraziamo quanti si sono adoperati perché si realizzasse. Grazie al Comune di Locri per aver concesso gli spazi per l’allestimento e al sindaco Fontana per il sostegno, all’assessore Calabrese e al direttore generale Giovinazzo per la costante attenzione. E un grazie particolare – ha concluso il Presidente Macrì – alla struttura del GAL che, con grande professionalità e dedizione, rende possibili eventi così belli e importanti».
Mostra visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 18, e su richiesta anche in altri orari e nel fine settimana, con il contributo di 5 euro. Da Catanzaro, ma anche da altre città calabresi e da altre regioni, cominciano a giungere visitatori.

CULTURA – Una storia ritrovata, la Cinetica della Calabria ricorda Tony Gaudio con una prestigiosa mostra fotografica

In occasione dei centoquarant’ anni dalla nascita, la Cineteca della Calabria e la Provincia di Cosenza rendono omaggio alla figura di Tony Gaudio con la mostra “Tony Gaudio cinematographer/Una storia ritrovata”, dal 15 al 30 Novembre al MAM (Museo delle Arti e dei Mestieri) di Cosenza. Si tratta di un ritorno a casa per i fratelli Eugenio e Antonio Gaetano Gaudio, che nel 1906 lasciano lo studio fotografico di famiglia, sito in Corso Telesio, per provare la grande avventura del cinema emigrando negli Stati Uniti. Con questo notevole allestimento della Cineteca della Calabria, curato da Eugenio Attanasio, Antonio Renda e Mariarosaria Donato – alla presenza di Rosaria Succurro, Presidente della Provincia che inaugurerà la manifestazione 15 Novembre presso i locali messi a disposizione dalla Provincia di Cosenza – la Calabria si riappropria di una storia importante, quella del primo italiano che vince il premio Oscar. Bisognerebbe riscrivere la storia del cinema, partendo dalla nostra regione per fare riferimento alle grandi eredità degli italo-americani, dei quali i fratelli Gaudio rappresentano una parte di Italia meno conosciuta. Il fondatore e presidente del Premio Mar Jonio, Luigi Stanizzi, coglie un’occasione di così alto spessore per rimarcare “l’incessante opera meritoria, rilevante e insostituibile della Cineteca della Calabria presieduta da Eugenio Attanasio, nel promuovere eventi mirati a scoprire, ricordare e valorizzare le più grandi, e talvolta trascurate, personalità calabresi che hanno fatto e fanno ancora oggi la storia del cinema nel mondo”.  Come primo atto ufficiale della riscoperta della storia di Tony e Eugene Gaudio, possiamo citare la mostra allestita presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza nell’autunno del 2017  “La grande avventura/direttori della Fotografia a Hollywood” – dedicata anche a Nicholas Musuraca – seguita dalla  stampa dell’omonima pubblicazione, presentata nel maggio del 2018 presso il Salone Internazionale del Libro di Torino, e dal riallestimento della stessa mostra nel maggio del 2019 presso il prestigioso Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, diretto da Ugo Rufino. Fino a quel momento, infatti, la storia del cinema italiano aveva colpevolmente ignorato il grande direttore della fotografia.

