Calabria e coesione sociale: Metrocity presente a Roccella per la chiusura della “Settimana della Cultura”

Il sindaco facente funzioni Carmelo Versace ed il Consigliere metropolitano Michele Conia hanno preso parte al dibattito promosso dall’Amministrazione comunale, dal comitato feste e dalle associazioni territoriali

“Quando si parla della locride non si può non richiamare al concetto di coesione sociale. Mi riferisco al tema dei diritti, alla sanità, alla mobilità, al lavoro. Oggi questa comunità dimostra di voler invertire una tendenza che dura ormai da decenni. Da parte nostra noi faremo la nostra parte. Purtroppo in questi anni questo territorio è stato oggetto di tagli selvaggi sotto l’aspetto degli investimenti pubblici. Non è facile ma dobbiamo provarci. La coesione sociale è un obiettivo assolutamente imprescindibile per la crescita del territorio. A Roccella ad esempio esiste una comunità che quotidianamente lavora per l’accoglienza delle persone in difficoltà. Mi riferisco ai migranti e agli arrivi delle persone che vengono accolte con tanta dignità, in un contesto solidale di straordinario valore, senza clamori, lontano dai riflettori”. E’ quanto afferma il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria Carmelo Versace prendendo parte al dibattito “Calabria e coesione sociale” tenutosi a Roccella Jonica nell’ambito della “settimana della cultura 2023” a Borgo Carafa.

All’incontro, insieme a Versace, hanno partecipato il sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito, il Sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano Michele Conia, il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ed il sociologo Francesco Rao.

“Coesione sociale significa anzitutto uguaglianza nei diritti – ha poi affermato il Consigliere metropolitano Michele Conia – garantire l’uguaglianza significa applicare in maniera autentica i principi costituzionali sui quali è fondata la nostra Repubblica: quello dell’uguaglianza formale, per il quale ognuno di noi nasce con i medesimi diritti sulla carta, e soprattutto quella sostanziale, con la possibilità, che le istituzioni hanno il dovere di garantire, di mettere tutti i cittadini nelle medesime condizioni, a partire dalle persone svantaggiate che devono essere sostenute ed aiutate. Gli esempi che mi vengono in mente riguardano le mense scolastiche, ma anche lo sport per le persone disabili. Sono temi sui quali le istituzioni devono intervenire, rimuovendo gli ostacoli che generano disuguaglianze e discriminazioni”.

REGGIO – Corso di cinematografia all’Accademia di Belle Arti

L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria arricchisce la propria offerta formativa in perfetta linea con le tendenze del mercato del lavoro, con il corso di Cinematografia.
Il nuovo percorso didattico offrirà agli iscritti una formazione a 360° che gli consentirà di acquisire una conoscenza completa del linguaggio cinematografico e televisivo, che va dalla produzione alla post produzione.
“Il Corso di Cinematografia che si lega a quello di Scenografia già attivo presso l’AbaRc, darà l’opportunità di conoscere a fondo tutte le tecniche legate al cinema, dalla scrittura, alla necessità del racconto attraverso l’uso della luce e dalla macchina da presa sino alla realizzazione di cortometraggi e lungometraggi – spiega il direttore dell’Accademia Piero Sacchetti -. La scelta di voler inserire un nuovo percorso studi è dettata dal fatto che la nostra Regione, soprattutto in quest’ultimo periodo, grazie anche alla Calabria Film Commission, è attenzionata da importanti case cinematografiche che apprezzano non solo le magnifiche risorse del territorio sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico ma anche, il valido patrimonio umano. Da qui, la possibilità per i nostri giovani professionisti di potersi formare sul proprio territorio ed inserirsi preparati al mondo del lavoro”.
Il numero uno della Scuola reggina sa bene che “in questo settore è necessario acquisire una conoscenza completa del linguaggio cinematografico e televisivo” e con questo nuovo percorso accademico “si punterà pure, ad una formazione sul campo pertanto, è stato sviluppato un percorso didattico che confluirà nella collaborazione con gli altri corsi già attivi in Accademia”.
“Anche grazie al corso di cinematografia che si inserisce nella vasta scelta di indirizzi dei corsi ordinamentali di primo e secondo livello, i nostri studenti supportati da un eccellente Corpo docente, potranno realizzare progetti sul territorio locale e nazionale, confrontarsi con le altre realtà del Paese e soddisfare le numerose richieste di un settore in continua evoluzione” – conclude il direttore Sacchetti.

