GIOIA T. (RC) – Venerdì 17 marzo, ore 17.00 presentazione di «La Chiesa nel digitale» di Fabio Bolzetta

Venerdì 17 marzo, ore 17.00 a Gioia Tauro presso la Casa del Laicato l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali  della diocesi di Oppido M. – Palmi presenta «La Chiesa nel digitale» di Fabio Bolzetta.

Alla luce dell’esperienza che durante la pandemia ha portato molte parrocchie a dover colmare con urgenza un vuoto digitale e ad accelerare percorsi per acquisire competenze, ma anche dopo le varie indicazioni contenute nel Libro del Sinodo, frutto del cammino che la diocesi di Oppido M. – Palmi ha vissuto in questi ultimi due anni, l’Ufficio per le Comunicazioni sociali propone un prezioso studio su come «abitare il digitale», e lo fa con la consapevolezza che non bisogna più perdere di vista la continua evoluzione degli strumenti e delle piattaforme digitali, correggendo però gli errori e gli eccessi.

«La Chiesa nel digitale» è il titolo del volume a cura di Fabio Bolzetta, edito da Tau Editrice, che sarà presentato venerdì 17 marzo 2023, alle ore 17.00, presso la Casa del Laicato di Gioia Tauro.

Non una classica presentazione di un testo, ma una riflessione rivolta a sacerdoti, religiosi, seminaristi, educatori, insegnanti, genitori, giovani, partendo dal testo che vanta la prestigiosa prefazione di Papa Francesco.

Oltre all’autore, il giornalista di Tv2000 Fabio Bolzetta, presidente di WeCa, l’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani, che nel libro – nato dall’esperienza dei 150 video tutorial di WeCa -offre un cammino in quattro tappe per riflettere, scoprire, condividere sui social e pubblicare sul web l’esperienza di una Chiesa viva, ci sarà come ospite relatore anche Giovanni Silvestri, direttore sin dalla creazione del SICEI, il Servizio informatico CEI che tra le altre cose fornisce alle Diocesi Italiane strumenti informatici di gestione delle attività quotidiane tipiche degli uffici di Curia.

All’evento moderato da Filippo Andreacchio, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della diocesi di Oppido M. – Palmi, membro storico WeCa e presente nel testo «La Chiesa nel digitale» firmando i testi di diversi tutorial raccolti nel volume, la presenza anche del vescovo Mons. Francesco Milto, sempre molto attento ai tanti strumenti di comunicazione digitale, pastore della prima diocesi italiana che ha realizzato un aula sinodale cablata per lo streaming, con lo sviluppo inoltre di una piattaforma per il voto digitale.

REGGIO  – #NeipannidiCaino per capire e difendere le ragioni di Abele, progetto dedicato alla legalità per la prevenzione di comportamenti antisociali

Un progetto dedicato alla legalità per prevenire comportamenti antisociali promosso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma

Mettersi nei panni della vittima o vivere sulla propria pelle le intenzioni dell’autore attraverso l’uso della realtà virtuale immersiva con l’obiettivo di prevenire comportamenti antisociali. È questo il nuovo progetto #neipannidicaino, realizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma, finanziato con fondi del PON (Programma Operativo Nazionale) Legalità del Ministero dell’Interno.

Obiettivo del programma, di assoluta originalità anche nel panorama accademico internazionale, è la costruzione di un protocollo formativo che valorizzi le diverse prospettive della vittima e dell’autore di condotte illegali attraverso la proiezione su visori 3D di scenari e situazioni costruiti per indurre stati emozionali profondi.

Partendo dalle scuole si è così realizzata una nuova modalità di formazione basata su evidenze scientifiche tesa a sensibilizzare e rendere consapevoli i giovani adolescenti verso temi come il cyberbullismo, grooming online, hate speech, sexting, challenge e altri comportamenti antisociali. L’attività di ricerca alla base del progetto si fonda sull’analisi e la comparazione di parametri psicofisiologici, come la frequenza cardiaca (HRV) e la conduttanza cutanea (GSR) e parametri espliciti, quali la misurazione di dati comportamentali e l’analisi di survey digitali.

