REGGIO – Grande successo per il 2° Congresso dell’Ordine dei Fisioterapisti: un ponte tra fisioterapia e ritorno allo sport

Si è concluso con grande partecipazione e soddisfazione il 2° Congresso dell’Ordine dei Fisioterapisti di Reggio Calabria, dal titolo “Sport Medicine Injury: from surgery to return to play”, tenutosi il 14 giugno 2025 presso la splendida location Altafiumara Resort. Un evento scientifico di alto livello che ha visto la presenza di protagonisti di rilievo internazionale nel campo della fisioterapia sportiva e della chirurgia ortopedica, confermando il valore e la crescita della comunità professionale calabrese. Presenti all’evento anche il Dott. Piero Ferrante Presidente FNOFI (Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti) e il Dott. Paolo esposito Vicepresidente FNOFI.

Il Presidente dell’Ordine provinciale della Professione Sanitaria di Fisioterapista di Reggio Calabria, Marco De Luca, ha espresso piena soddisfazione per l’eccellente riuscita del congresso, sottolineando l’importanza di momenti come questi per favorire il confronto, la formazione continua e la costruzione di una rete multidisciplinare a sostegno dell’atleta infortunato:

“Siamo orgogliosi di aver ospitato relatori di caratura mondiale che hanno condiviso con noi esperienze cliniche, approcci innovativi e protocolli evidence-based. Il nostro territorio ha dimostrato di essere pronto ad accogliere e promuovere una fisioterapia moderna e sempre più integrata con il mondo medico e sportivo”, ha dichiarato De Luca.

Durante la giornata si sono alternati workshop, lectio magistralis e tavole rotonde che hanno esplorato l’intero percorso dell’infortunio sportivo: dalla diagnosi chirurgica alla riabilitazione avanzata, fino al return to play sicuro ed efficace.

La numerosa affluenza di fisioterapisti, medici e studenti ha confermato il forte interesse per una tematica sempre più centrale nel panorama sanitario e sportivo contemporaneo.

Conclude il Presidente De Luca “per i prossimi anni, abbiamo come obiettivo quello di consolidare ulteriormente il ruolo dell’Ordine come punto di riferimento per la formazione, la ricerca e l’eccellenza clinica nel campo della fisioterapia, al fine di consentire una migliore qualità delle cure per i nostri cittadini”.

SANITA’ – Infezioni in gravidanza, ogni anno 300 neonati con Toxoplasmosi, 1 su 150 colpito da Citomegalovirus. Nasce rete per rafforzare screening

Roma. Le infezioni che si trasmettono dalla madre al feto durante la gravidanza, il parto o l’allattamento rappresentano ancora oggi una minaccia sottovalutata. Patologie come toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus e sifilide possono causare danni gravi al nascituro, come sordità, ritardi nello sviluppo e cecità. Sono le cosiddette Torch o Torches, acronimo che sta per Toxoplasmosi, Oltre (sifilide, Hiv, epatite B, varicella, parvovirus B19, ecc.), Rosolia, Citomegalovirus (Cmv), Herpes simplex virus (Hsv), Enterovirus e altri patogeni (ad es. Zika virus, streptococco gruppo B). I numeri in aumento e i rischi per i neonati, secondo gli esperti, evidenziano l’esigenza di fare sistema e rafforzare le campagne di screening e prevenzione. Nasce per questo un network nazionale, che coinvolge istituzioni, società scientifiche, società civile e imprese, per “unire le forze e garantire accesso universale agli screening e alle terapie preventive”.

L’iniziativa è stata lanciata oggi a Roma in occasione del convegno dal titolo ‘La complessità delle infezioni materno-fetali e il ruolo cruciale della diagnostica nella gestione delle infezioni Torch’, organizzato su iniziativa del senatore Guido Quintino Liris, membro dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive, con il supporto dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (Amcli), Cittadinanzattiva, Diasorin, Federchimica Assobiotec.

“In un Servizio sanitario nazionale che può avvalersi di tecnologie, di una medicina personalizzata e predittiva e di ricerca avanzata- ha sottolineato Liris- la prevenzione e la diagnosi precoce rappresentano la chiave di volta della sostenibilità, in quanto permettono maggiori possibilità di guarigione da un lato e la tenuta dei conti pubblici dall’altro. L’ambito prenatale costituisce uno degli elementi più complessi ma anche rilevanti della prevenzione: un intervento durante la gravidanza può fare la differenza in termini di qualità di vita, sia per la donna sia per il nascituro. Screening e diagnosi permettono di preservare la salute in una delle fasi più emozionanti ma anche delicate della vita di una donna e del suo bambino. Inoltre, in un contesto in cui le nascite sono sempre meno, è fondamentale evitare complicazioni”.

Un’emergenza silenziosa: il caso del Citomegalovirus (CMV) 

In Italia, intanto, ogni anno si osservano circa 13mila infezioni primarie da Citomegalovirus nelle donne in gravidanza. Un neonato su 150 nasce con questa infezione. Anche se solo il 10-15% mostra sintomi alla nascita, fino a 1 su 4 può sviluppare gravi conseguenze nei primi anni di vita, come sordità o ritardi nello sviluppo neuropsicomotorio. Il Cmv è riconosciuto come il virus più comune nel causare infezioni intrauterine ed è responsabile di circa il 10% di tutti i casi di paralisi cerebrale e dell’8-21% dei casi di disturbo neurosensoriale dell’udito alla nascita, percentuale che sale al 25% entro i primi quattro anni di vita. In generale, il 30-40% delle gestanti è suscettibile per CMV e può acquisire un’infezione primaria durante la gravidanza che rimane la causa principale di trasmissione del virus da madre a feto. Da dicembre 2023 lo screening sierologico materno per CMV in gravidanza è raccomandato dalle Linee Guida della Gravidanza Fisiologica e nel 2025 sarà inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). La terapia antivirale per prevenire la trasmissione materno-fetale del virus è già gratuita dal 2020 grazie ad Aifa; ciononostante, permane la disomogeneità regionale nello screening neonatale.

“Il Citomegalovirus rappresenta la principale causa di infezione congenita nei Paesi ad alto reddito- ha spiegato nel corso del convegno la professoressa Tiziana Lazzarotto, ordinaria di Microbiologia e Microbiologia Clinica presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, direttrice della Uoc di Microbiologia all’Irccs Aou di Bologna, e direttrice scientifica di Amcli- Grazie alle nuove Linee Guida dell’Iss e al recepimento nei Lea, ora possiamo identificare precocemente le gestanti a rischio e intervenire tempestivamente con farmaci privi di effetti collaterali per madre e bambino. Monitorare lo stato sierologico dal concepimento fino alla metà della gravidanza è essenziale per proteggere il nascituro: il rischio neurologico è direttamente correlato all’epoca di infezione, specie nel primo trimestre”.

Toxoplasmosi in gravidanza: un rischio ancora elevato 

La toxoplasmosi contratta durante la gravidanza come infezione primaria, hanno spiegato ancora gli esperti oggi in Senato, può provocare aborto spontaneo, idrocefalia, lesioni cerebrali (in particolare calcificazioni) e corioretinite, con esiti permanenti. I rischi giungono dal consumo di carni crude o poco cotte (30-63% dei casi), insaccati, contatto con feci di gatto, che è il reservoir naturale del Toxoplasma, terreno o acque contaminate. Lo screening è previsto dai LEA al primo controllo prenatale e poi ogni 4-6 settimane, se risultato negativo.

“Poiché oltre il 90% delle future mamme con toxoplasmosi sono asintomatiche, è cruciale conoscere già dall’inizio della gravidanza il loro stato sierologico- ha evidenziato il professor Marcello Lanari, ordinario di Pediatria generale e specialistica presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e direttore della UOC di Pediatria all’Irccs Aou di Bologna- igiene delle mani, dieta corretta e farmaci mirati secondo prescrizione medica in caso di infezione fetale sono le armi migliori. È fondamentale che le donne conoscano il proprio stato sierologico per tutte le infezioni TORCH, già dall’inizio della gravidanza o meglio ancora quando la si pianifichi, al fine di adottare misure igienico-alimentari e terapie mirate per tutelare da subito il nascituro, in considerazione del fatto che il rischio maggiore di coinvolgimento fetale è nel primo e secondo trimestre. Lo screening, nei tempi opportuni per tutte le infezioni del gruppo Torch, è strategico proprio per identificare e gestire al meglio e tempestivamente queste patologie- ha concluso- con una possibile prognosi infausta”.

