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Codici: sanità pubblica in crisi tra mancati investimenti e diritti negati

Liste di attesa infinite, pronto soccorsi affollati, rinuncia alle cure, diseguaglianze di accesso alle prestazioni. È il quadro tracciato dal Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in un intervento sulla spesa sanitaria 2022. Parole durissime, che l’associazione Codici sottolinea e rilancia, ricordando il bilancio impietoso delle
verifiche eseguite dai Nas sulle liste d’attesa ed evidenziando le continue denunce che si registrano per casi sospetti di malasanità.
“Il diritto alla tutela della salute sancito dalla Costituzione si scontra con una realtà che vede i cittadini sempre più in difficoltà – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Il quadro tracciato dalla Fondazione Gimbe è allarmante. I dati forniti richiedono un’attenta riflessione ed un intervento importante da parte delle
istituzioni prima che la situazione diventi irrecuperabile. Parliamo di numeri impietosi.
Pensiamo alla spesa sanitaria pro-capite, che per il 2022 vede l’Italia sotto la media Ocse dietro a ben 15 Paesi. Il quadro peggiora prendendo in esame la spesa sanitaria pro-capite nel G7 per il periodo 2008-2022. In Italia, infatti, il trend si è sostanzialmente appiattito dal 2008, l’ultimo posto non è stato mai abbandonato e la distanza con gli altri Paesi è diventata progressivamente sempre più grande. Una situazione che fa emergere, per l’ennesima volta, la necessità di investire per rilanciare la sanità pubblica, che mostra sempre più lacune ed inefficienze, solo in parte colmate dagli sforzi di tanti operatori”.
Una situazione limite che a volte sfocia in casi sospetti di malasanità. Vicende drammatiche che finiscono all’attenzione della Procura. È il caso della morte di Giovanni Giannone, l’uomo di 56 anni deceduto recentemente all’ospedale di Modica (Ragusa) dove si era recato per una colonscopia. Un esame di routine che si è
trasformato in una tragedia, come accaduto per Alessia Neboso. Recatasi in una clinica privata di Napoli per un intervento di chirurgia estetica al seno, operazione anche questa considerata di routine, la ragazza di 21 anni ha perso la vita pochi giorni dopo.
“Sono tanti gli interrogativi per queste due vicende – afferma Giacomelli – e che derivano soprattutto dal fatto che parliamo di operazioni normali, di routine. Le Procure stanno indagando e ci auguriamo che vengano fornite presto delle risposte alle famiglie, distrutte dal lutto. Come associazione seguiamo queste vicende con esposti alla magistratura per contribuire a fare chiarezza. Bisogna capire cosa è andato storto e, nel caso emergano delle responsabilità, individuare chi ha sbagliato e fare giustizia.
Un compito non semplice, perché non è sempre facile far valere i diritti dei cittadini, anche di fronte ad errori clamorosi. Ma è un impegno che portiamo avanti da anni, un atto doveroso di fronte ad una sanità sempre più lontana dai pazienti”.
L’associazione Codici è attiva da anni contro la malasanità e per la tutela del diritto alla salute dei cittadini. Per segnalazioni o richiesta di assistenza è possibile telefonare al numero 065571996 o scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

REGGIO – Al via dal 16 al 23 settembre la settimana nazionale dedicata alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche: il dono che vale una vita

Scegliere di donare per aiutare gli oltre 1.600 pazienti che ogni anno hanno necessità di trovare un donatore di midollo osseo non familiare: è con questo scopo che torna nelle principali piazze italiane la campagna “Match it Now”, evento nazionale in programma dal 16 al 23 settembre dedicato alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche promosso dal Centro Nazionale Trapianti, dal Centro Nazionale Sangue, dal Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR), dal GITMO e dalle Associazioni ADMO e ADOCES, con il supporto di ADISCO, in concomitanza con la Giornata mondiale del donatore di midollo (16 settembre 2023, https://worldmarrowdonorday.org/).

