Saccomanno (Lega), Salvini unico ministro per la vera crescita del Sud! Dalle parole ai fatti: 80 miliardi circa per opere in Calabria e Sicilia

<<Fra qualche ora si chiude questa importante campagna elettorale che interessa l’Europa e diverse amministrazioni locali. Pochi i programmi enunciati e molti gli slogan vuoti! I cittadini dovrebbero poter decidere, ma la maggior parte, forse, non ha alcuna voglia di andare a esprimere il proprio consenso: troppa confusione e poca realtà. Invece, siamo a un momento epocale: cambiare la tipologia di gestione per renderla concreta e funzionale. Gli Stati europei non sono tutti uguali e non può applicarsi una strategia unica, a vantaggio di alcuni e in danno di altri. L’Italia, dalla vecchia gestione di centrosinistra, ha subito danni rilevantissimi: dalla farina ricavata dagli insetti alla carne sintetica, in contrasto con la nostra gastronomia e agricoltura, alla casa green, che verrebbe a svalutare il nostro mercato immobiliare e aggravare i costi delle abitazioni, alle macchine elettriche che distruggerebbero le nostre industrie automobilistiche in favore della Cina, alla gestione delle coste, che consegnerebbe le spiagge alle multinazionali, ecc. Una politica disastrosa, finora contrastata solo dalla Lega, che non tiene conto che gli interventi richiesti verrebbero solo a penalizzare l’Europa e, in particolare, la nostra Italia, essendoci, nel resto del mondo, un indirizzo totalmente contrario! E cosa dire dei migranti: tante parole, ma niente di concreto e nemmeno abbozzato un piano di seria integrazione! Dinanzi a tale evidente squallore esiste un solo partito che difende la sovranità nazionale: la Lega! E poi cosa dire della situazione interna della nostra nazione ove una sinistra, che ha sempre amministrato nell’ultimo decennio, con decisioni scellerate, si pone di traverso e senza alcuna motivazione per uno sviluppo infrastrutturale mai, finora, visto. Il Ministro Salvini, senza perdere tempo, in pochi mesi ha cantierato e programmato opere per Calabria e Sicilia per oltre 80 miliardi! Mai, dico mai, nessuno ha fatto una cosa del genere. Dal Ponte sullo Stretto, all’alta velocità, i cui lavori sono già partiti, alla SS 106, che dopo oltre 50 anni per la maggior parte è senza alcun progetto, alle trasversali per congiungere il Tirreno allo Ionio, all’elettrificazione della ferrovia ionica, all’ammodernamento dell’autostrada nel tratto Cosenza-Falerna, a una serie di tanti altri interventi, anche in Sicilia, che dimostrano di come, veramente, si voglia superare, senza chiacchiere, il gap tra il Sud e il Nord. La sinistra, vuota di idee, ha contestato le opere senza nemmeno conoscerne il contenuto del piano di intervento del MIT e avanzando, solamente ed esclusivamente, slogan veramente inverosimili. Un contrasto allo sviluppo del Sud che vuol dire un sostegno alla subordinazione dei cittadini e, quindi, un mantenimento nella povertà, che agevola, esclusivamente e soltanto, la ‘ndrangheta. La Lega non solo la contrasta pesantemente, ma vuole e intende avere un Sud competitivo e che possa far crescere l’intera Italia. Si spera, soltanto, che i protagonisti del presente e futuro della nostra terra siano ben informati e con lealtà riescano a commentare quello di straordinario che il Ministro Salvini sta portando avanti. Di tale innovativo e sensazionale piano si offre una pubblicazione, che dimostra, senza se e senza ma, di come il Sud sia nell’agenda prioritaria della Lega>>.

Lo dichiara Giacomo Francesco Saccomanno, Commissario Regionale Lega Calabria.

PALERMO – Auto si ribalta: a bordo una donna in gravidanza. Accertamenti in corso.

Si è verificato in questi istanti un incidente stradale a Palermo, all’altezza dello svincolo Tommaso Natale-Mondello, in direzione Trapani. L’auto, con a bordo una donna in gravidanza si è ribaltata.

E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre la giovane dalle lamiere, la quale è stata successivamente accompagnata all’ospedale dai sanitari del 118. Attualmente rimangono sconosciute le condizioni della giovane.

