PALMI – Il comandante interregionale visita la compagnia dei carabinieri locale

Questa mattina, il Generale di Corpo d’Armata Gianfranco Cavallo, Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, organo di alta direzione territoriale dell’Arma di Calabria e Sicilia, si è recato in visita alla Compagnia di Palmi.

Accolto dal Comandante Provinciale, dal Comandante del Gruppo di Gioia Tauro e dal Comandante della Compagnia di Palmi, l’Ufficiale Generale ha voluto rivolgere, nel rispetto delle prescrizioni in tema di Covid 19, un indirizzo di saluto a una limitata rappresentanza dei Carabinieri della Compagnia di Palmi.

Il Generale Cavallo ha salutato i militari presenti ricordando loro i valori etici e morali che devono guidare l’azione del Carabiniere, nonché l’importanza della quotidiana azione svolta dalle Stazioni presenti sul territorio, fondamentali per la raccolta informativa ed il contatto con i cittadini.

Il Comandante Interregionale si è recato anche a Seminara, ove ha visitato sia l’attuale caserma che la struttura destinata ad ospitare la nuova sede.

REGGIO – Agenti Polizia Locale arrestati e sospesi, il Comune si costituirà parte civile

“L’odierna indagine eseguita dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria fotografa uno spaccato inquietante sull’operato di alcuni agenti della Polizia Locale del Comando reggino. Circostanze gravi, da stigmatizzare con forza, certamente incompatibili con lo spirito e l’attività di servizio operata quotidianamente dai nostri Agenti di Polizia, e fortemente lesive dell’immagine e dell’onorabilità del Corpo e dell’intera Città”.

“Confidiamo in un rapido accertamento dei fatti, manifestando agli organi inquirenti la piena disponibilità alla collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale e del Comando di Polizia Locale nella certezza che che sarà fatta piena luce sulle gravi accuse ipotizzate e sulle responsabilità, ovviamente differenziate, dei singoli indagati. Se i riscontri giudiziari dovessero accertare la sussistenza delle accuse formulate, il Comune di Reggio Calabria si costituirà parte civile contro gli abusi riscontrati, al fine di tutelare l’immagine e l’integrità del lavoro di servizio del Comando nei confronti della comunità reggina”

Così in una nota il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, l’Assessore alla Polizia Municipale Paolo Brunetti ed il Comandante del Corpo Salvatore Zucco.

REGGIO – Parco Nazionale dell’Aspromonte, Touring Club Italiano e WWF rilevano situazioni di disagio

Il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano e l’O.A. WWF Provincia di Reggio Calabria, in relazione alle preoccupanti notizie che giungono dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, esprimono apprensione per il futuro dell’Ente e di tutto il territorio che ricade all’interno dell’Area Protetta.

In questi giorni, proprio mentre si sta per concretizzare un altro importante riconoscimento, il cui percorso, peraltro, era stato da tempo avviato e prevedeva la candidatura della foresta “Valle Infernale” quale Patrimonio Mondiale Naturale dell’UNESCO, si allunga la lista di coloro che, tra tecnici, impiegati e funzionari, hanno lasciato il Parco.

Si tratta di una vera e propria emorragia che impoverisce una pianta organica di per sé già limitata e che ha riguardato il personale più qualificato e competente, come è facile dedurre dai risultati che l’Ente ha conseguito negli ultimi anni.

Dagli atti, inoltre, emergerebbero situazioni di disagio con effetti non soltanto sul personale (oggi in fuga) e sulla ridotta serenità dell’ambiente di lavoro, ma anche sul funzionamento degli organi di governo e controllo del Parco (Revisori dei Conti, Sindacati, Consiglio Direttivo). Ridotti risultano, altresì, le collaborazioni e i dialoghi con le realtà di animazione territoriale.

Le scriventi Associazioni hanno partecipato con dedizione e responsabilità, nell’interesse del territorio, alle molteplici azioni che il Parco Nazionale ha portato avanti nel corso degli anni.

Pertanto, mentre esprimono la piena solidarietà al personale dell’Ente, che, suo malgrado, ha lasciato la gestione dell’Area Protetta, manifestano tutta la loro preoccupazione per il futuro delle attività di valorizzazione della Natura e della Biodiversità in essere, grazie alle quali il Parco aveva avviato collaborazioni e intese con Agenzie, Enti e Istituzioni Scientifiche di livello internazionale.

