PONTE SULLO STRETTO – Stefania Craxi: “L’idea di mio padre andava oltre il collegamento, voleva l’Area Mediterranea: una Hong Kong d’Italia”

“Lui non aveva solo l’idea del Ponte sullo Stretto, ma un progetto ancora più visionario: creare un’unica entità tra Reggio Calabria e Messina, una città unica chiamata Mediterranea, con un porto franco che sarebbe diventato una sorta di Hong Kong del Mediterraneo”. Con queste parole, Stefania Craxi, figlia del leader socialista Bettino Craxi, ha rievocato l’ambiziosa visione del padre sul Ponte sullo Stretto, durante la presentazione del suo libro “All’ombra della storia. La mia vita tra politica ed affetti” a Reggio Calabria.

La visione futuristica di Bettino Craxi

Stefania Craxi ha ricordato come suo padre, oltre quarant’anni fa, avesse concepito il Ponte non solo come un’infrastruttura per collegare Calabria e Sicilia, ma come il fulcro di una trasformazione economica e sociale dell’intero Mezzogiorno. “Era un uomo capace di guardare lontano. Non si fermava al solo attraversamento dello Stretto, pensava a un progetto più ampio, un modello di sviluppo che proiettasse il Sud Italia al centro del Mediterraneo. Una visione coraggiosa, che anticipava i tempi”.

Bettino Craxi, infatti, nel 1985 firmò la prima convenzione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ben prima dell’avvento di Silvio Berlusconi sulla scena politica, sottolineando l’importanza di questa infrastruttura per il rilancio del Meridione. “Il Ponte era per lui una chiave strategica per unire Nord e Sud del mondo, ridurre il divario territoriale e mettere l’Italia in una posizione centrale nello scenario internazionale”, ha spiegato Stefania.

Cannizzaro: “Il Ponte nasce con Bettino Craxi”

A ribadire il ruolo pionieristico di Bettino Craxi è intervenuto anche Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, che ha sottolineato come l’idea del Ponte affondi le radici proprio negli anni della leadership socialista: “Molti pensano che il progetto del Ponte nasca con Berlusconi, ma è un errore. L’idea è di Bettino Craxi, che già negli anni ’80 aveva avviato i primi passi concreti per questa grande opera. Oggi il Ponte è più attuale che mai, siamo alle soglie dell’apertura dei cantieri”.

I ricorsi dei sindaci e le sfide attuali

Tuttavia, nonostante i passi avanti verso l’avvio dei lavori, l’infrastruttura continua a suscitare resistenze. “I sindaci di Reggio Calabria e Villa San Giovanni – ha ricordato Cannizzaro – hanno presentato ricorso contro il progetto. È assurdo che un’opera di questa portata, in grado di portare sviluppo e rilancio economico, venga ancora ostacolata da visioni miopi e localistiche”.

Un progetto che guarda al futuro

Per Stefania Craxi, il Ponte non è solo una questione infrastrutturale, ma rappresenta un’eredità culturale e politica del padre, simbolo della sua capacità di pensare al futuro. “Bettino aveva un’idea chiara del ruolo dell’Italia nel Mediterraneo. Il Ponte sullo Stretto non è solo un’opera per accorciare le distanze geografiche, ma un simbolo della nostra capacità di unire, di costruire un futuro condiviso. Ancora oggi, chi coglie questa eredità dimostra di avere una visione lunga e coraggiosa come la sua”.

Mentre i lavori per il Ponte si avvicinano sempre di più alla realtà, le parole di Stefania Craxi e il ricordo della visione del padre offrono una prospettiva storica su un progetto che, ancora oggi, continua a dividere e far discutere, ma che potrebbe rappresentare una svolta epocale per il Sud e per l’intero Paese.

PONTE SULLO STRETTO – AD Ciucci: “Importante risultato sentenza di inammissibilità ‘Class Action’ contro l’opera. Sempre privilegiato dialogo e collaborazione con territorio”

Roma, 9 gennaio 2025 – L’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, commenta la sentenza del Tribunale di Roma che ha dichiarato inammissibile la class action inibitoria intentata da 104 soggetti nei confronti della società, volta a bloccarne ogni azione ai fini della realizzazione del ponte sullo Stretto e ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio in favore di Stretto di Messina nella misura di circa 240 mila euro oltre oneri di legge.