“Menorah Esodo 25”, il docufilm realizzato con tecniche di intelligenza artificiale assistita, protagonista al Terme Luigiane Film Fest

Terminato anche il casting: scelti tutti gli attori

“Menorah Esodo 25”, il docufilm scritto e diretto da Gianfranco Confessore e prodotto da “Visualia- Produzioni Cinematografiche, il cui presidente è Attilio Russo e “Tempi Moderni European Film Association” del presidente Ermanno Reda, con il contributo fondamentale della Calabria Film Commission, è stato protagonista al Terme Luigiane Film Fest. Molto apprezzato il trailer e tantissima curiosità, nella serata finale, intorno all’intelligenza artificiale assistita con cui il regista ha lavorato sul prodotto finale.

“Siamo veramente orgogliosi: il nostro trailer è stato molto apprezzato. Ed è stato interamente realizzato con tecniche di intelligenza artificiale assistita: così la definiamo noi: questo tipo di intelligenza, particolarmente evoluta in termini di modello computazionale, viene utilizzata in ambito filmico e cinematografico non a sostituzione dei tecnici e degli attori, la cui creatività e interpretazione rimane centrale nel nostro film, ma a supporto sia in termini di scenografia sia in termini di concept art, cioè di come viene poi ricreato l’ambiente circostante. Quindi tutte le tecniche di modellazione, animazione e interpretazione rimangono integre nel nostro progetto”, ha avuto modo di spiegare il regista. Nel frattempo sono terminate anche le fasi di casting: è stata scelta Roberta Vitaro per una parte molto interessante di cui non si può, ancora, svelare nulla. Mentre, l’ultimo dei custodi, a protezione di un segreto millenario, Alarico, viene magistralmente interpretato sul set dall’attore Francesco Felicetti. Alcune riprese sono state effettuate nella splendida Torre Normanna a San Marco Argentano (cs), in attesa delle altre scene da realizzare. I costumi sono forniti dai partner dell’associazione “Leg X Fretensis” nella persona del presidente Luigi Caputo. Ed il Makeup cinematografico curato in maniera magistrale dalla Moema Academy di Giada Falcone. Gli abiti della protagonista sono appositamente realizzati dalla fashion designer Anna Virgiglio, mentre i gioielli dal maestro orafo Gerardo Sacco.

Il docufilm è realizzato grazie alla partecipazione della Comunità Ebraica di Roma e dell’Istituto nazionale di Studi Romani. Ed ha l’obiettivo di spiegare le peculiarità della Sacra Lampada, ripercorrendo la sua storia lunga 3000 anni. In particolare le interviste di autorevoli personaggi del mondo ebraico, del mondo dell’arte e della archeologia, ed i due protagonisti della parte filmica (Marina Suma e Adolfo Adamo) ci guidano verso la possibilità storico/archeologica che il sacro oggetto possa essere custodito nel tesoro di Alarico. Si crea così un forte legame tra le città di Gerusalemme, Roma e Cosenza dove si narra che il tesoro possa essere seppellito. Sono previste diverse conferenze stampa di presentazione, anche presso la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica.

Fucilati alla schiena in Calabria come disertori, dopo l’Armistizio annunciato l’8 Settembre 1943