Particolare preoccupazione destano, in particolare, i progetti internazionali in corso, quali il Global Geopark UNESCO; il Life Milvus ed Europarc (la Carta Europea del Turismo Sostenibile), in considerazione del fatto che il patrimonio di conoscenze e di competenze delle risorse umane andate via non può essere rimpiazzato in poco tempo. Giova ricordare, inoltre, che i recenti riconoscimenti internazionali sono sottoposti a verifiche periodiche e, quindi, revocabili in caso di non rispetto degli standard di concessione. Sarebbe veramente grave se si arretrasse dopo aver faticosamente raggiunto i livelli di eccellenza che hanno portato l’Ente all’attenzione planetaria.

Cosa sta accadendo, dunque? Quali circostanze, in un così breve lasso di tempo, hanno portato l’Ente ad uno “spopolamento” che non ha termini di paragone in nessun’altra Amministrazione italiana?

Chiediamo al Presidente Leo Autelitano di fornire chiarimenti in merito sulle problematiche che affliggono il Parco, riservandoci di coinvolgere e rendere partecipi dell’attuale situazione le ns Sedi nazionali ed eventualmente il competente Ministero.

MELITO PORTO SALVO (RC) – Dopo richiesta del 2015 dell’ANCADIC e dell’Associazione “Amici di Raffaele Caserta” anche il Comune di Melito PS chiede la rotatoria di Pilati, ma per l’ANAS lo svincolo è a “norma”

Con riferimento alla nota dello scorso 9 luglio avente ad oggetto: “ SS 106 Lazzaro e Melito di Porto Salvo. Controllo elettronico della velocità in modalità dinamica”, il Corpo di Polizia locale di Melito di Porto Salvo con nota dello scorso 16 luglio  diretta all’ANCADIC e al Commissario Prefettizio del Comune di Melito PS dott.ssa Anna Aurora Colosimo,  ha fatto presente quanto in sintesi di seguito riportato. Dal mese di luglio c.a.  il Comando della polizia locale di Melito PS sta procedendo  ad una attività di controllo elettronico della velocità sul tratto SS 106, che attraversa il territorio melitese, con particolare riferimento al reticolo viario compreso tra la galleria “Calvario” e lo svincolo di Pilati. La prefata attività è stata avviata a seguito del sequestro del Ponte di Pilati disposto, nel mese di aprile 2021 dall’Autorità Giudiziaria, che ha inevitabilmente comportato che oggi la Ss 106 è l’unica via, sia pedonale che veicolare, di accesso per gli utenti della strada verso tale frazione melitese. Peraltro nello svincolo di Pilati non vi è una rotatoria che permetta l’immissione, in entrata e in uscita, di veicoli e ciò comporta, inevitabilmente, ulteriori e potenziali rischi per la sicurezza stradale. In merito il Commissario prefettizio, durante un incontro, svolto  in presenza  di una delegazione dei residenti della frazione di Pilati, ha rappresentato ai vertici dell’ANAS di valutare l’opportunità di interventi di ammodernamento  lungo la SS 106, con particolare riferimento alla realizzazione di una rotatoria in prossimità dello svincolo di Pilati. In merito, poi, alle modalità di controllo della velocità attraverso strumentazione VELOMATIC 512 D queste vengono nel pieno rispetto delle vigenti norme previste subiecta materia ed in ottemperanza di quanto disposto delle varie circolari ministeriali attraverso una postazione fissa composta dal personale del Comando di Polizia Locale e posizionamento in loco, a circa 250 mt, della relativa segnaletica stradale rimovibile previsto dal CDS. L’accertamento avviene in modalità bidirezionale  ed è disposto, compatibilmente con altri servizi di competenza, del Comando in intestazione. Per quanto  riguarda  la  revisione  dei  limiti  di   velocità  attualmente  disposti  sarà  cura dell’Ente proprietario della strada valutare una revisione  dei limiti attualmente previsti sulla ss 106.