“La Sentenza – ha dichiarato l’AD Ciucci – è un importante risultato. Sin dall’inizio eravamo fiduciosi sull’esito avendo rilevato i motivi dell’inammissibilità e con la consapevolezza che l’obiettivo dei ricorrenti fosse unicamente quello di rallentare le procedure in corso e le prossime scadenze del progetto. Valutazione che ha trovato riscontro nella Sentenza che ha rilevato motivazioni ‘del tutto evanescenti ed ipotetiche in assenza di alcun effettivo danno ambientale’, mancando perfino le prove di residenza dei ricorrenti nei luoghi di costruzione del ponte. Ci tengo a sottolineare che abbiamo sempre cercato e privilegiato il dialogo con il Territorio nell’obiettivo individuare le migliori forme di collaborazione affinché la realizzazione dell’Opera rappresenti un valore condiviso e questo continua ad essere il nostro modo di operare. Ricordo inoltre i 140 cittadini, in prevalenza residenti nei comuni di Messina e Reggio Calabria, che hanno depositato un intervento volontario per contrastare l’iniziativa giudiziaria della ‘class action'”.

REGGIO – [VIDEO] Reggio Calabria commemora i marinai russi, gli “angeli venuti dal mare” dopo il terremoto del 1908

Oggi, 28 dicembre 2024, Reggio Calabria ha celebrato con una solenne cerimonia il 116º anniversario del terremoto del 1908, rendendo omaggio ai marinai russi che per primi prestarono soccorso alla città in uno dei momenti più tragici della sua storia. L’evento si è svolto presso la stele commemorativa nella Villa Comunale Umberto I, alla presenza di autorità locali, rappresentanti delle comunità russe, ucraine, bielorusse e numerosi cittadini.

Un intervento provvidenziale in un mare di distruzione

Il terremoto, che colpì Reggio Calabria e Messina il 28 dicembre 1908 con una magnitudo di 7.1, causò la morte di oltre 200.000 persone e rase al suolo gran parte delle due città. In quel contesto di distruzione, isolamento e caos, la Marina Imperiale Russa – che all’epoca comprendeva uomini provenienti da Russia, Ucraina, Bielorussia e altre regioni dell’impero – fu la prima forza ad arrivare in soccorso.

Le navi russe, in sosta nella rada di Augusta, si mobilitarono immediatamente, raggiungendo Reggio Calabria e Messina poche ore dopo il sisma. I marinai russi prestarono assistenza ai feriti, recuperarono superstiti dalle macerie e offrirono supporto logistico ed emotivo a una popolazione devastata. I soccorsi italiani, a causa delle difficoltà nelle comunicazioni e nei trasporti, riuscirono ad arrivare solo quattro giorni dopo: non fu negligenza, ma un ostacolo oggettivo.

Gli “angeli venuti dal mare”

In quei giorni drammatici, i marinai russi furono ribattezzati dai reggini come “gli angeli venuti dal mare”, un soprannome che ancora oggi risuona nel cuore della città. Il loro intervento ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva della comunità reggina che ancora oggi non dimentica chi, senza alcuna esitazione, ha offerto aiuto e speranza quando ogni cosa sembrava perduta.

Un legame che resiste al tempo

Durante la commemorazione, il console della Bielorussia per Calabria e Sicilia, Franco Milasi, ha sottolineato l’importanza di ricordare questi gesti di solidarietà internazionale. “Questa storia di aiuto e fratellanza ci insegna che la cooperazione tra i popoli può superare qualsiasi barriera, anche nei momenti più difficili”, ha affermato Milasi.

Rappresentanti delle comunità bielorusse, georgiane, kazake, armene, russe e ucraine residenti in Calabria hanno partecipato alla cerimonia, deponendo corone di fiori ai piedi della stele. Un gesto simbolico che continua a rafforzare i legami tra le diverse comunità presenti sul territorio.

Memoria e speranza per il futuro

A oltre un secolo di distanza, Reggio Calabria continua a onorare quei marinai che, nel momento del bisogno, si sono trasformati in eroi silenziosi. La commemorazione di oggi non è solo un tributo al passato, ma un monito per il futuro: ricordare che, anche nei momenti più bui, la solidarietà e l’umanità possono brillare come fari di speranza.

