Si conclude con una riflessione su quella Spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi che con la conquista del Regno delle Due Sicilie diede un contributo fondamentale all’Unità dell’Italia, quella Unità che da più parti si tenta di picconare nel nome di una pretesa autonomia, il ciclo di incontri che l’Associazione Anassilaos e la Biblioteca hanno promosso nei mesi di maggio e giugno presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava che lo statista Giuseppe De Nava volle donare alla Città di Reggio Calabria perché divenisse una Biblioteca. Non a caso dunque “La Spedizione dei Mille. Rivoluzione, guerra e nazione a Reggio, in Calabria e nel Mezzogiorno” sarà il tema dell’incontro promosso congiuntamente dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla Biblioteca Pietro de Nava che si terrà giovedì 27 giugno alle ore 17,00 presso la sala Giuffrè della stessa Biblioteca. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Reggio Calabria, dal Dipartimento di Studi Umanistici della Università di Salerno, dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria, dall’ Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, dall’AIParc. All’ incontro, condotto e moderato da Stefano Iorfida, Presidente Associazione Anassilaos, interverranno il Dott. Fabio Arichetta, Deputato Storia Patria per la Calabria e Responsabile Centro Studi Anassilaos “R. Romeo” e il Prof. Carmine Pinto, Ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno nonché Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici della Università di Salerno. Alla manifestazione porteranno i saluti la Dott.ssa Daniela Neri, Responsabile Biblioteca De Nava; il Prof. Giuseppe Caridi, Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e per l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano i Presidenti dei Comitati Provinciali di Reggio Calabria: Dott. Vincenzo De Angelis; di Messina: Prof. Salvatore Bottari ; di Cosenza: Prof. Giuseppe Ferraro; di Catanzaro: Prof.ssa Rosella Folino Gallo; di Crotone: Dott. Christian Palmieri; di Vibo Valentia: Prof. Nicola D’Agostino ed infine il Dott. Salvatore Timpano, Presidente Nazionale AIParC. Il pubblico presente potrà nella circostanza ammirare anche una piccola esposizione di stampe e documenti della collezione di Giuseppe Diaco.
Taurianova Capitale Italiana del Libro avanti con iniziative che rendono omaggio alla città: prosegue “Taurianova Legge”, e la Calabria tutta si allinea al nuovo corso culturale
Dal mito di Prometeo per raccontare l’ambiguità di un territorio, al significato delle parole, come “rivolta”, per spiegare il senso di un progetto che vede la Calabria rappresentata nel mondo attraverso la promozione del libro. Giorni intensi in cui Taurianova, nascente Capitale italiana del libro, si sta presentando alla Calabria, attraverso incontri da cui nascono riflessioni, contaminazioni e partecipazione attiva.
Da Cassano all’Ionio dove il Sindaco Rocco Biasi, insieme l’assessore alla cultura e direttore artistico di Taurianova Capitale del Libro Maria Fedele, hanno ricevuto il 38° Premio Troccoli Magna Grecia dalla Regione Calabria proprio per il lavoro portato avanti nella promozione del libro, a Catanzaro, il capoluogo di Regione che ha visto la Capitale del Libro ospite della XXI Fiera Gutenberg – il visionario progetto fondato da Armando Vitale che coinvolge attivamente le scuole e i giovani -, alla partecipazione di iniziative come la donazione di libri e l’incontro con i giovani della Comunità Minorile Ministeriale di Catanzaro, un importante progetto portato avanti da Calabria Condivisa.
«L’intera comunità si sta mobilitando per raggiungere un obiettivo comune: fare di Taurianova un punto di riferimento per il sud Italia – ha commentato l’assessore Maria Fedele – per far sì che questo riconoscimento possa avere ricadute concrete sul nostro territorio. E siamo molto orgogliosi del fatto che questo stia già accadendo, in primis attraverso la biblioteca che ha ripreso vita, ma anche attraverso diversi progetti della quale la città è orgogliosa, come l’inaugurazione, pochi giorni fa, del Borgo Sociale per i migranti, e la donazione di libri alla comunità minorile di Catanzaro. Una lunga serie di iniziative che lavorano in più direzioni, ma che si fondano sulla volontà di promuovere l’integrazione, l’uguaglianza sociale, e la cooperazione attiva tra i territori».