La terra di Calabria, famosa per il bergamotto, per la scuola pitagorica; per aver dato i natali a Gioacchino da Fiore e a Francesco di Paola, e ad altri uomini illustri; e per la fucilazione dei fratelli Bandiera, è pressoché ignorata per un eccidio che non ha uguali in Italia e forse in Europa nell’ambito della guerra, consumato a guerra finita, esordisce così una nota a cura della Libera Università Popolare di Acquappesa, presieduta da Emilio Sciammarella, da un’idea dell’avvocato scrittore Francesco Russo, affidata per la divulgazione al Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi.
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre 1943 – precisa il testo – cinque soldati vennero fucilati alle spalle davanti al cimitero di Acquappesa sul terreno cosentino. Erano tutti calabresi e poco più che trentenni: Michele Burelli e Francesco Trimarchi da Cinquefrondi; Saverio Forgione da Sinopoli, Salvatore Di Giorgio da Cittanova e Francesco Rovere da Polistena. Appartenevano al 16° Battaglione del 141° Reggimento Costiero di Acquappesa. Da qui, la mattina del 5 settembre 1945, assieme ad altri dodici commilitoni, si allontanarono dalla caserma con l’intenzione di fare ritorno alle loro case in seno alle loro famiglie, in paesi distanti un centinaio di chilometri. La loro idea, maturata dopo un attento e sereno esame, prendeva le mosse dalla sorte irreversibile della guerra, con gli angloamericani già sbarcati in Calabria e in marcia incontrastata verso il nord della Penisola. Erano noti gli eventi successivi alla caduta del Regime del 25 luglio, all’arresto di Mussolini e alla nomina a capo del Governo del Generale Pietro Badoglio, in fuga con la famiglia verso zone più sicure assieme al Re. Inoltre l’esercito era allo sbando, senza che fossero state emanate disposizioni circa il comportamento da tenere nei confronti sia dei Tedeschi che delle forze nemiche.
Così stando le cose – va avanti la Libera Università Popolare di Acquappesa, presieduta da Emilio Sciammarella, da un’idea dell’avvocato scrittore Francesco Russo, affidata al Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi – i cinque soldati la mattina del 6 settembre 1943 vennero catturati mentre erano in cammino seguendo la linea ferroviaria e condotti in catene ad Acquappesa.
In tempi normali il loro allontanamento dal reparto sarebbe stato ritenuto diserzione; ma giammai in tre anni di vita militare erano stati nemmeno sfiorati da tale pensiero. Tuttavia anche la decisione di passarli per le armi, per le stesse ragioni consigliava attenta riflessione. L’annuncio, poi, dell’armistizio, avvenuto il pomeriggio dell’8 settembre, imponeva una totale remissione della vicenda o quanto meno un rinvio dell’esecuzione. Ma così non fu; è come se dall’esecuzione dei soldati dipendesse chissà quale contropartita, fu comunque eseguita nelle primissime ore del mattino di giorno 9 settembre. Le cinque bare, si pensi, erano già pronte da due giorni! L’ordine dell’esecuzione capitale fu impartito dal Generale Luigi Chatrian, Comandante della 227à Divisione di Fanteria di stanza a Castrovillari ed eseguita dal Colonnello Ambrogi. Il quale nel predisporre il plotone di esecuzione incluse anche un cugino dei fucilati.
Questo triste e spietato Generale forse alla ricerca di notorietà e sordo a tutte le preghiere pervenutegli da ogni parte di sospendere almeno la fucilazione, nel corso del procedimento cui fu sottoposto, arrivò a scusarsi dicendo che non aveva conosciuto la voce del Generale Badoglio che comunicava l’armistizio! Fu assolto e poi mandato al Parlamento della Repubblica nelle liste della Democrazia Cristiana, a tacere di altri importanti incarichi avuti dal Governo. Così va il mondo. Ma Acquappesa e i paesi vicini in cui il terribile fatto dell’8 settembre viene tramandato di padre in figlio non li ha dimenticati. Il misfatto è divenuto memoria collettiva.
Il Comune di Acquappesa – conclude la nota a cura della Libera Università Popolare di Acquappesa, presieduta da Emilio Sciammarella, da un'idea dell'avvocato scrittore Francesco Russo, affidata per la divulgazione al Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi – con delibera del Consiglio Comunale n. 47 del 2007, ha istituzionalizzato la ricorrenza dell’8 settembre; una stele marmorea è stata eretta nel luogo in cui avvenne la spietata esecuzione. I cinque soldati sono perennemente ricordati in tutte le famiglie, come fossero dei familiari. In occasione dell’ottantesimo anniversario della fucilazione vi saranno solenni celebrazioni.

