CALABRIA – Giornata internazionale della felicità 2022. Parte da Crotone “la Carovana della pace”

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina di Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale della felicità (20 marzo), istituita dalle Nazioni Unite con risoluzione A/RES/66/281 del 28 giugno 2012, intende proporre una riflessione su una condizione spirituale, un anelito, la felicità appunto, cui aspirano tutti e soprattutto i più giovani.

Gli adolescenti per la delicatezza della propria fascia d’età sono più esposti alla precarietà e concitazione dell’attuale situazione mondiale. È difficile parlare di felicità o diritto alla felicità, che, peraltro, viene esplicitamente citato nella Dichiarazione d’indipendenza americana (1776) come un elemento imprescindibile o dell’esistenza, in un contesto storico caratterizzato da eventi incontrollabili, la cui portata potenzialmente potrebbe risultare catastrofica. Eppure proprio in una realtà del genere non si può trascurare il concetto di felicità e occorre ragionare più che mai su quei valori, quegli aspetti, realmente importanti, che possono renderci felici.

Se il concetto di felicità può tendenzialmente variare da persona a persona, di sicuro l’infelicità è facilmente assimilabile ai grandi mali che affliggono l’umanità: guerra, povertà, sottosviluppo, malattie, ignoranza.

Sono questi i grandi nemici dell’umanità; sono questi i grandi nemici della felicità.

Robert Kennedy in un memorabile discorso del 18 Marzo del 1968, tenuto nell’università del Kansas, negli Stati Unit, sottolineava come non potesse essere il PIL di ciascun paese a determinarne l’azione politica o a rappresentarne autenticamente il livello di benessere e quindi di felicità raggiunto (https://www.youtube.com/watch?v=grJNlxQsqtE). Infatti non dovrebbe essere esclusivamente il profitto a orientare le scelte politiche degli Stati; soprattutto quando la vita di migliaia di persone può essere spazzata via o rovinata per sempre senza possibilità d’appello. La pace effettivamente è il collante della felicità; il tessuto connettivo della vita stessa.

Il CNDDU per celebrare l’International Day of Happiness propone una serie di attività da condurre nelle aule scolastiche pervase dallo spirito pacifista e dalla solidarietà tra i popoli: rivisitazioni di testi e melodie dei cantautori italiani e stranieri in tema con l’argomento; realizzazione di poesie, cortometraggi, disegni, rappresentazioni teatrali sempre in linea con l’argomento. A tal proposito, si segnala una significativa manifestazione, “La carovana della pace”, eventualmente da estendere alle altre scuole, in modo da dar vita ad una rete della pace e della solidarietà in tutt’Italia, che, tenutasi a Crotone nella mattinata del 15 marzo e realizzata dall’IC “Vittorio Alfieri”, mediante un percorso pluridisciplinare di contenuto artistico, ha coinvolto tutti gli studenti sensibilizzandoli sulle tematiche umanitarie. I giovani con entusiasmo hanno mobilitato tutta la scuola con coreografie, concerti, cori, messaggi, poesie, cartelloni, flash mob tutti dedicati alla pace e all’incontro dei popoli. Invitiamo le altre scuole a condividere e promuovere analoghe iniziative segnalandoci il proprio contributo.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

 

 

COSENZA – Piazza Amendola luogo della musica: il 27 marzo Mogol per la scopertura di una scultura dedicata a Lucio Battisti

“La riqualificazione di Piazza Amendola e dell’intera area rappresenta un nuovo tassello che si aggiungerà al mosaico che stiamo costruendo per ridare a Cosenza il prestigio di essere nuovamente riconosciuta ed apprezzata come l’Atene della Calabria”. E’ quanto afferma il Sindaco della città dei Bruzi, Franz Caruso, annunciando il progetto di valorizzazione di un luogo tra i più belli della città cui sarà anche riconosciuta una ben specifica identità con la collocazione di importanti sculture in ferro. “Sarà il luogo della musica – prosegue il sindaco Franz Caruso – Sulla piazza, infatti, posta tra la Casa della musica ed il Liceo Musicale “Lucrezia della Valle”, è già in corso un’opera di restyling ed il posizionamento di eleganti sculture in ferro rappresentanti strumenti e simboli musicali. Installazioni che saranno completate con quella possente raffigurante Lucio Battisti, per la quale è prevista, domenica 27 marzo, alle ore 17,00, una cerimonia di scopertura, alla presenza del maestro Giulio Rapetti Mogol. Si tratta di un’azione amministrativa di grande valore che sta seguendo personalmente l’assessore ai lavori Pubblici, Damiano Covelli, che ringrazio per l’impegno profuso”.