L’obiettivo finale di #neipannidicaino è proprio quello di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze al corretto uso della rete prevenendo così condotte antisociali online. Il Dipartimento di Psicologia e la Polizia di Stato hanno, quindi, innovato l’esperienza educativa attraverso l’adozione di un nuovo paradigma formativo destinato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado delle Regioni PON (Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia).

Venerdì 10 marzo, alle ore 10, la Polizia di Stato ed il gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psicologia della Sapienza saranno alla Casa della Cultura di Palmi, comune della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per uno degli eventi conclusivi del progetto. Un’occasione per presentare alcuni dati parziali di #neipannidicaino. Gli altri eventi sono in programma il 15 marzo a Potenza, il 17 marzo a Bari, il 23 marzo a Palermo e il 29 marzo a Napoli.

REGGIO – Paolantoni e Sarcinelli pronti a conquistare il Cilea con “O..Tello o …Io”

Mancano solo pochi giorni ma grande è l’attesa per la divertente commedia “O..Tello o …Io” scritta dall’attore partenopeo Francesco Paolantoni, in scena venerdì 17 Marzo al teatro “Francesco Cilea”, nuovo evento della prestigiosa stagione teatrale dell’Oda di Peppe Piromalli. Pronti a strappare tante risate, un affiatato cast composto proprio da Paolantoni, Stefano Sarcinelli, Arduino Speranza, Raffaele Esposito, Viola Forestiero, Felicia del Prete, protagonisti di una storia che racconta le disavventure di una compagnia amatoriale.
“Nel primo atto, – anticipa l’attore Sarcinelli – gli interpreti sono alle prese con le prove di uno spettacolo che debutterà l’indomani sera e quindi, il pubblico sarà catapultato in deliranti discussioni, nella disperazione per l’improvvisa assenza del protagonista e nella scelta di far interpretare la parte di Otello al regista stesso senza però, che quest’ultimo ne conosca il testo. Nella seconda parte, invece, si assisterà a l’impietosa messa in scena di Otello con un finale che non posso svelare, colpi di scena esilaranti. La storia è molto divertente e poi, Francesco Paolantoni è in una forma strepitosa, sopporterà i miei difetti e le mie magagne. Sono molto felice di tornare a Reggio Calabria e nel vostro bellissimo teatro Cilea ma, soprattutto, mi fa piacere che l’Officina dell’Arte ci abbia scelto consolidando un rapporto di stima e affetto che suggelliamo per sempre”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il napoletano Paolantoni che conosce bene “l’Oda e le forze professionali che ne fanno parte perché, come noi, amano portare culturale, fare teatro ma, soprattutto, condividere con il pubblico belle storie, serate leggere e una creare sinergie necessarie per crescere e migliorarci”.
“E’ una storia che viene rivoluzionata in tutti i sensi ma, sono certo che se la vedesse Shakespeare, si divertirebbe molto – aggiunge Paolantoni -. I punti di forza della commedia oltre al cast, siamo uniti in scena e nella vita, è la sua costante crescita che avviene ogni volta che la portiamo a teatro. Spicca un elemento che non tutti riescono ad incastrare ed è l’improvvisazione. Io adoro la commedia dell’arte e mi divertiva usare il meccanismo classico di questa, le disavventure degli attori, gli equivoci grazie ai quali creare uno spettacolo che è un po’ tra la commedia “Uomo e galantuomo” di Eduardo de Filippo e Rumori fuori scena”.
E proprio il meccanismo del “teatro nel teatro” sarà la chiave vincente di “un’altra serata di arte pura che l’Oda donerà al suo pubblico. Per organizzare una stagione teatrale, dopo tutto quello che abbiamo passato in questi anni a causa della pandemia, per rimettersi di nuovo in gioco, ci vuole tanto coraggio e l’amico Peppe Piromalli ne ha molto perchè come tanti imprenditori della cultura, non si è arreso e per amore della sua città e dell’arte, è andato avanti superando molte difficoltà. Non vediamo l’ora di varcare la porta del Cilea ma anche, di ridere e stare bene insieme a tutti voi” – conclude il vulcanico Sarcinelli.

Calabria Film Commission, un documentario sulla storia di Sergio Cosmai a 38 anni dal delitto

Un documentario per raccontare la storia del direttore del carcere di Cosenza Sergio Cosmai ucciso 38 anni fa, in un agguato avvenuto il 12 marzo del 1985. Il doc, finanziato dalla Fondazione Calabria Film Commission con il bando produzioni 2022, sarà girato nei prossimi mesi. Il lavoro, dal titolo “Delitto Cosmai”,  prodotto dalla OneManDoingThings, sarà diretto dal regista Fabio Rao.

CALABRIA – L’Accademia Calabra presenta a Roma il libro “La Calabria delle meraviglie” di Arcangelo Badolati

La presentazione dello splendido libro di Arcangelo Badolati “La Calabria delle Meraviglie” ci consente di poter rappresentare questa regione nel più vero delle sue sembianze, spesso offuscate da notizie di criminalità organizzata. La manifestazione si terrà nella Sala del Carroccio del Campidoglio, in Roma. Saranno presenti: Domenico Naccari, che introdurrà il convegno quale vicepresidente dell’Accademia, Federico Rocca, che darà i saluti istituzionali quale Consigliere di Roma Capitale, Lucio Presta, che interverrà sul libro essendosi interessato della prefazione, Giacomo Francesco Saccomanno, che concluderà i lavori commentando l’opera e illustrando le ragioni della costituita Accademia Calabra. L’autore, certamente, entusiasmerà la platea sia per l’amore viscerale della propria terra e sia perché, per la prima volta, pur essendo un esperto di ‘ndrangheta, parlerà della Calabria migliore, delle sue risorse e delle sue meraviglie. A moderare il dibattito un altro illustre calabrese: Giuseppe Malara, noto giornalista di TG2 RAI. Un inizio del percorso intrapreso che sarà, sicuramente, scoppiettante e consegnerà ai partecipanti quella Calabria nascosta e che è, invece, presente in tutte le regioni italiane, in Europa ed anche nel mondo. Una regione di grandi menti, di intelligenze al di fuori del comune, di caparbietà, di costanza, di grande forza interiore, ma anche di disperazione, povertà e tanta umiltà. Un territorio che ha conosciuto disastri, occupazioni, prepotenze, domini, ma che si è sempre rialzato ed ha costruito la sua forza con il duro lavoro e con l’ingegno di tanti lavoratori. Questa è la nostra Calabria!

Calabria Film Commission: Gerace, un tuffo negli anni ‘40 per “Il mio posto è qui”

Gerace diventa set per il film “Il mio posto è qui” – prodotto da Orisa produzioni, con il sostegno della Calabria Film Commission -, presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa: nei vicoli del borgo medievale, nei luoghi più caratteristici della cittadina viene ricreata, in un set ecogreen, la Calabria rurale degli anni ’40, del periodo del dopoguerra in cui è ambientata la storia dell’incontro tra Marta e Lorenzo, una profonda amicizia che sfida i pregiudizi e porta la donna a lottare per trovare il proprio posto nel mondo. Gerace ha mantenuto intatte molte delle sue caratteristiche architettoniche originali, come i muri a secco e gli acciottolati dei vicoli: dunque, per la produzione ha rappresentato un luogo ideale per riadattare la location agli anni ’40. Così, inserita la pavimentazione sterrata, oggetti d’epoca ed eliminate le poche contaminazioni moderne, per ricreare l’immagine di un paese contadino dell’epoca, il risultato ottenuto è quasi un teatro di posa a cielo aperto, con interni ed esterni collegati, che sembra uscire dal passato. Tra costumi, carri, biciclette e moto d’epoca, si stanno svolgendo le prime riprese del film, scritto e co-diretto da Cristiano Bortone e Daniela Porto, autrice anche del romanzo omonimo da cui è tratto il soggetto e prossimamente edito da Sperling & Kupfer.

