REGGIO – Reggio FIlm Fest, successo per l’anteprima “Tutto a posto” di Raifiction, girato interamente in città

Il Reggio Calabria Film Fest (RCFF) è ufficialmente entrato nel vivo ieri sera, con il suo attesissimo Red Carpet all’Arena dello Stretto, che ha fatto da sfondo spettacolare all’evento, grazie alla suggestiva vista sullo Stretto di Messina.

Sul tappeto rosso hanno sfilato alcune delle personalità più attese, tra cui la madrina del Festival, la giovane attrice Angela Curri, e l’ormai affermato attore reggino Alessio Praticò. La conduzione è stata affidata all’attrice Vicky Catalano, inaugurando un’edizione ricca di emozioni per tutti gli appassionati di cinema.

Iniziata con la proiezione di due dei dodici cortometraggi finalisti al concorso Millennial Movie, dedicato ai talenti emergenti del mondo del cinema, il momento clou della serata è arrivato con la cerimonia di consegna dei primi premi agli ospiti partecipanti: Angela Curri ha ricevuto un doppio riconoscimento: il Premio ‘Gianna Canale’ per la Migliore Attrice Giovane e il Premio Cinematografico della Calabria per la Migliore Interpretazione Femminile. Inoltre, il Premio Fata Morgana, riservato agli attori di Reggio Calabria e Messina, è stato attribuito a Cristian Roberto per la sua performance nel film Mascaria.

Il Premio del RCFF, il “Bergamotto di Reggio Calabria“, si conferma come un riconoscimento davvero speciale. Non solo celebra gli artisti, ma rappresenta anche un simbolo significativo della cultura e dell’identità della città, peraltro realizzato con una stampante 3D ecologica su disegno dell’agronomo Rosario Previtera. L’uso del bergamotto come elemento centrale nel premio è un tocco distintivo, e le sue modalità di realizzazione ne esaltano ulteriormente il valore.

Successivamente, nello spazio Ciakalabria, si sono tenute due proiezioni di grande rilievo, che hanno catturato l’attenzione del pubblico presente.

Inoltre, gli stessi attori premiati hanno avuto l’opportunità di assistere in anteprima assoluta alla proiezione di “Tutto a posto”, il film targato RaiFiction, la cui messa in onda è prevista su Rai1 a novembre per il ciclo “Purchè finisca bene”. Diretto da Giorgio Romano e interamente girato a Reggio Calabria, il film è stato presentato dal produttore Agostino Saccà, dal regista e dal cast.

«Il film doveva inizialmente essere girato a Bari, ma poi è stato realizzato interamente in Calabria», ha detto Saccà. «E’ stata “la mano del dio del cinema” a condurci qui – ha proseguito – grazie a una serie di circostanze fortuite. Reggio Calabria, con il suo profumo di mare e dei suoi frutti, si distingue per la sua sensibilità, cultura ed eleganza, tutte caratteristiche che si riflettono nel film. La storia segue un professore di greco cieco, interpretato da Mauro De Michele, che sceglie di rimanere in città per esplorare le sue sensazioni e il suo ambiente.

Sono particolarmente felice di presentarlo in anteprima proprio a Reggio, perchè rappresenta un vanto e un orgoglio per i suoi cittadini. Il film offre infatti una vera immersione nella città, partendo dall’incantevole Villa Zerbi. La Calabria – ha concluso – sta emergendo come un importante set cinematografico, grazie alla guida della Regione e alla Fondazione Calabria Film Commission, oggi considerata tra le migliori d’Italia e che sta puntando molto anche sulle proprie maestranze».

A seguire, la proiezione di un altro Tv movie della Rai, Mascaria” , introdotto dal produttore Mario Rossini, dalla regista Isabella Leoni e da un cast di alto livello, da Fabrizio Ferracane al calabrese Costantino Comito alla siciliana Floriana Gentile.

La trama racconta di un imprenditore che, dopo aver denunciato la mafia, è stato abbandonato e, infine, ha sacrificato la sua vita per salvare i suoi familiari. «E’ una storia che ha una forte risonanza sociale – ha commentato la regista Isabella Leoni – poiché ci invita a riflettere su quanto possiamo offrire per il bene degli altri e su quanto sia essenziale mantenere viva la memoria di persone che, pur non essendo famose, hanno dimostrato un coraggio straordinario. Sono orgogliosa di aver contribuito a questo progetto e sono felice che la famiglia Greco e il pubblico possano godere e riflettere su questa importante storia di coraggio. Essere qui al Reggio FilmFest oggi è fondamentale perché maggiore è la visibilità del film, maggiore è il nostro successo nel portare avanti un messaggio così pregnante».