“Quello previsto per domenica 27 marzo a Cosenza è un vero e proprio evento culturale, che darà rilevanza ad una zona tenuta per decenni in un profondo degrado”, dichiara dal canto suo l’assessore Covelli che ha presieduto una riunione operativa con il team di professionalità che stanno collaborando gratuitamente con l’Amministrazione Comunale per l’organizzazione della manifestazione. Velia Ricciardi, tra le più talentuose cantanti cosentine, Rossana Perri, dirigente scolastico dell’Istituto Lucrezia della Valle e Francesco Perri, direttore del Conservatorio di Musica Stanislao Giacomantonio si sono detti, infatti, pronti ad affiancare il Comune nell’iniziativa che vedrà a Cosenza il “poeta” della musica pop italiana e la consegna ufficiale alla città delle importanti opere che abbelliranno Piazza Amendola, donate da Gianni Zicarelli, noto imprenditore ed apprezzatissimo artigiano del ferro cosentino. “Ringraziamo Gianni Zicarelli che ci ha donato le opere – affermano il Sindaco Franz Caruso e l’Assessore Covelli – e tutti i professionisti cosentini per il sostegno fattivo e concreto che ci stanno offrendo gratuitamente e con straordinario spirito di servizio verso la nostra città ed i cosentini. In questi 4 mesi di governo della città la nostra azione amministrativa è stata segnata proprio da questa apertura di credito e stima nei nostri confronti e di ciò siamo grati e lusingati e spronati ad andare avanti, con sempre più determinazione, nell’attuazione del programma che abbiamo presentato alla città e per il quale siamo stati eletti”.Il maestro Giulio Rapetti Mogol sarà ricevuto dal Sindaco, Franz Caruso, e dalla Giunta Municipale, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi domenica 27 marzo alle ore 16.30. Alle ore 17.00 si svolgerà la cerimonia di scopertura della scultura cui farà seguito lo spettacolo musicale nato dalla collaborazione tra Velia Ricciardi, l’istituto scolastico “Lucrezia della Valle” ed il Conservatorio Giacomantonio. Allo spettacolo si potrà assistere gratuitamente, ma solo su prenotazione, inviando apposita mail all’indirizzo settore.cultura@comune.cosenza.it . L’intero evento si svolgerà nel rispetto delle norme anti-covid.

Città di Cosenza

MOTTA S. G. (RC) – Castello di Santo Niceto, tutti ad ammirare la Déesis con Cristo Pantocratore della chiesa di Santa Maria dell’Annunziata

“Quanto fatto a Motta San Giovanni è straordinario. La concreta sinergia tra l’Amministrazione comunale, la Soprintendenza e l’Università della Calabria ha permesso di raggiungere risultati insperati creando un modello di collaborazione che andrebbe replicato su tutto il territorio calabrese.”

È quanto ha dichiarato Fabrizio Sudano, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, in visita a Motta San Giovanni in occasione della Giornata nazionale del paesaggio e della presentazione dei lavori eseguiti sul Cristo pantocratore.

“Siamo contenti – ha dichiarato invece il sindaco Giovanni Verduci – di restituire alla nostra comunità, agli studiosi, agli addetti ai lavori e ai tantissimi curiosi e appassionati che ogni anno visitano il Castello di Santo Niceto, un sito culturale riqualificato a conclusione di un intervento di recupero e messa in sicurezza. Un obiettivo raggiunto grazie all’ottimo lavoro di squadra, alla perseveranza dell’assessore Enza Mallamaci, alla collaborazione della funzionaria restauratrice Maria Cristina Schiavone e del funzionario archeologo Andrea Gennaro, alla competenza dei professori del Dipartimento DIBEST dell’Unical, Mauro Francesco La Russa e Anna Arcudi, alla sensibilità del progettista Luigi Giuseppe Massara e all’entusiasmo delle giovani restauratrici, in particolare di Giorgia Salatino”.

“Per Motta San Giovanni è una giornata emozionante e storica – ha esordito l’assessore ai Beni culturali, Enza Mallamaci, aprendo il convegno organizzato a palazzo Alecce – I lavori di restauro e messa in sicurezza del Cristo pantocratore rappresentano un intervento importante. È grazie all’unione di azioni e di intenzioni che, nonostante le difficoltà, abbiamo centrato un risultato ragguardevole dal punto di vista tecnico, conservativo e affettivo. Avendo un compito preciso e volto a difendere e diffondere la cultura attraverso il recupero della nostra storia, abbiamo voluto riaccendere la fiamma, piuttosto che conservare la cenere. Una fiamma che speriamo possa continuare ad essere viva tra noi e per le generazioni future”.

Durante il convegno, moderato dagli studiosi Assunta Ambrogio e Saverio Verduci che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto avendo partecipato ad una manifestazione di interesse, la professoressa Anna Arcudi e la restauratrice Giorgia Salatino hanno illustrato nel dettaglio le tecniche conservazione e recupero utilizzate ai numerosi studiosi presenti, alle associazioni locali e ai rappresentanti dell’Istituto scolastico comprensivo. Molto applaudita la testimonianza del professore Domenico Minuto.

Il sito del Cristo pantocratore, illuminato e videosorvegliato, può essere visitato liberamente. Per accedere al Castello Santo Niceto è invece necessario presentare una richiesta (modulistica www.comunemottasg.it) ed essere autorizzati.