Nell’ambito delle iniziative regionali pianificate al fine di sensibilizzare la cittadinanza alla cultura del dono, il 23 il personale del registro regionale IBMDR sarà presente a Piazza Italia, dalle ore 8:00 alle ore 20:00, per informare e reclutare nuovi donatori, con il supporto dei volontari di AIL, ADMO ed AVIS, e con l’animazione dei bikers del Team Borghi.

Questa ottava edizione di “Match it Now” riveste particolare importanza in quanto segna il ritorno, dopo il periodo pandemico, al contatto diretto con i giovani potenziali donatori nelle piazze e presso i vari poli di reclutamento.

Il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria promuove questa nobile iniziativa ricordando che il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è una forma di cura potenzialmente efficace per molte forme di leucemie, linfomi ed altre malattie del sangue, e che solo il 30% dei malati che necessitano di un trapianto trova fra i familiari un donatore compatibile.

 

Di seguito alcune informazioni utili su come diventare donatore.

Dai 18 ai 35 anni è possibile iscriversi al registro IBMDR:

NAS, Salute: verifiche su 3.884 liste d’attesa ospedaliere, 26 medici denunciati e scovate 195 agende bloccate: deferiti 3 medici a Reggio

Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.
Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini. Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.
Gli accertamenti dei NAS hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio. Tra i casi più rilevanti, i NAS di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla
prenotazione ed eludendo le classi di priorità. Il NAS di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche.
Il NAS di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri. L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3 mila 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate.
Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie. Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 gg (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza.
In 195 situazioni i NAS hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione. Proprio in tale contesto, gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose, deferendo all’A.G., 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio / agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di poter fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento.
Alle carenze di organico si integrano anche comportamenti non allineati ad una corretta deontologia professionale, come nel caso di un dirigente medico di una ASL della provincia di Roma che, sebbene responsabile degli ambulatori di gastroenterologia e colonscopia per cui vi fosse indisponibilità presso l’intera ASL, lo stesso esercitava le medesime prestazioni in attività intramoenia extramuraria -regolarmente autorizzata- presso un poliambulatorio privato, con una programmazione fino ad 8 esami giornalieri. In tale contesto, sono state anche individuate 21 irregolarità nello svolgimento di attività intramoenia per esubero delle prestazioni concordate con le ASL e omesse comunicazioni sullo svolgimento delle attività esterne da parte dei medici pubblici. Un ulteriore aspetto emerso dai controlli è la mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie o a livello regionale, aspetto che riduce la platea di strutture utili per l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche.
L’intervento dei NAS ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, nonché il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione. Come ulteriore aspetto di efficientamento è stata individuata l’estensione dell’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dall’utente in più strutture, anche mediante il ricorso a sistemi informativi automatici nonché attraverso una campagna di sensibilizzazione civica.

REGGIO – Dal 14 al 16 settembre 2023, incontro sulla terapia cellulare nelle malattie ematologiche, geniche ed autoimmunitarie

La possibilità di personalizzare le cure, ingegnerizzando le cellule di un paziente e raggiungendo così target terapeutici inimmaginabili fino a pochi anni fa, rappresenta una delle novità più dirompenti della moderna ricerca biomedica. Tra gli strumenti che più si stanno affermando in questo contesto figurano le terapie CAR-T (acronimo di ChimericAntigenReceptor T cell): un nuovo paradigma di trattamento in cui i linfociti T vengono prelevati da un paziente e successivamente reinfusi nello stesso paziente, dopo essere stati modificati geneticamente al fine di sconfiggere le cellule tumorali. Le terapie CAR-T si differenziano dagli altri farmaci finora noti e utilizzati in clinica per il meccanismo d’azione peculiare e per il sistema di produzione altamente  specifico. Attualmente la terapia è utilizzabile in alcuni tipi di Linfomi ed in giovani pazienti affetti da Leucemia Acuta Linfoblastica. Lo scopo dell’incontro è affrontare le controversie scientifiche, in atto presenti, ed, in particolare, come utilizzare le CAR-T rispetto alle terapie tradizionali, in particolare il trapianto di cellule staminali autologhe ed allogeniche. L’evento prevederà anche approfondimenti su temi legislativi e di qualità, che rappresentano l’elemento essenziale per ottimizzare il successo di queste terapie.