L’ANCADIC  e l’Associazione “Amici di Raffaele Caserta”  sin dal 7 luglio 2015 hanno più volte richiesto, interessando anche il Comune di Melito di Porto Salvo, la messa in sicurezza del tratto di Ss 106 compreso tra la galleria del Calvario e il bivio per Pilati e la realizzazione della rotatoria allo svincolo di Pilati. Visto che l’Amministrazione comunale ha tenuto una riunione con i vertici provinciali dell’ANAS SPA  ai quali in tale occasione ha rappresentato di valutare l’opportunità di interventi di ammodernamento  lungo la SS 106, con particolare riferimento alla realizzazione di una rotatoria in prossimità dello svincolo di Pilati, chiediamo quali siano state le rassicurazioni visto che l’ANAS in riferimento ad una richiesta dell’ANCADIC del 15 febbraio 2019 ha precisato che lo svincolo caratterizzato da corsie di accumulo è a “norma”, pertanto non si può imputare la pericolosità alla sua geometria. Inoltre ha precisato che non risulta in programmazione alcun intervento di rimodulazione dello stesso svincolo con la realizzazione a “Rotatoria”  che nella fattispecie contrariamente a quanto affermato dall’ANCADIC nella comunicazione non andrebbe ad  aumentare i margini di sicurezza dello svincolo, in quanto i “punti di conflitto” delle correnti veicolari rimarrebbero identiche a quelle attualmente esistenti.

Al riguardo abbiamo sottolineato le contraddizioni dell’ANAS anche ai competenti Ministeri visto che identica situazione, anzi ancora peggio in quanto non vi è alcuno svincolo, la si riscontra alla rotatoria di “Pellaro Coca Cola”.  Prendiamo atto della partecipazione all’incontro di una delegazioni di residenti e visto l’interessamento dell’ANCADIC e le numerose segnalazioni  inviate anche al Comune di Melito PS ci saremmo aspettati quantomeno una comunicazione sull’iniziativa intrapresa dal Commissario Prefettizio.

 

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC

e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”

 

 

 

REGGIO – Convocato per domani in sessione straordinaria e urgente il Consiglio Metropolitano

Il Consiglio Metropolitano, sentiti i Capigruppo, è convocato, in sessione straordinaria e urgente, ai sensi dell’art. 1, commi 8, 19 e 50, della Legge 7 aprile 2014, n. 56, dell’art. 73, comma 1, del D.L. n. 18 del 17/03/2020, nonché dell’art. 3 delle ”Disposizioni per la disciplina dello svolgimento in videoconferenza delle sedute del Consiglio Metropolitano” approvate con deliberazione del Sindaco metropolitano n. 29 del 25 marzo 2020, presso l’Aula Consiliare di Palazzo “Corrado Alvaro”, con la possibilità di collegarsi “in videoconferenza”, per il giorno mercoledì 21 luglio 2021, in prima convocazione, con inizio alle ore 18,00 e, in mancanza di numero legale, in seconda convocazione, con inizio alle ore 19,00, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

  1. Proposta n. 45 del 09/07/2021 “SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO PER L’ESERCIZIO 2021 AI SENSI DELL’ART. 193 DEL DLGS N. 267/2000”;
  2. Proposta n. 47 del 13/07/2021 “Approvazione modificazione del D.U.P. 2021-2023 – Piano triennale Fabbisogno del Personale 2021-2023. Variazione al Bilancio di Previsione 2021-2023 ai sensi dell’art. 175 del d.lgs. 267/2000” ;
  3. Proposta n. 51 del 15/07/2021 “Istituzione premio “Tommaso Campanella” della Città Metropolitana di Reggio Calabria”

 

La partecipazione alla seduta “in videoconferenza” si svolge secondo le consuete modalità ed ogni partecipante deve esprimere il proprio voto in modo palese, per appello nominale.

TAURIANOVA (RC) – Realizzano una piantagione tra i boschi della “Limina”, sequestrate dai Carabinieri 1229 piante di marijuana

Altra attività nell’ambito dei reati della coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti  posta in essere dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova, ha permesso l’individuazione e il sequestro di una piantagione risultando ancora una volta efficace per il contrasto del fenomeno coltivativo di cannabis, sempre più progressivo e costante, favorito dalle condizioni climatiche e territoriali che alimenta un ancora troppo fiorente mercato illegale, in favore della criminalità organizzata.

