C.M.
REGGIO CALABRIA, 14 DIC – Profondo il cordoglio anche in Calabria, ed a Reggio, citt natale dalla vittima, il ventottenne Antonio Megalizzi. Antonio, si era trasferito con la sua famiglia a Trento nel 1990 quando lui aveva poco pi di 5 mesi. Il suo amore per il giornalismo e per l’Europa, di cui si era innamorato dopo gli studi universitari, lo aveva portato a Strasburgo; Antonio aveva effettuato una trasmissione all’interno del Parlamento Europeo per l’emittente Europhonica.
Poi, il tragico epilogo. Una visita a quel maledetto mercatino natalizio, l’attentato di un folle estremista, Cherif Chekatt, e quel proiettile, che lo aveva colpito mentre sostava davanti ad una vetrina, penetrando fino al midollo spinale. Le condizioni erano disperate, ed i medici non avevano dato molte speranze alla famiglia ed alla fidanzati accorsi nell’ospedale, dove era stato ricoverato.
Fioccano ora, com’ giusto che sia, i commenti di cordoglio ed i comunicati politici. Dal presidente della Repubblica Mattarella, che ha espresso “profondo dolore” al Presidente del Consiglio Conte, che ha telefonato al padre del ragazzo per le condoglianze, per giungere ai politici calabresi.
“Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio”, recita un messaggio degli amici. Ma il tempo non si ferma; stato fermato l’assassino, il suo carnefice, suo coetaneo, ma non quel male che si chiama Stato Islamico, n la rete del terrorismo costruita in Europa. E radicata, forse, anche a causa di una certa politica europea.