CALABRIA – Duplice omicidio: Latitante arrestato a Rosarno

La situazione descritta è estremamente seria e evidenzia il coinvolgimento di un gruppo criminale organizzato nell’attività di spaccio di droga, connesso a un duplice omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, avvenuto il 2 gennaio 2022 nel rione Camaro. Le forze dell’ordine, in questo caso la polizia, hanno reagito con l’esecuzione di 10 misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti membri di questo gruppo criminale.

L’autore materiale dell’omicidio, dopo esser stato identificato, è stato poi arrestato a Rosarno (Rc) dopo mesi di latitanza. Inoltre, l’attività investigativa ha rivelato l’ampia portata delle attività illegali del gruppo criminale, che gestiva lo spaccio di cocaina, marijuana e crack. Il clan si riforniva di droga dalla Calabria.

Fonte: ANSA

 

REGGIO – Coppia reggina arrestata a Catania: trovati 4 chili di cocaina in auto

Due calabresi, ritenuti corrieri della droga, sono stati arrestati a Catania da Carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Piazza Dante per spaccio di sostanze stupefacenti.

Secondo quanto riportato da Ansa, i due trasportavano quasi 4 chilogrammi di cocaina che, venduti al dettaglio, avrebbero permesso alla criminalità di incassare circa 300.000 euro.

In manette un 25 enne pregiudicato e una 30enne, entrambi residenti a Marina di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Secondo i militari dell’Arma, i due, si stavano preparando a ‘smerciare’ la sostanza stupefacente.

In un doppiofondo ricavato nel portabagagli della Panda sulla quale viaggiavano gli arrestati, gli investigatori hanno trovato tre panetti di cocaina del peso complessivo di quasi 4 chilogrammi e nella giacca del 25enne i Carabinieri hanno trovato 1.445 euro in banconote di vario taglio.La droga trovata è stata sequestrata mentre i due corrieri sono stati arrestati. Il provvedimento è stato convalidato e la coppia è stata condotta in carcere.

Costruzione del Ponte di Messina: Impegno per la Sicurezza e la Gestione Responsabile degli Espropri

 In qualità di Membro del Consiglio di Amministrazione della Società dello Stretto di Messina S.pA., desidero approfondire ulteriormente alcuni aspetti cruciali relativi al progetto del ponte, includendo anche il tema degli espropri e non solo la sicurezza. Il nostro impegno nella realizzazione del Ponte di Messina non riguarda solo la sicurezza strutturale e la stabilità dell’opera, ma anche la gestione responsabile degli espropri che potrebbero essere necessari per la sua costruzione. È importante sottolineare che gli espropri, se necessari, verranno condotti nel rispetto delle leggi vigenti e nel pieno coinvolgimento delle comunità interessate. Il nostro obiettivo è garantire che ogni passo del processo sia trasparente e equo, rispettando i diritti e le necessità dei cittadini coinvolti.
 La questione degli espropri è delicata e richiede un approccio attento e rispettoso. Ci impegniamo a collaborare con le autorità competenti e con le parti interessate per affrontare questa fase con sensibilità e professionalità. Parallelamente alla questione degli espropri, ribadisco il nostro impegno per la massima sicurezza e stabilità del ponte. Gli studi condotti dai nostri esperti confermano che la struttura è progettata per resistere a qualsiasi sollecitazione, inclusi eventi sismici. Il Ponte di Messina non è solo un’opera infrastrutturale, ma un progetto che mira a promuovere lo sviluppo economico e sociale della regione. Siamo consapevoli delle sfide e delle responsabilità che comporta la realizzazione di un’opera di tale portata, e ci impegniamo a gestire ogni aspetto con attenzione e rigore. In conclusione, la Società dello Stretto del Ponte di Messina affronta con determinazione e responsabilità non solo la questione della sicurezza strutturale, ma anche quella degli espropri necessari per la realizzazione dell’opera. Siamo fiduciosi che, con il supporto delle comunità interessate e il lavoro dei nostri esperti, il Ponte di Messina diventerà non solo un simbolo di progresso, ma anche un esempio di buone pratiche e collaborazione.

