REGGIO-Estorsione al Vesper, Falcomatà: “Siamo al fianco del titolare che non si è piegato all’arroganza della ‘ndrangheta

«Oggi è un bel giorno per la città di Reggio Calabria. Oggi dobbiamo essere tutti al fianco di Gianfranco Laganà». Così, il sindaco Giuseppe Falcomatà commenta «il coraggio dimostrato dall’imprenditore reggino nel denunciare le vessazioni estorsive della ‘ndrangheta».
«Il gesto del titolare del Vesper – ha detto Falcomatà – deve farci sentire orgogliosi come reggini e come uomini che amano la terra in cui sono nati. L’intera comunità reggina adesso lo affianchi, chi ha il coraggio di denunciare un tentativo estorsivo non deve assolutamente essere lasciato solo. Se è vero che le mafie si sconfiggono con l’impegno delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura, è altrettanto vero che soltanto una presa di coscienza civile collettiva può debellare per sempre un fenomeno criminale che, da secoli, relega la nostra realtà in un’arretratezza impossibile da continuare a sopportare».
«Oggi – ha continuato il sindaco – dobbiamo rendere omaggio a Gianfranco che ci ha profuso una grandissima lezione che è quella, cioè, che se stiamo insieme Reggio ce la può fare. Non piegarsi alla mafia è un esercizio di libertà, una battaglia che dobbiamo sentire nel profondo del nostro intimo agendo nella società per un futuro fatto di lavoro, sicurezza e prosperità. Lo dobbiamo, prima di tutto, ai nostri figli. Quello di Gianfranco, quindi, è un esempio da seguire perché denunciare la ‘ndrangheta è la via maestra per spazzare via ogni anelito di oppressione mafiosa».

REGGIO-Appeso alla facciata del MArRC #unlenzuolocontrolamafia in ricordo di Falcone e Borsellino.

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria prosegue le attività di sensibilizzazione sul tema della legalità e della memoria. Sulla facciata del MArRC da questa mattina è esposto il “lenzuolo contro la mafia”, raffigurante i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel ventinovesimo anniversario dalla scomparsa dei due giudici siciliani. Alla presentazione, insieme al direttore del Museo Carmelo Malacrino, ha partecipato il Col. t. ISSMI Marco Guerrini, a capo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, accompagnato da altri rappresentanti dell’Arma. Sul luogo è poi giunto anche l’Assessore alla Cultura, Turismo, Legalità, Scuola e Università del Comune di Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti.

L’iniziativa, voluta dalla Fondazione Falcone e dal Ministero dell’Istruzione, ha coinvolto oltre 20 luoghi in tutta Italia con l’obiettivo di sensibilizzare la società civile sulla cultura della legalità. L’obiettivo è quello di ricordare le illustri figure dei due magistrati tragicamente scomparsi per opera della criminalità organizzata il 23 maggio e il 19 luglio del 1992.

«Con entusiasmo e senso dello Stato il Museo ha accolto la proposta dell’Associazione Falcone – commenta il direttore Carmelo Malacrino. Chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia merita di essere ricordato anche in un Museo, luogo deputato alla conservazione delle memorie. Ormai da anni il MArRC si impegna sul tema della legalità, con tante iniziative di sensibilizzazione promosse in sinergia con la Prefettura, la Questura e l’Arma dei Carabinieri, ma anche in collaborazione con varie associazioni. La diffusione degli ideali del vivere civile e del rispetto delle regole – prosegue Malacrino – deve avvenire con il supporto di tutti, nella consapevolezza che l’educazione e la formazione delle coscienze rimangano punti fermi su cui costruire il futuro della Calabria. Anche per questo abbiamo voluto firmare un accordo di collaborazione con l’Associazione Falcone, affinché il ricordo dei due magistrati siciliani possa essere rievocato anche in futuro con altre importanti iniziative».