In tale contesto, a Cinquefrondi, i Carabinieri della locale Stazione e dello Squadrone eliportato dei cacciatori di “Calabria”, nel corso di serrata attività di perlustrazione del territorio boschivo, hanno individuato una complessa piantagione sviluppata in una ampia piazzola di oltre 60 metri, ubicata in una impervia area del passo della Limina, a circa 500 metri di altitudine. Un luogo di difficile perlustrazione, lontano da strade o abitati, e scelto proprio per evitare l’individuazione da parte delle Forze dell’Ordine, anche con le perlustrazioni aree.

Nello specifico, ben 1229 piante di marijuana di altezza variabile da 0,30 a 1,20 metri, coltivate in un costone della montagna, gran parte annaffiate con dei tubi in plastica attraverso il cosiddetto sistema “a goccia”, acquisendo l’acqua da fiumara sita nelle vicinanze.

Sequestrata dai militari operanti, anche la sofisticata attrezzatura utilizzata per la coltivazione delle piante, quali temporizzatori digitali per l’avvio dell’irrigazione automatica e una moderna pompa idraulica per prelevare l’acqua.

Le piante se vendute al dettaglio, “al grammo” avrebbero potuto fruttare diverse decine di migliaia di euro: un guadagno illegale infranto grazie all’attività di contrasto dei Carabinieri che ne ha determinato invece l’estirpazione e il sequestro, per le successive analisi tossicologiche.

L’intervento rientra nella più ampia, incisiva e diffusa azione dei militari nel contrasto alla coltivazione di cannabis nel territorio della Piana, disposta e coordinata dal Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro.

 

 

 

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Per futili motivi aggredisce la moglie con una stampella all’interno di un esercizio commerciale: arrestato

È stata brutalmente aggredita dal marito, mentre si trovava all’interno di un’attività commerciale, la donna villese soccorsa qualche giorno fa dagli agenti della Polizia di Stato in servizio di Volante al Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni.

L’uomo, fermato dal personale del negozio e da un agente della Polizia di Stato in forza presso il Commissariato di Gioia Tauro, libero dal servizio, è stato prontamente identificato dalla pattuglia della Volante, immediatamente intervenuta sul posto, su segnalazione della locale Sala Operativa.

Gli operatori, una volta sul posto, hanno appreso che l’aggressore, con un’inaudita violenza, per futili motivi, ha colpito più volte la moglie con la stampella che usava per deambulare sferrandole anche un violento schiaffo. Gli stessi, hanno subito sollecitato l’intervento del personale del 118 affinché apprestasse la necessaria assistenza sanitaria alla vittima cui veniva diagnosticato un trauma contusivo alla mano destra con diversi giorni di prognosi.

Dal racconto della donna è emerso il suo completo stato di soggezione nei confronti del marito e che quanto accaduto era soltanto l’ultimo episodio di tutta una serie di quotidiane aggressione fisiche e morali cui la stessa, da tempo, veniva sottoposta.

L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che ha poi convalidato l’arresto disponendo nei suoi confronti la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con contestuale divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con l’ulteriore prescrizione di comunicare con lei attraverso qualsiasi mezzo o modalità.

REGGIO – Arrestati 2 agenti della Polizia Locale e sospesi altri 7: rubavano merce a venditori ambulanti

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito, in data odierna, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale coercitiva degli arresti domiciliari nei confronti di 2 agenti della Polizia Locale di Reggio Calabria e della misura cautelare personale interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio rivestito per la durata di dodici mesi nei confronti di altri 7 agenti, nonché sottoposto alla misura cautelare reale del sequestro preventivo una depositeria giudiziaria autorizzata, iscritta all’Albo Prefettizio, per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso ideologico e violenza privata.

Le investigazioni, eseguite dalla Compagnia Reggio Calabria e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Dott. Giovanni Bombardieri, sono scaturite dalla denuncia presentata ad ottobre 2020 da un cittadino extra–comunitario, venditore ambulante munito di regolare licenza, che aveva rappresentato di aver subìto un furto della merce che esponeva in vendita, da parte di due soggetti ignoti, poi risultati essere due agenti di Polizia Locale (A.M. – cl. ’78 e C.G. – cl.’75), odierni arrestati, senza la redazione e il rilascio di alcun verbale di sequestro amministrativo o di contestazione.