Dato il via all’anno di Capitale del Libro il 16 maggio con il convegno sul “Contrasto alla povertà educativa”, la prima parte della programmazione di “Taurianova Legge” vede accendersi un ricco cartellone di eventi, fatto di presentazioni di libri, mostre artistiche e convegni, ospitando non solo autori locali, emergenti e piccoli editori, ma anche importanti personaggi del panorama nazionale, oltre che scrittori e studiosi calabresi che hanno valorizzato il patrimonio culturale della Calabria, come quello linguistico e antropologico, raccontandone al tempo stesso le pagine più difficili della sua storia recente.
Al centro degli incontri, tematiche fortemente attuali in grado di aprire riflessioni su numerosi interrogativi contemporanei: dai conflitti armati – questione affrontata nel libro “Il resto è silenzio” di Chiara Ingrao, presentato in apertura della rassegna – all’impatto delle nuove infrastrutture sulla società e sull’ambiente, protagonista del nuovo romanzo del Premio Campiello Carmine Abate, “Un paese felice” (Mondadori, 2023).
“Un paese felice” racconta la vicenda di Eranova, un piccolo centro nato sul finire dell’Ottocento nei pressi di Gioia Tauro, e che poco meno di un secolo dopo, venne raso al suolo, espropriando gli abitanti e sradicando oltre 700 mila alberi tra ulivi secolari, agrumeti, pini ed eucalipti, per far spazio ad un centro siderurgico mai costruito, dove oggi sorge invece l’attuale Porto. Intrecciando verità storica e finzione narrativa, il romanzo ripercorre alcuni degli anni più difficili per il territorio reggino, tra emergenze politiche e sociali e la costante presenza della ‘ndrangheta, sempre pronta a mettere le mani sul denaro pubblico. A dialogare con l’autore, Fabio Cuzzola, storico che proprio ai moti reggini degli anni ’70 ha dedicato testi e ricerca.
«Quella di Eranova è una storia sconosciuta, per certi versi anche rimossa – ha spiegato Carmine Abate -. della quale neanche io sapevo nulla. Un giorno mi trovavo nella tendopoli di San Ferdinando per scrivere un altro libro sulla migrazione e un signore, cogliendo lo sgomento nel mio sguardo, mi disse “qui prima c’era un paradiso profumato, un paese con un nome bellissimo”, indicando un posto lontano verso il porto di Gioia Tauro. Quando ho sentito questo nome, Eranova, ho capito che al suo interno c’era un’utopia e ho voluto saperne di più. Nei miei libri racconto sempre due aspetti della Calabria, la bellezza e le ferite. La Calabria, anzi, le Calabrie, sono una terra complessa, piena di problemi, ma anche di tante ricchezze che è importante vengano messe in luce».
Tra gli incontri da non perdere, domenica 26 maggio, la presentazione del libro “1923-2023 Agnelli Juventus. La famiglia del secolo” (Reverdito, 2022), di Italo Cucci, Salvatore Giglio, e Nicola Calzaretta, con le prefazioni di Alessandro Del Piero e Fabio Capello. Presente all’evento proprio Italo Cucci, il noto giornalista sportivo che dialogherà con lo scrittore Vincenzo Furfaro.
Proseguono anche gli appuntamenti fuori regione: domenica 26 l’assessore Maria Fedele sarà inoltre a Cuorgnè (TO), per la cerimonia di premiazione del 7° Concorso Internazionale “Amilcare Solferini”, ideato con l’intento di ricordare l’autore torinese e dare voce alle composizioni letterarie di autori locali.
A Taurianova Capitale Italiana del Libro anche riflessioni su giornalismo, deontologia ed evoluzione del settore editoriale alla luce delle innovazioni tecnologiche. Il 31 maggio Antonio Padellaro, una delle grandi firme del giornalismo italiano, presenta “Solo la verità lo giuro” (Piemme, 2024). Pur riconoscendo che “sangue e merda”, in una celeberrima definizione di Rino Formica, potere, politica e interessi degli editori abbiano da sempre condizionato la professione giornalistica, l’autore racconta i meccanismi che governano la notizia e i retroscena che spesso l’accompagnano. L’incontro è parte della programmazione di Villaggio Sud Agrifest – Festival della Cooperazione, evento gemellato con Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024. Modera il giornalista e scrittore Marco Lupis.