Tra i protagonisti, Costantino Comito, calabrese, interpreta l’antagonista, mentre Fabrizio Ferracane rappresenta il bene. «La sua presentazione nella mia terra d’origine – ha detto Comito – aggiunge un valore particolare all’opera. Questo film è un film necessario, non è solo una denuncia, ma anche uno strumento educativo: sarà proiettato nelle scuole per sensibilizzare i giovani sui pericoli della mafia e sull’importanza della denuncia. È fondamentale che il film stimoli riflessioni e domande nel pubblico, piuttosto che fornire risposte definitive. L’importante è che ogni spettatore si chieda: “Cosa avrei fatto al posto suo?”».

Il Reggio FilmFest prosegue oggi con altri bellissimi incontri, di cui vi ricordiamo gli appuntamenti, tra cui, il Red carpet con Francesca Manzini (reduce dal successo di Striscia la Notizia con Jerry Scotti), Susy Laude, Dino Abbrescia, Pierluigi Gigante, e la proeizione di “Nata per te”.

 

Ecco gli orari:

VILLA GENOESE ZERBI

  • ⁠ ⁠18:30 – Masterclass “Preparazione al Provino” con Roberto Bigherati, casting director
  • ⁠ ⁠19:30 – Presentazione libro “Bravi ragazzi” di Romana Andò
  • ⁠ ⁠CINE & VINO: Interviste agli ospiti

ARENA DELLO STRETTO

  • ⁠ ⁠19:30 – proiezione Cortometraggi finalisti concorso “Millennial Movie”
  • ⁠ ⁠21:30 – Red Carpet con Francesca Manzini, Susy Laude, Dino Abbrescia, Pierluigi Gigante
  • ⁠ ⁠A seguire: Proiezione “Nata per te” di Fabio Mollo e incontro con il protagonista Pierluigi Gigante, in collegamento Luca Trapanese da cui è tratta la storia del film.

REGGIO – Celebra la festa di Liberazione: il 25 aprile alle 10.00 la cerimonia alla Stele del Partigiano alla Villa Comunale

La Città di Reggio Calabria si prepara a celebrare la Festa della Liberazione. Giovedì 25 aprile il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria terranno la tradizionale cerimonia di conferimento degli omaggi istituzionali alla Stele del Partigiano all’interno della Villa Comunale Umberto I. Appuntamento alle ore 10.00, per la cerimonia ufficiale al quale prenderanno parte il sindaco Giuseppe Falcomatà e gli altri rappresentanti dei due enti.

Una manifestazione ormai consueta per la Città di Reggio Calabria, indetta per la prima volta all’interno della Villa Comunale nel 1994 da Italo Falcomatà, il sindaco della primavera reggina. Alla cerimonia, come di consueto, sono invitati a partecipare i rappresentanti delle altre istituzioni territoriali, associazioni, forze sindacali e politiche, ma soprattutto cittadini che intendono festeggiare la liberazione italiana dalla tirannia nazifascista.

“Il 25 aprile alla Villa comunale è ormai diventato una lieta tradizione per la nostra città – ha affermato il sindaco Falcomatà – ogni anno centinaia di persone, famiglie, anziani, bambini, tante associazioni, forze sindacali e politiche, si ritrovano alla Villa Comunale di fronte la Stele del Partigiano per trascorrere insieme una mattinata che non è solo un ricordo o un memoriale della Liberazione o della fine della seconda guerra mondiale, ma un simbolo da riattualizzare e riproporre, nel segno della difesa dei diritti di cittadinanza, della libertà, dei principi costituzionali che ci richiamano alla pace, alla solidarietà, all’unità nazionale, all’antifascismo come valore fondante della nostra Repubblica”.

“Anche quest’anno la festa della Liberazione assume per noi un significato assolutamente attuale e pertinente. Penso ad esempio ai venti di guerra che ancora attraversano l’Europa, il Medio Oriente e tante altre aree del mondo, con una preoccupante escalation di violenza e cooperazione che mette a rischio miliardi di persone. O ancora penso al tema dell’autonomia differenziata che in Italia rischia di generare pesanti disuguaglianze condannando vaste aree del Paese ad una condizione di mancato sviluppo che rischia di cristallizzarsi anche in futuro. Sono aspetti che stanno alla base dei valori costituzionali, assolutamente dentro gli obiettivi significanti del 25 aprile, la nostra festa della Liberazione che anche quest’anno intendiamo celebrare, dando a questa celebrazione una prospettiva istituzionale, unitaria, aperta ed assolutamente rivolta al futuro”.

