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Secondo un proverbio cinese ci sono “la mia, la tua…e la verit
”. E poi c’ l’altra verit
, quella lontana dai salotti e da “guru” che vorrebbero pontificare sui problemi sociali dai quali sono lontani anni luce, o come nel nostro caso, distanti da questa martoriata terra calabra. “L’altra verit
” ha focalizzato sulla legalit
quale punto da cui ripartire, con esempi di “resilienza”, di chi ce l’ha fatta con il sudore della propria fronte e un coraggio smisurato. Ieri sera, a Cittanova, il dibattito (moderato dal giornalista Aldo Polisena e aperto dal sindaco Francesco Cosentino) ha virato sulle esperienze di giornalisti, politici, scrittori e imprenditori che hanno deciso di rimanere e “scommettere”. Interessanti gli interventi del sociologo Francesco Rao sul contesto giovanile calabrese, spesso vittima di generalizzazioni ma soprattutto di dati sconfortanti, quelli sull’emigrazione, che aumentano la sfiducia nel futuro; Nino Cento ha portato l’esempio positivo della cooperativa Zomaro Resort possibile grazie ai fondi comunitari; si parlato, con Domenico Napoli, anche di grandi progetti come la Zes di Gioia Tauro, anch’essa vittima di lungaggini burocratiche. E infine Klaus Davi, giornalista e massmediologo, ha fotografato un’ampia panoramica regionale: una malavita “in crisi” perch gli eredi della criminalit
organizzata non hanno la tempra dei propri antenati, e proprio sfruttando questa crepa bisogna puntare a Lavoro e Formazione per dare un’alternativa credibile, un riciclo pulito all’interno delle istituzioni che deve partire dal basso, dall’educazione che va impartita nelle scuole. Davi non risparmia critiche neppure alla classe politica parlamentare, colpevole di ignavia, n a quei calabresi che infangano l’immagine della regione con comportamenti incivili… una regione che, si badi bene, ha un patrimonio archeologico e ambientale da invidiare ma molto poco valorizzato.
A margine, hanno partecipato al dibattito anche il Gen. Emilio Errigo e il consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi.