Durante la seduta odierna del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, il consigliere d’opposizione Massimo Ripepi ha sollevato una questione che continua a destare preoccupazione e confusione tra i cittadini: la gestione della Reggina 1914, la squadra simbolo della città. Ripepi ha espresso forti perplessità riguardo alle scelte della giunta, mettendo in evidenza le contraddizioni tra le dichiarazioni fatte dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti e le decisioni che, secondo lui, non rispecchiano una visione chiara e coerente per il futuro della squadra.
Ripepi ha innanzitutto messo in evidenza una grave discrepanza tra quanto dichiarato dal vice sindaco e le azioni del passato, citando una serie di contraddizioni nelle scelte relative alla gestione della Reggina. Secondo Ripepi, infatti, Paolo Brunetti ha avuto l’opportunità di assegnare la squadra a chi riteneva opportuno senza avvalersi di un bando pubblico (perché ciò è consentito dalla legge sportiva), eppure il facente funzioni scelse una procedura che ad oggi suscita numerosi dubbi. La scelta di affidare la Reggina a Ballarino, secondo il consigliere d’opposizione, appare poco chiara, soprattutto alla luce delle dichiarazioni che lo stesso vice sindaco ha rilasciato recentemente.
“Il vice sindaco, in un’intervista, ha affermato che la scelta di assegnare la Reggina è stata fatta dopo aver incontrato personalmente il nuovo presidente Ballarino, definendolo una persona seria. Ma come si fa a parlare di serietà senza aver incontrato quantomeno anche gli altri candidati?” ha dichiarato Ripepi, mettendo in discussione l’approccio poco trasparente alla vicenda. “L’affermazione di Brunetti, che ha scelto sulla base di un incontro ‘informale’ con un candidato, lascia spazio a troppi dubbi. In un contesto così delicato, la serietà non si giudica a spanne, ma con una valutazione oggettiva e una procedura chiara.”
A peggiorare la situazione, secondo Ripepi, ci sarebbe la decisione di Ballarino di voler “vendere” la Reggina, una mossa che, per il consigliere, non ha nulla a che vedere con la continuità e la stabilità necessarie per una squadra di calcio che rappresenta l’intera città. “Se davvero l’intenzione era quella di vendere, perché non si è fatta una valutazione completa? Perché non si è dato spazio a una discussione più ampia con i cittadini e con i consiglieri comunali?” ha aggiunto Ripepi, criticando la gestione dell’intera operazione.
Un altro punto critico sollevato dal consigliere è legato alla gestione politica della squadra, che, secondo lui, è stata trattata come una questione secondaria, nonostante l’importanza sociale ed economica che la Reggina riveste per la città. “Si è parlato di un ‘bando esplorativo’, ma questo bando non ha mai avuto un vero senso di apertura. È stata una scelta unilaterale che non ha rispettato la dignità dei cittadini reggini”, ha ribadito Ripepi, evidenziando come la decisione non sia stata condivisa e discussa con le altre forze politiche e, soprattutto, con la comunità cittadina.
L’intervento di Ripepi in Consiglio Comunale ha sollevato numerosi interrogativi su una gestione che, secondo lui, ha trascurato la centralità della Reggina come patrimonio della città. La sua critica si concentra sulla mancanza di un piano strategico che possa garantire un futuro solido e stabile alla squadra, ma anche sulla necessità di dare risposte più concrete e trasparenti ai cittadini.
In conclusione, Massimo Ripepi ha chiesto al sindaco Giuseppe Falcomatà di prendere una posizione chiara sulla questione e di spiegare i motivi alla base di una gestione che, a suo avviso, non è stata all’altezza delle aspettative della città. “La Reggina non è una proprietà privata, è un bene sociale che appartiene a tutti i reggini. Per questo motivo, ogni decisione deve essere presa con il massimo della trasparenza e della responsabilità”, ha concluso Ripepi, auspicando una svolta nella gestione della squadra e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza.
Questo dibattito, che certamente continuerà a infiammare le discussioni politiche e sociali a Reggio Calabria, evidenzia la crescente frustrazione per una gestione che, secondo molti, ha trascurato gli interessi e le necessità reali della città, relegando la Reggina a una questione marginale, lontana dalle vere priorità.