Questa mostra raccoglie una serie di foto pubblicate prevalentemente da e su Tony Gaudio, sulla prestigiosa rivista American Cinematographer, organo dell’Associazione dei Direttori della Fotografia della quale fu socio, fondatore e anche presidente, a dimostrazione della grandezza del personaggio, ancora non del tutto conosciuto dal grande pubblico. Nati alla fine del 1800, Gaetano Antonio ed Eugenio appartengono alla famiglia di Raffaele Gaudio, affermato fotografo professionista di Cosenza. I due piccoli Gaudio frequentano lo studio fin da bambini. Una volta cresciuti, lavorano entrambi negli studi di Cosenza ma sognano il Cinema. Sbarcati a New York, Gaetano Antonio ed Eugenio iniziano a lavorare per alcune agenzie fotografiche per poi approdare al mondo del cinema. Nel 1909 Tony realizza il suo primo film americano come autore della fotografia: Princess Nicotine; or, The Smoke Fairy, per la regia di James Stuart Blackton. Nel 1916 i fratelli Gaudio si trasferiscono in California, assunti entrambi alla Metro Pictures Corporation. Nel 1920, a causa di una peritonite, viene a mancare Eugene. Tony viene ingaggiato dalla MGM per realizzare la fotografia dei primi due film americani di Greta Garbo: “Il torrente” del regista Monta Bell e “La tentatrice” di Fred Niblo. A questo punto della carriera, Tony incontra sulla sua strada il regista e magnate Howard Hughes, dando vita ad una collaborazione che segnerà la storia del cinema hollywoodiano. Le successive collaborazioni con registi come Frank Borzage, Jacques Tourneur, Howard Hawks regalano a Tony Gaudio cinque candidature all’Oscar e la vittoria nel 1937 con “Avorio nero”, di Mervyn LeRoy, diventando il primo italiano a vincere la famosa statuetta. Dopo l’Oscar, tutti ad Hollywood sognano di lavorare con il calabrese, che diventa più richiesto ogni giorno che passa. Muore nel 1951, a 67 anni, per un attacco di cuore. Come il fratello Eugene, è sepolto all’Hollywood Forever Cemetery.

 

PALMI (RC) – Riaperto dopo 25 anni il cinema teatro “Rocco Sciarrone” ora “Nicola Antonio Manfroce”

Il teatro recuperato. Chiuso per 25 anni, il cinema teatro “Rocco Sciarrone” ora “Nicola Antonio Manfroce” ha riaperto a Palmi i battenti con una stagione di concerti e spettacoli teatrali e di danza che vedono in scena artisti di fama internazionale. Venerdì  sera alle 21,15 si esibirà la Compagnia Zappalà Danza, con la sua ultima produzione “Cultus”, spettacolo che dopo Palmi, sarà poi a Berlino e Brema ed infine a Modena e Torino. Roberto Zappalà in questo lavoro sente l’esigenza di un confronto tra la danza e la parola per sottolineare non solo la continuità e i punti di contatto ma anche e, soprattutto, gli strappi e le differenze; un confronto che è anche uno scontro tra due forme espressive che l’artista ha affrontato spesso nel suo percorso artistico. Fondata ventitre anni fa a Catania, la compagnia, con oltre ottanta produzioni, si è imposta come una delle maggiori realtà nel mondo della danza nazionale e internazionale.
Domenica sera, invece, sarà la volta di Nicola Piovani e la sua orchestra con uno spettacolo dal titolo “Note a margine”. Piovani è considerato uno dei più talentuosi musicisti e compositori italiani. Per il concerto a Palmi è già sold out. Antonio Gargano, presidente dell’associazione “Amici della musica” che ha organizzato la stagione, spiega: “E’ la più importante stagione mai fatta da noi: e, certamente, tra  quelle piu nutrite del panorama regionale. Il numero di spettacoli è significativo e c’è un grande equilibrio di generi: musica classica, teatro, danza e spettacoli con grandi orchestre”.

“Golosaria Milano 2023”, la Calabria straordinaria racconta il territorio: Il turismo in Calabria attraverso un viaggio nel gusto

Tutto pronto per la XVIII edizione di Golosaria Milano, che si terrà dal 4 al 6 novembre presso l’Allianz MiCo – Fieramilanocity. Al centro dell’edizione 2023 ‘La Tradizione è Innovazione”, per un racconto delle tradizioni regionali come unicità e valore aggiunto per i diversi territori.

Promossa dal Dipartimento Turismo e Marketing Territoriale della Regione Calabria, Golosaria Milano 2023, sarà un’ importante vetrina per raccontare emozionanti storie di eccellenze calabresi, come volano per lo sviluppo del turismo enogastronomico ed esperenziale.

Tre giorni per mostrare le trame identitarie del gusto, in un’ottica di valorizzazione dei territori e del comparto enogastronomico, come gancio per lo sviluppo turistico regionale: enoturismo, turismo sostenibile legato a produzioni di nicchia e percorsi di gusto da vivere attraverso esperienze sensoriali lente e diversificate.