 

Motta San Giovanni

REGGIO – Associazione Anassilaos: secondo incontro su Pier Paolo Pasolini

Si terrà giovedì 17 marzo alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca De Nava, promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca e con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, il secondo degli incontri che il Sodalizio reggino dedica alla figura  e all’opera di Pier Paolo Pasolini, narratore, poeta, regista e giornalista tuttora “scomodo”. Tema di tale incontro “Pasolini e i miti del Novecento”, conversazione del Prof. Domenico Rosaci. Qualche giorno prima l’artista, di cui si celebra il centenario della nascita (1922-1975),  era stato al centro di una conversazione della Dott.ssa Daniela Scuncia, che ha ripercorso le fasi più significative della vita dello scrittore. Di certo – ha sostenuto la relatrice  – Pasolini “era uno di quegli uomini che ne nascono forse uno ogni secolo, come disse il suo amico Moravia alla sua orazione funebre”. Egli era uno scrittore, un poeta, un saggista, un autore di teatro, un regista, sceneggiatore, dialoghista, fondatore dell’Accademia di “lenga furlana”.  E’ stato anche un pittore; ha girato documentari per la televisione; scritto  libri di viaggio, sulla poesia, sulla lingua, sul teatro; si è occupato di costume e società,  anzi nei confronti della società del suo tempo fece quasi “da grillo parlante” con i suoi molteplici interventi sul Corriere della Sera, Paese Sera, Il Mondo, l’Espresso e tante altre testate, che provocavano sempre polemiche. E come il Grillo  del Pinocchio di Collodi morì quasi schiacciato dalla sua stessa automobile nella notte tra l’uno e il due novembre del 1975 all’idroscalo di Ostia.  Fu massacrato, lui l’artista sensibile e timido, che di notte viveva quasi un’altra vita andando ad osservare il mondo lontano dalla superficie, quello profondo e violento, quello mascalzone eppure  innocente, il mondo dove consentiva a sé stesso di essere omosessuale. Processi e persecuzioni – ha rilevato la Scuncia –hanno accompagnato una vita spinta sempre al limite. Egli non si sottraeva alle polemiche, anzi era spesso al centro di esse  a causa del suo disprezzo del conformismo e del suo stile di vita provocatorio. La sua visionarietà e l’estrema sensibilità con cui coglieva i mutamenti sociali, lo hanno trasformato in un profeta del nostro tempo, a danno del suo più autentico pensiero sempre complesso, articolato, spiazzante. In questi lunghi anni – ha affermato la Scuncia si è assistito a una sorta di beatificazione della sua  figura che alla fine, purtroppo, fa rima con banalizzazione. Rileggere Pasolini è forse il regalo migliore che possiamo concederci oggi. Di particolare importanza per lo scrittore il problema della lingua al quale dedicò  molti interventi sia sul dialetto e che sulla lingua italiana.  Fin dagli  esordi, adotta la poesia dialettale per recuperare il valore semantico e mitico della parola orale.  Egli vedeva nel dialetto l’ultima sopravvivenza di ciò che ancora è puro e incontaminato. Nel 1945 fondò l’Academiuta di lenga furlana, una sorta di laboratorio linguistico attraverso il quale cercherà di rendere onore al friulano occidentale, fino ad allora realtà linguistica soltanto orale. Molti sono  i testi in cui l’autore ripercorrerà le origini storiche, geografiche e culturali della tradizione orale. Fondamentale l’articolo Nuove questioni linguistiche apparso sulla rivista Rinascita nel 1964 che diede il via a un acceso dibattito tra gli intellettuali del tempo (Umberto Eco,  Maria Corti, Arbasino, Dante Isella, Moravia, Calvino. Secondo Pasolini, proprio nei primissimi anni Sessanta era nato l’italiano “come vera lingua nazionale”. Il fondo unificatore non è più il latino ma quella lingua “tecnologica” espressione di una classe dominante, formatasi nelle industrie del Nord Italia, che tende a – e ha la forza di – identificarsi con tutta intera la società.

VIBO V. – La Tonno Callipo Volley all’Istituto Industriale “E. Fermi” per la “Settimana dello studente”

La Tonno Callipo Volley torna tra i banchi di scuola per affrontare la tematica di stringente attualità: “Lo sport e i giovani”. Al convegno programmato nell’ambito della prima giornata della “Settimana dello studente” all’Istituto Industriale “Enrico Fermi” di Vibo Valentia sono intervenuti il vicepresidente Filippo Maria Callipo e del centrale Giovanni Maria Gargiulo, introdotti dai docenti Laura Manno e Vanessa Denami.