Dati di siero-prevalenza nel 2025: lo studio Amcli in arrivo 

Uno studio condotto dall’Amcli, la cui pubblicazione è prevista nei prossimi mesi sulla rivista scientifica ‘Eurosurveillance’, documenta una diminuzione della siero-prevalenza (presenza di anticorpi nel sangue) di Cmv e Toxoplasma gondii, confermando tendenze già osservate in altri Paesi europei. Sul campione rappresentativo di donne italiane in età fertile emergono questi valori: Toxoplasma gondii: 10%; Parvovirus B19: 64%; Treponema pallidum (sifilide): 1%; Virus della Rosolia: 86%; Citomegalovirus (Cmv): 59%. Nelle donne straniere in età fertile in Italia, invece: Toxoplasma gondii: 22%; Parvovirus B19: 57%; Treponema pallidum: 1%; Virus della Rosolia: 86%; Cmv: 93%. Grazie all’obbligo vaccinale pediatrico e a coperture superiori al 95%, l’Italia è stata dichiarata ‘free’ dalla circolazione endemica della rosolia a fine 2023. Ma “resta cruciale”, secondo gli esperti, lo screening in donne straniere provenienti da Paesi senza raccomandazioni vaccinali, per “prevenire casi importati”. L’attenzione maggiore si concentra dunque su Citomegalovirus e Toxoplasmosi.

REGGIO – L’associazione Volontari Ospedalieri Avo dona una sedia a rotelle al reparto di Neurochirurgia del Gom

Declina anche nel dono di ciò che può essere di aiuto nei reparti per assistere al meglio le persone ricoverate, il suo impegno quasi quarantennale nelle corsie del Grande Ospedale Metropolitano. È l’associazione Volontari Ospedalieri Avo di Reggio Calabria che ha acquistato e consegnato una sedia a rotelle al reparto di Neurochirurgia del Gom.

I volontari, che dopo la pandemia hanno ricominciato proprio nel reparto di Neurochirurgia il loro servizio con l’accoglienza, hanno percepito questa esigenza in corsia e l’hanno accolta e soddisfatta.

Alla consegna, con i volontari, presenti anche il direttore del reparto Mauro Campello e il caposala Giuseppe Casile.

«Siamo anche questo. Una presenza che diventa concreta – spiega l’associazione Avo di Reggio Calabria – attraverso gesti di attenzione oltre che con il contributo dei volontari che adesso sono tornati anche in corsia. Siamo presenti nel reparto di Dialisi e in quello di Neurochirurgia che per primo, dopo la pandemia, ci ha chiesto di tornare. Invito che abbiamo accolto sempre con il desiderio di stare accanto alle persone ricoverate con il nostro servizio discreto e gratuito».

REGGIO – “Una giornata di festa e sorrisi” per i piccoli pazienti del G.O.M. con i SuperEroiAcrobatici

È stata una missione speciale quella compiuta il 28 maggio scorso da Batman, Spiderman, Ironman, Hulk, Wonder Woman e molti altri supereroi, uniti per regalare “Una giornata di festa e sorrisi” a tutti i bambini ricoverati nella U.O.C. Pediatria del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.

L’iniziativa, promossa da ABIO Reggio Calabria ODV (Associazione per il Bambino in Ospedale), in collaborazione con l’associazione SEA – SuperEroiAcrobatici ODV ETS, è stata accolta con grande entusiasmo dalla Direzione Strategica del G.O.M. così come dal direttore della U.O.C. Pediatria, dr. Domenico Minasi.

“È una manifestazione che va nella direzione di quella che è l’assistenza pediatrica del nostro Ospedale che cerca anche di offrire momenti di serenità ai piccoli ricoverati. Non è la prima volta che accade: infatti, già 2 anni fa, in occasione della fine del periodo Covid, i supereroi erano venuti in visita al nostro reparto e con la loro esibizione avevano dato un forte segnale di speranza”.

L’ingresso spettacolare dei SuperEroiAcrobatici ha portato una ventata di leggerezza e sorrisi, sorprendendo i bambini con la loro discesa mozzafiato dal tetto. Successivamente, i supereroi hanno visitato il reparto, donando regali e piccoli pensieri a tutti i bambini presenti e, soprattutto, portando un messaggio di incoraggiamento e di speranza proprio nel momento più difficile della loro vita.

L’evento è stato anche l’occasione per festeggiare l’intensa attività di ABIO Reggio Calabria, da 13 anni in prima linea per dare supporto ai piccoli pazienti dell’Ospedale.

“Siamo qui oggi un’altra volta – ha commentato la dott.ssa Giovanna Curatola, presidente di ABIO Reggio Calabria – per regalare un momento di gioia e serenità ai piccoli ricoverati in Pediatria.

A loro dedichiamo questo momento spettacolare per dare valore ai principi fondamentali che fanno parte della nostra mission, ovvero l’amore e la resilienza, perché effettivamente i veri supereroi sono questi bambini e noi vogliamo a combattere con loro le battaglie che si trovano ad affrontare. Ringraziamo la Direzione del G.O.M. e la SEA che hanno sostenuto il nostro progetto. Sono certa che quello di oggi sarà un momento lieto che i bambini ed i loro familiari ricorderanno per sempre”.

Anche l’Ing. Pierfabrizio Puntorieri, socio SEA, ha voluto ribadire l’importanza di quest’iniziativa che ha l’obiettivo di portare un sorriso ai bimbi attraverso il mondo dei supereroi, da sempre emblema di forza, determinazione e resilienza.

“Una giornata di festa e sorrisi” da veri supereroi per insegnare ai bambini che non si deve mollare mai.

Per saperne di più sulle attività del G.O.M., visita il sito www.gomrc.it.

Consulta la Carta dei servizi oppure scarica l’app GOM RC.

REGGIO – Compie un anno il nuovo reparto di Neuroradiologia del GOM, tecnologia d’avanguardia e professionalità

È trascorso un anno dall’inaugurazione del nuovo reparto di Neuroradiologia del Grande Ospedale Metropolitano (GOM) “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, un traguardo che segna un profondo cambiamento nel panorama sanitario del territorio. Dodici mesi di impegno, innovazione e speranza, durante i quali la struttura ha dimostrato quanto sia fondamentale la tecnologia per offrire diagnosi rapide, precise e trattamenti all’avanguardia.

Dotato di apparecchiature di ultima generazione, il reparto si è distinto come punto di riferimento per tutta la provincia e oltre, permettendo a centinaia di pazienti di accedere a prestazioni neuroradiologiche altamente specialistiche senza dover affrontare viaggi estenuanti verso strutture del nord Italia. Un passo concreto nella lotta contro la migrazione sanitaria, che per decenni ha privato la Calabria delle sue energie migliori e delle risorse economiche che dovrebbero restare sul territorio.

Le avanzate tecnologie introdotte, tra cui la risonanza magnetica ad alto campo, la TC multislice, l’angiografo digitale e i sistemi di intelligenza artificiale per l’elaborazione delle immagini, hanno rappresentato una rivoluzione nella diagnosi di patologie neurologiche complesse. Interventi minimamente invasivi, procedure di emergenza per ictus e diagnosi tempestive di neoplasie cerebrali sono oggi di routine all’interno del reparto, tutto ciò a beneficio di tutta la comunità.

L’U.O.C. Neuroradiologia opera in stretta collaborazione con la U.O.C. Neurochirurgia, diretta dal Dr. Mauro Campello, che si avvale della capacità diagnostica nonché delle immagini ad altissima risoluzione per predisporre al meglio i complessi interventi chirurgici, quali ad esempio quelli effettuati con il sistema innovativo del neuro navigatore o il neuro robot chirurgico.

“Questo reparto è la dimostrazione che anche nel Sud Italia si può fare sanità di ottimo livello – ha commentato il dr. Antonio Armentano, direttore della Neuroradiologia del GOM. – Investire nella tecnologia e nelle competenze significa investire nella dignità delle persone. Il nostro obiettivo resta quello di garantire cure di alto livello a tutti, qui, a casa nostra.”

Un anno fa, l’apertura del reparto fu salutata con grande entusiasmo. Oggi, a distanza di dodici mesi, è possibile dire che quelle promesse si sono trasformate in realtà tangibili.

Il futuro della sanità reggina passa anche da qui: dalla capacità di innovare, formare e trattenere i talenti sul territorio. E il reparto di Neuroradiologia del GOM è la prova che questo è davvero possibile.

REGGIO – Ordine dei medici: il primo torneo di Padel presso il Centro sportivo Mirabella

“E’ una giornata di sport molto importante dedicata al primo torneo di padel dell’Ordine, un po’ il ritorno di una decina di anni fa, quando era diventato una bella tradizione il torneo di tennis che poi, è culminato nell’ospitare una delle tappe nazionali del torneo nazionale di tennis degli Ordini nazionali d’Italia – afferma il segretario dell’Ordine, dottore Marco Tescione -. Un bel momento accolto con molto entusiasmo tant’è che abbiamo dovuto addirittura bloccare le iscrizioni perché avevano raggiunto un numero incredibile. E’ un torneo giocato con tanto agonismo e, soprattutto, sana competizione che serve anche a stemperare le tensioni professionali. L’Ordine, quindi, non pensa solo alla formazione, all’organizzazione sanitaria, alla politica sanitaria, ma anche allo svago e al relax. Pure questo è salute”.

Per il presidente dell’Ordine, Pasquale Veneziano “è una giornata davvero importante dal punto di vista dell’aggregazione e dell’amicizia”.

Il torneo di padel per Rosario Cassone, responsabile della parte direttiva della componente sportiva  dell’Ordine  “è un momento per crescere insieme. Il motivo principale per cui abbiamo deciso di organizzare questo evento sportivo è di consentire a tutti i professionisti di avere una valvola di sfogo da quello che potrebbe essere il continuo esercizio professionale e, al tempo stesso, aumentare l’affinità tra colleghi. Un modo per conoscersi al di là dei propri ambiti professionali. E’ una bellissima cosa costruire una sinergia tra colleghi, un valore aggiunto proprio a livello professionale”.

Sanità privata in sciopero: il Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Reggio Calabria interviene sul mancato rinnovo contrattuale

In occasione dello sciopero nazionale indetto oggi dai lavoratori della sanità privata accreditata, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo AIOP-ARIS, interviene il Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Reggio Calabria, Marco De Luca, con una nota che esprime solidarietà e denuncia una situazione ormai insostenibile.

«La nostra posizione è di piena solidarietà con i colleghi e le colleghe che operano nella sanità privata convenzionata e che oggi scendono in piazza per rivendicare diritti fondamentali. Parliamo di professionisti che, nonostante l’impegno quotidiano, spesso in condizioni difficili, si vedono negare da oltre 15 anni il giusto riconoscimento contrattuale. È inaccettabile.»

«Oggi – prosegue – i fisioterapisti delle strutture private accreditate scioperano non solo per un giusto rinnovo contrattuale, ma anche per rivendicare dignità, riconoscimento professionale e condizioni di lavoro adeguate. Il blocco delle trattative e l’inerzia delle parti datoriali rappresentano un attacco diretto al valore della nostra professione e alla qualità dell’assistenza che ogni giorno garantiamo ai cittadini.»

Il presidente sottolinea come la situazione si ripercuota direttamente anche sul territorio reggino:

«A Reggio Calabria, tanti fisioterapisti operano in strutture convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale. Sono professionisti altamente qualificati che garantiscono percorsi riabilitativi fondamentali per i pazienti, spesso in condizioni di lavoro precarie e sottopagate. Continuare a ignorare le loro richieste significa indebolire l’intero sistema sanitario territoriale.»

