ARGHILLÀ (RC) – Sorpreso ad incendiare delle auto, arrestato minorenne

È una tranquilla notte di gennaio, quando una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria sta effettuando un controllo di routine nel quartiere di Arghillà. Niente sembra fuori dall’ordinario, ma qualcosa attira l’attenzione dei militari: una luce sospetta, che scintilla tra la vegetazione. Una luce che non ha una spiegazione apparente.

Senza esitare, i Carabinieri si avvicinano con prudenza al luogo da cui proviene quel bagliore. Ed è in quel momento che capiscono di trovarsi di fronte a un incendio doloso. La luce, infatti, è quella di una torcia utilizzata da un giovane che, con un gesto incosciente, stava dando fuoco a delle carcasse di auto abbandonate, accumulate proprio a ridosso delle abitazioni del quartiere. In pochi secondi, le fiamme si sono alzate, avvolgendo quattro veicoli e minacciando di propagarsi alle case vicine e alla vegetazione circostante.

L’intervento immediato dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco ha evitato che il rogo potesse trasformarsi in una tragedia. Le fiamme sono state domate in tempo, e solo grazie alla prontezza dei soccorsi non si sono registrati danni a persone o edifici.

Il colpevole, sorpreso in flagrante, è un minorenne. I Carabinieri hanno identificato il giovane e, in base alla gravità della situazione, proceduto al suo arresto per incendio doloso. Un atto che avrebbe potuto mettere in pericolo l’intera comunità, ma che grazie alla tempestività delle forze dell’ordine è stato fermato sul nascere.

Questa vicenda sottolinea ancora una volta l’importanza di ogni singolo intervento, l’attenzione costante di chi protegge la città e la determinazione nel garantire la sicurezza di tutti.

Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e per il minore vige il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.

BOVA MARINA (RC) – Si invaghisce di un’amica e la perseguita, denunciato un giovane

È stato un atto di coraggio quello che ha spinto una giovane donna di origini brasiliane, a denunciare l’incubo vissuto per mesi. Grazie all’intervento dei Carabinieri della Stazione di Bova Marina, il responsabile è stato colpito da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria consistente nel divieto di avvicinamento alla vittima e al suo fidanzato, con l’imposizione del braccialetto elettronico.

Il giovane, che per la ragazza era solo un amico, ha trasformato la sua amicizia in un vero e proprio incubo. A partire dall’inizio dell’anno scorso, ha iniziato a tormentarla con telefonate anonime, messaggi ossessivi sui social e persino appostamenti sotto casa, alimentati da un’inspiegabile gelosia e un’ossessione morbosa per la giovane donna. La situazione, ormai insostenibile, ha spinto la ragazza a rivolgersi ai Carabinieri, che hanno avviato un’indagine lampo, raccogliendo le prove di una lunga serie di atti persecutori.

La violenza psicologica, le minacce di morte e i ripetuti tentativi di distruggere la relazione sentimentale della giovane con il suo fidanzato, hanno creato un clima di ansia e paura insostenibile. Gli episodi, culminati in un’aggressione fisica avvenuta il 22 dicembre, quando l’indagato, in evidente stato di ebbrezza, ha ferito il fidanzato della ragazza, hanno confermato l’estrema pericolosità del giovane.

L’indagine condotta dai Carabinieri ha fatto emergere un quadro allarmante di molestie e intimidazioni, mettendo in luce le gravi sofferenze psicologiche e fisiche subite dalla vittima. Grazie alle dichiarazioni della ragazza, del fidanzato e alla meticolosa attività investigativa, è stato possibile raccogliere elementi che hanno portato all’immediata applicazione della misura cautelare.

L’indagato, che ora deve fare i conti con la giustizia, dovrà rispettare il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla vittima e dal suo ambiente, e non potrà più entrare in contatto con la ragazza in alcun modo. Nonostante il provvedimento, per l’indagato vale il principio di non colpevolezza fino alla sentenza definitiva.

I Carabinieri di Bova Marina continuano a monitorare la situazione, pronti a garantire la protezione della vittima e l’intera sicurezza della comunità.