Le immagini dell’evento:

Il Comitato Ponte Subito: “piloni accessibili ai turisti e accordo con il porto di Gioia Tauro per i lavori, oggi altra giornata storica”

“Altra giornata importante, oggi, nell’iter realizzativo per il Ponte sullo Stretto: non se ne sta parlando molto, ma sono state ufficializzate due novità di enorme rilevanza nell’ottica dell’apertura dei cantieri e nella prospettiva di realizzazione dell’opera”. In un comunicato stampa, il Comitato Ponte Subito esprime “grande soddisfazione per le due notizie ufficializzate nelle ultime ore dall’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio e dal Comune di Messina, relativamente alla sinergia tra la Società Stretto di Messina e il porto di Gioia Tauro come scalo di stoccaggio per il cantiere, e all’inserimento nel progetto definitivo dell’accesso ai trasversi del Ponte per i turisti”.

“Si tratta – prosegue il Comitato Ponte Subito, che da oltre 16 anni si batte per la realizzazione dell’opera – di notizie dalle ricadute enormi. La comunicazione dell’Autorità di Sistema portuale sulle innovative soluzioni che consentiranno di utilizzare il porto di Gioia Tauro come scalo di stoccaggio dei conci prefabbricati e delle bobine dei cavi per la costruzione del Ponte ha una duplice valenza, perché i lavori non intaccheranno minimamente l’operatività portuale e perché gli enti e le istituzioni hanno trovato una via di dialogo preferenziale per l’obiettivo comune in un contesto in cui questa notizia materializza, in modo sempre più concreto, quanto sia imminente l’inizio dei lavori. Per quanto riguarda poi l’inserimento nel progetto definitivo dell’accesso turistico ai trasversi dei piloni, si tratta di un grande sogno che si realizza e che consentirà di dare al Ponte sullo Stretto ulteriore valore. In una seduta ufficiale della Commissione Ponte presso il Comune di Messina, infatti, gli ingegneri Vincenzo Franza e Giuseppe Palamara, ideatori dell’accessibilità turistica dei piloni, hanno presentato il progetto già ufficializzato con i punti panoramici da cui i turisti potranno salire e osservare il panorama, bere un drink o fare un aperitivo. ‘Sarà come la Tour Eiffel’, hanno detto in commissione, e ci siamo emozionati. Anche la Tour Eiffel, infatti, fu inizialmente contestata e osteggiata dai parigini più retrogradi e reazionari. Oggi è diventato il simbolo e la principale attrazione turistica di una delle città più importanti del mondo e siamo convinti, come dichiarato pochi giorni fa dal ministro Salvini, che dopo la realizzazione dell’opera tutti i contrari scompariranno e – anzi – vivaddio – saranno i primi a beneficiarne”.

REGGIO – L’aeroporto tra i primi 15 scali europei per aumenti dei posti aerei e via libera ambientale al Ponte sullo Stretto

«Negli ultimi giorni notizie magnifiche per Reggio Calabria e la Calabria, in materia di Infrastrutture e Trasporti: una crescita esponenziale del flusso di voli all’aeroporto reggino e il Ponte sullo stretto che, a grandi passi, si avvicina alla sua realizzazione.

Notizie che mi riempiono di gioia e orgoglio, innanzitutto per i benefici che ne derivano per i miei concittadini e conterranei e poi perchè entrambi questi importantissimi successi sono targati Lega!

I fatti ci dicono che stiamo lavorando bene anche per il nostro territorio e ci spingono ad andare sempre più avanti su questa strada».

Inizia così una nota con cui la Senatrice della Lega Tilde Minasi commenta, da un lato, l’inserimento dell’Aeroporto Tito Minniti tra i primi quindici scali europei per incremento di posti aerei disponibili e, dall’altro, la recente approvazione della Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale per il Ponte sullo Stretto di Messina.

«Parto dall’inserimento dell’aeroporto reggino tra i primi quindici scali europei per aumento di posti aerei disponibili. Si tratta – dice con soddisfazione la Senatrice –  di un traguardo importantissimo, soprattutto se ci guardiamo indietro, a soli pochi mesi fa, quando il nostro preziosissimo scalo languiva e sembrava destinato solo alla chiusura.