CS Codici: dalla Campania alla Calabria continuano le denunce di malasanità

Dagli slogan alla realtà il passo è tutt’altro che breve. Lo dimostrano le continue segnalazioni su casi sospetti di malasanità, problema che qualcuno vorrebbe ridimensionare se non addirittura negare puntando il dito contro chi denuncia. Gli ultimi due casi si sono verificati nei giorni scorsi in Campania ed in Calabria, due vicende drammatiche e dolorose su cui l’associazione Codici ha deciso di intervenire con altrettanti esposti in Procura per contribuire a fare chiarezza, nell’ambito della sua azione pluriennale contro la malasanità.

 

“Da più parti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – si cerca di minimizzare quella che è una vera e propria emergenza. La malasanità esiste e va combattuta. Purtroppo, continuiamo a registrare interventi che invece minimizzano il problema, se non addirittura lo negano, arrivando a puntare il dito non sugli errori medici, ma contro i parenti delle vittime che denunciano”.

 

Il primo caso su cui l’associazione Codici ha deciso di presentare un esposto è avvenuto in Campania. A Salerno un uomo di 45 anni si è recato al Pronto Soccorso dell’ospedale Ruggi per un mal di pancia. Dopo le visite, il paziente viene dimesso, ma le sue condizioni peggiorano a tal punto che torna in ospedale. I sanitari decidono questa volta per il ricovero, ma ormai è troppo tardi. “Gli aspetti da chiarire sono tanti – osserva Giacomelli –, a partire dalla gestione del caso da parte dei medici. Perché il paziente non è stato ricoverato subito? Com’è possibile passare dalle dimissioni al tentativo disperato del reparto di Rianimazione di salvare l’uomo? Sono solo alcuni punti su cui è doveroso fare piena luce”.

 

Il secondo caso segnalato dall’associazione Codici riguarda, invece, nuovamente la Calabria. A Fuscaldo, in provincia di Cosenza, un uomo ha accusato un malore mentre camminava in strada con la moglie. E proprio davanti a lei è morto, in quanto i soccorsi non sono giunti in tempo. “Dalle prime ricostruzioni – afferma Giacomelli – l’ambulanza sarebbe arrivata sul posto dopo 45 minuti e demedicalizzata”. Vista la gravità della situazione, gli operatori non hanno potuto far altro che richiedere l’intervento di un medico, ma quando è giunto insieme all’eliambulanza, per l’uomo, dopo 3 ore di agonia, non c’era più niente da fare. “Bisogna fare chiarezza – aggiunge Giacomelli – ed anche in questa vicenda, così come in quella accaduta a Salerno, siamo pronti a fare la nostra parte”.

 

L’associazione Codici da anni è impegnata in azioni legali contro la malasanità per difendere i diritti dei pazienti e dare voce ai parenti delle vittime. È possibile segnalare irregolarità ed errori medici oppure richiedere assistenza e chiarimenti telefonando al numero 065571996 oppure scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

 

REGGIO – Roghi tossici: studio epidemiologico su patologie ad essi correlate

Realizzare una valutazione epidemiologica sul rapporto tra la residenza nei vari quartieri della città di Reggio Calabria (particolarmente, quelli di solito interessati dai roghi dei rifiuti) e specifici indicatori di sanità pubblica, come alcune tipologie di ricovero al pronto soccorso del Grande Ospedale Metropolitano. Di questo preciso obiettivo si è discusso, lunedì pomeriggio, durante l’incontro svoltosi presso la sede dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR (collocato all’interno dello stesso GOM) tra il Garante della Salute Anna Maria Stanganelli, il dr. Giovanni Tripepi, epidemiologo e dirigente di ricerca dell’IFC-CNR di Reggio Calabria, e il prof. Fabrizio Bianchi (collegato da remoto), già dirigente di ricerca della sede di Pisa dell’IFC-CNR e, attualmente, associato di ricerca presso il medesimo istituto.