Sea-Watch chiede porto sicuro per migranti, “EMERGENZA”

 

Sea-Watch chiede porto sicuro per migranti

Sea-Watch solleva l’allarme in mare agitato, chiedendo urgentemente un porto sicuro per i migranti bloccati dalle onde alte. Ieri sera, l’organizzazione ha compiuto due operazioni di salvataggio, portando a bordo della Sea-Watch 5 un totale di 70 persone. Tuttavia, mentre le autorità italiane hanno designato Reggio Calabria come porto di sicurezza, le onde alte di 4 metri impediscono il prosieguo verso nord, rendendo pericolosa la navigazione.

La priorità assoluta di Sea-Watch è garantire l’immediata sicurezza di tutti coloro a bordo. Sea-Watch chiede urgentemente all’Italia di assegnare un porto più vicino per garantire la sicurezza delle persone a bordo, poiché la distanza fino a Reggio Calabria nel Sud Italia comporterebbe un viaggio di 4 giorni.

Questa situazione mette in luce la necessità di un coordinamento efficace tra le autorità marittime e gli operatori umanitari per garantire il soccorso sicuro dei migranti in mare.

La richiesta urgente di un porto sicuro da parte di Sea-Watch sottolinea la gravità della situazione. Inoltre, solleva interrogativi sulla disponibilità dei porti sicuri in conformità con le norme internazionali sul soccorso in mare. Il rifiuto del trasbordo solleva preoccupazioni riguardo alla responsabilità e al rispetto dei diritti umani fondamentali.

La richiesta di Sea-Watch evidenzia la necessità di una risposta rapida e solidale da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza delle persone a bordo delle imbarcazioni di soccorso. Questa situazione richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare le cause profonde della migrazione forzata e di adottare politiche coordinate per proteggere i diritti e la dignità delle persone in fuga.

DI SEGUITO IL MESSAGGIO LANCIATO SULLA PAGINA FACEBOOK DALLA SEA-WATCH5:

 

Ieri sera abbiamo salvato 70 persone in due schieramenti e le abbiamo portate a bordo della nostra nave di salvataggio, Sea-Watch 5. Le autorità italiane ci hanno assegnato Reggio Calabria come rifugio sicuro, ma onde alte 4m ci bloccano la strada verso nord, e non è sicuro continuare.
La nostra unica opzione è cercare rifugio vicino Lampedusa. La sicurezza dei nostri ospiti è la priorità assoluta. Reggio Calabria nel sud Italia significa un viaggio di 4 giorni, quindi invitiamo l’Italia ad assegnarci immediatamente un porto più vicino.”

Operazione “Non solo pane”: spaccio di cocaina in un panificio a Catania, 9 arresti

Operazione “Non solo pane”. Oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei Reparti specializzati, nelle Provincie di Catania e Reggio Calabria, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale del Capoluogo etneo, a carico di 9 persone (8 in carcere ed una agli arresti domiciliari), accusate a vario titolo dispaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” del tipo cocaina, in maniera reiterata ed in concorso tra loro.

L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, ha consentito di individuare una fiorente attività di smercio al dettaglio di cocaina, realizzata dagli indagati, sia autonomamente che in concorso tra loro, nella città di Catania e in diversi Comuni della cintura metropolitana.

In particolare, sarebbero state ricostruite le diverse modalità di cessione della droga, che avveniva sia in maniera “itinerante”, con gli “ordini” stabiliti telefonicamente e consegnati, o addirittura lasciati, in luoghi concordati, un vero e proprio “take away”, sia presso le abitazioni dei pusher, dove si realizzava la compravendita e la consumazione dello stupefacente, tutte cautele ritenute fondamentali per garantirsi l’impunità dalle Forze dell’Ordine.  

Emblematica al riguardo la condotta di uno degli spacciatori, che essendo un panettiere, avrebbe utilizzato il suo forno quale “copertura” e “base logistica” per l’attività illecita, soddisfacendo le esigenze degli acquirenti, che avrebbero chiesto di ritirare di volta in volta “mezzo chilo di pane” o “mezza pagnotta”, tutte forme criptiche per celare il reale riferimento alla cocaina.

Contestualmente, i Carabinieri stanno eseguendo anche diverse perquisizioni domiciliari con il supporto delle unità cinofile antidroga, al fine di sequestrare eventuale ulteriore sostanza stupefacente.