Sempre il 31 maggio, in programma anche la presentazione del nuovo libro del giornalista e conduttore televisivo Paolo Del Debbio “In nome della libertà” (Piemme, 2024), che analizza i valori che hanno determinato la discesa in campo e, successivamente, la lunga stagione berlusconiana, segnando in modo così deciso, comunque la si pensi, il passato recente, il presente e il futuro della politica italiana. Dialoga con l’autore il giornalista Michel Dessi.
REGGIO – Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024 è realtà: presentato il programma “Un promettente laboratorio di welfare culturale”
«Nel cuore della piana di Gioia Tauro, luogo di bellezze e contraddizioni, l’entusiasmo intellettuale di Taurianova ha costruito una promessa di rinascita e di riscatto».
Queste le parole del Presidente del Cepell Adriano Monti-Buzzetti che hanno aperto ieri sera a Villa Zerbi la presentazione alla stampa di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, riconoscimento fortemente voluto dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Alla conferenza inaugurale erano presenti: il Presidente della Commissione del Ministero della Cultura Pierfranco Bruni, membro della Commissione del Ministero della Cultura; Giusi Princi, Vicepresidente della Regione Calabria; Carmelo Versace, Vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria; Rocco Biasi, Sindaco di Taurianova; Maria Fedele, Assessore alla Cultura di Taurianova, nonché Direttore artistico di “Taurianova Capitale del Libro” e, infine, il Maestro Cesare Berlingeri, la cui opera artistica ha ispirato e accompagna le grafiche e il logo della Capitale Italiana del Libro 2024.
Un momento importante per raccontare nei dettagli l’attuazione del progetto premiato dal Cepell. Moderata dal giornalista e condirettore artistico di “Taurianova Capitale del Libro” Piero Muscari, la presentazione ha visto l’intervento in video-collegamento del presidente del Cepell Adriano Monti-Buzzetti, il quale ha aggiunto: «Le sue antiche memorie greche, osche, bizantine e normanne, così come il ricordo più prossimo di concittadini eminenti quali il latinista Francesco Sofia Alessio e il filosofo Antonio Renda, costituiscono l’ideale retaggio storico che alimenta il fervore creativo di municipalità, associazioni e privati in un promettente laboratorio di welfare culturale. Taurianova, Capitale del Libro 2024, è l’idea luminosa in cui tutti vogliamo credere: una scommessa sulla capacità della cultura di cambiare in meglio i luoghi, le persone che le abitano, le loro idee».
Dal canto suo il Sindaco di Taurianova, Rocco Biasi ha affermato: «Vogliamo riscattare il passato, per tracciare insieme una via verso il futuro affidandoci al potere della “Cultura”, l’unico in grado di elevarci. Tutte le comunità locali saranno coinvolte perché il riconoscimento va a loro, va a tutti coloro che tengono alla città e alla nostra regione e ai valori fondanti di un territorio dalla storia millenaria».
Questo lo spirito e l’orgogliosa ambizione di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, piccolo centro del sud della Calabria che conta 15 mila abitanti, come ha rammentato con passione, durante la presentazione, il sindaco della cittadina calabrese, Rocco Biasi.
Riconoscimento che inorgoglisce la comunità taurianovese decisa a superare e andare oltre le zone grigie che hanno afflitto per troppo tempo i valori della legalità e che porrà all’attenzione di tutta l’Italia una piccola realtà che intende dimostrare le proprie inesauribili capacità.
«Taurianova Capitale del Libro d’Italia è un traguardo ma anche l’inizio di un progetto ambizioso ideato e portato avanti in questi ultimi anni – ha dichiarato l’assessore Maria Fedele -. Riaprire la biblioteca comunale, coinvolgere i territori partendo dal Patto per la Lettura, dal mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Vogliamo alimentare, attraverso la lettura – e dunque la Cultura – un senso di appartenenza condiviso, per fare della Calabria, e di tutte le sue splendide città e borghi, una destinazione culturale unica attivando la condivisione dei saperi e del patrimonio storico-letterario, e sfruttando in maniera utile la tecnologia che ci permetterà di digitalizzare archivi e biblioteche».
Il senso degli interventi è che i libri, la lettura, la cultura, sono alla base della crescita di una comunità; favoriscono la consapevolezza dei singoli, dispiegano le ali della libertà e della democrazia, inducono al pensiero, alla riflessione.
Il progetto
“La Città della Cultura” si propone di coinvolgere e sensibilizzare la comunità locale sui temi della lettura e dell’approfondimento culturale, restituendo vita alla biblioteca comunale e al suo ricchissimo patrimonio – oltre 20mila volumi -. Cuore del progetto è infatti la riapertura della biblioteca comunale “Antonio Renda” per far sì che diventi un attrattivo polo culturale nonché volano di crescita per l’intera comunità.
