Terremoto 1908, individuata la faglia marina che provocò la catastrofe

Uno studio, intrapreso dalle Università di Catania e di Kiel e dall’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha permesso di risalire alla faglia marina da cui scaturì il tragico terremoto del 1908 che devastò le città di Reggio Calabria e Messina, togliendo la vita a 100.000 persone.

“L”ecografia del fondale ha consentito di individuare in modo inequivocabile una profonda spaccatura nel fondale dello Stretto di Messina – spiegano i ricercatori – la faglia mostra evidenze di attività recente poiché disloca il fondale marino con scarpate fino a 80 metri di altezza. L’analisi sismica in ambiente 3D e studi geomorfologici sul terreno hanno poi permesso di seguire la faglia per tutto il suo sviluppo”

“La struttura corre lungo l’asse dello Stretto ed è individuabile a circa 3 km dalle coste della Sicilia – aggiunge il prof.
Giovanni Barreca, coordinatore della ricerca – alla latitudine di Messina, la spaccatura curva verso Est penetrando nell’entroterra calabro per proseguire poi lungo l’asta fluviale del torrente Catona, una incisione fluviale tra Villa S.
Giovanni a Nord e Reggio Calabria a Sud. La faglia è inclinata verso Est e raggiunge la lunghezza massima di 34,5 km. Secondo le relazioni lunghezza-magnitudo, la faglia è in grado di scatenare terremoti di magnitudo 6.9, una energia molto simile a quella liberata durante il terremoto del 1908”

Tale ricerca, pubblicata dalla rivista  ‘Earth-Science Reviews’ e intitolata “The Messina Strait: Seismotectonic and the Source of the 1908 Earthquake” rivela – inoltre – informazioni preziose sull’allontanamento tra Sicilia e Calabria, individuando la ragion causale nelle profondità crostali.

 

 

CALABRIA – Da domani Vax weekend per gli over 80, l’obiettivo è completare la fascia di età

Completare la fascia degli over 80 calabresi dalla quale mancano circa 20 mila persone da vaccinare: è l’obiettivo dell’Open Vax Weekend promosso da Regione Calabria, Commissario ad acta per la sanità, Protezione Civile, Difesa, Aziende Sanitarie e Croce rossa. Domani, sabato 22 maggio, e domenica 23 maggio, gli ottuagenari potranno recarsi in 64 centri vaccinali distribuiti su tutto il territorio regionale per ricevere il vaccino senza necessità di prenotazione.

Basterà esibire la propria tessera sanitaria. Lo rende noto la Protezione civile calabrese. L’elenco dei punti è consultabile sul sito www.rcovi19.it.

“Si evidenzia – è scritto in una nota – che tutte le persone che il 19 e 20 maggio non hanno ricevuto il vaccino a causa del cambio della procedura di distribuzione dei vaccini, potranno recarsi, con il medesimo foglio di prenotazione, nello stesso punto vaccinale, il 22 e 23 maggio. Proseguiranno normalmente le vaccinazioni per le fasce aventi diritto – over 40-50-60-70, fragili e caregiver – tramite piattaforma www.prenotazioni.vaccini.gov.it, oppure il numero verde 800 00 99 66 o sms al 339-9903947. Per info si può contattare il centralino dedicato della Protezione Civile 0961 789775”.
(ANSA).

REGGIO-Appeso alla facciata del MArRC #unlenzuolocontrolamafia in ricordo di Falcone e Borsellino.

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria prosegue le attività di sensibilizzazione sul tema della legalità e della memoria. Sulla facciata del MArRC da questa mattina è esposto il “lenzuolo contro la mafia”, raffigurante i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel ventinovesimo anniversario dalla scomparsa dei due giudici siciliani. Alla presentazione, insieme al direttore del Museo Carmelo Malacrino, ha partecipato il Col. t. ISSMI Marco Guerrini, a capo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, accompagnato da altri rappresentanti dell’Arma. Sul luogo è poi giunto anche l’Assessore alla Cultura, Turismo, Legalità, Scuola e Università del Comune di Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti.

L’iniziativa, voluta dalla Fondazione Falcone e dal Ministero dell’Istruzione, ha coinvolto oltre 20 luoghi in tutta Italia con l’obiettivo di sensibilizzare la società civile sulla cultura della legalità. L’obiettivo è quello di ricordare le illustri figure dei due magistrati tragicamente scomparsi per opera della criminalità organizzata il 23 maggio e il 19 luglio del 1992.