Il prof. Fabrizio Bianchi è un epidemiologo ambientale considerato tra i maggiori esperti italiani nell’ambito degli studi sul rapporto tra ambiente e salute. Gli esperti del CNR hanno indicato al Garante il periodo di riferimento che sarà oggetto dell’indagine per delle stime robuste (gli ultimi 5 anni), l’elenco di massima delle patologie che saranno considerate nell’indagine epidemiologica (come, ad esempio, i ricoveri per patologie respiratorie presso il pronto soccorso del GOM) e le aree di riferimento (ovvero tutti i quartieri dell’area urbana di Reggio Calabria con particolare riguardo ai quartieri di San Gregorio, Mortara, Mosorrofa e rione Marconi).

Un’iniziativa, questa dello studio epidemiologico, che il CNR effettuerà a titolo completamente gratuito e che il Garante Stanganelli aveva recentemente annunciato in risposta alle numerose preoccupazioni espresse dai residenti rispetto alla percezione di un alto tasso di malattie oncologiche e all’emergenza igienico-sanitaria legata alle discariche abusive che affliggono da tempo le sopracitate zone e che tramite combustione in pratica diventano dei veri e propri inceneritori a cielo aperto. Stanganelli ha ritenuto essenziale rispondere nello specifico alle richieste del comitato “Io Vivo San Gregorio” e del comitato di quartiere Mosorrofa organizzando dei sopralluoghi che hanno coinvolto autorità locali, tra cui il Comune, la polizia municipale e altri funzionari. I recenti roghi che hanno consumato cumuli e cumuli di rifiuti anche speciali, come materiale plastico e bituminoso, oltre a causare diossine dannose per la salute, sollevano infatti parecchie preoccupazioni riguardo gli effetti sull’agricoltura e l’ambiente, in primis l’inquinamento delle acque che alimentano due grandi fiumare di Reggio Calabria: il Calopinace e il Sant’Agata. Di fronte a questa drammatica situazione, il Garante regionale della Salute ha chiesto nell’immediatezza l’inserimento della questione tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza venendo convocata al tavolo e audita dallo stesso Prefetto Mariani che, da parte sua, ha assicurato un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Contestualmente, la Garante ha avviato l’iter necessario all’attivazione dei monitoraggi e valutazioni degli effetti sanitari a breve e medio-lungo termine sulla popolazione.

Nei prossimi giorni, Stanganelli e Tripepi incontreranno il Commissario Straordinario del Gom, Gianluigi Scaffidi per richiedere una collaborazione, essenziale per l’acquisizione dei dati che saranno oggetto d’indagine. I dettagli del progetto verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che verrà fissata a stretto giro. Per quanto attiene altre specifiche patologie non rientranti nell’area di riferimento, la Garante e il dr. Tripepi hanno condiviso la necessità di un confronto con l’Asp di Reggio.

REGGIO – G.O.M.: Avviata la procedura per l’acquisizione di un acceleratore lineare, apparecchiatura di alto contenuto tecnologico

La Direzione generale del Gom comunica che finalmente ha preso reale avvio la procedura per l’acquisizione dell’acceleratore lineare, apparecchiatura ad alto contenuto tecnologico in uso alla Radioterapia per il trattamento dei tumori.

L’iter per il suo acquisto è stato, a dir poco, travagliato laddove si pensi che i Decreti commissariali per l’approvvigionamento di tre acceleratori, uno per ciascun hub della Regione e cioè il Gom di Reggio Calabria, l’Annunziata di Cosenza ed il Pugliese di Catanzaro, risalgono al Luglio 2020.

Dopo le lunghe inerzie degli uffici preposti e dei precedenti Commissari ad acta, il Presidente Occhiuto  aveva affidato ad Invitalia il compito di indire e gestire le procedure di gara per l’acquisizione delle tecnologie. La gara era stata pubblicata sulla G.U. del 30 Giugno u.s. con scadenza del termine per la presentazione delle offerte al 3 Agosto. Tale gara è stata, però, revocata in autotutela dalla stessa Invitalia a seguito di un ricorso di un operatore economico al TAR Calabria.