REGGIO – Mostra d’arte contemporanea dedicata a Luca Alinari

Dal 16 settembre al 21 ottobre 2023 al Castello Aragonese di Reggio Calabria

Il Castello Aragonese di Reggio Calabria dal prossimo 16 settembre e fino al 21 ottobre, ospiterà la mostra “FABULA – Seduce-Affascina-Incanta”, che ripercorre l’iter artistico di Luca Alinari. L’artista fiorentino scomparso nel marzo 2019, pittore, scenografo, intellettuale, è considerato fra i più impegnati e creativi artisti in ambito nazionale ed internazionale.

Tra gli impegni assunti si ricorda la realizzazione del logo dei mondiali di ciclismo nel 2013 e la sua affermazione artistica è testimoniata dall’esposizione di un suo autoritratto all’interno della Galleria degli Uffizi.

La mostra è promossa dal Comune di Reggio Calabria, Settore Cultura e Turismo con l’Assessore Irene Calabrò, nell’ambito del progetto “Azioni pilota per un distretto culturale e turistico della Città di Reggio Calabria”, a valere sulla corrispondente azione del PON METRO React-EU; prodotta dall’Associazione culturale “I Contemporanei” in collaborazione con la Galleria “Arte Oggi” di Reggio Calabria.

L’esposizione si snoderà fra 50 opere scelte fra la prolifica produzione artistica del maestro, in un percorso tra l’onirico e il fantastico, attraverso paesaggi, volti e creature immaginarie, su tele con i colori brillanti tipici della sua arte.

A corredo dell’esposizione sarà disponibile il catalogo, una vera e propria antologia dedicata a Luca Alinari, arricchito dai testi del prof. Francesco Gallo Mazzeo, noto docente, critico e storico dell’arte a livello nazionale.

Il 16 settembre alle 18.30 presso il Castello Aragonese, in occasione dell’inaugurazione della mostra, sarà presente insieme ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle Istituzioni/Autorità cittadine, il critico Francesco Gallo Mazzeo che presiederà l’evento insieme a Marco Pentimalli, gallerista e presidente dell’Associazione culturale “I contemporanei” ed al figlio dell’artista Filippo Alinari.

 

REGGIO – Associazione Anassilaos: incontro e mostra Madonna della Consolazione

In occasione della Festa in onore di Santa Maria  Madre della Consolazione , l’ AIParC -Associazione Italiana Parchi  Culturali, l’Associazione Culturale Anassilaos, l’Associazione Calabria dietro le Quinte e la Biblioteca “Pietro De Nava”, nell’ambito delle manifestazioni programmate dal Comune di Reggio Calabria in onore della Madonna della Consolazione, propongono una iniziativa che si terrà giovedì 7 settembre presso la Villetta De Nava. Alle ore 17,30 sarà inaugurata una Mostra Libraria e Filatelica dedicata alla Beata Vergine Maria nell’arte  figurativa e nella filatelia a cura della stessa Biblioteca De Nava e dell’Associazione Culturale Anassilaos (Circolo Filatelico). Subito dopo, alle ore 18,00 Salvatore Timpano, Presidente  AIParC  e studioso di arte figurativa, terrà una conversazione dedicata a Maria nell’arte con una puntuale analisi della maniera  in cui  l`arte ha raccontato la figura e la  vita di Maria di Nazaret e quali tracce ci sono  pervenute delle prime sue raffigurazioni. L’arte, «bibbia dei poveri», nel tempo ha dato un volto alla  fede del popolo di Dio verso  Maria, raccontando visivamente i diversi episodi della sua  vita e celebrando sul piano figurativo i tanti titoli con cui i credenti  l’hanno invocata e la chiesa l’ha  riconosciuta (Madre di Dio, sempre Vergine, Assunta in Cielo, Immacolata, Madonna del Rosario, Madre della Grazia).  Dal suo immacolato concepimento all’annunciazione, fino alla sua glorificazione tra i santi, alcuni dei più  grandi capolavori ripercorrono e ripresentano la vita di Maria, permettendo di entrare artisticamente nella sua vita  e nel messaggio che essa custodisce. Tele, pale d’altare, affreschi, mosaici aprono uno scorcio attraverso il quale  si intrecciano la profondità dello sguardo di Maria e l’intensità  del tratto e dell’opera degli artisti. Alla manifestazione interverranno   Irene Calabrò, Assessore Cultura Comune Reggio Calabria; Salvatore Timpano, Presidente  AIParC -Associazione  Italiana Parchi  Culturali  Stefano Iorfida, Presidente Ass. Anassilaos;  Daniela Neri, Responsabile Biblioteca De Nava; ; Giuseppe Mazzacuva, Presidente di Calabria dietro le quinte. Da parte sua il Circolo Filatelico dell’Associazione Anassilaos rilancia la proposta, più volte avanzata, dell’emissione di un francobollo da dedicare alla Madonna della Consolazione. Per la circostanza ha  rielaborato un probabile valore bollato celebrativo della Patrona.