L’obiettivo è offrire al territorio la possibilità di godere di una nuova offerta culturale, a partire da alcune manifestazioni storicizzate, come Taurianova Legge e Taurianoir, proseguendo con un ricco cartellone che trasformerà Taurianova in un crocevia di idee, visioni e contaminazioni tra linguaggi artistici diversi, anche grazie al gemellaggio con tre eventi negli anni hanno contribuito a promuovere l’immagine della città: l’Infiorata, il Concorso Internazionale dei Madonnari e Villaggio Sud Agrifest.
Particolare attenzione sarà rivolta ai soggetti fragili, ai giovani, agli istituti scolastici e alle agenzie educative in generale, per contrastare il fenomeno della povertà educativa che troppo spesso è la piaga di alcune aree del Sud. Il progetto ha come fine l’accesso inclusivo alla cultura e all’istruzione.
Un progetto che si sviluppa anche su altri fronti:
Il Patto Locale per la Lettura
Un’azione che il Comune di Taurianova aveva promosso già nel 2018 con la sottoscrizione del Patto Locale per la Lettura, poi estesa nel 2023, e che oggi conta ben 35 firmatari tra enti pubblici e privati, associazioni culturali, istituzioni scolastiche e altre realtà del territorio, per diffondere e valorizzare la lettura come risorsa strategica su cui investire e come valore sociale da sostenere.
Il Borgo Culturale Diffuso
Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024 è inoltre promotore e capofila di una nuova iniziativa che vuole essere modello innovativo di sviluppo sostenibile e inclusivo per l’intera Calabria: l’istituzione di un “Borgo Culturale Diffuso”, una rete collaborativa tra comuni calabresi per promuovere la cultura e stimolare l’economia locale. L’intento di questo network è rendere la Calabria un palcoscenico culturale vivo, capace di raccontarsi attraverso la storia, l’arte e le proprie tradizioni, trasformando ogni borgo in una tappa di un viaggio culturale immersivo.
Libri come ali: il logo di Taurianova Capitale del Libro 2024
Il logo di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, ideato dallo studio grafico Giovanni Audino, parte dall’antica simbologia della Fenice per raccontare visivamente il cuore del progetto. La Fenice è uno dei simboli posti all’interno dello stendardo del comune di Taurianova ed è simbolicamente legata alla rinascita, alla rigenerazione, alla rivincita.
REGGIO – Associazione culturale Anassialos: “Interdittive antimafia tra dogmatismo e prassi: analisi della struttura di un istituto“
Promosso congiuntamente da Confindustria Reggio Calabria e dall’Associazione culturale Anassilaos si terrà venerdì 3 maggio con inizio alle ore 17,00 presso il Salone Convegni dell’Associazione degli Industriali di Reggio un incontro di studio su un tema di scottante attualità e di sicuro impatto sociale il cui titolo “Interdittive antimafia tra dogmatismo e prassi: analisi della struttura di un istituto “… che forse un senso non ce l’ha …” appare certamente emblematico di una situazione giuridica ed economica gravida di riflessi di pubblico interesse di non poco momento. La complessità degli oggetti di discussione ha indotto le associazioni organizzatrici dell’evento alla scelta di due relatori di grande esperienza e cultura giuridica nonché di profonda conoscenza del funzionamento delle Amministrazioni: il Prof. Avv. Luciano Maria Delfino, Componente del Comitato Scientifico di Filodiritto. Direttore Scientifico dei Convegni, dei Master e dei Seminari giuridico-economici dell’Associazione culturale Anassilaos, e il dr. Francesco Musolino, già Prefetto della Repubblica e Consigliere della Corte dei Conti, che interverranno su tematiche di enorme impatto e rilievo ermeneutico e gestionale. I livelli di approfondimento e la novità delle argomentazioni costituiscono il sale, il cuore di un serio dibattito nella materia in esame. La lettura che i due studiosi daranno agli argomenti