CASTROVILLARI (CS) – Rapina a mano armata al Supermercato Pick Up: arrestati 3 giovani

La sera del 27 settembre scorso, un centralissimo supermercato di Castrovillari veniva rapinato da due soggetti travisati che, armati di coltello e minacciando la cassiera, riuscivano a impossessarsi dell’intero incasso della giornata.

Immediatamente dopo essersi dileguati, sul posto intervenivano i Carabinieri della locale Compagnia che avviavano le indagini.

Le attività investigative, con il prezioso ausilio della Polizia di Stato di Castrovillari, permettevano già dopo pochissimi giorni di ricostruire compiutamente la dinamica dell’evento e identificarne i presunti autori.

Infatti, l’analisi delle immagini di videosorveglianza comunali e di altri esercizi commerciali consentiva di immortalare la fase di arrivo dei 3 soggetti, il loro percorso tra le vie cittadine, il sopralluogo e – solo dopo essersi cambiati con altri abiti – tornare in due nella centralissima piazza Giovanni XXIII e compiere la rapina; al termine, fuggire e abbandonare gli abiti e il coltello lungo la via di fuga – rinvenuti l’indomani dai poliziotti – per poi ricongiungersi al terzo complice e allontanarsi definitivamente.

Ma oltre alle accurate investigazioni, è stata determinante la profonda conoscenza del territorio e dei soggetti d’interesse operativo da parte dei poliziotti e dei carabinieri del posto che consentiva in brevissimo tempo di riconoscere e identificare i 3 indagati.

Pertanto, in considerazione degli elementi raccolti, in virtù dell’attuale fase di svolgimento delle indagini preliminari e con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, i tre individui sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e posti ai domiciliari su ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari.

Al riguardo si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati, che sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

REGGIO – Massimo Ripepi in diretta Facebook: “Falcomatà, 11 anni di bugie sul Lido Comunale di Reggio Calabria”

Reggio Calabria – Una passeggiata serale al Lido Comunale di Reggio Calabria, trasmessa in diretta su Facebook, si trasforma in un atto d’accusa contro l’amministrazione cittadina. Massimo Ripepi, consigliere d’opposizione, ha denunciato con toni aspri lo stato di degrado della struttura, criticando duramente il sindaco Giuseppe Falcomatà e i suoi 11 anni di promesse disattese.

Degrado totale, bugie seriali, 11 anni di nulla” – queste le parole che risuonano con forza nella diretta di Ripepi, mentre percorre una struttura descritta come “un brillante in mezzo alla fogna”, riferendosi a una pedana in legno recentemente installata ma già vandalizzata.

Le accuse al sindaco: promesse vuote e interventi incoerenti

Ripepi ha sottolineato come ogni anno vengano annunciate imminenti riaperture del Lido Comunale, ma nulla cambi realmente. “Quest’estate sarà pronto, diceva Falcomatà. Sono 11 anni che sentiamo questa promessa e guardate: distruzione totale, immondizia ovunque, cabine vandalizzate. Non c’è nulla di fruibile”.

Il consigliere non ha risparmiato critiche sulla gestione dei fondi pubblici. “Nonostante i finanziamenti da 6,5 milioni di euro (di cui tra l’altro la metà sono stati ottenuti grazie a un emendamento di Francesco Cannizzaro), l’amministrazione non ha concluso nulla. Hanno installato una pedana bellissima, ma in un contesto di degrado e sporcizia. Si fanno le pedane prima di sistemare il Lido. Assurdo!”

“La città più bella del mondo abbandonata a sé stessa”

Durante la diretta, Ripepi ha mostrato lo scenario desolante: cabine vandalizzate, bagni inaccessibili e rifiuti ovunque. “Reggio Calabria è un gioiello, il chilometro più bello del mondo, eppure qui regnano incuria e abbandono. In qualunque altra città del mondo questo sarebbe un punto centrale e valorizzato. Qui, invece, è lasciato alla devastazione”.