Voglio ricordare che questo traguardo eccezionale è stato reso possibile dal ministro Salvini che, intervenendo immediatamente su mia sollecitazione dopo l’incendio allo scalo di Catania, ha messo gli enti dell’aviazione dinanzi alle loro responsabilità ed è riuscito a sbloccare una situazione immobile da anni, facendo venir finalmente meno ogni alibi alla limitazione dei voli su Reggio.

È proprio a seguito di questo successo epocale che si è poi potuta instaurare una perfetta collaborazione istituzionale con il bravissimo Presidente Occhiuto, che è riuscito a siglare l’importantissimo accordo con Ryanair e di cui continuo a sottolineare il merito.

Abbiamo dunque mantenuto le promesse – ribadisce la Senatrice – grazie all’impegno di Matteo Salvini, che ha dimostrato ancora una volta attenzione e concretezza. L’adozione della nuova procedura di volo per la pista 33 da parte dell’Enac ha infatti rappresentato il presupposto fondamentale per rendere questo aeroporto finalmente competitivo e accessibile.

Era qualcosa che aspettavamo tutti da anni e finalmente, grazie al nostro lavoro, l’abbiamo ottenuta. Stiamo mettendo in atto la nostra visione dell’Italia come Paese più forte, coeso e competitivo, dove il Mezzogiorno non è più ai margini ma al centro delle politiche di crescita. Salvini per primo sta dimostrando che investire al Sud non è solo un dovere, ma un’opportunità straordinaria per tutta l’Italia. E i risultati dell’aeroporto reggino – conclude Minasi – ne sono la riprova, che mi rende più che mia fiera del lavoro che stiamo portando avanti. Nel solo interesse dei reggini e della Calabria».

Tilde Minasi si sofferma poi sull’altro importantissimo segnale positivo per il rilancio della Calabria, che arriva dal via libera della Commissione VIA al ponte sullo stretto.

«Questo via libera – sottolinea la Senatrice – è un passo decisivo verso la realizzazione dell’Infrastruttura attesa da decenni, conferma la compatibilità ambientale del progetto, silenziando in maniera credo definitiva le tante voci che proprio sull’impatto ambientale fondavano e fondano la loro dura opposizione al ponte, un’opposizione che si rivela, dunque, soltanto strumentale.

Il ponte – prosegue Minasi – non è solo un’opera infrastrutturale, ma il simbolo di un’Italia che unisce territori, crea opportunità e dimostra che il Sud è protagonista del futuro. Il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia è destinato a rivoluzionare la mobilità nel Mezzogiorno e a rafforzare il ruolo del Meridione nel contesto nazionale ed europeo. Torno a ricordare, infatti, come si tratti di un’opera strategica che va a completare il corridoio Ten-T scandinavo-mediterraneo, ritenuto prioritario dall’Unione Europea per rafforzare la connessione del Sud Italia con il resto del continente.

Inoltre – prosegue – avrà anche benefici ambientali, grazie al taglio delle emissioni inquinanti legate al traffico navale. Non si capisce, dunque, su che cosa per es. la CGIL, che è intervenuta criticamente dopo l’ok della Commissione Tecnica, definisca l’Infrastruttura “inutile e pericolosa”. Il ponte, infatti, è esattamente ciò di cui il nostro Paese ha bisogno: un’opera che collega, innova e crea lavoro, non sarà mai – aggiunge Minasi – un’opera inutile, al contrario è il simbolo di un Mezzogiorno che vuole e merita di crescere. Le resistenze ideologiche non devono ostacolare un’opera che porterà benefici concreti alle comunità e al territorio.

È tempo di procedere con determinazione, e continueremo a farlo!».

Il Comitato Ponte Subito: “ok impatto ambientale grande notizia, i poteri forti continuano a remare contro”

Non avevamo dubbi che il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto avrebbe superato l’esame della Commissione VIA-VAS, il cosiddetto impatto ambientale, del Ministero dell’Ambiente. Quest’autorevole via libera conferma la bontà dell’impegno e delle competenze di progettisti, ingegneri, tecnici e scienziati che hanno lavorato alla stesura, e di recente all’aggiornamento, del grandioso progetto che unirà Calabria e Sicilia“. Il Comitato Ponte Subito si esprime in questo modo, con grande soddisfazione, dopo l’ok all’impatto ambientale sul Ponte sullo Stretto. “Bene anche le prescrizioni già richieste e numerose, che vanno nella direzione da noi sempre auspicata, cioè fornire indicazioni da parte dei tecnici che serviranno alla migliore progettazione esecutiva così come previsto dalle leggi“.