in trattazione rappresentano un qualcosa di nuovo nel piuttosto grigio panorama ermeneutico in essere. Infatti, entrambi gli illustri relatori auspicano un incisivo mutamento di rotta, anche legislativo, che si ponga quale momento trainante per permettere di giungere ad un copernicano rinnovamento di sistema che consenta finalmente di riconoscere e di rendere in termini concreti ed effettuali la prospettiva del bene comune. L’incontro sarà aperto dai saluti dell’ Ing. Domenico Vecchio, Presidente Confindustria di Reggio Calabria e dal Dott. Stefano Iorfida, Presidente Associazione Culturale Anassilaos di Reggio Calabria
REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: omaggio a Francesco Petrarca
Con una conversazione della Prof.ssa Francesca Neri, inserita nel ciclo la “percezione dell’Antico” , giovedì 2 maggio alle ore 17,00 presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava, l’Associazione Culturale Anassilaos e la Biblioteca De Nava, con il patrocinio del Comune, renderanno omaggio a Francesco Petrarca (1304-1374) nel 650° anniversario della morte del poeta che, insieme a Dante e Boccaccio, costituisce la triade dei grandi della letteratura italiana del Trecento. Un anniversario questo finora passato quasi sotto silenzio anche se ci troviamo dinanzi ad un artista il cui stile e i cui temi, prevalentemente amorosi, il cosiddetto “petrarchismo”, hanno costituito un modello imprescindibile per tutti i poeti lirici e d’amore fino al Cinquecento mentre nell’Ottocento, nella fase del Risorgimento, in lui è stato evidenziato il poeta patriottico, quello della canzone All’Italia con i celebri versi “vertú contra furore prenderà l’arme, et fia ’l combatter corto:ché l’antiquo valore ne gli italici cor’ non è anchor morto” che Il Machiavelli inserirà a conclusione del suo “Principe”. Petrarca inoltre ha contribuito, insieme al Boccaccio, in maniera sostanziale, alla riscoperta di quell’Antichità e di quegli autori latini e greci quasi “sepolti” nei monasteri d’Europa, la cui riscoperta e conoscenza, di là a qualche anno, aprirà la via all’Umanesimo e alla Rinascenza. Non a torto dunque gli studiosi hanno parlato, nel caso dell’Aretino, di preumanesimo, una attitudine verso il mondo antico al quale hanno dato un contributo fondamentale, giova ricordarlo sempre, due calabresi di origine reggina, Barlaam e Leonzio Pilato. Il primo, nativo di Seminara, fu monaco basiliano e trascorse una parte della sua vita presso la corte dell’imperatore bizantino Andronico, di cui fu poi ambasciatore presso il papa Benedetto XII (1334-1342) ad Avignone nel 1339 nel tentativo di unificazione della chiesa cattolica e di quella ortodossa dopo lo scisma del 1054. Nella sede del papato Barlaam, morto poi nel 1347 da Vescovo di Gerace, conobbe Petrarca che lo ebbe a maestro come egli stesso scrive in un passo dell’opera “De suis ipsius et multorum ignorantia” : “Molti dei suoi scritti (di Platone) li vidi li ho visti io con questi occhi specialmente in casa del calabrese Barlaam, prototipo moderno di sapienza greca. Fu lui che cominciò ad insegnarmi il greco quando ancora non sapevo il latino e forse sarebbe riuscito a farmelo imparare, se la morte invidiosa non me lo avesse strappato e non avesse stroncato una nobile iniziativa…” L’altro, forse allievo di Barlaam, conobbe il Petrarca a Padova nell’inverno del 1358-1359 e il poeta gli chiese una prima parziale traduzione dell’Iliade. Il successivo e importante ruolo giocato dal Pilato a Firenze nella diffusione della lingua e letteratura greca, grazie al Boccaccio, rientra nella grande storia dell’Umanesimo italiano alla cui nascita contribuirono dunque due Reggini. A introdurre l’incontro, dopo il saluto della responsabile della Biblioteca Daniela Neri, sarà la responsabile Poesia di Anassilaos Pina De Felice mentre Daniela Scuncia curerà la lettura dei versi di Petrarca.
REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: “Premio Rhegion-Rosetta Neto”
A partire da quest’anno (36^ edizione) una sezione del Premio Anassilaos, quella Rhegion riservata a giovani studiosi e ricercatori, sarà intitolata alla Prof.ssa Rosetta Neto recentemente scomparsa e diverrà “Premio Rhegion-Rosetta Neto”. Lo ha comunicato il Presidente dell’Associazione Culturale Anassilaos Stefano Iorfida in occasione dell’incontro promosso presso il MArRC con la partecipazione della Prof.ssa Elena Santagati, docente di Storia Greca presso l’Università di Messina, e il Prof. Luigi Maria Caliò, docente di archeologia classica presso l’Università di Catania, entrambi componenti del Comitato Scientifico del Premio. Lo dobbiamo – ha affermato Stefano Iorfida – ad un’amica alla quale siamo stati accomunati da una comune passione per l’Antichità; alla studiosa che, insieme al prof. Carmelo Restifo, ha realizzato una grammatica della lingua greca antica nuova e improntata ai più moderni criteri di apprendimento rispetto alle venerande e ormai vetuste grammatiche (Rocci e Bignami) sulle quali generazioni di studenti del passato hanno consumato il fisico e la mente; lo dobbiamo alla docente che dal Vallauri al Liceo Classico Campanella ha educato migliaia di giovani ai valori più autentici sui quali si fonda una Comunità. Nel suo nome vogliamo inoltre rendere omaggio alla Scuola Reggina, a quei professori che hanno accompagnato la nostra vita di studenti negli Istituti e Licei di ogni ordine e grado e che hanno lasciato in noi un indelebile ricordo e a quei docenti e insieme studiosi, alcuni dei quali tuttora viventi, che hanno trasmesso a tante generazioni di allievi un patrimonio di pensiero e di cultura che ci viene dal mondo antico greco-latino, poi rielaborato dal Cristianesimo, che costituisce il fondamento e l’humus della cultura europea e di quello che chiamiamo oggi, in tempi di quasi rinnovata barbarie, Occidente con i suoi valori e concetti di democrazia, libertà, cittadinanza, progresso. Basti pensare allo stesso Carmelo Restifo, a Franco Mosino, a Ugo Martino, a Domenico Ficarra, a Paolo Costabile per citarne solo alcuni, e a tanti altri. Un premio nato a Reggio Calabria non può che partire da queste solide radici per crescere in Italia e in Europa.
REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: due eventi significativi caratterizzano la settimana
Due significativi eventi caratterizzano per l’Associazione Culturale Anassilaos la settimana. Mercoledì 17 aprile 2024 alle ore 17,00 presso la Sala Conferenze del MAaRC si terrà il secondo degli incontri promossi congiuntamente dal Museo Archeologico di Reggio Calabria e dal Sodalizio reggino. “Mura divine. Modelli insediativi e mobilità nel Mediterraneo nella dark age” è il tema della conferenza della Prof.ssa Elena Santagati, Associato di Storia Greca presso Università di Messina, e del Prof. Luigi Maria Caliò, Associato di Archeologia Classica presso Università di Catania. A condurre e moderare l’incontro il Dott. Fabio Arichetta, Coordinatore degli incontri “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità nel cui ciclo si inserisce la manifestazione. Al centro della riflessione degli studiosi quel periodo della storia greca compresa tra il 1200 e l’800 a.C. che si apre con il crollo della Civiltà Micenea, forse a causa dell’arrivo dei Dori, e si prolunga fino ad Omero e alla nascita delle Poleis. Tale periodo viene definito dagli storici dark age (età oscura) ma anche Medioevo Ellenico. Seppure le ragioni del crollo della civiltà micenea risultino ancora oscure e siano tuttora oggetto di vivace dibattito tra gli storici, è indubbio che intorno al XII secolo a.C.si avverte una profonda rottura con il passato e l’ emergere di una società diversa, non più organizzata intorno al Palazzo del sovrano, caratterizzata da ristagno economico, sociale e culturale. Come peraltro avverrà in Occidente nel passaggio dal Medioevo all’Umanesimo, è evidente che il concetto di decadenza legato all’idea di una età oscura vuole definire soltanto un momento di passaggio e transizione da una età all’altra. Non a caso alla fine di tale età buia troviamo Omero, l’Iliade e