Ripepi ha raccontato di aver convocato il dirigente comunale responsabile per chiedere spiegazioni. “Bruno Doldo è stato cortesissimo, ma mi ha detto che le cabine vandalizzate, che erano solo due, sono già diventate quindici. Senza vigilanza e controllo, è inevitabile che tutto venga distrutto”.

La “politica del sepolcro imbiancato”

Il consigliere ha poi attaccato quella che ha definito una strategia di distrazione dell’amministrazione: “Falcomatà tenta di coprire i suoi fallimenti con feste, eventi, lucine e cercando di accaparrarsi i meriti del Capodanno Rai. Un’operazione di cipria per nascondere anni di promesse non mantenute”.

“La verità vince sempre”

Concludendo il video, Ripepi ha invitato i cittadini a non fidarsi delle comunicazioni ufficiali dell’amministrazione. “Leggete i comunicati e guardatevi intorno. Falcomatà e la sua squadra sono bugiardi seriali. Se ci fosse il reato di bugia, sarebbero all’ergastolo”.

COSENZA – Arrestato uomo per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate

Nella giornata del 3 gennaio u.s., personale in servizio presso quest’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Cosenza, diretta dal Questore dr. Giuseppe Cannizzaro, ha tratto in arresto un uomo cinquantanovenne, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali in danno della propria coniuge.

In particolare, a seguito di segnalazione di aggressione a danno di una donna ad opera del proprio marito, pervenuta sul Numero Unico d’Emergenza, un equipaggio della Squadra Volante si è recata nel centro storico della città.

Sul posto, gli operatori di polizia hanno rintracciato la richiedente dell’intervento che, in evidente stato di agitazione e con chiari segni di percosse sul volto e sul corpo, ha riferito che nella decorsa serata, il compagno, in evidente stato di ebbrezza alcolica,  si era presentato nella stanza da letto, ove la stessa dorme da sola, con il chiaro intento di pretendere un rapporto sessuale non consenziente.

Dopo una breve e accesa discussione, il marito,  contrariato dal rifiuto ricevuto, ha afferrato la propria moglie per i capelli facendola rovinare a terra per poi  percuoterla con calci e pugni su tutto il corpo finchè la stessa non è riuscita a divincolarsi e chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Per le percosse subite la donna è stata soccorsa dagli operatori del 118 ed è stata trasportata presso il locale Pronto Soccorso ove, al termine degli accertamenti sanitari, è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni per le lesioni riscontrate, con la  necessaria ed ulteriore prescrizione di una valutazione specialistica psicologica ritenuta necessaria per superare il disturbo da stress psicologico subito.

Al termine dell’attività, il soggetto resosi responsabile dei fatti descritti è stato tratto in arresto in flagranza di reato in quanto ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso l’Ufficio di Procura del Tribunale di Cosenza, tradotto presso la locale Casa Circondariale. A seguito di udienza di convalida ed interrogatorio di garanzia, il giudice dibattimentale ha convalidato l’arresto  disponendo, nei confronti dell’indagato, la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Il tutto si comunica nel rispetto del diritto dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.

MELITO PORTO SALVO (RC) – Maltrattamenti e violenze sessuali sull’ex moglie

Un uomo di Melito Porto Salvo è stato sottoposto a misura cautelare con braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, in seguito all’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti dell’ex moglie che ha trovato finalmente il coraggio di denunciare dopo anni di abusi.

Le violenze, fisiche, psicologiche e sessuali, si erano consumate nel corso degli anni, anche dopo la fine della convivenza. La vicenda è culminata quando l’uomo ha aggredito la donna e il fratello in uno spazio pubblico. Durante l’aggressione, l’uomo ha danneggiato il veicolo delle vittime e sottratto il telefono cellulare della donna. Un episodio che, secondo gli inquirenti, non è stato che l’ultimo di una lunga serie di maltrattamenti.

La denuncia della vittima ha fatto luce su un quadro di violenze costanti. Nonostante la separazione e la cessazione della convivenza, l’ex marito ha continuato a esercitare un controllo psicologico e fisico sulla donna, minacciandola e isolandola, al punto che la donna ha dichiarato di avere subito anche violenze sessuali, perpetrate negli ultimi due anni, senza mai denunciarle per paura di ritorsioni.