Il cannolo più lungo è siciliano, arriva il verdetto ufficiale da Londra Ristoworld Italy e Caltanissetta salgono sul tetto del mondo

21 metri e 43 centimetri di lunghezza e un centinaio di pasticceri e cuochi provenienti da tutta Italia a divertirsi insieme e a gioire per tentare di conquistare il Guinness World Records “Il Cannolo più lungo del mondo”, coordinato dal maestro pasticcere Lillo Defraia.
Questo accadeva l’11 settembre del 2022.
Ora è ufficiale: a comunicarlo, assieme al detentore Defraia, il past president Ristoworld Italy, Marcello Proietto di Silvestro.
«Con nota del 22 gennaio scorso – commentano i due organizzatori – il Guinness World Records ha ufficialmente comunicato la convalida del record e l’iscrizione del primato che ci riempie di gioia e premia un lavoro corale di oltre 4 anni. Il cannolo più lungo del mondo è siciliano. L’iniziativa ha visto il patrocinio della Regione Sicilia Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Città di Caltanissetta, Sac Società Aeroporto Catania, Camera di Commercio Caltanissetta, Proloco, Confcommercio e partner pubblici e privati che hanno dato vita ad un momento fantastico. A loro, alle giacche bianche, a tutti i volontari e a quanti si sono spesi per questo record incredibile, unitamente a Pasticceria Internazionale, media partner dell’evento, il nostro grazie».
Nei prossimi i giorni il dettaglio delle ultime fasi di convalida sarà illustrato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città di Caltanissetta, alla presenza del sindaco Roberto Gambino e dei rappresentanti politico istituzionali del territorio che hanno fortemente voluto questo momento di crescita e condivisione. Luigi Li Veli e Robert Sherman, esperti di procedure Guinness World Records hanno coadiuvato Lillo Defraia e tutto il pool operativo nelle fasi del raggiungimento del record che non è stato per nulla facile. Ed ecco il link ufficiale di riscontro Guinness World Records https://www.guinnessworldrecords.com/world-records/710532-longest-cannolo

Associazione Anassilaos: incontro la Sicilia nel IV e III secolo a.C.

Sarà dedicato alla storia della Sicilia e della Magna Grecia il quinto approfondimento sulla storia antica promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava”, e patrocinato dal Comune di Reggio Calabria, che si terrà giovedì 25 gennaio con inizio alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava nell’ambito della mostra libraria e filatelica “Civiltà del Mediterraneo/per servire alla Pace” tuttora in corso presso la Villetta De Nava. Tema della conversazione del Prof.ssa Elena Santagati, Associato di Storia Greca presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, “La Sicilia e il Mediterraneo tra IV e III secolo a.C: le fonti storiche”. Dopo la morte di Timoleonte, Siracusa e, più in generale, la Sicilia greca erano ripiombate in un periodo di profonda instabilità e incertezza che aveva creato, ancora una volta, le condizioni propizie per l’affermazione di una nuova tirannide. Il potere fu assunto, nel 317 a.C., a seguito di un colpo di stato, da Agatocle. Nato nel 361 a.C. (o nel 359), da un esule reggino, Carcino, che a Siracusa aveva trovato ospitalità aprendo una fabbrica di vasellame (la ceramica reggina “calcidese” era rinomata in tutto il Mediterraneo), donde il dispregiativo “vasaio” degli storici aristocratici, fu tiranno di Siracusa e re di Sicilia (“Basileus”, un titolo assunto nel 304 a.C,) che egli riuscì, per un breve periodo, ad unificare sotto il suo scettro conquistando le città sicule, scacciando i Cartaginesi dall’Isola portando la guerra persino in Africa. Nel 299 a.C. passò lo Stretto e giunse a Reggio per portare aiuto ai greci di Calabria minacciati dai Bruzi e dai Lucani. Nonostante la spietatezza nel perseguire i propri obiettivi politici e militari ebbe un certo seguito tra il popolo minuto a Siracusa come nel resto della Sicilia. Egli infatti si appoggiò sempre alle classi più umili contro l’aristocrazia. La sua abilità non dispiacque agli storici antichi anche se la sua crudeltà sembrò ad essi eccessiva. Agatocle inserì la Sicilia nella rete della politica internazionale, annodando rapporti con altri sovrani ellenistici quali Tolemeo d’Egitto, Demetrio di Macedonia e Pirro. Nel giro di pochi anni con la forza delle armi creò un potente Stato, consolidato con misure ora feroci ora magnanime e pilotato con un’abile politica diplomatica, che comprendeva la Sicilia, la Magna Grecia e l’area adriatica. Agatocle morì nel 289 a.C., forse in territorio reggino (Catona?) e nell’arco di soli dieci anni la potenza di Siracusa si dissolse e la città subì l’onta e la durezza dell’assedio cartaginese, senza potere contare sull’aiuto delle altre poleis che, divise da interessi particolari, erano appena in grado di difendersi dall’incombente pericolo mamertino. Di fronte a un tale pericolo, i Greci si rivolsero per aiuti a Pirro, re d’Epiro, già genero di Agatocle per averne sposato la figlia Lanassa. In occasione dell’incontro sarà esposta al pubblico l’opera più celebre del nostro Giuseppe Morisani, le “Inscriptiones Reginae dissertationibus inlustrate” o “Marmora regina dissertationibus inlustrata” pubblicata a Napoli nel 1770. L’opera, dedicata all’Arcivescovo Piccolomini non più a Reggio, contiene 10 dissertazioni su 10 iscrizioni reggine e due appendici su altri due marmi nelle quali, illustrando le epigrafi greche e latine, espone tutta la storia di Reggio.Condurrà il Prof. Amos Martino, Responsabile Anassilaos.