Operazione “Perseverant”: la droga nella Piana di Gioia Tauro (RC) viaggia online

18 indagati colpiti da misure cautelari.

Questo è il risultato dell’indagine “Perseverant”, coordinata dal Procuratore Emanuele Crescenti e dal Sostituto Procuratore Davide Lucisano della Procura di Palmi e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, avente ad oggetto un articolato giro di spaccio di sostanze stupefacenti, risultato fortemente radicato all’interno del contesto territoriale dei Comuni di Taurianova e Rosarno.

A dare avvio alle investigazioni dei militari dell’Arma era stata la denuncia sporta dal padre di una giovane assuntrice di sostanze stupefacenti che, vista la brutta china che stava prendendo la figlia, aveva deciso di deporre l’orgoglio di genitore e confidare la dipendenza della ragazza ai Carabinieri della Stazione di Taurianova.

Gli approfondimenti successivi fatti dagli investigatori, avviati nel marzo del 2020 e conclusi anni dopo, accertavano i timori dell’uomo, riscontrando l’esistenza di un florido mercato della droga leggera e pesante, con base a Taurianova e ramificazioni a Rosarno, Platì e Gerocarne, dove avevano base i fornitori del narcotico.

L’attività illecita non veniva interrotta neanche durante la pandemia Covid, le cui restrizioni venivano ampiamente aggirate dagli indagati che, per ridurre il rischio dei controlli, avevano messo da parte le autovetture ed avevano iniziato a consegnare lo stupefacente in bicicletta, direttamente presso le abitazioni degli acquirenti.

Per mantenere i contatti con questi ultimi, visto il divieto di assembramento, tutte le comunicazioni venivano effettuate online, con canali Telegram, o di altre applicazioni di messaggistica, dedicati proprio ad accordare la domanda e l’offerta di narcotico. Numerosissime le cessioni riscontrate, per un giro di affari che gli investigatori hanno stimato superiore ad un milione di Euro.

Sulla base degli elementi di prova così raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa sposata dal GIP di Palmi che ha firmato l’ordinanza cautelare, si ritiene che gli indagati, grazie a fonti di approvvigionamento sul territorio nazionale e all’estero, siano coinvolti almeno una cinquantina di eventi delittuosi.

A incidere sulle valutazioni effettuate dal Gip di Palmi in merito alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati è stato il valore probatorio dei numerosi recuperi di varie sostanze stupefacenti, in primis cocaina e marijuana, realizzati dagli investigatori, con arresto in flagranza di 9 degli odierni arrestati.

In particolare, il Giudice ha ritenuto di fondamentale importanza il rinvenimento di una piantagione di canapa indiana, ricavata in un bunker occultato da un capannone agricolo. Lì, tre metri sotto il terreno, gli indagati avevano meticolosamente allestito degli impianti idroponici, completi di sistemi di riscaldamento, ventilazione e illuminazione a lampade UV, destinati alla gestione di varie cultivar di canapa indiana, differenziate per il potenziale tossicomanigeno.

In assenza dell’intervento dei militari dell’Arma, lo stupefacente, lavorato in dosi, avrebbe permesso agli indagati di ricavare utili non inferiore a 200.000 Euro.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo.

Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.
L’indagine, da ultimo, ha fatto luce anche sui maltrattamenti che la moglie e la figlia di uno degli arrestati hanno dovuto per anni subire in silenzio.

Rese incapaci di denunciare, costrette a vivere secluse, quotidianamente umiliate e più volte malmenate, le due donne sono state ora soccorse dai Carabinieri e sottratte a questa dolorosa e avvilente convivenza.

REGGIO – Cane maltrattato sul Corso Garibaldi, possessore fermato e denunciato dalla Polizia Locale

Nei giorni scorsi la Polizia Locale di Reggio Calabria è intervenuta sul Corso Garibaldi ove un uomo di 45 anni senza fissa dimora stava maltrattando un cane di piccola taglia.

A seguito di segnalazione pervenuta in sala operativa, la pattuglia prontamente intervenuta ha potuto accertare come il possessore dell’animale, un clochard di nazionalità ceca, stesse percuotendo il cane con cui si accompagnava.