Il cibo come costruttore d’identità e attrattore turistico, in grado di raccontare una storia, quella dello sviluppo di una regione affascinante e variegata. Con un apposito spazio dedicato alla ‘’Destinazione Calabria’ si promuoveranno le aziende presenti e si viaggerà nel nostro territorio degustando le prelibatezze realizzate dagli chef Antonio Petrone, la chef Federica Di Lieto, gli chef Pippo & Piter Preston, lo chef Claudio Villella e la partecipazione straordinaria di Giorgione, l’oste più amato d’Italia, speciale ospite “fuori regione” ma molto innamorato delle tradizioni e dei sapori calabresi.

A completare il racconto regionale ‘la Biblioteca Calabria”, messa a disposizione dalla Casa Editrice Rubbettino. Nella giornata inaugurale del 4 novembre, alle ore 15.30, presso la Sala Agorà, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, all’ interno del format ‘Golosaria incontra una Calabria Straordinaria’, dialogherà con il patron Paolo Massobrio. Un racconto a 360° di una Calabria protagonista nel rilancio di un’offerta turistica enogastronomica di qualità.

Molti saranno gli eventi e le cerimonie dedicate ai premi speciali, che vedranno susseguirsi per la Calabria numerosi protagonisti da premiare e storie importanti da celebrare, come quella che porterà Paolo Massobrio e Marco Gatti a ricordare la figura di Nicodemo Librandi, scomparso di recente, padre dell’enoturismo e della valorizzazione del comparto enologico in Calabria.

I produttori calabresi e i professionisti del settore, come custodi di una grande biodiversità, innovatori, capaci di rendere contemporaneo un consumo, sempre più consapevole. Una Calabria da percorrere in lungo e in largo, attraverso un mosaico di esperienze e sapori capaci di raccontarne le peculiarità, per tre giorni ricchi d’incontri e perfetti connubi tra turismo sostenibile ed enogastronomia.

L’area espositiva come un palcoscenico, aperto al pubblico di Golosaria per far conoscere, degustare ed apprezzare la Food Experience di una Calabria Straordinaria, grazie ad un’accurata narrazione delle sue eccellenze, come volano per il turismo e per l’economia del territorio in senso più ampio.

Golosaria Milano, aprirà le porte sabato 4 novembre 2023, per informazioni consultare il sito www.golosaria.it.

REGGIO – Con l’omaggio a Morricone via al festival danza e musica della Locride

A Roccella Ionica, dal 15 ottobre, la rassegna del Centro Teatrale Meridionale

Via al Festival Danza e Musica della Locride, ideato e organizzato dal Centro Teatrale Meridionale per la Direzione artistica di Domenico Pantano, con il patrocinio del Comune di Roccella e della Regione Calabria – Calabria Straordinaria.

 

Primo appuntamento Domenica 15 ottobre 2023, alle ore 21.00, all’Auditorium comunale di Roccella Ionica con un grande evento: Omaggio a Morricone “Musiche da Oscar” Pianoforte e direzione m° Andrea Albertini, Orchestra Ensemble Le Muse, Voce solista Daniela Placci. Una produzione Teatro Verdi di Montecatini Terme in collaborazione con l’Associazione Ritorno all’Opera.

 

Uno spettacolo che è un viaggio imperdibile e travolgente dentro l’arte di uno dei più grandi compositori del Novecento: il m° Ennio Morricone. Le sue composizioni hanno affascinato intere generazioni e attraversato svariati generi musicali, facendo di lui il più importante compositore di colonne sonore di tutti i tempi. Vincitore di due Oscar, tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici Nastri d’Argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize, più di 70 milioni di dischi venduti nel mondo.