Adesso siamo molto fiduciosi che anche l’ultimo decisivo tassello, quello del CIPESS, arriverà nei tempi previsti e cioè entro la fine dell’anno, dando così il via libera ai lavori e segnando il punto di non ritorno per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, che sogniamo da decenni“, prosegue la nota del Comitato. “Sono trascorsi infatti 16 anni da quando ci siamo costituiti in un Comitato proprio per chiedere con forza la realizzazione del Ponte per favorire lo sviluppo, la crescita sociale ed economica e l’emancipazione di Calabria e Sicilia, e finalmente vediamo l’intenzione politica di recuperare tutto il tempo perduto nel governo Meloni e nel Ministro Salvini che stanno mantenendo l’impegno preso con gli elettori nella scorsa campagna elettorale. Dispiace assistere alle continue bufale e fake news che dilagano anche sui giornali più autorevoli del Paese, anche nelle ultime ore con la solita favoletta del franco navigabile. La Società Stretto di Messina ha ufficialmente smentito quanto scritto da alcuni tra i principali giornali del Paese, escludendo che tra le prescrizioni del MASE ci sia quella del franco navigabile, già ampiamente chiarita da tempo. È evidente che i poteri forti del Paese remano contro la realizzazione dell’opera più importante d’Italia, il più grande investimento della storia nel Sud. Ma non abbiamo alcun dubbio che questo Governo, che ha già dimostrato perseveranza straordinaria, continui a lavorare per il bene del territorio e dei cittadini. Il Ponte – conclude il Comitato Ponte Subito – rilancerà Calabria e Sicilia in una nuova dimensione, in una prospettiva totalmente diversa da quella storica fatta di emarginazione, sottosviluppo, povertà e arretratezza, elevando l’Italia ad un colosso industriale ed economico proprio grazie alla crescita del Sud che finalmente potrà competere ad armi pari rispetto al resto del territorio Nazionale una volta che sarà servito da infrastrutture e collegamenti adeguati. Il grande sogno è sempre più vicino“.

PONTE SULLO STRETTO – Ciucci: “Parere favorevole, importante passo avanti per il progetto”

In relazione al parere favorevole rilasciato dalla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto, l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci commenta: “Un importante passo avanti per il progetto e la realizzazione dell’Opera. La Commissione ha svolto un lavoro straordinario esaminando nei tempi di legge una progetto complesso come il ponte sullo Stretto. Ora il nostro impegno si concentra sulle prescrizioni espresse, che saranno valutate con grande attenzione, ricordando che la progettazione esecutiva per fasi ne agevolerà l’attuazione”.

PONTE SULLO STRETTO – Il progetto del ponte è completo e approfondito

Rapporti SDM INGV

Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto è completo e molto approfondito, non manca di alcun “via libera  sismico” o “certificazione” come riportato nell’articolo de la Repubblica in data odierna. Ricercatori di INGV hanno collaborato con il Contraente Generale Eurolink sia nella fase di redazione del Progetto definitivo del 2011, sia nel recente aggiornamento per la ulteriore definizione nel dettaglio del quadro geosismotettonico, non solo mediante analisi bibliografiche, ma anche mediante rilievi in sito, prospezioni geosismiche, sondaggi geognostici. Il Dipartimento Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma, incaricata da Eurolink per approfondimenti, ha stipulato recentemente un accordo scientifico con INGV per l’aggiornamento del quadro geosismotettonico. Inoltre, la Stretto di Messina ha recentemente stipulato un accordo di collaborazione tecnico-scientifica con INGV per la gestione della rete di monitoraggio geotecnica e per lo scambio di dati e informazioni scientifiche. Nell’ambito di queste collaborazioni Stretto di Messina conferma la sua disponibilità a illustrare nel dettaglio quanto previsto dal progetto per il tema sismico.