l’Odissea, la nascita delle Città Stato (poleis) e il fiorire rigoglioso qualche secolo dopo della civiltà greca. Di più stringente attualità, non fosse altro per le vicende internazionali che investono l’Oriente europeo e l’Armenia, l’omaggio al grande poeta armeno Yeghishe Charents (1897-1937) che si terrà giovedì 18 aprile 2024 alle ore 16,45 presso la Sala Giuffre’ della Biblioteca Pietro De Nava promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la stessa Biblioteca, con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria e dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia e l’adesione dell’Associazione Xenia Book Fair e della Comunità Armena di Calabria. L’occasione per un tale incontro la pubblicazione, con testo originale e traduzione a cura della Leonida Edizioni, dell’opera poetica di Charents che può essere considerato come una delle più grandi voci poetiche del Novecento. Egli ha vissuto le immani tragedie del 20^ secolo a partire proprio dal Metz Yeghérn—il Grande Male, l’orribile genocidio del popolo armeno. Fu rivoluzionario e bolscevico e combatté nell’Armata Rossa contribuendo ad instaurare in Armenia il regime comunista per accorgersi dopo che quella utopia si era trasformata nella oppressione dello stesso popolo armeno, la cui libertà e autodeterminazione, la cui religione e cultura, la cui arte e lingua venivano ancora una volta – dopo l’oppressione ottomana – conculcate da un regime dispotico. Divenne così un oppositore tenace, pronto a battersi per il proprio popolo con le uniche armi di cui può disporre un poeta: la penna e l’ingegno. Il 26 luglio del 1937 venne arrestato e morì nel gulag di Stalin in circostanze tuttora oscure. All’incontro interverranno il dott. Stefano Iorfida (Presidente Associazione Anassilaos), la Dott.ssa Daniela Neri (Responsabile Biblioteca P. De Nava), il Dott. Domenico Pòlito (Editore Leonida Edizioni), il Prof. Giorgio Piras (Università di Roma La Sapienza) e il Prof. Alfonso Pompella (Università degli Studi di Pisa). Nel corso della manifestazione alla Leonida Edizioni, nel 20° anniversario della Fondazione, sarà consegnato il Premio Anassilaos Cultura 2024.
REGGIO – Associazione culturale Anassilaos: “Lenia quaerit Amor”
“Carmina mansuetus lenia quaerit amor …” (amore mansueto ricerca dolci carmi). Così afferma e scrive il poeta latino Properzio per il quale “Plus in amore valet Mimnermi versus Homero” (vale più in amore un verso di Mimnermo che Omero), i cui versi “Lenia quaerit Amor” costituiscono il tema conduttore dell’incontro promosso congiuntamente dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla Biblioteca Pietro de Nava che si terrà giovedì 11 aprile alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della stessa Biblioteca. Al centro dell’iniziativa, condotta dal Prof. Amos Martino, docente presso il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” nonché Responsabile del Centro Studi Anassilaos Glauco di Reggio per la cultura letteraria greca e latina, la lettura dei poeti elegiaci latini con gli studenti del Laboratorio teatrale dello stesso Liceo diretto dai professori Carmelo Cutrupi e Carmela Lucisano. Si tratta di poeti (Cornelio Gallo, Tibullo, Properzio ed Ovidio), secondo l’elenco dato dallo stesso Ovidio e più tardi da Quintiliano, particolarmente vicini alla sensibilità contemporanea che, pur vivendo nell’epoca di Augusto, preferirono cantare l’amore rifiutando quella sorta di “impegno politico” e quella propaganda al regime che l’imperatore richiedeva agli intellettuali romani del suo tempo. Non è forse un caso che il primo di essi, Cornelio Gallo, caduto in disgrazia presso Augusto, si suicidò mentre Ovidio, il più galante e mondano di essi, fu condannato all’esilio nella lontana Tomi, l’attuale Costanza in Romania, dove morì, possiamo ben dire solo e disperato, nel 17 d.C. Si tratta di una manifestazione che rientra perfettamente nello spirito con cui l’Anassilaos si sforza da qualche anno di valorizzare la conoscenza dell’arte, della letteratura, della storia dell’Antichità affidandosi ai docenti e agli stessi studenti, i cittadini di domani, che sono i soli a poter garantire la sopravvivenza del mondo antico.