Nel messaggio conclusivo, un appello forte alle istituzioni:

«Chiediamo alle istituzioni regionali e nazionali di prendere posizione con chiarezza. Il rinnovo del contratto AIOP-ARIS non può più essere rinviato. Servono azioni concrete, non parole. Chi lavora nella sanità merita rispetto, tutele e una retribuzione dignitosa. Oggi più che mai, siamo al fianco dei nostri colleghi in questa battaglia di civiltà.»

Il messaggio del Presidente dei fisioterapisti di Reggio Calabria si inserisce in un contesto di protesta nazionale che coinvolge decine di migliaia di operatori sanitari, stanchi di promesse non mantenute e di condizioni lavorative ferme nel tempo. Lo sciopero del 22 maggio è solo l’inizio di una mobilitazione che, se non ascoltata, rischia di diventare permanente.

 

SANITA’ – Primo intervento di “TAVI in TAVI” in Calabria effettuato dal Centro Cuore del GOM

Complesso intervento di sostituzione valvolare aortica portato a termine con successo in una paziente di oltre 80 anni dall’équipe delle U.O.C. di Cardiologia e di Cardiochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, rispettivamente dirette dal Dott. Frank Benedetto e dal Dott. Pasquale Fratto.

L’intervento ha avuto luogo un mese fa su di una paziente già sottoposta ad un intervento di sostituzione valvolare aortica percutanea (TAVI), che aveva avuto un’evoluzione clinica sfavorevole derivante dalla degenerazione della protesi precedentemente impiantata, causata da patologie concomitanti.

Alla luce di queste ultime, ed in considerazione dell’età avanzata della signora, l’eventualità di un intervento cardiochirurgico tradizionale di sostituzione della valvola aortica è stata considerata ad “alto rischio”.

L’unica opzione possibile per aiutare la paziente è apparsa fin da subito eseguire un delicato intervento di posizionamento di una nuova protesi valvolare percutanea (TAVI) all’interno della protesi precedentemente impiantata ed ormai non più adeguatamente funzionante.

Questo delicato intervento denominato “TAVI in TAVI” presenta numerose complessità tecniche e un alto rischio di serie complicanze periprocedurali.

L’intervento è stato condotto all’interno dei locali del Centro Cuore del GOM dall’equipe operatoria composta dai cardiologi Dott. Stefano Postorino e Massimo Siviglia, e dal cardiochirurgo Dott. Andrea Antonazzo, supportati dalla anestesista Francesca Siclari, dagli infermieri e tecnici della Cardiologia e Cardiochirurgia.

La procedura si è svolta senza complicanze, permettendo alla paziente di avere una nuova valvola sin da subito perfettamente funzionante.

Il decorso post procedurale, nonché il follow up al primo mese, sono stati favorevoli permettendo alla paziente di rientrare nella vita quotidiana con grande soddisfazione di tutta l’équipe del Centro Cuore, derivante, tra l’altro, dalla consapevolezza di essere stati i primi in Calabria, e tra i primi del Meridione, ad eseguire con successo questo tipo di procedura.V

Sanità, il sindaco Falcomatà: «Altro che Calabria straordinaria. Qui, ancora oggi, si muore per un’infezione»

Il primo cittadino nel corso del dibattito sulla Sanità promosso dal M5S: «I fatti dell’elisoccorso di Crotone ci ricordano i drammi del nostro sistema. Questa è la terra dei commissariamenti dove, sotto la parola “razionalizzazione”, chiudono ambulatori, guardie mediche e le ambulanze vanno in giro senza medici»

«Mentre parliamo di Sanità in Calabria, siamo costretti a dover registrare l’ennesimo episodio di forte criticità con l’elisoccorso che, a Crotone, non è riuscito a soccorrere un bimbo di 3 mesi perché privo di carburante. Questo, purtroppo, è solo l’ennesimo episodio di tanti che si sono consumati in una Calabria spesso narrata, usando le parole del Governatore Roberto Occhiuto, come “straordinaria”. Invece, quanto accaduto a Crotone, ci ricorda che la nostra terra precipita sempre di più sui temi che riguardano la carne viva delle persone e ci impediscono la possibilità di immaginare e costruire un futuro in questa regione». Lo ha detto il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo all’incontro sul sistema sanitario calabrese promosso dal Movimento 5 Stelle che, a Palazzo San Giorgio, ha riunito, fra gli altri, i parlamentari Anna Laura Orrico, Vittoria Baldino, Andrea Quartini e l’ex senatore Giuseppe Auddino.

