Il patrimonio della Galleria Nazionale di Cosenza si arricchisce della scultura Grande Maternit di Antonietta Raphal (Vilnius 1895 – Roma 1975). L?opera giunge nelle collezioni del museo per volont del donante, Roberto Bilotti Ruggi d?Aragona, con decisione condivisa da Giulia Mafai, figlia dell?artista; a conclusione di un delicato intervento di restauro sar esposta da sabato 20 ottobre 2018,alle ore 18.00, accanto alle sculture di Giorgio de Chirico, Emilio Greco, Pietro Consagra, Mimmo Rotella completando, nella sala dedicata, il nucleo donato dalla Famiglia Bilotti. Per l?occasione la Galleria Nazionale di Cosenza osserver un?apertura straordinaria degli spazi espositivi fino alle ore 21.00.
Antonietta Raphal, artista cosmopolita e anticonformista, fu tra le voci femminili pi aperte e libere del Novecento. Testimone delle immani tragedie del secolo, fu capace di fondere, nella sua incessante ricerca visionaria, la memoria della millenaria tradizione ebraica con l?utopia, amalgamando nella pittura e nella scultura l?angoscia con la gioia di vivere.
Nata in Lituania da famiglia ebraica ? il padre era rabbino e la madre, di origini sefardite, esperta di teologia – alla morte del genitore nel 1905, a causa delle leggi di discriminazione delle minoranze ebraiche e lo scoppio della rivoluzione, si trasferisce con la madre a Londra dove studia musica e frequenta l?ambiente artistico, in particolare lo studio dello scultore di origini polacche, Jacob Epstein. Scomparsa la madre, un dolore profondo le impone di lasciare Londra; nel 1924 si ferma a Parigi e poi a Roma; qui porter la vivacit e la ricchezza dei suoi viaggi e dei suoi incontri, scintilla essenziale per la nascita del sodalizio con Scipione e Mario Mafai che sar chiamata ®Scuola di via Cavour¯ o ®Scuola romana¯. Da Mafai, che diviene compagno di vita, avr tre figlie, Miriam, Simona e Giulia.
Raphal affronta incessantemente il tema della maternit inteso come ®l?inizio del mondo, l?inizio delle cose, di tutte le cose¯ e, attratta con energia crescente dalla scultura, lo trasferisce nel gesso, nella terracotta o nel bronzo.
Gi rappresentato, nel 1938, quando l?angoscia, il dolore e la paura dell?artista, all?emissione delle leggi razziali, prende corpo nella Niobe, l?abbraccio protettivo di una madre verso la figlia, quasi a volerla riportare nel grembo, espresso ancora una volta nella Grande Maternit della Galleria Nazionale di Cosenza, realizzata nel 1960 in gesso e cemento, ricoperti da una vibrante patinatura.
Grazie alla collaborazione con il Conservatorio ?Stanislao Giacomantonio?, un concerto accompagner l?esposizione della scultura e render omaggio alla passione per la musica, coltivata dall?artista negli anni della giovanile formazione a Londra, presso la Royal Academy of Music.
Paolo Presta, fisarmonica, e Federica Greco, voce e tamburi a cornice, proporranno un viaggio nelle melodie della musica tradizionale ebraica,evocando le pi intime radici famigliari e poetiche dell?artista lituana.
La Galleria Nazionale di Cosenza, diretta da Domenico Belcastro, afferente al Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Acordon.
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Grande Maternit
Galleria Nazionale di Cosenza
Cosenza – Palazzo Arnone
Sabato 20 ottobre 2018 – Ore 18.00
Polo Museale della Calabria
Direttore: Angela Acordon
Ufficio stampa: Silvio Rubens Vivone (responsabile)
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246