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, Marco Guerrini, dichiara: «L’Arma dei Carabinieri ha sostenuto l’iniziativa della Fondazione Falcone a Reggio Calabria e in altri, numerosi capoluoghi di provincia, condividendo l’importanza di mantenere viva, anche nei più giovani, la memoria di chi ha sacrificato la propria vita in nome degli ideali della giustizia. Un esempio di coerenza, dedizione e coraggio, quello offerto dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che continua a ispirare l’azione quotidiana di tante persone che operano non solo nei settori della giustizia e della sicurezza, ma anche in quelli dell’educazione e della cultura. Educazione e cultura: cardini imprescindibili di un sistema integrato di prevenzione e contrasto di ogni forma di criminalità».

L’Assessore Rosanna Scopelliti sottolinea così l’importanza dell’iniziativa: «La memoria si alimenta con l’esempio e con i gesti. È per questo che iniziative come quella proposta dalla Fondazione Falcone di esporre un ricordo del magistrato ucciso nel punti di interesse del Paese è importante, soprattutto per le nuove generazioni e per i più piccoli. Chiedersi chi sono quei personaggi rappresentati negli striscioni è il primo passo verso la consapevolezza del ricordo di chi, sacrificando la propria vita, si è battuto per la giustizia e la libertà. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro e tutte le vittime della tracotanza mafiosa siano sempre esempio e forza per i nostri ragazzi e per il riscatto dei nostri territori. Grazie quindi al direttore del MarRc Carmelo Malacrino per aver accolto l’invito della fondazione e ai Carabinieri per essere sempre custodi della memoria e presenti nella difesa dei cittadini e della nostra comunità».

MELICUCCA’ (RC) – Riapre l’ufficio postale nella nuova sede ristrutturata

Ha riaperto giorno venerdì 14 maggio nella nuova sede di via Roma l’ufficio postale di Melicuccà.

La sede offre ai cittadini la possibilità di utilizzare i servizi di Poste Italiane con maggiore comfort e sicurezza ed è dotata di uno sportello polifunzionali che garantisce tutte le operazioni finanziarie e postali, una sala al pubblico più ampia e accogliente per la clientela, senza barriere architettoniche.

L’ufficio postale di Melicuccà è dotato di tutte le misure di sicurezza anti-covid sia per il personale sia per la clientela.

L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito a limitare al massimo gli assembramenti rivolgendosi agli uffici postali esclusivamente per operazioni essenziali e indifferibili e ad utilizzare, quando possibile, gli altri canali di accesso come le app “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it.

La nuova sede, che si aggiunge all’offerta di servizi di Poste Italiane in provincia di Reggio Calabria dove è capillarmente presente con 160 altre sedi, sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle 13,45.

“L’apertura del nuovo ufficio postale in un palazzo storico posto nella centrale piazza Ardenza – ha commentato il sindaco di Melicuccà, Emanuele Antonio Oliveri – è significativa dell’attenzione di Poste Italiane verso i piccoli comuni italiani per come  ribadito dall’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, in occasione degli incontri  “Sindaci d’Italia” svoltisi a Roma nel 2018 e 2019. Infatti se fino a qualche anno fa vi era una volontà di chiudere gli sportelli nei piccoli centri oggi non solo vengono mantenuti ma addirittura si migliorano. Per i piccoli comuni come Melicuccà la presenza   di Poste Italiane  oltre ad essere importante per i servizi offerti ha una forte valenza sociale”.

GOTHA – Come il massimo della cupola reggina uscì allo scoperto per le diatribe di un bar secondo la ricostruzione del PM Ignazitto

“Ritrovo Libertà”, ma è un coacervo di cosche

Le vicende che ruotano attorno allo storico Bar Malavenda di S.Caterina, alla base dell’inchiesta “Sistema Reggio”, costituiscono solo uno dei momenti dell’enorme impianto, qual è il processo GOTHA, ove si discute dei massimi sistemi della ‘ndrangheta e della sua pervasività all’interno di istituzioni essenziali della società. Tuttavia risultano cruciali per comprendere i meccanismi di intervento tra sfere visibili ed occulte della ‘ndrangheta; e, secondo il PM Ignazitto, svelerebbero il ruolo dell’avvocato Giorgio De Stefano come apice della cupola reggina.