 

Protagonista strumentale del concerto sarà il prestigioso Ensemble Le Muse. Un ensemble, tutto al femminile che varia la sua identità dal quartetto a organici sinfonici, che può fregiarsi di importanti riconoscimenti internazionali conquistati proprio anche grazie a questo progetto culturale basato sulla figura del m° Morricone: nel 2015 ha avuto l’onore di rappresentare l’eccellenza musicale italiana nell’inaugurazione del semestre di presidenza italiana presso l’UE con due indimenticati concerti ad Ankara e Istanbul; nel 2017, durante il concerto al teatro Mohamed V di Rabat in Marocco, ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana proprio per questo spettacolo.

 

Ospite musicale della serata sarà Daniela Placci, una preziosa voce che farà rivivere le magiche atmosfere di quelle pellicole che hanno segnato la storia della cinematografia italiana.

Siederà al pianoforte l’ideatore e creatore delle Muse, la loro anima: il maestro Andrea Albertini, che guiderà il pubblico lungo la carriera del maestro, raccontando “le storie” che si celano dietro queste musiche indimenticabili, arricchendo ogni brano di aneddoti, curiosità e note storiche.

 

Il pubblico avrà la meravigliosa occasione di ascoltare particolarissime rielaborazioni dei più famosi brani che hanno “dipinto” gli spaghetti western di Sergio Leone (“C’era una volta il west”, “Il Buono il brutto e il cattivo”, “Giù la testa”), le magiche atmosfere di “Mission”, le tinte più moderne di “Malena”, “Nuovo Cinema Paradiso”, e anche un Morricone meno conosciuto, e cioè il Morricone autore di indimenticate canzoni come “Se Telefonando” (portata al successo da Mina) e “Here’s to you” (cantata da Joan Baez).

 

Sarà un crescendo di emozioni e serena nostalgia in un’atmosfera intima e sognante, un po’ come tornare indietro di qualche anno quando il cinema (e la sua musica) era ancora magia.

 

«Siamo particolarmente contenti di partire con un nuovo entusiasmante progetto artistico – afferma il Direttore del CTM Domenico Pantano – e di farlo con uno spettacolo prestigioso che ha solcato i palchi di tutto il mondo». «Il nostro territorio e il pubblico calabrese meritano queste occasioni, meritano di vivere e respirare Cultura – sottolinea Domenico Pantano – con questa visione la nostra realtà opera da quarant’anni con grande passione e dedizione. «Subito dopo questa rassegna – conclude il Direttore artistico del CTM – prenderà il via la XXXI Stagione Teatrale della Locride sempre all’insegna della qualità e dell’ampia offerta, e non mancheranno grandi sorprese».

 

Il Festival Danza e Musica della Locride, dopo questo primo spettacolo, continua con altri imperdibili appuntamenti, che si svolgeranno sempre all’Auditorium comunale di Roccella: il 19 ottobre, il concerto Sei danze antiche della Senocrito Orchestra, il 22 ottobre l’esibizione dell’Orchestra di Fiati di Delianuova, il 29 ottobre sarà la volta del concerto di Tony Esposito. Il viaggio di Ulisse; infine il 26 novembre il Gran Galà di Danza.

 

REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: la percezione del tempo attraverso le mani di un artigiano

