Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni dell’Inps e dell’Arcea, l’Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura. Con questa accusa i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Crotone, coordinati dalla locale Procura, hanno eseguito 11 misure cautelari nei confronti di altrettanti imprenditori e professionisti. Sono state notificate 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 4 arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Destinatari dei provvedimenti disposti dal gip sono i presunti appartenenti e fiancheggiatori di un’organizzazione criminale accusata di decine di frodi a Inps e Arcea per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L’ indagine, condotta dal procuratore Giuseppe Capoccia e dal sostituto Alfredo Manca, coinvolge in tutto 42 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Le fiamme gialle hanno svolto complesse indagini per individuare irregolarit sulla percezione indebita di prestazioni previdenziali ed assistenziali attraverso, tra l’altro, la simulazione di centinaia di fittizi rapporti di lavoro prevalentemente nel comparto dell’edilizia, oltre che nel settore dell’agricoltura. Le truffe venivano perpetrate soprattutto con la presentazione di false dichiarazioni di assunzione di manodopera, che hanno consentito a centinaia di “lavoratori” di percepire indebitamente le indennit di disoccupazione e maternit , nonch, con la presentazione all’Arcea di “domande uniche di pagamento” basate su documentazione falsificata. Secondo quanto scoperto dalla GdF, dal 2012 ad oggi l’organizzazione avrebbe percepito indebitamente circa 4,1 milioni di euro dalle truffe ai danni dell’Inps e 850mila euro delle truffe all’Arcea. L’operazione stata chiamata “Vaso di Pandora”.
In carcere sono finiti: il commercialista Emanuele Chiriaco, 44enne di Crotone, ritenuto uno degli organizzatori del sodalizio insieme a Alfonso Donato Proietto, di 49 anni, commercialista; Cesare Cosentino, imprenditore, di 35 anni; Caterina Muto, 55 anni, imprenditrice; Antonio Cosentino, 33 anni, imprenditore, tutti di Isola Capo Rizzuto (Kr).