REGGIO – Associazione Culturale Anassilaos: Einaudi e De Gasperi
Luigi Einaudi (1874-1961), insigne economista, dal 1948 Presidente della Repubblica, ma prima ancora Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Ministro delle Finanze, del Tesoro e del Bilancio nel Governo De Gasperi nonché Governatore della Banca d’Italia, e Alcide De Gasperi (1881-1954), Presidente del Consiglio dei Ministri di otto successivi governi di coalizione da dicembre 1945 all’ agosto 1953, sono stati, pur in diverse funzioni, i protagonisti della ricostruzione materiale, economica e morale dell’Italia all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Ad essi, nel 150° della nascita di Einaudi, e nell’80° della morte di De Gasperi l’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava” dedicano un incontro, patrocinato dal Comune di Reggio Calabria e dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria, che si terrà giovedì 4 aprile alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della stessa Biblioteca con l’intervento del Dott. Fabio Arichetta e del Prof. Antonino Romeo entrambi Deputati della Deputazione di Storia Patria. A tanti anni di distanza dagli eventi che li videro protagonisti delle sorti del Paese è più agevole ricostruirne il profilo politico e istituzionale al tempo non esente da critiche per quanto riguarda l’Einaudi, sia da parte della sinistra (PCI, PSI) che da esponenti democristiani, per la sua politica economica di Ministro del Bilancio e di Governatore di Bankitalia e poi da Presidente, della Repubblica anche e soprattutto in relazione alle vicende politiche all’indomani della caduta di De Gasperi (28 luglio 1953), indebolito dalla tornata elettorale del 7 giugno 1953 che sanciva una sconfitta personale del Presidente del Consiglio in relazione alla proposta maggioritaria (cosiddetta legge truffa) sconfitta dagli elettori. In quella situazione Einaudi esercitò le sue prerogative presidenziali senza tener conto della reale situazione dei Gruppi parlamentari, della DC in particolare, imponendo con Giuseppe Pella un presidente espressione del Quirinale che visse giorni stentati per cadere pochi mesi dopo, il 12 gennaio 1954. E’ dire che nel 1948 Einaudi non era il candidato prescelto da De Gasperi che all’inizio gli preferì Carlo Sforza per convincersi, dopo i due primi scrutini andati a vuoto, che era il caso di puntare sull’Einaudi.
REGGIO – Ad Aprile “Un’altra Iliade” di Mana Chuma teatro, la rilettura in chiave contemporanea del grande poema omerico
Dopo l’anteprima dello scorso anno al teatro “Il Piccolo” di Forlì, arriva in Calabria per due date esclusive “Un’altra Iliade”, l’opera di Mana Chuma Teatro che rilegge il grande poema omerico dalla prospettiva di due soldati semplici.
Sabato 13 aprile, alle ore 21, il Cine Teatro “Nicola Antonio Manfroce” di Palmi e mercoledì 17 (ore 21) il Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria ospiteranno la pièce scritta e diretta da Massimo Barilla e Salvatore Arena, e interpretata da quest’ultimo.
“Un’altra Iliade” è il ribaltamento del punto di vista di una storia nota a tutti.
Il grande poema epico viene riletto da una prospettiva capovolta, quella di due personaggi marginali che la guerra la subiscono. Allo stesso tempo è uno sguardo universale su tutte le guerre, sulle sopraffazioni, sulle storture che i conflitti continuano a produrre, ieri come oggi. Tema evocato anche nell’idea scenografica che richiama i relitti dei barconi dei migranti, anch’essi in fuga dalla guerra e dalla povertà. Il racconto, avvolto da un disegno sonoro immersivo a cura del maestro Luigi Polimeni e di Chiara Rinciari, si muove su due registri apparentemente molto distanti, la farsa e la tragedia, ma che nello sviluppo drammaturgico trovano una loro sintesi, un loro punto di equilibrio, e si rivelano necessari l’uno all’altro.
«Un’altra Iliade è la nostra posizione sulla guerra. Rileggiamo il grande poema omerico per raccontare le guerre di oggi, la fragilità dell’uomo di fronte alla violenza e ai soprusi. Chi fa il nostro mestiere ha il compito di raccontare e di provare un senso di vergogna, pur non essendone direttamente responsabile, per ciò che accade nel mondo perché non è normale vedere quotidianamente immagini di bambini morti, di attacchi, di distruzione e accettarne le conseguenze. Raccontando la guerra di Troia, noi raccontiamo l’orrore delle guerre di oggi», afferma Salvatore Arena e con le sue parole ci introduce al senso profondo della nuova opera teatrale che Mana Chuma porta in scena.
Un’altra Iliade
testo e regia: Massimo Barilla e Salvatore Arena
con Salvatore Arena
musiche originali: Luigi Polimeni
scenografia: Aldo Zucco
immersive sound design: Luigi Polimeni e Chiara Rinciari
luci: Luigi Biondi
Biglietti:https://www.liveticket.it/manachumateatro
Info: biglietteria@manchumateatro.it +39 346 123 1116
Prezzi: 10 € intero / 8 € ridotto (under 18 e convenzioni)
Ufficio stampa MANA CHUMA TEATRO
Roberto Calabrò + 39 338 7638408