Con una conferenza sul tema “La percezione del tempo attraverso le mani di un artigiano” che la dott.ssa Rossella Agostino, archeologa e già Direttore del Museo e Parco Archeologico nazionale di Locri, terrà giovedì 28 settembre alle ore 17,30 presso la Villetta De Nava (Sala Giuffrè), l’Associazione Culturale Anassilaos conclude la serie di incontri organizzati congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava” nell’ambito dell’Estate Reggina 2023 promossa dal Comune di Reggio Calabria. La conversazione della studiosa- scrive il Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida –  si inserisce nel tema della “percezione dell’Antichità” che da qualche anno l’Associazione Anassilaos tenta di approfondire affinché l’immenso patrimonio di civiltà, miti, arte, cultura, tradizioni che il mondo antico ci ha trasmesso non vada disperso pena la perdita della nostra stessa identità. Tale lascito è stato finora analizzato nel corso di diversi incontri  studiando le opere dei grandi artisti (pittori, scultori, architetti), di poeti, scrittori, drammaturghi, musicisti  e autori che fino ai tempi più recenti hanno attinto a piene mani a quella eredità soprattutto a cominciare dall’Umanesimo.  La “lezione” della dott.ssa Agostino punta invece a studiare la persistenza e la presenza dell’antichità in quelle che sono considerate, forse a torto, le arti minori e l’artigianato come ad esempio il battacchio di una porta  con gorgone. Questa figura – in molti casi rappresentata nei templi greci anche della Sicilia – doveva allontanare gli influssi maligni e proteggere la comunità (vedi la Gorgone conservata al Museo P.Orsi di Siracusa). Essa compare anche nel cosiddetto gorgoneion (Γοργόνειον), un pendente apotropaico che allontanava da chi lo indossava le negatività. Non stupisce dunque di trovarlo come battacchio di una porta a scopo protettivo della casa e della famiglia che vi abita. Questo è soltanto un esempio – altri ne addurrà la relatrice-  della permanenza di usi, abitudini e finanche superstizioni – peraltro tuttora presenti nella nostra vita quotidiana – dell’Antichità a dimostrazione che greci e romani sono più vicini a noi di quanto si pensi con la loro bellezza immortale, con le loro virtù grandi ed anche coi loro vizi e difetti. Del resto non è stato il romano Terenzio a scrivere “Homo sumhumani nihil a me alienum puto “ e cioè “Sono un uomo e nulla di ciò che è umano ritengo estraneo a me?

REGGIO – Si conclude Epic 2023, gli ultimi due eventi in programma

Ultimi due eventi in programma per l’edizione 2023 di EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile) di Mana Chuma Teatro.

Mercoledì 20 settembre, alle ore 21:30, saliranno sul palco dell’Arena ex-Jardin di Catona Alessio Bonaffini e Saverio Tavano, quest’ultimo anche autore e regista, con “Formiche”.
Uno spettacolo con al centro due uomini che decidono di isolarsi per sempre dal mondo. Nonostante la precarietà della loro condizione, nonostante la solitudine, i due rimangono uniti. Intanto le formiche invadono lo spazio in cui i protagonisti vivono, coprendolo fino all’orlo

Venerdì 22 settembre, sarà la volta di “Longa è a jurnata”, lettura scenica di un testo di Salvatore Arena. Con lui Massimo Barilla e le incursioni musicali Luigi Polimeni.

Ai due protagonisti della storia, Peppe e Vanni, un giorno appare interminabile. Da qui il titolo dell’opera. Legati da un’amicizia profonda, che li lega e li consuma allo stesso tempo, i due si trovano di fronte a una via d’uscita che sembra essere l’unica possibile. Ma le scelte che facciamo sono sempre, davvero, così necessarie? Non c’è più tempo per rimandare l’ultimo decisivo tentativo di riscatto, in un senso o nell’altro. Tutto si svolge nello spazio di un giorno, l’ultimo lungo interminabile giorno.

Entrambi gli spettacoli fanno parte di EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile) di Mana Chuma Teatro), nell’ambito del progetto “ReggioFest2023: Cultura Diffusa”, un’iniziativa promossa dal Comune di Reggio Calabria e finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

L’obiettivo del progetto è rilanciare gli eventi e le attività socio-culturali ed economiche sul territorio cittadino con particolare attenzione alle periferie, puntando con decisione sul modello di animazione territoriale inteso come servizio pubblico. In questo quadro Mana Chuma Teatro ha avviato da tempo un percorso di riqualificazione dell’area ex Jardin di Catona con l’ambizione far diventare lo spazio un polo di attrazione culturale nell’area nord della città.