 

REGGIO – Giuseppe Falcomatà: “Il Ponte sullo Stretto deve essere un tassello in un sistema intermodale più complesso”

Il massimo rappresentante della Città Metropolitana ha preso parte all’incontro organizzato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria ‘Palermo/Helsinki: il corridoio con il Ponte sullo Stretto per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno d’Europa”. “Rendere i territori protagonisti – ha affermato – significa discutere di tutto quello che ruota attorno all’opera”.

“È un’occasione di confronto per la quale ringrazio l’Università Mediterranea e il magnifico rettore Zimbalatti, l’ordine degli ingegneri, con il presidente Foti. E’ anche l’occasione per ribadire il ruolo che, rispetto alla tematica del Ponte sullo Stretto, vogliono recitare la Città Metropolitana e il Comune di Reggio Calabria, sicuramente non un ruolo da spettatore ma di protagonista, nella piena consapevolezza che il Ponte è un tassello, un elemento all’interno di un sistema intermodale più complesso”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo oggi nell’aula magna della facoltà di Ingegneria dell’Università Mediterranea, al convegno ‘Palermo/Helsinki: il corridoio con il Ponte sullo Stretto per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno d’Europa” presenti il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il presidente di RfI Dario Lo Bosco, l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci. L’evento è stato organizzato dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Reggio Calabria e dall’Università degli Studi Mediterranea ed ha registrato, tra gli altri, l’intervento in ‘remoto’ del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
“Rendere i territori protagonisti – ha aggiunto Falcomatà – significa discutere di tutto quello che c’è, insieme ed intorno al Ponte sullo Stretto, ossia gli aeroporti, i porti, la rete ferroviaria, quindi l’alta velocità, la rete stradale, nella Città metropolitana che è la più piccola come numero di abitanti, ma la quarta come estensione territoriale. Il Ponte sullo Stretto deve essere l’occasione anche per ridurre le distanze e l’isolamento con il completamento e la realizzazione di una rete autostradale, all’interno del territorio metropolitano finalmente moderna”.
“Abbiamo anche ribadito – ha evidenziato il primo cittadino – il nostro rammarico per il fatto che parte delle risorse per la realizzazione del Ponte, circa 800 milioni di euro, saranno prelevate dalle risorse per il Fondo sviluppo e coesione. Risorse aggiuntive che nella propria programmazione lo Stato, attraverso l’Unione Europea, stanzia e che devono essere non sostitutive delle risorse ordinarie ma aggiuntive per andare a colmare quel gap di sviluppo che c’è su alcuni territori del paese”.
“Ci auguriamo – ha concluso Falcomatà – che questa decisione possa essere rivista e che gli 800 milioni che sono marginali rispetto al quantitativo totale per la realizzazione del Ponte, ma sono fondamentali per le attività di coesione sui territori, possano essere restituiti al loro naturale indirizzo”.