Dopo la proiezione del video di presentazione della squadra (le immagini si riferivano allo scorso 8 ottobre ndr) è stato poi il vicepresidente Filippo Maria Callipo a prendere la parola: “È bello tornare nelle scuole dopo due anni di pandemia in cui siamo stati costretti a stare distanti dalla comunità locale a causa della pandemia”. Il manager giallorosso ha poi tracciato un breve excursus sulla Società presieduta dall’imprenditore Pippo Callipo: “Tutto è nato nel 1993 dal sogno di mio padre, che coinvolto da un gruppo di amici si è appassionato a questo sport. Siamo partiti dalla Serie B e da lì la scalata nell’Olimpo del Volley. Nel 2004 con la finale giocata qui a Vibo la squadra ha conquistato sul campo la promozione in A1”.  Il vicepresidente della Tonno Callipo Calabria ha parlato a cuore aperto agli studenti vibonesi, provando a far comprendere loro i valori della vita e dello sport. “Serve impegno, passione, coraggio. Quello che non può mancare mai è sicuramente è la passione, ognuno di noi dovrebbe nutrire questo sentimento per fare bene ciò di cui si occupa, non solo in ambito sportivo. Sono le motivazioni che ci spingono ad andare avanti. Molto spesso i giovani di fronte agli ostacoli si fermano. Non perseverano, non insistono. Se si ha ‘fame’ di conquistare un obiettivo, tutto può avverarsi. Nel ricoprire il mio ruolo sento il peso delle responsabilità ma è anche vero che non sono da solo. Il nostro è un lavoro di squadra, serve il confronto e la condivisione. Il singolo non è determinante. Insieme siamo una forza“.
Ci sono difficoltà legate alla posizione geografica e alle caratteristiche del luogo spiega: “Con le serie minori la difficoltà è far avvicinare i ragazzi alla pallavolo perché il calcio va per la maggiore. Invece per la prima squadra è complicato riuscire a portare i giocatori a Vibo, un piccolo centro del Sud Italia. Cerchiamo di valutare oltre alle doti tecniche anche quelle valoriali per formare un gruppo di persone motivate che possono dare contributo alla squadra“.

 

Un momento del convegno all’Istituto “Fermi”

 

Introdotto dalle docenti Laura Manno e Vanessa Denami, il centrale classe ’99, Giovanni Maria Gargiulo ha portato la testimonianza tangibile sia da atleta di Superlega sia di uomo del Sud che ha creduto fin da piccolo nel suo sogno e che per arrivare a giocare ai massimi livelli è stato disposto a fare anche grandi sacrifici sacrifici: “La storia di uno sportivo è intrisa di sacrificio e dedizione. Sono andato via di casa quando avevo solo 14 anni, ero un adolescente. Ho dovuto imparare ad adattarmi sempre a nuove situazioni. La difficoltà non è sostenere gli allenamenti. Quello che richiede maggiore fatica e perseveranza è la quotidianità. Bisogna tenere un certo tenore di vita che prevede tante rinunce, dall’alimentazione agli orari. Bisogna essere molto responsabili, tante cose non sono concesse come ad esempio fare tardi la sera con gli amici, niente eccessi. Il risvolto della medaglia può essere appagante in alcuni casi, ma non sempre. Non tutti riescono a diventare atleti di primo piano. Tuttavia nulla è perduto perché lo sport insegna a vivere, insegna il rispetto delle regole, ti mette in contatto con tante persone. Dietro a quello che si vede la domenica in campo c’è il lavoro quotidiano di ogni giocatore che fa ogni cosa in funzione di un’ora e mezza di performance”. Il suo intervento è coinvolgente, sembra quasi uno di loro, uno studente tra gli studenti con un po’ più di esperienza e l’attenzione di un fratello maggiore. I ragazzi e le ragazze mostrano interesse per le parole di Gargiulo, visto come una bandiera della pallavolo vibonese. Non sono mancate le domande sul ruolo di centrale: “Non mi piace dover uscire dal campo come prevede la rotazione perché è difficile mantenere alta la concentrazione e ritrovare il ritmo gara. La forza della mia squadra è il gruppo. Lo scorso anno con il gioco corale abbiamo fatto una stagione meravigliosa. Quest’anno l’unione ci sta permettendo anche di risalire la classifica e di superare dei momenti di difficoltà. Si diventa una famiglia in cui c’è grande fiducia reciproca. Lo spirito dello sportivo? Non si pone mai dei limiti. Non ha mai un punto di arrivo. Cerca sempre di migliorarsi. A volte serve anche andare oltre le proprie qualità fisiche”.

In chiusura il vicepresidente Filippo Maria Callipo guarda con ottimismo al futuro: “Gli anni della pandemia ci hanno messo a dura prova. La scorsa stagione abbiamo disputato le partite senza pubblico, in un ambiente surreale dove era difficile provare e trasmettere emozioni. Per protezione abbiamo dovuto staccare la squadra da tutto il contesto cittadino. Quest’anno abbiamo riassaporato il gusto di rivedere i nostri tifosi sugli spalti e siamo qui per invitarvi ad avvicinarvi alla nostra realtà. Da sostenitori della squadra già nella prossima partita, il 20 marzo prossimo quando è in programma l’ultima gara di regular season contro Piacenza. Ed anche per invogliarvi ad avere un approccio con questa disciplina da praticare. È uno sport di gruppo, dove ognuno ha un ruolo finalizzato al rendimento collettivo. In un ambiente pulito dove non ci sono insulti ma rispetto per se e per gli altri”.