Il capitolo si introduce con il tentativo di acquisire il bar da parte di Antonino Nicolò, detto “pasticcino”, esponente apicale dei Serraino di Arangea e già proprietario del bar “Villa Arangea”. Quella che altrove sarebbe risultata una normale operazione di acquisto di un locale S.Caterina diventa una miccia in grado di far saltare gli equilibri della zona che, dopo la seconda guerra di ndrangheta, è divisa tra i condelliani Stillitano ed i De Stefano – Tegano. Operazione che non viene gradita, soprattutto se ad effettuarla è uno come Nicolò. E’ il febbraio del 2014 quando, all’interno del bar Malavenda, esplode una pipe bomb; episodio al quale segue un secondo attentato con un ordigno identico rimasto esploso. Il messaggio è chiaro e Nicolò si ritira.

INIZIA LA TRATTATIVA CON LE COSCHE

A questo punto, nel teatrino di Sistema Reggio subentra Nicola Nucera (assolto nel processo d’Appello) il quale, benché privo di strumenti economici ed imprenditoriali e, malgrado le due bombe al suo predecessore, rileva il Bar Malavenda, rinominandolo “Ritrovo libertà”: un’insegna i cui termini, quelli della libertà, sono – secondo Ignazitto – l’esatto contrario del programma che, nei fatti, sarebbe seguito.

Si attiva infatti un “socio” di Nucera, Remo Giancarlo, il quale fa il giro delle cosche nell’ottica di trovare accordi. Le ‘ndrine, dal canto loro, piazzano al “Ritrovo” posti di lavoro che costituiscono vere e proprie rappresentanze dei vari boss.

L’INTERVENTO DEL “MASSIMO”

Ad un certo punto, comprendendo come nella ‘ndrangheta cosiddetta “militare” non si sarebbe trovato un accordo, Nucera decide di rivolgersi a colui che ritiene essere “il massimo”, cioè Giorgio De Stefano: “Se parla lui – sono le parole di Nucera – si mettono tutti il muso nel culo e non parla nessuno”.

Ma è Giorgio De Stefano che va a bussare alla porta di Nucera. Poiché, senza accorgersene, Nucera ha toccato delle corde delicate, mettendo in pericolo l’equilibrio criminale di S.Caterina.

“Tertium non datur” –  conclude il PM: o l’imprenditore è vittima, che si accorda perché costretto dalla mafia, oppure – ed è la tesi sostenuta da Ignazitto – vi è accordo, in tal caso, volontario di concorso esterno in associazione mafiosa. Sono Remo e gli imprenditori/cittadini che accettano il patto, figuranti il terzo elemento che consente alla ‘ndrangheta, nella strutturazione rappresentata da Gotha, di sopravvivere.

 

REGGIO – Interrogazione al Sindaco – Ripepi: “Il Ponte di Sant’Anna è messo malissimo”

INTERROGAZIONE 

(ai sensi dell’art. 43 del Regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari)

Al Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria

Al Sindaco di Reggio Calabria

 E p.c.

Al Prefetto di Reggio Calabria

                                                                           Al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco

 

Oggetto: Verifica strutturale Ponte di S. Anna.