Grazie alle testimonianze di alcuni astanti, corroborate da una telecamera di videosorveglianza che ha ripreso la scena, è stato possibile ricostruire la dinamica dei fatti. Prima di percuotere l’animale, l’uomo lo aveva più volte preso tra le braccia e scaraventato a terra.

L’intervento degli agenti del Comando di Viale Aldo Moro ha scongiurato il peggio. L’animale , in evidente stato di sofferenza, è stato sottratto al possessore, e dopo l’intervento del servizio veterinario dell’Asp, affidato alle cure di una volontaria.

L’uomo privo di documenti è stato fermato per l’identificazione ed il fotosegnalamento e successivamente denunciato all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali.

I fatti reato ipotizzati dalla polizia giudiziaria, essendo ancora il procedimento in fase di indagini preliminari, dovranno essere vagliati e confermati dall’autorità giudiziaria vigendo il principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato

REGGIO – 11 Febbraio giorno del ricordo, fiaccolata sul Corso

Il corteo ha sfilato da piazza San Giorgio a partire dalle 17:30 per  concludere la celebrazione presso l’area sacra Griso Laboccetta, dove un gruppo di cittadini ha deposto un mazzo di fiori sotto la targa dedicata a Norma Cossetto, vittima rappresentiva delle stragi dei partigiani comunisti slavi.

Il giorno del ricordo, lungi dal dover essere contrapposto alla giornata della memoria per la Shoah, vuole invece raccontare un aspetto della storia e delle sue tante vittime, occultate per necessità politiche, in nome della difesa del mito di una partigianeria vista come “bene assoluto”.

Se tale mitizzazione è compresibile in un quadro di propaganda di guerra, il falso storico non può invece  perpetuarsi dopo decenni, ora che la visione di determinati fenomeni, in realtà molto complessi, non avrebbe più ragioni di essere ridotta a considerazioni manicheiste; tale riflessione andrebbe invero estesa anche all’analisi della contemporaneità.

La storia di Norma Cossetto, così come la sua fine atroce, ricalcano quelle di migliaia di altri italiani d’Istria. La vicenda della giovanissima studentessa ed insegnante è ancor più atroce considerando che all’epoca dei fatti era stato firmato l’armistizio dell’8 settembre 1943.

La ragazza, poco più che ventenne, dopo varie minacce insulti indirizzati alla famiglia, fu chiamata da un gruppo di partigiani, seviziata e stuprata, prima all’interno della caserma, poi sul luogo del supplizio, dove i partigiani comunisti la violentano ancora assieme ad altre ragazze prima di gettarla nella foiba ancora viva, e dunque destinata ad un’ulteriore prolungata agonia. Era una disumana quanto abituale usanza, quella di violentare le vittime, prima di gettarle morenti nelle profonde strettoia delle rocce. 

C. M.

 

 

REGGIO – Diritto alla casa negato, esclusione irregolare dalla graduatoria e nessuna assegnazione

Il Comune di Reggio Calabria,  di concerto  con la Commissione Assegnazione alloggi , non solo continua a non assegnare gli alloggi ai vincitori delle graduatorie ma ,qualche settimana  fa, ha pure escluso una famiglia dalla graduatoria di Emergenza Abitativa  con un provvedimento contrario alla  legge regionale  vigente .

Il provvedimento di esclusione, che  alleghiamo alla presente,  emesso dalla Commissione Assegnazione alloggi e recepito  dal Comune riporta come motivazione il fatto che la famiglia dopo aver subito lo sfratto a Reggio Calabria nel 2021  vive di fatto in un comune della Provincia e per questo  avrebbe perso  i requisiti di assegnazione ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera b della legge regionale nr 32/ 1996 .

L’articolo citato dal provvedimento di esclusione  riporta quanto segue:

 “I requisiti per conseguire l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, sono i seguenti:  …

b) residenza anagrafica da almeno sei mesi o attività lavorativa esclusiva ovvero principale nel Comune o in uno dei Comuni compresi nell’ambito territoriale cui si riferisce il bando di concorso, salvo che si tratti di lavoratori destinati a prestare servizio in nuovi insediamenti industriali compresi in tale ambito o di lavoratori emigrati all’estero, per i quali è ammessa la partecipazione per un solo ambito territoriale;”

Secondo l’articolo di legge  il requisito   che si deve mantenere  per l’assegnazione non è il semplice domicilio ma la residenza anagrafica, requisito  che la  famiglia in questione, sebbene sia stata costretta dopo lo sfratto  a trovare casa in un altro comune, ha  mantenuto nel Comune di Reggio Calabria, com’è dimostrato dal certificato di residenza che si allega. Pertanto, contrariamente a quanto dichiarato nel provvedimento di esclusione,  la famiglia  ha mantenuto il requisito di assegnazione  proprio come prevede, paradossalmente,  l’articolo citato per escluderla . Non esiste alcun motivo di legge per l’esclusione. Ma questo è solo l’epilogo  di una vicenda che  ci dimostra la pervicace volontà del Comune  di non assegnare gli alloggi a chi ne ha effettivamente diritto e bisogno . Questa famiglia ricopriva la sesta posizione nella graduatoria di Emergenza Abitativa ,pubblicata dal Comune il 22 dicembre 2020, perché sottoposta a sfratto esecutivo  non avendo  le risorse economiche necessarie per pagare i canoni di affitto. Nel mese di luglio 2021 la famiglia con due minori in età scolare  ha subito l’esecuzione dello sfratto rimanendo sulla strada, perché il Comune non le ha assegnato l’alloggio, nonostante la graduatoria definitiva già pubblicata  da sette mesi. Subito dopo l’esecuzione dello sfratto i Servizi sociali presenti  si sono dileguati e  la famiglia con i due minori  è rimasta sola  su un marciapiede, cercando disperatamente di contattare telefonicamente parenti ed amici per ottenere un’ospitalità temporanea . Solo dopo molti tentativi una parente di un comune della provincia ha accettato di ospitare provvisoriamente la famiglia e per questo la stessa si è dovuta  spostare con il treno fuori città dov’è ancora oggi,  passando da un’abitazione all’altra, sempre in situazione di emergenza abitativa. I due minori hanno affrontato grosse difficoltà per inserirsi in un altro contesto scolastico ed il dramma dello sfratto dalla  casa ha inciso pesantemente sul loro sviluppo. Data la drammatica situazione abitativa, la famiglia per ottenere l’assegnazione , assistita dall’avvocato Francesco Nucara,   ha presentato  e vinto un  ricorso al Tar contro il Comune con sentenza di aprile 2022. La sentenza che prevedeva l’assegnazione dell’alloggio  scorrendo la relativa  graduatoria non è stata applicata dal Comune e quindi la famiglia ,con il proprio legale di fiducia, ha richiesto e ottenuto dal Tar  il 28 dicembre 2022 il commissariamento prefettizio  per l’esecuzione della sentenza. Ma  dopo otto mesi  il  Commissariamento prefettizio  non è stato  applicato nei suoi specifici poteri sostitutivi  e questo ha consentito al  Comune ed alla Commissione Assegnazione alloggi non solo di continuare a non assegnare l’alloggio, ma addirittura  di emettere questo provvedimento di esclusione non previsto dalla normativa. Mentre si è arrivati alla negazione netta del diritto alla casa, questa famiglia si trova ancora in emergenza abitativa avendo perso anche il RdC  e quindi  tra qualche settimana, molto probabilmente, si troverà  ancora sulla strada. 

Questa vicenda ci fa capire  a che punto sia arrivata la  negazione del diritto fondamentale  alla casa  e quindi quanto sia urgente contrastarla in modo unitario e concertato.

Reggio Calabria, 6 settembre 2023

Un Mondo Di Mondi

A.N.C.A.D.I.C.

Reggio Non Tace

Società dei Territorialisti Onlus

REGGIO – A Palazzo Alvaro si cercano candidature per la costituzione del Comitato Gemellaggi

Il Consigliere delegato alla Cultura Filippo Quartuccio ha illustrato i contenuti della manifestazione d’interesse pubblicata sul portale dell’Ente per l’individuazione di personalità che comporranno l’organismo cui sarà demandato il compito di promuovere lo scambio con altre realtà istituzionali

Dopo l’approvazione in Consiglio metropolitano di Reggio Calabria della delibera, presentata dal consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, che istituisce il “Comitato Gemellaggi”, l’Ente di Palazzo Alvaro ha indetto la procedura per la ricezione delle candidature per l’individuazione dei componenti, rivolta a rappresentanti di categorie economiche, istituzioni scolastiche, associazioni culturali o sportive, associazioni impegnate nella solidarietà, mondo giovanile.