Le attività investigative preliminari hanno consentito di appurare, anche tramite l’acquisizione e l’analisi di video-registrazioni, la veridicità di quanto denunciato dall’ambulante: lo stesso, infatti, era stato, a tutti gli effetti, vittima di un’ingiustificata appropriazione della merce esposta da parte di due pubblici ufficiali, in abuso della loro qualità, nonostante l’esibizione della licenza autorizzatoria, la quale, visionata dagli indagati, veniva lanciata in direzione dell’extra–comunitario, senza la restituzione della merce indebitamente appresa.

Da un successivo sviluppo dei primi input investigativi, sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni e sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Alessia Giorgianni, le fiamme gialle reggine hanno rilevato come diversi altri appartenenti alla Polizia Locale del capoluogo reggino (F.D. – cl. ’63, C.V. – cl. ’71, S.C. – cl. 67, C.M. – cl. ’78, F.U.F. – cl. ’71, M.G. – cl. ’71 e C.P. – cl. ’77) sottraessero sistematicamente, nell’ambito degli ordinari servizi finalizzati al contrasto dell’abusivismo commerciale, la merce esposta per la vendita da ambulanti di origini extra-comunitarie, senza provvedere alla redazione e al rilascio di verbali di sequestro amministrativo o di altri atti, ma procedendo alla successiva pubblicazione, sull’Albo Pretorio del Comune, di verbali di rinvenimento di merce redatti nei confronti di soggetti ignoti.

E’ stato possibile, altresì, constatare come due poliziotti locali reggini, sottoposti ai domiciliari (A.M. – cl. ’78 e C.G. – cl. ’75) avessero messo in piedi un sodalizio finalizzato alla ricerca di veicoli da rottamare, acquisire o cannibalizzare, unitamente a tre soggetti (S.B. – cl. ’74, I.A.D. – cl. ’94 e S.D.F. – cl. ’75) a cui sono riconducibili due imprese operanti nel settore del soccorso e della rimozione di veicoli, una delle quali è una depositeria giudiziaria autorizzata – oggi sottoposta a sequestro – con l’intento di trarne dei guadagni illeciti.

In particolare, i due pubblici ufficiali, trovate sulla pubblica via autovetture sprovviste della necessaria copertura assicurativa, anziché procedere alla contestazione delle violazioni del caso o alle operazioni di sequestro amministrativo, inducevano i proprietari dei veicoli ad affidare gli automezzi in questione ai rappresentanti di una delle due imprese, a turno, dietro la minaccia dell’irrogazione di salate sanzioni pecuniarie e a fronte della mancata contestazione delle violazioni. Questi ultimi, in accordo con i due agenti di Polizia Locale, dietro il pagamento di un corrispettivo di denaro in contanti, procedevano, successivamente, alle operazioni di rimozione e di rottamazione.

Da tali modalità operative, indebitamente, traevano vantaggio economico le due imprese: l’una, autorizzata, i cui gestori operavano nelle vesti di incaricati di pubblico servizio, praticando prezzi di gran lunga superiori a quelli previsti dalla convenzione con il Comune, e omettendo, integralmente, di versare una percentuale degli indebiti introiti a titolo di canone concessorio (non esistendo alcuna verbalizzazione delle contravvenzioni rilevate dai pubblici ufficiali), e l’altra, in totale assenza di qualsivoglia legittimazione a intervenire in rimozione di veicoli per conto del Comune di Reggio Calabria, riconducibile a un soggetto definitivamente condannato per associazione mafiosa.

In altri casi si è persino accertato come i due agenti in argomento sponsorizzassero le imprese operanti coinvolte nel disegno criminoso, prospettando vantaggi e convenienze di vario genere anche quando i contravventori di turno riferivano di conoscere già dei conducenti di carroattrezzi di propria fiducia. Il risultato di tali condotte, grazie anche al potere deterrente delle ingenti sanzioni amministrative prospettate, era il maturato convincimento dei cittadini ad affidarsi alle imprese facenti capo agli indagati.