UFFICIO COMUNICAZIONE

UGL Calabria: Volto di donna, una via per la pace, Forum Ugl Scuola

Volto di donna, una via per la pace

Martedì 8 marzo dalle ore 18.30 in diretta Facebook sulla pagina della  Federazione Nazionale UGL Scuola

 

La giornata Internazionale della donna non può più limitarsi ad un semplice appuntamento celebrativo o a qualche mimosa e sorrisi di circostanza. L’otto marzo, soprattutto in questo drammatico frangente della storia umana, deve essere l’occasione per lanciare il messaggio che un’altra via per la pace e la cooperazione esiste ed è possibile perseguirla; una strada rappresentata da tutte le donne che con la loro stessa esistenza, con il loro essere complesso offrono quotidianamente un esempio di costanza, intelligenza e realismo.

Vogliamo che sia questo il senso del Forum “Volto di donna, una via per la pace” che abbiamo organizzato per l’otto marzo. Adesso è il momento di dare segnali forti – prosegue il Segretario Nazionale UGL Scuola e Segretario Regionale della Calabria, Ornella Cuzzupi ispiratrice e realizzatrice del Forum – e quale migliore cassa di risonanza del mondo della scuola e del lavoro per far si che il cambiamento possa essere tangibile e vero?

Al Forum, trasmesso in diretta Facebook sulla pagina della Federazione Nazionale UGL Scuola, parteciperanno importanti personalità che racchiudono nel proprio vissuto e nell’impegno nel sociale quel valore di cambiamento e di realismo a cui si ispira la politica dello stesso Segretario Cuzzupi.

Ai relatori – prosegue Ornella Cuzzupi – va il mio grande ringraziamento per aver aderito con un entusiasmo tale che mi ha reso ancora più convinta della direzione intrapresa. Patrizia Conte del Ninno (Presidente NG Ciscos presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite); Pina Foti (Presidente di Italian in Italy e Studio Italia); Paola Frassinetti (on. Vicepresidente Commissione Cultura dell Camera dei Deputati); Pauline Muanji Kashale (Presidente Associazione Réseau Fordarc); sono tutte figure di primissimo piano che alle logiche teoriche hanno preferito e preferiscono quelle della vita vera e dell’impegno. A loro occorre guardare e ascoltare per meglio comprendere quale possa essere la via femminile per migliorare la prospettiva futura, una strada che deve lasciare alle spalle la violenza e l’arroganza e guardare, con gli occhi di donna, l’orizzonte”.

 

 

   Federazione Nazionale UGL Scuola

REGGIO – La Collezione Civica del Comune si arricchisce di una nuova acquisizione: l’opera pittorica “Gioco di Forme” del Maestro Ugo d’Ambrosi

Mercoledi 9 marzo in Pinacoteca Civica la commemorazione del Maestro D’Ambrosi e la donazione dell’opera alla presenza dell’Assessora alla Cultura Irene Calabrò

Si terrà mercoledì 9 marzo 2022 alle ore 16:00 presso la sala conferenze della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, la commemorazione di Ugo D’Ambrosi, già docente del Liceo artistico “Mattia Preti” e dell’Accademia di Belle arti di Reggio Calabria, in occasione del 1° anniversario della sua scomparsa.

Il Maestro ha fatto parte della generazione dei pittori informali per più di mezzo secolo, durante il quale ci ha lasciato un considerevole corpus di opere (oli, incisioni, collages) molte già esposte in importanti istituzioni museali italiane, versando nell’attività creativa ogni sua attenzione di uomo, ogni sua possibilità di intelligenza e di sentimento. Nativo di San Valentino Torio (SA) ha vissuto la sua maturità artistica nella Città di Reggio Calabria, dove vi ha operato fino alla sua scomparsa, per tanto tra i suoi ultimi desideri vi era quello che una delle sue opere potesse entrare a far parte della Collezione Civica del comune di Reggio Calabria.

Promotrice dell’evento è l’Associazione Culturale Meissa, organizzazione impegnata nella promozione culturale e dell’arte in tutte le sue forme sul territorio reggino e regionale, che su coordinamento del Comune di Reggio Calabria si è prodigata per la realizzazione del momento commemorativo.

Per l’occasione la famiglia dell’artista donerà l’importante capolavoro di arte contemporanea dal titolo “Gioco di Forme”, realizzata con tecnica mista, nel 2019 dal maestro D’Ambrosi.

Interverranno l’Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò, la Professoressa Roberta Filardi, docente di storia dell’arte del Liceo artistico “M. Preti – A. Frangipane” di Reggio Calabria e la Dott.ssa Antonella Aricò, responsabile didattica e beni culturali dell’Associazione Culturale Meissa.