L’Arena ex Jardin si trova in Via Nazionale 200 (uscita Gallico, 400 m. direzione Catona)

Per acquistare i biglietti: https://www.liveticket.it/manachumateatro
Prenotazioni: +39 346 123 1116
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REGGIO – Associazione Culturale Anassilaos: Giuseppe De Nava, un politico reggino

Nel corso di una riunione  dedicata alle manifestazioni che l’Associazione Culturale Anassilaos si propone di realizzare negli ultimi mesi del 2023 e nei primi del 2024  particolare attenzione è stata rivolta alla figura di Giuseppe De Nava. Il 27 febbraio 1924 infatti  per una neoplasia all’addome si spegneva  a Roma, dove fu sepolto, l’uomo politico reggino più influente e importante che Reggio Calabria abbia mai avuto nei tempi moderni. Ministro del Commercio, Industria e Lavoro nel governo Boselli nel 1916, Ministro dei Trasporti (Governo Orlando), dei Lavori Pubblici (I Governo Nitti), delle Finanze (II Governo Nitti) e infine del Tesoro (Governo Bonomi). Nelle convulsioni politiche che portarono alla fine della democrazia italiana  De Nava svolse un  compito di primo piano che lo condusse quasi alla guida del Governo nazionale. Dopo le dimissioni del I Governo Facta pare infatti che Vittorio Emanuele III lo volesse quale nuovo Capo del Governo ma egli rinunciò forse anche per le difficili condizioni di salute. A cinque mesi dal centenario della scomparsa dello statista l’Anassilaos, come già fatto nel 2022 per il centenario di Biagio Camagna, ha messo a punto un programma di iniziative che si propone di coinvolgere non soltanto le sezioni del Sodalizio ma anche e soprattutto le Istituzioni locali – Comune in testa – e quella Biblioteca “Pietro De Nava” che un anno prima della sua scomparsa (10 maggio 1923) lo Statista per testamento aveva lasciato  alla Città “Lego e lascio l’edificio ad uso di biblioteca esistente in contrada Santa Lucia… alla mia diletta città di Reggio a condizione che accetti di conservarne la destinazione in Biblioteca col titolo che ha, e che deve rimanere immutato, di Biblioteca Pietro De Nava a ricordo dell’amato mio fratello Pietro”. Presso la Biblioteca esiste peraltro una “Sala De Nava” ed essa custodisce testimonianze dell’attività dell’uomo politico. “REGGIO CALABRIA AL TEMPO DI GIUSEPPE DE NAVA” sarà il tema conduttore di una serie di incontri e manifestazioni che si propongono non soltanto di approfondire la figura di De Nava, anche alla luce dell’importante saggio a lui dedicato e tuttora fondamentale, di Italo Falcomatà, “Giuseppe De Nava/ Un conservatore riformista meridionale”, al quale il Sodalizio si propone di dedicare un prossimo incontro propedeutico,  ma anche i tempi in cui egli operò: spazio dunque all’ architettura reggina dei primi decenni del Novecento, tutta indirizzata alla  ricostruzione della Città dopo il 1908 per la quale tanto egli si adoperò, agli architetti e ingegneri, ai dibattiti e agli scontri tra questi professionisti locali e quelli “forestieri”, al cui esito  dobbiamo la Reggio di oggi; alle nuove tecniche di costruzione, alle demolizioni infauste che hanno toccato il castello Aragonese ed altri edifici sacri, Duomo compreso;  alle arti figurative, a quelle pubbliche  collegate alla sistemazione urbanistica (piazze e monumenti)  e a quelle private; spazio anche alla letteratura di questi primi decenni, alla vita sociale, culturale e religiosa della città quale si ricava dalla lettura della carta stampata, dagli atti dei processi, dai documenti ufficiali del tempo e alla vita quotidiana, quella che spesso sfugge  agli storici ed ha avuto un testimone d’eccezione in Agazio Trombetta e nei suoi numerosi saggi. E accanto agli incontri anche una serie di mostre. Una specificatamente dedicata a De Nava, altre alla ricostruzione e all’immagine della città quale emerge dalle cartoline di prima e di dopo la tragica alba del 28 dicembre 1908 e dalle testimonianze fotografiche; altre dedicate agli eventi, ai fatti, ai protagonisti della vita cittadina. Un progetto complesso e ambizioso che sarà sviluppato nel corso del prossimo anno. Per il giorno esatto del centenario della morte (martedì 27 febbraio 2024) il Circolo Filatelico di Anassilaos richiederà uno speciale annullo filatelico commemorativo e realizzerà una cartolina in omaggio allo Statista.