È utile ricordare che la predisposizione e l’approvazione del progetto definitivo sono il risultato di un articolato procedimento che, a partire dal progetto redatto e aggiornato da Eurolink (principali partner sono Webuild, IHI, Sacyr, Cowi massimo specialista di realizzazione di ponti sospesi nel mondo), ha coinvolto per le approfondite verifiche, oltre alla Direzione Tecnica della Stretto di Messina, la Parsons Transportation Group in qualità di Project Management Consultant, Edison Next in qualità di monitore ambientale e un Expert Panel quale Organo a supporto per le attività tecnico-specialistiche di Alta Sorveglianza, composto da quattro massimi rappresentanti nelle discipline di aerodinamica-aeroelastica, sismica, geotecnica e ambiente. La Società ha inoltre acquisito dal Comitato Scientifico, Organo autonomo e indipendente, il parere favorevole.

La complessa articolazione di questo procedimento non trova riscontri a livello italiano ed estero.

Faglia Cannitello 

Per la faglia di Cannitello si ribadisce che non è sismogenetica, ovvero in grado di produrre scuotimento sismico del suolo. Questa certezza deriva da ampi studi condotti con indagini sul campo nell’area. Studi e indagini molto più approfonditi di quelli presenti nella catalogazione, dichiaratamente bibliografica, ISPRA – ITHACA delle faglie attive sul territorio nazionale che soffre di rilevanti carenze e non viene uniformemente accettata dagli esperti. L’individuazione delle faglie non è supportata in gran parte dei casi da indagini che ne ricostruiscano la geometria in profondità, come avviene invece per le faglie descritte nel database dell’INGV, che non contiene le faglie indicate dell’On. Bonelli. 

Ancora, la faglia di Cannitello manca di una espressione superficiale univocamente riconosciuta dai ricercatori esperti della materia. Inoltre, dai dettagliati carotaggi effettuati per la redazione del progetto definitivo non è stato rinvenuto alcun indizio di dislocazione avvenuta in tempi recenti lungo la medesima faglia di Cannitello, tale da coinvolgere sedimenti superficiali investigabili per mezzo di “trincee paleosismologiche”.

Azioni sismiche e accelerazione al suolo

Si premette che la definizione dell’azione sismica per il progetto del Ponte è stata oggetto di grandissima attenzione sin dalle fasi iniziali degli studi di progettazione, considerata la particolarità dello Stretto di Messina sotto il profilo delle problematiche geosismotettoniche.

Come noto l’energia liberata da un terremoto in un sito (magnitudo) è strettamente legata alle dimensioni delle strutture tettoniche (faglie) lì presenti e gli studi eseguiti per lo Stretto di Messina hanno concluso che le strutture sismogenetiche presenti possono dare luogo a eventi sismici di magnitudo non superiori a magnitudo 7,1 Richter.

Il Ponte sullo Stretto è stato pertanto progettato per resistere, con margine sicuro, al più forte sisma attendibile nell’area dello Stretto, cioè un evento simile al terremoto di Messina del 1908, classificato da studi pubblicati sulle riviste più autorevoli del settore, come un evento estremamente raro la cui probabilità di accadimento resterà molto bassa per svariati secoli (il periodo di ritorno è infatti stato determinato in 1500-2000 anni). Qualora il Ponte fosse investito da un terremoto così raro non subirebbe alcun danno, poiché le sue strutture sono state progettate per rimanere in campo elastico, mantenendo ulteriori margini di resistenza anche oltre la soglia prevista. 

Il progetto del Ponte sullo Stretto è redatto secondo criteri e parametri di resistenza sismica che sono specifici e più severi rispetto a quelli previsti dalla vigente Normativa per le Costruzioni del 2018 (Decreto Ministeriale 17 gennaio 2018, in breve NTC18).

Va immediatamente detto che i dati esposti relativamente alle accelerazioni massime al suolo (PGA, Peak Ground Acceleration) di eventi sismici recenti italiani, come pure l’affermazione che sono attese accelerazioni puntuali anche superiori, sono tutti aspetti ben noti nello stato dell’arte nazionale e internazionale, in larga parte connessi al progresso delle conoscenze e delle rilevazioni strumentali di eventi sismici che, in Italia come nel mondo, sono disponibili in misura sempre più ampia.