 

REGGIO – Al teatro “Cilea” in scena “Euripide: Le Fenicie” con Gabriele Vacis

Proseguono gli appuntamenti culturali e artistici della nuova edizione del Festival delle arti della Magna Grecia ideato e prodotto dall’Associazione culturale Arte e Spettacolo “Calabria dietro le quinte APS” in partenariato con il Comune di Reggio Calabria e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, con il patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e il cofinanziamento della Regione Calabria – PAC 2014/2020. La rassegna teatrale dal 27 febbraio al 28 Maggio, animerà i principali teatri della città di Reggio Calabria con spettacoli di teatro classico greco, masterclass di recitazione e scrittura, seminari, incontri letterari e iniziative per i bambini.
Sabato 12 marzo, alle ore 21, al teatro “Francesco Cilea” andrà in scena lo spettacolo “Euripide: Le Fenicie. Il dibattito pubblico” con il noto drammaturgo e regista teatrale Gabriele Vacis, l’attrice Enrica Rebaudo e le scenofonie di Roberto Tarasco.
Attraverso una sapiente narrazione Gabriele Vacis condurrà gli spettatori lungo un affascinante viaggio dalla tragedia classica di Euripide all’attualità. La guerra fratricida, il giovane sangue versato, lo strazio delle donne e delle madri di Tebe rappresentano temi straordinariamente attuali. Filtrare attraverso un testo classico sentimenti d’inquietante modernità ci aiuta a comprendere le ragioni del passato e quelle del presente, scoprendo i fili sottili che ci legano a storie solo apparentemente lontane.
Vacis propone nuovi strumenti per affondare nella storia: narrare attraverso il tempo, farsi corpo e canto come il coro della tragedia, utilizzare una nuova forma di preghiera, laica e civile, per comprendere consapevolmente.
Una narrazione in dialogo continuo con le sonorità curate in diretta da Roberto Tarasco.
Le parole di Euripide parlano dell’oggi e delle generazioni che, in questo oggi, provano a costruire il loro futuro. Un invito, profondo e sincero, a essere protagonisti della cultura della legalità.
Gabriele Vacis  ha scritto e curato la regia di numerosi spettacoli teatrali e nel 2006, ha curato la Cerimonia d’apertura degli Olimpic Winter Games e di Bookstock. Dal 2002 al 2006, è regista stabile al Teatro Stabile di Torino e dal 2013 al 2017 è direttore artistico della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Attualmente, è direttore della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino.
La programmazione artistica al teatro “Cilea” prevede diversi spettacoli di teatro classico greco anche in chiave contemporanea: il 19 marzo lo spettacolo “Clitennestra” a cura della compagnia teatrale Dracma, il 9 aprile l’imagoturgia “Iphigenia in aulide” tratto dalla tragedia di Euripide e interpretata dagli attori della Lenz Fondazione di Parma; il 22 aprile si terrà la prima nazionale dello spettacolo “Dike” interpretato dalle attrici Teresa Timpano e Francesca Ciochetti della compagnia Scena Nuda; infine, il 15 maggio andrà in scena l’opera “Semper Fidelis. Ovvero il vaso di Pandora” con la compagnia Teatro del Carro.
Il festival prevede anche numerose iniziative formative rivolte ad attori ed appassionati di teatro.
Si parte l’11 e 12 Marzo con la masterclass di recitazione teatrale a cura del noto attore cinematografico Piermaria Cecchini; l’8 e 9 aprile, invece, si svolgerà il workshop di scritture del tragico a cura del docente del DAMS dell’Università della Calabria Carlo Fanelli; infine, il 20 e 21 maggio, sempre al teatro Cilea si terrà la masterclass di messinscena teatrale “DRAŌ/DRAMA” a cura della drammaturga Auretta Sterrantino in collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Il Festival è realizzato in partenariato con il Comune di Reggio Calabria e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, con il patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e il cofinanziamento della Regione Calabria “Avviso Interventi per la distribuzione teatrale 2020”- PAC 2014/2020.
Per assistere agli spettacoli è possibile acquistare i biglietti presso i punti di rivendita B’Art sul corso Garibaldi 325 e Bcenters in via Sbarre Centrali 260 Reggio Calabria, online sul sito www.liveticket.it/calabriadietrolequinte o presso il botteghino dei teatri tre giorni prima di ogni evento. Per informazioni e prenotazioni: e-mail info@calabriadietrolequinte.it – whatsapp 320.9778859 – telefono 347.9930588 e sul sito: www.festivalartimagnagrecia.it

REGGIO – Lo chef Nino Rossi nominato primo “Ambasciatore del Parco Nazionale dell’Aspromonte nel mondo”

La sua cucina racconta l’identità e la storia dell’Aspromonte. L’indiscusso talento rappresenta una simbolo prezioso per la valorizzazione del territorio, l’esaltazione dei gusti e dei sapori, la creazione di momenti unici attraverso i prodotti della nostra montagna.

L’Ente Parco ha nominato lo chef internazionale Nino Rossi primo “Ambasciatore del Parco Nazionale dell’Aspromonte nel mondo”.

Il riconoscimento è stato conferito allo chef nel proprio ristorante, il “Qafiz” a Santa Cristina d’Aspromonte, alla presenza del Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, del vicepresidente Antonino Gioffrè, del componente della Giunta esecutiva Tommaso Iaria e del Funzionario delegato, Silvia Lottero.

