“Questi sono tutti uguali” è la perfetta sintesi del desolato panorama politico cui pare condannata la città di Reggio. La consueta diretta social serale è occasione per il consigliere Massimo Ripepi di non mandarle a dire e mettere in discussione il rapporto tra cittadinanza e rappresentanti: “Significa che cdx, csx, sopra, sotto, se uno usa le stesse modalità per imbrogliare i cittadini è un imbroglione!”-Perché il raggiro non ha colore politico-“Noi dobbiamo instaurare, tutti i politici lo dovrebbero fare, un rapporto diretto con i cittadini; io lo faccio perché credo che voi prima di votare il progetto di Rheggio 743 A.C. che vuole far rinascere la nostra città e difenderla, dobbiate avere piena contezza di quello che dice Massimo Ripepi e di tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto.” La proposta è quella di una politica limpida, fatta non di “candidati calati dall’alto e votati senza sapere neanche chi siano, è un fatto culturale. Dobbiamo rompere il sistema dell’imbroglio e delle mistificazioni, fatte ad arte per fregare i cittadini; perché chi imbroglia sa che il cittadino è incasinato da mille problemi e non andrà mai a fondo.” Afferma con decisione Ripepi. E ovviamente, problema dei problemi, anzi argomento degli argomenti, è l’aeroporto, infrastruttura necessaria per lo sviluppo di un tessuto imprenditoriale che dia lavoro e benessere perché “l’economia gira intorno al cuore della città. Attenzione perché i nostri dirimpettai messinesi, siccome hanno visto che in anni e anni non si è riuscito a fare niente sull’aeroporto dello Stretto, vogliono organizzarsi con unloro aeroporto, ed è legittimo; ma noi dobbiamo fare il possibile per coinvolgerli dentro l’Area dello Stretto. Voi avete visto mai il sindaco Falcomatà parlare dell’aeroporto di Messina? Mai! Mai nessuna operazione per cercare di sinergizzare le politiche di questo stretto di mare.” Per quanto riguarda il millantato “biglietto unico”, per il consigliere “così com’è non serve a niente, è un altro specchietto per le allodole, in sé è un’idea positiva, ma non serve a cambiare il bilancio generale dell’economia dell’area dello stretto e lo sviluppo del nostro aeroporto, non serve quasi a niente!” Molteplici intoppi ruotano attorno allo scalo reggino, a partire dalla questione dei depuratori a due passi dall’aerostazione, per cui, a detta dell’amministratore delegato Marco Franchini, l’Enac non approverebbe il progetto. A seguire, manca il parere del Comune di Reggio Calabria nella conferenza di servizi. Il consigliere Ripepi si dice profondamente preoccupato per la vicenda perché c’era la possibilità di togliere dei torrini per aumentare la lunghezza della pista, nel frattempo sono iniziati i lavori ma incombe il rischio della bocciatura del progetto da parte di Enac. “Noi avevamo dei soldi da spendere, potevamo fare l’aerostazione a mare con tutti gli snodi e i collegamenti, il cui progetto ci era stato regalato da Pino Falduto e non hanno considerato minimamente di utilizzare questi fondi per dare un grandissimo slancio allo sviluppo dell’aeroporto. Stamattina Pino Falduto ha fatto vedere le immagini dell’aerostazione dove fa schifo tutto, c’è spazzatura, quindi questa è la situazione di Reggio Calabria…” Continua amareggiato Ripepi evidenziando inerzia e miopia amministrativa del Comune, quindi “non ci possiamo meravigliare che i nostri competitor di Lamezia vanno dritti come un treno verso i 5 mln di passeggeri e noi non raggiungiamo nemmeno i trecentomila.” Per Massimo Ripepi, lo scenario dietro le quinte avrebbe una lettura ben più ampia: obiettivo del sindaco Falcomatà potrebbe essere quello di ricoprire la carica di consigliere regionale, poiché condannato ad una deblacle politica contro
Occhiuto, dunque non vi è alcun interesse a dare un contributo decisivo all’infrastruttura. Insomma, tutta una gara di meriti che Falcomatà non vuole vengano attribuiti ai suoi concorrenti, ”lui che potrebbe far eseguire i lavori dei torrini in 24 ore” secondo Ripepi, per il quale la gestione unica dell’Aeroporto dello Stretto con una società ad hoc è l’unica soluzione, assieme alle funzioni della Città Metropolitana. L’appello è rivolto al presidente della giunta regionale Occhiuto che per Ripepi è soggetto capace ad interfacciarsi con Ita e i vari interlocutori nazionali, “Falcomatà non lo sa fare, non lo ha fatto da sindaco”, figuriamoci in altre vesti. Un appello esteso anche ai consiglieri regionali eletti nel distretto di Reggio con i quali Ripepi vorrebbe aprire un confronto e mettere le carte in tavola, perché è giusto che i cittadini sappiano chi tra i loro rappresentanti vuole che l’aeroporto venga chiuso. Soprattutto perché senza fondi della Regione Calabria, le compagnie aeree lasceranno a terra i reggini, preferendo Lamezia: “Non lo dice Massimo Ripepi, l’ha detto il prof Bonsanti che è un ‘autorità mondiale che nessuno ascolta,, perché non conviene ascoltare un’autorità mondiale che è di Reggio e conosce perfettamente le logiche tecniche dell’aeroporto , ma anche di mercato degli aeroporti, perché è un prof universitario di altissimo livello!”
La diretta tocca in ultimo anche la questione Reggina, con l’affidamento a LFA riguardo il quale non si capisce chi sia “controllore del Comune stabilito dal business plan”, e quella relativa alle piste ciclabili, attualmente bloccate.
“Chiederò ufficialmente, con una richiesta scritta a Falcomatà affinchè in prossimo consiglio comunale relazioni sullo stato del Comune che lui ha trovato dopo due anni che è mancato: mi deve dire riguardo i 750 mila euro che si sono liquidati i dirigenti che hanno ottenuto i risultati , se questa cosa è in regola, se ha trovato una corrispondenza tra la corresponsione di questa indennità di risultato rispetto ai risultati della città che è DEVASTATA!”