Nel frattempo l’azienda costruttrice di uno dei due acceleratori lineari presenti al Gom ne aveva dichiarato il fuori uso per vetustà a far data da Aprile dimezzando, così, da una parte la capacità di offerta di prestazioni in ambito radioterapico per una tipologia di pazienti che necessita del trattamento in tempi precisi e non derogabili e determinando , dall’altra, l’impossibilità ad erogare prestazioni nel caso di guasto dell’altro acceleratore.

Revocata la gara e prevedendo il dilungarsi a dismisura dei tempi di acquisizione dell’acceleratore lineare, il Gom,  constatata la disponibilità su Consip di tale apparecchiatura, ha chiesto alla Struttura commissariale di valutare la possibilità di acquisirla su Consip dichiarandosi pronto anche a finanziare alcuni costi di adeguamento strutturale con il proprio bilancio aziendale.

La struttura commissariale valutata positivamente la richiesta finalizzata a far sì che si interrompesse questa lungaggine triennale cui si sarebbero aggiunti ancora molti mesi se non anni, ha chiesto ad Invitalia , in data 29 Agosto, di espungere dalla procedura già assegnatagli l’acquisizione dell’acceleratore lineare del Gom di Reggio Calabria.

Con un lavoro fortemente sinergico tra Struttura commissariale, Gom ed Invitalia già in data 1 Settembre quest’ultima ha accettato la proposta e nella stessa data il Commissario Occhiuto ha emanato il Decreto commissariale che autorizza il Gom, quale soggetto attuatore, a rivolgersi a Consip per acquisire l’apparecchiatura. Nella stessa giornata dell’ 1 il Gom ha attivato la procedura di adesione a Consip per cui nel giro di pochi mesi  si potrà avere a disposizione l’importantissima tecnologia.

Il Gom ringrazia la Struttura commissariale ed, in particolare, il Commissario Occhiuto che ha scelto la via della concretezza superando le lungaggini burocratiche che, spesso, determinano gravi ritardi nell’acquisizione delle tecnologie e non solo e dimostrando, con un ottimo gioco di squadra, che si può realizzare in quattro giorni ciò che stagnava da tre anni.

 

Sanità: domani, 30/08, ore 11.30, cerimonia consegna progetto ritrutturazione ospedale Locri

Domani, mercoledì 30 agosto, alle ore 11.30, presso l’ospedale di Locri, avverrà la consegna del servizio di progettazione dell’intervento di ristrutturazione e messa a norma del padiglione denominato “Greca” del presidio ospedaliero della cittadina reggina. L’intervento prevede l’adeguamento strutturale, tecnologico e funzionale del plesso ospedaliero, nonché l’acquisizione di un’adeguata dotazione tecnologica per il presidio. Alla cerimonia, aperta alla stampa, prenderanno parte l’assessore regionale alle Politiche per il lavoro e la formazione professionale, Giovanni Calabrese, il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia di Furia, e il dirigente dell’Unità organizzativa autonoma “Investimenti Sanitari”, Pasquale Gidaro. 

CALABRIA – Sanità, Giosi Ferrandino:” I dati sono drammatici, si continua a morire per mancanza di personale. Dai tagli dei fondi del PNRR la ciliegina sulla torta.”