Un espediente a cui facevano ricorso i due agenti di Polizia Locale era quello di preavvisare i referenti delle imprese di rimozione di veicoli, indicando loro, preventivamente, il luogo delle operazioni, in modo che al momento della loro attivazione, gli stessi potessero repentinamente giungervi. Tale meccanismo, infatti, costringeva i contravventori di turno a versare, in ogni caso, la somma prevista per il “diritto di chiamata”, la quale è dovuta anche se la rimozione non viene eseguita purché il carroattrezzi giunga entro venti minuti dalla chiamata.

In diverse occasioni, gli indagati discutevano del valore di mercato di determinate autovetture, individuate nel corso dei loro “interventi”: i pubblici ufficiali, addirittura, richiedevano ai referenti delle imprese di rimozione di veicoli se i mezzi fossero di loro gradimento, in modo da decidere, in base alla risposta ricevuta, se procedere effettivamente al sequestro amministrativo o meno; di conseguenza, laddove non vi fosse interesse, si procedeva solo in un secondo momento con le obbligatorie verbalizzazioni del caso.

L’interesse in questione è risultato talvolta essere circoscritto a singole componenti degli autoveicoli, alimentando un vero e proprio business sui pezzi di ricambio: alcuni veicoli, difatti, sono stati concretamente cannibalizzati, con asportazione, presso officine “di fiducia” degli indagati, di pezzi da applicare ad autovetture loro o di amici.

Laddove, invece, i due agenti della Polizia Locale si rendevano conto del fatto che i veicoli sanzionabili fossero riferibili a familiari di loro colleghi, si adoperavano per riferire la circostanza a questi ultimi, così da evitare di procedere con la verbalizzazione. In un caso, uno degli indagati ha invitato espressamente il proprio interlocutore (uno dei titolari di fatto della depositeria giudiziaria autorizzata) a spostare un furgone, cosicché lo stesso non potesse essere visto da un suo superiore, con cui in quel frangente era impattugliato. Il timore dell’indagato era quello che il superiore presente avrebbe proceduto a elevare le contestazioni e operare il sequestro del mezzo.

Per quanto sopra, il G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, Dott.ssa Vincenza Bellini, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale coercitiva degli arresti domiciliari nei confronti di 2 agenti di Polizia Locale (A.M. e C.G.) della misura cautelare personale interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio rivestito per la durata di dodici mesi nei confronti di altri 7 agenti (F.D., C.V., S.C., C.M., F.U.F., M.G. e C.P.) e della misura cautelare reale del sequestro preventivo nei confronti di una delle imprese operanti con i pubblici ufficiali indagati.

Al provvedimento cautelare in parola è stata data esecuzione, nella mattinata odierna, da parte delle fiamme gialle reggine, che hanno anche proceduto anche all’effettuazione di perquisizioni presso i luoghi rientranti nella disponibilità degli indagati.

L’operazione in argomento evidenzia la sempre elevata attenzione della Guardia di Finanza nei confronti delle condotte compromettenti il buon andamento della Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo ai casi in cui dei pubblici ufficiali utilizzano i poteri agli stessi conferiti dalla legge per procurare dei vantaggi indebiti a sé e/o ad altri.

Degrado area “Tempietto” e manutenzione lungomare di Reggio: Minnella (Fiamma Tricolore) si chiede che fine abbiano fatto finanziamenti e interventi programmati

“Non ci fossero stati annunci plateali, i soliti disegnini messi in mostra in conferenza stampa e social network, probabilmente – sospetta Giuseppe Minnella, Portavoce provinciale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore – non avremmo scritto nulla al riguardo e ci saremmo limitati a protestare per le condizioni disarmanti in cui versano il lungomare di Reggio Calabria e l’area del Tempietto.