Protagonisti de “Il mio posto è qui”, due notissimi volti del cinema e delle serie tv, Ludovica Martino e Marco Leonardi. La giovanissima attrice è reduce dai successi di “Skam Italia”, “Lovely boy”, “Il campione”, “I migliori giorni”, “Sotto il sole di Riccione”, mentre Leonardi, dopo l’esordio nel ruolo dell’adolescente Totò in “Nuovo cinema paradiso”, ha costruito una carriera internazionale, diretto da grandi registi come Arau, Rodriguez, Ferrara, fino alle più recenti interpretazioni in “Anime nere” di Francesco Munzi, “Maradona” di Marco Risi, “Tutti i Soldi del Mondo” di Ridley Scott, “Martin Eden” di Pietro Marcello e “Padre Pio” di Abel Ferrara.

Questa mattina, come si diceva, la presentazione del film, nel corso di un incontro svoltosi presso il Comune di Gerace.

Al termine della conferenza stampa, il tour per i giornalisti tra le location del film, nell’atmosfera della seconda metà degli anni ’40, ricreata dagli scenografi tra le antiche mura, le vie e gli edifici dello splendido borgo della Locride.

CALABRIA – La Grotta dei Piccoli: realizzati 28 cortometraggi dai 147 studenti calabresi coinvolti

Il progetto ha permesso ai giovani di uscire dagli schemi dell’istruzione convenzionale apprendendo le tecniche di realizzazione di un corto di animazione attraverso il metodo “learning by doing”

 

Sono state 28 le opere realizzate, per 60 ore complessive di laboratorio, che hanno coinvolto per un mese 147 studenti dagli 11 ai 15 anni nel progetto La Grotta dei Piccoli, portando alla realizzazione di cortometraggi ideati e animati interamente dagli studenti.

Il progetto, realizzato dall’associazione culturale La Guarimba International Film Festival,  finanziato dal bando “Cinema e Immagini per la Scuola“, e promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione, ha coinvolto, a partire dal 23 gennaio, 7 istituti calabresi: l’Istituto Comprensivo di Mendicino e l’Istituto Comprensivo Campora-Aiello in provincia di Cosenza, quello di Badolato, nelle sedi di Badolato e S. Caterina in provincia di Catanzaro, il Convitto Nazionale di Stato T. Campanella di Reggio di Calabria, e l’Istituto Comprensivo Karol Wojtyla di Isola di Capo Rizzuto e il Liceo Scientifico G. Berto di Vibo Valentia.

Il progetto si è strutturato in cinque giorni di laboratori pratici ed interattivi per ogni scuola, attraverso i quali studenti e studentesse hanno dato vita a dei cortometraggi: dall’idea, alla realizzazione dei personaggi, fino alla produzione, attraverso la stop-motion. La tecnica, partendo da fotografie di soggetti inanimati che prendono vita se spostati di pochi millimetri ad ogni scatto, trasforma questi ultimi in video attraverso il montaggio.

L’approccio usato è il “learning by doing“, letteralmente “imparare facendo”, un metodo non formale che ha dato la possibilità agli studenti di conoscere un’alternativa rispetto alle dinamiche di apprendimento alle quali vengono abituati. Ad essere affrontati, temi di character design, storytelling e background design come occasione per sviluppare l’intelligenza emotiva, il pensiero narrativo e la capacità di immaginazione.