Il 12 dicembre, dopo l’aggressione, la donna ha finalmente trovato la forza di raccontare tutto ai Carabinieri della Stazione di Melito Porto Salvo. Le indagini, allo stato degli atti ed in attesa degli esiti successivi, hanno offerto efficaci elementi di riscontro alle dichiarazioni assunte dalla vittima. La Procura di Reggio Calabria ha quindi chiesto l’emissione della misura cautelare, emessa dal GIP ed eseguita dai Carabinieri.

L’indagato dovrà mantenere una distanza minima di 500 metri dalla donna e non potrà comunicare con lei in alcun modo. Il provvedimento cautelare si inserisce in un procedimento ancora nelle fasi preliminari, e per l’uomo vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

CROTONE – La Polizia di Stato arresta autori di un tentato omicidio

I Poliziotti della Squadra Mobile hanno eseguito, tra il 30 ed il 31 dicembre u.s. una misura cautelare in carcere nei confronti di quattro cittadini di nazionalità tunisina che nel pomeriggio del giorno di Natale si erano resi responsabili di un’aggressione ai danni di un loro connazionale, L. M. classe 1986.

Nel pomeriggio dello scorso 25 dicembre le volanti della Questura, impegnate in servizio di controllo del territorio nel centro cittadino, luogo abituale di incontro di numerosi giovani, intervenivano nella centrale piazza Pitagora perché attratti da urla di alcuni extracomunitari protagonisti di una rissa.

Nell’occorso uno di loro rimaneva ferito con un’arma da taglio, al capo ed al costato e veniva soccorso, nell’immediatezza, da personale del 118 facendo poi ingresso in ospedale con un quadro sanitario particolarmente grave tanto che i sanitari si riservavano la prognosi. 

Gli immediati accertamenti condotti dagli operatori della Squadra Mobile, intervenuti a supporto degli operatori già presenti, con il coordinamento del Sost. Procuratore della Repubblica Rosaria MULTARI, hanno permesso in breve tempo di ricostruire la dinamica di quanto accaduto ed infatti, grazie anche alle immagini di videosorveglianza della zona ed alle dichiarazioni di alcuni soggetti testimoni, nonché della vittima, emergeva un quadro indiziario nei confronti dei quattro indagati, chiaro e preciso tanto da addebitare ad ognuno precise responsabilità;  i quattro soggetti extracomunitari, infatti, dopo aver aspettato il loro connazionale nei pressi della centrale piazza Pitagora lo avevano aggredito, dapprima con calci e pugni e poi gli avevano sferrato alcuni fendenti con un coltello, attingendolo al capo ed al busto.

Il movente dell’aggressione traeva origine da futili motivi legati all’ospitalità degli stessi extracomunitari in luoghi comuni di associazioni caritatevoli.

Gli esiti delle immediate attività investigative venivano condivise con la Procura della Repubblica che accogliendo le risultanze probatorie ha avanzato richiesta di idonea misura cautelare al G.I.P. che ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei quattro soggetti, tutti immediatamente rintracciati e condotti in carcere.

Princi “Pace obiettivo irrinunciabile, impegno centrale per l’Europa”

“La pace, la lotta alla violenza di genere, le disparità tra territori, i giovani, il valore del rispetto: le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, rappresentano un richiamo importante per tutte le istituzioni e per tutti i cittadini, affinché si rinnovi l’impegno per una società più equa, giusta, rispettosa e capace di umanità”. Lo afferma Giusi Princi, eurodeputata FI – PPE.

“La pace, come ha ricordato il Capo dello Stato – prosegue Princi -, è un obiettivo irrinunciabile ed è ciò di cui l’Unione Europea è storica espressione. In un contesto globale così incerto, segnato da tensioni, odio e divisioni, occorre riscoprire i valori fondamentali del rispetto e del dialogo. L’Unione europea, infatti, si fonda sul principio di unità nella diversità. È un messaggio che dobbiamo portare nelle nostre vite quotidiane, costruendo relazioni basate sull’ascolto e sull’empatia. La parola dell’anno scelta dall’Istituto dell’Enciclopedia Treccani è proprio ‘rispetto’. Si tratta di un valore centrale per l’Europa, che da sempre lavora per costruire ponti, per portare pace tra i popoli. Una pace – aggiunge l’eurodeputata – intesa anche come dialogo, autonomia e coesione”.