 

REGGIO – Grande successo per la mostra “I volti di Aism” nella Galleria di Palazzo San Giorgio

Il plauso agli organizzatori ed ai ragazzi che hanno realizzato il percorso espositivo è giunto dal Consigliere e Presidente della Commissione Salute del Comune di Reggio Calabria Carmelo Romeo

Ha suscitato uno straordinario successo generando l’interesse di migliaia di visitatori la mostra “I volti di Aism” realizzata dalla Sezione Provinciale di Reggio Calabria dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ed allestita presso la Galleria di Palazzo San Giorgio dal 28 agosto fino al 3 settembre.
Il progetto “I volti di Aism” nasce da un’idea dei ragazzi del Servizio Civile Universale anni 2022/2023 e 2023/2024, realizzato con l’intento di rappresentare i volti dei soci, dei volontari, dei caregiver e di tutti coloro che sostengono l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. “La finalità della mostra – spiegano gli organizzatori – è far capire che, oltre la patologia, c’è sempre la persona con i suoi interessi, desideri, progetti, obiettivi”.

Un plauso per la brillante riuscita della manifestazione è giunto dal Consigliere delegato Carmelo Romeo, presidente della Commissione Salute dell’Ente che proprio nei giorni scorsi aveva udito il Direttivo provinciale dell’Associazione. “Un successo davvero straordinario – ha affermato Romeo – che rende merito al lavoro di questi ragazzi che con tanta passione e spirito di servizio hanno realizzato un percorso espositivo di grande interesse, capace di rappresentare al meglio il mondo della solidarietà che ruota attorno all’Aism reggina”

Autori delle fotografie sono stati Alessandra Melina, Chiara Puleio, Elena Sirio, Gaetano Lo Presti Giunta e Filippo Laganà, aiutati e supportati da Elisa Pizzonia, Silvia Piccolo, Giusy Giordano e Concy Valerioti. “Un ideale comune denominatore è individuato nel filo rosso che accomuna tutte le foto, filo che unisce i soggetti fotografati pur mantenendo le peculiarità proprie di ognuno. Lo scopo del progetto – spiegano ancora i ragazzi – è far capire che, oltre la malattia, c’è sempre la persona nella sua interezza al centro, far conoscere il mondo di AISM e tutto ciò che gravita attorno alle persone con Sclerosi Multipla ed alla sezione provinciale presente sul territorio”.

Alla realizzazione della mostra hanno collaborato, per l’allestimento della mostra, lo studio fotografico PosaBi di Bruno Giordano ed il Centro Servizi Volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria.