 «Siamo molto soddisfatti di come sia andato complessivamente il progetto, che ha dato la possibilità ai ragazzi di esprimersi liberamente e uscire dagli schemi dell’istruzione convenzionale. Ogni attività del laboratorio insegna infatti a sviluppare il pensiero creativo e laterale, e a lavorare in gruppo uscendo dallo schema dello studio individuale». A parlare, Giulio Vitadirettore artistico del progetto, insieme al quale hanno collaborato Valeria Weerasinghe, tutor dei laboratori, Gabriele Tangerini, responsabile scientifico, e Simone Colistra, produzione e logistica, che aggiunge «Abbiamo svolto un’analisi di monitoraggio chiedendo ai ragazzi quale parte dei laboratori avessero preferito. Quello che è emerso è che per loro è stato stimolante lavorare in gruppo, l’aver fatto nuove amicizie, e aver conosciuto persone interessanti che fino a quel momento non conoscevano. Molti hanno fatto anche presente quanto siano carenti, in alcuni luoghi, spazi in cui stare insieme, cinema, biblioteche funzionanti e punti di aggregazione.»

Oltre 3mila i chilometri percorsi in tutto per gli spostamenti, che hanno portato gli organizzatori in giro per le province calabresi a toccare contesti svantaggiati, alcuni in scuole di periferie dove esistono situazioni complicate, raggiunte inoltre con non poche difficoltà, soprattutto logistiche.

A chiusura di ogni laboratorio studenti e studentesse hanno preso visione dei cortometraggi da loro realizzati, prendendo parte anche ad un momento di dibattito dedicato alla valutazione e all’analisi, che terminavano con la consegna di piccoli premi creati dagli stessi adolescenti: il premio per il miglior film, per la miglior animazione, migliori personaggi, per il suono, e la performance.

A sorprendere i giovani è stato anche apprendere che tutte le attività acquisite possono trasformarsi in una professione. Dopo aver imparato che lavoro ci sia dietro alla realizzazione dei cortometraggi, da oggi i giovani li guarderanno con altri occhi.

CALABRIA: NUMERI DA RECORD AL VILLAGGIO DELLA COLDIRETTI DA VENERDI 10 MARZO A COSENZA- In piazza dei Bruzi e lungo corso Mazzini attese oltre 200mila persone

Il sindaco Franz Caruso nel corso della presentazione al Comune di Cosenza  ha definito il Villaggio Coldiretti un grande evento che fino ad oggi ha visto protagoniste  grandi e importanti città metropolitane e che ora è approdato nella città di Cosenza. “È un grande orgoglio – ha affermato – per la nostra comunità ed è sicuramente motivo di crescita per la nostra città, ma consolida ovviamente un rapporto proficuo e di collaborazione con Coldiretti”. I numeri sono impressionanti e da record: circa 40mila mq (4 ettari),200mila visitatori attesi, Tensostruttura, 158 Gazebo,  31 punti degustazione cibo contadino 74 aziende agricole con vendita diretta,  oleoteca, fattoria degli animali con  vacche frisona e podolica,  pecore, capre,  suini nero calabrese,  conigli. Ed ancora, ben  6 fattorie didattiche: dal latte al formaggio, la pagliuzza la terra, il fagiolo, dell’apesana (miele) , le farine…manine in(m)pasta, il profumo della loricanda, dieta mediterranea con una scorpacciata di sapori, i rimedi della ginestra e il bergamotto prende forma. E tanto altro… Ma saranno innumerevoli e curiose le novità che nei giorni saranno proposte e indirizzate alla valorizzazione del cibo e delle produzioni Made in Calabria e alle realizzazioni dei giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione nel Paese. C’è ovviamente grande attesa per questo vero e proprio villaggio contadino, tutto da vivere e assaporare. Si toccherà con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana e vivere un giorno tra le aziende agricole ed i loro prodotti, a tavola con gli agrichef, nelle fattorie didattiche e nell’ agriasilo dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto.  Non mancheranno gesti di solidarietà verso le persone in stato di disagio economico. L’appuntamento è nel cuore pulsante di Cosenza, in piazza dei Bruzi e lungo corso Mazzini, dove accorreranno migliaia di agricoltori da tutta la Calabria e da diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 9,00 di venerdì 10 febbraio fino a domenica 12 marzo, per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare. Interverranno il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, il sindaco di Cosenza Franz Carusoe molte altre autorità istituzionali nazionali e locali. Un grandissimo evento che nei  tre giorni di manifestazione vedrà alternarsi esponenti istituzionali e rappresentanti della società civile per discutere sui temi della crisi energetica, del cambiamento climatico, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare. Un luogo di dibattito politico-economico sul presente e sul  futuro realizzato in un contesto di offerta gastronomica di comunità e di festa con i cittadini e le famiglie, rappresentato dal mercato del cibo a km 0 e dallo street food, unite ad aree dedicate al mondo dell’imprese e ai nuovi servizi. Il Villaggio Coldiretti di Cosenza è l’unico posto al mondo dove per l’intero week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato. Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, promossi da Terranostra, con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne. Una Calabria che sempre di più è protagonista nel panorama nazionale.