L’Ente ha conferito allo chef il riconoscimento di Ambasciatore, donando una speciale pergamena ed un’opera d’arte, esemplare unico realizzato da Wood Design (Santo Stefano in Aspromonte) e Ceramiche Condò (Gerace). Un omaggio al geosito “Rocca del Drako” della formazione di Stilo Capo d’Orlando (oligocene), realizzato con tre materiali diversi per rappresentare l’Aspromonte: il legno di leccio che raffigura la biodiversità; il legno di ulivo per la laboriosità; la testa del Drako, simbolo di forza e resilienza, in ceramica quale richiamo alla nostra terra. Lo chef Nino Rossi, hanno spiegato i rappresentanti del Consiglio Direttivo dell’Ente, “è stato già fregiato di una Stella Michelin nel 2019 e del titolo “Tre Cappelli assegnato dall’Espresso, è un giovane che ha investito sia in termini di idee che di innovazione ricevendo molti riconoscimenti internazionali, anche grazie al suo ristorante situato all’interno del territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove vengono creati e realizzati numerosi piatti che rispecchiano i sapori e le tradizioni dell’Aspromonte, con l’utilizzo di materie prime della montagna. Lo chef Rossi è già un testimonial autentico dell’Aspromonte che valorizza le essenze del nostro territorio attraverso la sua creatività. Grazie alla sua cucina ed al suo riconosciuto prestigio, aiuta veicolare l’immagine e le eccellenze dell’Aspromonte, attraverso una narrazione che passa dalla sua cucina e dai piatti in cui si intravede il profondo legame tra lo chef  e la nostra montagna. Con il conferimento di ambasciatore del Parco, l’Ente ambisce ad associare l’immagine e la testimonianza rappresentativa dello chef Nino Rossi, per rafforzare visibilità, prestigioso ed opinione positiva all’Aspromonte nel mondo”, hanno spiegato i rappresentanti dell’Ente Parco.

Dal canto suo lo chef Nino Rossi “ha ringraziato l’Ente per il valore istituzionale che viene dato a quello che volontariamente ho iniziato a fare  da tanti anni. Vivendo in Aspromonte, la mia cucina è legata a doppio filo con la montagna, ne traggo ispirazioni per le mie realizzazioni. Ho sempre intravisto l’Aspromonte come opportunità e spero che questa carica mi dia la possibilità di dare maggiore risonanza al nostro territorio, ricco di significati, che ha solo bisogno di un vestito migliore”.

Enteparco Aspromonte

Iniziative Giornata internazionale della donna e Giornata internazionale delle Donne giudici 2022

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina di Diritti Umani in occasione della Giornata Mondiale della Donna 2022 intende, come ogni anno, ripercorrere le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne nel corso della storia e riflettere su quanta strada ancora c’è da percorrere per il raggiungimento della vera parità di genere, obiettivo agognato dell’Agenda 2030.

La storia di questa giornata è profondamente radicata nelle pagine più significative del ’900.

Attraverso la risoluzione 32/142 l’ONU stabilì nel 1977 che l’8 marzo sarebbe diventato ufficialmente la “Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti delle Donne e per la Pace Internazionale”.

La Giornata Internazionale della Donna ebbe una genesi strettamente collegata al clima politico di inizio’900, quando la popolazione femminile iniziava ad organizzarsi per reclamare maggiori diritti, in particolar modo quello di voto.

Fu il Partito Socialista americano a lanciare l’idea di una giornata dedicata all’importanza delle donne all’interno della società.

Successivamente, questa idea venne ripresa durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste tenutasi a Copenaghen, in Danimarca.

Nel nostro Paese si diffuse agli inizi del ‘900 e fu molto sentita soprattutto dalle operaie delle fabbriche le quali vedevano in questa giornata un movimento di lotta per l’affermazione dei loro diritti.

Ma fu tra gli anni della Resistenza e gli anni ’70 che avvenne il vero cambiamento nella forma mentis della donna, la quale iniziò a combattere il patriarcato e la cultura oscurantista che avevano relegato la donna a un ruolo subordinato e subordinante rispetto a quello dell’uomo.

Le donne italiane, dopo il grande contributo che avevano dato durante la Liberazione e negli anni del Boom economico, deluse e stanche per i pochi riconoscimenti ottenuti in ambito sociale, iniziarono a riempire le piazze urlando la loro intelligenza accantonata dal maschilismo imperante, ma soprattutto cominciarono a pretendere un posto al sole, dopo il buio degli ingrati secoli maschili.

Fu una vera corsa alle conquiste: non più reato per l’adulterio, possibilità di divorziare, diritto di famiglia e finalmente l’abrogazione del barbarico delitto d’onore, creatura mostruosa, partorita dal Codice Rocco, negli anni della dittatura.

Il ‘900 ha raccolto buoni frutti in fatto di diritti perle donne, questo è innegabile. Ma l’arrivo del duemila non ha portato ai nuovi, grandi traguardi che si speravano.

Il percorso per giungere a una vera e concreta parità di genere fatica a trovare pieno completamento persino in quei Paesi che possono vantare ordinamenti giuridici all’avanguardia e una legislazione fortemente salda nell’affermazione della piena uguaglianza di genere.

E’ opportuno per tale motivo che vi sia un forte impegno tanto sul fronte dell’azione interna, quanto su quello dell’attività di sensibilizzazione e cooperazione internazionale.