REGGIO – Accademia di Belle Arti realizza le scenografie dell’opera di Pensabene

AbaRc e Polis Cultura binomio vincente. Applausi e meritato sold out per  “L’amorosa favola di Glauco e Scilla” realizzata nei giorni scorsi, nell’incantevole arena “Neri” di Catona.
Chiude la 38′ edizione del festival Catonateatro con l’opera scritta da Ettore Pensabene, fondatore della “Polis Cultura”, la cui messa in scena ha impegnato l’associazione Polis e l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
“Da circa un anno, l’Accademia ha siglato un protocollo d’intesa con la rinomata associazione culturale che opera da tantissimi anni sul territorio, per creare interessanti collaborazioni e realizzare attività artistiche – spiega il direttore Piero Sacchetti -. Dopo vari incontri con il direttore artistico Walter Manfrè e il patron Lillo Chilà, siamo giunti alla definizione delle scenografie della tragica storia d’amore di Glauco e Scilla. Un lavoro certosino che vanta la collaborazione di professionisti della Scuola e talentuosi  studenti davvero bravi a realizzare un impianto scenico che cela un lavoro difficile ma ben organizzato e pensato, frutto dell’ingegno e della coordinazione di diverse persone”.
Il progetto delle scenografie è stato curato dal professore Marco Perrella e realizzate da un gruppo di studenti coordinati dal professore Giovanni Raja, docente di Scenografia dell’AbaRc, con la collaborazione dei professori Massimo Monorchio, Francesco Scialò, Vincenzo Molinari, Roberta Cuzzola, Saverio Manuardi, Davide Scialò e Pierfilippo Bucca che hanno curato la realizzazione degli oggetti di scena.
“Il teatro è una delle forme d’arte più antiche e rispettabili che siano state tramandate fino ad oggi e con questa magnifica opera, l’Accademia e la Polis Cultura hanno dimostrato che, se lo si vuole, anche in questa terra si possono creare eventi straordinari ed indimenticabili” – conclude Sacchetti.

REGGIO – Al R. Polimeni “Vibrazioni di colori” Personale di Alberta Dito

In una serata di mezz’estate il Circolo Tennis R. Polimeni è all’improvviso scosso da “Vibrazioni” intense che nascono dai colori dei dipinti che irradiano lo spazio come lampi di luce trasmettendo le emozioni di Alberta Dito tramite questa sua personale.

L’evento è stato fortemente voluto dal Presidente, avv. Ezio Privitera, del Circolo Tennis R. Polimeni che ha voluto significare ancora una volta l’impegno del circolo a sostegno della cultura che rappresenta il volano dell’evoluzione dell’uomo, offrendo ai soci ed alla città l’occasione di ammirare la vena artistica della giovane artista reggina, Alberta Dito, che con entusiasmo ha accolto l’invito  anche perché la “Personale” Le permetteva di festeggiare il felice coronamento del suo percorso di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria con il conseguimento, nei giorni scorsi, della Laurea Magistrale in Pittura.

Al vernissage della mostra dal titolo “Vibrazioni di Colori” svoltosi il 25 agosto u.s. ha presenziato un numeroso pubblico ed è stato impreziosito da personaggi della cultura e della società con i loro interventi, moderati da Francesco Miroddi, curatore della mostra.

Il Consigliere del circolo Domenico Catanzaro ha ringraziato tutti gli ospiti della loro presenza e ha voluto ricordare che Alberta Dito è socia del circolo ma principalmente che esiste un forte legame di amicizia raccontando alcuni aneddoti dell’artista e l’ha omaggiata con una composizione floreale.

Successivamente sono intervenuti l’Assessore alla Cultura, avv. Irene Calabrò, che ha ribadito le già note capacità artistiche di Alberta ed ha concluso che dialogando con Alberta ha capito che la cultura non ha confini se non nella nostra mente.

Giuseppina De Marco, storico dell’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, ha voluto mettere in evidenza le capacità artistiche di Alberta che ha la dote si saper interpretare in un modo altamente personale i soggetti che dipinge sulle tele trasferendo il suo mondo, semplice esteriormente ma assolutamente profondo nella sua dimensione intima e spirituale, ma ne ha anche sottolineato la sua grande capacità relazionale.

La grande capacità di ricerca e l’attitudine di Alberta ad utilizzare le tecniche coloristiche e la mescolanza dei colori sono state evidenziate da Valentina Minniti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

Antonino Santisi, presidente dell’associazione “Il Salotto dei Poeti”, aldilà della valenza artistica di Alberta l’importanza delle sue attività nel circuito culturale reggino.

Ammirando le opere di Alberta Dito si percepisce il Suo mondo privo di sovrastrutture complesse ma è fatto di semplici emozioni che l’artista, ma anche la donna, trasferisce all’osservatore con i suoi dipinti, che nascono d’impulso dalla sua anima che guida la sua mano.

Si rimane ammirati dalla forza dei colori che segnano sulle tele montagne, mare, panorami ed altre immagini che trasmettono emozioni e sentimenti forti ed esplosivi.