REGGIO – UniRC| Domesticazione della vite e la nascita del vino le ultime ricerche scientifiche della “Mediterranea”

L’origine e la domesticazione della vite finora avvolta in un mistero di difficile decifrazione risalgono a circa 11 mila anni fa, grazie a due differenti eventi di domesticazione separati geograficamente circa 1.000 km, avvenuti in Asia occidentale e nella regione del Caucaso meridionale. E’ quanto riportato nell’ultimo numero della prestigiosa rivista Science da un gruppo internazionale di ricerca. Gli Autori hanno condotto la più vasta analisi genetica mai condotta sulla vite, basata su circa 2.500 vitigni raccolti da 23 istituzioni in 16 nazioni del mondo, il cui DNA è stato interamente sequenziato.
La ricerca è stata guidata dall’Università di Yunnan (Cina), con la collaborazione italiana delle Università di Milano, Milano-Bicocca e Università Mediterranea di Reggio Calabria, e dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Palermo. Gli autori afferenti all’Università di Reggio Calabria sono il prof. Francesco Sunseridocente di genetica agraria ed il dottore di ricerca Francesco Mercati, ora ricercatore presso il CNR di Palermo, afferenti al Dipartimento di Agraria della Mediterranea
Il risultato della ricerca dimostra che gli eventi di domesticazione della vite sono stati due, smentendo i lavori precedenti che indicavano un solo evento nel Caucaso. Secondo i ricercatori i due eventi sono avvenuti contemporaneamente, circa 11 mila anni fa, quindi in concomitanza con l’avvento dell’agricoltura e 4 mila anni più tardi rispetto a quanto ritenuto in precedenza. Sebbene l’evento di domesticazione nel Caucaso meridionale sia anche associato alle prime vinificazioni (fonti storiografiche), la nascita del vino in Europa nasce dall’incrocio tra le viti selvatiche di questa Regione e le uve domesticate del Vicino Oriente, inizialmente utilizzate solo per il consumo fresco (uva da tavola).
Per arrivare a questi risultati, i ricercatori hanno sequenziato nel dettaglio il DNA del progenitore selvatico, comparandolo con il DNA dei 2.500 vitigni raccolti in tutto il mondo. In questo modo, gli autori hanno anche identificato alcuni geni, relativi a sapore, colore e consistenza dell’uva, che potrebbero aiutare i viticoltori a migliorare i loro prodotti e a rendere le varietà attuali più resistenti ai cambiamenti climatici. Per fortuna, “il nostro studio ha dimostrato che esiste ancora una riserva di biodiversità nelle popolazioni di vite selvatica, della sottospecie sylvestris, ancora presenti in Italia ed in Calabria, non edibili ma preziose per la società moderna perché contengono geni che offrono resistenza alle malattie e ai cambiamenti climatici“, ha dichiarato Francesco Sunseri, coautore del nuovo studio e genetista agrario presso il Dipartimento di Agraria della Mediterranea.
Ma il nostro studio ha fornito soprattutto una svolta sorprendente sulla storia della domesticazione della vite, dimostrando che tale evento è avvenuto due volte“, prosegue Francesco Sunseri, entrambi gli eventi si sono verificati nello stesso periodo, uno nella regione del Caucaso, l’attuale Georgia, ed uno nell’Asia occidentale; l’evento del Caucaso sembra abbia dato origine ai primi vitigni da vino, mentre l’evento dell’Asia occidentale è stato utile a selezionare i primi vitigni da tavola“.
 Questi ultimi si sono poi incrociati con viti selvatiche locali per selezionare i vitigni da vino più famosi d’Europa, compresa la Magna Grecia.
Infine, è stato dimostrato che l’aumento degli scambi commerciali hanno favorito il commercio di cultivar superiori tra le regioni euroasiatiche e ciò è risultato particolarmente evidente nelle cultivars italiane che condividono tre o più parentele genetiche con altre cultivars, ponendo le basi per uno studio definitivo della grande biodiversità vitivinicola italiana con la sfida a districare la storia genealogica di molte cultivar, peraltro già ben avviata in precedenti lavori degli stessi autori italiani.
Conclude il Rettore dell’Università MediterraneaProf. Giuseppe Zimbalatti  “Un altro importante risultato per il nostro Ateneo, sia per la pubblicazione sulla rivista Science, una delle due più importanti al mondo, ma anche e soprattutto per le novità scientifiche ivi riportate che potranno contribuire in particolare alla valorizzazione ed allo sviluppo della viticoltura mediterranea e calabrese 