«La nostra – ha sottolineato Falcomatà – è la regione dei commissariamenti, ovvero di quelle pratiche che dovrebbero rappresentare una parentesi nella vita democratica di un Paese e delle sue istituzioni, ma che qui stanno diventando la normalità. Così, l’annuncio della fine del commissariamento di Occhiuto viene puntualmente smentito dall’ulteriore dichiarazione dello stato d’emergenza che interessa i nostri ospedali». Un commissariamento, ha ricordato il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, che «nasce nel 2007 con la previsione della realizzazione di quattro grandi ospedali in Calabria che, però, non hanno mai visto la luce, comportando l’aggravamento del sistema e disattendendo aspettative ed esigenze dei cittadini calabresi».

«Di quel programma – ha proseguito – vecchio ormai di 20 anni, restano progetti vetusti e l’aumento esponenziale della spesa. Basti pensare all’ospedale di Palmi, il cui costo partiva da 66 milioni di euro, diventati 152 milioni nel 2015 ed, oggi, arrivati a 140 milioni».
«La Calabria – ha proseguito Falcomatà – è una regione in cui la sanità territoriale è totalmente diversificata, dove sotto la parola “razionalizzazione” chiudono gli ambulatori, le guardie mediche, le ambulanze vanno in giro senza medici. La situazione della psichiatria è al collasso. Nei nostri ospedali, ancora oggi, si muore per un’infezione».
«Oggi è primavera – ha concluso Giuseppe Falcomatà – ma la sanità calabrese vive nell’inverno più freddo di sempre».

Occhiuto commissario per l’emergenza ospedaliera, Princi “Una nomina che conferma l’importante lavoro che sta conducendo sulla sanità calabrese”

“La nomina del Presidente Roberto Occhiuto quale commissario per l’emergenza ospedaliera in Calabria, chiesta e da lui voluta per tutelare la sanità calabrese, è un ottimo risultato che conferma ancora una volta l’autorevolezza, la competenza e il pragmatismo riconosciuto al Presidente dal governo nazionale suffragato anche dai risultati ottenuti dal sistema sanitario calabrese in soli due anni e mezzo di sua governance”. Lo afferma in una nota l’eurodeputata calabrese Giusi Princi.

“Lo stato d’emergenza, chiesto e ottenuto dalla Regione e per cui il Presidente Occhiuto è stato nominato commissario – prosegue -, è uno strumento concreto che consentirà di ottenere misure eccezionali, permettendo una riduzione dei tempi nell’attuazione degli interventi, una maggiore rapidità nei processi di autorizzazione, nell’ammodernamento dei progetti e nelle gare d’appalto, un’accelerazione nella realizzazione dei nuovi ospedali, opere fondamentali per la qualità delle prestazioni sanitarie in Calabria. È un risultato che rientra nella visione lungimirante del Presidente Roberto Occhiuto che non lascia nulla al caso ma pone e persegue obiettivi a medio e lungo termine, così come ha dimostrato anche con l’ampliamento dell’offerta formativa accademica calabrese in ambito sanitario da lui voluta per incidere sempre di più su una classe medica qualificata, competente e formata in Calabria. Dopo Cosenza e Crotone, ha infatti fortemente voluto che anche Reggio Calabria avesse la facoltà di medicina per cui si sta lavorando alacremente insieme al tavolo tecnico del quale il Presidente mi ha affidato il coordinamento.

I risultati raggiunti per il miglioramento della qualità della sanità calabrese e la tutela della salute dei cittadini rappresentano – conclude Princi – esempi di una politica che sa quello che vuole, ha chiari gli obiettivi e li persegue con impegno e determinazione”.