Nel caso del nostro Paese, ci tranquillizza ricordare che ampio è lo spazio che la Costituzione dedica al riconoscimento dei principi di uguaglianza e delle pari opportunità tra uomo e donna. Non ci resta che seguire questa mirabile strada tracciata dalla nostra Carta costituzionale, nella consapevolezza che si tratta comunque di un percorso faticoso e complesso.

E’ faticoso questo percorso perché ci sono ancora tanti muri da abbattere, retaggi del passato. Ed è complesso perché purtroppo l’attualità ci narra vicende  tremende fatte di discriminazioni quotidiane, in casa e nel mondo del lavoro, fino ad arrivare ad una brutale violenza che aumenta il gap comunicativo, emotivo e pratico tra uomo e donna.

E’ per queste donne discriminate e violate che l’8 marzo ha la sua ragione di esistere. Ma è anche vero che la Giornata Mondiale della Donna si trasformerà realmente in una festa solo quando le donne non saranno più oggetto di abusi, discriminazioni e subordinazione, solo quando scompariranno tutti i tipi di prevaricazione, da quelle macroscopiche a quelle più piccole e quotidiane, ma non per questo meno gravi.

Sono ancora tanti, inoltre, gli ambiti lavorativi in cui la donna, pur avendo titoli e competenze, fatica ad affermarsi.  E il 10 di marzo, Giornata Internazionale delle donne giudici, ci permette di mettere a confronto numeri e situazioni lavorative che non sono ancora quelli sperati.

Ripercorrendo velocemente la storia della magistratura nel nostro Paese, vediamo che le donne entrano per la prima volta in magistratura nel 1963, in seguito all’abrogazione della legge 1176 del 1919 che le escludeva da tutti gli uffici pubblici che implicavano poteri giurisdizionali, l’esercizio di diritti e potestà politiche, o la difesa militare.

Nonostante la legge del 1963, le donne continuano, oggi, a essere meno presenti nelle posizioni decisive. Secondo i dati dell’Ufficio Statistico della Magistratura (febbraio 2020), la presenza delle donne in quest’ambito diminuisce in base alla rilevanza degli incarichi. Molto marcato è infatti il divario di genere nel Consiglio Superiore della Magistratura dove solo 1 su 4 sono le donne elette e complessivamente queste ultime non sono mai state più del 25%.

E’ veramente urgente un riequilibrio di genere.

Spesso l’ADMI, l’Associazione Donne Magistrato Italiane, ha posto l’accento sulla necessità di introdurre nuove misure che garantiscano una rappresentanza di genere adeguata all’attualità.

Molto interessante, anche se amara, è la relazione “Sulle donne in Magistratura”, 17 novembre 2020, dell’ADMI. Nel breve testo vengono ricordate le difficoltà delle donne in tema di accesso ai pubblici uffici e citate con fierezza le “madri costituenti”, infine emerge la figura di Rosanna Oliva, cui era stata negata la possibilità di diventare prefetto “perché donna”.

Il CNDDU negli ultimi anni ha lanciato l’iniziativa Mimose di acciaio per permettere agli studenti della scuola italiana di conoscere storie di donne, come Franca Viola, Nilde Iotti, Maria Montessori, Oriana Fallaci e Rita Levi Montalcini, che hanno contribuito al cambiamento della società e al progresso civile.

Quest’anno ci sentiamo di segnalare come Mimosa di acciaio 2022 proprio la Dott.ssa Rosanna Oliva De Conciliis, nota semplicemente come Rosa Oliva, giurista, attivista, scrittrice italiana, insignita dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella.

Conosciuta per aver vinto nel 1960, il ricorso presso la Corte Costituzionale, dopo rifiuto in quanto donna, del Ministero dell’Interno di ammetterla al concorso per la carriera prefettizia. La Consulta a suo favore fu una decisione storica, in quanto aprì i concorsi pubblici anche alle donne.

Il CNDDU chiede pertanto ai docenti della scuola secondaria di I e II grado di cogliere, nella giornata dell’8 marzo, una Mimosa di acciaio e donarla ai propri studenti, ovvero raccontare la storia della dott.ssa Oliva, attualmente Presidente dell’Associazione per la promozione sociale Rete per la Parità,  perché la sua figura omaggia sia l’8 che il 10 marzo, e perché il suo vissuto può davvero offrire importanti spunti di riflessione e incoraggiare le giovani studentesse a perseguire i loro obiettivi senza timori  e nella consapevolezza che essere donna significa, oggi più che mai,  essere protagonista della propria vita.

E la posizione sociale delle donne determina davvero sia l’emancipazione femminile che il progresso sociale in senso lato.

Solo conoscendo la storia di grandi donne possiamo realmente favorire un serio impegno divulgativo e affiancarlo a tutti i progetti tesi a eliminare, specie a livello ordinamentale, qualunque forma di disparità o discriminazione tra uomo e donna.

L’Hashtag per la Giornata Mondiale delle Donne 2022 è #Mimosediacciaio2022

 

Prof.ssa Rosa Manco

CNDDU