REGGIO – Oda e BiEsse insieme per l’arte, sabato firma protocollo d’intesa delle due realtà culturali

Insieme per la cultura e l’arte. Due forze del territorio reggino, l’Officina dell’Arte diretta dal presidente Peppe Piromalli e l’Associazione Culturale “Bene Sociale” (BiEsse) la cui presidente e fondatrice è Bruna Siviglia, scelgono di unirsi dando vita ad un sodalizio per promuovere, valorizzare, infondere tra i giovani l’arte in tutte le sue forme e progetti culturali e legali. Da qui, un Protocollo d’intesa che sarà siglato sabato 11 Marzo a Palazzo Alvaro, sala Biblioteca, alle ore 10,30, dove i promotori Piromalli e Siviglia illustreranno le opportunità di crescita artistica, formativa, personale e sociale da realizzare sul territorio.
“Insieme alla Presidente della BiEsse, abbiamo pensato ad un percorso artistico per la costruzione di un disegno programmatico per l’intero territorio comunale di riferimento attraverso eventi teatrali – afferma il direttore dell’Oda Peppe Piromalli -. Il nostro obiettivo è di promuovere l’educazione alla cultura delle arti, della musica, della creatività, del cinema, del teatro con spettacoli di altissimo livello ed artisti del panorama nazionale ed internazionale. Una sinergia culturale che accrescerà la vicinanza dei nostri giovani al patrimonio storico-artistico della città ma anche, al nostro bellissimo teatro “Francesco Cilea” che deve diventare la seconda casa dei nostri ragazzi”.
“Questo protocollo segna un punto di partenza di una collaborazione tra due realtà attive della città che guardano al futuro con ottimismo e progettualità ma, soprattutto, volgono il loro sguardo alle nuove generazioni con le quali vogliamo instaurare un dialogo costante e quotidiano – rimarca la presidente Siviglia -. Dobbiamo coinvolgere i nostri giovani alle arti, alla musica, al cinema, al teatro, allo sviluppo dello studio del territorio e delle tradizioni delle realtà locali approfondendo quel percorso che promuove, diffonde e sviluppa la cultura abbattendo ogni stereotipo. BiEsse e Oda quindi, proporranno iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione per sviluppare una consapevole cultura sociale e culturale”.