PREMESSO

  • Che il Ponte di Sant’Anna, da diversi anni, versa in pessime condizioni e la struttura si trova, allo stato attuale, in condizioni di totale abbandono;
  • che è necessario procedere ad una verifica strutturale e della stabilità dello stesso e, successivamente, intervenire con atti manutentivi considerato che la sicurezza dei cittadini dovrebbe essere al primo posto nell’agenda politica, così da evitare qualsiasi tipo di incidente;

CONSIDERATO

  • il ponte di Sant’Anna è un luogo dove circolano quotidianamente migliaia di automezzi vista anche la vicinanza dell’uscita autostradale della bretella, sovraccaricando, pertanto, la struttura già a rischio;
  • al di sotto dello stesso ponte ci sono i raccordi stradali denominati bretelle che portano all’uscita della tangenziale Reggio Centro, dove circolano decine di migliaia di veicoli ogni giorno,

PRESO ATTO

  • che sarà inoltrata con estrema urgenza una lettera al Prefetto ed al Comando dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria affinché intervengano a valutare le reali condizioni strutturali del Ponte;

TUTTO CIÒ PREMESSO, CONSIDERATO E PRESO ATTO

  • si INTERROGA il Sindaco, affinché renda formalmente noti eventuali:
  • interventi di manutenzione effettuati nei circa quarant’anni di vita della struttura,
  • interventi previsti o effettuati di indagini strutturali al fine di conoscere le reali condizioni dello stato attuale dello stesso ed i rischi connessi
  • interventi urgenti previsti per la fortificazione strutturale simili a quelli effettuati circa 25 anni fa nella campata lato nord.

Vista l’urgenza della questione si chiede celere riscontro di quanto suindicato entro e non oltre 10 giorni dalla presentazione della stessa.

Il sottoscritto consigliere comunale si riserva di esercitare il proprio diritto di accesso agli atti, anche successivamente alla risposta.

Reggio Calabria, lì 18/05/2021

Il Consigliere Comunale

            Massimo Ripepi

 

RIPEPI: Il Ponte di Sant’Anna è messo malissimo; interrogazione al Sindaco per urgente verifica e messa in sicurezza

Pericoloso e pericolante, il ponte di Sant’Anna fa paura ai reggini. Non conosciamo in quarant’anni di vita quali siano stati gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il punto è che, a guardare il ponte dal basso verso l’alto somiglia moltissimo a quello di Genova. Crepe e ferri consumatissimi ovunque. Da 25 anni l’arteria, che immette dalla zona Sant’Anna al viale Europa, attende di essere potenziata ulteriormente, rispetto agli interventi predisposti dalla lontana amministrazione Falcomatà. Parlo di Italo Falcomatà, il quale a suo tempo aveva approvato un intervento di risanamento sul lato del ponte rivolto al quartiere Sant’Anna, ma non aveva messo mano sulla parte che si estende verso il viale. Ora i cittadini temono di fare la fine delle vittime del ponte di Genova, e che da un giorno all’altro si finisca in tragedia, se l’attuale amministrazione non si attiva per prendere seri provvedimenti. In seguito alle segnalazioni sempre più pressanti dei cittadini, i quali si ritrovano a percorrere quotidianamente l’arteria, di solito super trafficata, col terrore addosso, ho ritenuto opportuno da consigliere comunale, predisporre un’interrogazione, affinché la giunta Falcomatà prenda atto della grave situazione. Urge una verifica dell’intera area, occorre nell’immediatezza accertarsi dello stato dell’arte, prima di ritrovarci a piangere vittime innocenti per negligenza e incuria. Rimane di sicuro un fatto, che la vicenda del ponte di Sant’Anna è l’ennesimo esempio di una città che grida di fronte al disfacimento del suo territorio. Da troppo tempo la Città è ormai diventata un territorio dimenticato dalla nostra attuale amministrazione, la cui lentezza anche solo nel definire le problematiche impellenti, è ormai proverbiale e conclamata. Pure un cieco si accorgerebbe, che Reggio sta morendo e muore a partire dall’indolenza dei suoi governanti, molto più impegnati a sbandierare proclami che ad ascoltare una cittadinanza ormai arresa di fronte al disastro, che si sta consumando giorno dopo giorno. Da cittadino prima e da servitore della cosa pubblica dopo, mi faccio dunque portavoce di questa richiesta, invocando un intervento imminente da parte dei tecnici del Comune, in maniera tale che si disegni un progetto di riqualificazione dell’intero assetto stradale e all’occorrenza, l’abbattimento del ponte ormai particolarmente e intaccato dall’uso e dal tempo, e si predisponga, eventualmente, una rotatoria nella parte più bassa, evitando in questo modo di rischiare una sciagura, ma cogliendo anche l’occasione per migliorare infrastrutture e viabilità cittadina. Vista la delicatezza e l’importanza dell’emergenza investirò della questione il Prefetto ed il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