L’incarico di componente del ‘Comitato’ ha la durata di anni tre ed è a titolo gratuito. Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate, a pena di esclusione, entro la data del 28 agosto 2023, esclusivamente tramite posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo: protocollo@cittametropolitana.rc.it con indicato nell’oggetto “Domanda di partecipazione alla manifestazione di interesse Avviso pubblico per manifestazione di interesse finalizzata alla designazione di componenti del Comitato Gemellaggi”. L’avviso, con il modello di domanda è pubblicato all’Albo on line e sul sito web istituzionale della Città metropolitana di Reggio Calabria nell’Area Tematica “Europa e Cooperazione”.

“L’avviso – afferma Filippo Quartuccio – è finalizzato ad individuare un elenco di nominativi, in possesso dei requisiti richiesti, che sarà trasmesso al sindaco Metropolitano per i successivi adempimenti finalizzati alla costituzione del Comitato Gemellaggi”. “L’idea – spiega Quartuccio – è quella di andare a costituire un organismo composto da personalità autorevoli e qualificate, che possa occuparsi in maniera specifica di valutare, favorire e promuovere attività di scambio culturale, di collaborazione e cooperazione con altre realtà geografiche ed istituzionali, sia a livello nazionale che internazionale”.

Saranno oggetto di valutazione del bando, in particolare, il titolo di studio, l’esperienza in attività volte all’interscambio culturale, economico e sociale in ambito internazionale, conoscenza delle lingue straniere. “Riteniamo importanti formalizzare le forme di gemellaggio tra il nostro Ente ed altre realtà del territorio nazionale ed internazionale – ha aggiunto Quartuccio – perché, seguendo le linee guida indicate dal sindaco Giuseppe Falcomatà, riteniamo che sia sempre un valore aggiunto potersi confrontare e promuovere una offerta culturale e turistica per il rilancio della nostra area metropolitana. In questo senso – ha concluso il Delegato – il compito del Comitato sarà quello di dare forma e sostanza ai gemellaggi già stipulati in questi anni e di promuovere altre iniziative in grado di aumentare il grado di internazionalizzazione del nostro Ente ed in generale di creare nuove opportunità di scambio e di crescita culturale per l’intera comunità metropolitana”.

REGGIO – Trovate 57 cartucce vicino alla Procura, aperta un’inchiesta

Un involucro con 57 cartucce è stato trovato lunedì sera nei pressi del Cedir, il palazzo che ospita la Procura e il Tribunale di Reggio Calabria e alcuni uffici comunali.

Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 22 quando le volanti della Questura sono state allertate dai militari dell’Esercito che, come avviene più volte durante il giorno, stavano ispezionando il perimetro degli uffici giudiziari.

Durante il servizio di ronda, i militari hanno notato un involucro, ricoperto da nastro adesivo nero, occultato in mezzo a un’aiuola che costeggia il Centro direzionale. Dal pacco uscivano due fili ma il sospetto iniziale che si trattasse di un ordigno è stato scongiurato dagli artificieri della Polizia intervenuti insieme alle volanti, alla Squadra mobile e agli agenti della scientifica che hanno eseguito i rilievi. Nel contenitore non c’era esplosivo ma 57 cartucce calibro 9, simili a quelle utilizzate per i fucili.
Il procuratore Giovanni Bombardieri ha avviato un’inchiesta che sta seguendo personalmente insieme al pm di turno Matteo Campagnaro. Al momento il fascicolo è alla Procura ordinaria ma non è escluso che presto possa essere trasmesso per competenza alla Direzione distrettuale antimafia. Dipenderà dagli elementi che emergeranno dalle indagini affidate alla Squadra mobile guidata da Alfonso Iadevaia, che sta cercando di capire a cosa servivano quelle munizioni, perché sono state lasciate a pochi metri dalla sede della Dda e da quanto si trovavano lì. Gli accertamenti sono iniziati visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona con la speranza di scoprire chi abbia lasciato l’involucro. Nelle prossime ore o comunque entro la fine della settimana, magistrati e investigatori faranno il punto della situazione. Non si esclude nessuna ipotesi ma al vaglio degli inquirenti c’è pure quella secondo cui il pacco con le cartucce sia un messaggio indirizzato ai magistrati o addirittura dovessero servire per un progetto fallito di attentato nei loro confronti. Se ciò dovesse essere confermato, l’inchiesta passerà alla Procura di Catanzaro, competente sulle indagini in cui sono parti offese i magistrati in servizio nel distretto di Reggio Calabria.

 

(FONTE: ANSA)