“Significativo – continua Princi – è anche il richiamo del Presidente Mattarella in merito alla precarietà e all’incertezza che avvertono i nostri giovani e sul ‘rumore’ dei ragazzi che non intendono tacere di fronte ai femminicidi. Da Europarlamentare, membro delle Commissioni CULT e FEMM, sono fortemente impegnata su questi temi che considero cruciali. Per quanto riguarda i femminicidi, servono azioni concrete per garantire la sicurezza delle donne in ogni ambito della loro vita. Sto già lavorando, in seno alla commissione di cui faccio parte, affinché l’Intelligenza artificiale possa essere regolamentata per la prevenzione della violenza di genere, colmando così quel vuoto legislativo attualmente esistente in materia”.

“Un’Europa più coesa – aggiunge – deve essere anche un’Europa delle opportunità per i tanti talenti e per le tante intelligenze che il nostro Paese esprime. Dobbiamo valorizzare i giovani che ben formiamo nelle nostre scuole e nelle nostre università dando loro sempre più opportunità di crescita e di lavoro, perché le intelligenze e le idee dei nostri ragazzi – conclude – rappresentano una grande risorsa per il presente dei nostri territori, in una prospettiva di sviluppo futuro”.

REGGIO – Arrestati due soggetti per combustione illecita di rifiuti

La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha arrestato due uomini, rispettivamente di 50 e 34 anni, sorpresi nella flagranza dei reati di combustione illecita di rifiuti, attività di gestione rifiuti non autorizzata, ricettazione e getto pericoloso di cose, tutti commessi in concorso tra loro.

A seguito di una segnalazione giunta alla Sala Operativa della Questura, diversi equipaggi delle Volanti hanno raggiunto Arghillà, dove due soggetti erano intenti a bruciare matasse di rame.

Gli stessi, ancora presenti sul posto, nel corso del controllo di polizia hanno rivendicato la proprietà dei circa 8 kg di rame, senza tuttavia fornire indicazioni precise sulla relativa provenienza.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due soggetti, un 50enne pregiudicato e già destinatario di obbligo di presentazione alla p.g., ed un 34 enne con precedenti penali e di polizia e già destinatario di avviso orale, sono stati collocati presso le relative abitazioni ed il rame è stato sequestrato.

CIRÒ MARINA (KR) – Tentata estorsione aggravata alla vigilia di Capodanno: fermato un 26enne

Nella giornata di San Silvestro, i Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno sottoposto a fermo di indiziato del delitto di tentata estorsione aggravata un giovane cirotano di 26 anni. Per come ricostruito dai militari dell’Arma, il giovane, nel corso della mattinata, si sarebbe recato con una bicicletta presso una nota edicola del centro cittadino munito di una tanica di benzina e di un accendino, aggredendo ferocemente con una mazza da baseball il titolare e suo figlio dopo averli minacciati di far saltare in aria l’attività ed aver richiesto loro la somma di 50€, asseritamente relativa ad un debito maturato dal figlio, per poi darsi alla fuga scalzo, avendo perso le scarpe durante la colluttazione. I Carabinieri, intervenuti tempestivamente, hanno condotto un accurato sopralluogo, rinvenendo, sulla scena dell’aggressione, oltre a diverse tracce di sangue, la mazza da baseball, le scarpe, la tanica e l’accendino, tutto riconducibile, ad esito dei primi accertamenti, all’aggressore, che è stato rintracciato dai militari dopo approfondite ricerche, immediatamente diramate. Per il giovane sono quindi scattate le manette e il fermo di indiziato di delitto, sussistendo, oltre ai gravi indizi, anche il pericolo di fuga. Il fermato è stato associato alla Casa Circondariale di Crotone su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della convalida.