                                                                                                          Massimo RIPEPI

INTERROGAZIONE AL SINDACO (Clicca qui)

REGGIO – Polizia Locale deferisce in stato di libertà 5 soggetti per vari reati

Continua senza soluzione di continuità l’attività della Polizia Locale di Reggio Calabria che negli ultimi giorni ha deferito in stato di libertà 5 soggetti per vari reati. Occupazione abusiva di manufatti, falso, truffa e furto aggravato i reati contestati ad altrettanti cittadini. Un appartamento di proprietà del Comune occupato abusivamente grazie ad un atto rivelatisi falso è stato sgomberato e riconsegnato al settore Patrimonio dell’ente. Sul fronte della lotta all’abusivismo commerciale sono stati sequestrati e donati in beneficenza quasi tre quintali di ortaggi e frutta venduti abusivamente, nonché oltre 1200 pezzi di merce varia. Il totale delle sanzioni comminate ammonta a circa 4000 euro. Sequestrato altresì un carico di pesce ( circa 38 kg) posto in vendita abusivamente e fuori dalla catena del freddo. Per il commerciante recidivo, è scattata la denuncia per vendita di merce non idonea al consumo umano. Oltre il pescato è stato sottoposto a sequestro giudiziario anche il veicolo utilizzato per la vendita.

REGGIO – Nuccio Pizzimenti (Cittadini per il cambiamento): “Inaugurazione Waterfront con spazzatura annessa.”

Il Presidente dell’associazione “Cittadini per il Cambiamento”, Nuccio Pizzimenti, interviene sulla prossima inaugurazione del Waterfront, con alcune osservazioni; ed afferma: – <<Il Sindaco Falcomatà, pentitosi di aver bloccato, per più di 6 anni, sia la realizzazione del Waterfront, sia del museo del mare, adesso, nella speranza di “raggranellare” voti; e magari pure nel tentativo di recuperare la credibilità perduta vuoi a causa della sua imperterrita catastrofica disamministrazione, vuoi a causa dello scandalo – (del metodo-Biden, adottato dal Piddino Castorina, che ha irrimediabilmente travolto l’immagine dell’attuale Giunta, colpito da una indagine, ancora in corso, per brogli elettorali, con i quali, secondo la Magistratura e le carte da essa acquisite, Castorina sarebbe riuscito pure a fare votare i morti), – adesso il Sindaco Falcomatà, riscopre, per incanto, la bontà del Waterfront, magnificandone addirittura gli aspetti positivi, tanto da aver recuperato tardivamente i fondi Statali ad hoc, destinati alla realizzazione dell’opera, che Falcomatà ci comunica, che sarà inaugurata, in pompa magna, il 22 Maggio prossimo, nel rispetto delle disposizioni anti-COVID!>>.