«Con entusiasmo e senso dello Stato il Museo ha accolto la proposta dell’Associazione Falcone – commenta il direttore Carmelo Malacrino. Chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia merita di essere ricordato anche in un Museo, luogo deputato alla conservazione delle memorie. Ormai da anni il MArRC si impegna sul tema della legalità, con tante iniziative di sensibilizzazione promosse in sinergia con la Prefettura, la Questura e l’Arma dei Carabinieri, ma anche in collaborazione con varie associazioni. La diffusione degli ideali del vivere civile e del rispetto delle regole – prosegue Malacrino – deve avvenire con il supporto di tutti, nella consapevolezza che l’educazione e la formazione delle coscienze rimangano punti fermi su cui costruire il futuro della Calabria. Anche per questo abbiamo voluto firmare un accordo di collaborazione con l’Associazione Falcone, affinché il ricordo dei due magistrati siciliani possa essere rievocato anche in futuro con altre importanti iniziative».

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, Marco Guerrini, dichiara: «L’Arma dei Carabinieri ha sostenuto l’iniziativa della Fondazione Falcone a Reggio Calabria e in altri, numerosi capoluoghi di provincia, condividendo l’importanza di mantenere viva, anche nei più giovani, la memoria di chi ha sacrificato la propria vita in nome degli ideali della giustizia. Un esempio di coerenza, dedizione e coraggio, quello offerto dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che continua a ispirare l’azione quotidiana di tante persone che operano non solo nei settori della giustizia e della sicurezza, ma anche in quelli dell’educazione e della cultura. Educazione e cultura: cardini imprescindibili di un sistema integrato di prevenzione e contrasto di ogni forma di criminalità».

L’Assessore Rosanna Scopelliti sottolinea così l’importanza dell’iniziativa: «La memoria si alimenta con l’esempio e con i gesti. È per questo che iniziative come quella proposta dalla Fondazione Falcone di esporre un ricordo del magistrato ucciso nel punti di interesse del Paese è importante, soprattutto per le nuove generazioni e per i più piccoli. Chiedersi chi sono quei personaggi rappresentati negli striscioni è il primo passo verso la consapevolezza del ricordo di chi, sacrificando la propria vita, si è battuto per la giustizia e la libertà. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro e tutte le vittime della tracotanza mafiosa siano sempre esempio e forza per i nostri ragazzi e per il riscatto dei nostri territori. Grazie quindi al direttore del MarRc Carmelo Malacrino per aver accolto l’invito della fondazione e ai Carabinieri per essere sempre custodi della memoria e presenti nella difesa dei cittadini e della nostra comunità».

CULTURA – Ci lascia, all’età di 76 anni, il Maestro Franco Battiato

Assuefatti dal valore eterno dell’opera, ci convinciamo ingenuamente che anche il corpo mortale del suo autore sia incorruttibile.

Per questo, ritengo che la perdita di un genio abbia un impatto amplificato.

Franco Battiato era un unicum nella magniloquente varietà di cantautori italiani.

Anzitutto, egli era un innovatore: quando ascoltai la prima volta Fetus, all’età di 15 anni, su consiglio di un compagno di liceo, rimasi strabiliato. Una dimestichezza invidiabile delle sonorità psichedeliche abbinate ad una vena progressive che era già un marchio di fabbrica nostrano, sebbene nel contesto della musica rock.

L’artista catanese proseguì una linea coerente segnata da un’indole poliedrica dalla quale guizzavano filosofia, misticismo, politica, poesia e antropologia.

Dalla suggestiva preghiera “L’ombra della luce”  – per me il testamento spirituale del Maestro – alle irriverenti rampognate nei confronti della società civile – si pensi a Bandiera Bianca o alla più recente Inneres Auge – fluisce lo spirito in ricerca dell’Uno al di sopra del bene del male (E Ti Vengo a Cercare).

Battiato snocciolava differenti culture, s’intendeva di ascetismo e – al contempo – esercitava la sua attività politica, coerentemente ad una visione monistica di cui si avverte la traccia in tutto il suo compendio, come suggerisce – ad esempio – l’espressione “l’apparente dualità” adottata nella traccia Nomadi.

Questa libertà di spirito trascendeva, ovviamente, il senso comune e la morale quotidiana; insofferente al degrado politico, definì i parlamentari italiani delle “troie disposte a tutto”. L’allora Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, decise di revocarlo dall’incarico di Assessore al Turismo.

Difficile, per un soggetto influenzato dai protocolli sociali, coniugare la gentilezza di un nobile artista con la sfrontatezza di un simile gesto. Ma è proprio in questa versatilità che si manifesta lo spirito libero, il cui potenziale intellettivo genera spontaneamente un radicalismo senza il quale appassirebbe.

Amore e libertà spogli di compromessi sono stati i tratti distintivi di un prodigio spirituale, qual era Franco Battiato.