Sempre per completezza di informazione, le NTC 18 prevedono nella zona di Messina accelerazioni che vedono valori massimi di 0.42g. Non è quindi corretto affermare che il progetto del Ponte sullo Stretto è redatto con “il valore di norma di 0,58g”: i valori di PGA di norma sono sensibilmente inferiori.

E’ necessario precisare che il parametro PGA, il cui valore sarebbe considerato nell’articolo non cautelativo, non è assolutamente significativo dal punto di vista progettuale, e ciò è ormai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, tanto che nelle nuove normative europee in corso di definizione (aggiornamento eurocodici), tale valore non viene minimamente preso in considerazione.

Per valutare la sicurezza simica di un’opera occorre invece caratterizzare in modo approfondito il moto del suolo e a tale fine è necessario valutare come l’oscillazione del terreno avviene durante l’evento sismico e come la struttura, che pure ha sue caratteristiche di oscillazione, risponde al moto del suolo. In termini tecnico-scientifici questo è quel che viene espresso dal cosiddetto “spettro di risposta” con cui viene redatto il progetto, elemento essenziale e ben noto nel settore della ingegneria sismica.

Nel caso del Ponte sullo Stretto la zona degli spettri di progetto di interesse per la valutazione della risposta dell’opera è quella che va da un secondo in su sulla scala delle ascisse: il Ponte è infatti una struttura molto flessibile, con periodi di oscillazione sino a oltre 30 secondi, molto più lunghi rispetto a strutture ordinarie. In particolare, i periodi più significativi sono quelli che riguardano la risposta delle torri, che vanno dai 2 ai 4 secondi circa.

Confrontando gli spettri di progetto delle NTC18 e quelli dei “Fondamenti Progettuali” del Ponte, per un identico periodo di ritorno di 2000 anni, risulta che quelli per il progetto del ponte siano largamente superiori, e quindi più cautelativi, in tutta la zona di interesse.

Come sottolineato dal Prof. Ezio Faccioli (già Professore Ordinario di Ingegneria Sismica presso il Politecnico di Milano e componente dell’Expert Panel di Stretto di Messina) dall’analisi di dettaglio dello spettro di progetto risulta che la massima accelerazione raggiunge valori molto elevati e pari a 1,5 g per periodi tra 0,1 e 0,65 secondi, di minimo interesse per il Ponte; il Ponte invece risponde ai terremoti con oscillazioni di periodo molto maggiore (circa 3 secondi per le torri e 30 secondi per l’impalcato), ai quali corrispondono accelerazioni molto inferiori (circa 0,4g per le torri e 0,002g per l’impalcato). Da queste considerazioni si intuisce il motivo per il quale lo scuotimento sismico non rappresenta per il Ponte un’azione particolarmente critica. 

Gli studi svolti a seguito degli approfondimenti richiesti dalla Commissione VIA nella fase istruttoria hanno inoltre permesso di svolgere una valutazione scientifica rigorosa e aggiornata, basata su modelli di sorgente regionali, nella quale si è tenuto esplicitamente conto della eventualità che lo Stretto di Messina possa essere in area epicentrale. I valori ottenuti con varie ipotesi e modelli sono sempre inferiori rispetto alle azioni sismiche di progetto, dimostrando che le corrispondenti scelte sono cautelative e restano tali anche alla luce delle conoscenze scientifiche più recenti.

Anche confrontando lo spettro del terremoto di progetto con lo spettro dei terremoti citati nell’articolo (L’Aquila, Amatrice), risulta che ai periodi significativi per il ponte i valori di accelerazione considerati nel progetto sono molto più cautelativi di quelli registrati.

Infine, come previsto dalla Relazione del Progettista redatta secondo quanto previsto dalla L. 26/5/2023 n. 58, nell’ambito dell’aggiornamento degli studi geosismotettonici previsti per il Progetto Esecutivo, uno studio di prima fase eseguito nel Settembre 2024 per conto di Eurolink dall’Università degli Studi Federico II di Napoli ha confermato, sulla base delle attuali informazioni, la cautelatività dello spettro di progetto e della PGA di 0,58g adottati per il Ponte.