“I casi di morte registrati in quest’ultimo mese di agosto sono raccapriccianti. Cittadini, giovani, padri di famiglia, lavoratori, che hanno perso la vita perché i soccorsi sono arrivati in ritardo ma cosa ancora più grave perché a bordo dei mezzi di soccorso non era presente il medico. Tutto ciò è inaccettabile. Tale stato di cose è frutto di una mala gestio che non può protrarsi ancora. Bisogna intervenire ed anche subito. C’è un’emergenza sanitaria in Calabria per la quale non ci si può voltare dall’altro lato, facendo credere che vada tutto bene”. Giosi Ferrandino, europarlamentare di Azione, interviene analizzando e mettendo in luce la triste realtà del sistema sanitario nella regione Calabria dopo le triste vicende che hanno colpito diverse comunità dal Pollino allo stretto, e afferma :” C’è un evidente carenza di ambulanze e quindi sono sempre in ritardo mettendo a rischio la vita dei cittadini. Troppo spesso sulle ambulanze ci sono solo soccorritori o semplicemente volontari che non possono sostituirsi alla figura del medico. Ma – prosegue- andiamo all’origine del problema, la mancanza di personale o meglio, forse è più corretto dire, i tempi biblici della burocrazia per assumere dei professionisti. Basti pensare, ad esempio – sottolinea- che il periodo medio che l’Asp di Cosenza impiega dalla pubblicazione del bando di concorso alla firma del contratto è di 2 anni e mezzo. Il dato è contenuto nel report presentato alla 15^ assemblea nazionale Gimbe che si è tenuta a Bologna il 31 marzo del 2023.
Fa specie – incalza Ferrandino – come in realtà si cerca di buttare fumo negli occhi ai cittadini parlando di nuovi ospedali, nulla di eccezionale se non ci fosse il problema di reclutare personale per le strutture esistenti. Per di più, c’è da dire, che la realizzazione dei Nuovi Ospedali di Vibo Valentia, della Sibaritide, della Piana di Gioia Tauro e di Catanzaro è stata prevista dall’Accordo di Programma sottoscritto dal Ministero della Salute e dalla Regione Calabria, in data 13 dicembre 2007. Siamo nel 2023, sono passati ben 16 anni e ad oggi nulla è stato realizzato. Una storia quella della sanità in Calabria che ha dell’assurdo, l’unica regione italiana a non raggiungere il minimo indispensabile nella rilevazione dei LEA.
C’è da aggiungere un’ulteriore nota dolente relativamente ai fondi non utilizzati per la riorganizzazione ospedaliera, a questi si aggiungono anche i tagli sul Pnrr che rappresentano un problema in più per la Calabria poiché comporteranno una rimodulazione della rete ospedaliera a dispendio del diritto alle cure dei cittadini calabresi. I fondi del PNRR – conclude- avrebbero dovuto rappresentare uno spiraglio di luce in fondo al tunnel ed invece il loro taglio ha fatto sprofondare ancora di più nel baratro il sistema sanitario di una regione in forte emergenza. Dal mio canto rimarrò attento e vigile su tale problematica, i calabresi hanno il diritto a curarsi”.

REGGIO – Sanità, G.O.M.: Ultima settimana utile per l’iniziativa “Aiutaci a crescere – regala un libro”, promossa dalla libreria “Giunti al Punto e destinata alla Pediatria del GOM

Ultima settimana utile per la splendida iniziativa promossa dalla libreria “Giunti al Punto” di Reggio Calabria che, fino al 31 agosto, permetterà di acquistare e donare libri ai pazienti della U.O.C. di Pediatria del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria, oltre che alle scuole dell’infanzia e primarie della città.

“Aiutaci a crescere, regalaci un libro”, la campagna di sensibilizzazione alla lettura di “Giunti al Punto”, per diffondere il piacere di leggere a partire dai più piccoli, ha il duplice merito di rivolgersi, tra questi, a coloro che stanno attraversando un momento particolare come può essere un ricovero in ospedale. Inoltre, sui libri donati sarà possibile lasciare una dedica per i bambini.

La lettura, è sempre bene ricordarlo, è fondamentale per la crescita dell’individuo: dalle prime parole ai grandi classici della letteratura, dai libri per colorare alle fiabe più belle di sempre, i libri rappresentano un mondo imperdibile e variegato per diventare adulti.

Per realtà diverse dai privati cittadini, quali società, aziende ed enti, che vogliono essere player di rilievo nello sviluppo culturale della nostra città, dando un contributo determinante alla formazione di bambini e ragazzi, è prevista la possibilità di contribuire con una donazione di 500 euro valida per l’installazione,  presso il reparto di Pediatria del G.O.M., di una Bibliotechina personalizzata, con assortimento selezionato per fasce d’età.

Pertanto, non resta che invitare la popolazione a recarsi presso la libreria “Giunti al Punto”, sita sul Corso di Reggio Calabria, per donare ai più piccoli “il piacere di leggere”. Perché un libro è sempre un dono speciale!

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