Passi (per altri non per noi) la spazzatura, passi (per altri non per noi) la mancanza d’acqua nelle case, passino (per altri non per noi) le strade ridotte a groviera: ma, ci chiediamo, è possibile che nemmeno il salotto buono della città, il tanto decantato lungomare e chilometro più bello d’Italia, sia meritevole di un minimo di manutenzione da parte di questa Amministrazione comunale proprio nel momento in cui la bella stagione è iniziata già da un pezzo ed i turisti dovrebbero (al momento solo in teoria) affollarla? Nella città in cui la commistione politica più nauseabonda la fa da padrona (altrimenti non si spiegherebbe come i consiglieri comunali d’opposizione dormano su queste faccende) siamo noi – rimarca il dirigente del Movimento Sociale – costretti a ricordare alla cittadinanza come nel mese di marzo fu proprio il sindaco Falcomatà a presentare la riqualificazione dell’area del Tempietto grazie a un finanziamento di ‘Patti per il Sud’ per l’ammontare di 750 mila euro.
Solo due mesi più tardi, siamo a maggio, fu invece l’assessore ai Lavori Pubblici a dare in pasto la notizia dell’approvazione da parte della Giunta comunale di un finanziamento di ben 200 mila euro che sarebbero serviti per la manutenzione del lungomare in vista della stagione estiva.
Oggi, alle porte del mese di agosto, lo scenario che si apre al ‘camminante’ dei luoghi di cui sopra è invece rappresentato da panchine rotte, sanpietrini staccati, cestini della spazzatura e ringhiere piegati dalla ruggine e dal tempo. Proprio come Reggio Calabria: la sua bellezza è piegata ormai da sette anni da mala amministrazione nel silenzio totale delle istituzioni, dei suoi cittadini e dei partiti di opposizione. Che fine hanno fatto dunque gli interventi promessi? Questione di soldi? Eppure per realizzare la nuova, inutile, tanto criticata ‘area pedonale’ (solo definirla cosi ci fa venir da ridere), per ridisegnare la mobilità del centro, per ridipingere strisce e mettere cartelli i soldi si sono spesi ed anche in fretta!”
“Più urgente, quindi, l’interesse di pochi – conclude Minnella – e la mancetta elettorale rispetto all’interesse collettivo di rivedere un lungomare in condizioni accettabili? La risposta è evidente”.

REGGIO – Riunione in Palazzo San Giorgio sui pagamenti del Comune nei confronti della Società comunale Castore

Si è svolta questo pomeriggio a Palazzo San Giorgio una riunione urgente avente oggetto i pagamenti da parte dell’Amministrazione comunale nei confronti della Società comunale Castore Srl.
All’incontro, insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, hanno preso parte i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, della Giunta e del Consiglio comunale, i Dirigenti e i funzionari dei Settori interessati ed i rappresentanti del Consiglio d’Amministrazione di Castore.

Durante l’incontro sono stati passati in rassegna i diversi crediti dovuti dall’Amministrazione comunale nei confronti della propria Società Castore, sia per ciò che riguarda i canoni, sia i progetti relativi ai Patti per il Sud e il Pon Metro.
Rispetto agli arretrati accertati sono già stati pagati nella giornata di oggi circa 300 mila euro di fatture. Entro la giornata di venerdi saranno pagati circa 130 mila euro a valere sui Patti per il Sud ed entro la prima settimana di agosto altri 200 mila euro a valere sul Pon Metro, secondo il consueto circuito di rendicontazione ed erogazione dei fondi da parte del Ministero.

Il sindaco ha dato mandato al Settore Finanze e Tributi di liquidare tutto ciò che ad oggi è possibile liquidare per la società, secondo la rendicontazione accertata, con l’obiettivo di arrivare alla metà di agosto con l’erogazione complessiva di circa 700 mila euro, il che consentirà di sanare le pendenze nei confronti dei lavoratori e quindi essere al passo con il pagamento degli stipendi, dare più certezze ai creditori.
Al termine dell’incontro, che ha dato esito positivo, si è stabilito inoltre di calendarizzare una riunione settimanale tra gli Uffici dell’Amministrazione comunale e i rappresentanti della Società, al fine di superare eventuali difficoltà dovute a rallentamenti burocratici.
A margine della riunione il sindaco ha ribadito la necessità di dare massima priorità ai pagamenti che riguardano l’erogazione degli stipendi ai dipendenti della società. “In un periodo complesso come quello che stiamo vivendo – ha affermato il sindaco – è fondamentale dare priorità massima alle spettanze dei lavoratori. La nostra è sempre stata un’amministrazione attenta al tema del lavoro, ed oggi abbiamo il dovere di continuare in questa direzione”.