In altre parole, il Ponte sullo Stretto ha caratteristiche intrinseche ed è progettato con azioni sismiche e criteri che ne fanno una delle strutture sismicamente più sicure in Italia e nel mondo, sulla base del più moderno stato dell’arte tecnico scientifico internazionale.

PONTE SULLO STRETTO – Firmata intesa con ANSFISA per progettazione sistemi monitoraggio

Questo pomeriggio il Direttore di ANSFISA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, Domenico Capomolla e l’Amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, hanno firmato un protocollo d’intesa a margine di un convegno organizzato dalla stessa ANSFISA a Bologna.
Il protocollo d’intesa è volto a stabilire un organico rapporto di collaborazione tecnico-scientifica tra la Stretto di Messina e l’Agenzia, inerente lo sviluppo della progettazione esecutiva dei sistemi di monitoraggio del ponte durante la redazione del progetto esecutivo.
Il sistema di monitoraggio dell’Opera di Attraversamento assume una notevole rilevanza per il corretto funzionamento in esercizio della stessa lungo tutta la sua vita utile, a partire dalle fasi di realizzazione.
ANSFISA ha nella sua mission, tra l’altro, la promozione della sicurezza e della vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali e sugli impianti fissi.
Con le sue attività di regolamentazione normativa e di pianificazione e sviluppo del monitoraggio, che si affiancano all’attività operativa di controllo che svolge sul campo, ANSFISA svolge un ruolo di stimolo e di supporto per gli operatori, che sono tenuti ad assicurare la sicurezza delle infrastrutture che gestiscono, attraverso un percorso di responsabilizzazione sempre più compiuta e orientata ad un’azione costante di minimizzazione dei rischi.

PONTE SULLO STRETTO – Consegnata nei tempi previsti documentazione integrativa richiesta dalla commissione VIA-VAS del MASE

Aggiornati oltre 800 elaborati progettuali, su 10 mila, anticipando molti studi che sarebbero stati svolti in sede di stesura del progetto esecutivo

La società Stretto di Messina ha consegnato in data odierna la documentazione integrativa richiesta dalla Commissione VIA – VAS del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), dal Ministero della cultura (MIC) e le risposte alle osservazioni presentate dal pubblico e dalle Associazioni. Si conclude, in linea con il cronoprogramma, la fase di predisposizione delle integrazioni avviata lo scorso aprile.

A fronte delle 239 richieste del MASE e 11 del MIC, sono stati aggiornati oltre 800 elaborati progettuali, su 10 mila, anticipando molti studi che sarebbero stati svolti in sede di stesura del progetto esecutivo.

La documentazione inviata, che sarà pubblicata sul sito del MASE, comprende studi e approfondimenti di settore che, sulla base di dati aggiornati e di nuove modellazioni, hanno fornito le informazioni per le integrazioni. La complessità e varietà dei temi trattati ha richiesto da parte del Contraente Generale – Eurolink il coinvolgimento di un gruppo di progettazione multidisciplinare costituito da società, professionisti e professori universitari di primaria rilevanza, in ambito nazionale e internazionale. L’attività è stata effettuata con il continuo confronto tra il Contraente Generale – Eurolink e la Stretto di Messina con la partecipazione dell’Expert Panel, per la componente ambientale, il Project Management Consultant – Parsons Transportation Group, il Monitore ambientale – Edison Next Environment.

“Nei tempi stabiliti – ha commentato l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – abbiamo completato le integrazioni e gli approfondimenti richiesti dal MASE e dal MIC, ai quali la Società ha dedicato la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa. Alcuni focus, in particolare, prevedevano indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici, batimetrici e subacquei, che hanno richiesto tempi tecnici incomprimibili per fornire puntuali ed esaurienti risposte. La Società ha investito e investirà molto per l’ambiente e la sostenibilità dell’opera nella piena consapevolezza della complessità degli ecosistemi dei territori coinvolti. Sono state adottate molte precauzioni e metodologie realizzative che fanno del progetto del Ponte un’opera all’avanguardia nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Il Piano di Monitoraggio Ambientale, ante operam, in corso d’opera e post operam, rappresenta inoltre un fondamentale strumento di controllo che permetterà un monitoraggio costante delle attività, consentendo alla Stretto di Messina di verificare in tempo reale l’efficacia delle misure mitigative progettate e messe in atto”.