Il critico Francesco Miroddi, durante lo svolgimento della mostra, ha dichiarato che l’Artista cerca di trasferire la necessità di dover rispettare la natura ammirandone la bellezza e la maestosità e che

“affrontare un viaggio tra le opere di Alberta per scoprire il suo cuore è un atto dovuto a noi stessi”.

Nei dipinti di Alberta Dito si ha una visione in cui si vede forse l’invisibile attraverso il visibile e viceversa e l’artista è supportata dalla sua pennellata libera, indefinita nel tratto e piena di incisività.

Alberta dice di sé “La mia è una sfida continua, la pittura nasce dall’anima e la pennellata vuole essere libera da ogni condizionamento razionale: dipingo con il cuore ed il pennello è il mio mezzo espressivo. Con le mie pennellate ed i miei colori voglio trasmettere le emozioni forti e travolgenti che sono la vera essenza della vita e…….vi aspetto alla prossima mostra per trascorrere insieme altri momenti gioiosi”

Oreste Mario Dito

REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: “Domenico Bucarelli costumista di Amedeo Nazzari nel film il “Brigante di Tacca del Lupo”

Con l’incontro sul tema “Domenico Bucarelli costumista di Amedeo Nazzari nel film il “Brigante di Tacca del Lupo”/Storia di briganti di cinema e di costume”  che si terrà giovedì 31 agosto alle ore 18,00 presso la Biblioteca “Pietro De Nava” promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca De Nava nell’ambito delle manifestazioni estive organizzate dal Comune, l’Associazione Culturale Anassilaos avvia due filoni di ricerca che saranno sviluppati nel corso dei prossimi mesi e anni. Il primo riguarda il cinema e la città di Reggio Calabria come spazio/luogo/sfondo di film qui       girati; il secondo, forse più nuovo e promettente, foriero di sviluppi, riguarda il progetto di cui parlerà Claudio Sergi, responsabile design di Anassilaos, su sartoria e moda reggina nel Novecento che sarà a breve anche oggetto di una mostra presso la Villetta De Nava di vestiti d’epoca. Una ricerca attenta e puntuale sul ricco e vasto mondo della moda reggina, degli uomini e soprattutto delle donne che ne sono state nel corso del tempo le protagoniste (sarte, modiste). Uno studio tanto più importante se soltanto si pensa che in questa realtà si è formato un genio della moda come Gianni Versace. Non molti sanno che  Il brigante di Tacca del Lupo,  diretto  nel 1952 da Pietro Germi con Amedeo Nazzari e Cosetta Greco, pur ambientato a Melfi, in Basilicata, è stato girato a Roma e Reggio Calabria  ed ebbe anche tra i protagonisti  il reggino Vincenzo Musolino, morto ad appena trentanove anni, che fu il protagonista del film “Due soldi di speranza” di  Renato Castellani (Palma d’oro a Cannes nel 1952) e venne diretto più tardi da registi quali De Sica, Comencini e, appunto Pietro Germi, oltre ad essere stato anche regista e produttore di film western. Il film di Germi che ebbe come costumista Domenico Bucarelli si inserisce nella rivisitazione del processo storico che portò all’Unità d’Italia e a quel complesso fenomeno del brigantaggio, stroncato con estrema durezza dal governo anche in virtù della severissima Legge Pica, nel quale confluivano il legittimismo fomentato dai Borbone, il ribellismo che spesso ha caratterizzato il Mezzogiorno d’Italia, forme di delinquenza comune ammantata di pretesti politici e sociali, e autentiche istanze popolari di giustizia sociale viste le terribili condizioni in cui versavano i contadini e la plebe delle grandi città (Napoli e Palermo). Dopo i saluti istituzionali Antonella Postorino, Responsabile del Centro Studi Anassilaos per la Cultura dell’Architettura e del Paesaggio converserà con Francesco Bucarelli, figlio di Domenico, sulla esperienza del padre, sul rapporto con Nazzari e sulle sartorie reggine. Un breve contributo sul brigantaggio e il contesto storico nel quale si inserisce la pellicola di Germi sarà invece offerto da Fabio Arichetta.