<<Peccato però, che né noi, né i cittadini Reggini, siamo di memoria corta, perché Falcomatà, aveva, a suo tempo, schifato l’opera, bloccandone la sua realizzazione per 5 anni, non capendone le sue potenzialità! Esattamente, altrimenti la città avrebbe già potuto usufruire dell’opera già 6 anni fa circa! Questa è la verità, che si nasconde dietro l’inaugurazione del Waterfront di Sabato prossimo, – sottolinea Pizzimenti, – verità che ha investito anche il museo del mare, bloccato anch’essoe che ora Falcomatà ha riabilitato a posteriori! Falcomatà, rincara Pizzimenti, ha una “costante” nella sua azione politico-amministrativa: l’essere sempre tardivo! Ma non finisce qua, perché, se da un lato Falcomatà pentitosi tardivamente di aver bloccato il Waterfront, – (tanto da inaugurarlo con un ritardo di più di 5 anni il 22 Maggio prossimo), – dall’altro va detto, che a pochi passi dal Waterfront ancora dopo 2 anni abbondanti di totale inerzia, abbiamo la mancata ristrutturazione del Lido Comunale! Il Lido, osserva Pizzimenti, completamente abbandonato a sé stesso, si sta sgretolando, perché Falcomatà non si decide ancora a restaurarlo come si conviene; e ci rammarica anche il fatto che, esso sia pieno, dentro e fuori di spazzatura, topi, e di materiali vari; e che venga utilizzato, in pratica, come discarica, come dimostrano ampiamente le foto annesse! Basta farsi un “giretto” da quelle parti, per constatare il degrado in cui Falcomatà, – (sempre per essere tardivo), – lascia il Lido Comunale, nonostante le sue promesse – (da marinaio) – mai onorate da molti anni di restaurare la struttura e restituirla alla fruibilità dei Reggini! Questa cosa, dice Pizzimenti, “fa a pugni” con l’inaugurazione del Waterfront, tanto che ci viene da dire: Waterfront con annessa spazzatura ad Ovest lato Lido, pertanto invitiamo Falcomatà a bonificare l’intera area, eliminando tutta la spazzatura, ed accompagnando l’intervento con una opportuna derattizzazione, a tutela della salute pubblica! Queste, – conclude Pizzimenti, – sono le contraddizioni che caratterizzano il Sindaco Falcomatà, che, lo ripetiamo ancora una volta, non ha la stoffa per amministrare una città, ed adesso, tra l’altro, guida pure una Giunta, che, per forza di cose, vuoi o non vuoi, usufruisce di voti dei morti, di cui la Magistratura, carte alle mani, accusa Castorina! Voti “rubati” ai morti ignari, che impongono una sola cosa: le dimissioni di Falcomatà, (prima che venga sospeso per effetto della legge Severino, per il caso Miramare), oltre di tutta la Giunta e dell’intero Consiglio, perché i Reggini non si meritano il metodo-Biden! <<Dunque, Falcomatà dimettiti, perché i Reggini non vogliono una simile Amministrazione senza etica, che arrogantemente occupa impunemente il Comune dopo cotanto scandalo!>>

REGGIO – #AmaReggio su censura manifesti Provita&Famiglia: “Palazzo San Giorgio è diventata proprietà privata”

I dettagli che emergono dall’esposto al Tar dell’associazione ProVita&Famiglia, in merito alla ormai famosa vicenda dei manifesti #StopAborto oscurati dall’amministrazione comunale, confermano quanto a molti era già chiaro: Palazzo San Giorgio da casa dei reggini è diventata proprietà privata di chi oggi la occupa tra l’altro abusivamente. La gestione dell’attuale amministrazione di centro sinistra, infatti, si caratterizza per l’arroganza istituzionale tanto da pensare di poter occultare la libera espressione di un’associazione, senza nessun passaggio regolamentare ma con una semplice email. Questa gestione molto personalistica e superficiale deve preoccupare molto, intanto perché silenzia le voci non gradite e, secondariamente perché nessuno può credere di agire ponendosi sopra le regole istituzionali. Dopo la vicenda Miramare, dopo i murales senza determina, oggi compaiono le mail censorie che attestano il carattere arrogante di chi dovrebbe rappresentare tutta la città garantendo pluralità e partecipazione, e invece si fa portavoce di interessi ideologici. Forse lor signori di sinistra credono così facendo di distrarre l’opinione pubblica dalle evidenti inefficienze amministrative in una città sempre più allo sbando. Tentativo fallito, la democrazia è altra cosa e ultimamente non abita in Palazzo San Giorgio”.